¾ fisiopatologia emopoiesi ¾ emocromo ¾ midollo osseo ¾ aspirato midollare ¾ biopsia ossea 1 Il sangue: 40% cellule; 60% acqua ! Valori normali di ematocrito: maschio adulto .42 - .54 femmina adulta .37 - .44 neonato(nascita) neonato 3 mesi .53 - .68 .30 - .38 bambino 10 anni .37 - .44 Hct varia con eta’ e sesso. 2 Composizione del sangue Il sangue rappresenta il 5-7% del peso corporeo totale a. Elementi cellulari 1. Globuli rossi (emazie), trasportano ossigeno e CO2, non hanno nucleo 2. Globuli bianchi (leucociti), nucleate - Attività fagocitica, identificate tramite colorazione dei granuli (granulociti - neutrofili, basofili ed eosinofili - ) o per le caratteristiche del nucleo (cellule mononucleari – monociti nel sangue, macrofagi nei tessuti - Immunociti (linfociti B e T) 3. Piastrine, anucleate con emivita di circa 7 giorni Vita media delle cellule del sangue MIELOPOIESI 1. Granulopoiesi e neutrofili: 10 h monocItopoiesi 2. ErItropoiesi emazie: 120 giorni 3. Trombocitopoiesi piastrine: 10 giorni LINFOPOIESI 1. cellule B 2. cellule T ? ? 3 Composizione del sangue b. Elementi plasmatici Il plasma rappresenta la parte del sangue con la componente cellulare sospesa, il siero è la parte senza elementi cellulari 1. Acqua >70% 2. Elettroliti (sodio Na+, potassio K+, Magnesio Mg, calcio, Ca++) 3. Proteine - Coagulazione (pro ed anticoagulanti) - Funzione immunologica (anticorpi) - Funzione di trasporto (tarnsferrina, transcobalamina, aptoglobina, lipoproteine) Caratteristiche fisiche del sangue CARATTERISTICHE FISICHE Volume: Totale = 66 + 7 ml/Kg Eritrociti = 30 + 4 ml/Kg Plasma = 36 + 4 ml/Kg Viscosita’: 3.5 - 4.5 (relativa all’ H20) pH: 7.35-7.45 Residuo secco: Sangue in toto = 19-23 g/dl (di cui Hb = 90%, proteine 7%, sali/lipidi 3%) 4 Le proteine del sangue PLASMA Proteine Totali (g/dl): 6.5 - 8 Albumina (g/dl): 3.5-5 (= 55 - 70%) Globuline (g/dl): α1 = 0.15-0.25 (= 2 - 3.5%) α2 = 0.4-0.7 (= 5 - 9%) β = 0.5-1 (= 6 - 13%) γ = 0.6-1.3 (= 8 - 18%) Immunoglobuline (mg/dl): IgA: 90-400 IgD: 0-30 IgE: 0-0.1 IgG: 650-1,700 IgM: 50-375 Fibrinogeno (mg/ml): 250-400 paziente ematologico: segni clinici Anamnesi - Emorragia - Infezioni frequenti e linfoadenopatia - sintomi aspecifici legati all’anemia Esame fisico - Cute ed unghie, mucose, ecchimosi, ittero, pallore, cianosi - Epato e splenomegalia, linfoadenopatia, disturbi neurologici 5 Linfoadenopatia inguinale Petecchie 6 L’emocromo LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA 7 PARAMETRI BIOMETRICI ERITROCITARI GLOBULI ROSSI (RBC) Ematocrito (Ht): Emoglobina (Hgb) Eritrociti (numero): M. = 40-52% F. = 36-48% :media = 14.5 g/dl M. = 13.2-17 g/dl F. = 12- 15.5 g/dl M. 4.5 - 6 (x 106/μL) F. 4.2 - 5.2 (x 106/μL) VOLUME CORPUSCOLARE MEDIO (MCV) = Ht (%) : 90 fl (range 80 – 95) RBC EMOGLOBINA CORPUSCOLARE MEDIA (MCH) = Hb (gr): 30 pg (range 27 - 33) RBC CONCENTRAZIONE EMOGLOBINICA CORPUSCOLARE MEDIA (MCHC) = Ht (%) : 33 % (range 31 – 35) Hgb(gr) RETICOLOCITI: valore assoluto 25-80.000/μL (3-5/1000) EMATOCRITO (HT) • misura la percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida del sangue • Valori normali 42 - 54% per l’uomo, 37 - 44% per la donna • • • • • Valori superiori: Poliglobulia secondaria (fumo, BPCO, cardiopatie cianogene…) Policitemia Vera Uso di diuretici Ustioni, vomito, disidratazione Aumento eritropoietina Valori inferiori: • Anemie carenziali, emoglobinopatie, aplasie midollari, leucemie • Emorragie • Insufficienza renale cronica (carenza EPO, emolisi, emorragie, inibizione midollare da sostanze tossiche) • Infezioni croniche, neoplasie 8 Volume corpuscolare medio 9 E' il volume corpuscolare medio dei GR 9 Valori normali: 82-92 fl Valori superiori a quelli normali da: 9 carenza vit.B12 9 carenza di folati 9 alcolismo 9 parassiti Valori inferiori da: 9 emoglobinopatie (talassemia..) 9 carenza di ferro 9 sferocitosi RDW: red cell distribution width (anisocitosi): 12,8 ± 1,2% (CV) 42,5 ± 3,5 fl (SD) deficit di ferro RDW aumentato tratta talassemico RDW normale anemia megalobastica RDW aumentato anemie macrocitiche RDW normale 9 Conta del sangue periferico Globuli bianchi La formula leucocitaria esprime il rapporto tra i vari elementi della serie bianca (neutrofili segmentati, neutrofili a banda, metamielociti, promileociti, blasti, basofili, eosinofili, linfociti e monociti) Piastrine Le piastrine sono anucleate ed appaiono nel sangue periferico come corpi blu con granuli rossi. Volume Corpuscolare Medio (MPV). Piuttosto aspecifico, serve correlato alla conta piastrinica per identificare la presenza di piastrine giovani (grandi) Esame del sangue periferico (vetrino) Fornisce informazioni critiche circa la morfologia degli elementi cellulari e delle piastrine del sangue. Di routine, viene usato un preparato fissato e colorato (Giemsa) 10 Morfologia cellulare 1. Morfologia delle emazie (colorazione, corpi inclusi, contenuto emoglobinico) 2. Morfologia dei globuli bianchi. Presenza di cellule immature con shift verso sinistra (incremento dei neutrofili a banda), iper- o iposegmentazione, inclusioni leucocitarie, linfociti atipici, batteri 3. Morfologia delle piastrine. Presenza di piastrine giganti, riduzione del numero piastrinico Valutazione dei globuli rossi ¾ prelievo di sangue (emocromo e striscio periferico) per poter evidenziare: ¾ una diminuzione di Hb e dei GR (anemia) ¾ Variazioni del colore dei GR (ipocromia) ¾ Dimensioni (microcitosi/macrocitosi) ¾ Grandezze differenti (anisocitosi) ¾ Forme bizzarre (poichilocitosi) ¾ Inclusioni eritrocitarie (corpi di HowelJolly…) ¾ L’entità delle malformazioni morfologiche è proporzionale alla gravità dell’anemia 11 Forma delle emazie Descrizione Patologie associate Acantociti Poche spicole larghe Cirrosi, uremia, HUS Dacriociti Forma a goccia Talassemia, Mielofibrosi, anemia emolitica Drepanociti Forma a falce Drepanocitosi o altre emoglobinopatie Schistociti Forma ad elmetto DIC, TTP, protesi valvolari Sferociti Forma a sfera Emolisi (ereditaria e non) Stomatociti Forma a “bocca” del pallore centrale Emolisi acquisita o ereditaria Forma anomala Anomala distribuzione Formazione di rouleau “monete impilate” MM, Waldenstrom Inclusione di corpuscoli Emazie nucleate Nucleo picnotico Sanguinamento acuto, emolisi severa Corpi di Howell-Jolly Piccole formazioni rotondeggianti Anemia megaloblastica, asplenia,emolisi Corpi ad anello di Cabot Anelli o figure a “8” Emolisi severa Inclusioni eritrocitarie • • • • • Corpi di Howell Jolly: frammenti nucleari, originanti da frammentazione o incompleta espulsione del nucleo, rimossi a livello splenico. Si osservano dopo splenectomia Anelli di Cabot: residuo del fuso mitotico, visibili in condizioni di diseritropoiesi Punteggiatura basofila: aggregazione patologica di ribosomi. Frequente nella intossicazione da piombo. Residui di RNA nei reticolociti. Corpi di Heinz: emoglobina denaturata che precipita in caso di insulti chimici, di emolisi da carenza di G6PDH, o per difetti di struttura globinica Siderosomi: Granuli intracitoplasmatici di ferritina ed emosiderina 12 Colorazione dei reticolociti: Le cellule immature (reticolociti) sono identificate con colorazione sopravitale di residui precipitati di RNA (blu di metilene). le cellule che contengono il precipitato colorato sono contate e riportate in percentuale (3-5/1000) Colorazione dei Corpi di Heinz: I corpi di Heinz (Heinz Body) sono precipitati di emoglobina denaturata e vengono colorati con colorante sopravitale al cristallo violetto. Il test serve a identificare le emoglobinopatie instabili (HgH, Talassemia, deficit di G6PD) Fornula leucocitaria 13 I globuli bianchi nel sangue periferico formula leucocitaria neutrofili 40 - 80 % linfociti 20 - 40 % monociti 2 - 10 % eosinofili 1- 6 % basofili <1- 2% numeri assoluti neutrofili linfociti monociti eosinofili basofili 2-7 x 109/L 1-3 x 109/L 0.2-1 x 109/L 0.02-0-5 x 109/L 0.02-0.1 x 109/L monocita neutrofilo linfociti eosinofilo basofilo LGL piastrine valori nel sangue: 150 - 450 x 109 /L. circa 2/3 circolano, mentre 1/3 risiede nella milza o sedi extravascolari; 14 MPV: mean platelet volume; aumentato piastrinopenia da distruzione periferica, ridotto piastrinopenia iporigenerativa PDW: platelet distribution width; aumentato trombocitemia essenziale normale trombocitosi reattiva Le cellule del sangue sono prodotte nel midollo osseo e negli organi linfatici secondari (milza e linfonodi) Il midollo osseo nell’adulto occupa uno spazio di circa 4 litri; la meta’ è composto da midollo emopoietico, il resto da tessuto adiposo Nei bambini il midollo occupa uno spazio di circa 1,6 litri, ma è attivo al 100% 15 Periferico a bassa risoluzione Periferico ad alta risoluzione Piastrine Emazie 16 Piastrine (normali) Cluster di piastrine normali 17 Basofili Linfocita (1), monocita (2), neutrofilo (3) 2 1 3 18 Monocita Piastrine con molti aggregati 19 Linfocita reattivo 1 2 4 3 Monocita (1), linfocita (2), neutrofilo (3) 3 1 2 20 Talassemia-ß minor Eritrofagocitosi 21 Cluster di piastrine patologiche (trombositosi) Indagini di laboratorio in ematologia A) VALUTAZIONE "DIRETTA" dei parametri ematologici (composizione quantitativa e/o qualitativa delle cellule del sangue e del midollo osseo) Conteggi, morfologia, funzione 1) generici 2) specifici B) VALUTAZIONE "INDIRETTA" Effettuata su plasma/siero: dosaggio di componenti del sangue quali vitamine, proteine, minerali, metaboliti, etc... 22 Contatore di cellule S IS T E M A DI CONT E G G IO DE L L E PART ICE L L E DE L S ANG UE elettro d i FL USS O FL USS O SIS TE M A D I M IS UR A Z IO NE DEL F L USS O S C A R IC O AP E RT URA Sangue Periferico e Midollo A) COLORAZIONI CITOCHIMICHE (PIU' O MENO SPECIFICHE): Perl's = Ferro LAP = Fosfatasi Alcalina Leucocitaria - Linea differenziativa PAS = Glicogeno - Stadio maturativo SUDAN Nero. = Lipidi Perossidasi = Enzimi ossido-riduttivi Esterasi = Enzimi esterasici aspecifici B) CARATTERIZZAZIONE IMMUNOLOGICA: - Linea differenziativa - Stadio maturativo - Monoclonalità C) ESAME CITOGENETICO: Valutazione di eventuali alterazioni cromosomiche acquisite (utile a scopo diagnostico, prognostico e terapeutico) D) ANALISI MOLECOLARE: Studio dei riarrangiamenti genetici noti (utile a scopo diagnostico, prognostico e terapeutico) E) ESAME ISTOLOGICO M.O. (+/- immunoistochimica) 23 Dove effettuare l’aspirato midollare L’ago dell’aspirato 24 L’aspirato midollare Dove effettuare la biopsia ossea POSTERIOR SUPERIOR ILIAC SPINE 25 Ago per biopsia (Jamshidi needle) Il frustolo bioptico 26 Disturbi della milza: asplenia La diagnosi di asplenia può sospettata in caso di: 1. Emazie nucleate o inclusioni eritrocitarie (corpi di Howell-Jolly o Pappenheim) 2. Cellule bersaglio o acantociti in numero elevato 3. Aumento dei reticolociti 4. Aumento delle piastrine e dei granulociti Cause di asplenia Milza atrofica: - Rettocolite ulcerosa Morbo celiaco Tireotossicosi (malattia di Graves) Sindrome di Sezary GVHD 27 Disturbi delal milza: splenomegalia Infezioni: - Acute, subacute e croniche (mononucleosi, endocardite, leishmaniosi, ecchinococcosi etc) Malattie infiammatorie croniche: - LES, sarcoidosi, AR Neoplasie: - LMC, LH, LNH, HCL, PV, mielofibrosi, LLC, metastasi Malattie emolitiche: - Talassemia, sferocitosi, AE immune Malattie da deficit: - Severa carenza marziale, anemia perniciosa Ipertensione portale: - Cirrosi, TV porta e VV splancniche Valutazione del midollo osseo Indicazioni all’aspirato midollare: - Riduzione di una singola linea cellulare Riduzione di due linee cellulari Pancitopenia Leucemie acute Valutazione delle riserve marziali (anemia sideroblastica o anemie croniche) - Diagnosi di infiltrazione midollare da neoplasia solida - Infezioni intramidollari - Disordini immunologici - Diagnosi di malattie non ematologiche (Leishmaniosi, tubercolosi, amiloidosi, sd di Gaucher, Kala-azar etc) 28 Valutazione del midollo osseo Vantaggi rispetto all’aspirato: valutazione dell’osso midollare con struttura conservata. E’ molto utile perché mantiene il microambiente midollare; serve per valutare la morfologia cellulare e/o infiltrati midollari. Indicazioni alla biopsia ossea: - Incapacità di ottenere un buon aspirato Valutazione di bi- o pancitopenia Presenza di leucoeritroblasti nel periferico (mielofibrosi) Mieloma multiplo Staging tumorale Grado di aplasia nella terapia delle leucemie Definizione L’ematopiesi è la (1) proliferazione delle cellule progenitrici, che sono mantenute dalle cellule staminali, e (2) la loro differenzazione nelle componenti cellulari del sangue 29 L’emopoiesi CFU -GM NEUTROFILI MONOCITI LINFOCITO T CFU -Eo EOSINOFILI CFU -Gemm CELLULA STAMINALE LINFOIDE CFU -Meg PIASTRINE CELLULA STAMINALE TOTIPOTENTE CFU -Baso LINFOCITO B BASOFILI BFU -E CFU -E ERITROCITI 30 Siti dell’ematopoiesi Feto 0-2 mesi: 0-8 mesi: 5-9 mesi: sacco vitellino FEGATO, MILZA MIDOLLO OSSEO (tutto) Bambini MIDOLLO OSSEO (Tutte le ossa; poi progressiva sostituzione con midollo giallo) Adulti MIDOLLO OSSEO (Vertebre, costole, sterno, sacro e pelvi, estremità prossimali dei femori e degli omeri) Timing dell’ematopoiesi PRENATALE POSTNATALE CELLULARITA' (%) 100 MIDOLLO OSSEO SACCO VITELLINO VERTEBRE FEGATO 80 STERNO 60 40 MILZA COSTOLE TIBIA 20 0 FEMORE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 NASCITA 20 30 40 ETA' 50 60 70 31 Ematopoiesi patologica In presenza di patologie, i siti extramidollari possono servire come siti primari per lo sviluppo delle cellule ematiche a. Siti ematopoietici fetali (milza e fegato) possono diventare siti primari nell’adulto in alcune malattie (mieloproliferative) b. Siti midollari adulti, che sono normalmente non ematopoietici, possono trasformarsi in siti ematopoietici per aumentare la produzione di cellule de sangue Vita media delle cellule ematiche Processo di rinnovamento costante delle cellule ematiche vita media cellule mature MIELOPOIESI LINFOPOIESI 1) granulo-(mono)-poiesi: 2) eritropoiesi: 3) piastrinopoiesi: 10 ore 120 gg. 10 gg. 1) cellule B 2) cellule T ? ? 32 L’entità del fenomeno emopoiesi • In condizioni normali, ogni ora sono prodotti: 1010 globuli rossi, 109 globuli bianchi 24/24 ore per tutta la vita. • In condizioni di stress (perdita acuta di sangue, infezione) i fabbisogni aumentano di 10 volte e oltre • Inoltre le cellule prodotte dal midollo sono in grado di funzionare in tutti i distretti dell’organismo in modo autonomo Struttura del midollo emopoietico STROMA E PARENCHIMA Cavità compartimentalizzate da trabecole ossee, contenenti cellule adipose e parenchima (eritroblasti, granuloblasti, megacariociti, cellule stromali), con un complesso sistema vascolare (arteriole midollari e corticali, rete sinusale, seno centrale) Tale sistema vascolare è permeabile alle cellule ematiche mature per la presenza di pori di migrazione beanti sulla parete sinusale (passaggio per processo "attivo"). 33 Istologia del midollo osseo Osetoblasti e osteoclasti 34 Vasi midollari Il microambiente emopoietico • Il microambiente è composto da una multitudine di cellule, mesenchimali ed emopoietiche che forniscono: - Superfici - Matrice extracellulare - Fattori solubili che in concerto sono responsabili della regolazione e proliferazione, quiescenza, differenzazione, reclutamento ed accumulo dei progenitori emopoietici e delle cellule staminali 35 La normale funzione del midollo dipende da: 1. Normalità del microambiente midollare specifico 2. Normale funzione delle "cellule staminali" 3. Vit. B 12, acido folico, ferro+ormoni, proteine+lipidi +zuccheri Fasi dell’emopoiesi Cellula Staminale Totipotente Automantenimento Orientamento "multip." Mieloide Linfoide DIFFERENZIAZIONE Eritroblasti Granuloblasti Megacariociri B T Monoblast i. MATURAZIONE linfociti eritrociti granulociti piastrine B maturi T maturi monociti 36 Il midollo delle CS pluripotenti CS CS endodermiche CNS Fegato Pancreas Cervello Linee somatiche CS CS Emopoietiche Cresta neurale Midollo Nervi periferici Cellule neuro-endocrine Cell. Schwann Cellule pigmentarie Cell. Musc. Liscie ri oAut ento va m nno Cellule Germinali primitive Creste genitali Protogameti Vasi e CS CD 34+ 37 La gerarchia delle cellule emopoietiche • Il compartimento delle cellule staminali è costituito da rare cellule multipotenti (che sono in gradi di trasformarsi in tutte le cellule del sangue) e che possono automantenersi (generare cellule identiche). [Capacità mitotiche limitate] • Il processo denominato orientamento comporta la transizione verso cellule denominate progenitori emopoietici che hanno la capacità di differenziarsi verso una linea emopoietica. [Capacità mitotica elevata]. • Le cellule riconoscibili nel midollo sono i precursori ; essi hanno scarsa capacità di automantenersi ma elevatissima capacità mitotica Le CS: automantenimento • Se la capacità di automantenimento del clone di CS è illimitata e le CS sono immortali, esse possono funzionare per tutta la vita • Se così fosse la emopoiesi sarebbe un fenomeno stabile nella vita • Vi sono evidenze, invece, che indicano che solo una parte delle cellule staminali è attiva in un certo periodo e che per assicurare una emopoiesi continua è necessaria la produzione di nuove SC 38 L’evoluzione delle CS ematopoietiche LongTerm HS Automantenute per tutta la vita FlK-2Thy1.1low CD34- ShortTerm HS Automantenute per 6-8 sett. FlK-2+ Thy1.1low CD34+ Progenitore Linfoide comune T-cell NK B-cell c-kitlow Sca-1low CD34+ IL-7R+ GMP IL-7R- Progenitore Mieloide comune MEP c-kit+ Sca-1CD34+ CS Pluripotente (CFU-blast) Unità formanti Aggl. eritroidi (BFU-E) CS mieloide (CFU-GEMM) Prog. Eritr. (CFU-E) Megac. (CFU-Meg) Mono/gran. (CFU-GM) Prog. Eos. (CFU-Eo) Eritrociti Piastrine Monociti Neutrofili Basofili Basofili CS Linfoide Linfonodi Timo Cellule B Cellule T 39 I progenitori ematopoietici: proprietà • AUTOMANTENIMENTO: capacità di generare cellule non orientate che mantengono le stesse caratteristiche di staminalità e che assicurano il rinnovamento costante dell’ emopoiesi • RICOSTITUZIONE: capacità di rigenerare il pool cellulare di alcuni tessuti (nervoso, muscolare, epatico, vascolare etc.) oltre a quello immune ed emopoietico • ORIENTAMENTO E MATURAZIONE: capacità di generare cellule di varie filiere differenziative Le cellule staminali emopoietiche Cellule capaci di ricostituire l’emopiesi linfoide e mieloide quando trapiantate. Caratteristiche fenotipiche: 1. assenza degli antigeni presenti nei progenitori commissionati (lin-) e dell’ HLA-DR 2. positività dell’antigene CD34 (anche se vi sono SC CD34-) 40 Le cellule staminali: orientamento Il pool delle CS si automantiene e cloni di CS vanno incontro a differenziazione. Vi sono due modelli teorici per spiegare il comportamento delle CS: 1. il modello stocastico (l’indirizzo verso l’automantenimento o la differenziazione è basato sulla probabilità) 2. la teoria della “induzione emopoietica indotta dal microabiente” Le cellule mesenchimali • Fibroblasti, mio-fibroblasti, adipociti, osteoblasti, cellule endoteliali e macrofagi Citochine solubili Osteoblasti Cellula staminale Macrofago Fibroblasti Citochine di membrana Cellula endoteliale Trabecola ossea TNF, CSF, TGFβ, ILs 41 Spleen colony-forming unit (CFU-S) assay. Macroscopic splenic hematopoietic colonies arising from the CFU-S stem/progenitor cell 14 days after injection of murine bone marrow into lethally irradiated mice Reticolo normale: argirofilo 42 Proteine adesive (ligandi) e loro recettori • Ligandi proteine della superficie cellulare con la funzione di trattenere le cellule nel midollo: - VCAM-1 ligando la cui espressione è ridotta da: chemioterapia, G-CSF (Granulocyte Colony-Stimulating Factor) - ICAM-1 • Recettori adesivi - Integrine - Selettine - CD34, CD43, CD45RA, CD164: importanti per il processo di homing e di ritenzione delle CS al midollo I fattori di crescita emopoietici (I) L’ematopoiesi è regolata a diversi livelli: - le cellule emopoietiche hanno capacità maturativa intrinseca - la matrice extracellulare svolge un ruolo importante - Gli ormoni di natura glicoproteica denominati Fattori di Crescita Emopoietica (HGF, Hematopoietic Growth Factor) regolano l’emopoiesi 43 Monocita CS pluripotente Endotossina Azione dei fattori di crescita IL-3 T cell CFUGEMM Early BFU GM-CSF EPO Ipossia Fibroblasto IL-1 Late BFU Rene Cellula endoteliale EPO EPO EPO CFU-Eo CFU-G CFU-M Eosinofili Neutrofili Monociti EPO CFUMeg Piastrine CFU-E Eritrociti I fattori di crescita emopoietici (II) 1. Controllano la differenzazione e moltiplicazione giornaliera delle CS in cellule mature 2. Agiscono sulle cellule mature (leucociti) in risposta alle infezioni 3. Vengono chiamati CSF (Colony-stimulating factors) perché essi necessari allo sviluppo delle colonie progenitrici dalle cellule multipotenti 4. Sono prodotti da: linfociti, monociti, macrofagi, cellule endoteliali e fibroblasti 44 I fattori di crescita emopoietici: classificazione FC “non linea-specifici” FC “linea-specifici” Agiscono sulle cellue multi o totipotenti per l’automantenimento e diffrenzazione Agiscono sulle cellule “committed” per la loro differenzazione e differenzazione (stadi più avanzati) Multi-CSF o IL-3 Per la formazione e differenzazione di colonie di granulociti, macrofagi, eosinofili, mast-cell, cellule eritroidi, megacariociti G (granulocyte)-CSF M (monocyte)-CSF Eo (Eosinophil)-CSF GM-CSF Formazione delle colonie di granulociti e monociti Linfociti e monochine, rispondono all’infezione e risposta immune (IL-1) CSF, HGF e IL • Il termine Colony Stimulating Factor (CSF) è un termine generico utilizzato per significare sostanze ormonali capaci di stimolare la crescita di colonie ematopoietiche in vitro. • Il termine Hematopoietic Growth Factor (HGF) indica specifici ormoni capaci di agire in vivo a diversi livelli. • Il termine Interleukina (IL), originariamente indicava molecole che erano necessarie per le interazioni fra cellule immuni. Oggi con questo termine si indica una classe di molecole attive nella cascata emopoietica, multio mono-lineari appartenenti alla famiglia degli HGF (citochine). 45 G-CSF come esempio della struttura di una citochina 96 I numeri indicano gli amino-acidi B E 43 C 113 D 34 A 175 75 18 1-10 Sintesi ed effetti • Molte citochine sono prodotte dalle cellule stromali del midollo e agiscono a livello midollare e spesso agiscono in siti ben precisi e specifici. • - I fattori di crescita agiscono: inducendo la proliferazione dei progenitori emopoietici attivando le cellule mature stimolando le funzioni delle cellule mature stimolando la produzione di altri HGF 46 Espressione • Non vi sono dati sperimentali certi sulla produzione degli HGF in vivo. Unica eccezione è la trombopoietina (TPO) che è prodotta costitutivamente ed i livelli regolati dal consumo. • La trascrizione dei geni del GM-CSF (Granulocyte/Macrophage CSF), G-CSF ed M-CSF (Macrophage CSF) è presente nella grande maggioranza delle cellule analizzate, anche in assenza di stimoli, ma i trascritti sono degradati rapidamente nel traffico intra-citoplasmatico. • In vitro, i fibroblasti e le cellule endoteliali producono spontaneamente M-CSF. • Gli effetti biologici delle citochine sono mediati dal legame a rari (sulla superficie cellulare) ma specifici recettori ad alta affinità. Esempi di recettori di citochine LIF receptor gp130 C LIF receptor gp130 gp130 C C Azioni: -Aumentata sintesi proteine fase acuta -Induz. diff. emopoietica -Inibizione della Lipoproteinlipasi C IL-6 LIF = citochina IL-11 47 Legame recettoriale (I) • I recettori per le citochine consistono in un porzione extracellulare deputata al legame ed in una porzione intracellulare che serve ad attivare chinasi citoplasmatiche che inducono la differenziazione e la proliferazione. • Le alterazioni dei domini intracitoplasmatici alterano l’omeostasi cellulare favorendo la proliferazione senza maturazione: il risultato può essere in una neutropenia grave o in una LAM Legame recettoriale (II) • Il G-CSF esercita la propria azione tramite un recettore di membrana che appartiene alla “superfamiglia “ dei Recettori di citochine di Classe I ovv. Recettori ematopoietinici. • Dal punto di vista strutturale tali recettori sono caratterizzati da residui cisteinici altamente conservati e da una sequenza triptofano-serina - x – triptofano-serina circa 200 a.a. all’esterno della membrana cellulare (Cytokine-Receptor-Homology, CRH) che è essenziale per il ligando. • Vi sono meccanismi comuni ma anche meccanismi specifici per trasmettere i segnali caratteristici di ogni citochina 48 Produzione endogena di citochine (I) • La EPO fornisce l’esempio più chiaro per quanto riguarda la produzione endogena di citochine, in quanto si conosce il sito esclusivo di produzione (apparato iuxtaglomerulare) • La TPO fornisce un altro esempio riguardante il rapporto fra livelli sierici e produzione di piastrine (unico agonista del suo recettore (c-MPL) ed è la citochina regolatrice della produzione piastrinica. Produzione endogena di citochine (II) • Nel caso della mielopoiesi la situazione non è chiara: il GM-CSF difficilmente si trova in circolo; si ritiene che agisca a livello locale. • Al contrario i livelli sierici di G-CSF aumentano in svariate situazioni (infezioni, esposizione ad endotossina): i livelli più elevati si riscontrano nelle gravi neutropenie febbrili. • Nei pazienti con neutropenia ciclica i livelli di G-CSF fluttuano in modo concorde ed inverso alla conta dei neutrofili. 49 Produzione endogena di citochine (III) • L’ipotesi più accreditata per spiegare il comportamento differente tra GM-CSF (az. locale) e del G-CSF (az. sistemica) consiste nel fatto che il G-CSF circola nel sangue e stimola la neutropoiesi, mentre il GM-CSF agisce attivando le cellule a livello locale • Il controllo dei livelli è sulla base del consumo/rimozione della citochina in seguito al legame recettoriale Ruolo fisiologico delle citochine (I) • Gli studi sugli animali “knock-out” hanno contribuito notevolmente a comprendere questo aspetto: - Il topo carente in IL-7 ha una immuno-deficienza molto più grave di quello carente in IL-2 o IL-4 - Il topo carente in GM-CSF ha una emopoiesi relativamente normale, mentre quello carente in G-CSG è gravemente neutropenico, con alterata funzione dei neutrofili. Ciò significherebbe che il G-CSF è la citochina di primaria importanza per la regolazione dei livelli dei neutrofili in condizioni di emergenza (infezioni, neutropenie) 50 Ruolo fisiologico delle citochine (II) • Nel topo knock-out omozigote per la TPO (TPO-/-) il numero delle piastrine e megacariociti è <20% della norma (normale crescita, normale riproduzione, normale emostasi), mentre nel topo eterozigore (TPO-/+) i livelli delle piastrine sono del 60% della norma. • Poiché in assenza di TPO i megacariociti sono presenti, si ritiene che il ruolo della TPO sia quello di amplificare il sistema di produzione delle piastrine. Fattori di crescita e differenzazione emopoietica (Azione primaria sulla proliferazione e differenziazione e su attività funzionali delle cellule emopoietici) CLASSE FATTORE AZIONE MULTILINEARE IL3 (Interleuchina 3) GM-CSF (Granulocyte – Monocyte Colony Stimulating Factor) 51 Meccanismo autocrino di trasformazione cancerogena Fattori di crescita mRNA Proteina oncogena 3 4 Recettore attivato dei Fattori di crescita 2 mRNA 1 Protoncogene Il proto-oncogene (1) stimola (2) proteine oncogene e la proliferazione diretta (3) o mediata (4) di fattori di crescita MATURAZIONE AMPLIFICAZIONE ERITROBLASTI ERITROBLASTI ERITROBLASTI RETICOLITICI ERITROBLASTI ORTOCROMATOFILI BASOFILI POLICROMATPFOLI ORTOCROMATPFOLI ERITROBLASTI ERITROCITI 72 h ERITROBLASTI 40 h POLICROMATOFILI BASOFILI BFU-E CFU-Gemm CELLULA STAMINALE TOTIPOTENTE CFU-E PROERITROBLASTI ERITROPOIESI ACCELERATA BFU ERITROPOIESI INEFFICIENTE 52 Lacuna vascolare paratrabecolare Eritrone 53 Eritrone G R A N U L O C IT O P O IE S I E M O N O C IT O P O IE S I B F U -E C F U -M K C F U -S C F U -G M C F U -M C F U -G M IE L O B L A S T O M ONOBLASTO P R O M IE L O C IT O M IE L O C IT O P R O M O N O C IT O M E T A M I E L O C IT O M O N O C IT O G R A N U L O C IT O 54 Megacariociti Trombocitopoiesi 55 Organizzazione del sistema immunocompetente H "helper" (T4) T4 LINEA T IMMUNITA' CELLULARE S "suppressor" (T8) T8 CELLULA ANTICORPI STAMINALE LINFOCITOPOIESI + LINEA B PLASMACELLULA IMMUNITA' UMORALE FATTORI DI CRESCITA E DIFFERENZIAZIONE EMOPOIETICA (Azione su linfo-poiesi e altri sistemi cellulari con effetto "mediato " tramite cellule "accessorie“) CLASSE AZIONE MISTA E INDIRETTA FATTORE IL 1 IL 2 IL 3 IL 4 IL 5 (Eosinofili) 56 AZIONE MONOLINEARE O RISTRETTA G-CSF (Granulocyte Colony) M-CSF (Monocyte Colony Stimulating Factor) EPO (Eritropoietina) TPO (Trombopoietina) Azione dei vari FC sulle cellule emopoietiche Pool cellule staminali LIF IL-11 IL-12 IL-6 IL-1 SCF G-CSF Pool proliferativo IL-11 IL-9 IL-6 IL-3 SCF GM-CSF G-CSF 57 Azione dei fattori di crescita sulle popolazioni midollari in rapporto alla maturazione Pool maturativo EPO G-CSF GM-CSF M-CSF Cellule mature G-CSF GM-CSF IL-8 IL-5 58 59 CLASSE FATTORE AZIONE MISTA TNF (Tumor Necrosis Factor) E INDIRETTA PDGF (Plateled Der. Growth Factor) EGF (Epidermal Growth Factor) IFN α, β, δ (Interferoni) 60