INFINITE ESTENSIONI DEI NUMERI PRIMI DI SOPHIE GERMAIN (connessioni con test di primalità e fattorizzazione veloce) Gruppo “B. Riemann” Michele Nardelli, Francesco Di Noto *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show infinite generalization (or extension) of Sophie Germain’s primes Riassunto In questo lavoro, seguito del Rif.1, mostreremo le possibili ed infinite estensioni kp + 1, kp + 2 con k dispari o pari ( o generalizzazioni) dei numeri primi di Sophie Germain, partendo dai numeri gemelli, per k = 1 °°°°°° I numeri primi di Sophie Germain possono essere 1 generalizzati ad infinite serie di coppie, con la formula estesa kp+1 se k è dispari, kp + 2 se k è pari Proposta di dimostrazione Partiamo dai numeri primi gemelli, con k = 1, quindi dispari, e otteniamo la relativa serie. Poiché i numeri primi gemelli sono di forma p e q = p + 2, la formula per il secondo numero (q) della coppia, p + 2, si può scrivere anche come 1*p + 2, quindi con k =1, in questo caso 1 è sottinteso. I numeri primi gemelli sono infiniti (vedi Rif. 1). Con k = 2, abbiamo i già numeri di Sophie Germain, anch’essi infiniti (Rif.1). k è anche il circa il rapporto (che tende a k al crescere di p). Infatti , il rapporto tra il numero gemello più grande e quello più piccolo tende a 1. per esempio per p = 5 e q =7, 7/5= 1,4, mentre per q = 103 e p = 101, abbiamo q/p =103/101= 1,019… Per i numeri di Sophie Germain, dove q = 2p +1, abbiamo q/p = 2p+1 /p ≈ → 2 2 Qualche esempio p = 5, q= 2*5+1 = 11, 11/5=2,2, mentre per p = 23, q = 2*23=47, 47/2 = 2,043, e così via, con rapporto sempre più tendente a 2. Questo rapporto è importante per fattorizzare facilmente i prodotti di due numeri gemelli mentre per le serie successive (Sophie Germain e le successive) è più difficile. Vediamo ora la terza serie, per k = 3. Poiché 3 è dispari, come 1 per i numeri primi gemelli, la formula per q sarà quindi q = 3*p + 2. Le prime 12 coppie, con la TABELLA 1 p>2 3 5 7 11 13 17 19 23 29 31 q = 3*p + 2 11 17 23 35 41 53 57 71 87 95 primo si si si Non primo no si si no si no no 3 37 41 43 47 53 59 61 67 71 73 79 83 89 97 101 103 … 111 129 131 143 161 179 185 203 215 221 239 251 269 293 305 311 … no no si no no si no no no no si si si si no sì … … Fino a 100, ci sono solo 6 coppie di numeri di Sophie Germain per k =3, mentre ci sono 8 coppie di gemelli (per k = 1) e 7 coppie di Sophie Germain normali (per k = 2), con 6, 8, e 7 molto vicini; (notiamo che 8 corrisponde al numero delle vibrazioni fisiche delle superstringhe) quindi la distribuzione fino ad N è simile, trattandosi di coppie , e per le C coppie di primi, quale che sia la loro formula, la stima è sempre C ≈ 1,32*N/(lnN)^2. 4 Per es. fino ad N = 311, abbiamo 12 coppie di numeri primi per k = 3, e con tale formula di stima logaritmica abbiamo C ≈ 311/5,73^2 = 311/32,94 = 9,44 ≈ 12; poiché tali numeri primi sono molto simili ai numeri primi gemelli, occorre moltiplicare tal numero per 1,32 (costante dei numeri gemelli) ottenendo 12,46 più vicino al valore reale 12. Notiamo che 12 = 24/2, dove 24 è il numero corrispondente alle vibrazioni fisiche delle stringhe bosoniche. Mentre fino a d N ≈ 100 abbiamo C ≈ 1,32 *100/(ln 100)^2 =1,32*100/(4,60)^2 = 1,32*100/21,20 = 1,32*4,71= 6,21≈ 5 E così via per tutti gli altri valori di k. Per k =3, il rapporto tra i due numeri q e p è di circa 3 come limite inferiore; esempi : 23/7 = 3,28, 311/103= 3,019 Per la fattorizzazione, √3= 1,73, e 1/1,73 = 0,57 = 57% di n = √N =p*q Esempi come da tabella 2 seguente TABELLA 2 5 N =p*q 33 = 3*11 85 = 5* 17 161=7*23 … n =√N 5,74 9,21 12,68 … n*0,57 ≈ p 3,27 3 5,25 5 7,23 7 … … n/0,57 ≈ q 10,07 ≈ 16,15 22,24 … 11 17 23 …- 32033= 103*311 … 178,97 102,01 313,98 311 … … 103 … Lo stesso succede per qualsiasi valore di k, pari o dispari che sia. Per altri dettagli, vedi Rif. 1 Conclusione Mostrata tale estensione per tutti i valori di k ( 1 per i numeri primi gemelli, 2 per i noti numeri di Sophie Germain, da 3 in poi per tutti gli altri infiniti valori di k), con la connessione tra il rapporto q/p e quindi la relativa percentuale di n =√N presso la quale trovare facilmente p (il problema è che , tranne che per k = 1per i numeri primi gemelli, i numeri di Sophie Germain con k > 1 non sono facilmente riconoscibili come tali) Possiamo concludere che, per qualsiasi k, il numero Ck è sempre stimabile con la formula: 6 Ck (N) ≈ 1,32 * N/(ln N)^2 Con 1,32 = 2*0,66 = costante per i numeri gemelli I numeri di Sophie Germain, oltre che ai test di primalità sono anche legati , sia pure indirettamente, alla fattorizzazione veloce (vedi paragrafo successivo). Infine, i numeri di Sophie Germain hanno a che fare con i test di primalità, vedi sito www.dti.unimi.it/citrini/MD/progetto_primi/curiosita/sophie_germain/sophie_germai n.html Sezione Aks; ma anche la voce “Test di primalità” di Wikipedia, che riportiamo parzialmente “Test di primalità Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Un test di primalità è un algoritmo che, applicato ad un numero intero, ha lo scopo di determinare se esso è primo. Non va confuso con un algoritmo di fattorizzazione, che invece ha lo scopo di determinare i fattori primi di un numero: quest'ultima operazione è infatti generalmente più lunga e complessa. Con la significativa eccezione del metodo delle curve ellittiche (noto come ECPP) e dell'algoritmo AKS, i test di primalità più efficienti oggi utilizzati sono probabilistici, nel senso che danno una risposta certa solo quando rispondono NO (ossia quando dicono che il numero è composto) mentre nel caso di risposta SÌ assicurano soltanto un limite inferiore alla probabilità che il numero sia primo. L'errore dei test può essere però reso piccolo a piacere … 7 Complessità computazionale [modifica] Il problema di verificare se un numero è primo (detto PRIMES) è di complessità P. Tale risultato è stato raggiunto nel 2002. In precedenza, era stato provato nel 1977 da Solovay e Strassen che esso era nella classe di complessità co-RP; nel 1992 Adleman e Huang, modificando l'algoritmo di Goldwasser Kilian, mostrarono che esso era nella classe RP, e di conseguenza nella classe ZPP, intersezione di RP e co-RP. Nel 2002 Agrawal, Kayal e Saxena fornirono un algoritmo deterministico polinomiale per PRIMES, noto come algoritmo AKS, di complessità , che si riduce a se vale la congettura di Sophie Germain. L'algoritmo è stato migliorato varie volte in passi successivi, e sembra essere stato trovato un [1] algoritmo ibrido di complessità . Ciononostante al momento attuale questo algoritmo non comporta significativi vantaggi rispetto ai ben noti metodi probabilistici, né implica alcunché sulla fattorizzazione di un numero (se non nel test di verifica di primalità), e quindi nella crittografia basata sui primi…” Poiché la congettura di Sophie Germain è vera (Rif.1), ed anche le sue estensioni a kp +1 e a kp + 2 lo sono (possiamo considerare queste forme come q e quindi il prodotto N = p*q = p*(kp+1), con q/p ≈ k), e quindi la riduzione a è valida. Circa la fattorizzazione di un numero N, se si potesse riconoscere, in qualche modo, che esso e il prodotto dei due numeri di una coppia di Sophie Germain (con k = 2) , o di una sua estensione (k qualsiasi numero naturale), allora avremmo che, 8 essendo il rapporto r =q/p ≈ k, e 1/√r = 1/√k = percentuale di p rispetto ad n = √N, e quindi la fattorizzazione entra in gioco, connettendola in tal modo anche con la congettura di Sophie Germain estesa. Finora però solo il prodotto di due numeri primi gemelli (estensione per k = 1) o comunque due numeri molto vicini (differenza 4, 6, ecc. come nei numeri cugini e sexy) è facilmente riconoscibile come tale, tramite la parte decimale molto elevata, (es. 0,99… di n) e quindi p come percentuale elevatissima di n ( ≈ 99% di n, vedi Rif. 1), mentre per k > 1 un tale riconoscimento non è ancora possibile. Ma potrebbe esserlo in futuro una volta dimostrata bene la nostra ipotesi percentuale (Rif. 2), il cui scopo è di mostrare la possibile e sospettata connessione tra parte decimale della radice quadrata al rapporto r = q/p, finora mostrata solo per rapporto r = q/p ≈1 come nei numeri gemelli. Poiché in matematica un concetto, in teoria, deve funzionare per tutti i casi (r = q/p > 1) e non solo per un caso particolare 9 (r ≈1), ci potrebbe e ci dovrebbe essere un modo di funzionare anche per r > 1, che consentirebbe una fattorizzazione veloce anche per i numeri N = p*q con r > 1 . Per i numeri N prodotti con p e q numeri di Sophie Germain (r ≈ 2, essendo q = 2p+1 ), e quindi k = 2), p ≈ 70% di n = √N. Il problema è, ricordiamo, di riconoscere N come prodotto dei due numeri di Sophie Germain della medesima coppia , con k =2, e poi per estensione, anche per ogni k > 2 (dove al crescere di k ≈ r, la percentuale di n dove trovare più velocemente p, è ovviamente sempre più piccola, e proporzionalmente più piccola, ovviamente, anche la parte decimale di n; anche se, apparentemente, si mostra molto caotica al crescere di r. Una buona regolarità si nota solo per r leggermente superiori a 1, e quindi con numeri p e q molto vicini, come per esempio i numeri gemelli, con k = 1 ed r ≈1 ). Riferimenti 1) “INFINITA’ DEI NUMERI PRIMI DI SOPHIE 10 GERMAIN E DEI NUMERI PRIMI GEMELLI” Gruppo “B. Riemann” Francesco Di Noto, Michele Nardelli 2) “Ipotesi su p < n come possibile percentuale di n = √N per una fattorizzazione più veloce” Francesco Di Noto, Michele Nardelli (Gruppo “B.Riemann”) NOTA FINALE Altre generalizzazioni di cui ci occuperemo in seguito riguardano: a) la congettura di forte di Goldbach, per la quale tutti i numeri pari > 4 sono somma di due numeri primi (k=2): La nostra generalizzazione dice che qualsiasi numero pari N maggiore di 2k è somma di k primi, con k anch’esso pari. Per esempio, per k = 10, qualsiasi numero pari maggiore di 2*10=20 è somma di 10 numeri primi (infatti 20 è la somma di 11 dieci volte 2, numero primo ripetuto 10 volte (sono consentite ripetizioni) b) la congettura debole di Goldbach, con k dispari. Per esempio, con k = 11, il numero N dispari deve essere almeno 2k+1, e quindi N minimo = 2*11 +1 = 23 che è la somma di dieci volte 2, + 3 ; infatti 10*2 + 3 = 23. Al crescere di N, ai numeri 2 si sostituiscono gradualmente numeri primi più grandi (3, 5, 7, ecc.) fino a quando saranno tutti diversi. c) Il noto paradosso di Fibonacci, per il quale il termine centrale di una terna qualsiasi 0 uguali alla radice quadrata dei due termini esterni, + 1 alternativamente. Se invece si moltiplicano tutti i termini della serie di Fibonacci per k, la differenza + 1 diventa + k^2. Questo perché la serie di Fibonacci è una progressione quasi perfetta, con numero (quasi) fisso (ratio) = 1,618…, che però varia in modo lentissimo e tende a phi = 1,618033… il che causa tale paradosso e le nostre estensioni, cosa che non succede con le 12 progressioni geometriche con coefficiente sempre fisso e intero. d) Infiniti Triangoli di Tartaglia: mentre il noto Triangolo di Tartaglia (per m=1) è simmetrico, e la somma dei numeri di ogni riga è una potenza di m + 1 = 2 , tutti i successivi Triangoli di Tartaglia ( con m > 2) sono invece asimmetrici e la somma di tutti i numeri di ogni riga sono potenze di (m + 1). FINE 13