GLI ENZIMI Sono molecole che catalizzano le reazioni in modo specifico. Fattori che influenzano una reazione enzimatica 1) Concentrazione del substrato Se la [E] è in eccesso rispetto al substrato P (det. spettrofotometricamente) [S] crescenti S Velocità iniziale = dc/dt CURVA DI MICHAELIS MENTEN Quando [S] satura tutti i siti enzimatici, si raggiunge la velocità di reazione max (cinetica di Ordine Zero) Se l’enzima è in eccesso, la velocità di reazione aumenta all’aumentare del substrato (cinetica di Primo Ordine) Velocità di reazione v = dc/dt Cinetica di reazione di ordine zero V = K [E] Cinetica di reazione di primo ordine V = K [S] ENZIMA MICHAELIANO Enzima come indicatore di danno Enzima come reagente Fattori che influenzano una reazione enzimatica 2) Concentrazione dell’enzima: quando la [S] è in eccesso rispetto alla [E], la velocità della reazione è proporzionale alla [E] 3) pH 4) Temperatura 5) Cofattori 6) inibitori Il pH ottimale viene accuratamente mantenuto con l’utilizzo di tamponi appropriati Fattori che influenzano una reazione enzimatica 2) Concentrazione dell’enzima: quando la [S] è in eccesso rispetto alla [E], la velocità della reazione è proporzionale alla [E] 3) pH 4) Temperatura 5) Cofattori 6) inibitori Alcuni enzimi necessitano di cofattori inorganici e/o cofattori organici (coenzimi) I cofattori devono essere sempre aggiunti in eccesso nella miscela di reazione Coenzimi piridinici Fattori che influenzano una reazione enzimatica 2) Concentrazione dell’enzima 3) pH 4) Temperatura (analisi a temp strett controllate) 5) Cofattori (sempre in eccesso) 6) inibitori http://www.youtube.com/watch?v=PILzvT3spCQ&feature=fvwrel INIBIZIONE COMPETITIVA Kmi > Km Vmaxi = Vmax INIBIZIONE NONCOMPETITIVA Kmi = Km Vmaxi < Vmax Dosaggi enzimatici Per essere dosati nel siero, urina o altri fluidi gli enzimi devono essere: Stabili durante la conservazione e l’analisi del campione; Significativi dal punto di vita diagnostico Facilmente dosabili La concentrazione degli enzimi viene calcolata in base alla loro attività enzimatica. La determinazione deve essere effettuata finchè la formazione del prodotto aumenta linearmente nel tempo (i primi minuti). [E4] [E3] [E2] [E1] A) La miscela di reazione viene fatta reagire per un tempo prestabilito, finito il quale si determina la quantità di prodotto ottenuto o di substrato consumato. B) La reazione viene seguita in continuo (saggio cinetico) mediante misurazioni successive ad intervalli di tempo prestabiliti Le misurazioni in continuo sono preferibili perché permettono di individuare qualsiasi deviazione dalla linearità. L’esempio piu’ comune di deviazione dalla linearità si verifica quando la concentrazione di E nel campione è cosi’ elevata che consuma tutto il substrato in tempi rapidissimi. I livelli enzimatici vengono riportati come Unità enzimatiche (non concentrazione) E’ stato proposto l’utilizzo dell’UNITA’ INTERNAZIONALE (UI): 1UI è quella quantità di enzima che catalizza la trasformazione di 1 mmole di substrato in 1 minuto. La concentrazione enzimatica viene espressa come UI/L TEST OTTICO SEMPLICE incolore giallo TEST OTTICO ACCOPPIATO Consiste nell’accoppiamento della reazione primaria con una seconda NAD- o NADP-dipendente (reazione indicatrice). Quando il prodotto dell’enzima da dosare non è distinguibile otticamente dal substrato. E1 L E2 S P E1 = enzima da dosare E2 = enzima ausiliario (reazione rivelatrice) TEST OTTICO ACCOPPIATO Affinchè la misura sia proporzionale al contenuto di E1 presente nel campione da dosare si devono realizzare 3 condizioni: - La reazione catalizzata da E1 deve essere di ordine zero rispetto a [L]. si realizza con un eccesso di L ([L]>> KmL) - La reazione catalizzata da E2 deve essere di primo ordine rispetto a [S]. si realizza utilizzando E2 in largo eccesso ([S]<<Kms) - Entrambe le reazioni devono essere irreversibili E1 L E2 S P L’enzima E1 deve costituire il fattore limitante TRANSAMINASI Alanina piruvato Aspartato ossalacetato Enzimi nella diagnostica: le transaminasi AST = aspartato amminotrasferasi AST Aspartato + a-chetoglutarato ossalacetato + glutammato MDH Ossalacetato + NADH + H+ malato + NAD+ AST (GOT) = Aspartato aminotrasferasi Reazione indicatrice accoppiata AST (sinonimo GOT) Indice di funzionalità epatica e muscolare Valori ematici normali (8-20 UI/l) Principalmente localizzata nel tessuto cardiaco, scheletrico ed epatico. La concentrazione intracellulare di AST è 1000 volte piu’ elevata rispetto alla concentrazione extracellulare. Aumenta nell’epatite acuta e cronica, nell’infarto del miocardio, nella distrofia muscolare, nella pancreatite acuta. Dopo danni gravi, i livelli di AST possono alzarsi in 6/10 ore e rimanere alti per circa 4 giorni. AST (sinonimo GOT) Dopo danni gravi, i livelli di AST possono alzarsi in 6/10 ore e rimanere alti per circa 4 giorni. Utile nella diagnosi e nel controllo della terapia delle malattie epatiche. Nell’epatite acuta: aumenta in tempi brevi (150-500 UI/l) Nell’epatite cronica: scarso aumento (20-100 UI/l) Enzimi nella diagnostica: le transaminasi ALT = alanina amminotrasferasi Alanina + a-chetoglutarato Piruvato + NADH + H+ LDH ALT piruvato + glutammato Lattato + NAD+ LDH = Lattico Deidrogenasi ALT (GPT) = Alanina aminotrasferasi Reazione indicatrice accoppiata ALT (sinonimo GPT) Indice di funzionalità epatica Valori ematici normali (10-25 UI/l) Principalmente localizzata nel tessuto epatico. Aumenta nell’epatite acuta e cronica. Nel danno infiammatorio acuto il livelli di ALT sono superiori ai livelli di AST e rimangono elevati nel sangue piu’ a lungo. Enzimi nella diagnostica: la lattato deidrogenasi Piruvato + NADH + H+ LDH Lattato + NAD+ Valori ematici normali (100-200 UI/l) I Livelli aumentano in patologie epatiche, cardiache, muscolari, renali ed ematologiche Molti farmaci possono indurre un aumento sierico di tale enzima: anestetici, dicumarolici, nitrofurantoina, ecc Gli eritrociti hanno una concentrazione di LDH 100-150 volte maggiore rispetto a quella che si trova nel sangue Isoenzimi Sono forme multiple di un enzima che catalizzano la stessa reazione, ma differiscono nella struttura (sono codificate da geni distinti). Hanno spesso costanti catalitiche (Km, Vmax) diverse. Sono presenti in tessuti diversi (cuore, fegato, ecc.) Glucokinase and Hexokinase are typical examples of isoenzymes. In fact, there are four Hexokinases: I, II, III and IV. Hexokinase I is present in all mammalian tissues, and Hexokinase IV (Glucokinase) is found mainly in liver. Both enzymes catalyze the phosphorylation of Glucose: Glucose + ATP Glucose 6 P + ADP G6P x È irreversibile Esochinasi I: Glucochinasi (esochinasi IV): È presente in tutte le cellule Reagisce anche con altri monosaccaridi Km = 0.1 mM È indipendente da insulina Inibita da G6P È presente solo nel fegato Reagisce solo con glucosio (è specifica) Km = 10 mM È inducibile con insulina Non inibita da G6P Glucokinase and Hexokinase are typical examples of isoenzymes. In fact, there are four Hexokinases: I, II, III and IV. Hexokinase I is present in all mammalian tissues, and Hexokinase IV (Glucokinase) is found mainly in liver. Both enzymes catalyze the phosphorylation of Glucose: Glucose + ATP Glucose 6 P + ADP Hexokinase I has a low Km and is inhibited by glucose 6 (P). Glucokinase is not inhibited by Glucose 6 (P) and his Km is high. Since Glucokinase is not inhibited by glucose 6 phosphate, in conditions of high concentrations of glucose this enzyme continues phosphorylating glucose, which can be used for glycogen synthesis in liver. Additionally, since Glucokinase has a high Km, its activity does not compromise the supply of glucose to other organs; in other words, if Glucokinase had a low Km, it would continue converting glucose to glucose 6 phosphate in the liver, making glucose unavailable for other organs (remember that after meals, glucose arrives first to the liver through the portal system). Lattico Deidrogenasi (LDH) è un tetramero costituito da 2 tipi di subunità (H e M) 45% 18% 3% 1% Isoenzima H4 nel cuore M4 nel muscolo scheletrico Nel siero di individui sani 33% È un modo per ri-ossidare il NADH http://www.youtube.com/watch?v=edozxR4Hxjw In myocardial infarction, total LDH increases, and since heart muscle contains more LDH1 than LDH2, LDH1 becomes greater than LDH2 between 12 and 24 hours, after the infarction, so the ratio LDH1/LDH2 becomes higher than 1 and will stay flipped for several days. http://www.youtube.com/watch?v=edozxR4Hxjw Enzimi nella diagnostica: la creatin chinasi l’isoenzima CPK2 compare nel siero generalmente 4-8 ore dopo l’episodio acuto e raggiunge un massimo dopo 24 ore scompare dal plasma dopo 48 h (degradato) Vie di produzione dell’ATP Fosforilazione ossidativa Glicolisi anaerobica Fosforilazione a livello del substrato nel ciclo di Krebs Creatina chinasi ATP Adenilato chinasi ATP ADP Phosphocreatine Creatine Creatine kinase Creatine Phosphocreatine ADP ATP Vie di produzione Substrati Velocità di produzione di ATP (mmol/g/s) ATP ricavabile dalla Tempo per la totale completa scomparsa dei utilizzazione dei substrati substrati (mmol/g) Creatina chinasi Fosfocreatina 4.0 30 7.5 s Glicolisi anaerobia Glicogeno 2.0 100 2.5 min Fosforilazione ossidativa mitocondriale Glicogeno e glucosio 0.6 100 90 min Fosforilazione ossidativa mitocondriale Acidi grassi 0.3 12 milioni 83 ore E. Newsholme, The Biochemist, 14-17, June 1998 glicolisi % of total contribution to ATP production 100 Fosforilazione ossidativa 80 60 40 20 fosfocreatina 0 0 50 100 150 200 Time (sec.) 250 300 350 Enzimi nella diagnostica: la creatin chinasi l’isoenzima CPK2 compare nel siero generalmente 4-8 ore dopo l’episodio acuto e raggiunge un massimo dopo 24 ore scompare dal plasma dopo 48 h (degradato) Determinazione spettrofotometrica della creatin chinasi Sintesi della creatina CK3 CK2 CK1 CK-MB nella diagnosi dell’infarto acuto Isoenzimi della CK - catodo + anodo L’esempio presentato mostra la separazione elettroforetica di diversi campioni di plasma su gel di agarosio. Le isoforme sono state rese visibili aggiungendo direttamente i substrati sulla lastrina ed evidenziando l’NADPH, prodotto dalla catena di reazioni enzimatiche, in base alla sua fluorescenza. La banda MM3 è in posizione catodica ed è la più lenta, mentre la banda MB1 è in posizione anodica ed è quella con maggiore mobilità elettroforetica. Una determinazione semiquantitativa della concentrazione relativa delle diverse isoforme può essere ottenuta per mezzo di un fotometro a scansione. Proteine mutate nelle distrofie muscolari Enzimi nella diagnostica: la g-glutamil trasferasi (GGT) Enzima presente in tutti i tessuti, particolarmente nel rene e nel fegato, a livello dei dotti biliari. [GGT] aumenta: 1) Ostruzione dei dotti biliari 2 ) Abuso cronico di alcol Negli alcolisti, la GGT sierica aumenta per un meccanismo di induzione enzimatica, quindi indipendentemente dalla presenza o meno di danno epatico alcol-correlato (se presente, comunque, l'aumento della GGT è più consistente). Determinazione spettrofotometrica della GGT COO- GGT colorato COO- Misura in bicromatismo (405 e 600 nm) Per migliorare il metodo, Persijn studiò i derivati del Glu-4-NA e scoprì che il γ-glutamil-3carbossi-4-nitroanilide era superiore al Glu-4-NA dal punto di vista della solubilità e stabilità. Le fosfatasi sono enzimi che determinano l’idrolisi di fosfomonoesteri (idrolizzano il legame estereo). Si distinguono in base al pH ottimale d’azione ALCALINA (pH 9-10) ACIDA (pH 5) FOSFATASI ALCALINA (ALP) ALP è presente soprattutto nel fegato (canalicoli biliari) e nelle ossa (osteoblasti), placenta e rene. FOSFATASI ALCALINA (ALP) aumenta nelle: • affezioni del sistema epato-biliare (poco in cirrosi, epatite); • Alterazioni della sostanza ossea (rachitismo, metastasi ossee, Morbo di Paget); • Iperparatiroidismo • Patologie infiammatorie croniche intestinali Determinazione spettrofotometrica della fosfatasi alcalina ALP pH 10 incolore giallo CARATTERISTICHE DEI PRINCIPALI ISOENZIMI DELLA ALP FOSFATASI ACIDA (ACP) ACP è presente soprattutto nella prostata, milza rene, globuli rossi, piastrine FOSFATASI ACIDA (ACP) aumenta nel: Carcinoma della prostata Determinazione spettrofotometrica della fosfatasi acida ACP pH 5 incolore Incolore Diventa giallo dopo aggiunta di alcali Per determinare l’ACP prostatica si sfrutta la sua caratteristica di essere inibita da L-tartrato. Si sottopone campione a dosaggio in assenza e in presenza di L-tartrato e si misura la differenza tra i due. ACP prostatica = ACP totale – ACP dopo inibizione con tartrato Enzimi nella diagnostica: amilasi Indice di funzionalità pancreatica Valori 100-300 UI/L Sono enzimi idrolitici implicati nella scissione dei polisaccaridi Vengono prodotti in vari organi da cui prendono il nome (isoenzimi): • salivare (ptialina) presente anche nel sudore, lacrime, liquido amniotico; • pancreatica, viene rilasciata nell’intestino AMILASI aumenta nelle: Pancreatiti acute (livelli 20-30 volte superiore rispetto a individui sani, raggiunge il massimo dopo 24 h); Determinazione spettrofotometrica dell’amilasi Enzimi nella diagnostica: lipasi Indice di funzionalità pancreatica Valori 100-300 UI/L Sono enzimi che catalizzano l’idrolisi dei trigliceridi Vengono prodotti principalmente dal pancreas LIPASI aumenta nelle: Pancreatiti acute (è più specifica dell’amilasi, si libera più tardivamente e permane più a lungo in circolo); Determinazione della lipasi Metodo titrimetrico Una emulsione di olio d’oliva viene incubata con un campione di plasma. Gli acidi grassi eventualmente formati vengono titolati con NaOH (indicatore timolftaleina) Metodo turbidimetrico Più rapido e semplice, si basa sul fatto che i grassi in ambiente acquoso creano un’emulsione. Enzimi nella diagnostica: la tripsina Prodotta esclusivamente dalle cellule acinose pancreatiche. Si dosa solo con metodi radioimmunologici, il che riduce la sua applicabilità in emergenza clinica. I livelli aumentano 5-10 volte nel corso di panceatite acuta e permangono elevati per 4-5 giorni dall’inizio dei sintomi.