Atti Parlamentari XVI LEGISLATURA — — ALLEGATO B 13838 AI RESOCONTI invece il 40 per cento dei volumi prodotti dal gruppo. Su tutto il mercato europeo il calo della domanda è stato del 15 per cento nell’ultimo biennio. Per continuare a produrre in Italia con un « assetto sostenibile » è stato varato il piano che prevede investimenti pari a tre volte e mezza l’utile netto del 2009, attestato a 35 milioni; tuttavia per Brembate Sopra si prospetta soltanto la chiusura –: quali iniziative il Ministro intenda tempestivamente attuare al fine di salvaguardare i posti di lavoro degli stabilimenti Indesit in Italia, ma soprattutto quelli di Brembate Sopra e di Refrontolo. (4-07621) Apposizione di firme ad una interrogazione. L’interrogazione a risposta scritta Giachetti e Nucara n. 4-07559, pubblicata nell’allegato B ai resoconti della seduta del 10 giugno 2010, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Angela Napoli, Cristaldi, Laboccetta, Della Vedova, Mario Pepe (PdL), Patarino, Vannucci. Pubblicazione di un testo riformulato. Si pubblica il testo riformulato della interrogazione a risposta in commissione Ghizzoni n. 5-02984, già pubblicata nell’allegato B ai resoconti della seduta n. 331 del 3 giugno 2010. GHIZZONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: in Italia sono diagnosticati ogni anno circa 27.000 nuovi casi di tumore alla mammella e la probabilità per una donna di ammalarsi nel corso della vita di questo tipo di tumore è di 1 su 13, ossia il 6,3 per cento di tutte le donne; si ritiene che circa il 5-10 per cento dei casi di cancro della mammella sia il risultato di una predisposizione genetica. Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 16 GIUGNO 2010 In particolare, la mutazione di due geni – BRCA1 e BRCA2 – è associata ad un aumentato rischio di cancro della mammella. La frequenza delle mutazioni in BRCA1 nella popolazione generale è stimata in 1 su 500-1.000 individui, quella relativa al gene BRCA2 è sconosciuta. I soggetti portatori di uno di questi geni hanno un alto rischio nel corso della loro vita di sviluppare un cancro della mammella. Per quanto riguarda altri tipi di tumori, una mutazione in BRCA1, e più raramente in BRCA2, può aumentare anche il rischio per il cancro dell’ovaio. Una mutazione in BRCA2 specificatamente aumenta il rischio per il cancro della mammella negli uomini ed il cancro pancreatico in entrambi i sessi; circa il 10 per cento delle donne che hanno sviluppato un cancro della mammella sotto l’età di 40 anni, indipendentemente dalla storia familiare, ha una mutazione BRCA1 ed il 2-3 per cento ha una mutazione BRCA2; il rischio, basato su calcoli epidemiologici, per i portatori di una di queste mutazioni di sviluppare nel corso della vita il cancro della mammella è variabile, specie in funzione della modalità di accertamento (famiglie ad alto rischio o screening di popolazione). La storia familiare di carcinoma della mammella in un parente di primo grado (genitore, sorella/ fratello, figli) aumenta il rischio di sviluppare la malattia, che cresce in maniera considerevole se tre familiari di primo grado hanno avuto un carcinoma mammario o un tumore correlato; in tali casi, a livello internazionale, è condivisa l’utilità di approfondimento con la ricerca di mutazioni dei geni BRCA1/BRCA2; la regione Emilia-Romagna (con la delibera n. 1035 del 20 luglio 2009), nell’ambito del programma di screening mammografico, ha previsto un intervento specifico che riguarda le donne che presentano rischio genetico-familiare per il tumore della mammella. In particolare, i profili individuati per la verifica di tale rischio sono: le donne appartenenti alla Atti Parlamentari XVI LEGISLATURA — — ALLEGATO B 13839 AI RESOCONTI popolazione a rischio generico (circa il 90 per cento), per le quali non si prevedono interventi particolari se non quelli previsti dal programma di screening mammografico; le donne a rischio familiare moderatamente più elevato (da 2 a 4 volte), per le quali si prevede l’applicazione di quanto previsto dallo screening mammografico anticipando però la proposta di mammografia annuale a partire dai 40 anni; le donne a rischio familiare molto elevato per le quali è previsto il servizio di counseling ontogenetico, in uno dei centri specialistici regionali di riferimento, per l’eventuale verifica di alterazioni genetiche BRCA1 e BRCA2 e la successiva proposta di controlli periodici, che includono tutti gli esami necessari per una diagnosi precoce di tumore mammario (quali mammografia, ecografia, risonanza magnetica). Si sottolinea che i pazienti con mutazione BRCA1 e BRCA2 sono già esenti dal ticket per patologia neoplastica (048); per gli individui gene-carriers tati, l’aderenza ai protocolli di glianza presenta oggettive difficoltà, il test genetico ma soprattutto gli accersorvepoiché accer- Camera dei Deputati — — SEDUTA DEL 16 GIUGNO 2010 tamenti clinico-radiologici non sono esenti da ticket –: se il Ministro interrogato, in considerazione degli alti costi sociali e umani provocati dal tumore alla mammella, non intenda adoperarsi per inserire nei livelli essenziali di assistenza (Lea) il test genetico e gli esami finalizzati ad una diagnosi precoce di tumore mammario negli individui gene-carriers. (5-02984) Ritiro di un documento del sindacato ispettivo. Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interpellanza urgente Lehner n. 2-00736 del 1o giugno 2010. Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo. Il seguente documento è stato così trasformato su richiesta del presentatore: interrogazione a risposta in commissione Ghizzoni e De Pasquale n. 5-02723 dell’8 aprile 2010 in interrogazione a risposta scritta n. 4-07629.