ESTETICA 4 Kant – Hegel – Schelling Husserl – Croce - Heidegger A cura del Prof. Alfredo Nazareno d’Ecclesia Estetica e filosofia dell’Arte Le linee guida di alcuni classici del pensiero filosofico offriranno una introduzione all’indagine teorica dell’arte. Alcuni passi nell’estetica apriranno una riflessione sul senso dell’immagine come veicolo dell’arte, per giungere a una conclusione del percorso con un’analisi di Kant, Hegel, Husserl e Croce. Kant Kant si sofferma sul Gefühl, un sentimento che qualunque animo è in grado di vivere. Infatti, nell’opera le «Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime» del 1764, il filosofo non si occupa del comune e soggettivo sentimento del piacere, ma di qualcosa di più sottile, di un sentimento che può essere goduto senza provare sazietà o stanchezza e presuppone un’anima delicata, suscettibile di emozioni virtuose. Kant 2 Tali caratteristiche dell’anima evidenziano, per Kant, il sentimento del sublime. Scrive “il sublime commuove, il bello eccita”. Solo la virtù vera è sublime e di conseguenza l’amore dell’umanità deve essere sublime. La differenza tra bello e sublime SUBLIME L’azione sublime, invece, origina sentimenti, emozioni che si connotano come un salire o un trascendere le condizioni emotive dell’esperienza ordinaria. Sublime è la passione dell’anima che tende verso il cielo. BELLO L’azione bella rivela non un amore struggente, ma quello gioioso e confidenziale che riserva all’oggetto amato più cortesia e amabilità che rispetto. La differenza tra bello e sublime 2 L’oggetto del sublime, esercita sull’anima una caratteristica azione di seduzione. Per Kant la differenza tra bello e sublime risiede nel modo di sentire dell’essere umano in generale ed è specifico secondo il sesso e addirittura la nazionalità del soggetto. Italiani e francesi eccellono nel sentimento del bello; Tedeschi, inglesi e spagnoli in quello del sublime: rispettivamente nel sublime solenne, nobile e tremendo. Hegel Se in Kant la trattazione del bello riguardava tanto il bello artistico quanto il bello naturale e il sublime era considerato esclusivamente come sublime naturale, nell’estetica di Hegel, in virtù del principio secondo cui “tutto quel che è spirituale è superiore a ogni prodotto naturale”, l’essenza della bellezza risiede nell’arte in quanto prodotto dello spirito: “l’opera d’arte è tale solo in quanto, originata dallo spirito, appartiene al campo dello spirito, ha ricevuto il battesimo di spirituale e manifesta solo ciò che è formato secondo la risonanza dello spirito”. Hegel 2 L’Estetica di Hegel vede nell’arte la manifestazione dell’assoluto nella forma della contemplazione. La bellezza dell’arte si colloca nel mezzo fra il sensibile come tale e il pensiero puro. L’arte fa parte dello spirito assoluto, insieme a religione e filosofia, ma mentre la religione usa immagini mentali empiricamente costituite e la filosofia il puro concetto, l’arte usa la sensazione, l’oggetto sensibile. Hegel 3 Lo spirito assoluto è il momento in cui l’Idea giunge alla piena coscienza della propria infinità, ed è il risultato di un processo dialettico rappresentato dall’arte, dalla religione e dalla filosofia. Queste attività non si differenziano per il loro contenuto, ma per la forma. L’arte conosce l’assoluto nella intuizione sensibile, la religione nella rappresentazione, la filosofia nella forma del puro concetto. Hegel 4 Il vero scopo dell’arte è “rivelare la verità sotto forma di configurazione artistica sensibile”. Nel bello artistico si ha la manifestazione sensibile della verità, la rivelazione concreta e individuale dell’universalità dello spirito, “l’apparire sensibile dell’idea”. In questo senso l’arte è essenzialmente mediazione e conciliazione tra spirito e materia, universale e particolare, infinito e finito, pensiero e sensibilità: essa è un prodotto dello spirito con il quale questo dà vita a una prima forma di “conciliazione tra ciò che è semplicemente esterno, sensibile e transeunte , ed il puro pensiero, tra la natura e la realtà finita e l’infinita libertà del pensiero concettuale”. Schelling Schelling reagendo contro gli eccessi dell’illuminismo, dava grande rilievo alle facoltà della fantasia e del sentimento in ordine alla conoscenza della verità. L'Arte è la massima espressione dello Spirito Assoluto. Esso è paragonabile ad una medaglia con due facce, una è la faccia spirituale e l'altra è quella materiale, della Natura. Questo Spirito si manifesta al meglio con l'Arte perché grazie ad essa c'è una perfetta sintesi tra materia e spirito. Per esempio tu percepisci al meglio l'Assoluto guardando un quadro di Leonardo da Vinci perché c'è un mix tra materia (colori, tela) e spirito, cioè i sentimenti che ti suscita quella visione. (Schelling) Attuazione del pensiero filosofico Annunciazione, di Leonardo da Vinci è stata dipinta, con Andrea del Verrocchio, intorno al 1472-1475. L angelo tiene un giglio, simbolo della verginità di Maria e della città di Firenze. Husserl Husserl non condivide con Kant il rapporto fra il soggetto e l’oggetto perché, a suo parere, questi possono essere visti solo all’interno di una relazione intenzionale e la loro correlazione non può essere condizionata dalla divisione che Kant formula fra fenomeno e cosa in sé. In questo modo, infatti, secondo Husserl, Kant ricade in uno psicologismo antropologico. “L’io penso” è per Husserl attività intenzionale della conoscenza. Husserl 2 La distinzione fra estetica e analitica o quella fra fenomeni e cose in sé non può essere accettata da Husserl che guarda ad una conoscenza radicalmente “estetica”. Husserl è per una filosofia che non può limitare la propria visione alla forma fenomenica e ad un intelletto ordinatore, ma deve andare oltre, cioè al concreto vivere e operare della coscienza. Quindi l’estetica recepita come teoria della sensibilità, non ha più la funzione che Kant le attribuiva, cioè propedeutica per la conoscenza fenomenica, ma diventa la sintesi a priori del processo conoscitivo. Husserl 3 La fenomenologia insegna il ritorno al soggetto. Husserl indica cos’è “il mondo della vita”. Quest’ultimo non è il mondo esterno e obiettivo quale lo concepiscono il senso comune pre-filosofico o anche le scienze nel loro dogmatismo, che (come dice Husserl) lo hanno messo fuori gioco o fra parentesi. Husserl 4 Il mondo della vita è, invece, una dimensione trascendentale che precede ogni cosa mondana, è la dimensione delle operazioni intenzionali originarie e autenticamente soggettive. Husserl 5 Il mondo della vita evidenzia il carattere fondativo dello strato estetico–sensibile in quanto si ha la genesi del senso, indicando nella percezione la prima esperienza che permette una relazione conoscitiva. Tale esperienza si delinea da un lato come affermazione passiva e ricettiva dei dati materiali o iletici, dall’altro come attività noetica che attribuisce loro il senso di manifestazioni di un oggetto, ponendoci in presenza di questo. Croce Il pensiero di Benedetto Croce fa derivare da Hegel la convinzione che la realtà è spirito. Lo spirito non è altro che il divenire della storia; infine questo divenire è dialettico, cioè procede secondo categorie o forme ricorrenti. Perciò intuizione lirica, assolutamente disinteressata e autosufficiente, quindi contrassegnata dai caratteri dell’universalità e della cosmicità, l’intuizione artistica fa tutt’uno con la propria espressione donde l’identificazione dell’estetica con una sorta di linguistica generale. Croce 2 In conclusione, il collegamento fra attività diverse può essere rappresentato con uno schema grafico. Utilizzando il criterio dei cerchi di inclusione-esclusione, ove il compito del conoscere svolto dalla cognitio sensitiva costituisce il cerchio più vasto e inclusivo all’interno del quale trovano posto cerchietti minori che, come si può vedere, non sono tra loro concentrici, possono cioè escludersi reciprocamente o avere solo zone parziali di interferenza. (Croce) Cognitio sensitiva Croce 3 Scrive il Croce: «l’arte è conoscenza intuitiva che implica un sentimento che si esprime appunto per immagini, è una sorta di sintesi a priori estetica di sentimento e immagine nell’intuizione». Il sistema crociano troverebbe la sua presentazione grafica in unico cerchio dove il perimetro dell’estetica e quello dell’arte si schiaccerebbero l’uno sull’altro. Sistema crociano (Estetica – Arte) Martin Heidegger L‘Esistenzialismo è un movimento filosofico e culturale, sviluppatosi nell'Europa occidentale tra le due guerre mondiali, che pone in primo piano la riscoperta dell'esistenza, intesa come il modo di essere tipico e problematico dell'uomo nella sua vita individuale e particolare. L'esistenzialismo si diffonde in tutta Europa. In ambito tedesco, Heidegger e Jaspers riprendono la problematica ontologica. Martin Heidegger 2 Per Heidegger infatti l'arte è porsi in opera della verità. L'opera d'arte - le scarpe della contadina dipinte da Van Gogh (1887) non è infatti la riproduzione poetica di una realtà esistente ne la rappresentazione della sua essenza universale, ma la questione dello stato sensibile dell'uomo da parte dell'estetica; è rammentare l'obliata verità dell'essere e significa preparare quel superamento tanto della metafisica quanto dell'estetica. Heidegger ci mostra uno dei tentativi più profondi di rintracciare nella riappropriazione estetica della natura sensibile e la storia dell’autentica libertà umana. Le scarpe della contadina, dipinte da Van Gogh (1887) Olio su tela, The Baltimore Museum of Art. Conclusione Estetica non significa teoria dell’arte, essa è volta all’indagine di un determinato tipo di sentimenti, mentre l’arte si rivolge anzitutto all’intelletto e ha a che fare con il sentimento solo in secondo luogo.