AZIONE DELLE AMINE VASOATTIVE (ISTAMINA) • Vasodilatazione del microcircolo locale • Aumento locale del flusso sanguigno in arrivo (iperemia attiva) – aumento della pressione idrostatica • Diminuzione locale del deflusso sanguigno (iperemia passiva) – aumento della pressione idrostatica ESSUDATO Materiale liquido e/o cellulare che si raccoglie localmente in sede di infiammazione Parte liquida predomina nelle infiammazioni acute (infiammazioni essudative o angioflogosi) Parte cellulare predomina nelle infiammazioni croniche (infiammazioni produttive o istoflogosi) Parte liquida Proteine Albumina Globuline Fibrinogeno pH Reazione di Rivalta:soluzione allo 0.1/ di acido acetico fa precipitare le proteine Parte cellulare Reaz. Rivalta + >2.5-3 g/ 100ml + + + ≤6 +++ + Reazione di Rivalta Colorata con blu di metilene. Reazione di Rivalta positiva: contenuto proteico superiore a 3 gr/100 ml Proteine del siero: proteina C-reattiva (CRP) alfa1-antitripsina (alpha1-AT), alfa1-glicoproteina acida (alfa1-AG), aptoglobina (Hp), transferrina (Tf), ceruloplasmina (Cp), fibrinogeno (Fg), ed emopessina (HPX). Il processo noto come cattura o “tethering” rappresenta il primo contatto di un leucocita con l’endotelio attivato. La cattura avviene dopo la marginazione che sposta il leucocita in una posizione vicina all’endotelio, lontano dal flusso ematico. Per iniziare la risposta infiammatoria, è necessaria l’attivazione dell’endotelio. La selettina P sulle cellule endoteliali è necessaria per l’adesione primaria e l’inizio del “rolling”. Il ligando principale per la selettina P è PSGL-1. Nei corpi di Weibel Palade Le selectine sono le molecole responsabili del”thetering” Le integrine stabilizzano il legame dei leucociti all’endotelio ---insieme alle molecole di tipo immunoglobulinico come ICAM Il processo di chemiotassi è guidato da un gradiente di chemochine Chemiotassi e agenti chemiotattici Chemiotassi: movimento direzionale del leucocita lungo un gradiente chimico. Di origine batterica: - peptidi formilati Di origine endogena: - di tipo lipidico (PAF, LTB4) → sintesi rapida - derivati dal complemento (C5a, C3a) → associati al patogeno - chemochine → derivate dallo stroma Superfamiglia di piccole proteine solubili Regolano adesione, chemiotassi e attivazione dei leucociti I neutrofili rispondono ad un gradiente chemiotattico di IL-8, leucotrieni (LTB4), PAF, anafilotossine del complemento, peptidi formilati, chemochine alfa. Migrazione: tappe di adesione reversibile all’endotelio e alla matrice extracellulare. Opsonizzazione: tramite recettore CR3 e CR1 per il C3b e recettore per Fc. CR3: integrina CD11alfa/CD18. CR1: monomero con 4 cisteine (CD35). Chemokine receptors Neutrophils Monocyte Resting T Activated T Receptor CXCR1 CXCR2 CXCR4 CXCR3 CCR1 CCR2 CCR3 CCR4 CCR5 CCR6 CCR7 CCR8 Specificity IL8>GCP2>NAP2 GRO,NAP2,IL8,ENA78 SDF1 IP10,MIG,I-TAC MIP1a,Rantes, MCP2,3,4 MCP1,2,3,4,5 Rantes, Eotazin1,2, MCP2,3,4,MIP1a TARC MIP1a, MIP1b,Rantes MIP3a ELC 1-309 Burst respiratorio: nel 1933 Baldridge e Gerard descrissero un aumento brutale nel consumo di ossigeno da parte dei polimorfonucleati a contatto con i batteri, che si accompagna ad un aumento del consumo di glucosio e del suo catabolismo attraverso lo shunt degli esoso-monofosfati e formazione di anione superossido attraverso la NADPH. Malattia granulomatosa cronica (CGD): è una malattia genetica legata ad un deficit funzionale della NADPHOssidasi (manca la proteina p47-phox). Come conseguenza non c’è produzione di forme reattive dell’ossigeno, quindi non c’è capacità battericida. La fagocitosi è normale. Superossido-dismutasi SOD Mieloperossidasi: 5% del peso secco. Si trova nei granuli Azzurrofili, ph di attività:4.5-5. HOCL è molto tossico. ESPLOSIONE RESPIRATORIA 1) 2O2 + NADPH NADPH Ossidasi 2O2- + NADP+ + H+ 2) 2O2 + 2H+ Superossido Dismutasiasi O 2 + H 2O 2 5) Cl- + H2O2 Mielo Perossidasi OCl- + H2O (ipoclorito) 6) NH4+ + OCl- NH2Cl + H2O (monocloramina) Principali sistemi enzimatici coinvolti nella produzione di ROS 1.Enzimi mitocondriali: • NADH deidrogenasi • Ubiquinone citocromo c • reduttasi 2.Enzimi del RE • NADPH ossidasi Citocromo P450 Citocromo B5 3.Enzimi dei perossisomi Ossidasi 4. Enzimi solubili o legati alla membrana cellulare • • • • Xantina ossidasi Aldeide ossidasi Ciclossigenasi Lipossigenasi Struttura della NADPH ossidasi Attivazione della NADPH ossidasi ROS ROS ROS ROS ROS ROS ROS ROS ROS gp91 p47 Rac1 ROS p22 O2 NAD(P)H O2 NAD(P)H p67 Non stimolate NAD(P)+ NAD(P)+ Citosol STIMOLO Stimolate Gli ionofori del calcio attivano l’esocitosi. La fuoriuscita dei granuli è programmata: 1°: vescicole secretorie contenenti albumina, gelatinasi, granuli specifici e granuli azzurrofili. L’infiammazione può derivare anche da composti non microbici Produzione di citochine attraversola formazione di complessi intracellulari che tagliano i precursori di IL1 11-gennaio-2013 Infiammazione n Acuta - da minuti a giorni n Caratterizzata da fluido e proteine n PMN’ (polimorfonucleati) EXUDATE n Cronica: da settimane ad anni n Linfociti e macrofagi n ACUTA Inf - PMN’s (Cellule polimorfonucleate) n Cronica Inf - Cellule mononucleate Fagocitosi e degranulazione n Fagocitosi (abboffati e distruggi) n Degranulazione e il burst ossidativo distruggono le particelle fagocitate n Riconoscimento e attacco n Le opsonine si attaccano al bersaglio e ai leucociti n Engulfment n Killing/degradation n O2 dipendente : Specie reattive dell’ O2 nei lisosomi n O2 independenti: agenti battericidi, lisozima, MBP, lattoferrina Danno indotto dai leucociti n Gli enzimi lisosomiali vengono rilasciati nello spazio extracellulare durante la fagocitosi causando danno cellulare e degradazione della matrice extracellulare. n I leucociti attivati rilasciano specie reattive dell’ossigeno e prodotti del metabolismo dell’acido arachidonico che possono danneggiare I tessuti e le cellule endoteliali n Questi eventi sono allla base di molte malattie dell’uomo (e.g. Rheumatoid arthritis) Leukocyte adhesion deficiency 1 (LAD-1) n Infezioni batteriche ricorrenti n Lesioni infiammatorie mancano degli infiltrati dei neutrofili n I Neutrofili dai pazienti possono fare il rolling ma non aderiscono n Β chain of CD11/CD18 integrin n Se I pazienti vengono trasfusi con neutrofili normali, questi migrano. Mechanism of leukocyte adhesion deficiency 1(LAD -1) n Assenza delle integrine sui neutrofili n Mutazione nella regione N-terminale della catena β dell’ integrina che impedisce l’assemblaggio dell’integrina Chediak-Higashi Syndrome n Difetto nella chemiotassi e nella degranulazione dei lisosomi nei fagociti Chronic Granulomatous Disease n Defect in NADPH oxidase system n Marked decrease in ability to kill microorganisms Mediatori chimici dell’infiammazione n Plasma-derivati n Precursori circolanti n Devono essere attivati n Cellula-derivati n Sequestrati intracellularmente n Sintesi de novo n La maggior parte dei mediatori si legano alla superficie cellulare, alcuni hanno un’azione enzimatica e tossica diretta. n I mediatori sono strettamente regolati. Mediatori plasmatici 1. Chinine 2. Coagulazione 3. Complemento 4. Sistema fibrinolitico Cascata delle chinine n Porta alla formazione della bradichinina che causa: n Aumentata permeabilità vascolare n Contrazione della muscolatura liscia n La bradichinina è a vita breve (kininases) n Azione vascolare simile all’Istamina Sistema del complemento n Ruolo nell’immunità (C5-9 complex) n Membrane Attack Complex (MAC C5-9) n Forma un buco nella membrana Complement system n Ruolo nell’infiammmazione (c3a and c5a) n Effetti vascolari n Simile all’istamina n Attiva la via della lipo-ossigenasi del metabolismo dell’acido arachidonico (c5a) Complement system n Attivazione dei leucociti, adesione e chemiotassi (c5a) n Fagocitosi n c3b agisce come opsonina e promuove la fagocitosi da parte di cellule che hanno dei recettori per il c3b Mediatori dell’infiammazione dal complemento Anaphylatoxins: C3a, C5a, & C4a inducono I mastociti a rilasciare istamina e causare vasodilatazione. C5a attiva anche il sistema della lipoossigenasi nei PMN e monociti → rilascio di ulteriori mediatori dell’infiammazione Attivazione, adesione e chemiotassi dei leucociti: C5a attiva I leucociti, promuove l’adesione dei leucociti all’endotelio via integrine ed è chemiotattico per PMNs, monociti, eosinofili e basofili. Ammine vasoattive n ISTAMINA n Found in mast cells, basophils and platelets n Released in response to stimuli n Promotes arteriolar dilation and venular endothelial contraction n results in widening of interendothelial cell junctions with increased vascular permeability n SEROTONINA n EFFETTI vasoattivi simili all’istamina n Si trova nelle piastrine nell’uomo n Rilasciata quando le piastrine si aggregano Arachidonic Acid (AA) n Dove si trova? n AA è un componente dei fosfolipidi di membrana n Il breakdown di AA nei suoi metaboliti produce una varietà di effetti biologici. AA metabolites (eicosanoids) Cyclooxygenases synthesize Prostaglandins Thromboxanes Lipoxygenases synthesize Leukotrienes Lipoxins Metaboliti dell’Acido Arachidonico n Partecipano in ogni aspetto dell’infiammazione acuta n Agenti antiinfiammatori efficaci agiscono su questa via: n Aspirin and Non-Steroidal Anti-inflammatory Drugs (NSAID’s) - via della cicloossigenasi n Gli steroidi agiscono in parte inibendo la fosfolipasi A2 Platelet-Activating Factor (PAF) n Un altro mediatore rilasciato dalle fosfolipasi n Induce l’aggregazione delle piastrine n Causa vasocostrizione e broncocostrizione n Da 100 a 1,000 volte più potente dell’istamina nell’indurre vasodilatazione e permeabilità vascolare n Fa aumentare l’adesione leucocitaria, la chemiotassi, la degranulazione e il burst ossidativo •Le citochine sono peptidi solubili prodotti da quasi tutte le cellule nucleate che istruiscono altre cellule ad alterare la loro proliferazione, il loro differenziamento, il loro fenotipo, la secrezione o migrazione. •Perchè esistono? L’evoluzione di organismi multicellulari richiedono lo sviluppo di secondi messageri come ormoni e citochine per coordinare le risposte cellulari. Gli ormoni vengono generalmente prodotti da ghiandole specializzate, sono presenti nella circolazione e servono a mantenere l’omeostasi. •Le citochine sono molecole piccole di circa ~30 kDa che funzionano legandosi a recettori di superficie specifici che legano con alta affinità (Kd 10-9-10-12 M). La loro espressione costitutiva è di solito molto bassa. La loro produzione è regolata da vari stimoli a livello di trascrizione o traduzione. Di solito agiscono localmente nei tessuti, solo occasionalmente si riversano in circolo e a questo punto danno inizio a reazioni sistemiche. Le citochine svolgono un ruolo nel controllare il danno tissutale, mobilizzano il sistema immune e promuovono il riparo. Aumento di ACTH e cortisolo, stato febbrile e aumento di alcune proteine plasmatiche: le proteine della fase acuta o PFA, prodotte dal fegato. La loro presenza in circolo significa che l’infiammazione non è più un fenomeno locale ma è diventato sistemico. Le PFA vengono prodotte in seguito al rilascio di IL-1, TNF-alfa e IL-6. Rappresentano un gruppo di proteine come l’a2-microglobulina, il fibrinogeno, la proteina legante il mannosio, le siero-amiloidi A e P. Un altro aspetto caratterizzante l’infiammazione sistemica è l’aumento della velocità di eritro-sedimentazione, VES, dovuta ad un cambiamento di carica della superficie dei globuli rossi. GLI EFFETTI SISTEMICI DELL’INFIAMMAZIONE la febbre n la leucocitosi n l’aumento della VES n la risposta di fase acuta n altri (sonnolenza, anoressia, mialgia) n Il processo infiammatorio comprende una reazione tissutale coordinata al trauma che si conclude con il riparo del danno indotto dal trauma e dalla risposta dell’ospite. Se la progressione delle fasi è bloccata in un qualsiasi punto, il processo può perpetuarsi e si può avere cronicizzazione con presenza di infiltrati tissutali di leucociti (granuloma) o accumulo di collagene (fibrosi). Esiti dell’infiammazione essudativa n Risoluzione n Fibrosi n Formazione di ascessi n Progressione all’infiammazione cronica