L. Scientifico “G. Rummo”-Benevento
Test. n.2
Dalle olimpiadi delle Scienze Naturali 2005
PARTE OTTAVA – Il celoma questo sconosciuto
Le 6 domande che seguono riguardano il celoma, una importante struttura degli animali. Esse sono introdotte da un
breve testo al quale dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio
risposte allegato.
Il celoma è la cavità interna del corpo di un animale entro la quale sono collocati i principali organi. Nel corso
dell’evoluzione animale la formazione del celoma ha costituito una grande conquista, poiché ha consentito una più
efficiente distribuzione degli organi interni, consentendo il raggiungimento di un più elevato grado di complessità.
1. Quali di questi animali possiede il celoma?
a) Le spugne (Poriferi)
b) I Celenterati
c) I vermi piatti (Platelminti)
d) Gli Artropodi
e) Le meduse
2. Il celoma è situato:
a) All’interno dell’endoderma.
b) Tra l’endoderma e il mesoderma.
c) All’interno del mesoderma.
d) Tra il mesoderma e l’ectoderma.
e) All’interno dell’ectoderma.
3. Nei Nematodi è presente uno pseudoceloma. Tale cavità:
a) Circonda direttamente l’endoderma intestinale.
b) E’ situato tra il mesoderma e l’ectoderma.
c) Svolge una funzione completamente diversa da quella svolta dal celoma.
d) Non è un vero celoma perché i nematodi sono animali aprocti, cioè privi di ano.
e) Non è un vero celoma perché è sottilissima, essendo i nematodi filiformi.
4. In quali di questi Vertebrati il celoma è diviso in due cavità da un muscolo piatto?
a) Pesci
b) Mammiferi
c) Anfibi
d) Uccelli
e) Uccelli e Mammiferi
5. Il sottile strato di tessuto che riveste il celoma costituisce:
a) Il peritoneo
b) L’epidermide
c) L’endodermide
d) L’ectoderma
e) L’endometrio
6. Quale degli schemi che seguono rappresenta la struttura di un animale celomato?
a) Il platelminta
b) Il nematode
c) L’anellide
d) Sia il nematode sia l’anellide
e) Sono tutti animali celomati
Prof.ssa R. Spagnuolo
L. Scientifico “G. Rummo”-Benevento
Dalle olimpiadi delle Scienze Naturali 2004
PARTE QUINTA – Gli adattamenti dei bruchi
Le 2 domande che seguono riguardano un particolare adattamento dei bruchi di alcune farfalle. Esse sono introdotte
da un testo al quale dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio
risposte allegato.
Un’entomologa sta studiando le abitudini alimentari delle fasi giovanili (bruchi) di una determinata specie di farfalle
notturne. Ella osserva che essi filano della seta sulla superficie delle foglie di cui si nutrono; successive osservazioni le
permettono di constatare che la seta protegge i bruchi dai peli della pianta, che pungono gli insetti, recando loro gravi
danni e spesso la morte. Per approfondire il problema, l’entomologa si reca in biblioteca e rintraccia un’osservazione,
condotta da un precedente entomologo sulla stessa specie di bruchi 300 anni prima: anche allora i bruchi mangiavano
la stessa specie di pianta, senza però produrre seta. In un erbario del Settecento è inoltre presente la pianta di cui si
nutrono i bruchi, ma in essa sono presenti solo pochi peli. La ricercatrice, a questo punto, pensa di essere di fronte ad
un fenomeno di coevoluzione.
7. Quale ipotesi spiega questo caso di coevoluzione?
a) I bruchi mangiavano le foglie.
b) I bruchi filavano la seta.
c) Le foglie iniziarono a produrre peli dopo che i bruchi cominciarono a mangiarle e i bruchi iniziarono a filare la
seta quando i peli della pianta divennero numerosi.
d) I bruchi inizialmente mangiavano tutti i tipi di foglie; solo successivamente cominciarono a mangiare queste
foglie in modo esclusivo, innescando il processo evolutivo.
e) La sopravvivenza di questi bruchi e della pianta di cui si nutrono sono interdipendenti.
Prof.ssa R. Spagnuolo
L. Scientifico “G. Rummo”-Benevento
8. La selezione naturale ha agito in quanto:
a) I bruchi mangiavano le piante.
b) I bruchi sono tutti sopravvissuti.
c) I bruchi che producevano la seta sono sopravvissuti ed hanno prodotto più figli rispetto a quelli che non
producevano seta.
d) I bruchi che producevano seta avevano le stesse probabilità di sopravvivere rispetto a quelli che non
producevano seta, in quanto consumavano meno energia.
e) Le piante con un numero inferiore di peli erano più verdi e pertanto avevano maggiori probabilità di
sopravvivere.
9. Le piante della California centro-meridionale, pur appartenendo a famiglie e generi diversi, sono molto simili a
quelle del bacino mediterraneo, avendo sviluppato gli stessi adattamenti per superare la siccità estiva. Si tratta di un
tipico esempio di:
a)
b)
c)
d)
e)
Speciazione geografica
Evoluzione divergente
Diffusione adattativa
Coevoluzione
Convergenza evolutiva
Dalle prove di ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia
a.a 2000/2001
10. Quali tra queste strutture sono omologhe tra loro?
A.
B.
C.
D.
E.
Una fogliolina di muschio e la foglia di una rosa
Le branchie dei pesci e i polmoni
La zampa anteriore del cane e l’ala del pipistrello
L’occhio del polpo e quello del gatto
Il corno del rinoceronte e quello del cervo
11. Le specie appartenenti alla stessa classe sono incluse:
A.
B.
C.
D.
E.
Nello stesso genere
Nella stessa specie
Nello stesso ordine
Nello stesso phylum
Nella stessa famiglia
12. Il calice ottico, cornea e cristallino derivano da:
A.
B.
C.
D.
E.
Ectoderma
Endoderma
Mesoderma
Notocorda
Archenteron
Prof.ssa R. Spagnuolo
L. Scientifico “G. Rummo”-Benevento
a.a 2012/2013
13.
a.a 2004/2005
14.
Prof.ssa R. Spagnuolo
L. Scientifico “G. Rummo”-Benevento
CHIAVI
DOMANDA
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2
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8
9
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Prof.ssa R. Spagnuolo
D
C
A
B
A
C
C
C
E
C
D
DOMANDA
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14
A
A
A