L’inquinamento dell’aria: dall’ambiente alla salute Inquinanti atmosferici e piante: quali relazioni G. Frenguelli Dipartimento Biologia applicata, Università di Perugia [email protected] Terni, 14 dicembre 2012 ARPA Umbria G.F. 12 1 Principali inquinanti che hanno un impatto negativo sulle piante G.F. 12 2 Principali sintomi visibili Collasso dei tessuti fogliari con sviluppo di parti necrotizzate; ingiallimento o altri cambi di colore; alterazioni nella crescita o prematura caduta delle foglie. A volte questi sintomi possono essere confusi con danni provocati da funghi, virus, batteri, insetti o deficienze nutrizionali. Generalmente le piante non muoiono, se non dopo gravi danni ricorrenti. G.F. 12 3 Conseguenze sullo sviluppo Rallentamento o blocco della crescita, Diradamento nella chioma, Ritardo nella maturazione, Aborti o premature cadute dei fiori e frutti, Diminuzione dei processi fecondativi con danni ai pollini e/o agli ovuli Riduzione della qualità dei prodotti. G.F. 12 4 SO2 e NOx Questi inquinanti entrano nella foglia attraverso gli stomi quindi agiscono prevalentemente di giorno. All’interno si dissolvono nell’acqua apoplastica e formano ioni solfito o bisolfito e nitrito e nitrato, rispettivamente La maggioranza delle foglie riesce a “disintossicarsi” dalla SO2, se le concentrazioni non sono troppo elevate, ossidandola a solfato Danni da SO2 con necrosi marginali e intercostali in foglie di zucca Piogge acide su foglia di acero G.F. 12 5 Ingresso di SO2 nella foglia e sua disintossicazione Danni se la disontossicazione non è sufficiente: degenerazione delle membrane dei plastidi, e del plasmalemma, inibizione di molti enzimi (Rubisco), scompenso del metabolismo. G.F. 12 6 Fluoruri Assorbiti dalle foglie sono generalmente accumulati sui margini e all’apice Si manifesta clorosi e/o danno alle cere superficiali Nelle piante più sensibili (es. gladiolo, erba medica, mais) sono sufficienti 20-150 ppm per avere danni Le più tolleranti arrivano a 4000 ppm senza mostrare alterazioni (frassino, cotone, crisantemo, ecc.) G.F. 12 7 PAN (perossiacetil-nitrato) Collassa le cellule nelle foglie soprattutto di quelle giovani. Limite tollerato: sotto 0.02 µL/L, oltre 0.1 µL/L danni alla maggioranza delle piante Foglia di fagiolo con danni da PAN G.F. 12 8 Particolato Depositato sulla superficie fogliare può inibire la normale respirazione e fotosintesi, andando a ostruire le aperture stomatiche e limitando l’assorbimento di luce. Polveri di cemento determinano anche clorosi e morte dei tessuti fogliari G.F. 12 9 Ossidanti: ozono L’ozono è il principale inquinante gassoso ossidante fotochimico; Alcune piante sono molto sensibili, come tabacco, pomodoro, vite, fagioli, lattuga, spinaci mentre altre sono resistenti come il pero e l’albicocco. I sintomi caratteristicamente si osservano sulla superficie superiore delle foglie e appaiono come macchie, colorazione bronzea e clorosi. G.F. 12 10 Danni da ozono su foglie di fagiolo, patata, cocomero = ridotta assimilazione del Carbonio! G.F. 12 11 Conseguenze Determina un arresto nello sviluppo vegetativo di tutta la pianta, deprime il processo di fioritura, rallenta o blocca la formazione delle gemme. Sono le piante giovani le più sensibili, le più vecchie sono relativamente più resistenti. G.F. 12 12 Formazione di ozono, inquinante fotochimico L’ozono entra attraverso gli stomi e si decompone rapidamente originando vari radicali liberi altamente tossici in quanto sono forti ossidanti e attaccano gli acidi grassi insaturi, gruppi sulfidrilici e ossidano gruppi nelle catene laterali degli aminoacidi proteici. G.F. 12 13 ROS: specie reattive dell’ossigeno I processi aerobi della respirazione e fotosintesi nelle piante, nonché l’attività di ossidasi, portano alla formazione di ROS nei mitocondri, cloroplasti e perossisomi; °O - (radicale superossido) 2 H2O2 (perossido d’idrogeno) HO° (radicale idrossile) Una quantità di antiossidanti e meccanismi di demolizione controbilanciano la loro presenza e quella di ossidanti esogeni a livello intra- ed inter-cellulare ed impediscono il possibile arresto dello sviluppo, ritardo della fioritura e formazione di gemme. Inoltre, i tessuti morti sono facilmente infettati da G.F. 12 14 funghi Stress ossidativo Le specie ossidanti svolgono ruoli fisiologici fondamentali, basti pensare all’azione di difesa contro i batteri o alla trasmissione dei segnali biochimici fra le cellule. Solamente un loro eccesso dovuto ad uno squilibrio tra la loro produzione o assorbimento da ossidanti esterni (ozono) e la capacità di difesa che si realizza con antiossidanti, può determinare una condizione di stress ossidativo G.F. 12 15 Le difese dalle ROS nelle piante sono fornite dalle proprietà antiossidanti di alcune molecole. Le piante, per proteggere le cellule e i vari organuli, hanno evoluto un complesso sistema antiossidante enzimatico che comprende superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT), ascorbato perossidasi (APX), perossidasi (POD) , glutatione reduttasi (GR) ed altri. Gli inquinanti maggiormente presenti nelle città potrebbero determinare l’inibizione di alcuni di questi enzimi antiossidanti G.F. 12 16 NAD(P)H ossidasi Nelle cellule vegetali, come radici o polline, l’enzima NAD(P)H ossidasi catalizza una reazione in cui si forma lo ione superossido .O 2 NADPH + H+ + 2 O2 ---> NADP+ + 2H+ + 2.O2- G.F. 12 17 Produzione “normale” in fotosintesi e respirazione (controllate da antiossidanti) Produzione “+ alta” in stress biotici (patogeni) NADPH ossidasi ROS Stress ossidativo (danni a DNA, proteine, perossidazione lipidi) Tolleranza verso successivi stress Morte cellulare programmata Produzione “+ alta” in stress abiotici (T°, inquinanti, ferite, ecc) Trascrizione geni specifici Produzione proteine di difesa G.F. 12 18 ROS NADPH ossidasi Stress !! Inquinanti atmosferici O3, NOx ROS nelle cellule delle vie aeree allergeni Infiammazione allergica Stress ossidativo delle vie aeree G.F. 12 19 Air pollutants influence the NAD(P)H oxidases activity in cypress pollen (Tedeschini E., Ederli L., Timorato V., Pasqualini S. , Frenguelli G. 5th ESA, Krakow, 2012) G.F. 12 20 ROS e NADH/ NADPH ossidasi I pollini di cipresso prelevati da piante che crescono in area urbana liberano più ROS e NAD(P)H ossidasi rispetto a pollini da piante che vivono in aree rurali. Stazione H2O2 -O2. NADH ossidasi NADPH μmol/g pf ossidasi μmol/g pf nmol/mg pf μmol/g pf Area rurale 79.731 + 4.26 2.274 + 0.033 2.771 + 0.069 2.948 + 0.076 Area urbana 102.28 + 5.99 2.344 + 0.049 2.976 + 0.039 3.073 + 0.043 G.F. 12 21 Degradazione delle ROS Una maggiore concentrazione di H2O2 rilasciata dai pollini dell’area urbana non sembra attribuibile ad un diverso processo di produzione delle ROS nel granulo pollinico che dovrebbe essere soprattutto a carico proprio delle NAD(P)H ossidasi. Un’ipotesi alternativa potrebbe essere che ci siano differenze tra i due siti per quello che riguarda invece la capacità di degradare le specie attive dell’ossigeno. G.F. 12 22 Cosa fare? L’inquinamento dell’aria, è forse uno dei possibili parametri, in grado di influenzare la crescita di molte piante, sia forestali sia alimentari, interventi mirati all’abbattimento o contenimento dei livelli di inquinamento atmosferico potrebbero arrecare un significativo contributo alla diminuzione di perdite di produttività e di danni all’habitat. G.F. 12 23 Il “Verde” può comunque aiutare a risolvere il problema inquinamento Uso intelligente delle piante per il “verde” con la scelta di specie più resistenti: ogni pianta assorbe ed elimina dall’atmosfera una serie di sostanze nocive, tra esse il particolato PM10 e PM 2.5, ma anche gli inquinanti gassosi per accumulo e disattivazione e per ossidazione metabolica. Questa capacità dipende dal sistema enzimatico ed è quindi specifico per ogni specie. G.F. 12 24 Le migliori piante per l’abbattimento di O3, NOx, SO2 senza subire danni evidenti Robinia pseudoacacia Platanus occidentalis Pinus nigra, P. sylvestris Tilia cordata Ulmus spp. Acer campestris, A. platanoides Molte erbacee (a volte più efficienti degli alberi) G.F. 12 25 G.F. 12 26