AESVI Rassegna Stampa del 28/03/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE AESVI 26/03/2011 Corriere della Sera - NAZIONALE LA TOP TEN DEI VIDEOGIOCHI 6 VIDEOGIOCHI 26/03/2011 La Repubblica - Nazionale Bambole e vestiti rosa ecco perché ritorna il modello piccole donne 8 26/03/2011 Il Mattino - NAZIONALE Lunga notte in coda, boom dì vendite per l'Pad2 10 26/03/2011 ItaliaOggi Il Carroccio ora vuole schedare chi esagera con i videogiochi 11 26/03/2011 L Unita - Nazionale Videogiochi della Gioventù 12 25/03/2011 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Taranto Se il videogame dell'Ilva diventa un caso 13 25/03/2011 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Taranto Scoppia la polemica sul videogioco dell'Ilva 14 26/03/2011 La Gazzetta dello Sport - NAZIONALE Serena, spot troppo sexy E i produttori lo censurano 15 25/03/2011 Il Venerdi di Repubblica UCCELLI ARRABBIATI? GIOCATORI ENTUSIASTI 16 25/03/2011 Il Venerdi di Repubblica INVASIONE NEGLI USA 17 26/03/2011 Milano Finanza - Personal iPad 2 fa un bel salto avanti 18 25/03/2011 Panorama Per risparmiare basta una ciabatta 19 25/03/2011 Audio Review MUSICA ROCK-POP / 1 21 25/03/2011 Audio Review MUSICA ROCK-POP / 2 35 25/03/2011 Chip Guerra a WikiLeaks 45 25/03/2011 Chip Nuova vita per l`hardware antiquato 49 25/03/2011 Chip Tanta potenza con un'ottima dotazione 53 25/03/2011 Chip TIPS & TRICKS/ 1 55 25/03/2011 Chip TIPS & TRICKS/ 2 65 25/03/2011 Win Magazine I MIGLIORI PRODOTTI EDITORIALI CON SCONTI FINO AL 50 %! 73 25/03/2011 Win Magazine Gli allegati del mese 76 25/03/2011 Win Magazine PlayStatipn 3 il crack continua 77 24/03/2011 AGI 13:22 VIDEOGIOCHI: ARRIVA 'CRYSIS 2' L'AVATAR DEI VIDEOGAME 82 24/03/2011 AGI 15:24 VIDEOGIOCHI: NINTENDO DS DIVENTA 3D, DA DOMANI IN VENDITA 83 24/03/2011 ANSA 00:07 Arriva videogame Crysis 2 84 24/03/2011 La Stampa Web 11:28 Arriva "Crysis 2", l'Avatar dei videogame 85 24/03/2011 Punto Informatico 03:37 Gioventu' ribelle, rinvio per eccesso di critiche 86 24/03/2011 Punto Informatico 04:44 Duke Nukem, ti aspetteremo forever 87 24/03/2011 Repubblica.it 08:03 Errori storici e troppi morti il flop del videogame sul Risorgimento 88 24/03/2011 Repubblica.it 16:40 'Gioventù ribelle', ritirato il demo "Troppe strumentalizzazioni" 90 24/03/2011 La Provincia di Frosinone Quinta edizione del memorial dedicato a 'Davide Calicchia' 91 26/03/2011 Alias La nuova sfida dei Pokémon 92 26/03/2011 Alias Un tuffo senza occhialini 94 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica Computer in aula? Con cautela 95 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica Così si realizza il sogno educativo di John Dewey 98 26/03/2011 Sport Week LE DIECI APP PER IPAD DEDICATE ALLA FORMULA 1 100 25/03/2011 Eurosat Ricevitore DTT HD FTA NexPro 2012T HD Più divertente con l'HD 101 25/03/2011 Eurosat Nintendo 3DS debutta il 25 marzo 105 24/03/2011 Key4Biz A soli quattro mesi dal lancio di Amazon.it, sito che offre una vasta scelta di libri, DVD, videogiochi, musica, giocattoli, piccoli elettrodomestici, orologi ed elettronica a prezzi bassi e convenienti, la... 106 AESVI 1 articolo 26/03/2011 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 43 (diffusione:619980, tiratura:779916) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA TOP TEN DEI VIDEOGIOCHI POKEMON WHITE DS NINTENDO POKEMON BLACK WII PARTY WII NINTENDO DRAGON AGE 2 PS3 ELECTRONICS ARTS X-BOX 360 KILLZONE 3 PS3 SONY WII FIT PLUS BALLANCE BOARD ART ACADEMY MARIO SPORTS MIX DUST DANCE WII UBISOFT AESVI - Rassegna Stampa 28/03/2011 6 VIDEOGIOCHI 38 articoli 26/03/2011 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 29 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Bambole e vestiti rosa ecco perché ritorna il modello piccole donne Gli esperti: bambine più brave a scuola e nello sport, ma troppi falsi miti Un ritratto fra infanzia e adolescenza in un convegno alla Bicocca di Milano L'educazione femminile si orienta verso un ruolo tradizionale MARIA NOVELLA DE LUCA NEGLI studi eccellono, negli sport sono bravissime, con la tecnologia corrono alla pari dei loro colleghi bambini, vincono di due punti in tutte le materie scolastiche, parlano fin da piccole una lingua straniera e nel futuro, si sa, avranno lauree brillanti e curriculum con lode. Sono le bambine anni Duemila, sapienti ed esperte come tutti i "Millennials", i nati all'inizio di questo secolo, dotate di competenzee abilità sconosciute alle generazioni precedenti. Eppure entrando nelle loro camerette, rigorosamente rosa, sembra di fare un salto all'indietro, ciò che domina è tutt'altro immaginario, è il sexy mondo delle bambole Winx, i trucchi e gli smalti per apparire donne formato baby, i cellulari con le custodie confetto,e collane di libri dove le eroine femminili possono tutto, sì, purché siano però seduttive, bellissime, naturalmente magre, con gambe da gazzella e capelli da sirena... Ritratto delle bambine italiane in quell'età che corre tra la fine dell'infanzia e l'alba dell'adolescenza, strette tra nuovi modelli e vecchi stereotipi, così come le racconta un convegno che si apre il 30 marzo all'università Bicocca di Milano. A quasi 40 anni dall'uscita del libro cult di Elena Gianini Belotti "Dalla parte delle bambine", che nel 1973 denunciò come e quanto fin dai primi anni di vita, l'educazione delle femmine risentisse di condizionamenti e «indirizzi» verso un modello di donna subalterno e tradizionale, pedagogisti ed educatori sono tornati nel modo delle più piccole. Per scoprire, come spiega Barbara Mapelli, docente di Pedagogia della differenza, «che c'è una spinta a riportare le bambine nel mondo di una femminilità esasperata, dai libri di testo alla pubblicità, dai giocattoli alla narrativa, dalla moda ai videogame, tutto descrive una figura di donna che culla e accudisce, che torna nella sua casalinghitudine, ma nello stesso tempo per vincere deve essere dotata di un corpo meraviglioso e attraente». Dove le bambole hanno le ali, sono eteree, ma poi indossano stivali fetish e abiti inguinali, in una radicalizzazione degli stereotipi che sull'altro fronte, "cerca di spingere i maschi ad un nuovo culto di forza e machismo". Uno scenario descritto anche da Loredana Lipperini in un libro uscito nel 2007 e continuamente ristampato "Ancora dalla parte delle bambine", un viaggio nel mondo anticipato da Elena Gianini Belotti, ma attualizzato ai nostri giorni, per constatare quanto poco sia cambiato dagli anni Settanta. E come mai oggi le figlie di quelle donne che a fatica hanno conquistato pezzetti di parità, facciano fare affari d'oro all'industria dei cosmetici per ragazzine, destreggiandosi tra scarpe con il tacco, microgonne e Winx, Bratz, Witch, Blyte, bambole vestite da discoteca, il cui stile si replica nei videogame e nei giornalini, dove si discute di moda, amori e addirittura diete, con un target mirato a preadolescenti che non hanno nemmeno compiuto i 10 anni. Ma non tutto è come appare, precisa Carmen Leccardi che dirige il "Centro per lo studio dei problemi di genere" dell'università Bicocca. Perché queste stesse bambine sono poi in cima alle classifiche di rendimento scolastico, e se l'essere veline o vincere "Amici" costituisce il desiderio di una congrua parte di questo mondo infantile "precocemente reso adulto e sessualizzato", c'è una buona fetta di ragazzine che dalla vita vuole e sogna altro. «Di fronte alla crescita del ruolo delle donne c'è stata una infatti una reazione inversa - chiarisce Carmen Leccardi - il mercato, ma anche un certo tipo di cultura, hanno ricominciato ad esaltare il "genere", tu sei femmina dunque ti vesti di rosa, giochi con le bambole e devi essere bella, tu sei maschio e giochi con le armi e i supereroi... Le bambine però - conclude Leccardi - hanno colto lo spirito del tempo, e seppure con ambivalenza cercano di dominarlo». E se Emi Beseghi, docente di Letteratura per l'Infanzia all'università di Bologna, mette in luce quanto anche nei libri ci sia una nuova declinazione al femminile, in un impoverimento di testi dove le parole chiave sono ossessivamente bellezza, magia, seduzione, Maria Rita Parsi, psicologa e attenta conoscitrice del mondo dei più piccoli, spezza una lancia in nome delle bambine. «Il tentativo di VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 8 26/03/2011 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 29 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato rimettere le donne nei ruoli tradizionali è costante e non tramonta, ha riguardato le madrie oggi mira alle figlie, ma queste ragazzine sono più colte, più sicure, e con molti esempi positivi davanti agli occhi: possono anche vestirsi di rosa, ma non rinunceranno per questo alla realizzazione di se stesse». PER SAPERNE DI PIÙ www.formazione.unimib.it www.istat.it VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 9 26/03/2011 Il Mattino - Ed. nazionale Pag. 13 (diffusione:79573, tiratura:108314) Titti Santamato Roma. C'è chi ha passato la notte davanti alle vetrine, chi in macchina nei parcheggi dei centri commerciali portandosi «il vecchio iPad per vedere un film», chi ha fatto capolino con le prime luci dell'alba: l'iPad 2 è sbarcato anche in Italia e sono tornati - come da manuale e come in tutto il mondo - i professionisti della coda. File composte, che alle 17 in punto, quando è scattata l'ora X per l'acquisto, si sono mosse come un sol uomo per passare le transenne che separavano dall'oggetto del desiderio. A Milano, dopo un'attesa di più di trenta ore, il primo a varcare la soglia dell'Apple Store di Carugate è Roberto, 24 anni, studente all'ultimo anno di specialistica di economia aziendale, un vero fan di Steve Jobs: è uno dei blogger di iSpazio, il portale italiano che tiene aggiornati sui gadget della mela morsicata. «Ne è valsa la pena», dice contento. Ad accompagnarlo nell'impresa due amici di blog (abile strategia di marketing, indossano anche le t-shirt con il loro logo) tra cui Alessandro Dimo, 25 anni, cuoco a Saronno («Oggi ho preso un giorno di ferie, vuoi mettere, per l'iPad!», racconta). Dietro di loro Antonio, 33 anni, che ha già il vecchio iPad che forse venderà per abdicare al nuovo tablet, da 64 Gb e bianco. Quella della scelta del bianco, uno dei colori-novità del nuovo tablet, sembra incontrare i favori dei fan. «Quello nero sa un pò di vecchio», dice Jacopo, 20 anni, il primo acquirente dell'iPad 2 al centro Commerciale Roma Est. Anche lui è un blogger di iSpazio (che ha imperversato in questo evento). È uno studente della facoltà di Architettura a Venezia ed è arrivato a Roma da Verona. «Sono contentissimo - dice - ho già l'iPad 1 ma questa è un'ottima rivisitazione». Le code non sono mancate negli altri store monomarca di Bergamo Orio al Serio e Torino, ma anche nei rivenditori autorizzati disseminati in tutta Italia. Al momento non si conoscono i pezzi venduti - dai commenti si deduce che i negozi erano tutti ben forniti - probabilmente sarà nelle prossime ore la stessa azienda di Cupertino a divulgare i dati sui 25 paesi, compresa l'Italia, in cui ieri l'iPad 2 è stato lanciato (tra cui Gran Bretagna, Francia e Australia, c'erano code anche lì). C'è chi invece ha fatto la veglia davanti al pc: era infatti possibile dalle due di ieri mattina acquistare l'Ipad 2 sull'Apple Online Store, i tempi di consegna previsti oscillano tra le tre e le quattro settimane. E gli analisti sono anche preoccupati del fatto che Apple dovrà affrontare forse dei ritardi nelle consegne per le carenze di componenti chiave (come la batteria e la memoria flash) che arrivano dal Giappone colpito dal terremoto e dallo tsunami (e anche il lancio dell'iPad 2 nel Sol Levante è stato rimandato). Infine una notizia buona per chi ha appena acquistato l'iPad 2, rilanciata dalla rete: Apple ha appena rilasciato l'iOS 4.3.1, il nuovo sistema operativo per iPhone, iPod Touch e anche per iPad. È quindi un primo aggiornamento che potrebbe risolvere i problemi di grafica riscontrati con iOs 4.3. L'altra rivoluzione, arrivata sempre ieri in Italia: Nintendo 3DS. I videogiochi tridimensionali diventano così portatili: questa è infatti la prima console per i videogiochi e l'intrattenimento «da passeggio» che offre la possibilità di fruire ad occhio nudo di contenuti a tre dimensioni. Lo tsunami e il sisma che hanno colpito il Giappone non hanno influito sui livelli produttivi del colosso nipponico dei videogame, perchè la sede centrale a Kyoto non ha subito alcun danno, mentre gli stabilimenti produttivi sono dislocati in Cina. © RIPRODUZIONE RISERVATA VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 10 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lunga notte in coda, boom dì vendite per l'Pad2 26/03/2011 ItaliaOggi Pag. 2 (diffusione:88538, tiratura:156000) Il Carroccio ora vuole schedare chi esagera con i videogiochi ALESSANDRA RICCIARDI Sarà pure un po' illiberale e un tantinello da stato etico, ma poi quando le famiglie collassano e le persone si ammalano, è comunque lo stato a dover far fronte ai costi, sanitari e sociali. Tanto vale allora mettere dei limiti contro l'eccesso di gioco che crea dipendenza e manda gambe all'aria le famiglie. Come? Con un tetto alle giocate, in proporzione al reddito individuale, oltre il quale non si può puntare ai videogiochi. La trovata è della Lega Nord, che vuole mettere in piedi un tavolo congiunto tra governo, autorità sulla privacy e gestori del settore per una disciplina di natura protezionistica. Il partito di Umberto Bossi avrebbe trovato anche lo strumento utile per l'identifi cazione e dunque l'applicazione dei tetti: la tessera sanitaria, da inserire nelle macchinette prima di giocare. Un po' come avviene con le sigarette da comprare ai distributori automatici. Il progetto è stato partorito al senato, primo fi rmatario della mozione che impegna il governo è Sergio Divina, presidente della commissione di controllo prezzi. «La tessera sanitaria può contenere più dati, il codice fi scale, che consente di identificare la persona, ma anche il reddito», spiega Divina, «ed è dunque lo strumento migliore, da aggiornare con un microchip, per limitare le giocate giornaliere in modo che non possano superare un tetto ragionevole, oltre il quale si compromette lo svolgimento di una vita normale». E la privacy? «Ci rendiamo conto che c'è bisogno di una sinergia di vari soggetti istituzionali perché il progetto possa essere realizzato, il garante della privacy in primis. Ma il reddito verrebbe conosciuto solo dalla macchinetta, non da altri». E la libertà degli individui? «E che vuol dire, non è mica il primo intervento di limitazione a cui ricorre lo stato nell'interesse del singolo e della collettività». Pare che anche al Nord siano sempre più le persone che con l'aumentare della crisi e delle difficoltà economiche sperano nel gioco per uscirne con un colpo di fortuna. «La fortuna è un miraggio per tanti», ragiona il senatore del Carroccio, «mentre il gioco eccessivo crea dipendenza, è una malattia». Foto: Umberto Bossi VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO DEL GIORNO 26/03/2011 L Unita - Ed. nazionale Pag. 22 (diffusione:54625, tiratura:359000) Videogiochi della Gioventù Caro direttore, vorrei tranquillizzare Emilio Bellu e i lettori dell Unità: il videogioco Gioventù Ribelle non è costato e non costerà allo Stato neppure un euro. D'altra parte il Ministero della Gioventù non produce videogiochi, si occupa di altro. Nello specifico, relativamente al programma Gioventù Ribelle, si impegna a divulgare le gesta dei giovani protagonisti del Risorgimento italiano. E lo fa realizzando o promuovendo mostre, libri, viaggi, tour teatrali, etc. A proposito del videogioco, si tratta di un progetto svolto a titolo totalmente gratuito da parte di un gruppo di studenti dello Ied, con il supporto di Assoknowledge. Naturalmente noi non abbiamo la competenza per giudicare la qualità tecnica del prodotto. Spetterà ad altri farlo. Siamo comunque grati a tutti coloro i quali si stanno spendendo volontariamente e gratuitamente per dare vita a questo piccolo sogno. Solo alla fine dell anno potremo conoscere il risultato ultimo e la sua qualità, essendo un open source, dipenderà anche da quanti avranno la voglia e il coraggio di contribuirvi con proprie risorse tecniche, scientifiche, economiche, culturali. Giorgia Meloni * Ministro della Gioventù VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 12 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato GIORGIA MELONI * 25/03/2011 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Taranto Pag. 37 (diffusione:48275, tiratura:63756) Se il videogame dell'Ilva diventa un caso l «"Raccogli il minerale!". Incredibile questo videogame educativo» presente nel sito dell'Ilva per le scuole. Bisogna spostarsi con il cursore e intercettare palline di minerale che cadono dal cielo: gli abitanti del quartiere Tamburi lo fanno ogni giorno con scope e palette. Non credo che siano entusiasti di farlo anche con un videogame!!». Alessandro Marescotti, leader di Peacelink, su Facebook critica l'iniziativa del Gruppo Riva che rientra nella campagna sulla sicurezza. Dall'azienda respingono le strumentalizzazioni e spiegano: «Ci rivolgiamo ai più piccoli per creare un cultura della sicurezza» COLUCCI A PAGINA IX >> VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 13 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato POLEMICA SULL'AMBIENTE 25/03/2011 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Taranto Pag. 45 (diffusione:48275, tiratura:63756) Scoppia la polemica sul videogioco dell'Ilva l «"Raccogli il minerale!". Incredibile questo v i d e o ga m e educativo» presente nel sito dell'Ilva per le scuole. Bisogna spostarsi con il cursore e intercettare palline di minerale che cadono dal cielo: gli abitanti del quartiere Tamburi lo fanno ogni giorno con scope e palette. Non credo che siano entusiasti di farlo anche con un v i d e o ga m e !!». A dar fuoco alle polveri è il leader di Peacelink Alessandro Marescotti. Insomma, il videogioco on line ideato dall'Ilva per le scuole nell'ottica dei giochi educativi del «Progetto scuole» agli ambientalisti non piace. Marescotti non è uno che le manda a dire e usa la sua bacheca, sul social network Facebook, per lanciare la discussione. Che subito si «accende», dando luogo a pirotecnici commenti. Da chi, con ironia, dichiara di aver raggiunto «il secondo livello», ma di essersi trovato di fronte a pezzi di minerale che cadevano «troppo velocemente» per poter essere intercettati, a chi, più pro- VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 14 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO NEL MIRINO ECOLOGISTA «RACCOGLI IL MINERALE». L'AZIENDA: NO A STRUMENTALIZZAZIONI 26/03/2011 La Gazzetta dello Sport - Ed. nazionale Pag. 35 (diffusione:368484, tiratura:513197) Serena, spot troppo sexy E i produttori lo censurano Calze a rete, body attillato e mosse ammiccanti. Serena Williams appare così nello spot del videogioco di tennis Top Spin. «La tennista più sexy, sfida la giocatrice virtuale più sexy» si legge sul video mentre una Serena truccatissima aggredisce lo schermo con sguardo accattivante. L'ex numero uno al mondo, reduce dal ricovero per un'embolia polmonare, sfida una sexy giocatrice in un match virtuale molto «caldo». A guardarlo tutto sembrerebbe tranne la pubblicità di un gioco... Troppo spinto per il pubblico di ragazzi a cui è destinato il prodotto: pare dunque che la 2K Games, casa di sviluppo del gioco, lo abbia censurato. ma intanto su Youtube è cliccatissimo REUTERS VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL VIDEOGIOCO «TOP SPIN» 25/03/2011 Il Venerdi di Repubblica - 25 marzo 2011 Pag. 86 (diffusione:687955, tiratura:539384) UCCELLI ARRABBIATI? GIOCATORI ENTUSIASTI ERNESTO ASSANTE Il gioco è semplice e divertente: oisogna far volare degli uccelli, JL finché non vanno a colpire delle strutture che devono crollare. Si chiama Angry Birds ed è il successo più grande della Rovio, una casa di produzione di casual games, ovvero giochi facili e immediati. La Rovio ha incassato 50 milioni dalle varie versioni del gioco, scaricabile dai diversi «app store» di Apple e di Android. La nuova versione, Angry Birds Seasons. Go Green, Get Lucky, è appena uscita, con 15 nuovi livelli ed è già liberamente scaricabile su Android Market di Google ed App Store di iTunes per iPhone, iPod Touch e iPad prima e seconda versione. Ma il gioco ha anche conquistato il Playstation Network e, tra breve, un nuovo gioco verrà distribuito in esclusiva su Amazon. È la dimostrazione che il rapporto che si è creato tra internet, le apps, i nuovi device portatili (smartphone e tablet) e i giochi semplici, a basso contenuto grafico, sta aprendo una nuova stagione, che coinvolge non soltanto i più giovani, mercato naturale dei videogame, ma anche gli adulti e chi è in cerca di qualche minuto di intrattenimento e di gioco. Insomma, i cambiamenti in atto stanno portando i videogiochi sempre più verso la rete e al tempo stesso verso un'immediatezza che è fondamentale per lo sviluppo di un mercato ancora più ampio e tutto, ovviamente, online, privo di supporti e supergenerazionale. • • GLI ANGRY BIRDS GRANDE SUCCESSO DELLA ROVIO: È APPENA USCITA LA NUOVA VERSIONE VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 16 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERNET 25/03/2011 Il Venerdi di Repubblica - 25 marzo 2011 Pag. 87 (diffusione:687955, tiratura:539384) INVASIONE NEGLI USA Anche se fantomatica, la guerra di Homefront ferisce. Merito della sceneggiatura di John Milius (da Apocalypse Nowa Un mercoledì da leoni e Alba Rossa) che, con una perizia fuori dal comune per un videogame, ci fa attraversare i drammi e le follie dell'invasione degli Usa da parte della Nord Corea. Un gioco breve, con un inizio indimenticabile, una parte centrale di alto livello e una finale ordinario. Comunque da provare, ma solo sopra i 18 anni. Homefront, Thq, per pc, Ps3 e Xbox 360,60 euro circa. LW 650 TVBOX VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 17 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il videogame 26/03/2011 Milano Finanza - Personal Pag. 2 (diffusione:100933, tiratura:169909) iPad 2 fa un bel salto avanti Davide Fumagalli La fila per conquistare uno dei primi esemplari di iPad 2, il nuovo tablet di Apple in vendita in Italia dalle 17 di venerdì 25 marzo,è iniziata giovedì sera, quando gli appassionati hanno iniziato la lunga attesa incoraggiati anche dalla temperatura primaverile. Una volta usciti dal negozio di Apple potranno constatare tutti i progressi fatti nei 12 mesi scarsi dalla presentazione del primo modello, che non si limitano alle sole caratteristiche tecniche. Lo stesso guscio in alluminio di iPad 2, pur essendo più sottile di un terzo rispettoa quello del primo iPad, è infatti più robusto grazie allo stesso processo produttivo del MacBook Pro, ossia «scavato» con frese a controllo numerico partendo da un singolo blocco di metallo. Questo permette di raggiungere una solidità e un livello qualitativo che si percepiscono al primo tocco, e consente anche di ovviare alla necessità di proteggere iPad 2 dagli urti con una custodia di tipo tradizionale, che aumenterebbe lo spessore. Con il nuovo tablet Apple propone infatti Smart Cover, una custodia composta da una sola copertina in materiale sinteticoo pelle che si aggancia perfettamentea iPad2 attraverso una cerniera magnetica, capace di allinearsi automaticamente al display. Smart Cover si può inoltre ripiegare per trasformarsi in un supporto per facilitare la scrittura tramite la tastiera virtuale,o in un leggio per guardare comodamente filmati sul luminoso display da 9,7 pollici. Tutte queste caratteristiche, insiemea quellea cui già ha abituato il primo iPad, sono alla base della piacevolezza ed efficacia nell'uso che differenzia iPad2 dagli attuali tablet della concorrenza, a prescindere dalle caratteristiche tecniche che pur sono di prim'ordine. Il nuovo tablet adotta infatti il nuovo chip A5 sviluppato da Apple che integra un processore di tipo dual core, capace di raddoppiare le prestazioni rispetto al precedente, e una scheda grafica che consente prestazioni nove volte superiori, fornendo così il supporto ideale a programmi come iMovie e Garage Band (vedere recensione a lato) così come ai videogame tridimensionali. Nessun problema per la compatibilità, dal momento che tutte le decine di migliaia di applicazioni per iPad funzionano senza problemi sul nuovo tablet. iPad 2 integra anche due videocamere, una frontale con risoluzione Vga per le videochiamate attraverso il software Face Time compatibile con iPhone 4, iPod Touch di quarta generazione e i computer Mac, e una posteriore che permette di registrare video in qualità HD. Le prestazioni superiori si sono rivelate comodissime non solo per le attività ludiche ma anche in ambito professionale, per esempio per le presentazioni aziendali effettuate con KeyNote e iPad 2 connessoa uno schermo tv, raggiungendo una velocità paragonabile a quella di un vero computer portatile. Grazie all'ultima versione di iOS, iPad 2 è inoltre in grado di visualizzare sullo schermo tv video e foto memorizzate nel tablet connettendosi senza fili alla Apple tv, oppure direttamente al televisore tramite un adattatore con porta Hdmi per poi vedere sullo scherm o u n a copia esatta di tutto quanto accade su iPad 2 grazie alla funzione di Video Mirroring. Tutte le migliorie introdotte non hanno fortunatamente avuto impatto sull'autonomia della batteria, che ha confermato la durata record del primo iPad di quasi dieci ore in un uso reale. E neanche sul prezzo di iPad 2, allineato a quello del precedente tablet nei modelli con scheda 3G e addirittura ridotto leggermente per quelli Wi-Fi. (riproduzione riservata) o alle sole esso guscio ssendo più ello del prigrazie allo l MacBook a controllo lo blocco di aggiungere itativo che , he aumenuovo tablet C rispetto al precedente, e una scheda grafica che consente prestazioni nove volte superiori, fornendo così il supporto ideale a programmi come iMovie e Garage Band (vedere recensione a lato) così come ai videogame tridimensionali. Nessun problema per la compatibilità, dal momento che tutt l d i di i li i di li i i cade su iPad 2 grazie alla funzion Video Mirroring. Tutte le migliorie in d tt h f t t t VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 18 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TECH 25/03/2011 Panorama - N.14 - 31 marzo 2011 - tabloid Pag. 18 (diffusione:446553, tiratura:561533) Per risparmiare basta una ciabatta Tv, decoder, dvd, hi-fi. soprattutto le console per videogiochi : in standby, con la lucina blu, rossa, verde accesa, succhiano HI per cento dei consumi di elettricità. Serve una multipresa con interruttore. MARCO MORELLO Per risparmiare 70 euro l'anno non erve nemmeno uscire di casa. Basta 'guardarsi intomo e staccare la spina a tutti gli apparecchi in stand-by, quelli che hanno una spia rossa, verde o blu perennemente accesa: lucina che potrà sembrare innocua ma che invece costa cara, più o meno l'il per cento del consumo medio domestico in un anno. La stima riguarda decoder, lettori di dvd, impianti hi-fi, televisori e così via. «Soprattutto chiama in causa le console dei videogiochi, che possono arrivare a consumare più di un frigorifero» avverte Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente. Non a caso la nuova regolamentazione europea ha fissato a 1 watt la soglia massima di potenza assorbita in stand-by, che diventano 2 se c'è un pannello informativo importante. «Però oggi» rileva Poggio «troviamo nei negozi stampanti laser, router o alcune macchinette del caffè che, in apparenza spente, consumano fino a 9 watt. E se staccare la spina può sembrare una soluzione brutale, allora si possono usare delle ciabatte multipresa con interruttore. Perché, attenzione, non tutti gli apparecchi sono dotati di lucina luminosa». Il risparmio casalingo, che immaginato per l'intera Italia significa grosse cifre risparmiate nell'impori di gas e greggio, e un rilevante contenimento della potenza di generazione elettrica installata necessaria, passa insomma da piccoli gesti quotidiani. È una questione di abitudini prima ancora che di utilizzo di elettrodomestici di classe superiore. Lo conferma una ricerca riportata dalla BTicino, secondo la quale la sola presenza di un contatore su cui visualizzare giorno dopo giorno i consumi domestici genera approcci energetici virtuosi, che si traducono in un altro 10-15 per cento di sconto in bolletta. «Certo» commenta ancora il vicedirettore di Legambiente, che ha riunito tanti pratici consigli nel sito Viviconstile.org, «ogni atteggiamento corretto diventa vano se poi si possiede uno di quei 5 milioni di stufette e boiler che ancora vengono utilizzati nelle case italiane Se dovessi indicare dei prodotti da mettere al bando, al primo posto piazzerei tutti quelli che generano riscaldamento tramite resistenza elettrica». All'opposto si collocano gli elettrodomestici di nuova generazione, così innovativi che è stato necessario riscrivere l'etichetta energetica (di solito sul retro) inserendo categorie superiori (scheda in questa pagina). Un frigorifero di classe A++, per esempio, consuma anche la metà rispetto alla semplice classe A. Si risparmiano 30 euro l'anno, che diventano 70 se il paragone si fa con la classe C. La tecnologia è andata oltre: la Samsung, per esempio, propone la lavatrice Ecolavaggio, che consente di ottenere a soli 15 gradi un risultato paragonabilea quello di una macchina tradizionale a 40 gradi, con un risparmio energetico di circa il 70 per cento; la stessa percentuale di efficienza energetica in più di una normale cucina la raggiunge la Greenkitchen della Whirlpool, sistema che da solo ottimizza l'utilizzo di acqua e calore È proprio questa intelligenza artificiale incorporata, la capacità di individuare in automatico i settaggi per consumare di meno, la tendenza che sembra destinata ad affermarsi. Con benefici per tutto il Paese: il centro studi della Confindustria stima in 3,2 miliardi di euro l'impatto economico complessivo delle misure di efficienza energetica degli elettrodomestici da qui al 2020. • Come scoprire quanto consumano gli elettrodomestici Per diffondere elettrodomestici a basso consumo e quindi più rispettosi dell'ambiente, l'Unione Europea ha definito una nuova etichetta standard. L'etichettaè facoltativa ma diverrà obbligatoria per i costruttori da dicembre. Nella parte superiore sono indicati il nome del produttore e la classe (A+++ indica i consumi più bassi). La parte inferiore dell'etichetta è specifica del tipo di elettrodomestico. I simbolini sono spiegati in sequenza nelle tre didascalie sotto. LAVATRICE Consumo medio all'anno di elettricità Consumo acqua (220 lavaggi) Carico max biancheria prog. standard Efficacia centrifuga Rumore in decibel lavaggio Rumore in decibel centrifuga FRIGO Consumo medio all'anno di elettricità Capacità di conservazione in litri Capacità di congelazione in litri Rumore in decibel LAVASTOVIGLIE Consumo medio all'anno di elettricità Consumo annuo acqua (280 lavaggi) Efficacia VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 19 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato speciale energia 25/03/2011 Panorama - N.14 - 31 marzo 2011 - tabloid Pag. 18 (diffusione:446553, tiratura:561533) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato asciugatura Coperti lavabili insieme prog. standard Rumore in decibel VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 20 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 Il disco del mese Ho sognato troppo l'altra notte? Sony Prezzo € 18,00 MAURO E. GIOVANARDI Quante storie possono nascondersi dietro a un semplice disco? In questo caso davvero molte: infatti, non c'è nulla di piattamente semplice nella vita artistica di Mauro Ermanno Giovanardi. Il suo timone, da quando ha smesso la passione per la bicicletta e ha abbracciato del tutto quella per la musica e le parole, è sempre stato un misto di curiosità e di affermazione del proprio sentire artistico. Una visione del mondo portata avanti con ostinazione, tenace alla fine degli Ottanta, quando si trovò prima in un gruppo (i Carnival Of Fools) e poi in una specie di collettivo (e quindi una etichetta, la Vox Pop) che avrebbe ridisegnato la mappa del rock in Italia. Allora si cantava in inglese, si abbattevano gli idoli della canzone d'autore e si era, diciamo così, massimalisti. La folgorazione all'ascolto di Luigi Tenco cambiò la rotta di "Giò", via via meno intransigente e più propenso a una operazione allora quasi impossibile: avvicinare la passione per Nick Cave e quella per un pugno di rocker nostrani, inconsapevoli di esserlo, che si chiamavano, appunto, Tenco, Gino Paoli, Piero Ciampi. Il resto è storia, non troppo antica. Il sodalizio con Cesare Malfatti e Alex Cremonesi, i La Crus, come tentativo di svecchiare il pop d'autore scegliendo la via dell'elettronica, o della videoinstallazione, e nello stesso tempo conservano melodie quasi ataviche. Un lungo cammino, un contratto con una major che ha raggiunto vari crocevia e si è spento per consunzione naturale, con uno strascico di concerti d'addio toccanti, unici. Giovanardi così ha cominciato a guardare meglio alla poesia, organizzando festival, imbastendo recital, pensando a un futuro senza angosce e svincolato dalla vecchia gloriosa sigla. Ironia della sorte vuole che "Io confesso", il pezzo che apre "Ho sognato troppo l'altra notte?", sia portato in gara a Sanremo dai La Crus, fantasmi resuscitati su richiesta diretta di Gianni Morandi. Poco male, in ogni caso: l'album, che cita direttamente un pezzo fondamentale della psichedelia americana, "I Had Too Much To Dream Last Night" degli Electric Prunes, è finalmente una realtà discografica. Realtà che abbraccia le suggestioni dei Sessanta, quelle del beat e degli studi RAI che oggi non sono più, di Mina, di un Morandi capace di prendere "Solitary Man" di Neil Diamond e d renderla ammaliante pezzo pop, complice un ispirato Franco Migliacci. Proprio "Se perdo anche te" è uno dei momenti maggiormente luminosi di una scaletta dove la nostalgia non sovrasta mai la chiarezza del progetto. Una poetica che ruota attorno a orchestrazioni piene, chitarre western, riferimenti alle colonne sonore italiane di '60 e '70, una voce che riempie le stanze del cuore. Incantevole e prezioso, il lavoro di scrittura diventa, in brani come "Lascia che", "Un garofano nero", "Neil Armstrong", opera compiuta. Senza voler usare toni troppo enfatici, chi scrive è sicuro che "Ho sognato troppo l'altra notte?" rappresenta uno dei nuovi punti saldi della storia letteraria della canzone in Italia, e non teme di essere smentito. John Vignola La ricchezza dei toni, le sfumature, i cosiddetti pieni fanno dell'ascolto un'esperienza unica, almeno oggi, in Italia. L'attenzione che Roberto Vernetti e Leziero Rescigno hanno profuso nelle singole tracce ha prodotto un lavoro artigianale e intenso, che si avvale delta tecnologia non per comprimere le idee, ma per trovare la via giusta per fornir loro un vestito adeguato e tridimensionale. Complimenti. JOVANOTTI Ora Soleluna/Universal (2 CD) Prezzo € 25,90 Nel 2010 Lorenzo ha battuto un buon colpo commerciale con il singolo "Baciami ancora" e ha scatenato l'attesa per il nuovo album, seguito di quel "Safari" che è stato il best seller degli ultimi cinque anni in Italia. "Ora" è un progetto doppio, pieno di cose, di musica, di impressioni, di ritmo, ma in fondo con un dolce e fermo riferimento di fondo, o filo conduttore che dir si voglia: la vita di ognuno di noi, la nostra vita e il nostro amore che sono sempre e comunque "II più grande spettacolo dopo il big bang". ]ovanotti dovrebbe fare il terapeuta, e forse il suo percorso di uomo l'ha portato proprio a questo: saper trovare quella parola, quel sentimento, "la fiducia che si accontenta di una parola" all'interno del suo cuore, e rivoltarlo e condividerlo all'esterno. Non è mai facile, ma sembra rimasto l'unico modo per cercare un senso in questi giorni tristi. Così Jovanotti, oggi, aggiunge come al solito alla musica pop quell'ingrediente speciale e profondo che si chiede ad ogni opera di comunicazione. Quel qualcosa che ti fa fermare per VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 21 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MUSICA ROCK-POP / 1 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 22 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato qualche istante, pensare o guardarti allo specchio, mentre canticchi. In questo caso l'ostinata e contraria, ottimista voglia di vivere e amare. Il tutto quasi mai (e questo è mirabile) sciupandosi con la retorica. "Ora" contiene molta elettronica, pezzi volanti e gagliardi, beat, rock, ballate tenere e quasi old fashion, tanta roba. Sperimentale e dance nella seconda parte. Senza sembrarlo, è un'opera ambiziosa. "Tutto l'amore che ho", il singolo, ha stupito entrando sottopelle con una melodia da canzone cavalieresca. Livello alto. Da sentire "L'elemento umano", "Battiti di ali di farfalla" (con Michael Franti), "Rosso d'emozione", "I pesci grossi", "Ora". Geranio Panno PAOLO BENVEGNO Hermann La Pioggia/Venus Prezzo € 15,00 Si può avere ancora tanta strada davanti a sé, nella vita, nonostante magari si cammini già da molto. Viene questo da pensare ascoltando le tredici canzoni, tutte abbacinanti, per poesia e candore, di "Hermann", nuovo album di Paolo Benvegnù. Un personaggio ironicamente schivo, nonostante il suo rilevantissimo ruolo nell'emancipazione della musica italiana degli ultimi quindici anni. Con gli Scisma, titolare del primo tentativo di fare pop italiano di grande qualità lirica e di ottima impronta musicale; da solo, produttore e capofila di una serie di dischi personali, intensi, sofferti e nello stesso tempo "leggeri". Questo CD arriva dopo la testimonianza dal vivo di "Dissolution" ed è a tutti gli effetti la prova ulteriore che Paolo ha molto, ancora, da raccontare. Un caleidoscopio, frammenti di esistenze e di sentimenti che tratteggiano, con le parole dell'artista, "un film mai girato": come se la realtà dell'esistente non si potesse ridurre ad una sola dimensione. Splendori e miserie, voli pindarici che possono terminare con lo schianto a terra o, precariamente, continuare in miracoloso equilibrio. Una band che è anche un gruppo di spiriti affini, pezzi che vanno dalla intensissima "II pianeta perfetto" alla dolente e armoniosa "Avanzate, ascoltate", giù, verso il fondo, e su, verso la luce, fra i ritratti di "Moses", "Andromeda Maria" e ciò che "lo ho visto". Male, bene e illusioni, quelle di apprendere la verità dagli uomini, per esempio, che sono però necessarie per andare avanti. In "Hermann" c'è la fratellanza fra rock e letteratura, evidente fin dalle prime note: ancora molta strada davanti, scrivevamo, solo perché un viaggio così intenso e profondo non può, assolutamente, finire qui. John Vignola GIANNA NANNINI RC/VSony Prezzo € 20,00 Gerardo Panno Non è un caso che Cianna Nannini, presentando questo suo nuovo lavoro finito subito al primo posto in classifica, abbia proclamato di aver capito cosa sia la vera creatività solo con la nascita di sua figlia Penelope. Uno stravolgimento delle prospettive che accade a tutte le donne che diventano madri per la prima volta, che nel suo caso ha avuto ulteriore benzina dalla questione dell'età che tanto ha fatto discutere. Artisticamente "lo e te" può essere appunto visto, lavorando con il pilota automatico, come un commento a questa esperienza. Anche se "il periodo di gestazione" del disco, per così dire, è leggermente diverso. Il singolo "Ogni tanto", canzoncina d'amore romantica e dolce che, se rallentata, può assomigliare a una ninna nanna, è dedicato proprio a Penelope. Tutto il disco è un'opera d'amore e sull'amore. Semplice, melodico quasi in senso tradizionale. La Gianna rocker, anche se presente, lascia la scena al sentimento quasi sfacciato, al canto aperto, alla passione, la "libertà di scelta" delle donne. Tanto che l'opera si chiude con una energica cover di "Nel blu dipinto di blu" del numero uno della canzone passionale, Domenico Modugno. "lo e te" è stato prodotto dall'artista insieme a Wil Malone (artefice di quel "Grazie" che riportò Gianna al grande successo). In tempi di talent show e aspiranti stelle, una come la Nannini che inanella ritornelli perfetti, melodie con il contagiri, aperture assassine, è una maestra della canzone popolare della più bell'acqua. Suoni orchestrali, elettrici, la voce che tocca nel profondo (come nella stupenda "Com'era"). Da ricordare l'apporto ai testi di Isabella Santacroce e Pacifico. Bene "I Wanna Die 4 U", "Perfetto", "Scusa", "Ti voglio tanto bene". QUINTORIGO English Garden Edei Prezzo € 16,00 In movimento ondivago fra jazz, rock e pop, i Quintorigo non smettono di spiazzare: in passato è accaduto, nel bene e nel male, da quando John De Leo, protagonista indimenticabile della prima fase di questa band atipica, ha deciso di continuare da solo. Lui sta declinando le possibilità espressive di una voce al servizio di qualsiasi intersezione artistica, i compagni di un tempo non sono declinati. Anzi. Nonostante qualche incespico nel passato recente, la sigla Quintorigo ha tatto grandi cose, negli ultimi due anni; il "Play Mingus" in giro per l'Italia, che li ha consacrati nell'ambito jazz, e poi il ritorno a quella mistura di influenze, spesso internazionali, che trova in "English Garden" un suo compimento interessante e condivisibile. Non c'è soltanto 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 23 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la voglia di ritmo e sangue, fra le pieghe di un lavoro registrato con un piglio decisamente internazionale, che coltiva il proprio giardino inglese pensando a fiori di mondi anche parecchio distanti gli uni dagli altri. Al di là del cammeo di Juliette Lewis (in "How Does It Feel"), ci sono le screziature del canto di Luca Sapio, che da finalmente il vigore necessario al progetto per prendere ilvolo. Serrato, da "The Piace They Claimed" ai sussulti di "Somewhere Else", nitido e vagamente hard-blues, il CD dimostra le qualità di chi sa ancora coltivare la curiosità e non si vuole arrendere alle tristi evidenze del mercato discografico. Non c'è maniera, fra le pieghe di un disco che coniuga emozioni elettriche e qualche spazio acustico senza sbavature: storie che vengono ben raccontate e, a fare da corrimano, un tour che porterà i Quintorigo fuori dai nostri confini, alla ricerca di altre avventure. Una bella storia, che non termina decisamente qui. John Vignola RADIODERVISH Bandervish Princigalli/ll Manifesto Prezzo € 10,00 Giunti all'ottavo album, i Radiodervish continuano a proporre intelligenti commistio ni e nuovi "interscambi culturali". Dai nomi dei co-protagonisti e dal titolo clefCD si intuisce la presenza di una classica banda, tipo quelle che si vedono stilare durante le feste patronali, in particolare in Puglia, regione di provenienza dei Radiodervish. Oltre a invitare la Banda Giuseppe Verdi di Sannicandro di Bari, il gruppo ricorre agli ingegnosi arrangiamenti del pianista e fisarmonicista Livio Minafra, giovane talento di Ruvo di Puglia (e figlio d'arte), che proietta il progetto nella contemporaneità. Dall'intero "Bandervish" emerge un equilibrato sincretismo tra le tradizioni nostrane e le sonorità dei Paesi affacciati sul Mediterraneo, messe assieme da una prassi di scuola accademica. Un'operazione semplice solo in apparenza, dietro l'angolo è in agguato il rischio di rendere algida l'operazione e di troncare il vitale rapporto con la terra, il cui profumo è essenziale. Un pericolo scampato: l'impatto è indubbiamente popo'are. il cantante di origine palestinese Nabil Salameh, il contrabbassista/chitarrista Michele Lobaccaro e il polistrumentista Alessandro Pipino rispettano con scrupolo le partiture ariose e snelle ideate da Minafra: talvolta sembra far capolino lo spirito del grande conterraneo Nino Rota. Qui e là svettano gli assolo jazzy degli ospiti Pino Minafra ("L'esigenza", "Sea Horses"), Roberto Ottaviano ("Dio pazzo Dio pane", "Ti protegge") e Gaetano PartipiloJ"Lamma bada", "Fogh en nakhal"). È la prova più matura dei Radiodervish e ogni pezzo meriterebbe un approfondimento, a cominciare da "Dio pazzo Dio pane", un must dall'incedere a passo di marcia e dai tratti ora sospesi, ora surreali. Enzo Pavoni THE DECEMBERISTS The King Is Dead Rough Trade/Self Prezzo € 18,00 "The King Is Dead" segna senz'altro un cambiamento per i Decemberists. Un cambiamento che può essere letto sia in chiave positiva, il riappropriarsi di un songwriting puro e privo di orpelli, sia in chiave parzialmente negativa, una normalizzante rinuncia a ogni eccentricità o deviazione stilistica. "The Crane Wife" del 2006 aveva alzato la posta in gioco, trattandosi di un concept con l'amica Laura Veirs come ospite d'eccezione, mentre "The Hazards Of Love" del 2009, simile nell'impianto lirico, si era addirittura spinto in versanti progressive proponendosi come una vera e propria "rock opera". La band di Colin Meloy sceglie ora di omaggiare le radici prediligendo toni smaccatamente folk, se non country: citiamo le buone "Don't Carry It AH" o "Rox In The Box". Il tutto risulta preciso ed essenziale: dieci brani per circa quaranta minuti imbastiti prevalentemente sulle acustiche. Si volge lo sguardo al cantautorato classico dei vari Bob Dylan e Neil Young e, quando affiorano le poche elettriche, a formazioni come i R.E.M. (si senta "Calamity Song"). Non è un caso, forse, visto il coinvolgimento di Peter Buck, alla chitarra in tre pezzi, tra i quali la stessa "Calamity Song" e "Down By The Water", dove appare anche Gillian Welch ai cori. Quel che è certo è che le opposte fazioni, detrattori da una parte e ammiratori dall'altra, venutesi a creare in seguito alla pubblicazione dei precedenti dischi, tanto ambiziosi quanto complessi, verranno stavolta a cadere. Insomma, a nostro modo di vedere era preferibile il desiderio di rischiare, spingersi in qualche modo oltre piuttosto che il ritorno a una forma-canzone, per quanto eseguita ineccepibilmente, di certo rassicurante e decodificabile con immediatezza. A tratti si sente l'esigenza di maggior vivacità, qualche sorpresa. Cose che non arrivano mai. Elena Raugei ARBOURETUM The Gatherìng Thrill Jockey/Self Prezzo € 18,00 A questo punto mi è proprio venuta voglia di recuperare in qualche modo "Long Live The WellDoer", album che nel 2006 segnava l'esordio del progetto principale (non l'unico, ci sono anche Human Bell e Coil Sea) del cantante e chitarrista David Heumann. Nemmeno tanto per 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 24 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato verificare se sia bello come i tre - con questo - che gli sono andati dietro, quanto per accertarmi se sia pur'esso cosa totalmente "altra" rispetto al resto del repertorio. Se abbia o meno qualcosa a che vedere con l'ottimo "Rites Of Unconvering", che nel 2007 cercava sentieri post-rock in un bosco di weird folk, fra ui; richiamo a Hendrix e uno ai Dead, piuttosto che con l'ancora più persuasivo "Song Of The Pearl", che nel 2009 si porgeva come l'anello mancante (ascoltare per credere!) fra l'Incredible String Band e i Queens Of The Stone Age. Avrete inteso: abbastanza poco, se non proprio nulla, gli accomuna "The Gathering" e insomma degli Arbouretum è sempiternamente cangiante non solo la formazione (leader a parte, un unico superstite di quella schierata nel predecessore, a sua volta completamente mutata rispetto alla prova prima) ma soprattutto il sound. A questo giro a stabilire canone e passo provvede subito il primo e forse più efficace dei sette brani in scaletta: riffeggiare sabbathiano sormontato da una voce con un filo di eco, cantilenante e ipnotica, "The White Bird" assume nel procedere, dacché il synth irrompe al proscenio, coloriture alla Hawkwind. Con l'eccezione della ballata folk "The Highwayman", sono riferimenti (in "Destroying To Save" pure più che qualcosa dei Blue Cheer) che torneranno di continuo. Mezzo voto in meno per gli sconfinamenti in area prog di una conclusiva "Song Ot The Nile" in transito dal bradipico al pomposo. Eddy Cilìa LOWANTHEM Smart Flesh Beila Union/Self Prezzo € 18,00 A consultare le discografie, l'album in oggetto è il quarto per i Low Anthem, da Providence, Rhode Island. A sentire loro è il terzo, giacché il primo - del 2006, omonimo e autoprodotto - non lo contano, non lo considerano, lo rinnegano. Insieme con un nome che è squisita contraddizione in termini, è un dettaglio che dovrebbe cominciare a illuminare chi non li conosce su come ragazza e ragazzi (tre) siano guidati nel loro agire da un'innata modestia che si combina con un'alta considerazione di sé (e questo non è affatto contraddittorio) e un'attitudine fieramente incompromissoria. Invitati di recente al "David Letterman Show" per promuovere "Smart Flesh", hanno scelto di farlo eseguendo "Ghost Woman Blues" e fra le undici opzioni che avevano era probabilmente la meno indicata come biglietto da visita per una platea generalista. Molto più di quell'aggirati sospeso al confine fra incantesimo e catatonia sarebbero stati indicati alla bisogna una "Boeing 737" che è anfetamina Dylan in salsa Waterboys o, volendo invece restare sul sommesso, una "Matter Of Time" accostabile per atmosfera, e quasi paragonabile per magia, al classico dei R.E.M. "Everybody Hurts". Buon per loro che in Europa siano nella scuderia di un'etichetta di artisti e per artisti quale è Bella Union e in patria sotto contratto per Nonesuch, che pur essendo una provincia dell'impero Warner da sempre punta sul catalogo piuttosto che sulla roulette di un grande successo che poi quasi sempre non dura. I Low Anthem promettono di durare eccome. Qui lo dichiarano - per dire - due eccezionali apocrifi coheniani quali "Bum" e la traccia che intitola e suggella e uno scorcio di "Basement Tapes" chiamato "Hey, Ali You Hippies!". Lo certifica che ogni disco sia a oggi un pochino meglio del predecessore. Eddy Cilìa BRIGHTEYES The People's Key Universal Prezzo € 20,00 Chi crede che Conor Oberst sia il Dylan degli anni Zero (e a questo punto degli anni Dieci) di questo secolo, avrà da questo "The People's Key" una manciata di conferme. Chi scrive, tanto per precisare, non ha apprezzato ogni dettaglio della produzione di questo giovane americano, legato spesso mani, piedi e chitarre ai suo Nebraska. L'iperattività artistica, se non si è geni assoluti, può produrre cose belle e cose esecrabili: a Conor è successo dì schivare i passi falsi e di farsi discretamente apprezzare. La chiave di volta di un disco del genere sta molto probabilmente spersa fra la drammatica intonazione di "Firewall" e l'indole più rock'n'roll di "Shell Games" e "Jejune Stars". Da un lato un po' di suggestioni desolanti, da ultima fontiera; dall'altro la salvezza del buon pop, quando è energico e privo di sottotrame "faticose". Ci sono le inflessioni vagamente alla Beck, ci sono un po' di strizzatine d'occhio al soul contemporaneo, ma tutto rimane nell'alveo di un suono retroattivo, dove il sudore e la fertilità del songwriting sono inestricabili. Da "Cassada", 2007, a oggi, insomma, la strada di Bright Eyes si è destreggiata fra le radici e un po' di avventure nel presente. Adesso, alla prova della personalità compiuta, il tono è meno chiaro, più mescolato, anche se la brillantezza più giovane non è andata perduta. Così, nella multiformità delle voci del disco, più chea Dylan si finisce per somigliare a un Elvis Costello della fase di fascinazione per gli USA, quando non è troppo felice. La scriviamo chiara: manca la verve che aggiri i momenti di noia e tutto galleggia, senza alcun colpo ferire. Una specie di 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 25 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato album da animazione sospesa, a cui serve un seguito. Lo aspettiamo. John Vignola TWILIGHT SINGERS Dynamite Steps Sub Pop/Audioglobe Prezzo € 18,00 AUIOFCXK Ricorderete, forse, che la "twilight zone", la zona del crepuscolo, o dell'aurora, era quella in cui potevano accadere cose fuori dall'ordinario in una celebre serie televisiva statunitense di fine anni Cinquanta, "Ai confini della realtà", in italiano. I Twilight Singers di Gregg Dulli non hanno mai aderito così tanto a questo tipo di suggestione: dopo diversi progetti a Fato (soprattutto i Gutter Twins, assieme all'altrettanto spettrale Mark Lanegan) e quella che è stata autodefinita "una specie di vacanza mentale", la band americana torna a spiegare il proprio suono con un'attenzione particolare al chiaroscuro. Sono passati quasi cinque anni da "Powder Burns", il primo passo per un progressivo affinamento, che punta sempre di più sulla sottigliezza. Nati per irruenza, come ricorda lo stesso Gregg, i Singers hanno vissuto della sensibilità di un artista in continua evoluzione: "Dynamite Steps" è una specie di diario intimo e spesso dolente, privo di compiacimento, sul filo di lana fra energia e rarefazione. Canzoni che affrontano di petto la vita e la morte, sostenute da amici che si chiamano, fra gli altri, Mark Lanegan e Ani DiFranco. Suoni ora elettrici e martellanti ("On The Corner") ora più lirici e trattenuti ("Get Lucky"), per un album che ha quasi un sapore testamentario. Non che si pensi che Dulli voglia "rassegnare le dimissioni" da rocker; però ogni tanto un bilancio, magari pure poetico, fa bene. In effetti, nei nuovi brani non mancano carezze e prove di forza e il tempo speso assieme a un album del genere non è sprecato. Che poi la musica non sia, fra molte virgoleUe, "innovativa", è una inevitabilità fisiologica, da superare grazie all'incanto di parecchi momenti. Per noi basta, eccome, di questi tempi. John Vignola CAVE SINGERS No Witch Jagjaguwar/Goodfellas Prezzo € 18,00 Li guardi nelle foto sul sito della loro nuova etichetta e ti chiedi se i Cave Singers abbiano alla buon'ora deciso cosa fare da grandi: barbe lunghe e mise da boscaioli, sembrano nipotini di The Band in gita a Woodstock. E d'accordo che è un trend sorprendentemente diffuso fra le nuove leve del rock USA, ma stiamo parlando di un gruppo che all'altezza (2009) del precedente "Welcomejoy" veniva accostato, in una recensione sì e in un'altra anche, ai Fleetwood Mac di "Rumours". Per carità: riletti in maniera meno patinata e con più di un angolo reso relativamente acuminato, ma la principale pietra di paragone restava pur sempre il gruppo pop-rock per antonomasia dei tardi Settanta americani. Laddove per il debutto "Invitation Songs" (2007) in tanti avevano chiamato in causa Woody Guthrie e Leadbelly, tutt'altro mondo. Andiamo ancora a ritroso? Derek Fudesco, Pete Quirk e Marty Lund vengono rispettivamente da Pretty Cirls Make Craves, Hint Hint e Cobra High, gruppi diversamente collocabili da qualche parte fra il punk revival e il post-grunge. E adesso? Adesso, alla prima uscita maggiore per Jagjaguwar dopo le sunnominate due per Matador (il che almeno sulla carta potrebbe far pensare a un ridimensionamento delle ambizioni), i ragazzi a sentire chi li promuove hanno come orizzonti gli Stones di "Beggars Banquet", il John Mellencamp che a quegli Stones si ispirava. Che per produrre sia stato convocato quello stesso Randall Dunn che ha firmato la regia dell'ultimo Black Mountain denota più prosasticamente che l'obiettivo è mettersi in scia a quei Black Crowes che prima di consolidarsi "da culto" furono immensamente popolari. La scrittura è ispirata, il repertorio solido, Cave Singers potrebbero farcela. È questo che realmente vogliono? Eddy Cilìa SOCIAL DISTORTION Hard Times And Nursery Rhymes Epitaph/Self Prezzo € 18,00 A L I T A Trent'anni di Social Distortion se li si conta dal primo singolo, addirittura trentatré se li si fa partire dalle prime prove e in ogni caso ventotto dacché vedeva la luce il clamoroso esordio "Mommy's Little Monster", uno dei capolavori non solo del punk ma del rock tutto. E quanti altri album da allora? Con questo sei, che è una miseria anche aggiungendo alla lista un live e un paio di prove da solista (una delle quali però composta interamente da cover) del leader Mike Ness. E resta pochissimo pure considerando i molti problemi personali del capoccia (peraltro da lungi risolti, sembrerebbe), in ripetuto slalom fra tossicodipendenza e carcere, e la prematura scomparsa nel 2000 del chitarrista Dennis Danell, per due decenni suo braccio destro. Per quanto a sorprendere in un concedersi sì parco sia soprattutto che a più riprese i Social Distortion sono stati a un passo dal diventare enormi e mai ne hanno approfittato. Facilissimamente avrebbero potuto mettersi a fare dischi con lo stampino e venderne milioni, piuttosto che rendere ogni uscita un evento, certo, ma anche un eterno ricominciare. "Hard Times And Nursery Rhymes" si 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 26 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato è fatto aspettare sette anni e, senza segnalare rivoluzioni/un po' stupisce. Nel senso che, alla prima uscita per l'etichetta punk USA per antonomasia, i "ragazzi" suonano, pur con grande energia, più classicamente rock'n'roll che mai. Sempre ossessionati dai Rolling Stones dei Settanta citati esplicitamente in "California (Hustle And Flow)" - e sempre di più dal lohn Cougar che diventava Mellencamp ("Diamond In The Rough") e da certo Neil Young ("Writing On The Wall"). Naturalmente, perfettamente a loro agio in una formidabile ripresa ("Alone And Forsaken") del "fuorilegge" Hank Williams. Eddy Olia DEERHOOF Deertioof vs. Evii ATP/Goodfellas Prezzo € 18,00 Da "Friend Opportunity" a "Offerta Maggie", gli ultimi album di studio dei Deerhoof hanno tenuto alta la bandiera di un indierock fuori dai canoni, imprevedibile nell'avvicinarsi a un genere stilistico piuttosto che a un altro, così come imprevedibile all'interno della stessa torma-canzone. Non ci sono gabbie strutturali per la band californiana, che opta al solito per chitarre sferraglianti e nevrotiche, ritmiche frastagliate, intrecci vocali stranianti e scattosi cambi di direzione. Decimo album propriamente detto, EP a parte, "Deerhoof vs. Evil" shakera asperità e melodie con adorabile brio. Il tutto potrebbe suonare sin troppo spezzettato, come una pallina da flipper che rimbalza qua e là con fare schizofrenico, ma in realtà la personalità è sempre in evidenza: sarà anche merito dell'inconfondibile, fanciullesco canto di Satomi Matsuzaki. Nel caso specifico i ritornelli sono appiccicosi sia che si tratti di proiettili elettrici che di ballate, sia che si opti per venature sintetiche che per nuance acustiche. È come un improbabile mix fra Fiery Furnaces, Blonde Redhead e Stereolab, dacché si passa dal bubblegum in lingua catalana "Qui dorm, Només Somia" al pop fumettoso di "Behold A Marvel In The Darkness", dall'antebellica "The Merry Barracks" al flamenco per nerd di "No One Asked To Dance" o al successivo, rocambolesco strumentale "Let's Dance The Jet", dal piglio ballabile di "Super Duper Rescue Heads!" alle sperimentazioni su tracciato cantautorale di "Must Fight Current" o al battimani di "I Did Crimes For You". Il bottino ammonta a dodici brani inediti - sempre concisi, tanto nella dirata esigua quanto nell'articolazione di testi elementari: quel che conta è la dinamicità in chiave circolare - che si vanno a sommare alle due vecchie tracce conclusive, registrate dal vivo a New York e un po' slegate dal resto della scaletta. Quisquilie. Elena Raugei AKRON FAMILY The Cosmic Birth And Journey Of Shinju TNT Dead Oceans/Goodfellas Prezzo € 18,00 Un gruppo davvero ineffabile, quello che si nasconde dietro la sigla Akron Family. Su di loro le voci sono sempre state misteriose, qualche volta addirittura preoccupanti, come quella di un vero e proprio culto, una religione segreta che i vari musicisti praticano, dagli acronimi ACK. All'epoca di MySpace la loro pagina era fra le più visitate e fra le meno chiare, e così la fluttuazione degli album, fino al recente e quasi tradizionale "Set'Em Wild, Set'Em Free", almeno rispetto a una serie di lavori in cui relè, distorsioni, incanti e radici camminavano di pari passo. All'epoca, la voce di Ryan Vanderhoof aveva abbandonato la barchetta arrivata a Brooklyn all'inizio del millennio: ne era nato un miscuglio di suoni intenso e vaghissimamente nostalgico. Per "The Cosmic Birth And Journey Of Shinju TNT" la Famiglia si è spostata vicino al Mount Meakan, un vulcano sull'isola di Hokkaido, in Giappone. Una casetta di legno per raccogliere vibrazioni, forse, per poi registrarle in una stazione ferroviaria abbandonata nel cuore di Detroit. Risultato: una enorme rifrazione, in cui il caos si apre a qualche melodia e viceversa. La dissonanza regna suprema, per esempio, dalle parti di "So It Goes Bros" o nelle fosforescenze di "Light": sarebbe di che rimanere colpiti, se non avessimo passato una parte dello scorso decennio a districarci su questi timbri apocalittici e disintegrati, senza trovare grandi motivi di soddisfazione, quando perdono di vista un approdo, un progetto in qualche modo compiuto. Sembra lo stesso per questo album, in qualche modo sommerso dalle sue stesse suggestioni, che rimangono, appunto, tali e non si compiono veramente mai. La psichedelia vera è qualcos'altro, suvvia. John Vignola GO! TEAM Rolling Blackouts ' Memphis Industries/Self Prezzo € 18,00 Eddy Olia Piena di scatti, stop e altrettanto subitanee ripartenze come la loro stessa musica, a parte che quella è sì un caos ma Bene organizzato, se l'ossimoro è concesso la carriera dei Go! Team, da Brighton, Gran Bretagna. All'inizio a dire il vero non un gruppo, bensì un semplice alias per il chitarrista e organizzatore di suoni lan Parton, che nel 2000 spediva il primo singolo della sigla, "Get It Together", al mai abbastanza compianto John Peel suscitandone l'entusiasmo. Fra problemi di copyright per l'uso massiccio di campionamenti e assemblaggio di una squadra che attualmente conta sei 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 27 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato componenti equamente divisi fra maschietti e femminucce, passavano nondimeno ben quattro anni prima che il debutto in lungo "Thunder, Lightning, Strike" raggiungesse i negozi. In compenso: esordio con il botto, con in patria tanto di candidatura al Mercury Prize e, sull'altra sponda dell'Atlantico, la Columbia che si affrettava a ingaggiare i Nostri. Salvo mollarli altrettanto frettolosamente quando le vendite si rivelavano inferiori alle attese. Sette anni e due album dopo, da quelle parti è un'indipendente di peso oltre che di prestigio come Sub Pop a sponsorizzarli e per i Go! Team appare quella la dimensione giusta. Per ora e salvo canzone che faccia alla buon'ora il botto. Un paio le candidate plausibili fra le tredici che sfilano in "Rolling Blackouts": il mischione di beat, hip hop e new wave, paradigmatico di un intero canone, "Apollo Throwdown"; il roboante errebì moderno (o post-errebì?) "BustOut Brigade". Ciò detto, tocca aggiungere che una formula dapprincipio originalissima - solo pensarlo di mettere insieme Sonic Youth e Phil Spector, Supremes e Public Enemv! comincia a mostrare la corda. Album e gruppo buoni, ma in piccole dosi. MOGWAI Hardcore Will Never Die, But You Will Rock Action/Self Prezzo € 18,00 Attivissimi, i Mogwai. Il live "Special Moves", registrato nell'aprile 2009 a Brooklyn, era uscito alla fine dello scorso anno con tanto di DVD allegato. Adesso la formazione scozzese torna con un nuovo album di studio, il settimo a seguire l'interlocutorio "The Hawk Is Howling" del 2008. Le cose stavolta vanno decisamente meglio e nel corso di cinquantatré minuti di musica, suddivisi in dieci episodi, non ci si annoia mai, riconoscendo la cifra stilistica della band - modello al quale sin troppi epigoni hanno aderito in maniera calligrafica, perlomeno in ambito strettamente post-rock - ma al contempo godendo di salutari deviazioni che rendono l'ascolto mosso, avvincente. Prodotto dall'ex Delgados Paul Savage, già al lavoro nel 1997 su "Mogwai Young Team", "Hardcore Will Never Die, But You Will" è comunque un lavoro compatto, dove quasi tutti gli strumentali in programma riescono a lasciare il segno pennellando scenari cinematografici di note: menzione speciale per l'iniziale, immaginifica "White Noise", la deliziosa, evocativa "Rano Pano" e la più rumorosa "San Pedro", che potrebbero rimandare rispettivamente a Sigur Rós, Kaki King e Sonic Youth. Quando, invece, si inseriscono delle linee vocali, vieppiù filtrate, i risultati non convincono appieno: è il caso di "Mexican Grand Prix" e dell'aggressiva "George Square Thatcner Dead Party". Sarà perché gli strumentali sono sempre stati non a caso il pane quotidiano della band, attiva da oltre tre lustri. Chitarre elettriche, basso, batteria e tastiere sono più che sufficienti per assecondare accelerazioni epiche e rallentamenti a effetto, muri di suono e rarefazioni di classe. È in circolazione pure un'edizione limitata, dove il secondo supporto è dedicato alla lunghissima composizione "The Singing Mountain", registrata per un'installazione. Un bel ritorno, un bel viaggio. Elena Raugei DIRTBOMBS Party Store In The Red/ Goodfellas Prezzo € 18,00 Ci vuole coraggio, se sei un piccolo, grande eroe del r'n'r e decidi di realizzare un album di cover di musica techno, risalente al passaggio fra anni '80 e '90. È quanto fatto dai Dirtbombs, guidati da Mick Collins e ora al quinto album di studio, senza contare la doppia antologia "If You Don't Already Have A Look". Far ballare utilizzando gli strumenti elettrici è sempre una sfida, raccolta anche dalle nuove generazioni dedite al revival punk-funk. Qui, però, l'energia è semplicemente contagiosa, sia nei pezzi che in qualche maniera rammentano le radici punkeggianti della band - nata a Detroit, la città di gente come MC5 e Stooges - sia nei pezzi che, dilatandosi, assecondano le tendenze maggiormente dance: nel primo caso pensiamo a "Cosmic Cars", "Alleys Of Your Mind" o alla breve "Tear The Club Up", mentre nel secondo alle strumentali "Strings Of Life" e "Chillwave Is For Chumps", posto a chiusura dall'elevato numero di bpm. Quando le due tendenze vanno di pari passo, è il caso di "Shari Vari", "Good Life" e "Jaguar", l'eccellenza è assicurata e non ci si discosta poi molto da esperienze come i !!!. Unico appunto: l'orologio segna quasi un'ora di musica articolata in nove tracce, ma andrebbero scalati oltre ventuno minuti completamente inutili e irritanti, dedicati alla pièce di sintetizzatori e feedback "Bug In The Bassbin", che oltretutto spezza l'ascolto del disco, altrimenti piacevolissimo, in maniera alquanto innaturale. In tal modo avrebbero fatto quaranta minuti per appena orto brani, non sempre irrinunciabili ma nel complesso ben amalgamati: avremmo preferito. Detto ciò, "Party Store" si candida sin da ora come atipico album di cover del 2011, categoria che l'anno scorso ha visto eccellere personaggi del calibro di Mike Patton e Peter Gabriel. Qualcuno saprà fare di meglio? Elena Raugei GET UP KIDS There Are Rules Quality Hill/Goodfellas Prezzo 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 28 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato € 18,00 > L I T À L'adolescenza perduta non ritorna: meglio sarebbe rimanere adolescenti per sempre, con un biglietto di sola andata. Se ne accorgono di sicuro, in questo periodo, i Get Up Kids, stretti fra i ricordi di un pop emotivo che fu e un taglio più urgente, entrambi figli dei secondi anni Novanta. "There Are Rules" cerca, almeno in parte, di rinverdire storie in cui la critica e il gusto del pubblico si trovavano su fronti anche opposti: quando, nel 1999, uscì "Sometliing To Write Home About", non tutti furono concordi nell'applaudire quella specie di dissociazione rock'n'roll fra confessione da cameretta e urlo della strada. Non pochi furono invece gli ascoltatori che si innamorarono, senza mezzi termini, di quel tipo di stile e non pochi sono ancora gli estimatori delle loro avventure. Ora Matlhew Pryor, dopo morti, resurrezioni e una discografia a passo ridotto, mostra il dono migliore della scrittura della band americana: un istintivo intrico di melodie che frulla reminescenze punk, emo, hard e qua e là big beat. Non ci sono cali di tensione, dentro canzoni che non hanno niente da perdere: né la memoria, oramai affondata da cumuli di produzioni disparatissime, sciaguratamente capaci di cancellare il senso di identità e appartenenza, né la rabbia, che è sempre stata stemperata dall'ironia. Rimane così solo un buon album, tirato a lucido e sporcato dove serve, per raccontare, appunto, quell'eterna giovinezza a cui si aspira tutti, finché il suo riflesso illude. "There Are Rules" forse commuoverà chi ha tutta la discografia dei ragazzi di Kansas City nell'armadio; gli altri magari dovrebbero astenersi, per non intristirsi troppo pensando al passato recente. John Vignola ASOBISEKSU Fluorescence Polyvinyl/Goodfellas Prezzo € 18,00 La parabola degli Asobi Seksu è abbastanza insolita: l'omonimo esordio del 2003 era passato in sordina finché "Citrus" del 2006 non aveva procurato alla band newyorkesi maggiori attenzioni, fruttando così un contratto con quella One Little Indian che si prodigava nel ristampare entrambi. Uscite minori dal vivo a parte, nel 2009 "Hush" affondava il vascello con un lagnoso, derivativo e monocorde pasticcio tra shoegaze e dream pop. "Fluorescence" si presenta adesso con un'artwork ingannevole, firmato nientemeno che da Vaughan Oliver, l'uomo responsabile della maggior parte delle copertine storiche della 4AD. L'intento, apprezzabile, è uno e solo uno: essere meno razionali e assecondare l'istinto. Ciò giova in almeno un senso, visto che i dodici pezzi in programma arrivano a destinazione con minor giri di stucco. Le voci di Yuki Cnikudate e James Hanna, a occuparsi rispettivamente di tastiere e chitarra, si alternano a seconda delle esigenze del momento, altro punto a favore. Ecco, dopodiché emergono i difetti di sempre, individuabili in una scrittura che non brilla, che rimanda a tantissime cose trite e ritrite senza una strada da imboccare sul serio. I due pezzi iniziali, "Corning Up" e "Trails", sembrano già scollati tra loro: il primo postPrimal Scream e affidato al cantato maschile, il secondo post-Siouxsie & The Banshees e riservato al cantato femminile. "My Baby", "Perfectly Crystal", "In My Head" e così via si succedono prediligendo un registro morbido ma è il tutto, appunto, a rivelarsi eccessivamente soft: addentrandosi, si sprofonda in un mare di inconsistenza e le pareti vengono giù. Bisognerebbe costruire in altro modo e per ora arrivare a fine ascolto senza crollare, sì, ma dal sonno, è già una vittoria. Meno peggio non vuoi dire bene. Elena Raugei FAUST Something Dirty Bureau B/Audioglobe Prezzo € 18,00 Se un fine conoscitore comejulian Cope ha definito i Faust il miglior gruppo tedesco (attenzione: non solo della scena cosiddetta krautrock), è difficile prendere a cuor leggero qualsiasi uscita sotto questo marchio, anche se magari arriva dopo decenni dalle prove più convincenti di una band ad alto voltaggio creativo e sperimentale. Nella loro bipartizione attuale, nonostante le solite prevenzioni degli appassionati, i Faust conservano tutte le suggestioni di un tempo. Agli storici Jean-Hervé Peron e Zappi W. Diermaier, l'affiancamento di James Johnston (Gallon Drunk, Nick Cave & The Bad Seeds) e Cerladine Swayne (...Bender) ha in qualche modo dato la possibilità di espandersi verso una visione sempre più globale e non globalizzata del rock avventuroso di oggi. È il senso di avventura, alla fine, ciò che conta di più per una sigla che ha segnato un decennio denso come i 70, per molti versi mai del tutto finiti percné da lì arrivano le migliori e le peggiori suggestioni del presente, così sovrastato dalla tecnologia senza arte. I Faust, invece, puntano ancora alla radice del problema: nelle undici nuove tracce fanno scorrere rifrazioni elettriche e lo stroboscopio delle tastiere in un suono che non è poi così sporco. Anzi, si affina dì momento in momento, in una zona timbrica che ha ancora emozioni da spendere. Come per il precedente "C'est com... com... compliqué", non siamo all'altezza del passato, un traguardo impossibile per 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 29 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato motivi oggettivi, sia di struttura sia per i frangenti in cui la musica oggi si trova a dibattere. Però, pezzi come "Herbstimmung", "Thoughts Of The Dead" o "Pythagoras" conservano tutta la convincente alchimia di un patto con il demone della musica per rimanere eternamente giovani e creativi. John Vignola TREEFIGHT FORSUNLIGHT Treefight For Sunlight Bella Union/Self Prezzo € 18,00 La psichedelia è il nuovo Verbo, sia per giovinastri all'inseguimento di debutti col botto sia per vecchi nostalgici in preda a tendenze revivalistiche. Che sia applicata al pop, al rock o all'elettronica. Che si tratti di Yeasayer, MGMT o Caribou (sorvolando sui pessimi Crystal Fìghters). A differenziare i giovani Treefight For Sunlight dal resto dei loro coevi sono sostanzialmente due fattori: la provenienza geografica ci stiamo riferendo alla Danimarca, peraltro già rappresentata in maniera marginale da Raveonettes o Kissaway Trait, compagni di scuderia - e le mansioni canore, suddivise in eguai misura fra tre componenti della band. A dir la verità gli intrecci vocali, come gli arrangiamenti e il taglio conferito ai pezzi, richiamano assai Animai Collettive e affini. Ci si può consolare constataido che il tutto è messo a fuoco con razionale parsimonia: poco più di mezz'ora di durata, senza friggere l'aria né allungare inutilmente il brodo. Rifarsi a modelli, inevitabili in certi territori stilistici, come Beach Boys e Flaming Lips non è certo un delitto, ma manca forse un guizzo d" originalità catalizzante. Gli spunti non sono affatto male, nonostante alla lunga si tenda alla stucchevolezza: melodie virate in acido, ritornelli californiani su sfondo moderno, acustiche folk, ritmiche tribali, innesti esotici, tastiere e dilatazioni a distanza di sicurezza dal vero Eddy Olia e proprio progressive. Non se ne può parlare male, dacché la realizzazione è di buon livello e le dieci tracce si susseguono in scioltezza, né bene, dacché non c'è niente che non sia già stato ascoltato a ripetizione, specie negli ultimi tempi. Trattandosi di esordienti, non si può far a.tro che optare per un incoraggiamento. Elena Raugei GONZALES Ivory Tower Ponderosa/IRD Prezzo € 18,00 Due cose sono certe se l'argomento è Jason "Chilly Gonzales" Beck, canadese di nascita ed europeo di adozione: la prima è che non c'è mai nulla di certo e la conseguente seconda è che è impossibile prevederne le mosse. E questo sin dal 2000, quando faceva andare dietro a "Gonzales uber Alles", mischione di jazz e downtempo, funk e techno, rap e pop, un seguito, "The Entertainist", in cui era l'hip hop a dominare. Se nel 2002 "Presidential Suite" sembrava cominciare a delineare un canone incrociando i due predecessori, nel 2005 "Solo Piano" coglieva in totale contropiede offrendo quanto promesso dal titolo: al debutto su major (i dischi prima per KittyYo), il Nostro confezionava sedici temi fra Satie e Ravel. Clamorosi gli esiti commerciali, visto che l'album diventava il più venduto di sempre di un artista nel frattempo vendutosi anche come autore, produttore e turnista e nel pazzesco elenco dei beneficiati figurano Jane Birkin e Iggy Pop, Charles Aznavour e Bjòrk, Peaches e i Daft Punk. Ancora tre anni e "Soft Power" virava naturalmente in tutt'altra direzione, verso anni Settanta indifferentemente nobili (gli Steely Dan) o ignobili (dai Supertramp alla peggio disco, passando per Jim Steinmanl. Scivoloso il terreno, ogni tanto scivolava e non deve essere andato granché bene se il rapporto con Mercury entrava in crisi. Al ritorno in alveo indie, Gonzales giustifica l'eterogeneità di questa nuova prova con il suo essere una colonna sonora e per una volta non ribalta il tavolo, tenendosi all'inarca dalle parti del predecessore, salvo una sparizione del pop-rock più classico a vantaggio di un rap in collisione con il nusoul. Una tantum stupisce così ma, di nuovo, non convince appieno. Presto però per dire se abbia perso un tocco che era occasionalmente magico. HERCULES AND LOVE AFFAIR Blue Songs Moshi Moshi/Self Prezzo € 18,00 Due anni dopo e senza la voce di Antony Hegarty, l'estro dance di Andy Butler non prevede la verve degli esordi. Un disco omonimo, veri e propri happening e un senso del vortice che costantemente ha messo il progetto Hercules And Love Attair in bilico fra pista da ballo e reminiscenze Ottanta, melodia barocca e ritmi sinuosi. "Blue Songs", se vogliamo, ha un respiro ancora più intenso: che sia il tono quasi al a King Crimson di "Boy Blue" o la wave senza scampo di "Painted Eyes", il timone di Butler non è fatto di semplice malinconia. Si attenuano i toni puramente sintetici e si aprono ricordi che vagano fra almeno quattro decenni di musica danzata, ma che non disdegnano puntate nel prog e nel folk, addirittura. Non sono da poco gli apporti vocali, dalla veterana Kim Ann Foxman a Shaun Wright e Aerea Negrot, rispettivamente dagli USA e dal Venezuela: arabeschi spiegati su un tappeto sonoro in cui i giri di basso si accompagnano a fiati e intrecci elaborati dalle tastiere. "Falling", "Leonora", "It's 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 30 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Alright": luminose frequenze in cui si cerca di unire poesia e suoni da club. E evidente l'estro di Butler e pure il suo interessante tentativo di non farsi sommergere dalla superficie delle mode. "Blue Songs" rimane però in mezzo al guado: azzecca sprazzi di genialità pura e affonda nel revival salvato in extremis, e non sempre, dall'ironia. La mancanza di un singolo davvero memorabile è compensata da pezzi mediamente ben pensati e costruiti, in un giroscopio a volte inceppato e a volte felice. Acceso o spento, vivace e noioso, sobrio e stucchevole: oscillazioni che non si risolvono mai del tutto. Rimaniamo sospesi, nell'attesa di qualche scossa in più. John Vignola MUNK The Bird And The Beat Gomma/Family Affair Prezzo € 18,00 Munk è il progetto solistico del tedesco Mathias Modica, eclettico nel dividersi fra impegni nei panni di DJ, polistrumentista, produttore e co-fondatore dell'etichetta Gomma, che ora stampa la sua nuova prova sulla lunga distanza. Il processo è il seguente: organizzare tutte le musiche e invitare in un secondo momento i cantanti del caso. In passato c'era stato James Murphy/LCD Soundsystem per "Aperitivo" del 2004 e Asia Argento in ben tre tracce di "Cloudbuster" del 2008 (menzione per i singoli "Live Fast! Die Old!" e "Milk", spaccapista in forma di vari remix). Mixato da Etienne de Crecy, Alex Gopher e altri, "The Bird And The Beat" e stato registrato tra Italia, Francia e Germania, dove il titolare del progetto ha reclutato varie vocalist femminili. Il filo rosso dei quattordici brani corrisponde proprio alle interpretazioni canore, affidate a un indie-cast eterogeneo: la londinese Lou Hayter, le francesi Clara Cornetti e Amandine Morin, le berlinesi Mia von Matt e Francy Coertz, Sarah Ze dalla Malesia, la brasiliana loyze Muniz, la russa Pollyester e l'attrice italiana Chiara Concilli/Missy Charriot. Il pezzo apripista, "La musica", è già un successo avvallato da Eroi Alkan, Mark Ronson o Ellen Allien. Peccato si tratti di una pacchianeria senza precedenti, davvero di cattivo gusto in ogni aspetto: elettronica prevedibile, parole stereotipate - non resta che sperare nell'ironia... - pronunciate in maniera imbarazzante davanti al microfono. Va meglio con le orecchiabili "No Moon (... Over Kuala Lumpur)" e "A Bored Heart" o la ritmate "Marseille Macheta" e "Rue de Rome", ma il bilancio resta negativo. Le moine di "Violent Love" o "Mis Labios", le forzate, fastidiose stranezze di "Kitchen Cali" affossano ancora di più un album che può al massimo intrattenere a sprazzi. Al massimo. Elena Raugei Z00NVANSN00K (Falling From) The Nutty Tree Mush/Goodfellas Prezzo € 1 8 , 0 0 Da Bristol ma esordiente in lungo per un'etichetta di Los Angeles rinomata principalmente per produzioni di hip hop tanto di confine da non essere quasi più hip hop, Alee Snook per certo conosce l'arte di tenere desta l'attenzione. Prendete le prime due tracce di questo "(Falling From) The Nutty Tree" (che già è un bel titolo programmatico): arduo immaginarsene di più distanti per possibili influenze, atmosfere, suggestioni. Con il suo danzare di corde intersecato da bordoni non identificati e voci a zonzo, "Shall He? Shanty" potrebbe venire da un disco di John Fahey (al limite, da uno di quelli con una vena avanguardistica). E d'accordo che Mush Records ha abituato a stupire, ma per quei 3'15" ti viene quasi da pensare che ci sia stato un errore di stampa in fabbrica, che due master siano stati scambiati. E poi attacca "Cuckoo", sfrigolante e martellante, electro infiltrata nella techno ed è al primo Moby che ti viene di pensare, magari a certo Aphex Twin. Possibile? Più avanti spiazzerà persino di più, pervia di un sottotitolo bugiardo quale "Cuckoo's Reprise", una "The Two Knives" disegnata da un pianotorte impressionista, laddove per "Sculptress" verrà da chiamare in causa di nuovo Fahey. Immaginatelo alla prese con un raga alla Beatles stile "Norwegian Wood". Cosa c'entri con il brano che l'ha preceduto, "Half Terni (8:08)", un inquietante dispiegarsi di panorami industriali con qualche ingentilente tratto tangeriniano, lo sa solo Mr. Snook. O forse no. Ecco: il difetto di "(Falling From) The Nutty Tree" è che ciascuno dei tredici episodi che lo compongono preso singolarmente risulta interessante, ma a metterli tutti insieme non ne viene fuori un album. Manca la colla, manca il filo che leghi trame anche avvincenti. Eddy Olia LE CORPS MINCE DE FRANCOISE Love And Nature Heavenly/Self Prezzo € 18,00 So' ragazzine e fanno tanta tenerezza queste finniche che da qui in poi vorrebbero farsi chiamare con l'acronimo - LCMDF - di una ragione sociale in francese che mette in difficoltà gli anglofoni. Insieme con un sacco di lettere, sul percorso non brevissimo quattro anni - che le ha portate a questo album d'esordio le sorelle Emma e Mia Kemppainen si sono perse pure l'amica, Malin Nyqvist, che ha condiviso con loro le prime uscite nei club del nord Europa e poi ribalte via vìa più prestigiose e con platee talvolta oceaniche come quelle, la scorsa estate, di svariati festival. "Nessun 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 31 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato litigio, non voleva fare della musica una carriera e questo è quanto", spiegano. So' ragazzine ed essendo cresciute in un mondo nel quale è difficile, per chi non c'era, immaginarsene un altro senza Internet diventa la più assoluta normalità che siano diventate celebri a botte di video artigianali postati su MySpace e commenti entusiastici di blogger. E quanto siano ragazzine lo certificano anche le influenze che dichiarano: un tot di pop dei Novanta e soprattutto Madchesler, roba che ascoltavano da bambine e sulla quale si sintonizzavano a tempo già scaduto. Per loro quanlo viene prima dei Blur o degli Happy Mondays - meglio: dei Black Grape - è insomma preistoria. Probabile che non abbiano mai frequentato né Slits né B-52's, che io invece sento - e parecchio - in "Ghandi", il singolo che (offerto in download gratuito) le ha definitivamente lanciate. E figurarsi se conoscono le ESG (che erano ancora più piccole!) di cui "Time (Have I Lost My Mind)" mi sembra quasi una outtake. O Sioxsie, evocata in "We Are Cannibals", laddove "Beach Life" ricorda che il passaggio da Madonna a Lady Gagà è un chiaro esempio di de-evoluzione della specie. So' ragazzine. Eddy Cilìa SEAOFBEES Songs For The Ravens Heavenly/Self Prezzo € 18,00 Se il 2010 è stato un anno abbastanza parco in fatto di esordi meritevoli, il 2011 inizia almeno in maniera promettente: se a gennaio è toccato alla barocca, enfatica Anna Calvi, per febbraio scommettiamo su Julie Ann Baenziger, in arte Sea Of Bees. La songwriter californiana potrebbe essere definita come un improbabile punto di incontro fra la prima Cat Power, Kaki King e Syd Barrett, ma in realtà non è facile accostarla a chicchessia. Segno di sorprendente personalità. Le note biografiche raccontano che, varcata la soglia di una chiesa durante la tarda adolescenza, si sia innamorata di una ragazza del coro anziché di Dio. Magari il tutto suona sin troppo romanzato, ma l'autenticità è certa: l'attività musicale si è sviluppata grazie a studio e ostinazione da autodidatta, che l'hanno portata a destreggiare marimba, glockenspiel e chitarra slide noncné a scrivere testi focalizzati su amicizie totalizzanti e amori spesso non corrisposti. Il cantato procede per rotte decisamente anticonvenzionali, non di rado alienanti e in affascinante contrasto con corde, acustiche o elettriche che siano, perlopiù pizzicate, sebbene non manchino all'occorrenza effetti sintetici o archi. Sì, perché, al di là di ballate folkie al pari confidenziali e stravaganti come "Gnomes", "Skynnybone", "Fyre" o "Strikefoot", c'è spazio per numeri maggiormente rock ("Marmalade"), maggiormente moderni ("Won't Be Long", alla Blonde Redhead), maggiormente pop ("The Gold"), maggiormente ritmati ("Sidepain"). Seguito dell'EP "Bee Eee Pee", "Songs For The Ravens" si dimostra dunque disco interessante sotto vari aspetti, capace di abbinare con risultati preziosi introversione e intensità, urgenza espressiva e maturità formale. Da non sottovalutare. Elena Raugei JOAN AS POLICEWOMAN The Deep Reld PIAS/Self Prezzo € 18,00 U A L I T À ]oan Wasser ha scelto di chiamarsi Joan As Police Woman per non confondere un passato da strumentista classica, poi al fianco di Rufus Wainright e Antony & The ]ohnsons, con l'attività solistica, improntata alla forma-canzone poprock. Giunta al terzo album propriamente detto, la musicista americana, ora quarantenne, può dormire sonni tranquilli: la sua identità artistica è assodata, salda. Dal 2007 a oggi i passi fatti non sono stati pochi: il fulmine a ciel sereno dell'esordio "Real Life", il più intimista "To Survive" e la raccolta "Cover", utile per mettere in luce la capacità di arrangiare brani altrui con straordinaria fermezza, personalità. "The Deep Field" spariglia le carte in tavola: si volge lo sguardo al soul, alla black o all'R&B, le fonti di ispirazione si chiamano Marvin Gaye, Sly and thè Family Stone o Stevie Wonder, ben tre tracce su dieci oltrepassano i sei minuti di durata. Le trame sonore sono sovente dilatate e delineate con l'eleganza filo-jazzy di sempre, la voce vellutata si incrocia talvolta con quella di Joseph Arthur e i testi restano in bilico tra amore e tormento. "Nervous"e"Run For Love" assecondano groove pulsanti, il singolo "The Magie" presta il fianco alt'orecchiabilità, "The Action Man" è ballata che si fregia d'archi e fiati, "Flash" e "Human Condition" sono sperimentazioni insolite, l'irresistibile "Chemmie" si allunga e distende con tonalità suadenti, "Forever And A Year" punta all'essenzialità e la conclusiva "I Was Everyone" ammicca a Giovanna D'Arco. La profondità dei sentimenti è al centro di tutto, come anticipato da un titolo metaforico che si rifa alla foto di una galassia, scattata da un telescopio. Ma la profondità è raggiunta in ogni senso, abbracciando sonorità e parole: un risultato immenso, specialmente oggigiorno. Elena Raugei AHAWK ANDAHACKSAW Cervantine L.M. Dupli-cation/ Goodfellas Prezzo € 18,00 Un cittadino del mondo il batterista, fisarmonicista, cantante Jeremy Barnes: nato in New 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 32 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Mexico, girovago in Francia, stanziale a New York e Chicago ed era in quest'ultima che si affacciava alla ribalta con i Neutral Milk Hotel. Li lasciava per trasferirsi in Inghilterra, dove si ritrovava a suonare la batteria con i Broadcast. Begli eccentrici, ma mai quanto l'omonimo debutto del Nostro come A Hawk And A Hacksaw, registrato in Francia nel 2002 e pubblicato l'anno dopo, operina bizzarra e deliziosa concepita a un crocicchio su cui convergevano, con Tom Waits e Kurt Weill, il neo-camerismo di Penguin Cafe Orchestra e Rachel's e il minimalismo di Philip Glass e Terry Riley. Erano del 2005 un pregiato successore, "Darkness At Noon", concepito a Praga spedendo Morricone sugli Appalachi e il ritorno di Barnes ad Albuquerque, dopo un decennio di assenza. E chi ci incontrava? L'amore e un'ideale complice in Heather Trost, violinista della Nahalot Shalom Community Klezmer Orchestra. Il rapporto aveva come primo favoloso frutto, nel 2006, "The Way The Wind Blows", registrato in Moldavia con Fanfare Ciocarlia e manifesto di una world music sul serio "del mondo", capace di mettere insieme le bande mariachi e quelle gitane, il cuore gotico dei Balcani e scorci di solarità mediterranea, Israele e il Bosforo. Dopo altri due album concepiti oltre quella che era un tempo la Cortina di Ferro, almeno logisticamente "Cervantine", inciso nello studio domestico della coppia, avrebbe potuto far pensare a un lavoro di stampo un minimo più USA come agli USA siamo adusi a pensare. Macche! Ci troviamo da qualche parte fra Messico e Grecia, Spagna, Serbia o Turchia. "Ma sono proprio questi gli Stati Uniti, bellezza", direbbe Barnes. Eddy Cilìa LUKE ROBERTS Big Bells And Dime Songs Ecstatic Peacei/Goodfellas Prezzo € 18,00 In un senso (e uno solo, va da sé) Luke Roberts potrebbe essere definito "il nuovo Bob Dylan" ed è per la sensazionale mitizzazione di se stesso che opera nelle scarne note autobiografiche presenti sul sito della casa discografica (marchio di culto di proprietà di Thurston Moore dei Sonic Youth) che ne da alle stampe l'esordio. Qualcuno può credere davvero che abbia cominciato i suoi vagabondaggi su e giù per gli States saltando a bordo eli un treno merci in corsa quando aveva undici anni? Che a tredici passasse il tempo bighellonando per boschi invece che sui banchi di scuola? E che sia poi scappato di casa (ma per quale ragione mai?), vivendo a lungo alla Kerouac nell'attesa di trovare le persone giuste per mettere insieme una band? Ci manca solo il racconto di un incontro con un vecchio bluesman e il repertorio di vanterie del giovane Zimmie sarebbe completo. Ma erano altri tempi, quelli, e quanto all'abissale disparità di talenti in gioco infierire sarebbe troppo facile e altrettanto inelegante. Nato (forse) a Nashville, figlio (dice lui) di un musicista bluegrass, il giovanotto prima di questo debutto da solista ha pubblicato (io non ne ho trovato traccia, ma è l'informazione che più pare plausibile) un paio di live in cassetta con un trio hardeore ed è un tragitto, quello dal punk a musiche acustiche, che in legioni compiono da sempre. Non e male come biglietto da visita "Big Bells And Dime Songs". Disco molto quieto e raccolto, con giusto una batteria ad accompagnare - ma non sempre una chitarra e una voce di bella espressività, si muove in punta di dita fra folk, country e blues, fra quadretti di quotidiano e innodie sul bordo del liturgico. Gli manca però la canzone che si imprima nella memoria indelebilmente. Eddy Cilìa JAMES WALBOURNE The Hill Heavenfy/Self Prezzo € 18,00 Magari esagera - anzi: sicuramente esagera - Joe Pernice quando definisce James Walbourne "un autentico genio", "un artista giunto a piena maturazione e con abilità ultramondane". E oltretutto manco sta parlando del Walbourne attuale, che arriva infine - trentenne - a pubblicare un album da solista, bensì del Walbourne diciottenne con cui aveva un epifanico incontro in quel di Amsterdam, dove il ragazzino - americano di natali, londinese d'adozione con residenza in quella Muswell Hill consegnata all'immortalità rock dai Kinks - gli faceva da spalla. E però della stoffa il (non più tanto) giovanotto ce l'ha eccome. Di estimatori illustri, una caterva. Pernice Brothers e Pretenders in prima fila ovviamente (fa parte ufficialmente dei primi da sette anni, dei secondi da quasi tre) e in seconda la miriade di gente che la sua chitarra ha accompagnato in tour e/o in studio, elenco di mirabolante varietà che include Son Volt e Pogues, Death In Vegas e Jerry Lee Lewis, Linda Thompson e Saint Etienne, Pete Bruntnell piuttosto chejay Farrar, Edwyn Collins o Bap Kennedy. E ci credo che ha impiegato così tanto a fare un disco suo! Dove, tanto per ribadire la stima di cui gode nell'ambiente, lo accompagnano fra gli altri Ivan Neville alle tastiere e una sezione ritmica composta da Danny Williams dei Black Grape al basso e jim Keltner alla batteria. Splendido strumentista e cantante espressivo, al Nostro per giustificare appieno gli entusiasmi del suo primo mentore fa 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 33 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ancora difetto un po' di personalità. Non una scrittura solida, già evidenziata da un album frizzante dove convivono jingle-jangle pop, folkrock, country-blues. Fra il resto un possibile singolo ("Road") di ottime potenzialità. Eddy Olia JAMES COnON Giant Alligator/IRD Prezzo € 20,00 Un innovatore, uno dei sopravvissuti di una generazione di divulgatori del blues pressoché inarrivabile, assieme a Sonny Boy Williamson II e Little Walter, James Cotton ha contribuito a definire i paradigmi dell'utilizzo dell'armonica nel blues moderno e ancora oggi, a settantacinque anni, continua a essere un punto di riferimento per quanti vogliono cimentarsi con questo strumento unico. La voce roca che a lungo ha contraddistinto il suo vocalismo da tempo se n'è andata, ma ciò non gli impedisce di esibirsi e incidere dischi, e a sostenere le parti vocali provvede il chitarrista Slam Allen, leader della band (d'eccellente sezione ritmica) che lo asseconda. Il suono diatonico dell'armonica tra le mani di Cotton raggiunge livelli sublimi di fascinazione, con il distintivo e rabbioso vibrato. La scelta dei materiali inseriti in scaletta fa riferimento alla più classica delle stagioni del blues (con qualche personalissima venatura di funk): "How Blue Can You Cet?" e "Since I Met You, Baby" sono standard senza tempo mentre sono di Muddy Waters - al cui servizio Cotton, ancor giovane, è stato per aodici anni tre brani; "That's Alright", invece, è un classico di Jimmy Rodgers e "Buried Alive In The Blues" il pezzo scritto per Janis Joplin da Nick Gravenites che compare in "Pearl" solo come strumentale poiché la cantante morì il giorno prima di inciderla. Con "With The Quickness" James offre uno straordinario saggio della sua bravura tecnica. Quattro brani recano la firma di Cotton (per due Allen ha scritto i testi). "Blues For Koko" in chiusura è dedicato a Koko Taylor, una delle ultime "queen of thè blues" scomparsa nel giugno 2009. Ciononostante la carica espressiva di cui sono carichi questi brani è la più genuina delle testimonianze dello spettro di emozioni che una simile musica continua a irrorare nei cuori di chi la esegue e di chi l'ascolta. Luigi tozzi JERRY LEE LEWIS Mean Old Man Verve/Universal Prezzo € 19,00 Appare davvero paradossale constatare come quel giovane così promettente e forse più in gamba di Elvis, per moltissimi il miglior performer di sempre del rock'n'roll, che l'industria discografica americana mise ai margini del proprio progetto di monopolizzazione dei cuori giovanili sul finire dei '50 (per lo scandalo seguito al suo matrimonio con la cugina tredicenne), sia stato in grado di tornare in sala d'incisione nel 2010. Il primo disco di Jerry Lee Lewis risale al 1954, un paio d'anni prima del suo approdo alla Sun Records di Sam Philips che lo lanciò. Nell'89 il film di Jim McBride "Great Bali Of Fire!" (con Dennis Quaid nei suoi panni) raccontava così bene come da ragazzo Jerry Lee si fosse abbeverato alle fonti della musica nera, e quel mix di R&B, boogie woogie, gospel e country è stato il tratto distintivo di tutta la sua altalenante carriera (senza tuttavia aver mai smesso di esibirsi dal vivo, meritandosi l'appellativo di "The Killer" per il modo esuberante di suonare il piano). Gli stessi umori (con la vena country leggermente privilegiata) si colgono oggi in questo "Mean OTd Man" con cui Lewis torna sulla scena a settantacinque anni suonati e nel quale duetta con gente del calibro di Clapton, Jaeger & Richards, Jonn Fogerty, Ron Wood, Sheryl Crow, Willie Nelson, Slash e Tim McGraw. Nell'impostazione il disco è molto simile a quello del 2006, "Last Man Standing", anche lì con la presenza della crema del rock ad omaggiarlo riverente. Tra i pezzi la title track scritta appositamente per lui da Kris Kristofferson, "Sweet Virginia" e "Dead Flowers" di Jagger/Richards, "Bad Moon Risine" dei Creedence. Sono disponibili due diverse edizioni, una standard con dieci brani e una deluxe con diciotto. Luigi Lozzi WHITEY MORGAN and THE 78'S The Mountain The Barn And The 78's Bioodshot/IRD Prezzo € 19,00 Non è una band di country alternativo tipojayhawks, Uncle Tupelo o i Wilco degli inizi. Wnitey Morgan and The 78's si attengono più o meno all'estetica di Merle Haggard e, in parte, di Waylon Jennings, più un tocco modernizzante sulla linea di Dwight Yoakam. Propongono ballate nonky tonk che per non farle scivolare nella retorica hanno irrobustito con una buona compattezza strumentale e talvolta con un ruvido "battito" rock. La voce del leader/chitarrista Whitey Morgan (in realtà si chiama Eric David Allen) possiede la profondità e la voluminosità dei campioni del genere, da Jennings a Kristofferson, da Haggard a Cash, e il quintetto, proveniente dal Michigan, è completato da Benny James Vermeylen (chitarre, voce), Tamineh Gueramy (fiddle, voce), Jeremy Mackinder (basso) e Mike Popovich (batteria). Il CD è stato registrato a Woodstock, negli studi di Levon Helm. Come anticipato, il gruppo evita nei limiti del possibile le pieghe zuccherose di certa tradizione a vantaggio d'un 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 102 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 34 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sound robusto quanto basta orientato al Sud degli States, dove regnano slow ballaci honky tonk e spesso la solidità del filone "outlaw" dei primi 70. A questo punto, gli appassionati dovrebbero aver inteso la miscela musicale di Whitey Morgan and The 78's: pur non inventando nulla di nuovo trasmettono comunque la sensazione di operare con onestà e con autorevolezza, risultando alla fine potabili perfino a chi non impazzisce per il country. Se le evoluzioni tematiche e gli impasti steel guitar/violino di "Memories Cost A Lot", "Turn Up The Bottle", "Honky Tonk Queen" e "Meanest Jukebox In Town" sanno di déjà vu, compensano parzialmente le più impattanti, fresche e permeate di blues "Buick City", "Bad News", "Hard Scratch Pride", "Where Do Ya Want It?". ROCKINTROU. Enzo Pavoni 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 EARL GAINES You Got The Walk SPV/Audioglobe Prezzo € 18,00 Earl Gaines, una delle misconosciute leggende del R&B, è mancato il 31 dicembre 2009 a settantaquattro anni. Figura di riferimento, è stato apprezzato soprattutto per l'efficacia e la profondità del suo vocalismo, capace da solo di donare la giusta tensione emotiva ai brani che interpretava. L'hit maggiore per il quale è noto è "It's Love Baby (24 Hours a Day)", del '55, pubblicato con i Louis Brooks & His Hi-Toppers, gruppo di cui era vocalist, e arrivato al n.2 delle classifiche di vendita R&B. Un brano storico, successivamente ripreso pure da Ruth Brown e Hank Ballarci. Era nato nel '35 a Decatur, in Alabama, e aveva iniziato, come tanti, cantando in chiesa, fino a quando non decideva di muoversi alla volta di Nashville. Dopo la breve esperienza in gruppo, Earl dava inizio ad una carriera solistica che non gli riservava grossi successi se non "Best Or Luck To You" ( « 8 R&B) nel '66 e "Drowning On Dry Land" (per la Ace) nel 75 , al punto da fargli prendere la decisione di abbandonare la scena e lavorare come autista di camion. Circa quindici anni d'assenza per poi riemergere nel 1989 con un album ("House Party" per la Meltone e la produzione di Fred )ames) che ha costituito la sua resurrezione artistica. Tanti album per tante etichette diverse; e significativi sono stati tra questi "I Believe in Your Love" (per la Appaloosa) nel '95, "The Different Feelings of Blues and Soul" (2005) e "Nothin' But The Blues" (2008). Una carriera - a guardar bene - non troppo fortunata e un triste commiato alla fine. Questo che segnaliamo è l'album (uscito postumo) di incisioni che risalgono, per una metà circa (8 brani), al 2007 e per il resto al '95 e al '97, tra l'altro uno dei pochissimi rintracciabili sul nostro mercato, e può aiutare a non far smarrire nell'oblio del tempo la bontà del suo contributo artistico. Luigi Lozzi GRATEFUL DEAD Big Rock Pow Wow 69 Grateful Dead (3 CD) Prezzo € 24,00 Seduti su una pila di nastri alta più della piramide di Cheope, gli archivisti dei Grateful Dead continuano a stupire con splendidi lavori di ricerca e restauro. Dopo anni di onorato servizio è stata pensionata la serie "Dick's Picks", sostituita con una nuova collana, "Road Trips". Questo è il volume 4 e ci porta nei dintorni di Woodstock, giusto tre mesi prima ma da un'altra parte d'America, in Florida. La precisazione è d'obbligo perché proprio a Miami i Doors tennero il 1 marzo 1969 il famigerato concerto in cui Morrison venne accusato di avere compiuto atti osceni in pubblico, estraendo in scena il suo mojo lizard. Il risultato fu che per un po' da quelle parti il rock venne bandito e scomunicato come scandalosa "arte demoniaca". Per reagire a quel clima di caccia alle streghe, alcuni rocker di buona volontà organizzarono a maggio un festival di tre giorni in una riserva Seminoie, mettendosi sotto la protezione dei Nativi americani. I nastri di questo pregevole triplo vengono da li, da un montaggio dei momenti migliori a ricostruire un tipico, generoso, esaltato Dead show nella stagione tra "Aoxomoxoa" e il leggendario "Live Dead". Brani lunghi, ora torpidi ora vibranti, con il trad di "He Was A Friend Of Mine", il blues di "Death Don't Have No Mercy", il folk rock di "Morning Dew" ma soprattutto gli originali della band in un cruciale periodo di crescita: "Dark Star" è nata da poco ma già brilla con la voce cherubina della chitarra di Garcia, incastonata in un diadema che diventerà il clou degli spettacoli, con "St. Stephen", "The Eleven" e "Turn On Your Lovelight", il classico dei classici che per non sbagliare viene proposto qui in una doppia versione di 30 e 27 minuti. Qualcuno ebbe la depravata idea di versare acido nel succo d'arancia offerto a tutti i partecipanti, mettendo in crisi più di un musicista ma non i Dead. Loro erano nati con gli Acid Test e da quel che si ascolta sapevano padroneggiare benissimo gli stati alterati della mente. Riccardo Bertoncelli BEE GEES Mythology: The 50th Anniversary Collection RepriseA/Varner (4CD) Prezzo € 39,00 Un errore frequente commesso da chi ha un approccio approssimativo con gli accadimenti della musica pop e rock è quello di ritenere che i Bee Gees siano un gruppo disco-dance esploso alla fine dei Settanta grazie al successo stratosferico del film "La febbre del sabato sera", nella cui colonna sonora erano presenti alcuni loro memorabili brani. Questo cofanetto - che non è il primo dedicato al gruppo e nemmeno sarà l'ultimo - rimette filologicamente le cose a posto (per tutti) indicandoci che nel 2010 si sono celebrati i cinquant'anni dalla costituzione del gruppo - e dell'assunzione del VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 35 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MUSICA ROCK-POP / 2 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 36 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato nome Bee Cees, che sta per "Brother Gibb" con la "s" finale ad indicarne la pluralità - e della loro prima apparizione alla televisione australiana. Barry ed i fratelli gemelli eterozigoti Maurice (scomparso nel 2003) e Rooin, originari dell'isola di Man (ma cresciuti a Manchester) hanno fatto ritorno in Inghilterra nel '66 (avevano vissuto qualche anno in Australia dove la loro famiglia era emigrata nel '58) dopo aver pubblicato un singolo ('63, "The BattleOftheBIue and Grey") e un album ('65) nella terra dei canguri e aver raggiunto il «1 delle classifiche australiane con il singolo "Spicks and Specks". Sotto la produzione di Robert Stigwood, e l'ingresso nella formazione di due amici australiani, spiccano il volo nel '67 con l'album "Bee Gees 1 st" e i singoli "New York Mining Disaster 1941", "Holiday", "To Love Somebody", "World", ma soprattutto con "Massachusetts". Inutile (forse) sottolineare che, al di là di gusti personali, i Bee Cees hanno rappresentato per qualche anno - ispirandosi ad artisti ouali Everly Brothers o Carpenters - l'autentica alternativa ai Beatles per la qualità delle loro canzoni (che in molte occasioni hanno affidato ad al:ri interpreti) e per la bontà degli impasti vocali, e in seguito (solo) venduto milioni e milioni di dischi. Luigi Lozzi ESPERITA Esquerita! Hoodoo/Egea Prezzo € 14,00 Pompadour esagerata, camicia sgargiante, occhiali da sole sbrilluccicanti di perline, sulla copertina di quello che rimase il suo unico album Steven Quincy Reeder, in arte Esquerita, esibisce un'espressione alla "ghigno o son desto?". "Finalmente una stella", sembra dire a se stesso ma si sbagliava, siccome nel 1959 il possibile acquirente medio pensò probabilmente quello che deve avere pensato il lettore gettando l'occhio su un'immagine iconografica, sì, ma di un iconografico che viene automatico associare ad altri. "Toh! Un imitatore di Little Richard." Formidabile paradosso visto che il signor o signorina Penniman aveva imparato molto, se non tutto, proprio dal nostro sfortunato eroe ed entrambi dovevano comunque parecchio a Billy Wright, un nome oggi dimenticato ma decisamente popolare nel Sud degli Stati Uniti nei primi anni Cinquanta. Little Richard gli doveva pure l'ingaggio da parte della RCA, mentre a portare alla Capitai Esquerita provvedeva Gene Vincent. Purtroppo per lui, l'allora ventitreenne artista della South Carolina arrivava a guadagnarsi un contratto discografico importante nell'esatto istante in cui il rock'n'roll andava incontro a una subitanea eclisse cui solo l'irruzione in scena dei Beatles avrebbe posto rimedio, ma sarà allora un altro mondo. E dopo che un discepolo (materia di lubrica leggenda il primo incontro fra i due) aveva popolarizzato, appropriandosene involontariamente, i tratti distintivi di uno stile di vita e di un sound estroversi e smargiassi. Non ci saranno singoli di successo né prima né dopo questo LP, fresco di bella e ingrassata ristampa in digitale e al tempo ignorato. Esquerita morirà nell'86, di AIDS, talmente povero che sarà la municipalità di New York ad accollarsi i costi delle esequie. Eddy Cilìa BLUE BEARD Blue Beard Fantastic Voyage/Goodfellas Prezzo € 18,00 Allora... ci sono un indonesiano, un olandese, un irlandese, un indiano e un australiano che si incontrano sotto la Madonnina e... no, non è una barzelletta, bensì quel pochissimo di storia che si conosce di questo quintetto che, affidandosi per la produzione a due allora altrettanto sconosciuti americani (e uno dei due, Thurman Binkley, sconosciuto lo è rimasto), registrava nel 1971 quest'album. Presumibilmente - ma lo scrivo senza avere informazioni al riguardo, giusto per deduzione logica - dopo che il singolo "Sly Willie" era stato pubblicato in diversi paesi europei, con riscontri commerciali però dal nullo al poco significativo, tanl'è che il 33 giri vedeva la luce solo in Italia. Negli ormai quattro decenni trascorsi, e più che altro nell'ultimo, è stato proprio quel sette pollici a tenere desta una certa attenzione per la sigla nei circoli più ristretti del collezionismo discografico. Non per un peraltro gradevolissimo retro, "Country Man", da qualche parte fra The Band e i Little Feat, quanto per un lato A assai curioso e al pari rimarchevole: provate a immaginarvi i Pink Floyd di Barrett che ucronicamente si ritrovano a misurarsi con la blaxploitation ed ecco. Lavoro a dir poco variegato "Blue Beard", con a seguire la canzone "famosa" (ovviamente piazzata in apertura), il rococò-pop in anticipo sui Queen "Baby I Need You", l'errebì iniettato di hard (o viceversa) "Too Many People" e il folkrock alla Cat Stevens "Cod Save The World". E questa non era che la prima facciata e anzi lo è ancora, visto che la ristampa è disponibile soltanto in vinile o, in forma liquida, su iTunes. Il produttore Bob Welch da lì a breve entrerà nei Fleetwood Mac e nel 1977, con l'album "French Kiss", sfiorerà l'ingresso nei Top 10 USA. Eddy Cilìa VAGRANTS I Can't Make A Friend Light In The Attic/Goodfellas Prezzo € 16,00 Il manuale dello storico rock contemporaneo prevede il soccorso dei 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 37 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato minori e la misericordia verso chi ha avuto poche chance. I Vagrants sembrano perfetti. Furono una garage band nella stagione in cui Beatles e 0 1 2 3 4 Stones svegliarono i ragazzi americani dal torpore di Elvis e Beach Boys, spingendoli a (ri)guardare la luna della musica nera e ad agitarsi un po'. La storia rotolò in fretta verso la psichedelia e audaci esperimenti, e molti rimasero intrappolati nel vecchio mondo, con i loro Farfisa, le chitarre smunte e le canzoni mai oltre i tre minuti perché nei 45 non ci stavano e i 33 erano un lusso. Qualcuno poi li avrebbe rivalutati a cominciare dalla mitica collezione di "Nuggets", madre di tutte le nostalgie garage. In quella antologia i Vagrants c'erano, con la cover-cappuccino di "Respect", e con loro i Count Five, la Chocolate Watchband, gli Standells, i Leaves, compagni di merende quando non di palcoscenico. Newyorkesi dei suburbi, i Vagrants operarono dal 1965 al 1968 soprattutto nella Big Apple, animando focali leggendari come l'Un;ano's, il Rolling itone, lo Scene di Steve Paul con il Ioio soul bianco che traeva linfa dai "loung Rascals e saicbbe poi arrivato fino ai Ramones. Erano in cinque, tutti poi spariti meno il chitarrista, Leslie West, brillante solista e guitar hero con i Mountain. Ma non cercate tracce del suo hard in questi brani, e neanche gli spilli del punk; è tutto più quieto, timido, con voglia di piacere più che di stupire, con imbarazzanti scivolate nei brani slow ma scosse divertenti quando il ritmo si agita, da "I Can't Make A Friend" a "Oh, Those Eyes" alla inevitabile "Respect". Scaletta un po' avara (solo i singoli ufficiali), note accuratissime di Mike Stax. Un tesoretto per gli studiosi di rock americano, una trappola per i profani; che non ci provino neanche a immaginare cosa sarebbe stata la storia rock se avessero vinto i Vagrants e le altre nuggets di quei dì. Riccardo Bertoncelli ARTISTI VARI 3... 2 . . . 1 . . . A Rocket Girl Compilation Rocket Girl (2 CD) Prezzo € 20,00 Etichetta indipendente inglese fondata nel 1997 da Vinita Joshi, la Rocket Girl ha sempre spaziato con lodevole apertura mentale nei più disparati campi. Pressappoco a un decennio di distanza dalla precedente, analoga raccolta, "3... 2... 1 . . . " accorpa ben ventisette brani distribuiti in due dischetti, peraltro racchiusi in una graziosa, curatissìma confezione digipa1<, a partire dall'immagine di copertina per proseguire con le dettagliate note interne. La varietà stilistica non va mai a discapito della compattezza del progetto, sebbene non tutte le canzoni siano sullo stesso livello qualitativo: è un saliscendi sia sul piano strettamente formale, quindi, sia in termini di incisività, ma l'ascolto è nel complesso piacevole e vale senz'altro il prezzo del biglietto. Il primo supporto propone quindici eterogenee tracce, selezionate dalla produzione più recente della label: se i veterani Television Personalities si aprono alle melodie e Project Skyward punta sull'elettronica, i Lylys rimandano al funk bianco dei Talking Heads, gli Sleeping Years al folk intimista di Nick Drake o Elliott Smith e Kennedy Green all'indie-pop fanciullesco delle Throwing Muses. Il secondo CD è riservato a dodici canzoni inedite, vecchie e nuove: si va dall'orecchiabilità Eighties dei Pragmatic allo shoegaze dark dei Serena Maneesh. Gli artisti più gettonati, con almeno un paio di episodi in scaletta ciascuno, sono God Is An Astronaut (apprezzabile gruppo irlandese votato al post-rock), A Piace To Bury Strangers (formazione newyorkese dedita a una modernizzazione della new wave più cupa) e Robin Guthrie (ex Cocteau Twins fecalizzato su avvolgenti composizioni strumentali). Ce n'è, insomma, pertulti i gusti, a documentazione di un percorso volto alla ricercatezza sonora. Confidiamo prima o poi in un terzo capitolo della saga. Elena Raugei EBO TAYLOR Love And Death Strut/Audioglobe Prezzo € 19,00 Lo hanno definito "uno dei più grandi e misconosciuti eroi della musica dell'Africa occidentale", Ebo Taylor, settantaquattrenne dal Ghana, giunto solo adesso a incidere un album che ha varcato i confini nazionali. Finora suoi materiali erano comparsi unicamente in alcune compilation di musica africana assemblate per la Soundway Records; e questo nonostante egli abbia avuto un ruolo influente nella divulgazione dei suoni hìghlife del suo paese natale. L'album include un nuovo trattamento di brani d'antan presenti solo su dischi scricchiolanti in vinile di un tempo, mescolati a pezzi nuovi che testimoniano degli stili abbracciati da Ebo che spaziano dal jazz (maturato in un soggiorno londinese alla corte di Fela Kuti) all'Afrobeat nigeriano. Molto lavoro chitarristico corroborato dall'uso frequente dei fiati. È stato registrato con il contributo dei membri dell'Afrobeat Academy di Berlino, un'orchestra mista di ghaniani e tedeschi. C'è molto lavoro chitarristico e una sezione fiati che riveste un ruolo primario come si evidenzia fin da principio con "Nga Nga", un traditional dall'incedere suadente, quasi fosse una nenia, che viene introdotto da un vigoroso e insistito riff di sax che 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 38 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato poi si dispiega in un rilassato lavoro ritmico con l'innesto di ottoni, basso e vocalismi del titolare. In "African Woman" sono evidenti le influenze del maestro Kuti, la title track (che risale al 1980) è uno shuttle strumentale, sul quale Ebo pronuncia liriche in inglese ("Fratelli e sorelle prestatemi orecchio, ascoltate la mia storia d'amore e di morte..."), che poi si dispiega in un accattivante ed ipnotico jazz-funk. Il danceupbeat di "Mizin" consente a Taylor di prodursi in un magnifico assolo di chitarra e "Kwame" è un tributo al primo presidente del Ghana, Kwame Nkrumah, artefice dell'indipendenza della nazione. Luigi Lozzi HASSAN ERRAJI Awal Mara World Village/Ducale Prezzo € 18,00 L'incedere di ogni brano è tosto, talvolta tirato sin quasi allo spasimo, per un'urgenza comunicativa fuori del comune. È una caratteristica intrinseca della musica contenuta in "Awal Mara" (Amore a prima vista) e anche del suo interprete. Hassan Erraji è un artista world di prima infornata, che dal nativo Marocco si è trasferito a un certo punto in Belgio e in seguito in Inghilterra. I suoi passi d'esordio li ha condotti insieme con i Belcikal, una band multietnica, e gli Arabesque. Si è trattato di un periodo di apprendimento dedicato in particolare alla fusione tra le musiche dell'Atlante e il jazz. Il nuovo disco ce lo restituisce in gran forma, grazie anche alle cure del produttore Dave Creffield (Kaiser Chiefs). Nel cast troviamo inoltre Ben Stevens alla batteria e Kenny Higgins al basso elettrico, una sezione ritmica potente e decisa che ricorda le pulsazioni di pancia dei migliori lavori di Bill Laswell. Yasmin, la figlia di Hassan, è la seconda voce a corollario. Erraji, privato della vista sin da piccolo, è un multistrumentista virtuoso tanto all'oud e al qanun quanto al violino, e non manca di prodursi anche alle tastiere, al nay e soprattutto alla voce. In particolare, l'impiego dello strumento ad arco ingenera in alcuni brani ("Haili Ayouma", "Samitat Ayam", "Douka Dance") coloriture che sanno più di folk revival britannico che di Africa del Nord. Non è un male, perché consente ad "Awal Mara" di tirarsi fuori dai pericoli di una certa uniformità latente. Le radici della musica gnawa sono infatti l'elemento a cui Erraji si attacca incontrovertibilmente lungo tutto il lavoro, con il rischio di rimanerne un poco troppo vincolato. Per il futuro, fermo restando la piacevolezza della proposta, occorrerà inventarsi qualcosa di nuovo. Piercarlo Poggio TANGO NEGRO TRIO No me rompas las bolas Felmay/Egea Prezzo € 16,00 II * l I T À Un titolo simile è impegnativo, occorre ci sia della sostanza dietro, altrimenti si rischia che si ritorca sull'autore con effetti tragicomici. Nel caso di Juan Carlos Caceres, ideatore del Tango Negro Trio, una preoccupazione di tal genere non ha ragione di esistere. La sua determinazione nel proporre la musica argentina sotto una luce nuova e insieme originaria assume a tratti aspetti cosi ardenti e impetuosi da metterlo al riparo da qualunque fraintendimento. Il suo gruppo, completato da Marcelo Russillo (batteria e percussioni) e Carlos "el tero" Buschini (basso), incrementa con questo terzo disco un curriculum di rispetto. Caceres, trasferitosi a Parigi sin dal 1968, è cantante, pianista, trombonista, compositore e pittore che ha compiuto una profonda riflessione sulle forme sonore del suo paese. Giungendo alla conclusione che retorica e folklorismo a buon mercato non sono il massimo per mantenerle in vita. Si è pertanto tuffato nel bacino del Rio de la Piata per comprendere sino in fondo come il tango, la milonga, l'habanera, la murga e il candombe siano divenute parte essenziale dell'urbanità di Buenos Aires. Ne ha analizzato, in particolare, l'elemento africaneggiante, ed è per tale ragione che i suoi brani appaiono all'ascolto ruvidi, nervosi, drammatici, per nulla in linea cioè con l'idea corrente che si ha della musica latinoamericana. "No me rompas las bolas" si rivela avvincente sin dal primo istante. Nel dispiegarsi di ritmi inconsueti, continuamente variati, e nei sussulti di una vocalità agra e puntuta si avverte l'amore di Caceres per le sue radici artistiche. Al resto pensano una schiera di ospiti di livello (Cirotto, Pecette, Manoury, Caraballo, Bruhn, Mangalavite) e il sibilo recitante di Daniel Melingo. Piercarlo Poggio SPANISH HARLEM ORCHESTRA Viva la tradición Concord Picante/ Universal Prezzo € 20.00 In attività dal 2000, la Spanish Harlem Orchestra ha accumulato in poco tempo una quantità incredibile di premi e di riconoscimenti, diventando il vanto della comunità latinoamericana di New York. Ma se l'ensemble è relativamente giovane, il fondatore Oscar Hernandez ha invece alle spalle decenni di attività formative: cresce nel Bronx in una famiglia numerosa di origine portoricana, da bambino inizia a suonare la tromba per passare in seguito al pianoforte e quindi diventare direttore musicale e arrangiatore delle formazioni di Tito Puente, Rav Barrette e Celia Cruz; negli Ottanta affianca invece il cantante panamense 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 39 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Rubén Blades in qualità di produttore, arrangiatore e pianista. Quarta prova discografica, "Viva la tradición" segna l'esordio dell'Orchestra sotto il marchio di una label in vista come la Concord Picante, svolta che proietta immediatamente i tredici elementi del combo in una dimensione di caratura internazionale. Potenzialità ulteriormente accentuate dalla co-produzione della star Paul Simon, un tipo che di musica se ne intende parecchio. Sotto il carisma e l'esperienza dell'autorevole Oscar Hernandez, la Spanish Harlem Orchestra trasmette calore e voglia di ballare a tutti gli estimatori delle trascinanti sonorità afrocubane, dove si danno il cambio rumba, salsa e cha-cha-cha, irrobustite dalle frastagliate poliritmie dei percussionisti e dai potenti impasti di una sezione fiati non indifferente al jazz. I dodici capitoli di "Viva la tradición" alternano standard di provenienza caraibica e originali. Spiccano tre pezzi coordinati dalcompositore/arrangiatore Gii Lopez, un veterano oggi ottantenne. Il compatì è adatto sia per danzare, sia per il normale ascolto: comunque, non la solita orchestra per turisti. Enzo Pavoni LEILAADU Ode To The Unknown Factory Worker RAI Trade/Goodfellas Prezzo € 15,00 ePubblicato alla fine del 2010, questo album raffinato porta un titolo tristemente profetico, "Ode all'operaio ignoto", quasi ad anticipare il ruolo marginale assegnato ai lavoratori della nuova FIAT di Marchionne dopo il referendum dello scorso gennaio. Eccetto i saltuari interventi in punta di bacchetta del batterista Daniele De Santis, la protagonista solitària è Leila Adu, cantante, pianista, tastierista e compositrice. Dotata di forte personalità e di profonda preparazione musicale, la giovane e più che promettente artista neozelandese, già al fianco di Mike Cooper, vive tra Roma e Londra. Il suo timbro vocale è imparentato con quello sensuale e vellutato di Sade, ma per il sound ridotto all'osso e per lo stile riecheggia piacevolmente tante icone del passato, in particolare Annette Peacock, Nick Drake e Robert Wyatt. Il clima generale è grossomodo canterburiano, a tratti sfiora il sospeso surrealismo di Kevin Ayers. Le note,'stilate dalla stessa Leila Adu, rivelano che "le canzoni riflettono un universo di unitarietà e di separatezza, di adattamento alla realtà urbana circostante e di creatività all'interno dei piccoli spazi che riusciamo a ritagliarci nella vita cittadina". Le undici tracce rifuggono il mesto grigiore, nonostante emanino sensazioni di metropolitana solitudine e un'esigenza di contatti umani, rivelando anzi una fantasiosa briosità tematica e dinamica. Alcune melodie sono a dir poco squisite, da "Brazen Hussy" a "Must Walk Slowly" (wyattiana da morire), dalle originali architetture di "Trojan Cow" alla sintetica ingegnosità di "The One Minute Pastry Song", dal vetroso minimalismo di "Glass" alla nervosa e segmentata "Slick Department Store". Un esordio solistico che fa intravedere evoluzioni future. Enzo Pavoni ROBIN HOLCOMB The Point Of It Ali Songtines/IRD Prezzo € 19,00 Ai tempi dell'ottimo "Larks, They Crazy" (Sound Aspects, 1989) immaginavamo un diverso prosieguo di carriera per Robin Holcomb, allora frequentatrice dell'avanguardia jazz che conta di Downtown. Forse mal consigliata, ha man mano relegato in un cantuccio il pianoforte, dove eccelleva, a vantaggio delia voce, convertendosi in cantautrice. In tale veste appare però un'infiltrata: pur dotata di un buon timbro, non e irreprensibile nella stabilità tonale; ma il guaio maggiore sta nella sua ostinata maniera di concepire linee melodiche uniformi, povere di dinamismo, spesso avvitate su se stesse. In poche parole, monotone. Gran parte delle prove sfornate successivamente dalla Holcomb ribadiscono tali problemi: a un certo punto deve essersene finalmente resa conto, prendendosi alfine qualche pausa di riflessione. Il ritorno con "The Point Of It AH" evidenzia un superiore equilibrio tra la forma canzone e i momenti di tipo strumentale, un compromesso forse suggeritole dal marito Wayne Horvitz, anch'egli presente nelle vesti di tastierista. Completano l'organico Ron Samworth (chitarre), Bill Clark (tromba, flicorno), Peggy Lee (violoncello) e Dylan Van Der Schyff (batteria). Il CD permette di riverificare le nostre perplessità, riconfermando il divario qualitativo tra i pezzi cantati, che non risolvono la piattezza tematica e la cupezza vocale della titolare, egli episodi jazzistici, invece convincenti, fedeli alla moderna scuola di area Tzadik. Demoralizza però l'insistenza della Holcomb, che in "The Point Of It AH" riesce a trasformare in nenia addirittura la celebre "After The Gold Rush" di Neil Young. Qualcuno dovrebbe armarsi di coraggio e dirle che non è né una Joni Mitchell, né una Rickie Leejones. Enzo Pavoni TREVOR MORRIS The Pillare Of The Earth Varese Sarabande/ Alici ioglobe Prezzo € 19,00 "1 pilastri della Terra" è il romanzo più venduto di Ken Follett, nonostante siano stati principalmente i numerosi thriller spionistici a farne la fortuna presso i lettori. A 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 40 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato vent'anni dalla sua pubblicazione è arrivata una trasposizione televisiva (solo ( U A L ora l'autore ha concesso i diritti) lunga otto ore di questa epopea medievale di grosso impegno finanziario, ambientata nell'Inghilterra del XII secolo, che ha visto tra i produttori anche Ridley e Tony Scott. Nessuno (forse) meglio di Trevor Morris, artefice degli score che hanno accompagnato le quattro stagioni di un serial d'identica ambientazione qual è stato "The Tudor", poteva assumere l'incarico di provvedere alle musiche. Canadese di origine, intrigato dalla musica elettronica, dopo aver mosso i primi passi alla corte di Re (sempiterno) Zimmer, Morris sta posando tassello su tassello nel mosaico di una credibilità sempre maggiore in ambito compositivo per il cinema, prima con musiche addizionali per numerosi film gestiti da Zimmer ("L'ultimo samurai", "Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma", "The Ring 2" e "King Arthur", poi "Le colline hanno gli occhi 2"). Si è perfino reso artefice di musiche a corredo di alcuni videogame di successo ("Command & Conquer 3: Tiberium Wars", "Sim City Societies", "Army ofTwo"). Con la materia relativa alla vecchia Inghilterra il Nostro Luigi tozzi sembra trovarsi a suo agio e pone la opportuna enfasi sinfonica per corroborare la monumentale ambizione del progetto. Morris da libero sfogo ad una composizione vibrante, a melodie oscure e inquietanti corali, a ritmi in crescendo e uso di strumenti antichi, per raffigurare la religione come una forza del cambiamento nella città di Kingsbridge, intorno alla costruzione di una cattedrale che scatena una feroce guerra di potere. Un lavoro pregevole e coeso, il migliore finora realizzato dall'autore. CYRILLEAUFORT Splice Colosseum/ Audioglobe Prezzo € 1 9 , 0 0 "Splice", il disturbante fanta-horror prodotto da Guillermo Del Toro e diretto al suo esordio dal regista canadese del folgorante "Cube - Il cubo", Vincenzo Natali, racconta di un esperimento genetico che produce un ibrido miscuglio di femmina e creatura animale sugli esempi classici, letterari e cinematografici di Prometeo e del Frankenstein di Mary Shelley, non indifferente a certe alchimie mutanti "alla Cronenberg" oltre che a saghe quali "Alien" e "Species". Per alcuni versi anche il costrutto musicale che l'accompagna e in cui si collocano le immagini, opera del compositore Cyrille Autori, di base in Francia, è ibrido, in quanto costituito da un blend di differenti suggestioni musicali; da una parte un prevedibile approccio con sonorità tipiche dell'horror, dall'altra il tentativo - voluto dallo stesso regista - di considerare altre soluzioni, con l'intento di aggiungere un mood supplementare allo score, sfumature romantiche che apparentemente sembrerebbero stridere con il corpo principale mentre in effetti ne caratterizzano alfine il risultato. Musica descrittiva e narrativa dall'elegante costruzione in un misto di atmosfere suadenti, fluttuante tra il gentile refrain di un pianoforte e momenti atonali e più duri, sintetici, che conducono alla crescente tensione e al dramma sempre prossimo ad esplodere. Lo sforzo maggiore cui si è sottoposto Aufort è stato quindi quello di muoversi tra due distinte modalità espressive nel rapido volgere di un brano da un altro, da un piglio di pura "atmosfera" ad un altro melodico che trova la sua sintesi compiuta nel pezzo "Love Scene", nel quale si consuma l'ambiguo rapporto amoroso tra il protagonista maschile e la sensuale creatura che ha assunto il nome di Dren. Il pezzo conclusivo, di stampo jazzistico, è "Night And Dren" composto da Richard Peli e Dylan Heming ed eseguito dalla Vertigosound Orchestra. Luigi Lozzi V. CANTUÀRIA & B. FRISELL Làgrimas mexicanas NaTve/Self Prezzo € 18,00 Sono venticinque anni - ossia da ben prima che l'artista brasiliano si trasferisse (accadeva a metà Novanta) negli Stati Uniti - che Vinicius e Bill si conoscono, si stimano, si frequentano. Nessuna sorpresa, allora, che si siano infine decisi - e questo dopo diverse apparizioni di Frisell nei dischi di Cantuària - a realizzare un album insieme. Può stupire solo, al limite, che ci abbiano pensato tanto a lungo. Naturalmente predisposti a coliaborare i due: uno un cantautore che da sempre mischia il pop del suo paese con di tutto un po', dal jazz al rock all'avanguardia, a diverse scuole di worlcl music; l'altro l'uomo che pressoché da solo si è battuto negli ultimi trent'anni per conservare una credibilità alla chitarra jazz e paradossalmente, così facendo, ha finito per trascenderlo il jazz, per quanto rock ci ha messo dentro, e pop, e bluegrass, e country, e folk. Era nell'ordine delle cose che in un album realizzato congiuntamente piuttosto che provare a stiparci dentro quanto appena esposto i due sperimentassero ulteriori strade ancora. Se in questi dieci brani che volano via troppo in fretta (41 '13" paiono una miseria) jazz e Brasile ci sono, predomina però (come annunciato dal titolo) il Messico: sin da una fantastica traccia inaugurale, "Mi declaración", che in un dipanarsi di oltre sette minuti si trasforma da 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 41 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato mordido, acidulo funk in sorriderò, che se vogliamo è la via latino-americana al downtempo. Se nella sinuosa "Calle 7" rancherà e norteno si intrecciano fino all'indissolubilità in un'onirica "Làgrimas de amor" il samba si fa permeare da suggestioni afrocolombiane, laddove "Cafezinho" sa di sonorizzazione per comiche dell'era del muto e "Forinfas" si sistema a congedo dispensando vaudeville "in blues". E ddy Cilìa SYRIANA The Road To Damascus Rea! World/Family Affair Prezzo € 18,00 Una formazione globalistica, Syriana. A volte pare quasi una strada obbligata per farsi sentire meglio e suscitare interesse nel caotico mondo musicale odierno. Lo fanno in tanti, sempre più spesso, e a breve forse lo faranno tutti. Sarà l'unica maniera per esìstere artisticamente e le giovani generazioni ne ricaveranno forse un'estetica nuova e originale. Non è un'ipotesi pessimistica, semmai realistica. I migliori, come in parte accade anche adesso, saranno quelli in grado di trovare un equilibrio tra le parti, unendo le sfumature dell'etno alla sostanza dell'elettronica, o viceversa. Un continuo gioco di alchimie e formule speciali, un esercizio di equilibrismo forse un poco troppo acrobatico, con il fine ultimo di suscitare nuovi mondi musicali. Non resta che attendere e intanto andare alla scoperta di un disco apprezzabile nei contenuti e nelle forme. Ne sono protagonisti un terzetto d'esperienza, a cominciare da Nick "Dubulah" Page, già implicato nell'avventura Dub Colussus e nelle trame dei Trans Global Underground e dei Temple of Sound. Il suo armamentario di chitarre, campionamenti, tastiere e percussioni funge da collante per le evoluzioni del qanun (sorta di dulcimer con ottantuno corde) e dell'oud di Abdullah Chladeh, dominatore dello spettro sonoro ed elemento trainante dell'intera operazione. A conforto il basso irlandese di Bernard O'Neill, anche al piano in alcuni episodi. Il clima mediorientale e arabico, conturbante e soffuso regna sovrano, appena turbato di tanto in tanto da qualche refolo ritmico modernista fin "Black Zii" c'è un fantasma di drum'n'bass). Ne sono responsabili anche gli archi della formazione The Pan Arab Strings of Damascus, avvolgenti e incantatori al massimo grado. Tra gli ospiti spicca la voce incantata di Lubana Al Quntar. Piercarlo Poggio SIMPHIWE DANA Kulture noir Skip/IRD Prezzo € 19,00 La giovane cantautrice sudafricana Simphiwe Dana è emersa nel periodo post apartheid. Nata in un villaggio chiamato Ccuwa e cresciuta a Lusikisiki, la Dana studia graphic design e moda, sviluppando così il gusto estetico, come svelano l'abbigliamento ricercato e il trucco delicato. Dopo il trasferimento a Johannesburg si dedica alla musica a tempo pieno. L'esordio discografico avviene nel 2004 con il riuscito "Zandisile", targato Skip e distribuito in Europa solo nel 2006, che impone immediatamente l'artista, difatti il SAMA (South African Music Awards) la proclama "esordiente dell'anno" e "migliore cantante jazz". Assieme al reggae, al jive e alle tradizioni xhosa, Simphiwe Dana cita tra le sue influenze le jazz singer Sarah Vaughan e Lena Horne e le conterranee Dorothy Masuka e Miriam Makeba. I testi toccano di frequente la condizione femminile e i diritti civili. Un'alchimia di umori ribadita nel successivo "The One Love Movement On Bantu Biko Street" (quattro i premi vinti al SAMA), nonostante il tenue avvicinamento al pop. In "Kulture noir" la Dana continua ad allentare i legami territoriali perdendo leggermente in spontaneità, conquistando in compenso una dimensione più internazionale. L'onorabilità del CD è comunque garantita dall'egregia penna della titolare, forte di una tecnica vocale personale, di una dizione limpida e di un timbro tanto vellutato quanto regale, riuscita mescolanza dei riferimenti stilistici sopra elencati. Spiccano gli ammalianti temi e gli efficaci arrangiamenti della songwriter, abituata ad acchitare i cori in contrappunto: si tratta dell'atavico cali and response portato negli States dagli schiavi, formula vitale del blues, del gospel, del jazz, del soul, del rock, del rap. Insomma, di tutta la musica di ceppo afroamericano. Enzo Pavoni MARIA BETHANIA Amor Festa Devogào Biscoito Fino/ Family Affair (2 CD) Prezzo € 22,00 Dev'essere una tradizione di famiglia: dopo aver dato alla luce un disco, l'anno seguente ne si fa una versione dal vivo, in modo da mantenere il contatto con il pubblico. Ci ha abituati così Caetano Veloso e da qualche anno anche la sorella Maria ha assunto il metodo. Le ragioni commerciali non mancano, specie ai nostri giorni, ma c'è da credere che l'esigenza di salire sul palco sia per questi sommi artisti della MPB davvero irrefrenabile, una pulsione alla vita meritevole di rispetto. Certo per l'aficionado che nel 2010 si è comprato "Tua" ed "Encanteria" (eh sì, Maria non si era risparmiata, ma erano entrambi dischi di gran valore) l'idea di mettere di nuovo la mano nella saccoccia non sarà particolarmente eccitante. Lo capiamo, però non si può non sottolineare come questa doppia performance sia davvero un ennesimo atto d'amore e 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 42 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato rispetto verso chi ascolta. I concerti si sono tenuti nel marzo scorso a Rio de Janeiro, fra il tripudio di un uditorio attentissimo, capace di trattenere a lungo il respiro ma anche pronto ad esplodere nell'applauso liberatorio. Gli show della Bethània hanno tutto del rito, eppure non si ha mai l'impressione di assistere a una festa pagana sbracata. L'afflato spirituale che emana la sua voce riesce a rendere la scena evocativa e surreale. L'andamento del live è inoltre perfettamente calibrato grazie a una sapiente alternanza di brani strappacuore a cui succedono ritmi mossi e ondulati. Oltre a pescare dai due album sopracitati, Maria non manca di infilarci alcune perle della sua carriera ("Explode coracào" e "O que é, o que é"), nonché alcuni temi di Veloso ("Dama do Cassino", "Nào identificado" e "Queixa"). La band che l'accompagna è al solito spettacolare, a cominciare dalle chitarre di Jaime Alem. Piercarlo Poggio STEVE RAEGELE Last Century Songlines/IRD Prezzo € 19,00 Rispetto alle chiusure dei jazzisti della vecchia generazione, i colleghi odierni, abituati a mescere molteplici stimoli sonori, sono figli di una nuova maniera di esprimersi inaugurata più di quattro decenni fa dalla svolta elettrica di Miles Davis: una sorta di rivoluzione copernicana, inizialmente non ben vista, che ha dato il "la" all'integrazione tra generi anche distanti. Nel corso degli anni a New York sono sorti dei veri e propri laboratori - i vari locali di Manhattan: Tonic, Dharma, Knitting Factory - dove quelle tendenze alchemiche si sono coagulate. Un ascolto alla cieca di "Last Century" indurrebbe facilmente all'errore, in quanto sembrerebbe il lavoro di una formazione proveniente dai jazz club di Downtown. Ma non è così, il trio guidato dal chitarrista Steve Raegele è canadese, per la precisione di Montreal, completato dal contrabbassista Miles Perkin e dal batterista Thom Gossage. Il compatì porta il marchio della preveggente Songlines, un'etichetta ormai nota per l'attenzione profusa nel promuovere l'underground. Raegele e soci rispondono alla perfezione ai canoni trasversali degli artisti moderni. Basta l'ascolto delle prime tre/quattro tracce per verificare la loro intelligente eterogeneità propositiva, che ingloba tanto le soluzioni à la Thurston Moore e à la Glenn Branca (ora minimaliste/rumoriste, ora rock/psichedeliche), quanto l'acida e coerente sperimentazione praticata dai vari Ben Monder, David Tronzo, Fred Frith e Elliott Sharp. Nell'andirivieni di sensazioni racchiuse in "Last Century", trasformate con consapevolezza in un unico lessico, prevalgono tappeti caratterizzati da microvariazioni che normalmente conducono a un crescendo circolare in cui convivono dissonanze, lirismo, noise, improvvisazioni e fulminee durezze. Enzo Pavoni GILSCOTT-HERON Real Eyes Soul Brother/Family Affair Prezzo € 14,00 Siamo all'impazzimento più totale e no, non sto parlando di Gii Scott-Heron che - anzi! - dopo un paio di decenni di drogata follia è sembrato rinsavire quando non se lo attendeva più nessuno e ne! 2010 ci ha regalato, con "l'm New Here", una delle sue prove più convincenti ed emozionanti di sempre. A sedici anni dal precedente lavoro in studio, ad addirittura ventotto dal penultimo. La pazzia cui mi riferisco è quella di un mercato discografico in cui non si capisce più chi abbia i diritti su cosa, ammesso che li abbia, e per quali paesi. Fino a pochi mesi or sono "Real Eyes", pubblicato in origine dalla Arista nel 1980, era uno degli articoli più ardui a procurarsi del catalogo di colui che è considerato il padre nobile del rap. Più facile a trovarsi, e di norma meno costoso, il vinile d'epoca che non un CD giapponese, unica stampa digitale nota. E adesso? L'appassionato non ha fatto in tempo a gioire per questa riedizione Soul Brother (arrivata nei negozi con tre titoli viceversa superflui, perché da lungi disponibili con altra griffe) che subito si è sentito preso in giro per l'uscita annunciata per Sony UK di un triplo "Originai Album Classics" che a "Real Eves" accompagna il capolavoro del 1981 "Reflections" e "Moving Target", dell'82. Ulteriore beffa per chi già aveva messo mano al portafoglio è che, in Italia almeno, il triplo costerà quanto questo singolo. Strano che la pirateria prosperi, eh? Ah già, il disco... lo ve lo consiglio e poi decidete voi come procurarvelo: è uno dei Gii ScottHeron più "pop" se non si intende come sminuente l'etichetta. Fermo restando un contesto che copre l'arco compreso fra un soul alla Stevie Wonder e uno squadernamentq da manuale di ciò che da lì a fine decennio sarà chiamato acid jazz. Eddy Cilìa JAYHAWKS Hollywood Town Hall Sony Prezzo € 1 4 , 0 0 Lungo, e a tappe alquanto distanziate fra loro, l'apprendistato dei Jayhawks: da Minneapolis, come non avresti mai detto pensando a Prince piuttosto che agli Hùsker Dù o ai Replacements e, soprattutto, ascoltando questa gemma di Americana, pubblicata originariamente nel 1992 e fresca di ristampa con cinque pezzi aggiunti. Quasi dei novelli Flying Burrito Brothers, i Nostri, ma a più alto 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 43 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tasso di memorabilità e con la manopola del volume un paio di tacche più in su. Con una collezione di altarini a The Band in casa e in regia uno come George Drakoulias, capace di traslocare su degli Appalachi dell'anima un tot dell'energia deflagrata a Seattle in quel turbinoso inizio di decennio, senza che ciò andasse a scapito di un'eleganza, più che classica, arcaica. Leggendarie le circostanze dell'incontro tra produttore e gruppo. Si racconta che un imprecisato giorno del 1990 e per imprecisate ragioni Drakoulias (in quel momento uno dei nomi più caldi del musicbiz USA, dopo la firma in calce al multimilionario debutto dei Black Crowes "Shake Your Money Maker") telefonò agli uffici della Twin/Tone. In breve, più che dall'interlocutore si trovava assorbito dal disco che stava andando in sottofondo. Si informava. Gli veniva detto che trattavasi di "Blue Earth", secondo album per delle piccole glorie cittadine, dato alle presse l'anno prima e seguito di un omonimo debutto semiclandestino, edito soltanto in vinile tre anni prima ancora. Alla Twin/Tone non potevano sapere di avere così dato l'addio a delle future rockstar. All'epoca dell'uscita a dire il vero "Hollywood Town Hall" non vendette moltissimo (i successori lo surclasseranno), ma è rimasto nella storia. Sarebbe improprio dire che è invecchiato bene: era e resta senza tempo. Eddy Cilìa NINEINCH NAILS Pretty Hate Machine Isiand/Universal Prezzo € 20,00 Ascoltato oggi, questo disco non appare la stravagante scommessa che sembrò all'epoca ma il naturale anello di congiunzione (uno degli anelli, se vogliamo) tra il techno pop degli '80 e la multiforme electronica dei nostri tempi. È rimasta la forza, si ammira la coraggiosa energia; anche se i suoni a tratti paiono buffi e datati, inevitabile e giusto contrappasso per i surfisti del "nuovo", quali che siano i tempi. Parliamo del 1989. Trent Reznor era allora un ragazzotto che lavorava come tuttofare in uno studio di Los Angeles. Nei ritagli di tempo modellò questa fiammeggiante visione facendo tutto da sé, con macchine elettroniche e pochi strumenti tradizionali. Il demo piacque e gli proposero di inciderlo con una band alle spalle; lui rifiutò, preferendo riproporre lo schema solistico anche nella copia definitiva, scegliendo produttori giusti (Flood, John Fryer, Keith Leblanc, Adrian Sherwood) anziché musicisti provetti. Pubblicato a ottobre 1989, divenne un culto e spianò la strada per una grande carriera, condotta sempre dietro la sigla Nine Inch Nails. Con gli anni Reznor avrebbe sviluppato la propria vena più tenebrosa e macabra, stilizzando anche il fantoccio di Marilyn Manson; qui siamo un passo indietro, a un pop ancora legato al soul o a un certo rock epico iGabriel, Freddie Mercury) che però molla i consueti ormeggi ritmico-timbrici e scopre il fascino di potenti suoni digitali, l'ebbrezza def metronomo impazzito. "Head Like A Hole", l'apertura, il singolo più fortunato, è un bell'esempio della giovane arte NIN; come ''Ringfinger", il finale, in cui vorticano sfigurati samples di Jane's Addiction e Prince (ecco un altro padre putativo). Da anni Reznor sogna una versione "expanded", come a suo tempo fatto con il capolavoro "The Downward Spirai". Ignoro il motivo per cui non sia riuscito a realizzarla. Fatto sta che qui ci sono i dieci brani dell'originale (con qualche remix) più un solo bonus, una versione di "Get Down, Make Love" dei Queen apparsa ai tempi come lato B. Riccardo Bertoncelli WEEZER Pinkerton DGC/Universal (2 CD) Prezzo € 24,00 Impopolarissimi gli Weezer che nel settembre 1996 pubblicavano, a due anni e quattro mesi da un omonimo esordio tanto venduto quanto controverso, "Pinkerton", concept sui generis ispirato dalla "Madame Butterfly". In questo senso: che il debutto era assurto a simbolo della fine di un'era e di un passaggio di consegne resi tantopiù evidenti da coincidenze inquietanti. Quanto ricamare sul fatto che avesse visto la luce per la stessa etichetta dei Nirvana e a cinque settimane appena dalla tragica uscita di scena di Kurt Cobain... Quanto contrapporre lo spirito diversamente "teen" di un singolo frizzante (e accompagnato e propulso da un video spassoso assai) come "Buddy Holly" al male di vivere di cui "In Utero" si era fatto manifesto retrospettivamente terrificante... Paradossalmente, Rivers Cuomo e soci venivano contemporaneamente scambiati per una propaggine del grunge ed eletti a sua antitesi, guardati con sospetto dalla nazione "alternative" e viceversa apprezzati senza remore da un pubblico più generalista, più convenzionalmente "rock". Anche per questo crescentemente snobbati dalla critica? All'altezza dell'uscita di "Pinkerton" il pregiudizio era montato a tal punto da indurre una rivista non certo talebana come "Rolling Stone" a una stroncatura feroce. "Peggiore album dell'anno", addirittura. Riascoltato oggi, non sembra né il disastro che si disse né il capolavoro dj cui parla qualche revisionista. È un più che discreto album (lo migliora, come non sempre accade con le "deluxe edition", un generoso corredo di bonus) 25/03/2011 Audio Review - Febbraio 2011 Pag. 111 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 44 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato un po' danneggiato da una certa uniformità di atmosfere e alti volumi. Opera non indispensabile con pero dentro una canzone "Getchoo": i Cars che diventano gli Who - che nessuno dovrebbe tarsi mancare. Eddy Cilìa 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 58 Guerra a WikiLeaks Una società libera non può ammettere nessun segreto politico e servono piattaforme che li rivelino DI PETER CLASER Il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl esplode il blocco 4 del reattore: è un incidente gravissimo. Un incessante vento da est trasporta verso ovest la polvere radioattiva che ricade dopo l'esplosione. Inizialmente non ci sono comunicati ufficiali e gli scienziati non hanno il permesso di pubblicare i risultati delle misurazioni della radioattività, ma alcuni per motivi di coscienza cercano dei modi per rendere pubbliche queste informazioni riservate. Oggi li chiameremmo whistleblower. In Italia è il periodo delle prime reti informatiche a gestione privata, così come nel resto d'Europa. Tramite una di queste le rilevazioni pervengono a un attivista di Greenpeace e infine ai media. Gli sviluppatori del BBS Z-Netz, una rete a quel tempo molto popolare in Germania, traggono da questo disastro informativo le dovute conseguenze e scrivono successivamente i propri software in maniera tale da impedire la censura: una volta pubblicati, i messaggi non possono più essere eliminati. 20 anni dopo. Nel dicembre del 2006 fa la propria comparsa una nuova piattaforma per la diffusione anonima di informazioni secretate: WikiLeaks. Attraverso la pubblicazione di documenti svelati intende mostrare cosa succede nel mondo. WikiLeaks si basa sul presupposto che un mondo informato è un mondo migliore. La prima pubblicazione riguarda l'ordine, firmato dallo sceicco estremista islamico Hassan Dahir Aweys, di uccidere alcuni rappresentanti delle istituzioni. L'autenticità della firma non viene mai confermata, ma con questo scoop WikiLeaks diviene famosissima. Seguono ulteriori documenti, fra cui incartamenti interni a Scientology e, nel novembre del 2008, la lista strettamente riservata degli appartenenti al partito di estrema destra British National Party (Bnp). Nel giugno del 2009, a Londra WikiLeaks viene premiata da Amnesty International con il premio UK New Media Award per la pubblicazione di un reportage sulle uccisioni a opera della polizia in Kenya. Il premio viene ritirato dal programmatore e scrittore australiano Julian Assange, che diventa in questo modo il volto di WikiLeaks. Blackout dell'informazione: 15 milioni di documenti oscurati per la sicurezza Fino al 2000 era considerato ovvio che il mondo si trovasse sulla strada dell'era dell'informazione e che maggiore informazione significasse quasi automaticamente anche maggiore trasparenza. Molti considerano internet come un'ovvietà del progresso, ma subito dopo 1*11 settembre 2001 diventa chiaro che l'informazione ha anche un lato oscuro: il segreto. L'Information Security Oversight Office del governo degli Stati Uniti tiene con precisione il conto dei documenti che ogni anno vengono classificati come segreti in funzione della sicurezza nazionale. Con l'entrata in carica del presidente George W. Bush, questa categoria è notevolmente aumentata passando, solo tra il 2001 e il 2004, da 9 a 15,6 milioni di documenti. Steven Aftergood, che conduce un gruppo di ricerca sulla segretezza a livello statale, lo definisce un "information blackout". Nell'estate del 2010 viene pubblicata una serie di articoli intitolati Top Secret America, frutto di due anni di ricerche da parte dei giornalisti del Washington Post. La loro conclusione è che il mondo dei servizi segreti abbia assunto in questo periodo dimensioni distorte. Dietro agli Stati Uniti ufficiali ci sarebbe un'altra America, segreta. Il Ministro della Difesa Robert Gates afferma in un'intervista al quotidiano che l'apparato dei servizi segreti si è talmente accresciuto che perfino il capo della Cia e lui stesso faticano a mantenerne una visione d'insieme. "In questo contesto" giudica Jay Rosen, professore di giornalismo alla New York University, "occorre considerare WikiLeaks come un tentativo infinitamente piccolo di rivolta". Naturalmente non si tratta solo degli Stati Uniti: abuso di potere, oscurantismo, corruzione, censura sono di casa in molti altri luoghi di questo pianeta. Autunno 2009. WikiLeaks è diventato un contenitore con oltre un milione di documenti. Alcuni Paesi vietano l'accesso alla piattaforma; fra questi Cina, Corea del Nord, Russia, Israele e Zimbabwe. Nel dicembre del 2009, WikiLeaks inizia a scioperare: al posto della homepage, in Rete si trova solo un appello alle donazioni. Reperire il denaro per i collaboratori e la gestione dei server diviene infatti sempre più difficile. Nel marzo del 2010, la pagina torna a essere nuovamente accessibile, seppure con contenuti ridotti. In aprile VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 45 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Inchiesta 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 58 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 46 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato WikiLeaks pubblica poi il famoso video iracheno. Intitolato Collateral Murder e ripreso dal cannoncino di bordo di un elicottero Apache, il filmato mostra un attacco da parte di soldati americani a un gruppo di civili iracheni a Baghdad, fra cui si trovano anche due collaboratori dell'agenzia di stampa Reuters. I soldati scambiano le loro videocamere per armi e sparano, uccidendo dodici persone. Dopo la diffusione del video, Kai Gniffe, redattore capo della sezione giornalistica della tedesca Ard, scrive sul blog del telegiornale: "Sono consapevole che questo video sarà utilizzato da Al Qaeda e altri a scopi propagandistici, ma non fa niente. Se i militari statunitensi non rispettano nemmeno i minimi canoni morali è nostro compito darne notizia". Traditori traditi: la fine degli informatori di WikiLeaks Alla fine di maggio il soldato statunitense e specialista informatico Bradley Manning, di 22 anni, viene arrestato con l'accusa di avere trasmesso a WikiLeaks informazioni segrete. A denunciarlo è Adrian Lamo, ex hacker, nei confronti del quale a quanto pare Manning si sarebbe vantato di aver fornito a WikiLeaks il video dell'attacco in elicottero e un sacco di altre informazioni. Per otto mesi avrebbe avuto un accesso senza precedenti a reti segrete per 14 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Lamo informa le autorità militari e l'Fbi. Il 25 luglio 2010, attraverso un'azione concertata, WikiLeaks rende pubblici i cosiddetti Afghan War Diary: 76.911 rapporti militari provenienti dall'Afghanistan risalenti al periodo tra il 2004 e il 2010 che tracciano un quadro molto dettagliato della guerra. La diffusione avviene contemporaneamente e in accordo con il New York Times, il Guardian e lo Spiegel Online, cui WikiLeaks fa pervenire in anticipo il materiale. I rappresentanti del governo americano reagiscono con estremo disappunto. Il 22 ottobre è la volta poi degli Iraq War Logs, una collezione di circa 400.000 documenti sulla guerra in Iraq, risalenti al periodo tra il 2004 e il 2009. Si tratta della più grande pubblicazione di documenti militari nella storia degli Stati Uniti. La rivelazione viene concordata con l'emittente Al-Jazeera, il New York Times, il Guardian, il francese Le Monde e il tedesco Der Spiegel. Per rendere più maneggevole l'enorme mole di dati, il Guardian e lo Spiegel utilizzano mappe interattive e portano all'attenzione del grande pubblico il concetto di "giornalismo dei dati". Fra l'altro, dai War Logs si apprende che le forze militari degli Usa erano a conoscenza di torture e maltrattamenti e non se ne sono preoccupate, e che fra le 109.032 vittime della guerra ci sono ben 66.081 civili. In novembre lo scoop successivo: il Cablegate. WikiLeaks comincia a pubblicare un totale di circa 116.000 dispacci diplomatici (cablogrammi) inviati dalle ambasciate americane fra il 1966 e il 2010. Che non si tratti di innocui pettegolezzi lo confermano le conseguenze. In Italia le rivelazioni creano solo qualche imbarazzo, soprattutto per i giudizi espressi sul premier Silvio Berlusconi e sul suo atteggiamento a volte ambiguo in fatto di politica estera, specie quando è coinvolta la Russia. Al parlamento spagnolo, invece, una legge contro la pirateria non va in porto poiché dai dispacci diplomatici emerge come i diplomatici statunitensi avessero esercitato pressioni sul governo spagnolo. Simili contraccolpi si verificano in altri Paesi europei, come la Germania e il Regno Unito. "Ritengo estremamente importante che oggi si sappia che ci sono imprese americane che hanno eluso i controlli sull'esportazione di armamenti e che gli addetti delle Nazioni Unite vengono sistematicamente spiati", ha affermato l'esperto di leaking Daniel Domscheit-Berg, "sono questioni su cui occorre fare chiarezza". Fino al 25 settembre 2010, Daniel Domscheit-Berg era pubblicamente noto come il portavoce tedesco di WikiLeaks con il nome di Daniel Schmitt. Quel giorno però abbandona WikiLeaks per "insuperabili divergenze di opinione" con Julian Assange, al quale da diverse parti viene rinfacciata una gestione di stampo autocratico. WikiLeaks: servizio informativo o personality show di Assange? Domscheit-Berg critica il fatto che WikiLeaks si sia concentrata su grandi progetti trascurando i documenti minori, di rilevanza nazionale. Una settimana più tardi abbandonano il progetto anche l'attivista islandese Herbert Snorrason e un altro programmatore. Snorrason afferma di essere stato estremamente deluso dalla pubblicazione, in parte senza alcun editing, dei documenti relativi al conflitto in Afghanistan. Alcuni di essi contengono infatti nomi in contesti che potrebbero mettere gli interessati in pericolo di vita. Assange invita i eritici a partecipare all'editing dei documenti. Un collaboratore di WikiLeaks dichiara alla rivista Wired che i documenti elaborati sarebbero pronti già da molto tempo, ma che Assange li starebbe trattenendo. Nella truppa di WikiLeaks 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 58 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 47 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato scoppia un conflitto. Attualmente Assange si trova agli arresti domiciliari in Gran Bretagna. La Svezia richiede la sua estradizione sulla base dell'accusa di violenza sessuale e abusi sessuali. Assange teme di essere successivamente consegnato agli Usa, dove il vicepresidente Joe Biden lo definisce terrorista, Sarah Palin propone di trattarlo come tale e Tom Flanagan, uno dei consulenti del primo ministro canadese, di ucciderlo con un drone militare. Contemporaneamente, WikiLeaks è sotto un fuoco incrociato (si veda a pag. 58). La situazione è molto confusa, soprattutto perché il 10 febbraio è iniziato a Londra il processo per l'estradizione di Assange e non c'è per ora possibilità di comprendere se i giudici inglesi consentiranno alla Svezia di trasferire l'accusato sul suo territorio. WikiLeaks è un personality show? Una fiera delle vanità di eccentrici cripto-freak? O piuttosto qualcosa di più simile a un'agenzia di stampa per l'uomo qualunque? "In un qualche momento il nome Julian Assange ha superato WikiLeaks su Google News", afferma Domscheit-Berg, "ciò dimostra che si interessa più dell'autopromozione esagerata della sua persona, o forse dei conflitti politici dell'organizzazione, che non dei contenuti pubblicati". Piuttosto che litigare, i dissidenti preferiscono sviluppare una propria piattaforma whistleblower: OpenLeaks dovrebbe essere online, dopo una fase di test, da aprile 2011. A differenza di WikiLeaks, il sistema dovrebbe fungere da sicura cassetta della posta aperta ai collaboratori di OpenLeaks. Questi ultimi verificheranno l'autenticità del materiale. Successivamente i documenti finiranno in una sorta di "lavatrice" dove verranno ripuliti dai metadati che potrebbero tradirne la fonte. Non ci saranno invece accordi esclusivi con il New York Times o lo Spiegel. Diversamente da WikiLeaks, i contributori stessi potranno decidere a quali media verranno trasmessi i documenti. Anche la segretezza verrà ridotta al minimo. Solo coloro i quali saranno impegnati nella verifica dei documenti dovranno essere protetti con la segretezza. I costi stimati per OpenLeaks si aggirano inizialmente attorno a 100.000 euro l'anno. Metà gennaio 2011. Google indica 103.000.000 risultati alla ricerca di WikiLeaks. Quest'ultima ormai divenuta parte della cultura pop: in Pakistan come a Beirut sono addirittura comparse pubblicità di assorbenti intimi che, "contrariamente a WikiLeaks", non fanno filtrare niente. Ci sono inoltre gioielli WikiLeaks, una versione a fumetti dei dispacci, un videogioco intitolato Leaky World e un software, HaikuLeaks, che permette di tramutare la posta diplomatica in poesie. "Naturalmente è legittimo discutere delle implicazioni morali, etiche e politiche del fenomeno WikiLeaks" afferma il reporter Mario Sixtus, "ma è inutile". Politici, militari, banche e gruppi d'interesse devono abituarsi al fatto che l'informazione ora fluttua liberamente sulla Rete in maniera del tutto nuova. Mantenere segreto il sapere serve al mantenimento di un potere non democratico. Il leaking indica come uscire da questa situazione. WikiLeaks è la prima agenzia di stampa transnazionale del mondo. L'epoca dei media d'impostazione nazionale si avvia alla sua fine con internet. Questo è quanto: WikiLeaks ci fornisce un'idea di come possa essere un mondo senza confini, e una risposta alla domanda: cosa è più importante, la verità o la nazione? FINANZE All'inizio di dicembre il servizio di pagamento online PayPal ha congelato i conti intestati a WikiLeaks per violazione delle condizioni contrattuali. In seguito il denaro è stato restituito a chi aveva effettuato i pagamenti, mentre i conti WikiLeaks sono rimasti bloccati. Gli istituti di carte di credito MasterCard e Visa non eseguono più alcun pagamento a WikiLeaks. Anche la banca svizzera PostFinance ha estinto il conto di WikiLeaks perché la piattaforma offenderebbe "la sensibilità morale" HOSTING Per la pubblicazione di 250.000 documenti diplomatici, WikiLeaks ha noleggiato i server di Amazon, ma poco dopo la loro diffusione è stata esclusa dagli stessi server. Il provider Dns EveryDNS.net ha disattivato il dominio wikileaks.org. L'azienda Tableau Software, che fornisce soluzioni di visualizzazione, ha tolto dai propri server tutti i grafici di WikiLeaks I nemici di WikiLeaks Niente soldi, niente server, niente Uri. E perdi più ci si è messa anche la giustizia. Ecco le difficoltà con cui ha dovuto lottare WikiLeaks negli ultimi tempi GIUSTIZIA E POLITICA II pubblico ministero svedese Marianne Ny ha emanato un ordine di cattura contro Julian Assange sulla base di una presunta violenza sessuale. Anche in Svezia l'accusa è controversa. L'Interpol ha ricercato il capo di WikiLeaks in tutto il mondo. Il Parlamento americano nel frattempo ha avviato l'iter per una legge che punisce la pubblicazione dei documenti trapelati. Il Ministro dell'Economia francese Eric Besson avverte le aziende che sostengono WikiLeaks di possibili conseguenze 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 58 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 48 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Indicazioni fra milioni di documenti II sito di WikiLeaks attualmente (metà febbraio) è accessibile senza particolari restrizioni. L'Uri ufficiale www.wikileaks.ch si apre sulla nome su cui sono presenti i famigerati dispacci diplomatici e gli Afghanistan/Iraq War Logs. I link conducono anch'essi a siti web su cui è possibile ricercare i documenti interessanti (per esempio quelli riguardanti l'Italia) sulla base di diversi indici. Parallelamente, su wikileaks.cn è disponibile una directory torrent di tutti i documenti finora pubblicati. II download, tuttavia, non sempre funziona e nel migliore dei casi è estremamente lento. Sostegno a WikiLeaks A livello tecnico e politico la piattaforma ha ricevuto molto sostegno nelle ultime settimane, e la provenienza è in parte sorprendente CONTRATTACCHI Come reazione all'esclusione di WikiLeaks, il gruppo Anonymous ha bombardato alla fine del 2010 i server web di Visa, MasterCard, PayPal e Amazon con vari attacchi. WikiLeaks, ma anche il Chaos Computer Club hanno preso le distanze dalle azioni, giudicandole controproducenti SPALLEGGIAMENTO POLITICO Non tutti i politici si distanziano nettamente da WikiLeaks: il 3 dicembre il repubblicano statunitense Ron Paul, deputato al congresso, ha affermato, in riferimento a WikiLeaks: "Conoscere la verità è una premessa per una società libera" ASILO TECNICO Nel frattempo i sostenitori di WikiLeaks hanno creato oltre 2.000 siti mirror con copie delle pagine originali di WikiLeaks. La censura diventa cosi praticamente impossibile. Dopo che everydns.org ha privato il portale del suo dominio wikileaks.org, il Partito Pirata svizzero ha registrato il dominio wikileaks.cn Foto: Daniel Domscheit-Berg, fondatore di OpenLeaks Foto: Malte P., cofondatore di BayernLeaks 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 80 Nuova vita per l`hardware antiquato Tutto da buttare? Niente affatto! I vecchi dispositivi sono una vera miniera di idee per un riciclo pratico e creativo MANUEL SCHREIBER Cantina e soffitta traboccano di periferiche ormai superate. Vendere tutto? Non ne vale la pena. Buttare tutto nella spazzatura? Sarebbe un peccato. Secondo la legge di Moore, le prestazioni raddoppiano ogni due anni, ma la data di scadenza di un pc è pur sempre di quattro anni. Dopo un periodo così lungo quello che un tempo era un dispositivo di punta diventa definitivamente un ferrovecchio. Con i ferrivecchi, tuttavia, si possono creare ancora un sacco di cose. Mostriamo quali compiti possono essere affidati senza pensieri ai pezzi da museo. Tutti i programmi necessari sono presenti sul dvd allegato. Un vecchio pc come server domestico Un computer obsoleto è proprio quel che ci vuole per un piccolo server, visto che non ha praticamente alcuna esigenza in fatto di hardware; anche un netbook poco potente è più che sufficiente, e rispetto a un pc desktop presenta pure il vantaggio del consumo energetico ridottissimo. Affinchè anche un computer normale non richieda troppa corrente è possibile semplicemente smontare i componenti con la maggiore "fame energetica", per esempio la scheda video. Un server domestico locale può essere installato rapidamente. Tutto ciò che serve, oltre all'hardware e a un collegamento al router, sono solo una vecchia licenza di Windows e il tool FileZilla Server, che trovate sul dvd allegato. Certo, anche Windows offre possibilità integrate di condivisione di rete, ma un programma come FileZilla permette di gestirle con una flessibilità notevolmente maggiore. Inoltre, consente in seguito d'implementare un server sicuro per lo scambio di dati su internet. Durante l'installazione del tool sul server è necessario indicare come FileZilla deve avviarsi. È possibile selezionare l'impostazione standard Instali as service, started with Windows affinchè l'applicazione parta automaticamente assieme al sistema operativo. Sotto bisogna indicare una porta per l'interfaccia di configurazione: in questo caso è possibile mantenere la porta standard, così come per l'interfaccia utente. Una volta conclusa l'installazione si apre una finestra con l'indirizzo server e la porta stabilita in precedenza. Dopo una rapida conferma del collegamento si può creare un account utente andando in Edit/Users. Selezionare quindi Add e assegnare una password utente in Account settings. Affinchè l'utente possa accedere ai cong tenuti del disco fisso tramite la rete domesti£ ca, bisogna poi condividere le cartelle. A sebi conda della destinazione d'uso ci sono diver* se possibilità: se i vari utenti vogliono creare E backup personali, bisognerebbe assegnare a ciascuno di essi una directory dedicata, per esempio Backup notebook e Backup desktop, provvista di password. Si potrebbe inoltre creare una cartella condivisa da tutti gli utenti per permettere loro di scambiare i dati gli uni con gli altri. In questo caso, nella finestra fare clic su Shared folders, selezionare il percorso corrispondente e assegnare infine i diritti di accesso in Files e Directories. Per assegnare automaticamente i diritti di una cartella anche alle sue sottodirectory, mettete un segno di spunta su + Subdirs. Per permettere agli utenti di accedere al server serve un client Ftp come per esempio quello di FileZilla, disponibile sul dvd allegato, tramite il quale è possibile inserire l'indirizzo Ip del server e la password utente. Ancora più comodo, tuttavia, è integrare la cartella in Esplora risorse come se fosse una normale unità: in XP e Vista fare clic sul menù di avvio in Connetti unità di rete e Associa unità di rete, seguendo quindi il wizard d'installazione. In Windows 7 basta inserire il percorso di rete come path in Esplora risorse e trascinare la cartella corrispondente a destra. Windows chiederà quindi automaticamente se deve montare l'unità come cartella di rete. Il pc come media center e console Molti vecchi computer esteticamente non sono proprio il massimo, ma questo non è un motivo sufficiente a tenerli lontani dal salotto di casa. Messi nel posto giusto e dotati del software adatto sono infatti perfetti come centro di riproduzione da collegare al televisore; basta fare attenzione che il pc disponga delle porte adatte al collegamento con la tv. In caso contrario, è possibile trovare i necessari adattatori in diversi negozi online. In alternativa è possibile investire dai 20 ai 30 euro in VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 49 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato utilizzare i componenti vecchi 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 80 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 50 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato una scheda video di fascia bassa provvista della porta necessaria. Se si possiede un vecchio computer con Windows Vista, si può utilizzare Windows Media Center, che può essere reso molto potente grazie ai numerosi plug-in disponibili. In XP bisognerebbe installare il programma MediaPortal, disponibile sul dvd allegato (si veda l'articolo di pagina 62). Il software è gratuito, può integrare codec di terze parti, riprodurre programmi televisivi e fungere da hard disk recorder: una soluzione completa che può essere ulteriormente ampliata e adattata a piacere grazie alle estensioni. Non appena si lancia MediaPortal si avvia la configurazione, che permette di associare le cartelle con il programma e di gestire codec e plug-in. Ecco come configurare MediaPortal: per creare una directory di film, fare clic su Video e attivare l'opzione Every movie has its own directory nel caso in cui ogni film si trovi in una cartella dedicata. Ora andare in Video/Video Folder e inserire il percorso dei propri filmati. Affinchè il programma sia in grado di riconoscere anche le relative informazioni e di mostrare le copertine, in Video database fare clic per prima cosa su Update grabber scripts e selezionare una banca dati, per esempio Imdb. Successivamente fare clic sulla scheda Scan e poi su Update Database. Dopo avere concluso la configurazione si potranno gestire in modo simile anche le directory di foto e musica. MediaPortal non si limita a riprodurre i file: può infatti trasformare rapidamente il vecchio computer in una "retroconsole" per riportare in auge i classici del videogame. Il plug-in necessario (My Emulators) è disponibile sul sito www.teammediaportal.com/extensions/gamesfun/myemulators Per collegare l'estensione con i giochi e gli emulatori, aprire la configurazione di MediaPortal, andare su Plugins e fare clic su Config in My Emulators. Nel successivo pop-up inserire il percorso di emulatori e videogame. Nel caso non si disponga ancora né degli uni né degli altri non è un problema: nelle fiere e nei siti di annunci è facile recuperare intere collezioni, per esempio di giochi per Amiga; in alternativa è anche possibile scaricare le immagini e gli emulatori dalle reti peer to peer. Un notebook come secondo monitor Se in un angolo della casa giace un vecchio notebook inutilizzato, è possibile recuperarlo come monitor aggiuntivo per il pc desktop. Siccome un portatile non dispone delle necessarie porte di ingresso, è possibile trasmettere il segnale del pc al dispositivo tramite la rete. A tale scopo entrambi i computer devono essere collegati al router. Grazie al software MaxiVista la configurazione non è un problema. Sul dvd allegato è disponibile in una versione di prova valida 14 giorni, mentre sul sito www.maxivista.com è possibile acquistare la versione completa per circa 30 euro. Il pacchetto è composto dal tool per server Setup_PrimaryPC da installare sul pc desktop e dal client SecondaryPC per il vecchio notebook. Affinchè la trasmissione dei dati funzioni correttamente, entrambi i prògrammi devono essere installati con privilegi di amministratore e segnalati come sicuri al firewall. Dopo l'installazione attivare i tool e si potrà subito utilizzare il notebook come monitor aggiuntivo. Nel caso in cui ci siano problemi di visualizzazione occorre configurare gli schermi. In XP le opzioni corrispondenti sono in Pannello di controllo/ Aspetto e temi/Schermo/Proprietà, mentre in Vista e Windows 7 bisogna andare in Pannello di controllo/Aspetto e personalizzazione/Personalizzazione/Impostazioni schermo/Modifica risoluzione dello schermo. Il router Wi-Fi come ripetitore di segnale Navigare senza fili in tutta la casa tramite la rete Wi-Fi non sempre è facile: a volte la connessione al router si interrompe già nella stanza a fianco, oppure è tanto lenta da togliere tutto il divertimento. In questo caso può aiutare un ripetitore Wlan, che rafforza il segnale e lo trasmette ai dispositivi. In questo modo è possibile arrivare quasi a raddoppiare la portata della rete Wi-Fi. Invece di comprare una nuova periferica, allo scopo basta anche un vecchio router Wlan: così si può risparmiare fino a 1OO euro. Prima di partire con l'installazione, aggiornare il firmware e verificare se i router supportano la funzione di ripetizione. Se si possiedono due FritzBox le possibilità sono buone, visto che la maggior parte di questi dispositivi può essere impiegata come ripetitore. Se invece si dispone di un router che non permette quest'impostazione, cercare di sostituire il firmware con il tool Open Source DD-WRT che si trova sul sito WWW. dd-wrt.com. Nella sezione Router database sono elencati anche tutti gli apparecchi compatibili; all'indirizzo www.dd-wrt.com/ wiki/index.php si trova una precisa guida all'installazione di DDWRT. Sorveglianza Grazie a SupervisionCam, la webcam registra anche i minimi movimenti in casa 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 80 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 51 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ripetitore Wi-Fi Fra le impostazioni del router è possibile controllare rapidamente se è adatto a funzionare anche come ripetitore Ecco come connettere i popolarissimi router FritzBox: collegare per prima cosa al computer il dispositivo che intendete impiegare come ripetitore. Aprire l'interfaccia utente dal browser (http://fritz.box) e attivare la funzione Wlan. Bisogna inoltre annotarsi l'indirizzo MAC dell'apparecchio. Impostare quindi il router principale; verificare fra le impostazioni di rete che l'indirizzo Ip sia 192.168.178.1 e la subnet mask 255.255.255.0. Andare poi alle funzioni di ripetizione del segnale, disponibili fra le impostazioni Wlan. Mettere un segno di spunta su Attivare supporto per ripetitore WLAN (WDS) e Stazione base (si veda l'immagine a sinistra). Nel campo sottostante inserire l'indirizzo MAC del ripetitore. Non appena si è attivata la WLAN e assegnata una password, confermare l'inserimento e annotatrsi le impostazioni (indirizzo MAC e canale radio). Questo metodo non funziona solo con i FritzBox, la procedura è simile anche per altri modelli. Una volta completata l'installazione è possibile selezionare le rimanenti impostazioni del ripetitore: andare nuovamente alle impostazioni Wlan, impostare lo stesso canale radio del router e mettere un segno di spunta su Attivare supporto per ripetitore WLAN e su Ripetitore nella scheda WDS. Inserire quindi l'indirizzo MAC della stazione base. Fra le impostazioni di rete bisogna indicare 192.168.178.2 come indirizzo Ip e 255.255.255.0 come subnet mask. L'indirizzo per Server DNS secondario, Server DNS primario e Standard Gateway è 192.168.178.1. Digitare la password di rete e confermare l'inserimento; ora è possibile scollegare il dispositivo dal computer. Nota: se si desidera modificare altre impostazioni del ripetitore, l'interfaccia utente va richiamata dall'indirizzo 192.168.178.2 e non più utilizzando fritz.box. Un netbook come console di sorveglianza Due anni fa erano la prima scelta fra i dispositivi destinati a internet e alla posta elettronica, oggi i netbook stanno lentamente perdendo terreno sotto la spinta degli ancora più maneggevoli tablet. Invece di eliminare il vecchio netbook, è possibile utilizzarlo come centrale di sorveglianza a ridotto consumo energetico. Bastano solo una semplice webcam da collegare al dispositivo via Usb, un punto d'installazione adatto allo scopo e il tool SupervisionCam, disponibile sul dvd allegato. Ecco come configurare il software: dopo l'installazione si apre la finestra di setup in cui è possibile indicare al programma come comportarsi. L'opzione Configurazione 1/Impostazioni di registrazione permette di stabilire il formato immagine da utilizzare, mentre in Directory di destinazione si può indicare il percorso per il salvataggio delle riprese. Per motivi di sicurezza, quest'ultimo non dovrebbe essere il disco fisso interno, ma un altro pc della rete domestica. Per stare davvero tranquilli, la soluzione ottimale sarebbe un servizio di memorizzazione online, a cui è possibile avere accesso in ogni momento. Selezionare poi la webcam in Configurazione I/Sorgente video/Tipo. Effettuare quindi un paio di riprese di prova prima di collocare il dispositivo in un luogo adatto. Un hard disk per i backup Anche i dischi fissi obsoleti possono essere ancora utili: perfino una piccola unità da 60 Gb è perfetta come strumento di backup. Si possono trovare case esterni nei negozi online a partire da 10 euro circa. Bisogna solo fare attenzione a sceglierne uno con la giusta porta: i dischi meno recenti si collegano generalmente via Ide (si veda l'immagine in basso a sinistra), mentre quelli più nuovi utilizzano l'interfaccia Sata. Potenza di calcolo al servizio della scienza Nessuno dei consigli citati fa veramente al proprio caso ma si desidera comunque utilizzare l'hardware in maniera sensata? È possibile anche mettere il vecchio pc al servizio della scienza, rendendolo parte di un supercomputer della Stanford University. A tale scopo scaricare per prima cosa il software client dal sito http://folding.stanford.edu/ltalian/Main, installare il tool e avviare semplicemente il computer. L'università sfrutterà dunque le risorse del pc nell'ambito di un progetto per lo studio delle malattie. Ulteriori informazioni sono disponibili all'indirizzo sopra citato. Quasi come nuovo: aggiornare ^hardware È possibile infondere nuove energie a un vecchio pc con un investimento di pochi euro: basta aggiungere i componenti giusti Se non si destina il vecchio computer a un altro uso, ma si desidera continuare a servirsene come pc principale, bisogna aggiornare l'hardware con intelligenza. Per ogni categoria di utente abbiamo la soluzione adatta. PC DA UFFICIO Un semplice pc da ufficio deve soddisfare requisiti minimi. In questo caso, infatti, non si va oltre la videoscrittura, la posta 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 80 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 52 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato elettronica e la navigazione in internet. Di regola è già sufficiente installare Ram aggiuntiva; da 2 a 4 Cb (3060 euro circa) dovrebbero offrire una memoria sufficiente. Se si desidera accelerare l'avvio dei programmi, un disco Ssd assicura un notevole balzo in avanti. Una piccola unità Ssd da 32 Cb, dal costo di circa 50 euro, è sufficiente per un paio di programmi da ufficio. Costo complessivo: massimo 110 euro. PC MULTIMEDIALE Un computer che serve per vedere film ed elaborare immagini ha pretese poco superiori rispetto a un pc da ufficio: anche in questo caso vanno benissimo 4 Gb di Ram (60 euro circa). L'unità Ssd, per contro, dovrebbe offrire spazio a sufficienza per le applicazioni multimediali, ma 64 Gb dovrebbero essere già più che sufficienti; per la memorizzazione di musica e film basta un comune disco fisso. In aggiunta è possibile investire su un'economica scheda video di fascia media (70 euro circa). Sempre più programmi, infatti, sfruttano la scheda per l'accelerazione hardware, alleggerendo in questo modo la Cpu. Costo complessivo: massimo 230 euro. PC PER GIOCATORI Un pc per videogame richiede potenza, molta potenza. Il momento per un upgrade non potrebbe essere più opportuno: le nuove Cpu Sandy Bridge di Intel offrono infatti prestazioni migliorate in media del 20-30% rispetto ai precedenti processori, pur rimanendo economicamente accessibili. Un Core i72600K, per esempio, costa circa 280 euro. In abbinamento serviranno una nuova scheda madre (Socket 1155, circa 90 euro) e una scheda video potente. Per rimanere sotto i 300 euro, la Amd Radeon HD 6870 è perfetta. Affinchè il pc non venga rallentato, la dotazione deve comprendere anche un'unità Ssd (da almeno 64 Gb, 100 euro circa). Costo complessivo: massimo 770 euro. Costruire gadget creativi con i componenti del pc I dispositivi IT contengono infiniti componenti che possono essere utilizzati in maniera alternativa; l'unico requisito è la voglia di sperimentare. Presentiamo due gadget particolarmente curiosi. USARE LA WEBCAM COME TELESCOPIO Per osservare i movimenti della luna sul monitor non occorre comprare un costoso telescopio, lo si può fare in casa. Servono solamente un vecchio obiettivo fotografico, una webcam e un pezzo di tubo (il materiale ottimale sarebbe il Pvc, ma in caso di necessità va bene anche un tubo di patatine). Effettuare lateralmente un piccolo foro sul tubo, estrarre poi la webcam dal corpo e rimuovere con cautela la lente. Piazzare la scheda della webcam nel tubo e far passare il cavo Usb attraverso il foro. Collegare ora il tubo in Pvc all'obiettivo, incollandoli in maniera che non vi penetri la luce; non stringere troppo però, poiché di sicuro bisognerà aprire nuovamente il tubo almeno un paio di volte per trovare la posizione ottimale per la scheda. In caso contrario, l'immagine sarà sfocata o molto distorta. VENTILATORE DA TAVOLO FAI DA TE Per rinfrescarsi nelle giornate più afose ci vorrebbe proprio un climatizzatore. E in poche mosse è possibile trasformare una vecchia ventola da Cpu in un ventilatore da tavolo. Ecco come fare: tagliare un'estremità di un cavo Usb e rimuovere il rivestimento del filo rosso e di quello nero. Ripetere la stessa procedura con la ventola. Ora bisogna collegare i fili e isolarli bene. Notj; non tutte le ventole possono essere azionate tramite le porte Usb del computer. L'unica soluzione è provare. Foto: Centrale di sorveglianza Foto: Backup di emergenz Foto: Ventilatore Foto: Console rétro MediaPortal non è solo un media center: grazie ai plug-in è possibile rivivere l'emozione dei grandi classici del videogame Server domestico Con FileZilla il vecchio pc diventa la banca dati centrale della rete domestica Foto: Hard disk Bisogna fare attenzione all'interfaccia nella scelta del case esterno: sopra Ide, sotto Sata o) SUL DVD MaxiVista (32 e 64 bit) Permette di utilizzare un vecchio notebook come monitor aggiuntivo @ SupervisionCam Consente di creare facilmente e velocemente una stazione di sorveglianza 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 104 Tanta potenza con un'ottima dotazione Notebook Acer Aspire Ethos 5950G KLAUS BAASCH Al Consumer Electronics Show di Las Vegas tenutosi all'inizio di gennaio, Intel ha orgogliosamente presentato i suoi più recenti prodotti: Sandy Bridge o, meglio, i processori basati su questa microarchitettura. La caratteristica più evidente è l'integrazione della Gpu, che anche se non sostituisce una scheda grafica tradizionale, da comunque un buon apporto alla sezione video. I due modelli della serie Core Ì5 e Ì7 sono presenti nella Guida alle Cpu & Gpu (si veda a pag. 146) e vantano, oltre a prestazioni elevate, anche un ottimo rapporto prezzo/ prestazioni: il Core Ì5-25OOK da questo punto di vista è il migliore. Nel laboratorio di CHIP sono stati testati i primi notebook che montano la versione mobile di Sandy Bridge e tra questi abbiamo scelto di presentare l'Acer Aspire Ethos 595OG, che brilla soprattutto per prestazioni. Pur avendo il clock a soli 2 GHz, la Cpu Core Ì7, unita a una scheda Amd di fascia alta, offre ottimi risultati: con 3DMarkO6 si attesta su 10.135 punti, mentre nei test con i videogiochi raggiunge 335 fotogrammi al secondo (fps). Si pensi che la generazione precedente di notebook, basata su piattaforme appena più datate, raggiungeva al massimo 7.5OO punti e 250 fps. Quindi l'Ethos si propone come una macchina dedicata ai videogiochi o ad altre applicazioni esigenti in ambito grafico. Gli altri benchmark non mostrano risultati cosi eccellenti, ma sono comunque convincenti. Una volta completati i test, tuttavia, abbiamo letto il comunicato di Intel: un bug nel chipset del nuovo sistema, secondo Intel, dovrebbe nel tempo ridurre in modo drastico le prestazioni di una delle porte Sata. Già da aprile dovrebbero trovarsi sugli scaffali gli esemplari privi di bug, tra cui ovviamente anche l'Acer Aspire Ethos. Fino ad allora, i proprietari di un nuovo dispositivo possono scoprire, grazie al tool gratuito Rapid Storage Manager, se il loro notebook è interessato da questo problema. Nel test effettuato in laboratorio questo Acer è risultato esente da problemi di sorta. Comunque l'Ethos non spicca solo per le sue prestazioni elevate, ma anche per la notevole dotazione che comprende un hard disk da 750 Gb e un lettore Blu-ray. È presente anche un'interfaccia Usb 3.0, ancora piuttosto rara, che può sfruttare appieno la velocità dei numerosi hard disk estemi che operano in questo standard. Per essere un notebook da 15,6 pollici anche la mobilità non è male: con 2:11 ore di autonomia a pieno carico e 6:20 ore con applicazioni office, l'Acer batte in ogni caso gran parte della concorrenza. Uno dei difetti però riguarda il peso: 3 kg per un modello di queste dimensioni è troppo. Peccato anche che Acer abbia risparmiato un po' troppo sul display: la luminosità è un po' debole (174,4 cd/m) e la risoluzione (1.366 x 768 pixel) non è Full-Hd, com'è invece nei modelli di fascia alta della concorrenza. Rispetto ai modelli precedenti, Acer ha molto migliorato la tastiera: ora offre una digitazione sicura, soprattutto grazie alle dimensioni adeguate dei tasti. L'Acer perde qualche punto a causa della rumorosità in operatività: il valore minimo di 0,4 sone è praticamente ideale, se non fosse che rapidamente si raggiungono 2,7 sone. Altri modelli con Sandy Bridge, comunque, raggiungono addirittura 4 sone. QUALITÀ COMPLESSIVA: buono INFO: Acer, www.acer.it PREZZO: ca. 1.500 euro DATI TECNICI Cpu/ffam: Core Ì7-2630QM (2 CHz)/8 Cb Sezione grafica: Amd Mobility Radeon HD 6850 Display (dimensioni/risoluzione): 15,6 pollici/1.366 x 768 pixel Unità: hard disk da 750 Gb/lettore Blu-ray Interfacce: 3 Usb 2.0, Usb 3.0, Firevwre 400, Vga, eSata, Lan Cbit, Wlan, Bluetooth, S/Pdif, Line in e out, card reader Autonomia (min/max): 2:11/6:20 h Sistema operativo: Windows 7 Home Premium Dimensioni e peso: 38 x 3,7 x 27 cm, 3 kg Foto: BENCHMARK Foto: L'Acer Aspire Ethos 5950C offre performance molto elevate, soprattutto nei benchmark grafici: 93 punti possono essere superati soltanto da un altro esemplare con Sandy Bridge. Anche la dotazione è davvero ottima Foto: Commento: prestazioni elevate con Sandy Bridge, sommate a dotazione e mobilità di buon livello. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 53 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Test 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 104 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Alternativa: Lenovo ThinkPad T410s (ca. 2.000 euro): tecnologia precedente e un po' più costoso. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 54 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 TIPS & TRICKS/ 1 Windows sempre più veloce. I migliori tips per velocizzare il sistema. I trucchi per Word, Excel, Firefox, Photoshop, l'hardware e molto altro TIP Lo spreco di spazio può essere minimizzato impostando lo spessore delle cornici delle finestre per renderle più sottili. In Windows 7 fare clic con il tasto destro su un punto vuoto del desktop e selezionare il comando contestuale Personalizza. Nella finestra che appare fare clic sul collegamento Colore finestre in basso, poi su Impostazioni avanzate per l'aspetto. In Vista fare clic destro sul desktop e selezionare Personalizza. Nel passaggio successivo andare in Colore e aspetto finestre e fare clic sul collegamento Apri proprietà aspetto classico per ulteriori opzioni sui colori. Nella finestra che appare fare clic sul pulsante Avanzate. Da qui in avanti la procedura è la medesima sia in Vista sia in Windows 7: nella lista Elemento selezionare la voce Riempimento bordo e digitare il valore desiderato nella casella Dimensioni. Il valore predefinito è 4; impostando Olà comice viene ridotta a dimensioni minime ma è comunque visibile. Confermare le modifiche con Ok, poi Applica e Ok nella finestra ancora aperta. La nuova impostazione è immediatamente attiva. TIP Le Jump List possono essere svuotate, disattivate completamente o si possono eliminare singoli elementi dalla lista. MODIFICARE SINGOLI ELEMENTI: fare clic con il tasto destro sul programma d'interesse nella Barra delle applicazioni per visualizzare la relativa lump List. Poi fare clic destro su una voce della lista: ora la si può rimuovere con il comando contestuale Rimuovi da questo elenco. Se invece si desidera fissare permanentemente una voce nella Jump List, è sufficiente fare clic sull'icona della puntina da disegno che appare a destra. SVUOTARE COMPLETAMENTE LE JUMP LIST: se si desidera rimuovere completamente i contenuti delle Jump List, fare clic destro su un punto vuoto della Barra delle applicazioni e selezionare il comando contestuale Proprietà. Poi passare alla scheda Menù Start e disattivare la voce Archivia e visualizza gli elementi aperti di recente nel menu Start e nella barra delle applicazioni. Confermare la modifica con clic su Applica e Ok. In questo modo si cancellano tutti i contenuti di tutte le Jump List e si disattiva la funzione, dunque non saranno più memorizzati automaticamente i file aperti di recente. Le voci fissate alla Jump List dall'utente resteranno invece visibili. TIP L'icona assegnata a un determinato tipo di file può essere modificata ma si tratta di una procedura lunga. È più semplice utilizzare il tool Default Programs Editor disponibile sul dvd allegato alla rivista o scaricabile gratuitamente da http://defaultprogramseditor.com II tool richiede la presenza di .NET Framework in versione 3.5 o successiva, se non fosse presente può essere scaricato gratuitamente da http:// msdn.microsoft.com/itit/netframework/default. aspx mentre in Windows 7 è già preinstallato. Scompattare il file Zip, estrarre il file eseguibile Default Programs Editor.Exe e avviarlo con un doppio clic. Non è necessaria alcuna installazione. Nella finestra che appare fare clic su File Type Settings e poi su Icon. Ora cercare il tipo di file desiderato nella lista. Sì può velocizzare la ricerca digitando parte del nome del file o del tipo di file nella casella di ricerca soprastante. Poi selezionare la voce desiderata e fare clic su Next. La finestra che appare visualizza l'icona attualmente assegnata e la sua origine. Per modificarla fare clic su Browse. Nella finestra Cambia Icona selezionare l'icona desiderata o prima selezionare un altro file Dll, Exe o Ico come origine delle icone. Confermare la selezione con Ok. Molte icone sono disponibili nei file Imageres.Dll e Shell32.Dll. Fare clic su Save Icon per rendere effettive le modifiche: l'utility le memorizzerà nel Registry. Se si desidera salvare le modifiche in un file, per trasferirle su un altro pc o per ripristinarle sul computer in uso in caso di problemi, fare clic sulla freccia accanto a Save Icon e infine su Save to .reg file. Digitare il nome del file e fare clic su Salva. Nota: con questa utility è anche possibile modificare la descrizione visualizzata tramite Description e modificare le voci del menù contestuale per ciascun tipo di dati tramite Context Menu, seguendo una procedura simile. Inoltre, l'assegnazione dei programmi ai tipi di file può essere eseguita con Default Programs Settings. Per accedere rapidamente all'utility in futuro, fare clic sull'icona della ruota dentata in basso nella finestra iniziale, poi su Instali to Control Panel nella finestra che appare: in questo modo si potrà VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 55 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tips Windows 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 56 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato trovare l'utility nella sezione Sistema e Manutenzione del Pannello di controllo. TIP Se il proprio sistema funziona stabilmente, non ha evidenziato problemi nelle ultime settimane, ed è passato diverso tempo dall'ultima installazione di software o hardware, allora si possono cancellare tutti i vecchi punti di Ripristino configurazione di sistema, lasciando solo il più recente. CANCELLARE I PUNTI DI RIPRISTINO: fare clic con il tasto destro sull'icona della partizione di sistema del proprio disco fisso, solitamente G, in Esplora risorse, e selezionare il comando contestuale Proprietà. Poi fare clic sul pulsante Pulitura disco per avviare il calcolo dello spazio che può essere liberato con la pulizia. Al termine si apre la finestra Pulitura disco per C:. Qui passare alla scheda Altre opzioni. Fare clic sul pulsante Esegui pulitura, in basso nella sezione Ripristino configurazione di sistema; rispondere Sì alla richiesta di conferma, e tutti i vecchi punti di Ripristino saranno eliminati. EVITARE LO SPRECO DI SPAZIO: in teoria si potrebbe anche disattivare completamente Ripristino configurazione di sistema, ma lo si sconsiglia vista l'utilità di questa funzione nei casi in cui Windows non si avvia più. L'opzione migliore è limitare lo spazio a essa dedicato entro valori ragionevoli: nel Pannello di controllo visualizzazione Classica aprire la voce Sistema con un doppio clic e passare alla scheda Ripristino configurazione di sistema. Qui è disponibile l'opzione Disattiva ripristino configurazione di sistema su tutte le unità, che come detto sconsigliamo di selezionare. Selezionare invece le unità disco elencate nella lista, e per ciascuna fare clic sul pulsante Impostazioni: nella finestra che appare spostare il cursore sotto Spazio disco da utilizzare, portandolo su valori adeguati alla capienza e allo stato di riempimento del disco fisso. TIP Tramite il Registry è possibile evitare che, installando un programma, esso possa divenire il software predefinito per determinati tipi di file, per esempio che i file Pdf siano aperti da un'utility Pdf appena installata, invece che da Acrobat Reader. Importante: prima di eseguire le operazioni indicate i tipi di file devono essere già assegnati ai programmi desiderati, perché assegnarli in seguito richiederebbe una lunga procedura. Dunque per prima cosa installare tutti i programmi che si utilizzano per il proprio lavoro sul pc e provare a fare doppio clic sulle icone dei diversi tipi di file per verificare che si aprano con i programmi desiderati. Ora si può bloccare questa configurazione tramite il Registry: nel menù Start di XP selezionare Esegui, digitare regedit e fare clic su Ok. In Vista e Windows 7 digitare regedit nella casella di ricerca del menù Start. Confermare l'eventuale richiesta da parte di Controllo Account Utente con Si o Prosegui. Ora navigare fino alla chiave HkeyCurrent_User\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies. Selezionare la sottochiave Explorer, o se è assente crearla con Modifica/Nuovo/Chiave. Ora fare clic con il tasto destro nella sezione destra dell'editor e selezionare Nuovo/Valore Dword. Come nome digitare NoFileAssociatee premere Invio. Ora fare doppio clic sulla voce appena creata e in Dati valore digitare /. Confermare con Ok. D'ora in poi nessun programma potrà modificare l'assegnazione dei tipi di file. Ciò è valido solo per l'accont utente attuale. Se si desidera bloccare la riassegnazione dei tipi di file per tutti gli utenti, allora la modifica appena illustrata deve essere eseguita nella chiave Hkey_Local_ Machine\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Policies\Explorer. Chiudere l'editor del Registry. D'ora in poi, non solo i programmi installati non potranno modificare l'assegnazione ma anche l'opzione Usa sempre il programma selezionato per aprire questo tipo di file sarà disattivata nella finestra Apri con e ciò impedirà anche la riassegnazione manuale. Per assegnare nuovamente un tipo di file sarà necessario prima impostare a 0 il valore della voce NoFileAssociate nel Registry. TIP II ritardo nella risposta della tastiera dipende dalla funzione Tasti di scelta rapida, che si attiva se si tiene premuto il tasto destro Maiusc della tastiera per più di 8 secondi. Durante un videogioco ciò può accadere inavvertitamente, in quanto il tasto Maiusc può essere assegnato a una funzione di gioco che richiede una pressione prolungata. Anche se la funzione Filtro tasti è disattivata, dopo 8 secondi di pressione sul tasto destro Maiusc può comunque apparire una finestra che chiede se attivare la funzione Tasti di scelta rapida. Ecco cosa fare per evitare questi problemi durante i videogiochi: in Vista e Windows 7, fare clic su Accesso facilitato nel Pannello di controllo e poi su Centro accesso facilitato. Ora fare clic sulla scritta Facilita l'utilizzo della tastiera e disattivare la casella accanto ad Attiva Filtro tasti per evitare il ritardo nella risposta della tastiera. Per evitare anche la comparsa della finestra con il messaggio relativo alla funzione, fare clic sulla scritta blu Imposta Filtro tasti e nella 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 57 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato finestra che appare disattivare l'opzione Attiva Filtro tasti tenendo premuto MAIUSC per otto secondi. Confermare facendo clic su Applica e Ok. In Windows XP fare doppio clic sull'icona Accesso Facilitato nella visualizzazione Classica del Pannello di controllo e passare alla scheda Tastiera. Disattivare l'opzione Usa filtro tasti se è attiva: in questo modo si evita il ritardo nella risposta della tastiera. Poi fare clic sul pulsante Impostazioni e disattivare la casella accanto a Usa i tasti di scelta rapida: in questo modo si evita anche la comparsa della finestra con il messaggio relativo alla funzione. Fare clic su Ok, poi chiudere la finestra aperta con Applica e Ok. TIP I comuni comandi di copia possono facilmente essere limitati ad agire su determinati tipi di file tramite i caratteri jolly, per esempio *.tif. Un'operazione più complessa è escludere dalla copia un determinato tipo di file: si dovrebbero elencare tutte le estensioni sulle quali il comando di copia deve agire, oppure copiare tutti i file e in seguito selezionare quelli di una determinata tipologia per cancellarli. Il problema può essere risolto tramite un comando di copia che consenta di specificare non soltanto i tipi di file da includere ma anche quelli da escludere. Ciò è possibile tramite il comando robocopy, che è incluso in Vista e Windows 7. Con robocopy si può usare il parametro /xf seguito dal tipo di file che si desidera escludere dalla copia. Se per esempio si è lavorato su file grafici e successivamente si desidera copiare solo i file Jpeg e Gif escludendo i più voluminosi Tif, si può usare un comando come robocopy /xf *.tif Si possono anche specificare più tipi di file da escludere, digitandoli uno di seguito all'altro divisi da uno spazio. Nota: l'utility robocopy può funzionare anche in Windows XP ma non è inclusa nel sistema: la si deve copiare dal Windows Server 2003 Resource Kit, che Microsoft consente di scaricare gratuitamente da www.microsoft.com/downloads. Digita re Windows Server 2003 Resource Kit Tools nella casella di ricerca della pagina web per trovare il download corretto. TIP Una volta impostata correttamente la velocità di risposta del mouse nel Pannello di controllo di Windows, è possibile utilizzare le impostazioni anche nella schermata di login con cui gli utenti accedono al sistema, tramite una modifica al Registry. Nel menù Start di Windows XP selezionare Esegui e digitare regedit seguito da un clic su Ok. In Vista e Windows 7 digitare regedit nella casella di ricerca del menù Start e premere il tasto Invio, confermando con Sì o Prosegui la richiesta di Controllo Account Utente. Poi navigare fino alla chiave Hkey_Current_User\Control Panel\ Mouse. Le impostazioni del mouse per il proprio account sono memorizzate qui. Con il comando regedit /m, avviare un'altra istanza dell'editor del Registry. Qui navigare fino alla chiave Hkey_Users\ Default\Control Panel\Mouse. Fare doppio clic sulle voci presenti nella sezione a destra dell'editor e impostarle con i medesimi valori presenti nella chiave aperta per prima. In questo modo si copiano le impostazioni relative al mouse del proprio account utente nell'account utente di default, che vale per tutti gli utenti. Si possono modificare anche altre impostazioni: per esempio per invertire i tasti del mouse per un mancino si può modificare la stringa SwapMouseButtons facendo doppio clic su di essa e impostandone il valore a 1. Ora chiudere l'editor del Registry. Dal prossimo riavvio del computer, la configurazione del mouse definita nel proprio account sarà valida per tutti, anche nella schermata di login. TIP A partire da Windows XP Microsoft ha inserito la funzione Prefetch per accelerare l'avvio del sistema operativo; questa memorizza i file e programmi usati più di frequente e li carica nella memoria di lavoro in fase di avvio. In Vista e Windows 7 la funzione è stata aggiornata, si chiama Superfetch e può occuparsi di tutte le chiamate a programmi oltre la fase di avvio. Accedere alle impostazioni di Prefetch è possibile solo tramite il Registry: selezionare Start/Esegui (o premere Win+R), digitare regedit e premere Invio. Nell'editor navigare fino alla chiave Hkey_Local_Machine\System\CurrentControlSet\Control\Session Manager\Memory Management\PrefetchParameters. Nella sezione a destra dell'editor si trova il valore Dword EnablePrefetcher (in XP) o EnableSuperfetch (Vista e Windows 7). Per modificare la voce, fare doppio clic su di essa: il valore 0 disattiva la funzione di Prefetch. Il valore 1 funziona solo in Vista e 7, e attiva il Superfetch per le applicazioni ma non per i file di sistema. Il valore 2 limita il Prefetch ai soli file di sistema, con qualsiasi versione di Windows. Con il valore 3 si può attivare il massimo Prefetch per file di sistema e programmi. Windows salva le impostazioni di ottimizzazione del sistema della funzione Prefetch nel file Layout.ini, all'interno della cartella C:\Windows\Prefetch. In questa cartella sono raccolti anche i dati di Prefetch, sotto 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 58 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato forma di file con estensione .pf. Se si utilizza il pc con molte applicazioni, questa cartella si riempie molto rapidamente. In questo caso, per velocizzare il sistema è utile di tanto in tanto cancellarne il contenuto. Se la cartella non si riempie automaticamente dopo il successivo riavvio del sistema, significa che il Prefetch non funziona perché non è attiva l'Utilità di pianificazione: fare doppio clic sulla cartella Strumenti di amministrazione nella visualizzazione Classica del Pannello di controllo e fare doppio clic sull'icona Servizi al suo interno. Cercare la voce Utilità di pianificazione nella lista, fare doppio clic su di essa e impostare Tipo di avvio su Automatico. Dopo il riavvio del pc, la funzione di Prefetch funzionerà perfettamente. Nota: si può velocizzare l'avvio di determinate applicazioni indipendentemente dalle impostazioni del Registry: fare clic con il tasto destro sull'icona del collegamento al programma e nella casella Destinazione aggiungere il parametro /prefetch:! alla linea di comando che richiama il programma eseguibile. Ovviamente, affinchè questa impostazione abbia effetto il Prefetch deve essere attivo in Windows. Se dopo aver impostato questo parametro il programma non si avviasse più, significa che è incompatibile con il Prefetch: rimuovere il parametro dalla casella Destinazione per farlo funzionare di nuovo. TIP Con l'aiuto della funzione Correzione automatica, è possibile sostituire determinate parole con sinonimi o contrassegnarle per la correzione in seguito. Fare clic sul pulsante Office in Word 2007 e selezionare il pulsante Opzioni di Word. Nella versione 2010, fare clic sulla scheda. File della Barra multifunzione e poi sul link Opzioni a sinistra in basso. In ambedue le versioni, fare clic su Strumenti di Correzione, a sinistra nella finestra Opzioni di Word, poi sul pulsante Opzioni di Correzione automatica nella sezione a destra. Nelle versioni di Word precedenti alla 2007 selezionare da menù Strumenti/Opzioni correzione automatica. Ora in tutte le versioni sarà aperta la finestra Correzione automatica. Nella scheda omonima si possono definire le parole con cui sostituire i termini indicati: digitare la parola da sostituire nel campo Sostituisci e la parola che la sostituirà nel campo Con. Fare clic sul pulsante Aggiungi per inserire la sostituzione nella lista. È importante inserire tutte le possibili varianti di un termine per essere certi che sia sempre correttamente sostituito: plurali, accrescitivi, diminutivi, voci verbali ecc. Se si desidera che Word sostituisca le parole immediatamente nel momento in cui le si digita, attivare la casella Sostituisci il testo durante la digitazione. Oppure Word può contrassegnare la parola da sostituire con qualcosa di facilmente identificabile, per esempio un punto interrogativo tra doppia parentesi ((?)). Dopodiché basterà cercare ((?)) nel testo per trovare le parole da sostituire: fare clic sul pulsante Sostituisci nella sezione Modifica della scheda Home della Barra multifunzione in Word 2007-2010, o nelle vecchie versioni di Word selezionare dal menù Modifica/Sostituisci. Per rimuovere tutti i contrassegni al termine dell'elaborazione del testo, aprire la finestra Trova e sostituisci, passare alla scheda Sostituisci, e nel campo Trova digitare la stringa ((?)). Lasciare vuoto il campo Sostituisci con..., e fare clic sul pulsante Sostituisci tutto. TIP Esiste una funzione che crea un collegamento a uno stile di formattazione, che si usa nel testo solo per l'elemento testuale desiderato. Per esempio se si usa un documento come modello per le fatturazioni o il bilancio mensile, e si salvano i contenuti modificati come nuovo file. In questi casi si raccomanda di sistemare gli elementi testuali in una tabella, così non si rischierà in seguito di cancellare per errore la formattazione. Per prima cosa selezionare la cella della tabella che contiene l'elemento testuale desiderato, poi selezionare da menù Formato/Stili e formattazione. Da Word 2007 in avanti, fare clic sulla minuscola icona proprio nell'angolo in basso a destra della sezione Stili, nella scheda Home della Barra multifunzione. Ora, in tutte le versioni di Word, fare clic sul pulsante o l'icona Nuovo stile (in Word 20072010 è in basso a sinistra nella finestra Stili). Modificare solo il nome nel campo Nome, per esempio chiamandolo Linklntestazione e confermare la creazione del nuovo stile con Ok, senza ulteriori modifiche. Ora nelle vecchie versioni di Word posizionare il cursore dove desiderato nell'intestazione o nel pie di pagina e selezionare da menù Inserisci/Campo. Da Word 2007 in avanti, andare alla scheda Progettazione e fare clic sull'icona Parti rapide, poi clic su Campo. Ora in tutte le versioni di Word, a sinistra nella lista Nomi dei campi selezionare la voce StyleRef in modo da poter selezionare il nuovo stile nella lista a destra. Fare clic su Ok e il testo desiderato apparirà automaticamente duplicato nella posizione attuale del cursore. Nota: se si modifica il testo nella cella della tabella, la modifica si rifletterà immediatamente nell'intestazione oppure nel 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 59 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato pie di pagina. Se si utilizza lo stile in diverse posizioni nel documento, solo nel primo elemento testuale apparirà sempre la parola di riferimento. TIP Come si sa PowerPoint è una delle applicazioni più utilizzate a livello professionale da tutti coloro che devono realizzare presentazioni da mostrare in pubblico. Chiaramente più la presentazione è accurata, maggiore è l'impatto sui presenti, soprattutto per quanto riguarda la professionalità di chi espone. PowerPoint dispone di comandi integrati per l'allineamento automatico degli oggetti che però non sono disponibili nei menù ma solo nella barra Strumenti disegno che appare selezionando un elemento grafico. Posizionare l'oggetto o l'elemento grafico desiderato nella diapositiva e selezionarlo, poi fare clic sul pulsante Allinea nella barra Strumenti disegno e selezionare Allinea rispetto alla diapositiva. Quando l'opzione Allinea rispetto alla diapositiva è attiva, tutti gli altri comandi di questo menù diventano attivi. Ora si possono usare, uno dopo l'altro, i comandi Distribuisci orizzontalmente e Distribuisci verticalmente presenti nella barra: in questo modo si imposta la corretta posizione degli oggetti rispetto ai bordi o agli angoli della relativa diapositiva. Poi usare i comandi Allinea a sinistra e Allinea in basso, per spostare gli elementi esattamente nell'angolo a sinistra in basso. Per allineamenti più complessi, nella barra è disponibile il comando Impostazioni griglia. Nella finestra che appare, deve essere attivata l'opzione Blocca sulla griglia. Nelle impostazioni della griglia, inserire la spaziatura nel campo omonimo: solitamente 0,5 o 1 cm è l'impostazione adeguata. Ciò consente un allineamento proporzionale affidabile. La massima risoluzione è 0,1 cm. In questo caso, si dovrebbe operare in una visualizzazione ingrandita in modo che gli oggetti restino allineati alla medesima griglia anche in seguito. Attivare l'opzione Visualizza griglia sullo schermo, e confermare con Ok. Fare anche attenzione al fatto che la griglia usa sempre le righe a sinistra e in alto per l'allineamento. TIP I player video tradizionali come Windows Media Player richiedono una lunga installazione, molto spazio su disco e notevoli risorse hardware per riprodurre i file multimediali. Decisamente inferiori sono le richieste di VLC, un player multimediale gratuito. È disponibile anche in versione Portable utilizzabile direttamente da chiavetta Usb. La versione Portable è scaricabile gratuitamente da www.videolan. org/vlc/#download mentre quella per pc è disponibile sul dvd allegato alla rivista. Avviare l'installazione con un doppio clic sul file eseguibile e seguire la procedura guidata sino al passaggio Selezione dei componenti. Qui selezionare il tipo d'installazione Personalizzata. Decidere se installare anche i plug-in per il browser e poi scorrere in basso sino all'assegnazione dei singoli tipi di file facendo clic sui segni +. Se si desidera riprodurre determinati tipi di file elencati in File video e File audio, per esempio gli Mp3, con un altro programma, deselezionare la casella che li identifica. Lasciare selezionati tutti i tipi di file che non si conoscono, così potranno in ogni caso essere riprodotti automaticamente da VLC. Fare clic su Avanti e Installa. VLC include numerosi codec e può riprodurre praticamente tutti i formati audio e video più usati come Aac, Avi, Flv, Mpg e Ogg. Inoltre supporta anche lo streaming di filmati Mpeg e DivX. La versione più recente può utilizzare i processori grafici Gpu e i Dsp per riprodurre video in alta definizione. In Windows 7, gli elementi di controllo più importanti del player sono disponibili anche nell'anteprima sulla Barra delle applicazioni. Un vantaggio del player VLC è la possibilità di riprodurre anche file video danneggiati o incompleti, così come filmati aperti da altri programmi. Se, per esempio, Windows Media Player si rifiuta di riprodurre un file video danneggiato, lo si può riprodurre con VLC. Anche VLC segnalerà che il file è danneggiato ma a differenza del player di Windows cercherà di riparare il file e riprodurrà almeno la parte integra del filmato. Tutto ciò lasciando inalterato il file originale. La possibilità di riprodurre un filmato già aperto da un altro programma risulta utile per esempio per visualizzare la parte già scaricata di un filmato durante il download per verificare se è il video che si cercava, oppure se si converte un file video di grandi dimensioni. TIP Le nuove fotocamere Csc, Compact System Camera, possono rappresentare un'ottima risposta all'eterno dilemma che riguarda la scelta tra qualità e ingombri ridotti. Sottili e leggere, raggiungono una qualità delle immagini simile alle più pesanti e ingombranti Dslr di fascia amatoriale e sono piccole e leggere quasi come le fotocamere compatte. Il punto di forza della nuova categoria di fotocamere è nelle ottiche intercambiabili: si possono equipaggiare con diversi obiettivi, proprio come le reflex. E i produttori non sono stati limitati nel design dalla necessità di compatibilita con obiettivi e attacchi preesistenti, potendo così 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 60 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato inserire soluzioni nuove: lo specchio ribaltabile è stato eliminato, così come l'ingombrante pentaprisma. Ciò significa ridurre notevolmente lo spessore della fotocamera ma, come nelle grandi reflex a specchio, anche nelle Csc gli obiettivi si montano tramite attacchi a baionetta, e siccome gli obiettivi non richiedono spazio nel corpo macchina, c'è spazio per poter ospitare un ampio sensore d'immagine. Un sensore grande è garanzia di qualità al top senza rumore e disturbi anche con valori Iso elevati, mentre nelle fotocamere compatte difficilmente si possono usare sensibilità alla luce superiori a 400 Iso. Un altro vantaggio di un sensore di grandi dimensioni è che le foto possono essere scattate con maggiore creatività, in quanto si può utilizzare realmente la lunghezza focale per mettere a fuoco un soggetto sfocando lo sfondo. Ciò è quasi impossibile con le compatte, perché i loro sensori registrano un'area dell'immagine così piccola che tutto risulta a fuoco anche con un'apertura di 5.6. Tra i primi modelli disponibili della nuova categoria di Csc ci sono: Sony NEX 3/5, Samsung NX 5/10, Olympus PEN E-Pl/2 e Panasonic Lumix DMC-G2/GH1. Le nuove Csc non costano una fortuna: la Sony NEX 3, obiettivo compreso, è commercializzata a un prezzo iniziale di 350 euro. Solamente l'Olympus E-P2 (ca. 1.000 euro) e la Panasonic DMC-GH1 (ca. 1.400 euro) hanno un prezzo da Dslr. La Panasonic offre un mirino elettronico ad alta risoluzione e può riprendere video in Full-Hd. I modelli della serie Sony NEX raggiungono una qualità d'immagine più elevata con gli obiettivi in un nobile chassis in alluminio, e convincono anche per la risoluzione di ben 920.000 pixel dei propri display da 3 pollici. Il modello top di gamma di Sony, la NEX 5, costa soltanto 450 euro, ha un corpo macchina in solida lega di magnesio e può girare video in risoluzione Full-Hd. TIP La delusione era prevedibile: questi problemi nelle foto subacquee sono la norma più che l'eccezione. Per rendere utilizzabili le foto, è necessario controbilanciare in fase di editing le difficili condizioni di luce sott'acqua. L'acqua innanzitutto filtra la componente rossa della luce, che viene assorbita già a poca distanza dalla superficie, e questo è il motivo dell'onnipresente dominante blu. Più si va in profondità più frequenze luminose vengono assorbite, come il giallo e il verde, e la dominante blu aumenta sempre più. Un filtro rosso potrebbe ridurre l'effetto ma assorbirebbe la già poca luce disponibile. La scelta migliore è correggere i colori successivamente con Photoshop. RIPULIRE L'IMMAGINE: creare una copia del livello di sfondo: premere F7 per aprire la palette Livelli e con il mouse trascinare il livello di sfondo sull'icona Crea un nuovo livello nella cornice della palette, poi eliminare i punti di disturbo come i riflessi sulla testuggine, tramite lo strumento Timbro. Non esagerare, o l'immagine apparirà troppo perfetta per essere naturale. SIMULARE IL FILTRO ROSSO: creare un nuovo livello di regolazione di tipo Bilanciamento Colore. Ridurre le componenti verde e blu spostando il cursore Giallo/ Blu verso il Giallo e quello Magenta/Verde verso il Magenta. Poi creare un nuovo livello e riempirlo con il rosso in questo modo: richiamare la finestra Riempi con la combinazione di tasti Maiusc+F5, nel campo Contenuto/Usa selezionare Colore..., e impostare i valori Rgb 234, 26, 26 nel selettore colore che appare. Ridurre l'opacità del livello a circa il 15%. INCREMENTARE IL CONTRASTO: ora incrementare il contrasto tramite i livelli. Nella palette Livelli creare un nuovo livello di regolazione di tipo Livelli e spostare i cursori nero e bianco nell'istogramma verso il centro della "collina" disegnata dalla curva dei livelli. La foto di esempio ha richiesto una correzione maggiore della media, eseguita richiamando un livello di regolazione di tipo Curve e spostando la curva rendendola a forma di S. NASCONDERE IL LIVELLO DI SFONDO: si può creare una vignettatura per far risaltare maggiormente la tartaruga e il soggetto principale rispetto allo sfondo. Ecco come procedere: attivare la copia del livello di sfondo e copiarla con Ctrl+J. In questo modo si potranno eliminare in seguito le correzioni effettuate o farne di nuove, senza modificare l'originale. Con Filtro/Distorsione/Correzione lente si possono scurire i contorni: spostare il cursore Fattore sotto Vignettatura su un valore tra -80 e-100. AUMENTARE PIÙ VOLTE LA DEFINIZIONE: ora creare un nuovo livello che includa tutto seguendo questa procedura: attivare il livello superiore e digitare le combinazioni di tasti Ctrl+A, Maiusc+Ctrl+C e Ctrl+V. Ora selezionare da menù Filtro/ Contrasta/Maschera di contrasto e impostare i valori Fattore: 89%, Raggio: 0,9 e Soglia: 0, per aumentare leggermente la definizione della foto. Se necessario, si può ripetere l'aumento della definizione premendo Ctrl+F una o due volte. Eseguire più volte Filtro/Contrasta è preferibile rispetto a eseguire una volta Filtro/Contrasta maggiormente, perché il contrasto nei contorni apparirà meno forte e ci saranno dunque 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 61 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato meno artefatti e disturbi sui bordi. TIP I programmi di editing grafico offrono varie procedure grazie alle quali si possono riscalare le foto aumentandone o diminuendone la risoluzione. Adobe Photoshop, a partire dalla versione CS, ne offre cinque: Vicina più prossima, Bilineare, Bicubica, Bicubica più morbida e Bicubica più nitida. I risultati sono drasticamente differenti. Il sistema più semplice è Vicina più prossima, che è la ripetizione di pixel nota come Interpolazione lineare: è la procedura adatta a immagini come le schermate. Ingrandendo affianca semplicemente i pixel con copie degli stessi, rimpicciolendo elimina i pixel senza elaborazioni. Se utilizzato con le fotografie, questo sistema provoca rapidamente la formazione di gradini e scalettature. Per le foto sono più adatti gli algoritmi bicubici poiché possono differenziare contorni e campiture, e spostano i pixel in modo particolarmente intelligente. Per l'ingrandimento va utilizzata la versione Bicubica più morbida, per rimpicciolire la versione Bicubica più nitida. L'interpolazione bilineare oggi non ha più molto significato: rispetto all'algoritmo bicubico, il bilineare analizza solo i pixel immediatamente adiacenti per ricalcolare i pixel di riempimento. Ì.Windows Vista, 7 Restringere la cornice troppo ampia delle finestre Aero L'impostazione predefinita è 5 pixel di spessore per la cornice delle finestre dell'interfaccia Aero di Windows. Decisamente troppo soprattutto nei monitor più piccoli. «(•.panniti spazi; Con questa impostazione, le cornici delle finestre nelle versioni recenti di Windows utilizzano meno spazio 2. Windows 7 Pulire le Jump List nella Barra delle applicazioni Le Jump List offrono una lista degli ultimi file aperti. Avendo aperto file di lavoro che non si vuole siano subito visibili a terzi, si vorrebbe poterli cancellare singolarmente, o cancellare l'intera lista. 0, meglio, si vorrebbe disattivare interamente la visualizzazione dei file recenti. Tabula rasa Disattivando questa opzione si rimuovono tutte le voci che sono state memorizzate in precedenza dalle Jump List della Barra delle applicazioni3. Windows Vista. 7 Riassegnare le icone ai tipi di file Da Windows Vista in avanti, la scheda Tipi di file non è più presente nelle Opzioni cartelle di Esplora risorse. Ciò rende difficile gestire i tipi di file, per esempio per modificare le icone assegnate automaticamente ai tipi di file quando si installa un programma che li utilizza. Icone Con Default Programs Editor si può assegnare l'icona desiderata ai vari tipi di file invece di usare quella del programma a essi legato Risparmiare spazio con Ripristino configurazione di sistema Ripristino configurazione di sistema si è rivelata una funzione preziosa: in diverse occasioni ha permesso di recuperare Windows quando non si avviava più, per esempio a causa di installazioni problematiche di hardware/software o di conflitti tra driver. Lo spazio che occupa su disco, però, cresce continuamente. Pulire Se il pc funziona stabilmente senza problemi, si può recuperare spazio eliminando i vecchi punti di Ripristino configurazione di sistema 5. Windows XP, Vista, 7 Proteggere i tipi di file registrati dalla riassegnazione Si è soddisfatti del funzionamento del poprio computer e si vuole evitare che un nuovo programma installato sia assegnato come predefinito per l'apertura di determinati tipi di file. Assegnazione fissa Creare questa voce del Registry e impostarla a 1 per proteggere i tipi di file dalla riassegnazione6.0uickTips VERIFICARE LA STABILITÀ DEL SISTEMA In Vista digitare perfmon nella casella di ricerca del menù Start, fare clic su Perfmon. Exe in alto nel menù Start e fare clic su Monitoraggio affidabilità a sinistra sotto Strumenti di monitoraggio. ORGANIZZARE IL MENÙ START Per organizzare il menù Start in ordine alfabetico, selezionare Start/Tutti i programmi, fare clic con il tasto destro su una voce e selezionare Ordina per nome. VISUALIZZARE IL PERCORSO NELLA BARRA DEL TITOLO In Esplora risorse di Windows XP, selezionare Strumenti/Opzioni cartella, passare alla scheda Visualizzazione e attivare la voce Visualizza il percorso completo sulla barra del titolo. TENERE IL DESKTOP IN VISTA Con Windows+Barra spaziatrice, in Windows 7 si rendono trasparenti tutte le finestre e si può vedere il desktop sottostante, grazie alla funzione Aero Peek. DISATTIVARE LA CRONOLOGIA DELLA JUMP LIST Per visualizzare nei comandi contestuali il normale menù della finestra invece della nuova cronologia della Jump List in Windows 7, tenere premuto il tasto Maiusc mentre si fa clic con il tasto destro per aprire il menù contestuale. Evitare il ritardo nella risposta della tastiera durante i videogiochi Mentre si sta utilizzando un videogioco con la tastiera, improvvisamente i tasti iniziano a rispondere con ritardo o appare una finestra con un messaggio relativo ai Tasti di scelta rapida che blocca l'azione e rovina il gioco. Come evitarlo? Accesso 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 62 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato facilitato Disattivare quest'opzione per evitare che durante i videogiochi si attivi la funzione Tasti di scelta rapida 8. Windows XP, Vista, 7 Copiare tutti i file eccetto un tipo specifico Si desidera copiare tutti i file, con l'eccezione di quelli di una determinata tipologia, in modo rapido tramite linea di comando o script. Soluzione alternativa Se le impostazioni del mouse offerte dal sistema non sono sufficienti si può intervenire nel Registry9. Windows XP, Vista, 7 Semplificare l'uso della schermata di login II nuovo mouse funziona in modo strano, il puntatore risponde in modo eccessivo e si muove troppo velocemente con il minimo spostamento del mouse. Nell'utilizzo con i programmi e il sistema operativo il problema si risolve tramite le opzioni mouse del Pannello di controllo, ma nella schermata di login il problema resta. 10. Windows XP, Vista, 7 Configurare correttamente il Prefetch per un rapido avvio del sistema Da quando è stata disattivata l'Utilità di pianificazione, la funzione Prefetch non aggiorna più la lista di avvio dei programmi usati di frequente e questo impedisce un avvio rapido di Windows. Interazione Impostare il tipo di avvio Automatico per l'Utilità di pianificazione, in modo che la funzione Prefetch possa accelerare la fase di avviopersonalizzate in Windows 7 La nuova Barra delle applicazioni di Windows 7 offre le Jump List, ovvero menù contestuali delle icone dei programmi che mostrano i comandi e i file più usati. Tuttavia non tutti i programmi supportano questa pratica funzione. Fortunatamente può essere aggiunta Se Windows o un programma non offre le funzioni Jump List desiderate è possibile impostarle manualmente con l'aiuto del freeware Jumplist Extender, scaricabile gratuitamente da www.chip.de/downloads/JumplistExtender.43027599.html facendo clic sul pulsante blu Zum Download e poi su Download-Server CHIP Online. Questa utility è gratuita e consente di creare la struttura di una Jump List per qualsiasi programma sotto Windows 7. Installare l'utility Per prima cosa installare l'utility: fare doppio clic sul file eseguibile scaricato sul pc e seguire le istruzioni della procedura guidata. Se si utilizza un account utente senza diritti di Amministratore, sarà necessario autorizzare l'operazione selezionando un account Amministratore e digitando la relativa password. Dopo l'installazione, a destra nella Barra delle applicazioni apparirà una nuova icona relativa a Jumplist Extender. Creare la Jump List Per creare una nuova Jump List fare clic con il tasto destro sulla nuova icona nella Barra delle applicazioni e selezionare il comando contestuale Open Settings. Nella finestra che appare, fare clic su Start a new jumplist. Selezionare nella finestra il programma per cui si vuole creare una lump List, facendo clic sul file Exe sul collegamento relativo. Nella finestra successiva fare clic sul pulsante che appare per avviare l'applicazione selezionata. Se il programma è già attivo, si può semplicemente fare clic nella finestra del programma stesso, e Jumplist Extender eseguirà automaticamente le impostazioni corrette. Nella scheda Program Settings l'utility mostra il nome dell'applicazione selezionata e il relativo percorso. Qui sono necessarie soltanto piccole modifiche e si può im- mediatamente passare alla scheda Jumplist. È suddivisa in due sezioni: a sinistra mostra la lump List attualmente disponibile, a destra consente di definire e modificare i singoli comandi. Definire i comandi della Jump List A sinistra fare clic sul pulsante con la croce verde per creare un nuovo comando. Jumplist Extender visualizza un menù contestuale, in cui si può scegliere tra diverse opzioni: New Category genera una nuova categoria per suddividere la Jump List. Il nome di questa categoria può essere definito nel campo Name. Con New Separator si possono raggruppare i comandi che sono già definiti nella categoria Tasks e separararli uno dall'altro. Con New File/ Folder Shortcut si può generare un collegamento a un file o a una cartella. Per selezionare cartelle o file, usare i pulsanti Browse Folder o Browse File. Inoltre si può utilizzare un'opzione per determinare se l'applicazione collegata di default al tipo di file selezionato dovrà aprire il file destinazione (Open thè shortcut with its default program). Con essa si può anche impostare l'applicazione per cui si sta definendo la Jump List (Open thè Shortcut with ). Con New Task si può creare un nuovo comando nella Jump List. Poi sotto Action si può decidere se inviare una combinazione di tasti all'applicazione (Send keystrokes to Windows), usare un'istruzione da linea di comando (Run command line or program) o eseguire uno script (Run AutoHotKey script). Selezionare un'opzione e fare clic su Help per visualizzare le istruzioni dettagliate in inglese. Se si desidera eseguire un'istruzione da linea di comando tramite una nuova Jump List, 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 63 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato inserirla nel campo Command Line. L'opzione Run in Command Line Window apre automaticamente il Prompt prima di eseguire l'istruzione. Per inviare una combinazione di tasti al programma, digitarla nel campo Press keyboard shortcuts to be sent to thè program. Tramite la casella di controllo in basso si può fare in modo che Windows ignori il comando se il programma non è ancora stato avviato (Ignore if program is not running) o il contrario (Ignore ìf program is currently running). Se si seleziona Open new Windows if program is running, il sistema operativo avvia una nuova istanza dell'applicazione. Per rimuovere elementi dalla Jump List, selezionarla nella zona sinistra e fare clic sul pulsante con il segno meno. I pulsanti con le frecce in su e in giù spostano gli elementi nella lista. Quando si è impostata la propria Jump List, salvarla con File/Save and Apply to Taskbar e chiudere Jumplist Extender con File/Exit. Versatile Qui Jumplist Extender consente di generare Jump List personalizzate per i programmi12. Word XP, 2003,2007,2010 Correggere un testo in un secondo momento Ci sono parole che risultano inadatte a determinati stili di scrittura, ma scrivendo rapidamente lunghi testi sarebbe meglio poterle correggere tutte con calma alla fine, invece di dover pensare continuamente a non utilizzarle, distogliendo la concentrazione dal testo. Correzione La funzione Correzione automatica può identificare determinate parole nel testo per sostituirle in seguito Importare automaticamente elementi testuali nell'intestazione o nel pie di pagina Si vorrebbe che Word importasse automaticamente un elemento testuale o un numero preso da un modulo, inserendoli nell'intestazione o nel pie di pagina di un documento. Purtroppo una funzione simile sembra assente. Funzione di còpia Generare riferimenti a qualsiasi sezione di testo è possibile, tramite questo campo negli Stili di formattazione 14. PowerPoint 2007,2010 Posizionare grafici e oggetti in modo identico in tutte le diapositive In una presentazione, si desidera far apparire grafici e altri elementi al centro di tutte le diapositive. Purtroppo posizionarli con il mouse in ciascuna diapositiva non è accurato e la presentazione appare poco professionale. Ricerca nel computer Grazie all'allineamento automatico o alla griglia è possibile posizionare con precisione gli oggetti nelle diapositiveNAVIGARE PIÙ RAPIDAMENTE In Outlook si può alternare la visualizzazione dell'area di navigazione a sinistra con Alt+Fl. A partire dalla versione 2007, in questo modo si può anche modificarne ciclicamente le dimensioni. CRONOLOGIA RAPIDA NEL BROWSER In Chrome, fare clic con il tasto destro sulle frecce Indietro e Avanti nella barra degli strumenti, per visualizzare un menù con la Cronologia delle pagine web che sono state aperte nella scheda attiva. NAVIGARE TRA I DOCUMENTI Con Ctrl+F6 o Ctrl+Maiusc+F6 si può scorrere tra più documenti aperti in Word. REGISTRARE NUOVAMENTE EXCEL Se si richiama excel.exezon il parametro di avvio /o, il software ricrea nel Registry le voci mancanti. Però non corregge eventuali valori non validi. RIMUOVERE L'EFFETTO OCCHI ROSSI Eseguire il comando da menù Immagine/ Correzione occhi rossi, poi selezionare le pupille: così si corregge l'effetto occhi rossi in Microsoft Office Picture Manager. INTERROMPERE LE PRESENTAZIONI Durante la riproduzione di una presentazione di PowerPoint, premere. (punto) o B (a seconda della versione) e apparirà una schermata nera. Per riprendere la presentazione fare clic con il mouse o premere la barra spaziatrice. INSERIRE LA DATA IN UNA CELLA Con la combinazione di tasti Ctrl+Maiusc+; si può inserire in una cella di Excel la data odierna e con Ctrl+Maiusc+: l'ora attuale precisa al minuto.18. Fotocamere digitali Qualità da Dslr senza l'ingombrante equipaggiamento Ogni volta che si parte per un viaggio si deve prendere una decisione: scattare foto di alta qualità e, dunque portare con sé un'ingombrante Dslr e il relativo pesante equipaggiamento, o viaggiare leggeri con una compatta ma rinunciare a riportare a casa scatti di alta qualità dei luoghi visitati, dove magari non si tornerà più? Tutto compreso Le nuove fotocamere Csc combinano un'ottima qualità delle immagini con dimensioni compatte e peso ridotto17. Proti Tip: evidenziare dettagli importanti del soggetto Scattare una foto all'acqua corrente non è semplice. Per esempio per riprendere una leggera nebbia che aleggia sulle acque si possono utilizzare un treppiede e una lunga esposizione. Tuttavia spesso le foto mostrano tonalità troppo uniformi, e mancano di dettaglio IL PROBLEMA Scattando foto a una cascata, come in questo esempio, spesso un velo di foschia dovuta alla vaporizzazione dell'acqua avvolge il paesaggio. Ciò si riflette nella foto: anziché tonalità ricche e profonde, dominano le tinte verdastre e un grigio 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 128 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 64 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato pallido. L'immagine appare spenta e senza vita. Se la cascata è nascosta nella foresta al riparo dalla luce diretta del sole, l'effetto è ancora più evidente. FOTOGRAFARE MEGLIO Oltre a utilizzare un tempo di esposizione più lungo, è necessario scattare con una bassa sensibilità alla luce con un Iso ridotto. Ciò garantisce meno rumore nell'immagine e porta alla luce maggiori dettagli, mentre aumentando gli Iso i dettagli vengono coperti dal rumore. Importante: tenere presente che anche le zone in ombra, se sono ricche di dettagli, contribuiscono fortemente alla resa globale della foto. OTTIMIZZARE CON IL PC In questi casi le correzioni automatiche sono da escludere. Sono invece necessari intuito e sensibilità personale per editare queste foto, in modo che i dettagli fini nelle zone illuminate e in quelle in ombra non vadano persi. Caricare la foto originale in Camera Raw di Photoshop, dalla versione CS3 in avanti, o in Photoshop Elements dalla versione 6.0. Usando il triangolo in alto a destra nell'istogramma, attivare l'Avvertenza per luci in eccesso. Poi spostare il cursore Esposizione a sinistra fino a far sparire le zone contrassegnate in rosso nell'immagine. Ora correggere le tonalità medie: spostare il cursore Recupero leggermente a destra per tirare fuori le informazioni presenti nelle zone più illuminate. In questo modo la cascata evidenzierà molti più dettagli. Se necessario, si possono ravvivare i toni medi con Luminosità. Per aumentare contrasto e saturazione, prima incrementare il contrasto con il cursore Contrasto e, successivamente, illuminare delicatamente le zone in ombra con Luce di schiarita. Per incrementare ulteriormente l'effetto dell'immagine e darle una dominante che ricordi una pellicola professionale ad alta risoluzione come la Fujifilm Velvia, spostare il cursore Saturazione circa al valore 50. Come ultimo passaggio, regolare il dettaglio: ricercare una sezione importante dell'immagine e impostare lo zoom al 100%. Con il cursore Chiarezza rafforzare il contrasto dei toni medi. Nella scheda Dettagli ridurre il rumore dell'immagine con Luminanza e Colori, e incrementare la definizione con il cursore Nitidezza.19. Photoshop CS3.CS4.CS5 Incrementare il contrasto delle foto subacquee che risultano spente Sottacqua i colori sembravano vivaci ma rivedendo le foto scattate durante le immersioni si resta delusi. Le immagini sono poco contrastate, i colori spenti e con una forte dominante blu. Inoltre le foto sono tutte troppo scure. Intensificare i colori Incrementando il contrasto, anche i colori sbiaditi nelle foto subacquee possono essere ravvivati 20. Photoshop versione CS e seguenti Riscalare le immagini in modo corretto Ci sono foto particolarmente ben riuscite che si vorrebbero stampare in formato poster, ma non hanno la risoluzione minima richiesta dal servizio di stampa online per i poster. Foto: f" ' II player multimediale gratuito VLC può riprodurre un'ampia gamma di formati e visualizza anche file danneggiati fino al punto dell'errore 15. Vlf f Riprodurre tutti i formati video senza problemi Quando si cerca di riprodurre file video di diversi formati, spesso non si riesce a visualizzarli e appare un messaggio relativo alla mancanza di un codec e alla necessità d'installarlo. Inoltre, si vorrebbe disporre di un player video che funzioni bene anche su computer più vecchi o di potenza limitata. 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 TIP Grazie alle Regole, si può istruire Outlook in modo che invii automaticamente alla stampante determinate email al momento dell'arrivo. Per prima cosa è necessario definire i criteri per decidere se eseguire la stampa: in Outlook 2010 aprire la cartella Posta in arrivo e, nella scheda Home della Barra multifunzione, sezione Sposta, fare clic su Regole/Gestisci Regole e avvisi. Nelle versioni precedenti di Outlook, selezionare da menù Strumenti/Regole e avvisi. Poi fare clic su Nuova Regola... per avviare la procedura guidata Regole. Ora in tutte le versioni di Outlook selezionare la voce Crea nuova regola, poi Applica la regola all'arrivo di un messaggio, e fare clic su Avanti. Nella pagina che appare, definire le condizioni che un'email in arrivo deve soddisfare per eseguire la Regola. Per applicare la regola solo ai messaggi indirizzati a sé, attivare l'opzione Inviato solo a me. Confermare la selezione con Avanti. Se invece Outlook deve applicare la regola anche ai messaggi con altri destinatari, fare clic su Avanti senza attivare l'opzione Inviato solo a me. La selezione dovrà essere riconfermata nella finestra che appare. Nella pagina seguente, determinare l'operazione da compiere con il messaggio: per inviarlo direttamente alla stampante, attivare Stampa. Si possono anche definire ulteriori azioni. Confermare con un clic su Avanti. C'è ancora la possibilità di definire eccezioni: per esempio si può evitare di stampare le risposte automatiche mettendo il segno di spunta nella casella Tranne i messaggi di risposta automatica e fare clic su Avanti. Nella schermata seguente della procedura, assegnare alla Regola un nome sotto Passaggio 1: specificare un nome per la regola, per esempio StampaMessaggi. Fare clic su Fine per creare la Regola. Notare la comparsa del segno di spunta accanto all'opzione Attiva regola. Nota: è assolutamente necessario definire condizioni ed eccezioni nella Regola, per evitare che tutte le email ricevute siano stampate automaticamente, con il conseguente spreco di carta. Inoltre è consigliabile, tramite un'altra azione, spostare i messaggi stampati dalla cartella Posta in arrivo a un'altra cartella, per sapere subito quali sono stati stampati e quali no. TIP Fortunatamente le miniature di anteprima possono essere impostate singolarmente per ciascun programma, senza dover disattivare globalmente l'utile funzione di anteprima grafica offerta dalla Barra delle applicazioni. Ecco come disabilitare le anteprime, o anche come attivarle se non lo sono: in Internet Explorer 8 selezionare Strumenti/Opzioni Internet. Nella scheda Generale fare clic su Impostazioni nella sezione Schede. Nella finestra che appare, l'opzione Mostra anteprime delle singole schede nella barra delle applicazioni determina il comportamento delle anteprime. Se creano confusione, e sono attive di default, si può disattivare l'opzione. Confermare con Ok. In Firefox, digitare aboutxonfig nella barra degli indirizzi e premere il tasto Invio. Se appare un avviso fare clic su Farò attenzione, prometto. Nel campo filtro digitare browser.taskbar.previews.enable e nella lista dei risultati fare doppio clic sul parametro per modificarne il valore. Impostarlo su true se si desidera attivare l'anteprima o su false per disattivarla. L'impostazione è immediatamente attiva. In Opera, digitare about-.config nella Barra degli indirizzi e premere il tasto Invio. Poi fare clic su UserPrefs per visualizzare la lista delle impostazioni di configurazione avanzate. L'opzione di interesse si trova in basso, si chiama Use Windows 7 Taskbar Thumbnails. Per impostazione predefinita è disattivata. La si può attivare usando la relativa casella di controllo. Poi scorrere sino alla fine della lista e confermare l'impostazione facendo clic su Salva. Infine nella richiesta di conferma fare clic su Ok. Nota: con qualsiasi browser, l'anteprima è disponibile solo se in Windows 7 è attiva la funzione Aero. Google Chrome attualmente non offre la possibilità di modificare le opzioni di anteprima del browser. TIP Tenere molte schede aperte contemporaneamente non soltanto fa perdere la visione d'insieme ma rallenta anche il computer, intasa la connessione internet e prolunga il riavvio del browser, per esempio dopo l'installazione di un aggiornamento. Se la connessione a internet e il computer sono sufficientemente rapidi, e ci si trova bene con molte schede aperte, allora si può gestire meglio la situazione con l'estensione gratuita Tree Style Tab scaricabile gratuitamente da http://piro.sakura.ne.jp/xul/_treestyletab.html.en. Fare clic su Download latest version nella pagina web poi su VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 65 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TIPS & TRICKS/ 2 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 66 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Download and Instali. In seguito aprire il file Xpi scaricato con Firefox, fare clic su Installa adesso e riavviare il browser. Ora le schede saranno posizionate automaticamente sul margine sinistro della finestra in una barra laterale, in questo modo i titoli saranno notevolmente più leggibili. Una soluzione ideale per i monitor panoramici, ma se si utilizza un vecchio schermo in formato 4:3 la finestra del browser sarà troppo ristretta: in questo caso si può utilizzare l'icona a forma di freccia nel bordo verticale per minimizzare ed espandere rapidamente la barra laterale. D'ora in poi, l'utility raggrupperà automaticamente nei rami di una struttura ad albero tutte le schede appartenenti al medesimo sito web o dominio, e tutte quelle aperte da link presenti nelle pagine web. Tramite Drag & Drop si potranno spostare le singole schede così come interi rami della struttura. Rami e schede possono essere spostati anche in altre finestre e, facendo clic con il tasto destro, il menù contestuale offre nuovi comandi per operare con i rami. Molte altre opzioni per schede e barra laterale sono disponibili selezionando Strumenti/Componenti aggiuntivi. Nella lista scegliere Tree Style Tab e fare clic sul pulsante Opzioni. In alto fare clic sull'icona Visualizzazione. Qui è possibile nascondere la barra delle schede inattiva con Nascondi automaticamente la barra delle schede, o visualizzarla in formato ridotto con Riduci automaticamente la barra delle schede. In basso definire le azioni con cui la barra delle schede scompare temporaneamente. La scomparsa completa della barra probabilmente non è la scelta migliore, in quanto non si ha più l'indicazione delle schede aperte. Con un clic su Ok confermare le modifiche alla configurazione. TIP In un forum o su un sito organizzato tematicamente, talvolta si trova solo un link per tornare alla homepage e non ci sono link per tornare al livello precedente. Ciò sarebbe possibile modificando l'indirizzo Uri ma richiede la scomoda modifica manuale nella barra degli indirizzi. L'estensione gratuita Locationbar può rendere più rapide e comode le operazioni, identificando parti dell'indirizzo e consentendo di fare clic direttamente su di esse nella barra degli indirizzi. Locationbar può essere scaricata gratuitamente da https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/4014 Per installarla fare clic sul pulsante verde Aggiungi a Firefox nella pagina web o scaricare il file Xpi e poi aprirlo con Firefox. Nella finestra che appare, fare clic su Installa adesso e riavviare il browser. Ora selezionare Strumenti/Componenti aggiuntivi, poi nella lista delle estensioni fare clic su Locationbar e sul relativo pulsante Opzioni. Per differenziare meglio le parti dell'indirizzo Uri cliccabili separatamente, attivare l'opzione Margin between segments. Poi selezionare l'opzione Strong nel campo Domain per rendere ancora più evidente le parti all'interno dell'Uri. Inoltre, è anche possibile evidenziarle con un colore a scelta facendo clic sul riquadro grigio in questo campo. Normalmente, la rappresentazione dell'Uri torna alla convenzionale visualizzazione editabile non appena il puntatore raggiunge la barra degli indirizzi ma, se si preme il tasto Ctrl o Maiusc, le singole parti diventano separatamente cliccabili. Ciò risulta più comodo se si attiva l'opzione On top nel campo Linkification. In futuro basterà spostare il puntatore del mouse brevemente sul bordo superiore della barra degli indirizzi per usare i singoli segmenti dell'Uri come link. Infine, è possibile attivare un'altra icona freccia selezionando Each segment nel campo Breadcrumb for, in modo che la visualizzazione appaia simile alla barra degli indirizzi di Esplora risorse. Nota: anche se un sito web offre tutti i necessari elementi di controllo per spostarsi tra i vari livelli della struttura del sito, la navigazione tramite la barra degli indirizzi cliccabile può essere più rapida, in quanto non è necessario ricercare il link nella pagina web. TIP Ci si può proteggere dai furti d'identità e dall'uso fraudolento del proprio account imponendo al browser di scambiare dati solo tramite connessione criptata. Ciò è possibile tramite l'estensione HTTPS Everywhere. Molti siti web dopo l'autenticazione sicura obbligatoria, passano dal protocollo Https al normale Http che non è criptato. HTTPS Everywhere forza il sito a proseguire la comunicazione Https criptata, e funziona con molti siti tra cui Facebook, Twitter, Wikipedia, WordPress, Live e Google. L'estensione è disponibile sul dvd allegato alla rivista o è scaricabile gratuitamente da www.eff.org/deeplinks/2010/06/encryptweb-https-everywhere-firefox-extension Per installarla selezionare File/Apri e caricare in Firefox il file Xpi dal dvd, oppure nella pagina web indicata fare clic su Clic here to encrypt thè web, poi clic su Permetti nella barra in alto. Ora fare clic su Installa adesso e riavviare il browser. Selezionare da menù Strumenti/Componenti aggiuntivi e fare clic sul pulsante Opzioni relativo all'estensione. Qui si può decidere tramite i segni di spunta a quali siti si desidera connettersi tramite 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 67 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la sicura modalità Https. L'estensione può anche essere configurata per funzionare con siti diversi da quelli elencati. La pagina web https://www.eff.org/httpseverywhere/rulesets offre istruzioni dettagliate sul funzionamento. La sicurezza della modalità Https comporta anche alcune limitazioni: determinati siti web includono contenuti di terze parti che non possono essere trasferiti via Https. Anche la modalità chat di Facebook non può essere usata. HTTPS Everywhere consente di connettersi anche in situazioni in cui normalmente non ci si connette per l'elevata insicurezza, per esempio quando si usa un punto di accesso WiFi, insicuro per sua natura, così come un internet café. Nota: appena la connessione a un sito web è stata criptata, l'estremità sinistra della barra degli indirizzi si colora, e facendo clic su di essa appare l'avviso con il lucchetto in cui si avverte che la connessione è stata criptata. Solo in questo caso la connessione è sicura. Se invece la barra non si colora la connessione non è sicura, e facendo clic apparirà l'avviso che non è stato possibile criptare la connessione parzialmente o totalmente. TIP Chrome può essere dotato di una pratica e graficamente piacevole homepage, tramite l'estensione gratuita Incredible StartPage. L'estensione è disponibile sul dvd allegato alla rivista o è scaricabile gratuitamente digitando Incredible StartPage nella pagina web https://chrome.google.com/extensions. Per installarla fare clic sul pulsante Installa nella pagina web, poi ancora su Installa, oppure copiare l'archivio Zip dal dvd, scompattarlo, fare doppio clic sul file Extension.Crx, selezionare il programma Google Chrome dalla lista e confermare con Ok. Il browser aprirà la finestra delle estensioni, confermare il messaggio in basso facendo clic su Avanti, e confermare l'installazione e l'accesso ai dati personali con clic su Installa. Ora aprire una nuova scheda. A sinistra si vedrà una lista delle ultime schede chiuse e dei segnalibri. A destra un'ampia sezione offre la selezione rapida di una scheda o di un segnalibro specifici. Per cambiare la scheda visualizzata, navigare nei segnalibri sino alla scheda desiderata e fare clic in basso su Show as main. A destra si possono anche aggiungere altri segnalibri tramite Drag & Drop. Con un clic su Theme Options nella zona inferiore, si possono personalizzare i colori e l'immagine di sfondo della selezione rapida. Per usare un'immagine personalizzata fare clic su Custom sotto Wallpapers. Nella finestra che appare, digitare l'Uri della foto e confermare con Save: in questo modo si può per esempio usare una propria foto su Flickrcome, sfondo. Inoltre, tramite il blocco note giallo è possibile scrivere brevi note che si possono inviare rapidamente a Gmail o al Calendario di Google tramite i collegamenti presenti. In questo modo è per esempio possibile annotare rapidamente qualcosa durante una chiamata, senza dover passare al calendario. Facendo clic sul link Advanced Options in basso si può modificare il numero delle schede chiuse di recente visualizzate nella pagina, tramite la lista Maximum recently closed tabs. TIP Una soluzione rapida consiste nel nascondere la visualizzazione: aprire una nuova scheda con Ctrl+T o facendo clic sul simbolo + accanto alle schede. Per rimuovere una miniatura specifica, posizionare il puntatore del mouse sopra un'immagine e fare clic sulla X visualizzata nell'angolo superiore destro del riquadro: le miniature rimosse non verranno più visualizzate nella pagina. Per eliminare l'intera sezione posizionare il mouse sul titolo della sezione (per esempio Chiuse di recente) e fare clic sul simbolo X che appare a destra. In futuro, aprire le nuove schede senza immagini di anteprima affinchè non siano visibili. Tramite i link ulteriormente ottenuti, si potrà comunque accedere ai relativi siti web. Per reimpostare la pagina in modo da visualizzare miniature vuote fare clic sull'icona della chiave inglese, selezionare Strumenti/Opzioni, fare clic su Cancella dati di navigazione nella scheda Roba da smanettoni, poi attivare la casella Cancella cronologia di navigazione. Utilizzare il menù a discesa Cancella dati nel seguente periodo per selezionare la quantità di dati da eliminare. Selezionare Tutto per cancellare l'intera cronologia di navigazione, infine fare clic su Cancella dati di navigazione. Per ripristinare le sezioni della pagina Nuova scheda, fare clic sul pulsante Ripristina impostazioni predefinite. TIP Per modificare le impostazioni del codice regionale, per prima cosa è necessario un telecomando che consenta di raggiungere le impostazioni nascoste del proprio lettore Sony. Il telecomando One For Ali URC-7950, disponibile nei negozi specializzati o acquistabile su internet a un prezzo indicativo di 20 euro, è adatto a questa procedura. Una volta acquistato il telecomando occorre programmarlo, eseguendo i 28 passaggi che seguono. 1. Premere dvd. 2. Tenere premuto il pulsante M finché il tasto di accensione non lampeggia due volte. 3. Premere i tasti 0533. 4. 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 68 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tenere premuto il pulsante M fino a quando il led rosso si illumina due volte. 5. Ora premere i tasti 994. 6. Premere una volta il pulsante M. 7. Premere i tasti 00189. 8. Premere il tasto 1 (il led lampeggia due volte). 9. Tenere premuto il pulsante M finché il led rosso non lampeggia altre due volte. 10. Premere 994. 11. Premere una volta il pulsante M. 12. Premere 00255. 13. Premere 2 (il led si illumina due volte). 14. Tenere premuto il pulsante M finché il led rosso non lampeggia due volte. 15. Premere 994. 16. Premere il pulsante M. 17. Premere 00095. 18. Premere 3 (il led lampeggia due volte). 19. Tenere premuto il pulsante M finché il led rosso non si illumina due volte. 20. Premere 994. 21. Premere il pulsante M. 23. Premere 4 (il led lampeggia due volte). 24. Tenere premuto il pulsante M finché il led rosso non lampeggia due volte. 25. Premere 994. 26. Premere il pulsante M. 27. Ora premere 00079. 28. Premere 5 (il led lampeggia due volte). Il telecomando One For Ali è finalmente programmato. Ora prendere il telecomando originale Sony e accendere il lettore Bluray. Assicurarsi che non ci sia alcun disco nel lettore. Sul telecomando One For Ali premere i tasti 1, 2, 3, 4 e 5 uno dopo l'altro in sequenza. Il led di alimentazione comincerà a lampeggiare. Con il telecomando Sony spegnere il lettore mettendolo in modalità stand-by. Riaccenderlo: ora il lettore sarà in grado di riprodurre dvd con qualsiasi codice regionale. TIP I decoder Sky HD e My Sky HD utilizzano la protezione Hdcp sull'uscita Hdmi. Questa protezione dalla copia fa in modo che, se il decoder viene collegato a un videoregistratore Bluray con ingresso Hdmi (ancora quasi inesistenti in Italia) o all'ingresso Hdmi della scheda grafica di un pc, l'immagine venga bloccata. In pratica il video in Hd viene trasmesso solo se il decoder è collegato direttamente a un televisore, non se lo si collega a videoregistratori o computer, in quanto essi potrebbero essere usati per creare copie pirata in alta definizione di film e altre trasmissioni Hd. Purtroppo il problema, oltre che con i videoregistratori e i computer, si presenta anche con diversi modelli di sintoamplificatori A/V (per esempio alcuni modelli Yamaha): nonostante essi siano dichiarati "Hdcp compatibili", spesso il decoder di Sky rileva comunque un componente diverso da un televisore e blocca l'immagine. La soluzione è collegare l'uscita Hdmi del decoder direttamente al televisore per il video, e usare l'uscita audio ottica del decoder per il collegamento audio al sintoamplificatore, che offrirà così anche l'audio multicanale 5.1, altrimenti non supportato in quanto dall'uscita Hdmi del decoder Sky transita solo l'audio stereo. TIP Prima di configurare Windows Media Player, è necessario verificare alcune condizioni e impostazioni. Innanzitutto il sistema operativo deve essere Windows 7 o Vista. L'account utilizzato in Windows deve avere diritti di Amministratore e l'account utente Guest deve essere disattivato. Le relative impostazioni si trovano in Pannello di controllo/Account utente e Protezione Famiglia/Aggiungi o rimuovi account utente. Inoltre, il nome del proprio server non può contenere vocali accentate (à, ò, ù). Il nome del computer può essere appreso facendo clic con il tasto destro sull'icona Computer o su Start/Computer e poi facendo clic su Proprietà. Se il nome del computer contiene una vocale accentata, si può modificare facendo clic a destra su Cambia Impostazioni. Per quanto riguarda le impostazioni di rete, ci si deve assicurare che il proprio Wdtv sia visibile in tempo reale e sia riconosciuto nella rete da Windows. Un clic su Rete in Esplora risorse aiuterà a fare chiarezza: se il Wdtv è visibile due volte (server e client) allora tutto è a posto. In caso contrario è necessario modificare le impostazioni di rete in Centro connessioni di rete e condivisione, in base a quanto detto. Ora avviare Windows Media Player e selezionare Strumenti/Opzioni, poi nella scheda Catalogo Multimediale fare clic sul pulsante Configura Condivisione; nella finestra che appare, attivare il Wdtv. Adesso selezionare Impostazioni: qui si possono selezionare i file da inviare al Wdtv; infine chiudere la finestra con Ok. In Windows 7 selezionare da menù Condividi/Attiva flusso di file multimediali con gruppo Home e nella scheda Play fare clic sull'icona Riproduci in... e selezionare il dispositivo. TIP Home computer degli anni Ottanta come lAmiga 500, vecchie console per videogiochi, videoregistratori S-Vhs o lettori di laser disc: molti possiedono dispositivi vintage ancora perfettamente funzionanti, e spesso più divertenti e interessanti delle console e dei pc attuali. Per utilizzarli però si incontra un ostacolo: tutti hanno un'uscita video Scart e il proprio televisore Led ad alta definizione ne offre solo una, cui è già collegato il videoregistratore dvd. Come fare? I nuovi televisori sono dotati di numerose porte Hdmi, dunque la soluzione è un adattatore da Scart a Hdmi. Questo tipo di adattatori però è abbastanza complesso, dunque la qualità che offre varia molto da 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 69 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato modello a modello. Esso non solo deve riscalare l'immagine ma anche controllare nitidezza e colori, ammorbidire i contorni e interpolare correttamente i pixel mancanti nell'immagine. Un adattatore costruito con componenti economici fornirà un'immagine scadente. L'immagine sarà invece di eccellente qualità se ci si orienta su un adattatore ben costruito come il Viforo High Quality Scart HDMI converter. Disponibile su internet per 55 euro circa, offre un'immagine eccellente in Hd a 72Op. Owiamemte nessun convertitore può incrementare la risoluzione originale del dispositivo sorgente, che resta quella di un segnale televisivo Pai, ma riesce a visualizzarla su grande schermo senza le scalettature e le quadrettature che solitamente si vedono in questi casi: l'immagine risulterà migliore che se si collegasse il dispositivo sorgente direttamente a una presa Scart del televisore. TIP Nuove versioni del firmware sono disponibili per i modelli Onkyo TXNR8O7 (software versione 1.12), TX-NR1007, TX-NR3OO7, TXNR5OO7 e PRSC5OO7 (software versione 1.11). Il nuovo firmware oltre alle funzioni di rete migliora la qualità di riproduzione dei file audio Mp3 e Wav e l'output dei segnali Dsd 5.0/5.1. Onkyo fornisce il firmware per il download sul sito ufficiale www.eu.onkyo.com. Attenzione: l'aggiornamento presenta dei rischi, occorre seguire alla lettera le istruzioni e, in particolare, disattivare il controllo tramite la porta Hdmi prima dell'aggiornamento. Se il sintoamplificatore riceve un segnale di controllo Hdmi durante l'aggiornamento del firmware può bloccarsi, e persino subire un danneggiamento. TIP I ricevitori satellitari ad alta definizione di per sé non richiedono un illuminatore particolare sulla parabola ma se questo è molto vecchio, o se il proprio nuovo decoder Hd richiede 2 ingressi antenna indipendenti come i My Sky, allora è necessario sostituirlo con un nuovo Lnb digitale a 2 o 4 uscite. Se in precedenza si è speso qualcosa in più per una parabola di buona marca, per esempio Hirschmann o Kathrein, normalmente l'installazione di un nuovo Lnb digitale non presenta problemi. Tuttavia per alcune combinazioni tra Lnb e parabole di produttori diversi può rendersi indispensabile l'uso di un adattatore. Per evitare acquisiti sbagliati si consiglia di andare in un negozio con cui si ha un rapporto di fiducia. Attenzione agli Lnb Kathrein: i modelli più recenti hanno dimensioni differenti dagli illuminatori precedenti. Ciò può richiedere un piccolo riposizionamento della parabola dopo il montaggio per ottenere il segnale migliore. Ma la cosa più importante è la messa a terra per evitare gravi danni in caso di fulmini: far passare tutti i cavi in una speciale barra equipotenziale per la messa a terra (ca. 5 euro) e collegarli alla messa a terra tramite un cavo di rame con sezione di 4 mm ). Le parabole la cui distanza dalla sommità del tetto è inferiore a 2 metri hanno un rischio molto elevato di essere colpite dai fulmini, dunque devono essere collegate alla terra tramite un cavo di rame molto più spesso, dalla sezione minima di 16 mm (costa circa 2,50 euro al metro). 21. Outlook 2003,2007,2010 Stampare automaticamente determinate email in arrivo Un ufficio senza carta è l'ideale per l'uomo e l'ambiente. Purtroppo ogni tanto è ancora necessario avere una copia cartacea di determinate email di lavoro, ma Outlook non è in grado di decidere da solo quali messaggi stampare e quali no. Regole di stampa Con l'aiuto delle Regole, si può impostare Outlook per inviare determinate email direttamente alla stampante 22. Internet Controllare le miniature di anteprima del browser in Windows 7 La nuova Barra delle applicazioni di Windows 7 visualizza automaticamente le miniature di anteprima quando il mouse passa su un elemento. Ciò però può creare confusione se nel browser web ci sono molte schede aperte. Meglio senza anteprima In Opera, come in quasi tutti gli altri browser, si può determinare se le singole schede debbano apparire come miniature di anteprima 23. Firefox 2.x. 3.x Gestire le schede aperte in modo chiaro e strutturato Spesso si naviga con molte schede aperte contemporaneamente, per di più distribuite in varie finestre, per avere sempre a disposizione tutti i siti web che si consultano di solito. Tuttavia, in questo modo, è facile confondersi o perdere la visione globale. Maggiore leggibilità La barra laterale di Tree Style Tab rende più facile orientarsi se si tengono molte schede aperte contemporaneamente 24.Firefox2.x,3.x Usare parti dell'Uri nella barra degli indirizzi come link specifico Su alcuni siti web la navigazione è complicata e irritante. Spesso è meglio tornare indietro a un livello superiore tramite parte dell'indirizzo Uri ma questo richiede la scomoda modifica dell'Uri nella barra degli indirizzi. Navigazione rapida L'estensione Locationbar converte parti dell'indirizzo Uri in link, che consentono di navigare rapidamente su un sito web 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 70 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 26." Utilizzare sempre una connessione criptata verso i social network I casi di account di Facebook e altri social network caduti nelle mani degli hacker, che poi li hanno utilizzati per attività illegali online compiute con il nome di ignari utenti, spinge a chiedersi come rendere più sicuro l'accesso ai social network. Si DOMANDE DEI LETTORI Automatizzare la numerazione dei capitoli DOMANDA DI MASSIMO Sto lavorando sulla mia tesi di laurea e utilizzo i vari stili dei titoli per poter creare automaticamente un indice alla fine. Ora devo inserire un sottocapitolo nel mezzo della tesi. Vorrei che Word, se esiste già un sottocapitolo con la stessa numerazione, modificasse automaticamente la numerazione dei sottocapitoli seguenti. In pratica, se aggiungo un sottocapitolo dopo 1.1, che non appartiene al preesistente 1.2, allora il preesistente 1.2 dovrebbe automaticamente diventare 1.3. RISPOSTA DI CHIP Seleziona l'intero testo con Ctrl+5 tastierino numerico, poi fai clic con il tasto destro e seleziona Aggiorna campo. La medesima procedura funziona con un indice già esistente: seleziona tutto, clic destro, aggiorna. Crittografia Si può decidere quali connessioni criptare tramite le Preferenze di HTTPS Everywhere 27. Chrome versione 4.x e seguenti Configurare come desiderato la homepage multifunzionale La selezione generata automaticamente per le nuove schede è decisamente pratica, però si preferirebbe una homepage configurata personalmente con selezione rapida e altre funzioni. Personalizzata L'estensione gratuita Incredible StartPage installa una pratica homepage interamente personalizzabile in Chrome 28. Chrome 4.x e seguenti Modificare la visualizzazione delle nuove schede Quando si apre una nuova scheda, Chrome visualizza le pagine web visitate di frequente e quelle chiuse di recente, consentendone la selezione rapida. Ciò risulta comodo per l'uso da parte di un singolo utente ma non lo è se ci sono altre persone che usano il medesimo browser. 30. Lettore Blu-ray Rimuovere il codice regionale dei dvd Si utilizza un lettore Blu-ray Sony BDP-S350 o BDP-S370 e si vorrebbe poter vedere i film su dvd con codice regionale americano (1 invece di 2 che è il codice dei dvd per l'Europa Occidentale). Non è semplice Soltanto con una programmazione speciale del telecomando One For Ali URC-7950 si può modificare il codice regionale del lettore Sony funzioni 3D alla Playstation 3 La console Sony PS3 dispone di diverse funzioni e modificando il firmware è possibile aggiungere il supporto al 3D Prpna razione Modificare il firmware Prima di tutto occorre modificare il firmware: per aggiornare il sistema operativo andare in Impostazioni e su Aggiornamento di sistema. Ora selezionare Aggiorna tramite Internet. La PS3 si riavvierà automaticamente dopo il download e l'installazione 2. Nei menù La connessione corretta Ora andare nel sottomenù Impostazioni e qui in Impostazioni di visualizzazione. Fare clic su Impostazioni dell'uscita video e selezionare Hdmi come tipo di uscita. Come modalità di impostazione selezionare Automatica e confermare con SI nella richiesta che appare 3. Regolazione PnllirP npr nnilirp Ora impostare le dimensioni del proprio televisore in pollici; l'impostazione predefinita è 50 pollici. Con il pad sinistro del controller della PS3 selezionare le dimensioni dello schermo e confermare la scelta con il tasto X 4. Conclusione Ora la Playstation 3 mostra le impostazioni effettuate: se tutto è andato per il meglio, in basso appariranno ambedue le voci 720p (3D) e 1.080p (30). La configurazione della Playstation 3 per il 30 è completata 3 1 . Decoder Sky HD Problemi con il sintoamplificatore Hdmi Si possiede un decoder Sky HD o My Sky HD, e si è acquistato un nuovo sintoamplificatore A/V. Dopo aver effettuato tutti i collegamenti come da istruzioni, sul televisore non appare alcuna immagine. Collegando il cavo Hdmi a un sintoamplificatore la protezione Hdcp può bloccare le immagini Hd: occorre allora collegare il decoder Sky al televisore via Hdmi e collegare l'audio del decoder al sintoampli tramite presa ottica 32.WdtvLive Configurare le condivisioni di rete in Windows Si desidera rendere visibili anche al client multimediale Wdtv le condivisioni di rete rilevate da Windows Media Player, per avere accesso a ulteriori contenuti, ma per qualche motivo non si riesce. Impostazioni fondamentali Le impostazioni richieste dal client Wdtv si trovano nel menù di configurazione di Windows Media Player 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 71 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 33. Adattatore Scart/Hdmi Collegare i vecchi dispositivi Si è molto affezionati alla propria vecchia console o al proprio storico Amiga 500. Purtroppo non si riesce a collegarli al televisore Led. Adattatore Grazie a questo adattatore si può connettere un vecchio Amiga 500 ò un videoregistratore S-Video al proprio nuovo televisore Hd 34. PlayerA/V Onkyo Eliminare i problemi di rete Stabilità II più recente aggiornamento del firmware migliora la stabilità di rete nella riproduzione audio e video 35. Installare un illuminatore digitale Chi finora ha utilizzato una vecchia parabola e desidera ricevere le trasmissioni televisive in alta definizione via satellite, oltre a dover utilizzare un decoder compatibile Hd potrebbe dover cambiare l'illuminatore Lnb. BUG DEL MESE Problemi con il Nas Synology PROBLEMA il disco Nas sta creando problemi a un lettore di CHIP: non funziona correttamente e il led blu di accensione lampeggia in continuazione. Nonostante il Wiki sul sito Synology dica che il led lampeggiante indica un guasto hardware, il nostro lettore non vuole crederlo e ha portato il suo Nas nel laboratorio di CHIP. DIAGNOSI II nostro lettore ha una sua teoria, che non ci sentiamo di escludere a priori: dice di aver aggiornato il firmware una settimana fa e che i problemi al disco fisso sono iniziati da quel momento. Il giorno dopo l'update, il login all'interfaccia web del Nas smette di funzionare. Dopo un riavvio manuale, tutto torna a funzionare ma il login al server via rete del nostro lettore non ha più funzionato. Le quote disco (share) sul Nas non sono più visibili. Il disco fisso però può essere raggiunto via Ftp. Per escludere la possibilità di un'installazione difettosa del firmware il lettore cerca di reinstallarlo ma il sistema si rifiuta, visualizzando l'avviso che per poter installare un firmware è necessario che sia una versione successiva a quella già presente. Il terzo giorno il di- sco fisso non può più essere spento o acceso nemmeno manualmente. Si limita a far lampeggiare il led blu e null'altro. Anche staccando l'alimentazione elettrica e ricollegandola dopo qualche minuto, il problema resta identico. SOLUZIONE Chiediamo al lettore di CHIP di inviarci il suo Nas ma preferisce venire di persona in laboratorio con il Synology. Lo accendiamo, e immediatamente il led blu comincia a lampeggiare ininterrottamente. Proviamo la procedura di reset: spegniamo il Nas, stacchiamo il cavo di alimentazione elettrica e teniamo premuto il tasto di reset mentre ricolleghiamo il cavo, mantenendolo premuto fino all'avvio del disco fisso. Il Nas si avvia e ricomincia a funzionare. Il nostro lettore è contento che non sia presente un difetto hardware, come aveva ipotizzato, ma vorrebbe che si scoprisse la causa del problema. Ci chiede di effettuare altri test: spegnere e riaccendere il disco due volte, ed effettuare vari accessi via Ftp e Cifs (il Common Internet File System di Microsoft). Dopo il primo riavvio, le quote Smb non sono più visibili. Allora salviamo le impostazioni di configurazione del disco e decidiamo di reinstallare il firmware. Come testimoniato dal nostro lettore, la procedura di aggiornamento del firmware non funziona se non si ha un firmware più recente di quello già installato ma è possibile superare questa limitazione tramite una speciale procedura di reset: teniamo premuto il tasto di reset durante l'accensione ma solo per 4 secondi. Dopo il primo bip rilasciamo il pulsante di reset e lo ripremiamo immediatamente per altri 4 secondi. Dopo tre bip il disco si avvia ma senza caricare il firmware. Con l'aiuto della procedura guidata di configurazione, ricerchiamo il Nas tra le unità di rete. Una volta trovato, reinstalliamo il firmware tramite la procedura guidata. Al termine della procedura, il disco funziona perfettamente e il nostro lettore è felice: si trattava effettivamente di un'installazione difettosa del firmware, come aveva sospettato dall'inizio. 37. Proti Tip: il router diventa un Fritz 7570 Si possiede un router "rimarchiato" fornito dal proprio provider internet, e ci si chiede se sia possibile ampliarne le funzioni eliminando le limitazioni presenti Talvolta le compagnie di telefonia fissa offrono router "rimarchiati", cioè marchiano con il proprio logo un router di un produttore importante, per esempio i FritzlBox di Avm. In tal caso possono anche modificare il firmware restringendone le funzioni o la configurabilità. Un esempio sono i router Speedport ed Eumex, che nascondono un FritzlBox dalle potenzialità inespresse. Purtroppo in alcuni casi l'hardware non è identico al 100% a quello di un FritzlBox retail e non è possibile fare nulla. In altri casi l'hardware è esattamente lo 25/03/2011 Chip - N.4 - aprile 2011 Pag. 138 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 72 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato stesso ed è sufficiente installare un firmware originale per trasformarlo nella versione retail. La conversione dello Speedport W 92OV in un FritzlBox Fon LAN 7570 è un esempio: a parte un led l'hardware è il medesimo e CHIP spiega in quattro passaggi come eseguire il flash del firmware. Per trasformare lo Speedport W 20V in un Fritz! Box 7270 consultare i siti www.anime80. com/wikifritz/doku.php?id=modifiche_ai_ firmware oppure www.fritzbox-forum.com. Documentarsi prima di agire Prima di tentare la modifica è importante approfondire l'argomento. In questa occasione sarà utilizzata la procedura con ruKernelTool, dunque si consiglia di leggere le istruzioni dettagliate presenti su www.rainerullrich.de/ruKernelTool/ruKernelToolHowTo-7170-from-AnnexBgermanto58.04.82AnnexAenglish_EN.html (in inglese). Le indicazioni principali sono queste: collegare il router Speedport direttamente al pc tramite cavo Ethernet (patch cable). Con il browser accedere all'interfaccia web (solitamente https://speedportip) e annotare su carta tutte le impostazioni (dati Adsl, login, nome utente e password ecc), in quanto andranno perse con la modifica e si dovrà reinserirle dopo il flash del firmware. Ricordate che la modifica è rischiosa. 1. Scaricare e installare l'utility flash Per cominciare Scaricare l'utility ruKernel (l'interfaccia è solo in tedesco, ma è facile da utilizzare tramite questa guida) dalla pagina web www.rainerullrich.de/ruKernel Tool/download2/ruKernelTool. zip digitando nome utente e password disponibili su www.rainerullrich.de/ ruKernelTool/ZugangsdatenruKernelTool-Beta-Download. txt. Avviare l'utility e seguire le istruzioni in inglese 2. Convertire il firmware in immagine --- Nella scheda Firmware downloads scaricare il firmware più recente per il FritzlBox Fon WLAN 7570. In Upload-Parameter selezionare il firmware appena scaricato, convertirlo in immagine del kernel e selezionarlo immediatamente 3. Flash dell'immagine Flash Nella scheda Netzwerk disattivare la voce MediaSensing Status (ciò richiede il riavvio del computer), selezionare la connessione di rete appropriata, passare alla scheda Upload e testare la configurazione con un clic su Ùberprùfen. Avviare e confermare l'upload. Seguire tutte le altre istruzioni visualizzate dall'utility 4. Usare le nuove opzioni FritzlBox celato nella livrea dello Speedport è accessibile da browser digitando http:// Fritz.box. Andare al menù di configurazione ed eseguire tutte le impostazioni necessarie per l'accesso a internet e alle funzioni Voip, utilizzando le impostazioni annotate su carta in precedenza. Ora si possono scoprire e usare tutte le funzioni prima inaccessibili, come per esempio la pratica funzione Nas 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 18 (diffusione:132477, tiratura:234061) I MIGLIORI PRODOTTI EDITORIALI CON SCONTI FINO AL 50 %! APPROFITTA DI QUESTE STRAORDINARIE OFFERTE RIVOLGENDOTI AD UNA DELLE 2300 EDICOLE AFFILIATE A WEBEDICOLA.IT VAI SUL SITO E SCOPRI QUAL È L'EDICOLANTE AFFILIATO PIÙ VICINO A TE DVD VIDEO RACCOLTA MARIO MEROLA (6 DVD) euro Emozionante, intramontabile, unico! Finalmente i più bei film di Mario Merola in DVD video. 29,99 euro anziché 59,94 euro RACCOLTA MR. 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Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato euro anziché 8,90 euro in abbinamento a Win Magazine TELECOMANDO UNIVERSALE Un solo telecomando per controllare fino a 6 differenti dispositivi audio/ video: televisore, impianto stereo, lettore DVD, VCR, Decoder, Plasma. 99 euro anziché 790 euro OROLOGIO CHE PROIETTA L'ORA Resta al passo con il tempo: il piccolo e versatile orologio, dal design funzionale, con numerose proprietà tecnologiche di facile utilizzo. 9,99 anziché 13,99 euro in abbinamento a Idea Web OROLOGIO CRYSTAL SPORT WATCH Colorato, leggerissimo, con cinturino regolabile: l'orologio con movimento al quarzo da non perdere per tutti gli sportivi che vogliono essere alla moda. 99 euro anziché 790 euro in abbinamento a Win Magazine TASTIERA FLESSIBILE La comoda tastiera flessibile con collegamento USB: pratica, utile, portatile. TESTER (MULTIMETRO DIGITALE) Lo strumento indispensabile per risolvere i problemi elettrici di casa e ufficio. 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Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato riservato €9,99 DVD Video Gadget I | webcam totale ordine: f i Littlest Pet Shop: • tastiera flessibile • DVD Game: Affari Tuoi O Giochi per PC: Just Cause • Raccolta Mr Bean (8 DVD) • Bikini Destinations (2 DVD) • Giochi per PC: Stranglehold • microfono per karaoke O telecomando universale 0 orologio che proietta l'ora O tester (multimetro digitale) I | orologio Crystal sport watch O Raccolta giochi PS2 (6 giochi) • Raccolta (Viario Merola (6 DVD) Videogame & Co. • Raccolta Nintendo D5 (6 giochi) • Cofanetto Ritorno al Futuro (3DVD) Quantità riservato Totale O 1 Classici del cinema d'avventura (6 DVD) O Raccolta computer di più (80 fascicoli) O Raccolta Corso di chitarra (24 fascicoli) Corsi a fascicoli O Corso di foto e video digitale (40 fascicoli) O 1 Classici della Commedia Americana (6 DVD) f j Corso avanzato per Mac e iPhone (60 fascicoli) indica con una X le pubblicazioni che desideri ricevere: Foto: su WWW.WEBEDICOLA.IT TI ASPETTANO TANTISSIMI ALTRI PRODOTTI 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 49 (diffusione:132477, tiratura:234061) Cosa trovi IN REGALO nelle 4 versioni DVD FILM IN DVD VIDEO SOFTWARE COMMERCIALE VIDEOGIOCO COMPLETO 150 PROGRAMMI GRATUITI FILM PER DISPOSITIVI MOBILE - Pag. 56 PLUS VIDEOGIOCO COMPLETO 145 PROGRAMMI GRATUITI FILM PER LETTORI DIVX, PC e DISPOSITIVI MOBILE GOLD 2 FILM IN DVD VIDEO .SOFTWARE COMMERC VIDEOGIOCO COMPLETO r 150 PROGRAMMI GRATUITI » FILM PER DISPOSITIVI MOBILE m, Pag. oo BASE 83 PROGRAMMI GRATUITI . FILM PER CELLULARE - Pag. 52 In più SU TUTTE LE VERSIONI UN ACCESSO ESCLUSIVO A WIN EXTRA: lo spazio Internet riservato ai lettori di Win Magazine. Corri a pagina 60 per scoprire cosa ti aspetta. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 76 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gli allegati del mese 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 124 (diffusione:132477, tiratura:234061) PlayStatipn 3 il crack continua I pirati pubblicano la chiave di sblocco della PS3. Sony non ci sta e porta tutti in tribunale. Battaglia in corso... Ci risiamo! George Francis Hotz, in arte GeoHot, il ragazzino che nel Febbraio del 2008 mise in ginocchio Apple rilasciando il primo tool in grado di sbloccare l'iPhone (purpleraln), torna a far parlare di sé; ma questa volta va a stuzzicare Sony. In realtà, già un anno fa, il 26 Gennaio 2010, Hotz pubblicò il primo exploit per PS3 basato su OtherOS, una funzione ufficiale della casa nipponica che permetteva l'avvio delle distribuzioni Linux nella console. L'exploit avrebbe consentito di scalare i privilegi di amministrazione e consentire l'esecuzione di applicazioni amatoriali, cosiddette Homebrew (server FTP, player audio/video, emulatori ecc). La community underground della scena PS3, potendo così accedere in lettura e scrittura alla memoria di sistema, aveva finalmente lo strumento per mettersi al lavoro. La strada era lunga, ma GeoHot contava sul fatto che difficilmente Sony sarebbe riuscita a mettere una pezza al tipo di bug sfruttato dall'exploit. La soluzione? Eliminare completamente OtherOS dai nuovi firmware. Questa mossa strategica di Sony, però, suscitò le ire di tutta la community internazionale, che si vedeva così preclusa la possibilità di installare Linux sulla console per usarla al pari di un PC (all'hacker toccagli tutto, ma non il Pinguino!). La strada era stata segnata e bisognava soltanto percorrerla: la scoperta di GeoHot aveva dimostrato la penetrabilità del sistema di protezione della PS3 (rimasto inviolato per ben 3 anni). Dall'exploit alle chiavette USB Nei mesi successivi, gli hacker di tutto il mondo, provarono a sviluppare tool che utilizzassero la falla scoperta da GeoHot senza ottenere alcun risultato eclatante: la possibilità di "cucinare" un Custom Firmware era ancora remota. A sorpresa, tra agosto e settembre 2010, un team fino ad allora sconosciuto, il PSJailbreak, rilasciò una chiavetta USB "magica" (battezzata con lo stesso nome della crew), in grado di consentire l'avvio di applicazioni amatoriali: la notizia fece il giro del mondo e le vendite della chiavetta impazzarono sul Web. Non ci sono notizie certe, ma la somiglianzà del PSJailbreak con la Jig-Stick, dispositivo utilizzato dai centri assistenza Sony per riparare le console, era lampante, tanto che si pensò ad una fuga di notizie. Ma il costo esagerato del dongle USB e la voglia di creare un prodotto open source portarono alla nascita del progetto PSGroove, creato da un hacker francese di nome Mathieulh. L'idea era quella di studiare il dispositivo PSJailbreak, fare il reverse engineering del codice e dare libero accesso a tutti al nuovo prodotto. In poche settimane Mathieulh e il suo team riuscirono ad estrapolare le informazioni necessaria dal PSJailbreak e così, con il codice PSGroove, molti hacker si cimentarono nella creazione di portJng (PSFreedom) su dispositivi di uso comune (quindi non più dongle USB): vennero così pubblicati i sorgenti per modificare la console anche tramite cellulari, lettori MP3 e persino calcolatrici Texas Instrument. Modifica lastricata di buone intenzioni? Nei propositi di GeoHot, come ha più volte affermato, non c'è mai stato l'obiettivo della pirateria, ma la possibilità di aprire completamente la console allo sviluppo di applicazioni open source; sta di fatto, però, che tra i tanti Homebrew creati è balzato fuori l'incomodo Backup Manager, che offre la possibilità di creare copie di riserva dei giochi. La frittata è fatta: da quel momento sui canali illegali del P2P si diffondono a macchia d'olio le ISO dei videogame e la pirateria diventa l'ombra di qualsiasi tentativo di Jailbreak. Cosa poteva fare la grande casa nipponica per arginare questa situazione? La prima contromossa fu il rilascio del firmware 3.42 per bloccare l'avvio del PSGroove, ma ciò non bastava: era necessario escogitare qualcosa che facesse talmente gola alle persone da dissuaderle nell'effettuare la modifica. Secondo alcune tesi sul Web fu questo il motivo per cui Sony creò il firmware 3.50, che abilitava finalmente la visione 3D, e ritardò l'uscita di titoli appetibili come GranTurismo 5, per codificarli con l'SDK 3.50.1 pirati erano confusi: aggiornare e perdere il jailbreak o non aggiornare? L'unica loro soluzione era creare un altro dongle USB per effettuare dei downgrade del firmware e poter così godere appieno della console. Nacque così il progetto PSDowngrade, che permetteva di reinstallare il fimware 3.42 sulle console con firmware 3.50. Ma la risposta di Sony non tardò ad arrivare e con il lancio del firmware 3.55 impedì anche l'utilizzo di PSDowngrade. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 77 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Giochi 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 124 (diffusione:132477, tiratura:234061) VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 78 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La "svista colossale" Ma la presentazione del team failOverflow al 27° Chaos Communication Congress (il meeting internazionale della scena hacker), già famoso per aver creato l'Homebrew Channel della Nintendo Wii, ha cambiato le carte in tavola. Il team ha dimostrato una colossale svista di programmazione da parte del colosso nipponico (definita "epic fail"). Sony usa una chiave privata per contrassegnare i software come validi (non modificati) e la PS3 ha bisogno soltanto della chiave pubblica per verificare che la firma venga proprio da Sony. Derivare la chiave privata da quella pubblica è un'operazione che richiederebbe milioni di anni, anche utilizzando il PC più potente al mondo. La formula corretta richiederebbe l'uso di un numero casuale ai fini del calcolo, preservandolo in qualche modo per non consentirne l'individuazione, ma la falla presente nell'implementazione dell'algoritmo di crittografia della PS3 usa invece una costante per ogni firma. Con un semplice calcolo algebrico sono così riusciti a risalire alla chiave che permette di signare qualsiasi applicazione. Il Team, interessato soltanto a riportare Linux sulla PS3 e consapevole che la loro scoperta potesse finire in mani sbagliate per favorire la pirateria, decide di rendere pubblico il metodo ma non la chiave. Ed è qui che rientra in gioco il primo personaggio della storia. Arrivano i distorti Firmware... Dopo la presentazione dell'hack filOverflow, GeoHot estrapola la Master Key (MetLdr) della PS3, pubblicandola sul suo sito (http://geoh.ot. com). Questa chiave (uguale pertutte le console Sony) può essere utilizzata da tutti gli sviluppatori per firmare applicazioni Homebrew (e purtroppo anche le copie illegali dei giochi) e farle eseguire dal sistema come se fossero genuine e approvate da Sony. GeoHot rilascia il primo Custom Firmware, una versione modificata dell'originale Sony che consente di avviare applicazioni Homebrew. L'hacker americano, però, resta fedele alla sua etica bloccando le Syscall Peek & Poke, necessarie all'uso del Backup Manager e quindi al lancio dei backup. Il Custom Firmware funziona alla perfezione e molti hacker iniziano a sviluppare emulatori e altre applicazioni. Ma si sa, la pirateria fa gola a tutti, soprattutto se la strada è ormai spianata; così, nel giro di poche settimane, vengono rilasciati altri custom firmware che permettono però di abilitare le famose Syscall. È l'hack definitivo: l'unica soluzione per Sony di fìxare il problema è infatti quella di rilasciare una nuova console. ... e la contromossa di Sony In tutto questo trambusto, com'è facile intuire, il colosso nipponico non ci sta e provvede a sguinzagliare i suoi avvocati, citando in giudizio GeoHot ed il team FailOverflow. Secondo Sony, fra le leggi violate dagli hacker rientra il Computer Fraud and Abuse Act, che vieta di penetrare nei sistemi informatici senza autorizzazione. GeoHot e gli altri vengono anche accusati anche di violazione del Digital Millennium Copyright Act (DMCA), legge statunitense sul copyright, per aver incoraggiato e aiutato a superare le barriere di sicurezza della Playstation 3, ma anche di aver infranto i termini del servizio Playstation Network e di aver interferito nelle relazioni tra Sony e i clienti PSN, nonché di aver violato il diritto di titolarità di Sony sulla console e, non ultimo, di essersi appropriati indebitamente delle proprietà intellettuali della casa nipponica. Giunge notizia, al momento in cui scriviamo, di un'ordinanza restrittiva nei confronti di George Francis Hotz a manomettere ulteriormente la PS3, del rilascio da parte di Sony del firmware 3.56 al solo fine di arginare il fenomeno (a quanto pare con un rootìat che spia da remoto le console) e dei primi ban delle PS3 piratate che tentando di collegarsi con il PSN ai multiplayer on-line dei giochi più recenti (come Cali Of Duty Black Ops). Insomma, siamo solo alle prime battute di quella che si preannuncia essere una delle più avvincenti battaglie legali dell'ultimo ventennio. DA TELLOW DOG AD ASBESTOS: LE BISTRO PER PORTARE LINUX SU PS3 L'OtherOS, ovvero la possibilità di installare un sistema operativo come Linux o FreeBSD, è stata una della funzionalità più innovative della Playstation 3. Questa possibilità, disponibile fin dal primo modello di Playstation 3, portò allo sviluppo di Yellow Dog Linux, una distribuzione del Pinguino sviluppata appositamente per la console. Avere Yellow Dog installato permetteva di eseguire alcuni Homebrew e dava la possibilità di sfruttare il potente processore Celi ad 8 core non soltanto per giocare; aspetto non da poco se si pensa che nel 2006 si trattava di un'importante innovazione tecnologica. Per tutelarsi dagli hacker, Sony limitò l'accesso alle risorse della console tramite un meccanismo di controllo chiamato Hypervisor. Il 30 Marzo del 2010, GeoHot riuscì, tramite l'OtherOS, a scardinare il sistema di protezione creato da Sony e a trafugare alcune informazioni importanti. La risposta di Sony fu drastica, con 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 124 (diffusione:132477, tiratura:234061) VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 79 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato l'uscita del firmware 3.21 venne eliminato definitivamente l'OtherOS. Gli hacker stanno adesso lottando in tutti i modi per riattivare questa funzionalità sui firmware più recenti. AsbestOS, sviluppato da un hacker di nome Marcan, è uno degli ultimi tentativi per riabilitare l'OtherOS sotto il firmware 3.41. Sfruttando le vulnerabilità evidenziate dal team failOverflow e dal PSJailbreak, AsbestOS permette di fare il boot di una distribuzione Linux con gli stessi privilegi di un gioco originaie; ciò significa che non ci sono limitazioni nell'accesso alle risorse fornite dalla console. Anche se la strada è ormai segnata, il progetto AsbestOS è ancora agli inizi e ci vorrà del tempo prima di poter utilizzare sulla PS3 una distro Linux molto diffusa come Ubuntu. IL MEGLIO DELL'HOMEBREW Ecco alcuni esempi di applicazioni "fatte in casa" che possono girare sulle PS3 con jailbreak. Tante altre se ne trovano su http://store.brewology.com/homebrew.php. BLACKBOXFTP SERVER V1.2 Trasforma la PS3 in un vero e proprio server FTP. Una volta avviata l'applicazione, appare sullo schermo TIP tramite cui è possibile connettersi al server. Basta poi usare un client come Rlezilla per navigare nelle cartelle della console. COMGENIES AWESOMEFILE MANAGER V0.06 Consente di gestire i file presenti nell'hard disk della PS3 direttamente dalla console, senza l'ausilio del PC. Lanciata l'applicazione, è possibile spostare, copiare, rinominare ed eliminare i file presenti, come qualsiasi file manager per computer (ad esempio, Esplora Risorse di Windows). PS3DO0M Emula su PS3 il famoso gioco Doom. Il progetto è ancora agli inizi: ci sono alcune parti da rivedere come la gestione della risoluzione dell^schermo. Il gioco originale prevedeva un refresh rate di soli 320 x 200 pixel, mentre adesso è possibile giocare solamente a 1.920 x 1.080 pixel (Full HD). DVDENABLER La PS3 non legge i DVD-Video copiati. La soluzione per coloro che vogliono preservare i propri DVD originali arriva da questo homebrew, che abilita la console a leggere i VOB decriptati (delle copie di backup). Caricando l'homebrew la console si riawia in modalità riproduzione. SCUMMVM Il celebre software che riproduce i giochi creati con SCUMM (Script Creation Utilty for Maniac Mansion), il tool di sviluppo con cui sono state create alcune tra le migliori avventure punta e clicca (Monkey Island, Indiana Jones, Broken Sword...), arriva anche su PS3 grazie al porting di questo homebrew. FBANEXT EMULATOR Sviluppato anche per Xbox 360, permette di emulare i giochi arcade 2D che impazzavano durante gli anni 8090. Fra i sistemi emulati sono presenti Capcom CPS-1, Capcom CPS-2, Capcom CPS-3, Cave, Neo Geo, Sega System 16,Taito e molti altri. SNES9X Serve per emulare il Super Nintendo sulla PS3: e un porting dell'applicazione originale sviluppata in C++ e disponibile sia per Linux sia per Windows. Attualmente l'applicazione presenta alcuni bug, ma gli sviluppatori stanno lavorando per fixarii tutti. MEDNAFEN MULTISYSTEM EMULATOR Emulatore multi sistema di cui è stato scritto anche il porting per Playstation 3. Questa applicazione permette di emulare correttamente i sistemi Nintendo NES, Game Boy, Game Boy Color, Game Boy Advance,Sega Master System e Game Gear. Ecco un esempio di come gli hacker modificano la Playstation 3 per eseguire i giochi copiati, a costo di briccare la console e di essere bannati dal PSN (Playstation Network). Per installare il CFW (Custom Firmware) gli hacker aggiornano la console al firmware 3.55 originale direttamente dalla console. Da Internet scaricano sul PC il pacchetto originale del firmware 3.55 e la patch kmeaw_cfw_lv2.pkg.rar necessaria per modificarlo. Estraggono il contenuto del file kmeaw_cfw_lv2. pkg.rarneWa cartella cfwhaxe nella jailbreak dell'iPhone. Subito dopo la pubblicazione dei vari tool di sblocco, Apple ha denunciato il giovane hacker, marchiando il processo di jailbreak come illegale. Gli sviluppi della causa hanno dato ragione a George Hotz e il jailbreak dell'iPhone è diventato legale almeno negli Stati Uniti, con tanto di emendamento al Digital Millennium Copyright Act. Questa sentenza non è mai stata accettata da Apple, che ha chiesto più volte al governo americano di bloccare il jailbreak e lo sviluppo di canali alternativi ad AppStore come Cydia. La querela presentata da Sony contro GeoHot per la distribuzione del jailbreak del firmware PS3 vede interessata anche la casa di Cupertino. La causa fra GeoHot e Sony è ancora agli inizi: il codice incriminato, oscurato in un primo momento, è di nuovo apparso online su siti mirrar; e il jailbreak può ancora vagare su Internet, libero da ogni decreto legge. Se nel processo il giudice decidesse di condannare GeoHot, anche il mondo dei dispositivi mobile potrebbe esserne influenzato. Sicuramente Apple, alla luce di questo ipotetico 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 124 (diffusione:132477, tiratura:234061) VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 80 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato risultato, potrebbe fare pressioni sul governo americano fino alla messa al bando del jailbreak. C'è da sottolineare, però, che in Spagna una sentenza ha dichiarato legale il jailbreak basandosi sulla logica che un utente debba avere piena facoltà di accedere al sistema operativo di un prodotto regolarmente acquistato e apportarvi le modifiche che ritiene utili (ovviamente invalidando la garanzia del dispositivo). stessa directory copiano il firmware originale. Dal Prompt dei Comandi di Windows accedono alla cartella cfwhaxe digitano il comando: bspatch PS3UPDAT.PUP patchfile PS3CFW.PUP. Così facendo, nella cartella cfwhax viene creato un nuovo file: PS3CFW.PUP. Gli hacker cancellano il file PS3UPDAT.PUP, il firmware originale, e rinominano PS3CFW.PUP in PS3UPDAT.PUP. Collegano una pendrive USB al PC e, dopo averla formattata in FAT 32, creano una cartella PS3. Al suo interno creano un'altra cartella, UPDATE, all'interno della quale copiano il file PS3UPDAT.PUP. Accendono la PS3, collegano la chiavetta USB e spengono la console tenendo premuto il pulsante di accensione fino a quando non si spegne completamente; a questo punto alzano e riappoggiano il dito sul pulsante di accensione: dopo due BEEP con una pausa tra l'uno e l'altro, seguono poco dopo, due beep continui, in quel momento alzano il dito e sono in recovery mode. Gli hacker collegano il controller con il cavo USB e premono il pulsante PS: nel menu di recovery selezionano Aggiornamento Sistema e premono contemporaneamente Storte Select sul controller. Dopo il riavvio della console, accettano le condizioni di utilizzo e procedono all'aggiornamento.Installato il firmware, per avviare i backup dei giochi, i pirati scaricano e copiano su chiavetta l'ultima versione di Gaia Manager, un tool che integra già la patch necessaria. Con la PS3 accesa, inseriscono la pendrive USB e da Instali Package Files avviano l'installazione del pacchetto di Gaia Manager. Di questo backup manager ne esistono tre versioni a seconda della cartella su cui devono essere caricati i backup. Caricate le copie dei giochi, usano Gaia Manager per giocare. GEOHOT VS APPLE: LA SFIDA CONTINUA? GeoHot, figura sempre più importante nella scena PS3, si è guadagnato la sua fama altrove, tramite lo sviluppo del tool purplerai n (oggi blackrai n) per il UNA PENDRIVE PER SBLOCCARE LA PS3 La scena del jailbreak per la PS3 è adesso dominata da hacker come GeoHot e dai Custom Firmware, ma il primo strumento per avviare applicazioni Homebrew è stato il PSjailbreak, un piccolo dispositivo da collegare via USB che trasforma la console in una sorta di unità di debug, in grado di eseguire codice non certificato. Il PSJailbreak, commercializzato dagli inizi di settembre, assomiglia ad una pendrive USB, ma al suo interno nasconde un microcontrollore in grado di scambiare informazioni con la PS3. Per attivare la modalità debug basta inserire la "chiavetta" in una delle porte USB, accendere la console e premere il pulsante eject: nulla di più semplice. La genesi del PSJailbreak è ai più sconosciuta e non si conosco bene le menti che hanno portato alla sua creazione; l'idea predo- minante è che sia figlio di una fuga di notizie in casa Sony. È facile notare la somiglianzà fra PSJailbreak e Jig-Stick, ovvero il dispositivo utilizzato dai centri Sony autorizzati per riparare le console. Ad avvalorare questa tesi c'è anche il fatto che il meccanismo di attivazione del PSJailbreak è identico a quello della Jig-Stick. Come sappiamo, gli hacker non ci stanno a pagare qualcosa che potrebbe essere opensource. A seguito di un reverse engineering sul PSJailbreak, operato da un team di hacker capeggiato da Mathieulh, personaggio molto famoso sulla scena PS3, nasce il progetto open source PSGroove. Vengono pubblicati tutti i codici per creare un dongle casalingo e inizia una vera e propria gara per creare dei porting del codice sui dispositivi più disparati come cellulari Android, lettori MP3 con firmware Rockbox, ecc. Il PSGroove, del tutto identico a PSJailbreak, viene migliorato sia in stabilità che in compatibilita con la collaborazione di altri hacker come Hermes e Kakaroto. Foto: Backup Manager (al pari di Gaia Manager e multiMAN) è un'applicazione homebrew che permette di usare giocare con i backup dei giochi originali. L'atto di citazione in giudizio per George Hotz e Hector Martin Cantero da parte di Sony. 25/03/2011 Win Magazine - N.3 - marzo 2011 Pag. 124 (diffusione:132477, tiratura:234061) VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 81 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: Ecco la dimostrazione da parte del team FailOverflow dell'epic fall (svista colossale) presente nell'algoritmo implementato da Sony. 24/03/2011 13:22 AGI Sito Web Spettacolo 13:52 24 MAR 2011 (AGI) - Roma, 24 mar. - Nel mondo dei videogiochi arriva "Crysis 2", preannunciato come "una nuova pietra miliare nel mondo dei videogame" per la grafica, i filmati coinvolgenti, l'intelligenza artificiale molto impegnativa, armi killer e un'esperienza di gioco completa come per nessun altro. Impegnati nella sua realizzazione due team di sviluppo della software house Crytek, uno per il single e uno per il multi player, entrambi al lavoro con il CryEngine 3, il piu' evoluto motore grafico del mondo in grado di supportare la tecnologia stereoscopica 3D, per vivere e vedere una New York proprio come la Pandora di Avatar. La storia si sviluppa a New York nel 2023: tubature rotte, edifici fatiscenti e strade piene di buche e crateri, una citta' quasi rasa al suolo. Anche a Londra, Rio de Janeiro e Tokyo la popolazione e' stata quasi completamente annientata e il bilancio delle vittime cresce giorno dopo giorno. E' l'ennesima invasione aliena, ma questa volta il realismo e' davvero mozzafiato. Non a caso il New York Times lo ha gia' incoronato come uno dei giochi dell'anno. Distribuito dal leader dell'intrattenimento digitale Electronic Arts, Crysis 2 e' gia' stato definito l'Avatar dei videogame ed e' indubbiamente uno dei sequel piu' attesi della prossima stagione. Il giocatore sara' chiamato a farsi strada in una New York City semi deserta a causa di una invasione aliena, coadiuvato da una vasta dotazione bellica e, soprattutto, dalla nuova super tuta Nanosuit 2. Frutto del genio creativo di Richard Morgan, lo scrittore di fantascienza autore di "Bay City" o "Angeli Spezzati", che ha raccolto la sfida con grande entusiasmo dichiarandosi "dipendente dai videogiochi", la trama sara' molto articolata e piena di colpi di scena. Secondo i realizzatori "niente e' stato lasciato al caso, tanto meno la colonna sonora", che e' stata composta da Hans Zimmer (premio oscar per "Gladiator" e "Il Re Leone"), collaboratore abituale di Ridley Scott. Disponibile a partire dal 25 marzo 2011, Crysis 2 e' stato sviluppato contemporaneamente non solo per PC come il primo capitolo, ma anche per Xbox 360 e PS3, segnando una svolta decisiva per il mondo dei videogame; tecnica, gameplay e narrazione sono stati sviluppati assieme, in un processo di continuo scambio e influenza reciproca, per creare un'esperienza piu' coesa e incisiva possibile. . VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 82 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIDEOGIOCHI : ARRIVA 'CRYSIS 2' L'AVATAR DEI VIDEOGAME 24/03/2011 15:24 AGI Sito Web R&S 15:50 24 MAR 2011 (AGI) - Roma, 24 mar. - Cresce l'attesa per l'uscita in Italia del Nintendo 3DS. La 'console' fara' il suo debutto europeo domani e sara' supportata da una vasta lista di software, con ben 13 titoli in 3D disponibili il giorno del lancio. Tra i videogiochi piu' attesi Nintendogs: ritorna nel palmo della tua mano in versione 3D e con l'aggiunta degli amici felini in nintendogs + cats. Guardandoli in 3D sembra davvero di poterli toccare e, grazie alla fotocamera Nintendo 3DS e alla tecnologia di riconoscimento del viso e' possibile trovare tanti modi per interagire con loro. Ci sara' anche l'ultima versione di Street Fighter, Super Street Fighter IV 3D Edition, con 35 personaggi giocabili, livelli extra e combo dall'impatto cinematografico, migliorato e perfezionato per la versione portatile e pronto per combattere contro tutti grazie alla modalita' multiplayer online. I giochi della rivoluzionaria Nintendo 3DS sono stati realizzati dai piu' importanti sviluppatori esterni con titoli di Capcom, Electronic Arts, Ubisoft, Konami Digital Entertainment, LucasArts, Namco Bandai, SEGA e Tecmo Koei, tutti in uscita proprio domani. . VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 83 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIDEOGIOCHI : NINTENDO DS DIVENTA 3D, DA DOMANI IN VENDITA 24/03/2011 00:07 ANSA Sito Web Arriva videogame Crysis 2 Nella Ny del 2023, in stereoscopico 3d e' l'Avatar dei giochi (ANSA) - ROMA, 24 MAR - Atteso dal 2007, in lavorazione da piu' di 3 anni, acclamato anche da James Cameron, con un motore grafico mai visto, arriva Crysis 2, per i fan dei videogiochi uno dei titoli piu' attesi dell'anno tanto da essere considerato dal Nyt come il videogame del 2011. La storia e' ambientata a New York 2023 e utilizza CryEngine 3, il piu' evoluto motore grafico 3D del mondo, che fara' di New York come la Pandora di Avatar VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 84 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cinema 24/03/2011 11:28 La Stampa Web Sito Web Arriva "Crysis 2", l'Avatar dei videogame Sta finalmente per arrivare Crysis 2, atteso dal 2007, una lavorazione di più di 3 anni per il gioco acclamato da James Cameron e già considerato dal New York Times il videogame dell'anno. La storia è ambientata a New York 2023. Tubature rotte, edifici fatiscenti e strade piene di buche e crateri: una città quasi rasa al suolo. Anche a Londra, Rio de Janeiro e Tokyo la popolazione è stata quasi completamente annientata e il bilancio delle vittime cresce giorno dopo giorno. È l'ennesima invasione aliena, ma questa volta il realismo è mozzafiato. Non è un semplice videogame, soprattutto per il CryEngine 3, il più evoluto motore grafico 3D del mondo, che farà di New York proprio come la Pandora di Avatar. Sviluppato dalla software house Crytek, nota per sparatutto come Far Cry, e distribuito dal colosso dell'intrattenimento digitale Electronic Arts, Crysis 2 è già stato definito l'Avatar dei videogame. Il giocatore sarà chiamato a farsi strada in una New York City semi deserta a causa di una invasione aliena, coadiuvato da una vasta dotazione bellica e, soprattutto, dalla nuova super tuta Nanosuit 2: come già nel primo capitolo, la "corazza"» è in grado di conferire una serie di abilità di combattimento, ora ulteriormente potenziate. Abbandonata la giungla propriamente detta del primo capitolo, la nuova ambientazione sarà appunto la metropoli statunitense: una "giungla urbana", dove ristabilire ordine e sicurezza. Il game è frutto del genio creativo di Richard Morgan, lo scrittore di fantascienza autore di Bay City o Angeli Spezzati. La trama, ancora non del tutto svelata, sarà molto articolata e piena di colpi di scena. In pratica, il mondo è stato devastato da una serie di cataclismi climatici e la società è sull'orlo del totale disfacimento. Gli alieni sono tornati con una forza d'invasione al completo e il loro obiettivo è la totale distruzione dell'umanità. Un processo a cui dare inizio strappando il cuore della città più famosa della terra. La colonna sonora è stata composta da Hans Zimmer (premio oscar per Gladiatore e Il Re Leone), collaboratore abituale di Ridley Scott. Il videogioco arriva domani, sviluppato non solo per PC, ma anche per Xbox 360 e PS3. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 85 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Giochi 24/03/2011 03:37 Punto Informatico Sito Web Gioventù ribelle, rinvio per eccesso di critiche Tolto il link al download del primo capitolo del videogame risorgimentale presentato sotto il cappello delle istituzioni italiane. Troppe polemiche, se ne riparlerà in futuro se tutti faranno la propria parte: tanto il gioco è open source, no? Roma - "A causa delle strumentalizzazioni subite, ritiriamo la demo alfa e pubblicheremo il prodotto una volta ultimato". Questo il laconico messaggio lasciato sul sito ufficiale di "Gioventù Ribelle", al posto del pulsante per scaricare il gioco (o almeno il primo quadro), dai responsabili che in questi giorni sono stati investiti dalle critiche La polemica è montata online: quello che doveva essere una commemorazione del Risorgimento e dell'unità nazionale è diventato l'ennesimo motivo di scontro. Colpa, soprattutto, del risultato finale tanto distante dalle aspettative e da quel livello minimo di qualità che i videogiocatori non ritengano sia stato neanche lontanamente raggiunto. Su forum specializzati e nei commenti degli articoli che hanno accolto le feroci critiche è intervenuto più volte anche il coordinatore del progetto, Roul Carbone: negli interventi prova a porre un freno ridimensionando la portata del progetto. Ma date le premesse e i numerosi patrocini istituzionali che aveva ricevuto, il tutto è apparso come un tentativo velleitario. Così come l'appello al poco tempo e alla sua gratuità è sembrata una toppa peggiore del buco. È interessante, invece, il discorso che fa Carbone sui reali destinatari dell'iniziativa: "GR ha avuto un grande successo in ambito istituzionale, cosa che credo serva a tutto il settore. Non è un bene che il Presidente della Repubblica, i Ministri, i Giornalisti della Stampa Generalista parlino bene dei videogiochi? Io direi di si. E voi?" Insomma, Carbone sostiene sia un bene che le nostre istituzioni (solitamente lontane e, soprattutto su questo frangente, vecchie) abbiano scoperto i videogiochi (anche se non certo nella loro versione migliore). A riprova di questo afferma che a seguito del lancio del progetto "Confindustria sta ricevendo molti e significativi interessi da parte di grandi e medie aziende italiane, che si stanno dichiarando pronte a valutare la possibilità di investire nella produzione di videogiochi made in Italy". Va dato atto che la stampa generalista si è effettivamente interessata al progetto, anche se in un primo momento la notizia è arrivata senza la coda polemica. Questa è stata poi tale da spingere anche il Ministero della gioventù a intervenire: "Solo alla fine dell'anno potremo conoscere il risultato ultimo e la sua qualità, essendo un open source, dipenderà anche da quanti avranno la voglia e il coraggio di contribuirvi con proprie risorse tecniche, scientifiche, economiche, culturali". Le conseguenze peggiori potrebbero tuttavia venire dall'aver esaltato inizialmente il progetto ad un certo punto invocando anche la possibilità di essere competitivi a livello internazionale, tanto che ora si rischia di compromettere proprio l'immagine del settore nazionale dei videogiochi all'estero. In forum internazionali specializzati come NeoGAF e Destrictoid, d'altronde, Gioventù Ribelle è stato letteralmente distrutto e c'è già chi ha tirato fuori la definizione di "peggior videogame della storia". Claudio Tamburrino TAG: Tecnologia, internet, videogame, italia, politica CONDIVIDI: VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 86 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Gioventu' ribelle, rinvio per eccesso di critiche 24/03/2011 04:44 Punto Informatico Sito Web Duke Nukem, ti aspetteremo forever Stavolta poco più di un mese. Che si somma ai 15 anni già passati. È l'ennesimo rinvio per il capitolo (finale?) della saga più politicamente scorretta e vaporosa della storia Roma Sembrava ormai fatta per Duke Nukem Forever: il più atteso tra i sequel di un videogame avrebbe dovuto fare il suo esordio il 3 maggio in Nordamerica e il 6 in Europa. Ora è stato invece annunciato che il Duca ha un ennesimo ritardo di poco più di un mese. Insomma, dopo 15 anni dall'ultimo capitolo della saga e diversi stop, cambi di motore grafico, distributore e team di sviluppo, neanche la presentazione ufficiale avvenuta a Londra lo scorso 6 ottobre sembra aver messo la parola fine e aperto al nuovo inizio. Gli sviluppatori 2K Games e Gearbox Software hanno annunciato il nuovo ritardo non senza consapevole imbarazzo: "Ci stiamo impegnando a consegnare un'esperienza politicamente scorretta e degna di laugh-out-loud - ha detto Christoph Hartmann, presidente di 2K Games - di cui le persone parleranno per anni. Ringraziamo i fan del Duca per la loro pazienza continua e promettiamo che non occorreranno altri 15 anni". Anche RandyPitchford, presidente di Gearbox, si è detto dispiaciuto per l'ennesimo ritardo: "Non pensavo che per sempre (forever, ndr) fosse così lungo." Al netto di nuove sorprese Duke Nukem Forever sbarcherà il 10 giugno sul mercato internazionale e il 14 negli Stati Uniti. Nel frattempo potrebbe vincere per l'ennesima volta il premio "Vaporware dell'anno" assegnato da Wired. Claudio Tamburrino TAG: tecnologia, videogame, duke nukem, videogiochi CONDIVIDI: VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 87 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Duke Nukem, ti aspetteremo forever 24/03/2011 08:03 Repubblica.it Sito Web Errori storici e troppi morti il flop del videogame sul Risorgimento FRANCESCO MERLO AMMICCA al linguaggio dei giovani ma solo chi non ne conosce il codice può credere che sia giovanile tradurre il grido "Savoia!" con l'inglese "Rampage!" che vuol dire furore. Evidentemente pensa che i giovani sono cretini il giovane ministro della Gioventù che ha commissionato un patriottico, giovanilistico videogioco dove un inesorabile eroe del Risorgimento spara a Pio IX che, infallibile, ricorre all'aiuto di Dio e mette in funzione il provvidenziale teletrasporto per levarselo di torno. Ma l'eroe (dei due mondi) torna (dall'altro mondo) e di nuovo avanza sparando e sterminando l'esercito pontificio e urla kill quando fa fuori un nemico, double kill quando ne ammazza due, e poi multi kill, mega kill, over kill. E attraversa cunicoli sotterranei, varca cancelli, si inoltra lungo i giardini del Quirinale e il suo fucile non conosce ostacoli, abbatte tutta la vita che incontra finché non si ritrova davanti quel diavolo di un Papa che, questa volta, lo fa definitivamente secco e senza neppure dargli l'estrema unzione. Il videogioco si chiama 'Gioventù Ribellè ed è una trovata della Meloni per "raccontare la storia ai giovani con il loro linguaggio". E va bene che i videogiochi per loro natura semplificano, ma non si capisce come una rivoltella - è proprio una Colt - e un moschetto che avanzano possano rimandare al passo di carica dei bersaglieri e alla breccia di Porta Pia. Né basta chiamare shooter, sparatore, l'eroe del Risorgimento per convincere i ragazzi di oggi che era uno di loro. La ministra ha pure illustrato la seguente trama: il generale Cadorna scrive al Papa intimandogli di arrendersi e assegna al nostro eroe il compito di consegnare la lettera direttamente nelle mani di Pio IX. Ma è una trama che non si deduce dal videogame, perché semplicemente non c'è, neppure per accenni. Dice la Meloni: "Della fedeltà della ricostruzione storica si è occupato l'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Alcuni dettagli possono essere stati lievemente alterati o risultare differenti dai modelli reali per meri limiti tecnici nella realizzazione degli oggetti 3D". In realtà i bersaglieri si riconoscono dai pennacchi appena accennati e i dragoni, le guardie svizzere e gli zuavi pontifici dai ghirigori sulla divisa chiara. Il papa è un omino tutto vestito di bianco. C'è un obelisco in mezzo a un campo piatto e brullo, ogni tanto emergono statue classicheggianti, gabinetti alla turca, bruttissimi cavalli, tende, anfore, un palazzone classico, e le case hanno la forma a scatola vagamente antropomorfa dei disegni infantili: due finestre a mo' di occhi a destra e a sinistra della porta. E poi botole e tombini ricordano il mondo dei pirati inglesi, più caverne dell'isola di Tortuga che palazzi vaticani. E ogni tanto c'è un bersagliere che cade a terra e muore, senza apparente motivo. Prima di essere messo online (www. gioventuribelle. it), il gioco era stato presentato durante un'entusiastica cerimonia al Museo Maxxi di Roma dove erano intervenuti anche Giuliano Amato (davvero lo ha visto e approvato?) e il ministro della Salute Ferruccio Fazio. In realtà scaricarlo dal sito non è facile, ma ci hanno pensato i blogger a mandarlo su YouTube e subito a parodiarlo in mille modi, a farne oggetto di scherno più che di indignazione, a ridicolizzare l'inglese dei sardo piemontesi, a recensirlo nella forma e nel contenuto, a svelare che le sue parti migliori sono copiate, e a mostrare con quella competenza che io non ho il pessimo livello della tecnologia utilizzata: "È il peggiore video game sinora prodotto nella storia dei video game", hanno già scritto, dopo appena cinque giorni, i siti internazionali specializzati. E i forum come NeoGAF e Destructoid lo considerano peggiore anche del famoso Big Rigs (Grandi Camion) che deteneva il titolo negativo assegnato da Thunderbolt Games e Game Spot, "brutto che supera ogni limite dei precedenti giochi più brutti e sicuramente uno dei giochi che appartiene alla categoria dei giochi più atroci mai pubblicati". Come si vede qui c'è un'altra piccola conferma della potenza del Web, della sua velocità nel giudicare, nell'orientare, nel promuovere. Prima ancora di diventare notizia, il videogioco della Meloni è stato infatti demistificato come una concentrazione di ignoranza storica e di imperizia tecnica, come un gioco che non riesce neppure a divertire perché espone la miseria dell'Italia di oggi e nasconde la nobiltà dell'Italia del VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 88 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IL CASO - Il gioco voluto dal ministro Meloni ammicca al linguaggio dei giovani ma senza conoscerlo fino in fondo. Le parodie su YouTube e la bocciatura dei siti specializzati: "E' il prodotto più brutto di tutti i tempi" 24/03/2011 08:03 Repubblica.it Sito Web VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 89 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Risorgimento. C'è saggezza e c'è speranza in questa bocciatura che viene proprio dai giovani internauti e video-giocatori ai quali il game vorrebbe rivolgersi . Lo hanno liquidato con il linguaggio sincopato del Web, quel codice breve di un pensiero lungo che "Gioventù ribelle" non riesce ad imitare perché il giovanilismo è sempre un vezzo senile: i giovani non c'entrano. Sono un mondo che il nostro governo non conosce, quale che sia l'età dei suoi ministri. 24/03/2011 16:40 Repubblica.it Sito Web 'Gioventù ribelle', ritirato il demo "Troppe strumentalizzazioni" ROMA - E così, la ' Gioventù ribelle ' del "Risorgimento digitale" in versione interattiva esce dalle scene. Il ministero della Gioventù, promotore del videogioco dedicato ai 150 anni dell'unità d'Italia, ha deciso di eliminare dal sito la possibilità di scaricare la versione dimostrativa del gioco. Che, annuncia una scritta, tornerà scaricabile "una volta ultimato". Gioventù ribelle negli ultimi giorni aveva sollevato diverse polemiche nella comunità dei videogiocatori italiani, fino ad arrivare ai siti e ai forum stranieri, dove veniva accostato ai videogame più brutti mai prodotti al mondo. E in effetti il gioco è quello che è. Anzitutto non è un prodotto di livello commerciale, ma una semplice "mod", una produzione amatoriale creata utilizzando il motore grafico commerciale, l'"Unreal Developer kit". Addirittura i suoni del gioco sono quelli di base contenuti nel kit, la grafica e l'intreccio appaiono approssimativi . Lo sviluppo ha visto la collaborazione anche di Raoul Carbone, Presidente del gruppo dei Produttori Italiani di Videogiochi, per una produzione con l'ambizioso obbiettivo di attirare l'attenzione sull'industria nazionale del videogame. Il problema è proprio questo: Gioventù ribelle è, come dice anche il sito ufficiale, "Soltanto una dimostrazione non commerciale e realizzata a fini culturali, senza alcun finanziamento o investimento economico, dagli studenti del Corso Triennale di Virtual Design dell'Istituto Europeo di Design". Insomma realizzato da ragazzi, non da professionisti, quando un tema del genere forse meriterebbe qualche attenzione in più, e in Italia non mancano le eccellenze. E' un gioco impresentabile sul mercato, un'evidenza di cui non hanno certo colpa i ragazzi che l'hanno realizzato, che anzi hanno avuto un'idea interessante e finalmente moderna, per un paese spesso tacciato di arretratezza: l'Unreal Developer Kit è uno strumento come un altro, ma oltre ad una realizzazione acerba, è proprio il progetto del gioco in sè a mancare di consistenza. L'aver descritto Gioventù ribelle come una produzione di livello nell'ambito dei videogiochi italiani, cosa evidentemente lontana dal vero, addirittura presentato al Presidente della Repubblica , ha provocato ire e ilarità un po' ovunque. In un mercato mondiale dai numeri importantissimi, che le istituzioni italiane mettano la faccia su un demo amatoriale, descrivendolo come una pietra miliare del videogioco, può anche danneggiare un'industria di cui questo paese ha bisogno. E che da anni cerca faticosamente di costruirsi, completamente sulle proprie forze. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 90 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIDEOGIOCHI - Il ministero della Gioventù elimina dal sito la possibilità di scaricare la versione dinostrativa del videogame , al centro di polemiche sui siti internazionali. Realizzato da ragazzi dello Ied, il prodotto tornerà disponibile "qando sarà ultimato" di TIZIANO TONIUTTI 24/03/2011 La Provincia di Frosinone Pag. 15 Inizierà oggi la quinta edizione del "R3CK4RK GAMES", memorial ludico dedicato al giovane Davide Calicchia, ragazzo verolano scomparso quattro anni fa. Anche quest'anno i tanti amici di Davide hanno organizzato una tre giorni di videogiochi di gruppo, una sua grande passione, per tenere vivo il suo ricordo. Le gare si svolgeranno nel weekend, fino a domenica, a Veroli presso il bar delle quattro Strade. Anche quest'anno gli amici di sempre di Davide si sono prodigati nel realizzare una manifestazione che richiama da anni numerosi appassionati del mondo di videogiochi per consolle e su computer. Il programma di quest'anno prevede gare nei giochi "Call Of Duty Modern Warfare", "Tekken 6", "Fifa 2010", "Calcio 2010", "Call Of Duty Black Ops", "Rock Band" e il più tradizionale calcio balilla. Si giocherà quindi non solo su computer ma anche su Playstation 3, Wii e Xbox 360. Tanti anche in questa edizione i premi in palio per i vincitori di ogni competizione. "Si preannuncia, quindi, una grande manifestazione - fanno sapere gli organizzatori - che al di là del risultato ha il fine di ricordare Davide, un ragazzo che ha fatto della sua semplicità e della sua spontaneità le sue armi vincenti». Per informazioni si può chiamare lo 0775.1685106 o consultare il sito www.r3ck4rkgames.it". 24/03/2011 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 91 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Quinta edizione del memorial dedicato a 'Davide Calicchia' 26/03/2011 Alias - N.12 - 26 marzo 2011 Pag. 8 (diffusione:30179, tiratura:94483) La nuova sfida dei Pokémon Tornano le creature fantastiche della Nintendo, rinnovando anche eticamente un ecosistema divenuto sempre più complesso. Dove s'intrecciano con armonia competizione, libertà ed ecologia Federico Ercole Animali virtuali si evolvono in giungle di bit, lasciano il brodo primordiale delle origini per muovere i primi passi in sistemi sempre più complessi, diventano il motore attorno a cui si irradiano centinaia di simulacri di vita, mimando l'esistenza fino a divenire parte di quella degli esseri umani, creature metafisiche che popolano l'immaginario e si radicano così a fondo in quelle zone del cervello dove si verifica l'elaborazione fantastica della realtà che, se non sono vivi nel senso stretto del concetto di vita, lo sono comunque in un'accezione diversa, aliena, elettronica e illusoria che non esclude che tra noi ed essi nasca un sentimento d'affezione benignamente parassitario. Noi li teniamo in «vita», loro ci fanno giocare. Non esiste nessun ecosistema immaginario così sofisticato e complesso come quello dei Pokémon, le creature inventate nel 1995 da Satoshi Tajiri per il Game Boy Nintendo. Bisognerebbe risalire ai bestiari medievali per trovarne di altrettanto fantasiosi. D'altronde i Pokémon possono considerarsi un'evoluzione nipponica e moderna proprio di quei trattati in cui venivano illustrate e descritte creature fantastiche di luoghi lontani. Pokémon è un delizioso gioco di ruolo low budget diventato un successo planetario che ancora adesso, attraverso i suoi seguiti, appassiona i fan e ne crea di nuovi perché, neppure nella sua sostanza rimasta quasi immutata, ha perso il suo valore ludico ed estetico. Ora con Pokémon Bianco e Nero , per Nintendo DS, siamo arrivati alla quinta generazione di questi meravigliosi mostriciattoli (uno dei pregi di questa serie è che ci fa provare un forte sentimento di empatia per i mostri invece che spingerci ad eliminarli) la cui ecologia virtuale, già composta di centinaia di specie, si arricchisce ulteriormente. Quest'ultimo capitolo è il più riuscito della serie per numerosi motivi, ed è anche il più profondo. La struttura è sempre quella del gioco di ruolo giapponese con i combattimenti a turni e la trama è una variazione del solito intreccio minimale, ma non per questo superficiale. Un ragazzo, o una ragazza, comincia a viaggiare per il mondo raccogliendo Pokémon e sfidando gli altri allenatori di creature in combattimenti che non finiscono mai con la morte dell'animaletto sconfitto ma con il suo ritiro per stanchezza. Questo perché tra essere umano e Pokémon si instaura un rapporto profondo e amorevole, una metafora su quello che dovrebbe essere il sentimento di ogni essere vivente per la natura in cui vive, quindi un sentimento di rispetto ecologico. Durante il viaggio, che è sempre iniziatico, si sventa il complotto degli antagonisti di turno che potrebbe causare un disastro di varia tipologia. Questa volta tuttavia la trama è più complessa, addirittura autocritica, e ci fa riflettere sul legame umani-Pokémon come non era mai capitato nella serie. Gli antagonisti, che sembrano usciti da una «fantasia finale» di Square-Enix la società che ha sviluppato il videogioco di ruolo Final Fantasy - mirano alla liberazione dei Pokemon da una presunta condizione di schiavitù. Ci chiediamo quindi se sia vero, che la simbiosi, il rapporto d'affetto condiviso con queste creature degli elementi, sia solo una comoda menzogna e che in realtà non stiamo solo sfruttando le bestioline. Quindi si gioca in uno stato di crisi etica ed è importante soprattutto per i giocatori molto giovani che così si confrontano con una seria tematica morale ed ecologica in un gioco strategicamente difficile, più di tanti videogame per adulti. Ci vorrebbero centinaia di ore, innumerevoli viaggi fino negli anfratti più remoti della splendida regione di Unima, ripassando nei luoghi già visitati con il cambiare delle stagioni, per vedere e raccogliere tutti i Pokémon, e si è tentati di farlo, perché è una grandiosa sfida ludica e le nuove creature sono davvero belle, anche quelle meno rare. Ce ne sono di tenere e «cucciolose» come Lillipup, un incrocio tra uno yorkshire e un micio; la scimmietta erbosa Pansage, a cui crescono foglie commestibili sulla testa che se ingerite curano la stanchezza; Munna, un quasi-maialino tinto di fiori viola che possiede poteri telepatici; Cubchoo, un orsacchiotto-canide senza pelo che utilizza le forze del ghiaccio... Non tutti sono teneri, ci sono anche quelli più spaventosi e solenni come il bellissimo Arceus, forma quasi astratta di quadrupede; o il meteorico Deoxys, capace di mutare aspetto e che pare uscito da un manga sui robot VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 92 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIDEOGIOCHI BESTIARI POSTMODERNI 26/03/2011 Alias - N.12 - 26 marzo 2011 Pag. 8 (diffusione:30179, tiratura:94483) VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 93 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato dell'ultima generazione; il grave Tornadus, che levita su una nuvola causando tempeste; Reshiram e Zekrom, due draghi, uno bianco l'altro nero, dal disegno in cui confluiscono la grazia di una leggera nevicata (o di una pietra di gaietto levigata ad arte) e la forza inarrestabile di un iceberg (o la tenebra maestosa dello spazio astrale). I Pokémon sono chimere che riassumono i tratti di animali veri, mostri leggendari e mitologici, peluche per neonati, flora e minerali. Ci vorrebbe dunque un trattato di etologia fantastica per studiare a fondo queste creature, per analizzarne ogni mutazione ed evoluzione, per comprenderne il legame con gli elementi. Un'idea della loro stupefacente varietà ce la potrebbe fornire il Pokedex , l'enciclopedia interna al gioco che cataloga i Pokemon con cui entriamo in contatto; tuttavia la complessità di un ecosistema virtuale così elaborato richiederebbe pagine e pagine corredate di disegni e colme di dettagli fanta-biologici. Oltre la dimensione manualistica di ecologia fantastica i giochi dei Pokémon, quest'ultimo soprattutto, sono notevoli anche per l'invenzione architettonica, ambientale e urbanistica che contengono. Il disegno di panorami e città è naif ma la semplicità con cui sono illustrati amplifica la bellezza e la coerenza stilistica di edifici e costruzioni, dal villaggio più arcadico alla metropoli più langhiana, dal prato fiorito alla palude soffocante, dalla costa più soleggiata e amena al deserto più arido e desolato. L'esplorazione delle zone selvagge e di quelle abitate favorisce inoltre la coscienza di un processo logico di mappatura che è geografico e geologico ma anche sociologico e politico, considerando le variazioni sociali e climatiche tra le diverse ambientazioni urbane. Come tutti i fenomeni anche i Pokémon hanno suscitato negli anni decine di polemiche, timori di genitori, tentativi di censura, quasi tutti derivati dall'ignoranza e l'antipatia di chi non li conosce affatto, oppure proclamati da chi non è stato in grado di coglierne il messaggio ludico ed ecologico. Alcuni fondamentalisti religiosi americani accusarono i Pokémon di essere creature demoniache e di istigare al satanismo in maniera subliminale. Si disse che ascoltando al contrario la frase simbolo del gioco e della serie televisiva e cinematografica ad essi legata (prendili tutti: Gotta catch'em all) si sentisse, incredibile ma vero, «I love Satan». Poi ci sono accuse inerenti al fatto che i Pokémon si fanno lottare tra di loro, come i galli o i cani, quindi che il gioco incitasse alla crudeltà verso gli animali. Ma non si considera il fatto che i combattimenti tra Pokémon sono agonistici e sportivi nel senso vero del termine e non hanno mai un esito violento. Bisogna giocare per capire, oltretutto nel Dna elettronico dei Pokémon è scritto che sono personaggi di videogiochi, la loro natura è appunto quella del conflitto pacifico e «naturale», come la neve contro il fuoco che la sta sciogliendo, o le radici di un albero contro la terra che le arresta. Scagliarsi contro i Pokémon e i gadget a essi ispirati è sciocco quanto lo sarebbe prendersela con la raccolta di figurine dei calciatori perché durante una partita si commettono dei falli, talvolta davvero gravi. Oppure impedire ai propri figli di giocare a pallone perché nel mondo del calcio ci sono imbecilli che si massacrano tra le curve ostentando svastiche e striscioni razzisti, o perché è uno sport attorno al quale sono nati fenomeni di corruzione. www.effecinque.org Foto: Il 3DS, la nuova console Nintendo, e alcuni dei nuovi Pokémon 26/03/2011 Alias - N.12 - 26 marzo 2011 Pag. 9 (diffusione:30179, tiratura:94483) Un tuffo senza occhialini F. E. Ogni volta che esce una nuova console per gli appassionati di videogiochi significa l'inizio di una nuova avventura della visione, un viaggio verso quei lidi meraviglianti che la tecnologia può offrire all'intrattenimento. Ciò è ancora più vero quando si tratta di una console Nintendo perché quando si presenta sul mercato con un hardware nuovo significa che il mondo dei videogiochi ne risulterà rivoluzionato. Era molta l'attesa per il 3DS, il nuovo sistema portatile evoluzione del DS, una delle più riuscite console di tutti i tempi - in grado di farci giocare in tre dimensioni senza bisogno dello scomodo supporto degli occhialini di plastica. Ora che è arrivata anche in Europa se ne possono analizzare, in superficie, pregi e difetti, anche se il lancio di una console non è mai il momento più adeguato (oltretutto costano di più, il 3DS si paga circa 250 euro) per parlarne a dovere. Perché è come mettere piede in un mondo nuovo e volerne tracciare la carta avendone solo perlustrato i lidi più prossimi. Graficamente il 3DS è fantastico, sembra di vedere immagini molto più realistiche e definite di quelle del Wii (e ci possiamo fare i MII, i nostri avatar, come nella console casalinga). Tuttavia, sebbene siano stati annunciati giochi che entusiasmano l'appassionato alla sola idea di essere giocati ( Resident Evil: Revelations , Kingdom Hearts , il remake di Zelda Ocarina of Time e Metal Gear Solid 3 , un nuovo misterioso Super Mario con la coda di Raccoon nel logo, Kid Icarus ...) tuttora non esistono veri e propri capolavori che sfruttino appieno le potenzialità della console. Non che Street Fighter non sia davvero valido o che Nintendogs e Cats non sia accattivante e tenero, ma è come se mancasse ancora qualcosa e che questi software servissero solo a solleticare il desiderio. Ma se si pensa al lancio di altre console come PSP, PS3, Wii (a parte Wii Sports) e Xbox 360 la situazione era altrettanto poco eccitante, se non peggio. Poi le cose sono cambiate e si spera che sia così anche per un gioiello di tecnologia promettente come il 3DS. La caratteristica di punta che più interessa il giocatore è ovviamente il 3D. Se si resta a una distanza ottimale (si può regolare la terza dimensione fino a eliminarla del tutto) l'effetto è sbalorditivo. Non sembra di vedere il classico film con gli oggetti che escono dallo schermo, piuttosto avviene il contrario: si va in profondità, sembra di guardare dentro una scatola magica dove è la dimensione e il suo rapporto con lo spazio ad avere importanza, non l'effetto di rilievo. Quindi è una terza dimensione davvero nuova e realistica. C'è un «però»... Bisogna imparare a giocare con una distanza fissa dallo schermo, altrimenti, muovendosi troppo nell'enfasi dell'azione ludica, si perde il fuoco e l'effetto tridimensionale sfuma, diventando confuso. Certo siamo solo all'alba di una nuova era del gioco, ma questo «slittare» può essere fastidioso. Il 3DS è comunque una macchina sofisticata che non si ferma ai videogiochi «tout court» ma possiede numerose opzioni para-ludiche che possono interessare e divertire tra un gioco e l'altro. Anche se il 3DS, considerando nuovamente i titoli annunciati, sembra più una console da hardcore gamer che da casual gamer. Oltre il già citato sistema per farsi i Mii, di gran lunga superiore a quello del Wii stesso, c'è anche una fotocamera in grado di fare foto in 3D per poi conservarle e modificarle a piacimento. Ci sono anche altre opzioni, ma sperimentarle tutte richiede tempo e applicazione, perché ogni nuova console è un po' come una storia d'amore e ci vuole dedizione per scandagliarne e goderne gioie e dolori. La giocabilità, rispetto al DS, di cui mantiene il touch screen, è migliorata grazie alla presenza di uno stick direzionale, ulteriore prova che per il 3DS si produrranno videogame che richiedono diversi tipi di perizia video ludica. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 94 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato NINTENDO 3DS 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica - N.13 - 27 marzo 2011 Pag. 26 Vale il contrario della legge di Moore: i processori che si trovano in un dato momento in una scuola hanno meno della metà della velocità di quelli che si trovano in commercio Una serie di dubbi sull'opportunità di usare le nuove tecnologie come mezzi innovativi per l'apprendimento Persino la scrittura potrebbe diventare obsoleta. Non dovremo più insegnarla? Roberto Casati / illustrazione di Guido Scarabottolo Di questi tempi bisogna premettere a una discussione su scuola, cervello e nuove tecnologie, una sfilza di robuste dichiarazioni di intenti. «Attenzione, sono critico, ma non sono un luddista! Le nuove tecnologie sono fondamentali! Ed è fondamentale capire come il cervello si adatta alle sue estensioni tecnologiche». L'ho detto, forse ora i miei lettori sono ben disposti? Perché vorrei mettere in evidenza alcuni punti critici della letteratura recente, riassunta da Armando Massarenti in un lungo articolo nel primo numero del 2011. Si tratta di una lista di problemi aperti che sottendono molte dimensioni diverse; le righe a mia disposizione sono poche, poco più di un tweet a punto, ma voglio soprattutto suggerire che abbiamo a che fare con un paesaggio a molte dimensioni, e che le scorciatoie siano purtroppo in costante agguato per riportarci di continuo a una visione appiattita del fenomeno scuola. Neuro-x: il cervello e l'educazione Come la neuroestetica, la neuroeducazione è un programma di ricerca fatto di risposte roboanti; ma quali sono le domande? Come per la neuroestetica, la ragione del l'assenza di domande è nota da tempo e tranquillamente ignorata. Se non si caratterizzano in modo adeguato i comportamenti sotto esame non si sta rispondendo a nessuna domanda scientifica sulla spiegazione di quei comportamenti. Lo studio neurologico della dislessia, o dell'incapacità di produrre frasi grammaticali, o del "piacere di imparare", non esiste senza una caratterizzazione funzionale di questi fenomeni, che è appannaggio delle scienze cognitive. Ora, non c'è dubbio che mostrare meravigliose immagini del "cervello in azione" abbia il suo irresistibile fascino e continuerà a catturare fondi per ricerche costose e distraenti. Peggio: fornirà la motivazione per politiche di intervento di cortissimo respiro, che sarebbero "convalidate" dalla pubblicazione delle immagini. Per esempio:«Il cervello si attiva di più quando fai una ricerca su Google che quando guardi la televisione», così mostra uno studio. Resistete! Chiedetevi che cosa significa! Magari vuol dire che il cervello non sta ottimizzando le sue risorse, che lotta contro mille segnali e non riesce a concentrarsi. Perché insegnare la musica e perché abbiamo le classi miste? Guardiamo a degli studi cognitivi. Uno studio ha mostrato l'influenza dell'apprendimento della musica sulla capacità di ragionamento geometrico. Uno studio mostra che i risultati scolastici di ragazze che competono con altre ragazze sono migliori di quelli di ragazze che competono con dei ragazzi. Domanda: è questa la ragione per cui fate studiare musica ai vostri figli, se lo fate? Preferireste che vostra figlia venisse iscritta in una classe solo femminile? E perché insegnare a scrivere? L'antropologo Dan Sperber aveva già mostrato in modo vivido la china pericolosa del ragionamento sulle tecnologie. Già ora potete dettare i vostri testi con Dragon. Se i programmi diventassero ancora di poco migliori, a che pro imparare a scrivere a mano, con penna o tastiera? Sareste d'accordo che i vostri figli non imparassero a scrivere? (E viceversa: uno studio mostra che alcuni videogiochi migliorano alcune capacità cognitive: è una ragione per far entrare i videogiochi in classe?). Su cosa stiamo deliberando? Questi esempi mostrano che le discussioni attuali sono soprattutto sui mezzi. «Se vogliamo ottenere migliori risultati in matematica, dobbiamo usare il metodo x e fare y». Ma deliberare sui mezzi e non sui fini significa accettare senza discussione che si sia già deliberato sui fini. La normatività implicita è quella del successo scolastico: un successo individuale, che si misura con indicatori di varia natura, che verranno poi aggregati nel successo di scuola o di una nazione relativamente ad altre scuole o nazioni, eccetera. La normatività VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 95 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Computer in aula? Con cautela 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica - N.13 - 27 marzo 2011 Pag. 26 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 96 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato implicita è che la scuola fornisca soprattutto una specie di servizio di training e magari anche coaching per estrarre migliori performance dai suoi studenti. (E, certo, già chiamarlo "successo" ha le sue connotazioni.) Ma che cosa succede a voler troppo misurare? La legge di Campbell Dice che l'ufficializzazione di un sistema di misura ha l'effetto perverso di imporre comportamenti strategici. Se lo scopo di un sistema educativo è che gli studenti riescano a passare un certo tipo di esame, il sistema si adatta e tralascia l'insegnamento di materie potenzialmente importanti che non sono valutate all'esame. Si finisce con l'insegnare a passare esami, il che comporta, incidentalmente, che gli esami stessi perdano di valore diagnostico. Passiamo alle tecnologie: La legge di Casati È l'inverso della famosa legge di Moore: i processori nei computer che si trovano in qualsiasi momento in una scuola hanno meno della metà della velocità di quelli che si trovano in commercio nello stesso momento. Di fatto, lavorare con loro è come lavorare con una macchina del tempo. Gli insegnanti conoscono benissimo il problema della polvere sui computer: quasi trent'anni di conferme empiriche della Legge di Casati dovrebbero suggerire che sia perfettamente surreale continuare ad «auspicare l'introduzione di nuove tecnologie nella scuola», almeno fintantoché vale la legge di Moore o ci sia una qualche forma di progresso informatico. Come conferma la pubblicità scientemente ansiogena del l'iPhone: «Ora tutto cambia. Di nuovo». L'insegnante deve competere con lo smartphone? Ma se l'insegnante non ha l'obbligo di "essere al passo" con la tecnologia, deve forse competere con essa? Anche qui, attenzione alla normatività nascosta. I computer sono vicini all'optimum ergonomico: prendi in mano uno smartphone, maneggi, e scopri da solo come si usa. Quindi: da un lato non ti serve un insegnante che ti spieghi come usarlo, e d'altro lato non c'è competizione possibile con un sistema ergonomicamente ottimale. Più teoria, più design Serve invece una robusta dose di comprensione teorica delle tecnologie: spiegare che cosa è un algoritmo, in che modo gli algoritmi di Google determinano il design e in che modo quest'ultimo determina poi le scelte di chi usa le tecnologie. Serve spiegare come si paghino a distanza di anni certe scelte di design riciclato nel grande copia-e-incolla della costruzione del software. Paola Antonelli, la curatrice del MoMA, prevede che nel futuro ci sarà una distinzione tra design teorico e design applicato, e la scuola potrebbe anticipare utilmente questa tendenza. Il rischio dell'elettrificazione Il design teorico dice che il design applicato è di corto respiro quando non sfrutta le potenzialità della tecnologia e cerca semplicemente di dare una veste elettrica alle vecchie situazioni di insegnamento. L'immaginazione si ferma dinanzi al quadretto di una classe in cui il banco è sostituito da un terminale, la lavagna di ardesia da una elettronica. Non è questo il luogo di fare proposte alternative, ma piacerebbe vederne di più. Trasfigurazione del banale Per esempio, se volete che i vostri studenti usino intelligentemente Wikipedia, insegnate loro non tanto a leggerla e copia-incollare le sue voci, ma a scrivere le voci stesse. (Imparano l'etica della scrittura. Imparano che cosa vuol dire essere spietatamente editati nel giro di poche ore). Discutiamo ancora dei fini. Per esempio: La scuola deve adattarsi allo sviluppo della società Vero; forse. Discutiamone. Magari deve aiutare la società a capire se il suo sviluppo sia ineluttabile. Forse può creare delle zone di tranquillità da cui guardare allo sviluppo della società in tutta calma. Il diluvio dei dati La discussione sulle nuove tecnologie mette in fondo in luce un potente equivoco sulla scuola. La scuola non è (più, non principalmente) un luogo in cui acquisire informazioni. Le informazioni sono disponibili in misura 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica - N.13 - 27 marzo 2011 Pag. 26 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 97 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato assai maggiore al di fuori della scuola, nella Rete: da questo punto di vista la scuola non può competere con la Rete. Il vantaggio cognitivo della scuola è di fornire qualcosa che la Rete non potrà mai dare, ovvero un punto di vista diverso sulle informazioni, dato che i sistemi di raccomandazione che lavorano nella Rete («chi ha comprato X ha comprato anche Y») fanno di tutto per inchiodare una persona al suo profilo. O forse, addirittura, la scuola può semplicemente fornire l'idea che un punto di vista sia possibile, dato che le informazioni sono oggi soltanto subìte. Il mese della lettura E quindi facciamo fare a scuola agli allievi qualcosa che la società non fa. Per esempio, proteggiamo lo spazio della lettura, sospendendo le classi, facendo leggere a scuola un libro al giorno per una settimana. Insegniamo che leggere un libro è quantomeno possibile. Il registro nazionale delle buone pratiche Il sito http://gold.indire.it/gold2/ raccoglie le buone pratiche della scuola italiana. È un po' difficile da consultare e non è molto ordinato, ma è un passo nella buona direzione, mi pare. Basterebbe poco a farne un sito veramente utile (tag, qualche gerarchia, un sistema di raccomandazioni anche solo provvisorio eccetera). Gli insegnanti sono sulla linea del fronte dell'innovazione pedagogica e non sarebbe male ripensare la scuola a partire dal loro lavoro, che integra costantemente la riflessione sui mezzi con la deliberazione sui fini. La fragilità degli insegnanti Certo, non è di grande aiuto sottopagare gli insegnanti e additarli come "fannulloni". E ancor meno utile è farli sentire in colpa per non essere tecnologicamente al passo. © RIPRODUZIONE RISERVATA il libro e il dibattito I contenuti del libro di Paolo Ferri, Nativi digitali (Bruno Mondadori, pagg. 212, € 18,00) sono stati in parte anticipati sul primo numero del domenicale di quest'anno. Gli articoli «Che cosa sta facendo internet ai vostri neuroni» (sul quale interviene qui Roberto Casati) e «Nel regno dei nativi digitali» hanno suscitato un vasto dibattito nel mondo della cultura e della scuola e sono disponibili nel sito www.ilsole24ore.com. Paolo Ferri insegna a Milano Bicocca, dove dirige il Lisp (Laboratorio informatico di sperimentazione pedagogica) e l'Osservatorio Nuovi Media NuMediaBios. 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica - N.13 - 27 marzo 2011 Pag. 27 Così si realizza il sogno educativo di John Dewey I giovani figli di internet sviluppano naturalmente un approccio al sapere basato sull'esperienza, attivo e antidogmatico La democrazia come «medium cognitivo» del filosofo americano ricorda i mezzi interattivi di oggi Armando Massarenti Leggere Nativi digitali di Paolo Ferri, uno dei maggiori esperti di scuola e nuove tecnologie, avendo in mente i dubbi, puntuali e profondi, che Roberto Casati espone qui a fianco ha prodotto in me un singolare effetto filosofico. E se le risposte ai quesiti di Casati - mi sono chiesto - oltre che a essere in qualche modo presenti nel libro di Ferri, ci spingessero dritti nelle braccia del più grande filosofo-educatore del Novecento, il pragmatista americano John Dewey? Le sue idee di una scuola che educhi alla creatività, all'«arte come esperienza», alla partecipazione attiva, alla cooperazione tra individui non atomizzati, e dunque alla democrazia come "medium cognitivo" per la soluzione dei problemi che si hanno in comune, potevano sembrare difficili, se non impossibili da realizzare ai suoi tempi. Pura utopia, avrebbero detto i conservatori. Ma non è che invece, proprio grazie alle nuove tecnologie, si stanno rivelando del tutto a portata di mano? E che proprio osservando queste specie di alieni che sono i nativi digitali - alieni per noi, figli di Gutenberg - la scuola immaginata da Dewey diventa non un sogno ma la naturale conseguenza di un sano realismo, basato sulla semplice descrizione e constatazione delle capacità cognitive che già albergano nelle menti dei nostri pargoli? L'approccio al sapere dei nativi digitali - ci dice Ferri - si basa sull'esperienza, è meno dogmatico del nostro, è attivo e non sopporta che i contenuti vengano semplicemente trasmessi dall'alto, in un rapporto uno-molti, com'è tipicamente quello tra l'insegnante e la classe. La proposta di Ferri è quindi quella di sfruttare a scopi formativi l'"intelligenza digitale" che i nativi sviluppano per conto proprio, fuori dalle aule scolastiche, armeggiando iPad, eBook e smartphone e rimanendo sempre connessi coi loro socialnetwork, non solo per futili motivi, ma per essere sempre pronti a condividere il proprio sapere e a confrontare i propri gusti e le proprie esperienze. Il learning by doing, la capacità di risolvere problemi, l'interattività, la socialità, la gratuità, la creatività, oltre che a essere tutti concetti profondamente deweyani, sono abilità che i nativi digitali cominciano ad apprendere a partire persino dai loro primi videogiochi. «I giochi - scrive Ferri in uno dei due passi in cui Dewey è ricordato esplicitamente - non si limitano a fornire un fondamento logico per l'apprendimento: ciò che i giocatori imparano è immediatamente utilizzato per risolvere problemi avvincenti che hanno delle conseguenze reali nel mondo del gioco». E ancora: «Un videogioco può essere considerato come un ambiente immersivo digitale che è costituito da un insieme di problemi da risolvere». «I giochi più efficaci dal punto di vista dell'apprendimento sono i giochi che ammettono una gamma molto vasta di soluzioni» e «il gioco diviene un ambiente esterno digitale che permette di mettere alla prova le differenti rappresentazioni interne delle possibili soluzioni a quel problema». Più in generale, l'uso di internet e degli altri strumenti digitali sta modificando la configurazione neurale delle nostre menti, che, come ha dimostrato Giacomo Rizzolatti, presenta un elevato tasso di plasticità anche in età adulta. Lo dice anche Nicholas Carr in Internet ci rende stupidi?, da poco pubblicato da Cortina, traendone però conseguenze catastrofiche. Illegittime secondo Ferri, il quale osserva che «una trasformazione e un cambiamento delle attivazioni neuronali sono ormai una prova scientifica ma certamente, come rilevano anche gli studi di Battro, Koizumi e altri neuro scienziati, non siamo ancora in grado di verificare sperimentalmente gli effetti positivi o negativi di questa trasformazione». Anche in questo dobbiamo seguire Dewey e adottare l'approccio sperimentale dell'imparare facendo, così come gli stessi programmatori di oggi tendono ad assomigliare più a dei bricoleurs che a degli ingegneri. Significativamente Ferri accosta a Dewey un'altra grande educatrice, Maria Montessori, mostrando che «gli studenti stessi sembrano suggerire attraverso il loro "stile di apprendimento partecipativo/digitale" nuove modalità didattiche e nuovi stili didattici VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 98 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato nativi digitali 27/03/2011 Il Sole 24 Ore - Domenica - N.13 - 27 marzo 2011 Pag. 27 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 99 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ai loro insegnanti. Richiedono, cioè, sempre di più, nuove opportunità di "imparare a fare da soli" (Montessori), di essere indipendenti e individualizzare e socializzare il loro stile di apprendimento». I nativi digitali paiono richiedere un più intenso dialogo e una maggiore interazione con i docenti da realizzarsi anche attraverso i media digitali, magari all'interno, di ambienti virtuali per l'apprendimento. Non c'è bisogno di dotazioni particolarmente sofisticate. Non è questione di elettrificazione delle aule, ma di capacità di adattare ai nuovi stili cognitivi dei nativi il setting della scuola. È un'operazione metodologica prima che tecnologica. Essenziale per un'ambiente formativo digitale è ad esempio avere banchi mobili e combinabili che facilitino l'apprendimento e l'interazione di gruppo. Dewey una volta scrisse che «Non è la perfezione la meta ultima della vita, ma il processo incessante di perfezionare, maturare e raffinare». Se il carattere aperto dei nuovi media interattivi può integrarsi con tale processo di continuo affinamento e perfezionamento, culturale e sociale, possiamo dire che il gioco è fatto: avremo prodotto esattamente quegli spiriti critici attivi, capaci di continuare ad apprendere in tutto l'arco della loro esistenza ciò di cui hanno bisogno oggi le società postindustrali basate sul l'economia della conoscenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26/03/2011 Sport Week - N.11 - 26 marzo 2011 Pag. 62 (diffusione:326940, tiratura:454508) LE DIECI APP PER IPAD DEDICATE ALLA FORMULA 1 MARCO CONSOLI 1ª > F1 2011 Timing App (€ 25,99) Tempi sul giro, posizione in classifica e visualizzazione in diretta delle auto sul circuito. Usare questo software, mentre in tv scorrono le immagini della gara, darà la sensazione reale di essere nella postazione al muretto dei box. Però, un po' cara. 2ª > picogp HD (€ 2,99) Grazie alla superficie touch, le monoposto si spingono su iPad (meglio) e iPhone, come fossero biglie o tappi sui circuiti allestiti un tempo sulla spiaggia o sull'asfalto. Attenzione però a scegliere la marcia giusta per non sbattere. (€ 1,59) 3ª > ReD Bull RAcing cHAllenge Per autocelebrarsi, Red Bull propone un'applicazione che piacerà non solo ai propri tifosi: un po' simulazione di Gran Premi - con gare in pista, sfide a tempo e campionati sulla sua monoposto - un po' quiz con video in regalo. (gratis) 4ª > FAn F1 live Un vero e proprio countdown comunica quanto manca al successivo Grand Prix. Le opzioni per seguire la Formula 1 sono davvero numerose: classifiche, informazioni e notizie, foto e video e un social network per discutere con altri tifosi. 5ª > F1 DRiveRs (€ 1,59) Chi è il più grande pilota di tutti i tempi? La discussione potrebbe durare per ore, intanto però con questa banca dati si possono studiare le statistiche di tutti i driver di ieri e oggi: carriera, partecipazioni, vittorie, record. 6ª > RAceseTup (€ 2,39) Questo "gioco addestrativo" permette di capire come le regolazioni di marce, ripartizione di frenata, sospensioni, alettoni, pneumatici, e tutto il resto influisce sulla vettura. E può tornare utile per i videogame. 7ª > FeRRARiARcHive (€ 1,79) Sperando che Alonso e Massa lottino per il titolo, i tifosi della Casa di Maranello possono trovare qui schede di tutte le Ferrari prodotte fino al 2005, Formula 1 comprese. Presto l'aggiornamento per gli ultimi modelli. 8ª > gRAnD pRix live ( € 0,79) La simulazione non è troppo complessa, ma con questo videogame si può gareggiare in pista, inclinando il dispositivo per curvare e toccando lo schermo per accelerare e frenare. E la vittoria regala nuove auto e circuiti. 9ª > F1 2011 live24 (gratis) Altra applicazione da tenere sempre a disposizione: una galleria di foto dei piloti, i commenti delle notizie dal vivo, e si può disquisire sulle gare su un forum di discussione. Tra le informazioni, il meteo sui circuiti. 10ª > F1 2011 cAlenDAR (€ 0,79) Perfino i fan più attenti possono non ricordare quand'è programmato il prossimo GP: ecco un calendario interattivo da tenere in tasca e interrogare per organizzare il week-end davanti alla tv. Con news sempre aggiornate. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 100 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SPECIALE FORMULA 1 STORY 25/03/2011 Eurosat - N.218 - marzo 2011 Pag. 64 Ricevitore DTT HD FTA NexPro 2012T HD Più divertente con l'HD Con il 2012T HD, uno dei "gioielli" della gamma NexPro di Nord Est, lo zapping diventa più completo e divertente perché esteso anche ai canali in Alta Definizione di RAI, Mediaset e di altre realtà locali già disponibili nelle aree di switch-over e switch-off. In più, si trasforma in un videoregistratore digitale e in un mediapiayer semplicemente collegando alla porta USB una pen drive oppure un hard-disk Simone Vidazzia NexPro è il brand scelto dall'azienda veneziana Nord Est, attiva da molti anni sul mercato della ricezione televisiva digitale con un ricco catalogo di decoder, antenne e accessori, per personalizzare una nuova gamma di set-top-box satellitari e terrestri. Dai semplici zapper a definizione standard e HD con tuner DVB-T e DVB-S ai box interattivi DTT, i prodotti NexPro si caratterizzano per la ricca dotazione di funzioni, in particolar modo multimediali, la facilità d'uso e il prezzo contenuto. Oggi ci occupiamo del 2012 HD T mentre gli altri modelli saranno illustrati sui prossimi numeri. Si tratta di uno zapper dotato di tuner DVB-T compatibile sia con le trasmissioni SD sia con quelle HD per garantire il pieno accesso a tutti i contenuti gratuiti disponibili via etere. Il "plus" dell'Alta Definizione è senza dubbio allettante perché, oltre a rappresentare il futuro della televisione (molto presto la maggior parte dei programmi sarà trasmessa in HD), consente di ottenere la migliore qualità di immagini e suoni per sfruttare al meglio i TV a schermo piatto, soprattutto quelli sprovvisti di tuner DVB-T HD o, peggio ancora, dotati del solo sintonizzatore analogico. Il NexPro 2012 HD T è anche un efficace dispositivo multimediale perché, grazie alla porta USB frontale, può videoregistrare i programmi televisivi (anche in HD) e riprodurre Jpeg/ Mp3 salvati su Pen Drive e hard-disk. Completano la dotazione il Timeshift, la ricerca manuale e automatica dei canali, l'ordinamento LCN, alcuni videogame, il timer, otto liste di canali preferiti, la procedura di autoinstallazione per guidare l'utente alla corretta configurazione del decoder e alla scansione automatica delle bande VHF e UHF, le uscite video Composito, Component, Scart e HDMI. Uniche "pecche" di rilevo sono l'assenza della guida EPG che impedisce non solo di conoscere i palinsesti dei canali ma anche la programmazione diretta del timer di registrazione, e l'impossibilità di gestire internamente le tracce audio Dolby Digital (AC3). Entrambe saranno tuttavia corrette entro breve grazie agli aggiornamenti firmware in corso di finalizzazione e di pubblicazione sul sito web di Nord Est. Navigazione completa Il menu OSD è composto da 6 sezioni - Canali, Installazione, Configurazione, Strumenti, Giochi, Rec&Media - rappresentate da altrettante icone collocate sulla sinistra della schermata principale, mentre a destra si "aprono" i sottomenu presenti in ciascuna sezione che a loro volta rimandano alle singole voci. La navigazione tramite i tasti freccia e OK del telecomando, la corretta disposizione delle voci e gli ottimi tempi di reazione rendono ancora più semplice ed efficace il lavoro di configurazione del decoder e l'accesso alle funzioni. Il menu Canali contiene gli strumenti per la gestione delle liste TV e Radio, ovvero lo spostamento, blocco, il salto, la cancellazione (singola/ totale), l'ordinamento e il cambio di nome dei singoli canali, e la "copia" negli elenchi preferiti (8 rinominabili a piacimento) per migliorare l'organizzazione logica e velocizzarne l'accesso, oltre alle informazioni tecniche (frequenza, larghezza di banda, modalità di trasmissione, PID, FEC, ecc.) e all'anteprima video. Installazione effettua la ricerca dei canali e imposta l'impianto antenna. Configurazione riguarda i settaggi di lingua (audio, sottotitoli e teletext), audio/video (risoluzione HDMI, formato immagine, standard video analogico Component+CVBS Scart o solo RGB Scart, formato audio LPCM o Bitstream), ora e data (nazione, GMT, regolazione manuale o automatica, ora legale), la programmazione del timer (8 eventi configurabili per frequenza - singola o giornaliera, modalità promemoria o registrazione, canale, data, ora e durata), l'impostazione del Blocco Genitori (Parental Control per menu e canali in base alle fasce d'età stabilite dal broadcaster per i singoli programmi), la personalizzazione della grafica OSD (durata banner e reset alle impostazioni predefinite) e l'abilitazione della funzione di autospegnimento che mette il decoder in standby trascorse 3 ore dall'ultimo comando ricevuto tramite il telecomando o il pannello frontale. Nel menu Strumenti troviamo le versioni software e hardware del decoder, il reset alle impostazioni di fabbrica, l'aggiornamento software via USB e la procedura di rimozione VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 101 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato banco prova 25/03/2011 Eurosat - N.218 - marzo 2011 Pag. 64 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 102 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sicura del dispositivo USB. Giochi contiene alcuni videogames classici come Tetris, Othello e Sudoku. Rec&Media è interamente dedicata alla configurazione del PVR, all'accesso alle funzioni Mediaplayer e alle informazioni sul dispositivo USB (navigazione contenuti e registrazioni, spazio totale/libero/occupato, spazio riservato al Timeshift, spazio a disposizione per le registrazioni, file system, formattazione, attivazione Timeshift, tipo file TS o PS, selezione partizione USB e intervallo di spostamento nella riproduzione di una registrazione). Sintonia automatica e manuale con LCN Il NexPro 2012T HD mette a disposizione le modalità di ricerca automatica e manuali per rilevare i multiplex digitali e sintonizzare rapidamente i canali radiotelevisivi in chiaro a definizione standard e in Alta Definizione. La scansione automatica elimina tutti i canali precedentemente salvati ed esamina tutte le frequenze predefinite a seconda del Paese selezionato nel sottomenu di impostazione dell'orologio (canalizzazione europea, mista italiana/europea, asiatica, ecc.) e permette di memorizzare tutti i canali contenuti nei mux oppure solo quelli in chiaro (opzione SI alla voce FTA). La scansione manuale permette di esaminare un singolo mux che occupa un canale VHF/UHF oppure una frequenza, verificando anche la presenza della portante con le barre colorate di intensità (blu) e qualità (verde) del segnale con il valore percentuale. Il controllo visivo del livello e della qualità dei segnali è presente anche nel sottomenu Regolazione antenna insieme all'attivazione dell'alimentazione sulla presa RF In per antenne attive ed altri dispositivi (non LNB come erroneamente riportato nel menu) funzionanti con una tensione di 5 Vcc. La finestra che appare durante la scansione è divisa in tre riquadri: i due superiori riportano i canali TV e Radio memorizzati con il numero totale mentre quello inferiore elenca il numero del canale VHF/UHF esaminato, la frequenza associata e la presenza di portanti (OK o failed). Ai piedi di questo riquadro è presente anche una barra di avanzamento della scansione mentre al termine appare sullo schermo un messaggio di conferma ed è sufficiente premere il tasto OK del telecomando per ritornare al menu. Sempre con il tasto OK, ma durante un normale zapping, appare sullo schermo l'elenco dei canali (generale o preferiti) ordinati per numero, LCN e accompagnati dai dati tecnici di trasmissione come frequenza, larghezza di banda e modo di trasmissione (es. 64 QAM). Banner essenziale, ERG in arrivo Il banner è graficamente curato e di facile lettura ma un po' scarno d'informazioni, soprattutto riguardo alla programmazione. Mostra il numero e il nome del canale, il gruppo di appartenenza (tutti i canali o lista preferita), la data e l'ora correnti, diverse icone e sigle che confermano la presenza di servizi come i sottotitoli e il teletext, la codifica del segnale, la modalità e la risoluzione video (Mpeg, H.264, 5 76i, 1080i), la modalità audio (Mpeg, Dolby Digital). La finestra che appare con il tasto i mostra anche la banda di trasmissione e la sua larghezza, il transponder occupato (frequenza, modalità, ecc.), i codici PID video, audio e PCR, le barre di intensità e qualità del segnale. La EPG non era disponibile nel prodotto fornitoci in anteprima da Nord Est per i test ma sarà presente nell'aggiornamento firmware che sta per essere pubblicato su www. nordestsnc.com. Registra su hard disk FAT e IMTFS Altro elemento di spicco del decoder NexPro 2012T HD è la funzione di registrazione tramite memorie esterne Il pannello USB. E pur vero che il PVR si trova comandi è ormai in moltissimi modelli, anche di composto da fascia ultraeconomica, ma in questo soli tre tasti caso assume una maggiore valenza in che permettono virtù della presenza del tuner Mpeg-4 di accendere che estende la possibilità di registrazioo spegnere ne anche ai canali in Alta Definizione il decoder e (ovviamente solo se trasmettono in cambiare canale chiaro) e alla possibilità di utilizzare dispositivi, come gli hard-disk portatili, formattati sia in FAT ( 16 o 32) sia in NTFS, ossia il file system di Windows XP, Vista e 7. Il decoder NexPro 2012 HD può gestire anche i dischi con più partizioni, scegliendo di volta in volta quale utilizzare non solo per le registrazioni ma anche per la riproduzione di foto e musica. Al pari di altri modelli, l'apparecchio supporta anche gli hard-disk autoalimentati da 2,5 ", soliti prelevare la corrente necessaria al loro funzionamento direttamente dalla porta USB del decoder. La registrazione avviene in modo diretto premendo il tasto Record del telecomando e selezionando la durata predefinita (due ore modificabili a piacimento) oppure tramite timer con programmazione manuale e si interrompe automaticamente al termine del periodo indicato, all'ora stabilita dal timer oppure in qualsiasi momento con il tasto Stop (due volte). La presenza di un solo tuner non consente di registrare contemporaneamente due diversi programmi, anche se 25/03/2011 Eurosat - N.218 - marzo 2011 Pag. 64 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 103 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato appartenenti allo stesso multiplex, ma permette comunque di vedere un programma differente da quello in corso di registrazione (sempre con il limite dello stesso mux). Se durante lavisionediun programma si ha la necessità di rispondere al telefono o assentarsi per alcuni minuti, è possibile riprendere la visione più tardi senza perdere alcuna scena attivando da menu la funzione Timeshift e premendo il tasto Pausa del telecomando. Il successivo ripristino avviene con il tasto Play (differita) mentre con » e « ci si può spostare all'interno di quanto registrato fino a quel momento per rivedere più volte una scena oppure "riallinearsi" al punto "live" e proseguire così la visione in diretta. L'elenco delle registrazioni effettuate è accessibile da menu (Rec&Media > Record Manager) o, più comodamente, con il tasto Media del telecomando. Possiamo scegliere se riprodurle (tasto Ok), bloccarle da cancellazioni accidentali o proteggerne l'accesso tramite password (verde), eliminarle definitivamente (blu) o rinominarle per ricordarle più facilmente (rosso). Nella finestra sono mostrate anche le immagini in miniatura, la data e gli orari di inizio/fine registrazione, la durata complessiva, il canale dal quale sono state effettuate e lo spazio occupato in megabyte. Durante la riproduzione appare ai piedi del teleschermo un banner che contiene il nome del canale, la data e l'orario correnti, il formato di registrazione utilizzato (TS o PS), la barra di avanzamento con il tempo totale, lo spazio disponibile in %. A seconda del formato di registrazione scelto, i file vengono salvati sul dispositivo USB (cartella ALIDVR) con estensione .ts (TS) o .mpg (PS) e sono facilmente riproducibili e convertibili con numerosi applicativi, anche gratuiti come Windows Media Player o VLC Player. Mediaplayer per foto e musica Il Mediaplayer integrato nel NexPro 2012T HD permette l'ascolto degli Mp3 e la visione delle foto Jpeg ma non dei video MPG, AVI e DivX. La selezione dei file, la riproduzione e l'utilizzo delle varie funzionalità di "contorno" (slideshow, ripetizione, playlist, ordinamento, ecc.) sono particolarmente semplici e intuitive grazie alla barra di aiuto che appare ai piedi della finestra. La stessa contiene anche le anteprime delle foto, la risoluzione nativa, la durata, lo spazio occupato e un rudimentale analizzatore di spettro che si "muove" a ritmo di musica. Alla prima accensione 0 dopo un reset, è attivata la procedura di autoinstallazione che richiede la selezione di nazione, lingua, risoluzione video, formato video e si conclude rapidamente con la ricerca automatica dei canali La porta USB frontale accoglie dispositivi come Pen Drive e hard disk per la riproduzione dei file multimediali, la registrazione dei programmi televisivi e l'aggiornamento del firmware. La compatibilità è estesa anche agli HDD autoalimentati e formattati in NTFS DA SEGNALARE LE NOSTRE IMPRESSIONI • Tuner DVB-T Mpeg-2/Mpeg-4 H.264 (SD/HD) • PVR Ready e Timeshift via USB D Compatibile con file system FAT e NTFS Q Mediaplayer Jpeg/Mp3 • Uscite HD Component e HDMI Q Dimensioni contenute • Display a LED D Zapping veloce D Codec AC3 assente B Mediaplayer incompatibile \MPG/AVI/DivX Dati apparecchio in prova Versione SW: DVB-T v 1.9.0 (12/04/2010) Il NexPro 2012 T HD è uno zapper di nuova generazione che non si limita alla videoregistrazione dei programmi, alla visione di foto ed all'ascolto degli MP3 ma che permette anche di sintonizzare i canali in Alta Definizione, rigorosamente "free-to-air", con una qualità video e audio di tutto rispetto. I canali HD si possono anche registrare su pennette e hard disk (sia in FAT che in NTFS) oppure, in caso di brevi assenze, affidarsi all'utile e versatile Timeshift. Da sottolineare anche l'uscita Component (in aggiunta alla porta HDMI e sempre in Alta Definizione), i tempi di reazione fulminei durante lo zapping e la navigazione nel menu OSD, il display a LED. Potremmo definirlo un buon prodotto, anzi ottimo, se non fosse per alcune pecche alle quali Nord Est ha comunque manifestato l'intenzione di porre rimedio al più presto. La prima è la EPG che nell'esemplare testato era totalmente assente (ma nel nuovo firmware ci sarà); la seconda è l'incompatibilità del Mediaplayer con qualsiasi file video; la terza è l'assenza del codec AC3 che impedisce l'ascolto delle tracce audio Dolby Digital nei TV sprovvisti di decoder AC3 integrato. Il più grave è senza dubbio quest'ultima visto che la traccia AC3 rappresenta, da alcune settimane, l'unica fonte audio per le versioni HD di Canale 5 (LCN 505) e Italia 1 (506). Questo significa che entrambi i canali risultano completamente muti a meno che il decoder venga collegato ad un TV di nuova generazione o ad un impianto audio multicanale (sintoampli, all-in-one, ecc.) dotati di decoder Dolby Digital. Nord Est ci ha comunque assicurato che anche questo problema è in fase di soluzione con un firmware ad-hoc che sarà disponibile 25/03/2011 Eurosat - N.218 - marzo 2011 Pag. 64 VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 104 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato entro breve. PER INFORMAZIONI Nord Est www.nordestsnc.com Tel. 0421/210527 La motherboard è estremamente miniaturizzata e ospita la CPU (al centro coperta dal dissipatore), il tuner DVB-T (In alto a destra), il pannello comandi, il display, la USB e il LED bicolore (in basso). Il parco connettori è collocato sia sulla motherboard (Cinch AV, HDMI) sia sul PCB visibile a sinistra e dedicato principalmente all'alimentazione (S/Pdif, Scart). Assemblaggio ordinato e totale assenza di collegamenti volanti Collegamenti possibili Il parco connessioni è decisamente più ricco di altri zapper e paragonabile a quello di molti Common Interface/CAS, anche di tipo "combo". A partire da sinistra sono visibili le prese IEC RF (In per il collegamento all'antenna centralizzata o portatile con possibilità di telealimentazione + 5 Vcc; Out per TV, DVD-R e altri apparecchi con tuner terrestre); le uscite analogiche video (Composito e Com- ponent SD/HD max 1080i) e audio (stereo) tramite prese Cinch; la porta HDMI che fornisce sia il video (sempre fino a 1080i) sia l'audio digitale; la presa Cinch che mette a disposizione l'audio digitale LPCM o Bitstream (S/Pdif elettrico). Troviamo anche l'immancabile Scart da utilizzare con monitor, ripetitori di segnale, modulatori, Tv rinunciando, però, ai benefici dell'Alta Definizione. Il telecomando è robusto e compatto con i tasti di dimensioni adeguate, ben spaziati e disposti correttamente. Non convincono, invece, le serigrafie, sia per l'eccessiva miniaturizzazione sia per il colore grigio che si confonde con lo sfondo nero. In alto si notano i comandi del PVR e del Mediapiayer (con il tasto Ree decentrato) mentre in basso quelli per l'accesso diretto alle funzioni multimediali, al timer e alla selezione del formato video in uscita dalla HDMI (RES) Dati tecnici dichiarati Ingressi antenna: Uscite antenna: 1, con possibilità di telealimentazione +5 Vcc 1 Frequenza di ingresso: 177,5-^226,5 MHz (VHF III), 474-^858 MHz (UHF IV/V) Canali memorizzabili: 1000 QPSK, 16QAM, 64QAM Modulazione: Decodifica video: Mpeg-2/Mpeg-4 AVC-H.264 - profili MP@ML, [email protected], [email protected] Decodifica audio: Mpeg-1 layer 1 -2, PCM/HE-AAC 1.0 Formati HDTV compatibili: 720p 50 Hz, 1080Ì 50 Hz (via HDMI e Component) Formati SDTV compatibili: 576i (RGB, CVBS). 576p (HDMI, Component) Connessioni Video: 1 Scart (CVBS Out, RGB Out), 1 Cinch (CVBS Out), 3 Cinch (Component Out), 1 HDMI Connessioni Audio: 1 Scart e 2 Cinch (analogico stereo Out), 1 Cinch e 1 HDMI (digitale elettrico S/Pdif Out - compatibile Dolby AC3) Modulatore RF: Presa RS232: Altre prese e slot: Teletext: No No USB 2.0 (frontale) Integrato e disponibile su uscita video analogica (VBI) Altre funzioni: PVR Ready via USB, Timeshift, Mediapiayer (Jpeg, Mp3), sintonia automatica/manuale, timer, autospegnimento, liste preferiti (8), LCN, upgrade del firmware via USB, display a LED, giochi Alimentazione: 220-^240 Vac - 50/60 Hz Consumo: 8 watt max (< 2 watt in stand-by) Dimensioni (LxAxP): 235x40x125 mm Peso: 560 g Il display centrale a LED verdi (4 cifre/7 segmenti) indica il numero del canale, lo status operativo (avvio, spegnimento, ecc.) e l'orologio (in standby). È affiancato dal sensore IR del telecomando ed accompagnato da un LED bicolore (rosso/stand-by, verde/on) collocato nelle vicinanze del pannello comandi Cinque modelli per ogni esigenza La serie di decoder NexPro comprende attualmente cinque modelli: 2012 HDT (oggetto del nostro test), 2012T PVR (DVB-T SD, PVR), 2012 MHP (DVB-T SD interattivo, CAS Conax/lrdeto/ Nagravision), Micro MHP (come il precedente ma in un box con spina Scart snodabile), 2012 FTA (DVB-S SD, Blind Scan). I più interessanti saranno testati sui prossimi numeri di Eurosat. 25/03/2011 Eurosat - N.218 - marzo 2011 Pag. 108 Nintendo 3DS debutta il 25 marzo Dopo aver rivoluzionato il mondo dei videogiochi grazie ai controlli touchscreen e di movimento, Nintendo si prepara all'ennesima svolta epocale con il lancio di 3DS, la prima console portatile al mondo 3D che non richiede l 'impiego di occhiali speciali Disponibile dal 25 marzo nelle versioni Nero Cosmo e Blu Acqua, dispone di due schermi di cui uno touch-screen (inferiore) e uno 3D (superiore) con tecnologia lenticolare dotato di controllo di profondità 3D che consente ai giocatori di selezionare l'effetto tridimensionale preferito fino ad annullarlo completamente per la visione 2D. Oltre alla famosa croce direzionale e ai pulsanti di controllo presenti anche sui modelli precedenti, Nintendo 3DS offre un Pad scorrevole per il controllo completo dell'azione a 360gradigarantendolalibertà e la precisione necessarie per giocare in 3D. Il sensore di movimento e il giroscopio integratipossono reagire al movimento e all'inclinazione della consolle, garantendo al giocatore una risposta immediata nei giochi per Nintendo 3DS che supportano queste caratteristiche. Le funzionalità StreetPass e SpotPass permettono di ricevere contenuti aggiuntivi (Mii, mappe di gioco, record di punteggi) attraverso la tecnologia Wi-Fi (rete domestica o Hotspot pubblici) mentre le tre fotocamere permettono di scattare fotografie, anche in 3D, e interagire con numerosi giochi e applicazioni preinstallati (Caccia alla faccia, Contapassi, Diario, 3DS Sound, browser Internet). Tra marzo e giugno saranno disponibili una trentina di titoli dedicati a 3DS come Pilotwings Resor, Nintendogs + Cats, Steel Diver, The Legend of Zelda, Ocarina of Time 3D, Star Fox 64 3D, Kid Icarus: Uprising e nuovi episodi nelle serie Mario Kart, Animai Crossing e Paper Mario. Su Nintendo 3DS possono anche essere utilizzate cartucce di gioco per Nintendo DS (in 2D) e trasferiti i giochi scaricati da Nintendo DSi Shop e installati su DSi e DSi XL. www.nintendo3ds.it VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 105 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Videogames 24/03/2011 Key4Biz Sito Web Diego Piacentini (Amazon): 'Il nostro nuovo centro di distribuzione ci aiuterà ad assicurare a tutti i clienti italiani la consegna della merce con la massima precisione e velocità'. A soli quattro mesi dal lancio di Amazon.it, sito che offre una vasta scelta di libri, DVD, videogiochi, musica, giocattoli, piccoli elettrodomestici, orologi ed elettronica a prezzi bassi e convenienti, la società annuncia la prossima apertura del primo centro di distribuzione in Italia. Il centro di distribuzione avrà sede nel Nord Italia, benché il gruppo non abbia ancora stabilito la località definitiva. Amazon ha già cominciato la ricerca di persone da impiegare nel nuovo centro di distribuzione, che permetterà anche di ampliare l'offerta ad articoli sportivi, scarpe, abbigliamento, attrezzi da giardinaggio, articoli per la casa e prodotti di largo consumo. Il centro di distribuzione sarà operativo entro un anno, per assicurare ai clienti italiani la disponibilità di milioni di prodotti in pronta consegna e un servizio veloce e affidabile. Il nuovo centro logistico italiano è l'ultimo che va ad aggiungersi all'esistente network europeo di Amazon. "Siamo felici della positiva risposta da parte dei clienti italiani e del loro interesse per Amazon Prime, il programma che garantisce la consegna gratuita in 2-3 giorni lavorativi al prezzo totale di 9,99 Euro l'anno. Il nostro nuovo centro di distribuzione in Italia ci aiuterà ad assicurare a tutti i clienti italiani la consegna della merce con la massima precisione e velocità", afferma Diego Piacentini, Senior Vice President International Retail. "Abbiamo già iniziato le assunzioni per le posizioni di manager e responsabili di team e nei prossimi mesi continueremo con tutte le funzioni necessarie all' operatività di un centro di distribuzione e logistica." Amazon.it ha aperto a novembre 2010 e da allora il sito ha incrementato la propria offerta con oltre un milione di prodotti. Amazon sta cercando un sito che garantisca l'accesso a un'ampia base di personale da assumere e che offra un eccellente collegamento con le principali vie di trasporto. VIDEOGIOCHI - Rassegna Stampa 28/03/2011 106 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A soli quattro mesi dal lancio di Amazon.it, sito che offre una vasta scelta di libri, DVD, videogiochi , musica, giocattoli, piccoli elettrodomestici, orologi ed elettronica a prezzi bassi e convenienti, la...