Caspar David FRIEDRICH ( Greifswald 1774

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Caspar David FRIEDRICH ( Greifswald 1774 - Dresda 1849 )
Pittura romantica in Germania : LA FILOSOFIA DELLA NATURA
Nato in Pomerania, allora sotto la Svezia, studiò all’Accademia di Copenaghen, ed esordì
come disegnatore topografico. Nel 1798 si trasferì a Dresda e lì visse fino alla morte.
Partecipò totalmente, come uomo e come artista, alla rivoluzione romantica. Egli è ritenuto
come un grande paesaggista, non in senso illuminista ( cioè, come si può pensare ad un
Canaletto, vedutista veneziano del ‘700; il secolo dell’illuminismo- in arte il “rococò” dove si cercava di “capire” la realtà attraverso i “lumi” della ragione. In arte significava il
recupero della leggerezza delle forme e della luminosità, ricerca della “bella semplicità”, e
significava ritorno alla vita immersa nella natura quando l’uomo era puro prima delle
degenerazioni causate dalla società. Una natura vista come evasione della società
contemporanea, e perciò con gli occhi dell’intellettuale, una natura ordinata razionalmente,
civilizzata, elegante, più sognata che vissuta realmente. Era quel movimento culturale che
andava sotto il nome di ARCADIA) , bensì nel senso romantico di totale convivenza
dell’uomo, finito e tuttavia colmo di aspirazioni all’infinito, con la natura, immensa e
possente.
Nel paesaggio di Friedrich trasfonde la ricchezza dei suoi sentimenti, la coscienza della
solitudine dell’uomo, la sua angoscia di fronte al mistero; nella natura Egli coglie il
“sublime”, quel sublime che è uno dei temi fondamentali del romanticismo e che è stato
definito da Immanuel Kant ( uno dei massimi filosofi tedeschi ) = Sublime e’ il senso di
sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura, sia nel suo aspetto
pacifico, sia nel momento della sua terribilità, quando ognuno di noi sente la sua
piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio
perché cosciente di questo, intuisce l’infinito e si rende conto che l’anima possiede una
facoltà superiore alla misura dei sensi.
Il sublime
Noi diciamo "sublime ciò che è assolutamente grande…, ciò che è grande al di là d'ogni
comparazione….Noi non possiamo avere per esso alcuna misura adatta fuori di lui; né altro criterio v'è in
esso stesso. E' infatti una grandezza che è uguale solo a se stessa …al cui paragone tutto il rimanente è
piccolo….
Le rocce che s'elevano ardite e quasi minacciose, le nuvole temporalesche che s'ammassano nel cielo tra
lampi e tuoni, i vulcani nella loro potenza devastatrice, gli uragani che lasciano dietro sé la devastazione,
l'oceano senza limiti sollevarsi in tempesta, l'alta cascata di un grande fiume, tutte queste cose riducono a
un'insignificante piccolezza il nostro potere di resistere a tanta forza. Ma la loro vista ci esalta tanto quanto
più è spaventevole, a condizione che ci troviamo al sicuro…. Da ciò si comprende anche che la vera
sublimità deve essere ricercata solo nell'animo del giudicante, non nell'oggetto naturale, il cui giudizio è
reso possibile solo dallo stato dell'animo .
( I.Kant, Critica del giudizio, 1790 )
Alcune delle opere di Friedrich che possono meglio servire da esempio è :
Il naufragio della Speranza, - Viandante sul mare di nebbia , - Spiaggia paludosa,
dove si noterà la grandezza sublime della natura.
Altre opere: Croce in montagna, Abbazia nel querceto, Monaco in riva al mare, La
grande riserva, Scogliere bianche, Un uomo e una donna davanti alla luna; …
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