Corrente elettrica LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA • Cos’è la corrente elettrica? • La corrente elettrica è un flusso di elettroni che si spostano dentro un conduttore dal polo negativo verso il polo positivo Prof. Crosetto Silvio 2 Prof. Crosetto Silvio Definizione di generatore di tensione e utilizzatore di corrente elettrica Esempio Il generatore di tensione è un dispositivo in grado di far circolare in un circuito cariche elettriche. Quando si collega una lampadina ad una pila la lampadina si accende mentre la pila fornisce elettroni, la pila è un generatore e la lampadina un utilizzatore di corrente elettrica. L’utilizzatore compie un lavoro tramite il flusso di cariche elettriche che lo raggiunge Per spiegare il fenomeno dell’elettricità si fa spesso l’analogia con un circuito idraulico. In un circuito idraulico c’è una pompa che crea un dislivello con l’acqua, l’acqua scendendo può mettere in funzione una ruota compiendo un lavoro. Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 3 4 Definizione di intensità di corrente elettrica Analogia tra circuito idraulico e circuito elettrico L’intensità di corrente elettrica è il rapporto tra la quantità di carica che passa attraverso la sezione di un conduttore e l’intervallo di tempo in cui passa. I = Q / ∆t GENERATORE DI TENSIONE POMPA IDRAULICA ACQUA TRASPORTATA l’unità di misura nel sistema internazionale è l’Ampere che viene anche usata come unità fondamentale. FLUSSO DI CARICHE ELETTRICHE RUOTA IN MOVIMENTO Se la quantità di carica che attraversa la sezione del conduttore è costante nel tempo si parla di CORRENTE CONTINUA, altrimenti si parla di CORRENTE ALTERNATA. LAMPADINA Prof. Crosetto Silvio 5 Prof. Crosetto Silvio 6 1 Strumenti di misura usati per misurare intensità di corrente e differenza di potenziale Differenza di potenziale Volmetro Intensità di corrente Amperometro Misura della differenza di potenziale Poiché la misura della differenza di potenziale avviene tra due punti bisogna collegare lo strumento in parallelo ossia lo strumento chiude un circuito in parallelo rispetto al collegamento su cui avviene la misura Multimetro A R1 analogico digitale Vs R2 V Nell’esempio a fianco il collegamento su cui avviene la misura è la resistenza R2 B 7 Prof. Crosetto Silvio Misura della intensità di corrente 8 Prof. Crosetto Silvio Amperometro e Volmetro L’intensità di corrente è una grandezza che descrive la quantità di carica che attraversa un conduttore nel tempo. E’ un flusso di cariche perciò per la sua misura il dispositivo deve essere attraversato dal flusso, quindi l’amperometro viene collegato in serie al circuito Misura dell’intensità di corrente erogata dal generatore Vs R1 Vs R2 A Prof. Crosetto Silvio Amperometro Volmetro 9 Definizione di potenza elettrica Prof. Crosetto Silvio 10 Definizione di resistenza elettrica Un conduttore viene attraversato da corrente soltanto se ai sui capi è presente una differenza di potenziale, perciò la tensione è la causa della intensità di corrente. Quando un generatore deve fare passare una certa quantità di carica da un lato all’altro di un circuito il generatore deve compiere un lavoro pari a Il rapporto tra differenza di potenziale e intensità di corrente elettrica si chiama RESISTENZA e si misura in ohm: 1Ω = 1V / 1A La resistenza rappresenta l’ostacolo al movimento degli elettroni di un conduttore dovuto alla presenza degli atomi ionizzati del conduttore L = q ⋅∆V = i ⋅∆V⋅∆t Questo lavoro corrisponde all’energia che le cariche elettriche trasportano attraverso il conduttore in un tempo ∆t. Si arriva allora alla definizione di potenza elettrica: P = L / ∆t = i ⋅∆V Prof. Crosetto Silvio 11 Prof. Crosetto Silvio 12 2 Resistori e codice dei colori Prima legge di Ohm La resistenza può essere misurata con il metodo volt_amperometrico ossia con un volmetro in parallelo e un amperometro in serie La relazione tra intensità di corrente e differenza di potenziale di un conduttore prende il nome di prima legge di Ohm, è una legge sperimentale: Per riconoscere il valore della resistenza dei resistori in commercio si usa il codice dei colori. La prima banda corrisponde alla prima cifra, la seconda alla seconda e la terza al numero di zeri da scrivere dopo le prime due cifre e la quarta all’E% ∆V = R ⋅ I con R = resistenza , ∆V = differenza di potenziale e I = intensità di corrente Un conduttore che rispetta la prima legge di Ohm si dice OHMICO Prof. Crosetto Silvio 13 Potenza in un conduttore ohmico Prof. Crosetto Silvio 14 Seconda legge di Ohm La resistenza di un conduttore dipende dalla sua lunghezza, dalla sezione e dal materiale di cui è composto: In un conduttore ohmico la potenza assorbita dal conduttore dipende dalla sua resistenza secondo la seguente relazione: E’ direttamente proporzionale alla lunghezza. E’ inversamente proporzionale alla sezione. R = ρ ⋅ ( l / S ) con l = lunghezza del conduttore, S = area della sezione e ρ = resistività, dipende dal materiale P = ∆V ⋅ I = R ⋅ I ⋅ I = R ⋅ I2 Per dimostrare la relazione si fa uso della legge di Ohm e della definizione di potenza elettrica. Prof. Crosetto Silvio 15 Prof. Crosetto Silvio 16 Resistività e temperatura Resistività La resistività è proporzionale alla temperatura. Poiché il movimento degli elettroni è influenzato dalla quantità di ioni presenti nel conduttore e dal loro movimento, all’aumentare della temperatura aumenta l’energia cinetica degli atomi e quindi diventa più difficile per gli ioni muoversi, allora aumenta la resistività: La resistività rappresenta una misura della difficoltà che gli elettroni incontrano mentre si muovono all’interno del conduttore. Minore è la resistività, minore è la resistenza del conduttore. La resistività si misura in Ω ⋅ m ρT = ρ0 ⋅(1 + α⋅ ( T – T0 )) con ρ0 = resisitivtà ad una temperatura di riferimento t0 il coefficiente α può essere positivo o negativo, per i metalli è positivo Prof. Crosetto Silvio 17 Prof. Crosetto Silvio 18 3 Resistenza e temperatura Superconduttori Poiché la resistività cambia con la temperatura, anche la resistenza varia con la temperatura, al diminuire della temperatura è più piccola, all’aumentare è più grande. I superconduttori sono materiali particolari che quando la temperatura giunge al di sotto di un determinata temperatura critica TC non ostacolano più il passaggio dell’intensità di corrente elettrica. Si comportano quindi come conduttori con R = 0. RT = ρT ⋅ ( l / S ) = ρ0 ⋅ ( l / S ) ⋅ (1 + α⋅ ( T – T0 )) Su questo fenomeno si basano i termistori ossia sensori di temperatura molto sensibili Prof. Crosetto Silvio 19 Prof. Crosetto Silvio 20 Esempio Effetto Joule • Cosa succede ad un conduttore con forte resistenza se viene attraversato da un intensità di corrente ? • Il conduttore si scalda, aumenta molto la sua temperatura, questo fenomeno si chiama effetto Joule 21 L’effetto Joule consente di usare l’energia elettrica per produrre calore, esempi di macchine di questo tipo sono le stufe elettriche Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 22 Legge di Joule Esempio Atri esempi di uso dell’effetto Joule sono il bollitore, il phon elettrico o il ferro da stiro La quantità di calore che si sviluppa in un conduttore elettrico è direttamente proporzionale a: Resistenza R del conduttore. Quadrato dell’intensità di corrente che attraversa il conduttore L’intervallo di tempo durante il quale passa l’intensità di corrente Q = R ⋅ I2 ⋅ ∆t dove I = intensità di corrente, R = resistenza , ∆t = intervallo di tempo. Prof. Crosetto Silvio 23 Prof. Crosetto Silvio 24 4 Effetto Joule e riscaldamento dell’acqua Altri effetti della corrente elettrica Supponendo che in un bollitore tutto il calore prodotto dalla corrente elettrica si trasferisca all’acqua si può impostare una relazione usando la legge di Joule e la legge della termometria: Il passaggio della corrente elettrica può produrre anche altri effetti oltre all’aumento di temperatura: Effetto chimico: reazioni chimiche dentro una soluzione con trasporto di ioni. m ⋅ c ⋅∆T = R ⋅ I2 ⋅ ∆t allora ∆T = (R ⋅ I2 ⋅ ∆t ) / (m ⋅ c) Effetto magnetico: la corrente elettrica produce un campo magnetico che fa ruotare un ago magnetico posto nelle sue vicinanze m = massa dell’acqua , c = calore specifico , ∆T = incremento di temperatura. Prof. Crosetto Silvio 25 Prof. Crosetto Silvio 26 Definizione di circuito elettrico Esempio Un circuito elettrico è un insieme di conduttori, resistenze e generatori connessi tra di loro. Le lampadine che illuminano un albero di Natale sono un circuito elettrico con tante resistenze collegate in serie e un generatore che è la spina Nodo: punto in cui convergono o partono più conduttori Ramo: conduttore che collega due nodi, può anche essere presente una resistenza o utilizzatore su di esso. Maglia: circuito elettrico chiuso composto da rami e nodi Prof. Crosetto Silvio 27 Primo principio di Kirchhoff 28 Secondo principio di Kirchhoff Il secondo principio di Kirchhoff rappresenta anche esso un principio di conservazione ma riguarda le differenze di potenziale: Il primo principio di Kirchhoff corrisponde al principio di conservazione dell’energia per la corrente elettrica, afferma: La somma delle differenze di potenziale dei generatori di tensione presenti in una maglia è uguale alla somma delle cadute di tensione presenti nella maglia La somma delle corrente che entrano in un nodo è uguale a quella delle correnti uscenti f1 + f2 = R1 ⋅ I + R2 ⋅ I con f1,f2 = forze elettromotrici, differenze di tensione dei generatori , I = intensità di corrente che attraversa la maglia e R1 , R2 = resistenze presenti nella maglia I1 + I2 = I3 + I4 + I5 Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 29 Prof. Crosetto Silvio 30 5 Collegamento in serie di resistenze Collegamento in parallelo di resistenze Due resistenze sono collegate in serie quando sono inserite una di seguito all’altra in modo che l’ intensità di corrente elettrica uscente dall’una entri in quella successiva, quindi quando sono attraversate dalla stessa intensità di corrente Due resistenze sono collegate in parallelo quando l’intensità di corrente che le attraversa si divide parte su una resistenza parte sull’altra e presentano ai loro capi la stessa differenza di potenziale R1 IT = I1 + I2 = VT/R1 + VT/R2 = VT = V1 + V2 = ( R1 + R2)⋅I → R2 Vt Vt Si applica il II°principio di Kirchhoff Collegamento in serie / parallelo di n resistenze R2 RT = R1 + R2+ ……+ Rn Prof. Crosetto Silvio R1 R2 Rn 1/RT = 1/R1 + 1/R2+ ……+ 1/ Rn Prof. Crosetto Silvio 33 Potenza di un circuito parallelo La potenza consumata da un circuito in parallelo corrisponde alla somma della potenza consumata dai due utilizzatori esattamente come nel circuito in serie, per dimostrarlo si usa il primo principio di Kirchhoff e la definizione di potenza. R1 Vt R2 R2 PT = VT ⋅I = V1 + V2 = ( R1 + R2)⋅I ⋅I = R1 ⋅I2 + R2 ⋅I2 = P1 + P2 Allora PT = P1 + P2 Vt Prof. Crosetto Silvio 34 Resistenza interna di un amperometro Quando si usa un dispositivo elettrico è sempre presente una resistenza interna non nulla di cui bisogna tenere conto. Nel caso dell’amperometro in una misura di corrente l’intensità di corrente diventa: PT = ∆V⋅IT = ∆V ⋅ ( I1 + I2 ) = ∆V ⋅I1 + ∆V ⋅I2 = P1 + P2 I = ∆V / ( R + r ) dove r = resistenza interna dell’amperometro e R = resistenza presente nel circuito Allora PT = P1 + P2 Prof. Crosetto Silvio 32 Per calcolare la potenza di un circuito serie si applica il secondo principio di Kirchhoff e la definizione di potenza elettrica. La potenza totale corrisponde alla somma delle potenze consumate dai singoli utilizzatori. R1 Vt RT= R1⋅R2 / ( R1+R2 ) Potenza di un circuito serie Rn Vt R2 Si applica il I°principio di Kirchhoff 31 Prof. Crosetto Silvio R1 ( 1/R1+1/R2 )⋅VT = 1/RT⋅VT → R1 Rt = R 1 + R2 35 Prof. Crosetto Silvio 36 6 Resistenza interna di un volmetro Resistenza interna di un generatore Anche i generatori di tensione presentano una resistenza interna, perciò la tensione ai loro capi si misura come: Poiché il volmetro presenta una resistenza interna che è in parallelo rispetto alla resistenza su cui si misura la differenza di potenziale per evitare che sia attraversato di intensità di corrente presenta una resistenza interna molto alta, tendente ad infinito ∆V = fem - r⋅I I = fem / ( R + r ) Con fem = forza elettromotrice del generatore e r = resistenza interna 37 Prof. Crosetto Silvio Bilancio energetico di un generatore Prof. Crosetto Silvio 38 Collegamento in serie di più generatori Per bilancio energetico di un generatore si intende quanta energia viene prodotta, quanta viene dissipata dal generatore e quanta viene fornita. Vale la seguente relazione: Per avere generatori con una differenza di potenziale più alta spesso si collegano in serie, poiché la forza elettromotrice totale è pari alla somma delle singole forze elettromotrici: PG = PU + PI Dove PG = potenza fornita , PU = potenza usata dall’utilizzatore e PI = potenza dissipata dalla resistenza interna fT = f1 + f2 + f3 39 Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 40 Esempio Conduzione nei liquidi • E’ possibile avere conduzione elettrica nei liquidi ? • Affinché ci sia conduzione elettrica è necessario avere delle cariche in movimento, in una soluzione esistono ioni liberi, quindi cariche che si possono muovere. 41 Un esempio di dispositivo che sfrutta la conduzione nei liquidi è la batteria, dentro una batteria avviene un movimento di ioni dal polo positivo al polo negativo e viceversa. Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 42 7 Conduzione nei liquidi Legge di Faraday Una soluzione ionica ossia con ioni liberi si chiama soluzione elettrolitica e consente la conduzione. La legge di Faraday è la legge che regola il comportamento della conduzione in un liquido La massa di sostanza che si sviluppa agli elettrodi è direttamente proporzionale alla quantità di carica q che passa nella cella Affinché si verifichi la conduzione deve essere presente un generatore di tensione con due elettrodi metallici immersi nel liquido, gli ioni liberi per effetto di ∆V si spostano nel liquido verso un elettrodo o verso l’altro a seconda della polarità Prof. Crosetto Silvio m=k⋅q K = equivalente elettrochimico, si misura in Kg / C 43 Conduzione nei gas 44 Esempio Un gas non contiene cariche libere ma può essere ionizzato bombardandolo con particelle ad alta energia: UV, raggi X e γ. Nella ionizzazione si verifica: L’atomo cattura un elettrone e diventa negativo: A + 1e- → AL’atomo perde un elettrone e diventa ione positivo: A + 1e- → A+ In un gas ionizzato ci può essere conduzione elettrica Prof. Crosetto Silvio Prof. Crosetto Silvio 45 Un esempio di conduzione elettrica nei gas sono i fulmini nell’atmosfera terrestre,una miscela gassosa. Quando una nube si carica molto si verifica una ∆V tale da consentire il passaggio di ioni verso Terra. Il picco massimo della corrente in un fulmine è molto breve, dell’ordine del microsecondo. Prof. Crosetto Silvio 46 8