LAFFORT-INFO NUMERO LAFFORT – INFO 47 Maggio/Giugno 2006 La strategia del breeding per la selezione di nuovi ceppi di lievito La selezione tramite incrocio, che sfrutta la capacità dei Saccharomyces di riprodursi sia asessualmente, per gemmazione, come avviene durante la vinificazione, che sessualmente, solo in particolari condizioni, permette di ottenere risultati enologicamente molto interessanti, sfruttando la naturale ricombinazione del patrimonio genetico di lieviti diversi. La riproduzione sessuale è legata alla formazione di spore. Spore di tipo sessuale opposto (a o α) si formano durante il processo di sporulazione al quale i lieviti ricorrono solo in particolari situazioni, essendo le spore anche un formidabile mezzo di conservazione in condizioni avverse. Le spore apolidi, e di segno sessuale opposto, possono essere utilizzate per incroci che genererano ceppi con caratteristiche differenti da quelle dei due ceppi parentali da cui le spore derivavano e di cui ricombinano il patrimonio genetico. Le tecniche di selezione di nuovi ceppi di lievito ad uso enologico possono essere classificate in queste tre categorie. Selezione massale, basata sull’isolamento e caratterizzazione di cellule di lieviti naturali, con lo scopo di trovare individui dotati di caratteristiche enologiche particolarmente interessanti. Il successo, o meglio la probabilità di ottenere un buon risultato, è strettamente legato alla quantità di ceppi che si riesce ad individuare ed ad una certa dose di fortuna del selezionatore. Richiede comunque sempre molto tempo e molto lavoro. La stragrande maggioranza dei ceppi di lievito oggi in commercio è stata ottenuta con questo metodo. La modificazione genetica in linea teorica permette di ottenere ceppi di lieviti interessanti in tempi relativamente brevi (OGM). I frutti di questo tipo di selezione non sono oggi accettati dal consumatore e dal mercato, per cui se ne evita l’applicazione. Sporulazione a α a/α a/α Mitosi (moltiplicazione della forma diploide) a α Zigote: cellula diploide completamente omozigote a/α α Germinazione a α a Spora di un altro ceppo accoppiamento a/α α Ibrido: cellula diploide eterozigote Philippe Marullo ENOFORUM 22 marzo 2005 Schema del ciclo riproduttivo di cellule di Saccharomyces con incrocio 1 NUMERO 47 – MAGGIO/GIUGNO 2006 LAFFORT-INFO La tecnica dell’incrocio per il miglioramento genetico del lievito del vino è limitata dalla natura omotallica della maggioranza di tali lieviti. Infatti, i ceppi omotallici formano spore aploidi che diploidizzano spontaneamente subito dopo qualche gemmazione, rendendo impossibile il loro utilizzo in programmi di incrocio se non mediante la tecnica di incrocio spora a spora. Questa tecnica prevede che singole spore di un ceppo di lievito siano isolate mediante un micromanipolatore e messe a contatto con spore provenienti da un diverso ceppo, verificando, sotto osservazione microscopica, che si formi uno zigote prodotto della fusione di queste due spore. discendenza dell’ibrido i caratteri riescono ad esprimersi, evidenziando la nuova ricombinazione. Operando su questa progenie i dovuti controlli e selezione, eventualmente ricorrendo a nuovi incroci, si riescono ad ottenere ceppi con le caratteristiche desiderate e richieste. A B H D1 D2 H2 D3 D4 H3 Ottenimento di un ibrido H3 con tutte le caratteristiche prospettate Micromanipolatore per l’esecuzione degli incroci in laboratorio Schema di selezione di ceppi con caratteri segreganti Il meccanismo è assai complesso ed occorrono strutture e competenze adeguate oltre ad una buona collezione di ceppi, di cui se ne conoscano tutte le caratteristiche, per poter disporre di parentali idonei all’incrocio e mirati al risultato desiderato. Con il metodo dell’incrocio è stata studiata la genetica di diversi caratteri importanti dal punto di vista applicativo. Sono stati analizzati geni dominanti coinvolti nella produzione di schiuma durante la fermentazione. Sono stati identificati quattro geni importanti per l’aumento della capacità del lievito di produrre etanolo. Con incroci e successive selezioni sono stati sviluppati ceppi migliorati nella proprietà della flocculazione, con migliorata tolleranza alla SO2, ceppi con aumentata produzione di glicerolo. Negli ultimi anni Laffort Oenologie, ha lavorato molto su questo metodo di selezione, e nelle vendemmie più recenti ha ne messo in commercio i primi frutti. Possono essere indotti incroci interspecifici, ossia tra specie diverse del genere Saccharomyces, sono stati per esempio ottenuti ibridi interessanti tra S. cerevisiae e S. uvarum, oppure intraspecifici, ossia tra ceppi diversi appartenti alla specie S. cerevisiae. Esistono caratteri complementari semplici per i quali basta un semplice incrocio per ottenere la correzione di difetti importanti. Per contro esistono caratteri assai complessi, di espressione non dominante, che vengono segregati nella discendenza dell’ibrido. Ossia solo sulla 2 NUMERO 47 – MAGGIO/GIUGNO 2006 LAFFORT-INFO Così, l’incrocio di un lievito dalle accertate capacità fermentative (cinetica fermentativa e resistenza all’alcol, bassa produzione di acidità volatile e di composti solforati) con un lievito noto per dare vini aromatici e caratteristici ha portato all’ottenimento ed alla commercializzazione del ceppo Zymaflore X5 che nelle ultime vendemmie ha dato risultati di estremo interesse nella vinificazione in bianco di vitigni differenti prodotti a differenti latitudini. Si tratta di un lievito che dal punto di vista tecnologico si adatta bene alla fermentazione di succhi molto illimpiditi (50 – 60 NTU), anche a temperature basse (14 °C), con chiusure nette della fermentazione e con produzioni assai limitate di H2S ed acidità volatile. Dal punto di vista aromatico è stato molto aprezzato per lo sviluppo di sentori agrumati, tipo pompelmo, complessi e persistenti, molto graditi. In altra direzione si è lavorato per la selezione di un ceppo di lievito per l’elaborazione si vini rossi morbidi e fruttati, ossia di un lievito che oltre ad essere un buon fermentatore permettesse una buona rivelazione di aromi e sviluppo di morbidezza. Il risultato di questa selezione è stato lo Zymaflore RX 60, che provato in Italia per la prima volta nella scorsa vendemmia ha consentito di ottenere, soprattutto da uve a grado corretto di maturazione, vini rossi morbidi e profumati, da consumarsi piuttosto giovani, rispondenti alle richieste del consumatore attuale. La tecnica del breeding, permette di operare una selezione più mirata di ceppi di lievito, focalizzando l’attenzione a priori su caratteri specifici; questo con l’obiettivo di essere più tempestivamente e meglio aderenti all’evoluzione delle esigenze del mercato del prodotto vino e delle tecniche di vinificazione, semplicemente sfruttando la variabilità genetica del lievito nel rispetto della natura. 3 NUMERO 47 – MAGGIO/GIUGNO 2006