❤ LA FAUNA SCHEDA F16 un mondo di insetti M Mantenere le condizioni per cui lungo l’asse fluviale del PARCO DEL PO CUNEESE possa sussistere una flora diversificata non è solo una saggia gestione idrogeologica. E’ anche favorire, tra l’altro, un’abbondanza sia quantitativa sia qualitativa (biodiversità) di specie animali, ad esempio di insetti, che, guarda caso, sono la componente più attiva, numerosa e fondamentale degli ecosistemi, e quindi della vita stessa. Api, farfalle, coleotteri, cavallette… trovano qui possibilità di cibo e di rifugio. Mantide religiosa. Questo curioso insetto deve il suo particolare nome al fatto che tiene le zampe anteriori piegate verso la faccia, in un atteggiamento che ricorda quello della preghiera. E’ famoso per l’abitudine attribuita alla femmina di divorare il maschio dopo l’accoppiamento. Per alcuni autori tuttavia questo comportamento si verifica soltanto in cattività. E’ ovvio – ma forse poi non troppo - che la sostituzione delle macchie spontanee che prosperano sulle rive fluviali con i paesaggi monotoni e piatti dei pavimenti lastricati elimina con la vita vegetale anche molte altre forme di vita animale. Per fare qualche esempio, il salice è il cibo di elezione per le larve della bellissima farfalla Vanessa. I grandi tronchi degli alberi sono apprezzati da numerosi animali: le api possono costruire i loro alveari nei cavi maggiori; le larve del grande Cerambice della quercia vi scavano le loro gallerie. Numerosi Emitteri come le comuni cimicette rosse e nere vi trascorrono sotto la corteccia i periodi freddi. Il bellissimo scarabeo rinoceronte alleva le sue larve vicino alle radici. Per parlare del gruppo sistematico più numeroso del pianeta si potrebbe cominciare con l’immagine poetica dei “fiori che volano”, le FARFALLE, che appaiono già nelle prime giornate di sole di febbraio, se il gelo le ha risparmiate durante l’inverno. Uscite dal luogo ben riparato in cui si erano nascoste in autunno, volano alla ricerca del luogo più adatto per deporre le uova anche se, nella maggior parte dei casi, le farfalle hanno deposto le uova in autunno e poi si sono lasciate cadere a terra, come foglie morte. Con il calore primaverile le uova schiudono e ne escono minuscoli bruchi grigi. Man mano che cresceranno, cambieranno colore, assumeranno forme strane, con pelle nuda o con peli sparsi in tutto il corpo o raggruppati in ciuffi caratteristici. In primavera i bruchi sono davvero ovunque: dall’erba alle foglioline nuove degli alberi. Le farfalle sono insetti a metamorfosi completa il che significa che, nella loro vita, come molti altri insetti, passano attraverso quattro stadi ben distinti assumendo forme diverse. Il primo stadio è quello dell’uovo, il secondo è quello del bruco, che poi, quando è completamente sviluppato, abbandona la pianta che lo nutriva, si tesse un nido con fili di seta e vi si chiude dentro, trasformandosi in crisalide. In questo stadio il bruco si presenta come un essere senza zampe, senza testa, fasciato da una pelle Con la partecipazione della Macaone. Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo ❤ LA FAUNA un mondo di insetti SCHEDA F16 SCHEDA N. 1 rigida e scolpita, che se ne sta immobile come una mummia. Ma quando arriva il momento la pelle si fende sul dorso e ne esce finalmente l’Insetto nel suo ultimo stadio: la Farfalla. Una sola farfalla depone centinaia e centinaia di uova, dalle quali nascono i bruchi. Se tutti questi dovessero svilupparsi e diventare a loro volta Farfalle, in breve tempo il mondo sarebbe invaso dai Lepidotteri e non si salverebbe più nemmeno una pianta. Tutto verrebbe divorato dalle loro larve voraci. Per fortuna esistono numerosi nemici dei bruchi, che s’incaricano di distruggerne una notevole parte, mantenendo così invariato l’equilibrio della natura. Uccelli, Rettili, Anfibi e alcuni Insetti predatori, non fanno altro nella loro vita che dar la caccia ai bruchi. I quali, per difendersi, in genere, usano l’unica arma concessa loro dalla natura: cercano in tutti i modi di rendersi invisibili. Non possiamo però parlare di insetti senza accennare ai COLEOTTERI, diffusissimi in natura e noti per le forme e le colorazioni a volte vivaci. I Coleotteri sono, tra l’altro, con le farfalle gli insetti più ricercati dai collezionisti, non solo per la loro bellezza ma anche perché è possibile conservarli con grande facilità. Distinguere un coleottero da un altro insetto non è difficile: gli appartenenti a questo Ordine presentano le ali anteriori (dette elitre) talmente indurite da costituire una robusta corazza per torace e addome. Sotto di esse sta ripiegato un altro paio di ali leggere, che vengono spiegate al momento del volo. Anche il corpo è coperto da un rivestimento chitinoso protettivo. I costumi dei Coleotteri sono talmente vari che è impossibile anche solo farne cenno in poco spazio. Vi sono specie carnivore predatrici, altre che vivono di carogne, altre che si nutrono di sostanze vegetali come foglie, radici, legno. Esemplare particolarmente scenografico di quest’ultima categoria è il CERVO VOLANTE (Lucanus cervus), osservabile di solito in giugno-luglio (la femmina, di più piccole dimensioni, a volte è ancora visibile ad agosto). Questo Lucanidae cerca gli alberi sui quali scorre la linfa, sono infatti parassiti delle vecchie querce ma, curiosamente, né il maschio né la femmina utilizzano le loro caratteristiche mandibole per nutrirsi; leccano la linfa con la lingua. A che cosa servono allora le mandibole? Bisogna distinguere: ai maschi servono durante i combattimenti per la conquista delle femmine; a queste ultime per infossarsi nel terreno prima di deporre le uova. Attualmente è minacciato di estinzione non perché venga catturato in gran numero; piuttosto perché i grandi alberi in cui vive e si sviluppa vengono sempre più eliminati. Ditisco. Cervo volante maschio. Foto: Archivio CEDRAP, Gianpaolo Palladino - Testi: Samantha Rosso, naturalista - Disegni: Renzo Ribetto - © Parco del Po Cuneese - Mar. 02