Dispensa a uso interno IL RUMINE Il primo dei prestomaci è detto rumine (o panzone), è molto capiente (fino a 230 litri nei bovini e 35 litri nell’ovino) ed occupa i ¾ della cavità addominale, partendo dal diaframma ed arrivando fino all’imboccatura del bacino, rimanendo spostato sulla sinistra. Corrisponde a circa l’80% del volume dei prestomaci. Presenta un profondo solco longitudinale che divide il rumine in sacco dorsale e sacco ventrale. In corrispondenza dei solchi esterni si trovano degli ispessimenti della muscolatura della parete chiamati pilastri, che dividono il rumine in scomparti comunicanti. Il rumine presenta caudalmente due fondi ciechi. Il rumine comunica con il reticolo mediante un’apertura detta ostio rumino-reticolare. 19 Dispensa a uso interno La mucosa del rumine nell’animale adulto è di colore marrone scuro ad eccezione dei pilastri dov’è biancastra. La mucosa che ricopre internamente il rumine si solleva in tante piccole papille che nel bovino adulto arrivano ad una lunghezza di 1,5 cm. La loro forma e il loro sviluppo variano nelle differenti regioni dell’organo, fino a scomparire in corrispondenza dei pilastri. Nonostante sia privo di ghiandole il rumine ha grande importanza digestiva, grazie alla presenza di una ricca flora batterica e di una ricca flora infusoria (protozoi). Attraverso l’ostio reticolo-ruminale, posto in prossimità dello sbocco esofageo, il sacco dorsale del rumine comunica con il reticolo. 20 Dispensa a uso interno IL RETICOLO È il più craniale dei prestomaci, posto direttamente dietro al diaframma. Nel bovino è il più piccolo dei prestomaci (7-12 litri nel bovino; circa il 5% dei prestomaci). Presenta due aperture: ostio rumino-reticolare e ostio reticolo-omasico. Tramite l’ostio reticolo-omasico comunica con l’omaso. Ha una particolarissima mucosa: essa infatti si solleva in creste intersecanti a formare poligoni regolari (cellette); tali creste si annullano sulla parete dorsale che è invece percorsa da un solco reticolare una volta denominato doccia esofagea; esso è formato da 2 labbra che nel vitello si uniscono al passaggio del latte (formano un canale), by-passando il rumine e l’omaso e portandosi direttamente nell’abomaso . 21 Dispensa a uso interno L’OMASO È il terzo prestomaco e si trova tra reticolo e abomaso. Si trova a destra del rumine e una capacità pari a circa l’8% dei prestomaci. Ha forma sferica e prende anche il nome di libro a causa della particolare conformazione della sua mucosa interna, anche essa sollevata in lunghe e alte pliche con andamento parallelo, simili appunto alle pagine di un libro aperto. Anche sull’omaso si prosegue la doccia esofagea, che qui prende il nome di solco omasico. Comunica con il reticolo tramite l’ostio reticolo-omasico e con l’abomaso mediante l’ostio omaso-abomasico. Doccia esofagea 22 Dispensa a uso interno L’ABOMASO Fa seguito all’omaso e rappresenta il vero stomaco (ghiandolare) dei poligastrici. Comunica con l’omaso mediante l’ostio omaso-abomasico e tramite il piloro comunica con l’intestino tenue. Si ratta di un sacco a forma di pera incurvata su se stessa, la mucosa è simile a quella dello stomaco dei monogastrici. Qui avviene prevalentemente la digestione delle proteine di origine vegetale e della massa batterica proveniente dal rumine grazie al succo gastrico. 23 Dispensa a uso interno MUCOSA DEI PRESTOMACI E DELLO STOMACO Mucosa omaso Mucosa abomaso Mucosa reticolo Mucosa rumine Pilastri Mesentere Rene Cieco del rumine Pilastri Cardias Omaso Varie parti dell’utero: corno uterino, uterine, ovaie. tube Abomaso Retto Utero Retto Rene Pancreas Tratto del digiuno Vescica Tratto dell’ileo Cieco Tratto del colon 24 Dispensa a uso interno FISIOLOGIA DELLA RUMINAZIONE Il rumine è una camera di fermentazione. Gli alimenti subiscono una prima degradazione meccanica in bocca e, quindi, attraverso l'esofago raggiungono il complesso dei prestomaci. Gli alimenti con un peso specifico più elevato si portano sul fondo del rumine e all'interno del reticolo. All'interno del rumine è presente una microflora composta da: batteri, protozoi e funghi. La microflora ha il compito di degradare la fibra vegetale al fine di produrre sia sostanze destinate al nutrimento dell'animale sia sostanze destinate a mantenere anaerobio l'ambiente ruminale. 25 Dispensa a uso interno Le sostanze in questione sono: Acidi grassi volatili: Acido acetico; Acido propionico; Acido butirrico. Composti destinati all'anaerobiosi: Anidride carbonica; Metano. La produzione delle suddette sostanze viene facilitata dalla presenza di movimenti peristaltici ruminali che, in modo semplificato, possono essere immaginati come dei movimenti di contrazione centripeta che si portano in senso cranio-caudale; questo processo prende il nome di ruminazione. 26 Dispensa a uso interno Gli acidi grassi volatili vengono utilizzati dai ruminanti come fonte energetica; l'acido grasso più utilizzato nel bovino è l'acido propionico. Il metano e l’anidride carbonica, invece, hanno lo scopo di mantenere in anaerobiosi il rumine, ciò è essenziale per il corretto metabolismo della flora microbica. Eccessi di anidride carbonica o metano vengono espulsi tramite eruttazione o aerofagia. Per quanto concerne le proteine i ruminanti, oltre ad assorbire gli amminoacidi provenienti da vegetali, ottengono proteine anche dalla digestione della microflora ruminale. 27 Dispensa a uso interno INTESTINO TENUE Negli erbivori ha una lunghezza che può raggiungere i 50 metri; è in comunicazione con lo stomaco ghiandolare tramite una valvola sfinterica che prende il nome d piloro. Si compone di 3 tratti: - Duodeno; - Digiuno; - Ileo. A livello di ileo, attraverso la valvola ileo-ciecale, si continua nell’intestino crasso. Nel tenue, oltre a completarsi la digestione (grazie al succo enterico), avviene l’assorbimento di sostanze nutritizie. 28 Dispensa a uso interno La mucosa dell’intestino tenue si presenta infatti ricca di villi intestinali, particolari strutture allungate che sporgono nel lume dell’organo, che hanno la funzione di aumentare la superficie del tubo per facilitare l’assorbimento delle sostanze nutritive. L’intestino tenue è molto ricco di ghiandole, sia parietali che extra-parietali: - Le ghiandole parietali si trovano all’interno della parete dell’intestino e sono a loro volta distinguibili in: - Duodenali: secrezione enzimatica digestiva e con funzione protettiva; - Intestinali: secrezione protettiva. - Le extra-parietali invece sono poste esternamente all’intestino e sono rappresentate da: - Fegato; - Pancreas. IL FEGATO È la più grande delle ghiandole dell’organismo. Si trova in cavità addominale, nei monogastrici si estende da sinistra verso destra, mentre nei poligastrici è quasi totalmente spostata a destra per la presenza del rumine. Ha colore rosso-bruno, più chiaro nei giovani, più scuro nell’animale adulto. La sua struttura anatomica è data da un tessuto friabile e plastico, tanto che il contatto degli organi su di esso lascia numerose impronte. Presenta una faccia diaframmatica liscia e convessa, abbastanza regolare, ed una faccia viscerale, più irregolare per la presenza dell’impronte duodenale e gastrica, e per la presenza, eccetto che nel cavallo, della cistifellea. 29 Dispensa a uso interno Negli equini il fegato ha 3 lobi (destro, medio e sinistro) Nei bovini i lobi destro e sinistro si uniscono in uno unico portato a destra su cui s’inserisce uno più piccolo. Il fegato gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo e svolge una serie di processi tra cui l'immagazzinamento del glicogeno (zucchero di riserva), la sintesi delle proteine del plasma, la rimozione di sostanze tossiche dal sangue. Produce la bile, importante nei processi della digestione. La cistifellea ha funzione di riserva per la bile ed è collegata al duodeno con un dotto detto coledoco. 30 Dispensa a uso interno IL PANCREAS È per definizione ghiandola eso-endocrina, ed è la seconda come dimensioni nell’organismo animale. Ha aspetto lobulare ed è di colore giallastro. La porzione esocrina è la più vasta ed ha struttura simile a quella delle ghiandole salivari, produce succo pancreatico la cui funzione è quella di completare la digestione di proteine, grassi e zuccheri complessi La porzione endocrina produce due ormoni implicati nella regolazione della glicemia (concentrazione di zucchero nel sangue): insulina e glucagone. 31 Dispensa a uso interno INTESTINO CRASSO Si estende dal termine del tenue fino all’apertura anale. Nei carnivori è corto e di calibro ridotto. Negli erbivori è molto più lungo e complesso, per variabilità di calibro e andamento (negli equini è molto sviluppato). Anche il crasso si compone di 3 tratti ben distinti: - Cieco; - Colon; - Retto. Il cieco deve il suo nome al fatto che si presenta come un sacco a fondo cieco; esso è molto espanso nei cavalli. Il colon è il tratto più sviluppato dell’intero intestino crasso e si avvolge diverse volte su se stesso; il suo andamento varia da specie a specie. Il retto deve il suo nome al fatto che ha effettivamente un andamento rettilineo. È accollato in cavità pelvica e attraverso l’ano comunica con l’esterno. La mucosa del crasso è uniforme in tutti i suoi tratto, risulta priva di villi ma ricchissima in ghiandole mucipare (che producono muco). 32 Dispensa a uso interno Nell’intestino crasso terminano i processi digestivi. I suoi compiti principali sono: - assorbire le vitamine che vengono prodotte dai batteri del colon (microflora intestinale); - assorbire acqua ed elettroliti (sali minerali); - compattare le feci e mantenere la materia fecale nel retto fino a quando può essere scaricata attraverso l'ano. Ano Retto Colon discendente Colon ascendente Duodeno Ileo Cieco Digiuno Mesentere Ansa spirale colon ascendente 33 Dispensa a uso interno Fisiologia della digestione Molecole organiche complesse: proteine, glucidi, grassi, etc. Peristalsi ruminale, favorita da alimenti fibrosi Ptialina, uomo e suino Batteri cellulosolitici ed emicellulosolitici, protozoi HCl - Pepsina: enzima proteolitico aspecifico, nei lattanti chimosina e rennina. Enzimi: idrolisi Movimenti peristaltici Lipasi gastrica, pancreatiche succo biliare, lipasi Duodeno: amilasi, maltasi, invertasi, lattasi (succo enterico) Attività fermentativa Complesso dei fenomeni fisici e meccanici di sminuzzamento e di scissione chimica delle molecole organiche 34