Dalla Parte dei Vaccini L’infezione da Papillomavirus, curarla prevenendola Rocco Russo Pediatra Specialista Ambulatoriale, ASL Benevento [email protected] Lo Human Papilloma Virus (HPV) e il Carcinoma della cervice uterina il tipo 16 è quello più frequentemente riscontrato 9. Risulta essere ben documentato il ruolo del maschio come carrier/vettore, per la trasmissione del papillomavirus, così come l’aumentata incidenza del cancro anale nella popolazione generale e particolarmente negli omosessuali 10. Da uno studio metanalitico si evince che la circoncisione non riduce il rischio di infezioni genitali da HPV 11, così come un recente studio longitudinale, in contrapposizione ad altri, riporta che l’uso del preservativo nel rapporto uomo-donna, riduce il rischio di trasmissione dell’HPV 12. La maggior parte (70-90%) delle patologie causata dal papillomavirus risultano essere transitorie, in quanto il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima che diventi patogeno, di solito il tempo che intercorre tra una infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose risulta essere di cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma della cervice uterina può essere anche di decenni 10. Numerosi fattori di rischio, identificati come “accertati” e “probabili”, sono stati identificati come cofattori correlati alla persistenza ed alla progressione del tumore della cervice uterina 3; tra gli “accertati” risultano essere il fumo di tabacco 13 14, l’uso di contraccettivi orali per lungo tempo 15, le coinfezioni da HIV 16 e la parità 17 (rischio relativo fra 1,08 e 1,12 per ogni gravidanza); tra i “probabili”: la coinfezione con Herpes Simplex tipo 2 o Clamydia Trachomatis 18 19, immunodepressione 16, dieta e stato di nutrizione (effetto protettivo dell’alto consumo di frutta e verdura) 20. Non bisogna mai dimenticare che il primo in assoluto fattore di rischio, correlato alla persistenza ed alla progressione del tumore della cervice uterina, risulta essere l’assente o scarso screening 5. Nei Paesi sviluppati con eccellenti infrastrutture sanitarie ed elevato controllo sulle donne, una diagnosi citologica precoce del cancro alla cervice (PAP test) ha portato a una massiccia riduzione della mortalità mentre in altre regioni del mondo, come l’America centrale, l’Africa sud orientale e l’India, i tassi di incidenza e mortalità sono ancora molto alti. L’infezione da HPV o virus del papilloma umano è la più comune delle infezioni sessualmente trasmesse tra le donne 1; tale infezione virale risulta essere la causa del carcinoma della cervice uterina, che rappresenta la seconda causa mondiale di morte della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati nel 2002, dei quali l’80% nei Paesi in via di sviluppo 2. A tutt’oggi del papillomavirus sono noti più di cento genotipi, dei quali, circa trenta sono distinguibili in “alto”, “probabilmente alto” e “basso” rischio di trasformazione neoplastica, possono infettare specificamente il tratto genitale, causando lesioni benigne (condilomi anogenitali) e maligne (cancro della cervice, carcinoma del pene, vulva, vagina ed ano) 3 (Tab. I). I genotipi ad “alto rischio” sono responsabili di lesioni precancerose di alto grado e di più del 99,7% dei tumori della cervice uterina 4. Tra i genotipi virali ad “alto” rischio il 16 ed il 18, separatamente o in coinfezione, risultano essere responsabili di più del 70% di tutti i tumori delle cervice uterina e della maggior parte delle lesioni precancerose 4. Numerosi studi prospettici riportano che i maggiori fattori di rischio per il contagio da HPV in giovani donne sono: la giovane età, l’incrementato numero di partners sessuali, rapporti con uomini che hanno (o hanno avuto) numerosi partners sessuali, la precoce età del primo rapporto sessuale 5 6 (Tab. II). Un recente studio italiano riporta che l’HPV 16 ha un’altissima prevalenza tra le donne italiane affette da cancro della cervice uterina 7. Tra i genotipi virali a “basso” rischio il tipo 6 ed 11 sono la causa di più del 90% di condilomi anogenitali. Esistono pochi studi che hanno valutato la storia naturale dell’infezione da papillomavirus negli uomini, tuttavia da questi, si evince che le infezioni da HPV nei maschi risultano essere asintomatiche e non facilmente diagnosticabili, come nelle femmine 8, e che Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica 33 Dalla Parte dei Vaccini Tab. I. Genetica e classificazione epidemiologica di tipi di HPV che causano infezioni anogenitali. HPV specie (alfa) HPV genotipo Rischio HPV specie (alfa) HPV genotipo Rischio 9 HPV 52 Alto 10 HPV 6 Basso 9 HPV 67 Non determinato 10 HPV 11 Basso 9 HPV 33 Alto 10 HPV 13 Basso 9 HPV 58 Alto 10 HPV 74 Non determinato 9 HPV 16 Alto 10 HPV 44 Basso 9 HPV 31 Alto 10 HPV 55 Non determinato 9 HPV 31 Alto 11 HPV 34 Non determinato 8 HPV 91 Non determinato 11 HPV 73 Probabilmente alto 8 HPV 7 Non determinato 8 HPV 40 Basso 7 HPV 59 Alto 8 HPV 43 Basso 7 HPV 18 Alto 7 HPV 45 Alto 1 HPV 32 Non determinato 7 HPV 70 Basso 1 HPV 42 Basso 7 HPV 39 Alto 7 HPV 68 Probabilmente alto 13 HPV 54 Basso 7 HPV 85 Non determinato 4 HPV 57 Non determinato 5 HPV 26 Probabilmente alto 4 HPV 2a Non determinato 5 HPV 69 Non determinato 4 HPV 27 Non determinato 5 HPV 51 Alto 15 HPV 71 Non determinato 5 HPV 82 Probabilmente alto 15 HPV 90 Non determinato 6 HPV 30 Non determinato 6 HPV 53 Probabilmente alto 3 HPV 61 Basso 6 HPV 56 Alto 3 HPV 72 Basso 6 HPV 66 Probabilmente alto 3 HPV 62 Non determinato 3 HPV 81 Basso 2 HPV 28 Non determinato 3 HPV 83 Non determinato 2 HPV 3 Non determinato 3 HPV 89 Basso 2 HPV 10 Non determinato 3 HPV 84 Non determinato 2 HPV 29 Non determinato 3 HPV 86 Non determinato 2 HPV 77 Non determinato 3 HPV 87 Non determinato La vaccinazione anti-Human Papilloma Virus (HPV) vaccino bivalente per Hpv 16 e 18 (tipi ad alto rischio), e il Gardasil (Sanofi Pasteur), vaccino tetravalente per HPV 6, 11 (a basso rischio), 16 e 18 (ad alto rischio). Quest’ultimo vaccino è già stato autorizzato dall’Agenzia regolatoria UE EMEA il 22 settembre 2006 ed è già disponibile in 13 Paesi europei, ma in Italia, a tutt’oggi, non è ancora disponibile. Nei Paesi dell’Unione Euro- La vaccinazione potrebbe essere la chiave di prevenzione primaria dell’infezione da papillomavirus. Attualmente sono disponibili due vaccini preventivi contro il papillomavirus umano: Cervarix (GlaxoSmithKline), Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica 34 Dalla Parte dei Vaccini Tab. II. Inizio attività sessuale (modificata). Attualmente nel nostro Paese non esistono dati di economia sanitaria che valutino il potenziale impatto della vaccinazione contro il Papillomavirus sulla salute pubblica. Media dell’età del primo rapporto sessuale Paese * Femmine (anni) Maschi (anni) Repubblica Ceca 15 17 Finlandia 16 18 Francia 18 17 Germania 17 17 Irlanda 16 16 Italia 20+ 19 Portogallo 19 16 Spagna 17 17 Inghilterra 18 18 Stati Uniti 16 NA* Problemi etici Il vaccino contro il Papillomavirus, pur essendo una grande opportunità di prevenzione, presenta un punto critico di grossa rilevanza: il suo legame con un’infezione trasmessa per via sessuale accresce i problemi etici, che devono essere risolti se si vuole ottenere realmente la prevenzione del carcinoma. Il vaccino deve essere somministrato prima di acquisire l’infezione da HPV 25, in realtà il suo effetto potrebbe essere limitato in quanto esistono molteplici fattori associati all’inizio dell’attività sessuale; per gli adolescenti minori di 18 anni, gli interventi medici, comprese le vaccinazioni, richiedono il consenso informato sia dei genitori sia dell’adolescente stesso. Esistono quindi parecchie possibili combinazioni sulle decisioni relative alla vaccinazione anti-HPV. Quando sia i genitori che i ragazzi sono favorevoli alla vaccinazione non esistono problemi etici. Da un’indagine è emerso che il 75% dei genitori informati del problema dichiarava che avrebbe accettato la vaccinazione 26. Alcuni genitori rifiuterebbero la vaccinazione perché credono che i loro figli non siano sessualmente attivi; potrebbero però accettare il vaccino ad un’età più avanzata e in questo modo l’adesione aumenterebbe. Poco si sa su cosa pensino gli adolescenti. La paura di infezioni sessualmente trasmesse non è il principale motivo di astinenza ed i programmi per favorire la disponibilità di condom non sono risultati associati a comportamenti maggiormente disinibiti. Un altro problema etico che pone la disponibilità del vaccino anti-HPV è che questo vaccino è particolarmente necessario nei Paesi poveri in cui il carcinoma del collo dell’utero è molto diffuso e in cui mancano programmi di screening 27. Attualmente i costi del vaccino e la necessità di somministrarlo in tre dosi lo rende inaccessibile per i Paesi poveri. Il Vaccino anti-HPV “ideale” dati non disponibili pea, Gardasil avrà un prezzo extra-factory (prezzo concordato tra azienda produttrice e Ministero della Salute) tra i 300 ed i 360 euro per un ciclo di 3 dosi. Il prezzo al pubblico sarà compreso tra i 450 ed i 600 euro. L’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP), che rivede periodicamente le raccomandazioni del calendario vaccinale nella fascia 0-18 anni, per assicurare che questo sia in linea con i cambiamenti nella formulazione dei vaccini e le raccomandazioni indicate per l’utilizzo dei vaccini, comprese le nuove autorizzazioni, nell’ultima revisione per il 2007, per quanto riguarda il vaccino antipapillomavirus (HPV), raccomanda 3 dosi intramuscolari, la seconda e la terza da somministrare rispettivamente a 2 e 6 mesi dalla prima; inoltre, la vaccinazione di routine con l’HPV è raccomandata nelle ragazze di 11-12 anni; può essere iniziata dall’età di 9 anni. Viene anche raccomandato il recupero vaccinale delle ragazze di 13-26 anni che non sono state precedentemente vaccinate o lo sono state in maniera incompleta 21 22. L’inizio del ciclo vaccinale a partire dall’età di nove anni, risulta essere una strategia vaccinale contro il HPV particolarmente vantaggiosa, in quanto vaccinando prima dell’inizio dei rapporti sessuali, si induce un’efficace protezione prima di un eventuale contagio con il virus 23. Dai dati finora pubblicati emerge infatti che entrambi i vaccini inducono una risposta immune in oltre il 90% delle vaccinate; inoltre, nei 4-5 anni successivi alla vaccinazione, il vaccino ha prevenuto il 100% dei casi di displasia della cervice uterina, causati dai HPV 16 e 18 che, da stime effettuate, risultano essere responsabili del 70% dei carcinomi cervicali 24. Si confida, quindi, in ulteriori ricerche al fine di produrre un vaccino preventivo ideale per il Papillomavirus, che possa rispondere ai seguenti prerequisiti fondamentali: 1. essere “multivalente”, cioè rappresentare quel pool di tipi virali più frequentemente presente nelle lesioni cervicali; utilizzando infatti “miscele” Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica 35 Dalla Parte dei Vaccini di HPV 16, 18, 31, 45 è possibile in linea teorica (cioè sulla base della prevalenza dei singoli virus nel cancro della cervice) prevenire sino all’80% dei cervicocarcinomi 28; 2. evocare una valida risposta umorale (probabilmente anche cellulare) tanto a livello sistemico, che mucosale. 3. conferire un’efficace protezione a lungo termine; 4. essere poco costoso e di grande maneggevolezza; 5. essere facilmente accettato dalla popolazione. L’auspicio migliore è che politiche chiare e trasparenti, che riconoscano i disaccordi e le incertezze esistenti sul vaccino HPV, creino fiducia e sostegno per il vaccino come è successo per altri programmi a favore della salute dei giovani. 11 12 13 14 15 16 17 Bibliografia 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Ozols RF, Herbst RS, Colson YL, Gralow J, Bonner J, Curran WJ Jr, et al.; American Society of Clinical Oncology. Clinical Cancer Advances 2006: major research advances in cancer treatment, prevention, and screening – a report from the American Society of Clinical Oncology. J Clin Oncol 2007;25:146-62. Ferlay J, Bray F, Pisani P, Parkin DM. GLOBCAN 2002: cancer incidence, mortality and prevalence worldwide IARC CancerBase No 5, version 2.0. Lyon: IARC Press 2004. Muñoz N, Castellsagué X, Berrington de González A, Gissmann L. HPV in the etiology of human cancer. Vaccine 2006;24S3:S3/1-S3/10. Walboomers JM, Jacobs MV, Manos MM, Bosch FX, Kummer JA, Shah KV, et al. Human papillomavirus is a necessary cause of invasive cervical cancer worldwide. J Pathol 1999;189:12-9. Center for Disease Control and Prevention. Human papilloamavirus: HPV information for Clinicians. November 2006. Wright TC, Dammeb PV, Schmitt HJ, Meheusd A. HPV vaccine introduction in industrialized countries. Vaccine 2006;24S3:S3/122-S3/131. Del Mistro A, Frayle Salamanca H, Trevisan R, Bertorelle R, Parenti A, Bonoldi E, et al. Human papillomavirus typing of invasive cervical cancers in Italy. Infect Agent Cancer 2006;1:9-13. De Marco L, Gillio-Tos A, Bonello L, Ghisetti V, Roncod G, Merletti F. Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing. J Clin Virol 2007;38:7-13. Partridge JM, Koutsky LA. Genital human papillomavirus infection in men. Lancet Infect Dis 2006;6:21-31. Winer RL, Hughes JP, Feng Q, O’Reilly S, Kiviat NB, Holmes KK, et al. Condom use and the risk of genital human papillomavirus infection in young women. N Engl J Med 2006;354:2645-54. 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Van Howe SR. Human papillomavirus and circumcision: a meta-analysis. J Infect 2007 (article in press). Frazer IH, Cox JT, Mayeaux EJ Jr, Franco EL, Moscicki AB, Palefsky JM, et al. Advances in prevention of cervical cancer and other Human Papillomavirus-related diseases. Ped Infect Dis J 2006;25:S65-81. IARC Technical reports N3. Tobacco smoke and involuntary smoking. IARC Press 2004. Tsai HT, Tsai YM, Yang SF, Wu KY, Chuang HY, Wu TN, et al. Lifetime cigarette smoke and second-hand smoke and cervical intraepithelial neoplasm. A community-based case-control study. Gynecol Oncol 2007;2. Cogliano V, Grosse Y, Baan R, Straif K, Secretan B, El Ghissassi F. Carcinogenicity of combined oestrogen-progestagen contraceptives and menopausal treatment. Lancet Oncol 2005;6:552-3. Palefsky JM, Holly EA. Immunosuppression and coinfection with HIV. J Natl Cancer Inst Monogr 2003;31:41-6. International Collaboration of Epidemiological Studies of Cervical Cancer. Cervical carcinoma and reproductive factors: collaborative reanalysis of individual data on 16,563 women with cervical cancer and 33,542 women without cervical cancer from 25 epidemiological studies. Int J Cancer 2006;119:1108-24. Castle PE, Giuliano AR. Genital tract infections, cervical inflammation, and antioxidant nutrients – assessing their roles as human papillomavirus cofactors. J Natl Cancer Inst Monogr 2003;31:29-34. Zereu M, Zettler CG, Cambruzzi E, Zelmanowicz A. Herpes simplex virus type 2 and Chlamydia trachomatis in adenocarcinoma of the uterine cervix. Gynecol Oncol 2006;Dec. 22; [Epub ahead of print]. Garcia-Closas R, Castellsagu F, Bosch X, Gonzalez CA. The role of diet and nutrition in cervical carcinogenesis: a review of recent evidence. Int J Cancer 2005;117:629-37. Recommended Immunization Schedules for Persons Aged 0-18 Years – United States, 2007. Morbidity and Mortality Weekly Report 2007;55:51-2. Committee on Infectious Diseases Recommended Immunization Schedules for Children and Adolescents – United States, 2007. Pediatrics 2007;119:207-8. Expert opinion. New paradigm for prevention of cervical cancer. Eur J Obstet Gynecol Reproduct Biol 2007;130:25-9. Harper DM, Franco EL, Wheeler CM, Moscicki AB, Romanowski B, Roteli-Martins CM, et al. Sustained efficacy up to 4.5 years of bivalent L1 virus-like particles against human papilloma virus type 16 and 18: follow-up from a randomised trial. Lancet 2006;367:1247-55. Steinbrook R. The potential of human papillomavirus vaccines. N Engl J Med 2006;354:1109-12. Zimet GD. Understanding and overcoming barriers to human papillomavirus vaccine acceptance. Curr Opin Obstet Gynecol 2006;18:S23-8. Schiffman M, Castle PE. The promise of global cervicalcancer prevention. N Engl J Med 2005;353:2101-4. Schiller JT, Nardelli-Haefliger D. Second generation HPV vaccines to prevent cervical cancer. Vaccine 2006;24S3: S3/147-S3/153. Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica 36