LA DIAGNOSI DI TUMORE DEL COLON RETTO PERCORSO DOPO LO SCREENING Comunicare con il paziente in maniera empatica e rassicurante, ascoltando i suoi dubbi e le sue paure, e spiegando i possibili step successivi. Screening positivo: la causa della presenza di sangue occulto nelle feci deve essere appurata con una colonscopia. Screening negativo: ripetizione dello screening con normale periodicità, come da protocollo ministeriale. Se la colonscopia individua la presenza di adenomi che, al successivo esame istologico, risultano maligni, indirizzare immediatamente il paziente al PDTA multidisciplinare attivato nell’area di riferimento, se possibile prenotando personalmente la visita con lo specialista oncologo. Durante tutto il percorso terapeutico, mantenere il contatto con l’oncologo per garantire supporto tempestivo e appropriato al paziente. COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE: SCREENING CON ESITO NEGATIVO Ricordare al paziente che lo screening con ricerca di sangue occulto nelle feci va ripetuto periodicamente: anche se l’esito è stato negativo, quando riceverà l’invito tra due anni è importante che aderisca nuovamente al test di screening. In alcuni casi infatti un tumore colon-rettale può manifestarsi successivamente a un test negativo. Ricordare al paziente di riferire sempre eventuali sintomi intestinali insoliti o sanguinamenti rettali che dovessero manifestarsi nell’intervallo tra un test di screening e l’altro. LA DIAGNOSI DI TUMORE DEL COLON RETTO COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE: SCREENING CON ESITO POSITIVO La comunicazione è particolarmente delicata: il paziente può essere agitato o spaventato per il risultato del test. È fondamentale spiegare la situazione in modo chiaro, così da rassicurarlo senza però che “si senta autorizzato” a non eseguire i necessari approfondimenti diagnostici: Tranquillizzare il paziente: circa 5 persone su 100 ottengono un risultato positivo al test, ma solo una porzione tra questi ha una malattia tumorale in atto. La prima cosa da fare è accertare quale sia la causa del sanguinamento: spiegare al paziente quali esami sono necessari, e cosa accadrà in base all’esito di tali esami. Se il paziente riferisce di essere in terapia con anticoagulanti, o altri motivi che “potrebbero” aver influenzato il risultato del test, ribadire che questo non esclude comunque la presenza di un polipo, dunque è opportuno eseguire la colonscopia in ogni caso. La colonscopia è un esame invasivo e difficile da accettare per il paziente: va spiegata l’importanza di sottoporsi alla procedura, senza spaventare il paziente. Ricordare al paziente che la positività indica la presenza di un sanguinamento, non quale sia la causa del sanguinamento. Se il paziente riferisce di avere emorroidi, spiegare che questo non esclude altre cause di sanguinamento, e dunque è importante eseguire l’esame di approfondimento (colonscopia). Descrivere bene in che modo ci si prepara per l’esecuzione della colonscopia, come si svolge l’esame, quanto dura, come ci si sente durante l’esecuzione della colonscopia e al suo termine. Ricordare che generalmente si può richiedere la sedazione per affrontare la colonscopia. Se la prima reazione del paziente è un rifiuto: chiedere per quale motivo il paziente preferisce non affrontare l’esame, lasciarlo parlare ascoltando attentamente, poi rispondere in modo specifico a dubbi, paure e perplessità esposti dal paziente. LA DIAGNOSI DI TUMORE DEL COLON RETTO COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE: SCREENING CON ESITO POSITIVO Se il paziente propone di eseguire un esame diverso (clisma opaco, colonscopia virtuale) ribadire che la colonscopia è l’unico esame che permette di vedere tutto il colon, di effettuare prelievi bioptici e addirittura di rimuovere i polipi, dunque non può essere sostituita da altre procedure. La colonscopia è più precisa e completa di un esame radiologico, e ha il vantaggio di non esporre il paziente a radiazioni. La possibilità di prelevare direttamente i polipi durante la colonscopia può evitare interventi successivi. Spiegare al paziente in quale centro può essere effettuato l’esame e in che modo può prenotarlo. Chiedere al paziente di tornare con gli esiti della colonscopia per discutere insieme l’iter successivo. Vedere il polipo non consente di stabilire se è benigno o maligno: per questo è necessario prelevarlo e esaminarlo, cosa che si può fare con la colonscopia. Alcune domande o osservazioni del paziente potranno apparire molto ingenue. Questo potrebbe nascondere la paura della malattia, del fatto che il “sangue occulto” sia una sorta di sangue “cattivo”. È importante rispondere a tutte le domande con pazienza e chiarezza, ricordando che le parole del paziente possono nascondere emozioni profonde.