Atti Parlamentari
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invece il 40 per cento dei volumi prodotti
dal gruppo. Su tutto il mercato europeo il
calo della domanda è stato del 15 per
cento nell’ultimo biennio. Per continuare a
produrre in Italia con un « assetto sostenibile » è stato varato il piano che prevede
investimenti pari a tre volte e mezza l’utile
netto del 2009, attestato a 35 milioni;
tuttavia per Brembate Sopra si prospetta
soltanto la chiusura –:
quali iniziative il Ministro intenda
tempestivamente attuare al fine di salvaguardare i posti di lavoro degli stabilimenti
Indesit in Italia, ma soprattutto quelli di
Brembate Sopra e di Refrontolo. (4-07621)
Apposizione di firme
ad una interrogazione.
L’interrogazione a risposta scritta Giachetti e Nucara n. 4-07559, pubblicata
nell’allegato B ai resoconti della seduta del
10 giugno 2010, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Angela Napoli,
Cristaldi, Laboccetta, Della Vedova, Mario
Pepe (PdL), Patarino, Vannucci.
Pubblicazione di un testo riformulato.
Si pubblica il testo riformulato della
interrogazione a risposta in commissione
Ghizzoni n. 5-02984, già pubblicata nell’allegato B ai resoconti della seduta
n. 331 del 3 giugno 2010.
GHIZZONI. — Al Ministro della salute.
— Per sapere – premesso che:
in Italia sono diagnosticati ogni anno
circa 27.000 nuovi casi di tumore alla
mammella e la probabilità per una donna
di ammalarsi nel corso della vita di questo
tipo di tumore è di 1 su 13, ossia il 6,3 per
cento di tutte le donne;
si ritiene che circa il 5-10 per cento
dei casi di cancro della mammella sia il
risultato di una predisposizione genetica.
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In particolare, la mutazione di due geni –
BRCA1 e BRCA2 – è associata ad un
aumentato rischio di cancro della mammella. La frequenza delle mutazioni in
BRCA1 nella popolazione generale è stimata in 1 su 500-1.000 individui, quella
relativa al gene BRCA2 è sconosciuta. I
soggetti portatori di uno di questi geni
hanno un alto rischio nel corso della loro
vita di sviluppare un cancro della mammella. Per quanto riguarda altri tipi di
tumori, una mutazione in BRCA1, e più
raramente in BRCA2, può aumentare anche il rischio per il cancro dell’ovaio. Una
mutazione in BRCA2 specificatamente aumenta il rischio per il cancro della mammella negli uomini ed il cancro pancreatico in entrambi i sessi;
circa il 10 per cento delle donne che
hanno sviluppato un cancro della mammella sotto l’età di 40 anni, indipendentemente dalla storia familiare, ha una
mutazione BRCA1 ed il 2-3 per cento ha
una mutazione BRCA2;
il rischio, basato su calcoli epidemiologici, per i portatori di una di queste
mutazioni di sviluppare nel corso della
vita il cancro della mammella è variabile,
specie in funzione della modalità di accertamento (famiglie ad alto rischio o
screening di popolazione). La storia familiare di carcinoma della mammella in un
parente di primo grado (genitore, sorella/
fratello, figli) aumenta il rischio di sviluppare la malattia, che cresce in maniera
considerevole se tre familiari di primo
grado hanno avuto un carcinoma mammario o un tumore correlato; in tali casi,
a livello internazionale, è condivisa l’utilità
di approfondimento con la ricerca di mutazioni dei geni BRCA1/BRCA2;
la regione Emilia-Romagna (con la
delibera n. 1035 del 20 luglio 2009), nell’ambito del programma di screening
mammografico, ha previsto un intervento
specifico che riguarda le donne che presentano rischio genetico-familiare per il
tumore della mammella. In particolare, i
profili individuati per la verifica di tale
rischio sono: le donne appartenenti alla
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popolazione a rischio generico (circa il 90
per cento), per le quali non si prevedono
interventi particolari se non quelli previsti
dal programma di screening mammografico; le donne a rischio familiare moderatamente più elevato (da 2 a 4 volte), per
le quali si prevede l’applicazione di quanto
previsto dallo screening mammografico
anticipando però la proposta di mammografia annuale a partire dai 40 anni; le
donne a rischio familiare molto elevato
per le quali è previsto il servizio di counseling ontogenetico, in uno dei centri specialistici regionali di riferimento, per
l’eventuale verifica di alterazioni genetiche
BRCA1 e BRCA2 e la successiva proposta
di controlli periodici, che includono tutti
gli esami necessari per una diagnosi precoce di tumore mammario (quali mammografia, ecografia, risonanza magnetica).
Si sottolinea che i pazienti con mutazione
BRCA1 e BRCA2 sono già esenti dal ticket
per patologia neoplastica (048);
per gli individui gene-carriers
tati, l’aderenza ai protocolli di
glianza presenta oggettive difficoltà,
il test genetico ma soprattutto gli
accersorvepoiché
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tamenti clinico-radiologici non sono esenti
da ticket –:
se il Ministro interrogato, in considerazione degli alti costi sociali e umani
provocati dal tumore alla mammella, non
intenda adoperarsi per inserire nei livelli
essenziali di assistenza (Lea) il test genetico e gli esami finalizzati ad una diagnosi
precoce di tumore mammario negli individui gene-carriers.
(5-02984)
Ritiro di un documento
del sindacato ispettivo.
Il seguente documento è stato ritirato
dal presentatore: interpellanza urgente
Lehner n. 2-00736 del 1o giugno 2010.
Trasformazione di un documento
del sindacato ispettivo.
Il seguente documento è stato così
trasformato su richiesta del presentatore:
interrogazione a risposta in commissione
Ghizzoni e De Pasquale n. 5-02723 dell’8
aprile 2010 in interrogazione a risposta
scritta n. 4-07629.