LA RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO A cura di Gabriella Nolfo Fisioterapista presso l’U.O. di Proctologia Ospedale Garibaldi “Nesima” Catania Il trattamento riabilitativo perineale riveste una grande importanza nell’ambito della terapia conservativa uro-ginecologica e colon-proctologica. INDICAZIONI • incontinenza urinaria • incontinenza fecale • stipsi rettale • trattamento pre e post-operatorio nella chirurgia pelvica • trattamento post partum Le metodiche di cui si avvale la riabilitazione perineale sono la Chinesiterapia pelvi-perineale (CPP), il Biofeedback (BFB), la Stimolazione Elettrica Funzionale (SEF). La CPP, nell’ambito della Riabilitazione, è la disciplina principe. Gli obiettivi della CPP sono: • Ginecologico: prevenzione e cura delle turbe della statica pelvica • uro-ginecologico: prevenzione e trattamento dell’incontinenza urinaria • colon-proctologico: prevenzione e trattamento dell’incontinenza fecale e della stipsi • sessuologico La CPP è rivolta, soprattutto al gruppo muscolare dell’Elevatore dell’ano (EA). Le fasi di un programma di CPP sono 4: 1. presa di coscienza del perineo e della funzione dell’EA, 2. eliminazione delle sinergie muscolari, 3. training muscolare dell’EA, 4. automatizzazione dell’attività muscolare perineale in relazione agli stress della vita quotidiana. Bisogna, infine, sottolineare l’importanza del training muscolare domiciliare, che dovrà essere personalizzato e adeguato ai risultati ottenuti dal paziente. Un’altra tecnica attiva, spesso associata alla CPP, è il Biofeedback. Il Biofeedback ( BFB ) è una tecnica basata sul condizionamento comportamentale, usata per la prima volta da Miller, nel 1969, per la cura dello stress e dell’ipertono muscolare. Essa permette di fare acquisire al paziente maggior controllo e consapevolezza di funzioni fisiologiche non apprezzabili a livello cosciente o divenute tali in seguito ad eventi patologici. Le informazioni, provenienti dalle funzioni monitorate dal BFB, sono amplificate e tradotte in segnali visivi e/o acustici. L’impiego del BFB nelle disfunzioni del pavimento pelvico registra attività muscolari poco percepite e induce il paziente a memorizzare ed elaborare l’informazione per migliorarne l’efficacia. L’applicazione del BFB avviene con semplici apparecchi dotati di led luminosi e segnalatori acustici, o con apparecchiature computerizzate che hanno il vantaggio di poter registrare la seduta e di riesaminarla insieme al paziente. Nella riabilitazione del pavimento pelvico si utilizza il BFB elettromiografico e/o il BFB manometrico: il primo registra l’attività elettrica sviluppata dalla contrazione del muscolo, tramite sonde con elettrodi di superficie; il secondo rileva la pressione esercitata dalla contrazione muscolare, tramite sonde provviste di un palloncino gonfiato ad aria. Gli apparecchi di BFB hanno in dotazione sonde anali e vaginali ed elettrodi di superficie, destinati al rilevamento dell’attività dei muscoli sinergici del pavimento pelvico: addominali, glutei e adduttori. TECNICHE DI TRATTAMENTO Per ottenere dei buoni risultati occorrono alcuni requisiti: - Forte motivazione e concentrazione del paziente - Ambiente confortevole - Collaborazione e fiducia reciproca tra terapista e paziente - Rinforzo verbale del fisioterapista affinché la paziente apprenda nuove abilità motorie attraverso richieste precise. Non esiste un protocollo standard di trattamento. In genere il tempo impiegato è di 20-30 minuti circa a seduta, per 2/3 volte alla settimana, per un totale di 10/20 sedute e, in ogni caso, fino a quando la paziente non raggiunga un risultato adeguato. La Stimolazione Elettrica Funzionale ( SEF ) è una tecnica passiva che consiste nell’applicazione di stimoli elettrici a strutture muscolari per ottenere una migliore attività muscolare. La SEF può essere impiegata anche a scopo antalgico. L’azione della SEF è duplice: • indiretta, in quanto genera un impulso nervoso e, di conseguenza, una contrazione muscolare; • diretta in cui lo stimolo applicato sul muscolo ne determina una contrazione. Le correnti possono essere unidirezionali o bidirezionali. RISULTATI Le percentuali di successo della terapia riabilitativa in proctologia variano tra il 70% e il 90 % dei casi a 3 mesi dal trattamento e persistono a distanza di 1 anno nel 6o%. In uro-ginecologia risultati positivi si ottengono in percentuali che vanno dal 35 % al 76 %. BIBLIOGRAFIA 1. Di Benedetto P. Riabilitazione uro-ginecologica. Edizioni Minerva Medica. Torino 2004 2. Rossitti P., Travan L.,Favaro F., Zilli M., Marino M. Patologie colorettali e Riabilitazione. Società Italiana di Urodinamica. Udine 2003 3. Marcolongo C. Rieducazione uro-ginecologica. UROG Verona 4. Pinto A.-M. Manuale pratico di chinesiterapia respiratoria. Marrapese Editore-D.E.M.I. s.r.l. Roma 1982 5. Kegel AH. Physiologic therapy for urinary stress incontinence. JAMA 1951; 146: 915-7 6. Pucciani F., Rottoli ML., Bologna A., Cianchi F., Forconi S., Cutellè M., Cortesini C. Pelvic floor dyssynergia and bimodal rehabilitation: results of combined pelviperineal kinesitherapy and biofeedback training. Int J Colorect Dis 1998; 13: 124-30 7. Souchard P.E. Ginnastica posturale e tecnica Mézières. Marrapese. Editore D.E.M.I. Roma 1982 8. Lehmans JM. Rééducation fonctionnelle du périnée par la méthode des contractions statiques intermittentes (C.S.I.) Kinésith Scient 1985; 237: 38-50 9. Janez J., Plevnik S., Suhel P. Urethral and bladder responses to anal electrical stimulation. J Urol 1979; 122:192-4 10. Cardozo L. et all. Biofeedback in the treatment of detrusor instability. Br. J. Urol 1978; 50: 250 11. AA. VV. Corso multidisciplinare. Diagnosi, terapia e prevenzione delle disfunzioni del pavimento pelvico. Università degli Studi di Milano, Bicocca Desio 15-17 Gennaio 2003