revlimid - International Myeloma Foundation

Mieloma multiplo | Tumore del midollo osseo
Conoscere
REVLIMID®
12650 Riverside Drive, Suite 206
North Hollywood, CA 91607 USA
Telefono:
+ 1 800-452-CURE (2873)
(Stati Uniti e Canada)
+1 818-487-7455
(tutto il mondo)
Fax: +1 818-487-7454
[email protected]
myeloma.org
© 2015, International Myeloma Foundation, North Hollywood, California – u-rev_g1_IT_15
(lenalidomide)
Una pubblicazione della International Myeloma Foundation
Improving Lives Finding the Cure®
Migliorare la vita Trovare la cura
Indice
Informazioni sulla International Myeloma Foundation
La International Myeloma Foundation (IMF), fondata nel 1990, è l’organizzazione di
beneficenza più vecchia e più grande del mondo che si occupa specificamente del
mieloma. L’IMF annovera oltre 350.000 membri in 140 paesi e si rivolge ai pazienti affetti
da mieloma, ai loro familiari e alla comunità medica. L’IMF fornisce una vasta gamma di
programmi nelle aree della Ricerca, Divulgazione, Supporto e Sensibilizzazione:
RICERCA L’IMF è leader globale nella ricerca collaborativa internazionale sul
mieloma. L’IMF sostiene la ricerca effettuata in laboratorio e, fin dal 1995, ha conferito
oltre 100 sovvenzioni ai principali ricercatori junior e senior. Inoltre, attraverso
l’International Myeloma Working Group (IMWG), un’organizzazione che pubblica in
prestigiose riviste mediche, che si sforza di tracciare la rotta verso una terapia, che
è alla guida della prossima generazione di sperimentatori innovativi e che migliora
le vite grazie all’ottimizzazione delle cure, l’IMF riunisce gli esperti leader, a livello
internazionale, in maniera esclusiva e affermata.
DIVULGAZIONE Vengono organizzati, in tutto il mondo, seminari a carattere
divulgativo per i pazienti e i loro familiari, workshop nei centri medici e workshop
locali dell’IMF. Questi incontri mettono direttamente a disposizione dei pazienti e dei
loro familiari informazioni aggiornate presentate da specialisti e ricercatori leader nel
campo del mieloma. La nostra biblioteca, che contiene oltre 100 pubblicazioni per i
pazienti, coloro che si occupano della loro assistenza e per i professionisti della sanità,
viene aggiornata ogni anno ed è consultabile gratuitamente. Le pubblicazioni sono
stampate in oltre 20 lingue.
SUPPORTO I coordinatori della nostra InfoLine numero telefonico: +1 818-487-7455
rispondono alle domande e forniscono supporto e informazioni telefonicamente e via
e-mail a migliaia di famiglie ogni anno. L’IMF sostiene una rete di oltre 150 gruppi di
supporto e si occupa della formazione di centinaia di pazienti, assistenti e infermieri dedicati
che svolgono attività di volontariato alla guida di questi gruppi nelle loro comunità.
SENSIBILIZZAZIONE Il programma di Sensibilizzazione IMF gestisce la formazione
e il supporto dei soggetti interessati, al fine di sensibilizzare il pubblico in merito ai
problemi di salute che colpiscono la comunità del mieloma. Lavorando a livello nazionale,
l’IMF è alla guida di due gruppi che si occupano della sensibilizzazione sul tema della
copertura assicurativa. Migliaia di sostenitori preparati dall’IMF hanno un impatto
positivo ogni anno per quanto riguarda i problemi critici della comunità del mieloma.
Richiedete maggiori informazioni su come l’IMF stia attualmente facilitando il
miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da mieloma, sforzandosi,
nel contempo, di prevenire e di giungere ad una cura. Contattateci al numero
telefonico USA +1 818-487-7455 o visitate il sito web myeloma.org.
Migliorare la vita Trovare la cura
La serie Conoscere e 10 passi per la miglior cura
4
Contenuti del presente manuale
4
Cos’è il Revlimid e come funziona?
5
Quali sono le indicazioni approvate per il trattamento con Revlimid?
5
Utilizzo di basse dosi di desametasone con Revlimid rispetto
al metodo pulsato per 4 giorni
7
Revlimid come terapia di mantenimento nella fase successiva
al trapianto
7
Possibili effetti collaterali del Revlimid
8
Altri effetti collaterali da considerare in caso di somministrazione
del Revlimid in combinazione con desametasone
11
Aggiustamenti della dose con Revlimid
11
In che modo viene somministrato il Revlimid?
12
Termini e definizioni
12
La serie di manuali Understanding (Conoscere) pubblicata dall’IMF è stata concepita
allo scopo di offrire al paziente una panoramica dei trattamenti e delle terapie di
supporto per il mieloma multiplo (che,
per motivi di brevità, verrà di seguito indicato con il termine mieloma).
Per avere un quadro generale del mieloma,
si consiglia innanzitutto di consultare il
Patient Handbook (Guida del paziente) pubblicato dall’IMF e solo successivamente
il Concise Review of the Disease and Treatment Options (Compendio sulla malattia e
le opzioni di trattamento), che contiene una
sintesi più dettagliata della patologia per i
professionisti del settore sanitario e i lettori
più informati non appartenenti alla comunità medica. Entrambe le pubblicazioni,
unitamente ai numerosi manuali appartenenti alla serie Conos­cere dell’IMF, sono
disponibili sul sito web myeloma.org, dove
sarà possibile consultare altre informazioni
utili. È inoltre possibile ordinare una copia
dei manuali dell’IMF chiamando il numero
+1 818-487-7455 oppure inviando una
e-mail all’indirizzo [email protected].
Per una più agevole navigazione del sito
web dell’IMF, le informazioni sono state
organizzate in base all’impostazione della
guida 10 Steps to Better Care® (10 passi
per la miglior cura) che, partendo dalla
diagnosi (Fase 1), offre una panoramica
delle sperimentazioni cliniche disponibili e
delle modalità di reperimento delle stesse
(Fase 10). Tutte le informazioni relative
a ciascuna fase, comprese le linee guida
in materia di test, trattamenti, trapianti,
valutazione della risposta, gestione degli
effetti collaterali, monitoraggio e trattamento delle recidive, sono disponibili nei
paragrafi corrispondenti.
4
I termini in grassetto sono illustrati nel
paragrafo “Termini e definizioni” nella
parte conclusiva del manuale. Per un
compendio più completo, consultare il
Glossary of Myeloma Terms and Definitions
(Glossario dei termini e delle definizioni del
mieloma) dell’IMF disponibile alla pagina
glossary.myeloma.org.
Figura 1. Tipi di cellule
© 2015 Slaybaugh Studios
La serie Conoscere e 10 passi
per la miglior cura
Cellula mielomatosa
Cellula staminale
ematopoietica
Globulo bianco
Linfocita T
Globuli rossi
Piastrine
Contenuti del
presente manuale
Il presente manuale è stato concepito allo
scopo di fornire informazioni su un farmaco chiamato Revlimid® (lenalidomide).
In seguito alla lettura del documento, sarà
possibile avere un'idea chiara sui seguenti
punti:
n
n
n
C
os'è il Revlimid e come funziona;
P
ossibili effetti collaterali del
Revlimid;
M
odalità di somministrazione del
Revlimid.
Il presente manuale illustra le modalità
di utilizzo del Revlimid per il trattamento
del mieloma in pazienti di nuova diagnosi e affetti da malattia recidivante
e/o refrattaria. Vengono inoltre fornite
informazioni sui risultati delle sperimentazioni cliniche nell'ambito delle quali il
Revlimid è stato utilizzato come terapia
di mantenimento in seguito a una terapia ad alto dosaggio con trapianto autologo di cellule staminali (ASCT). Il lavoro
illustra infine i possibili effetti collaterali
del farmaco e i metodi più efficaci per la
gestione di tali condizioni.
Il manuale copre numerose fasi del percorso 10 passi per la miglior cura, tra cui
terapia di prima linea (Fase 3), gestione
degli effetti collaterali (Fase 4, terapia
di supporto), terapia di mantenimento
(Fase 7) e terapia in caso di recidiva (Fase 9).
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Cellula killer
naturale (NK)
Neutrofilo
L'IMF intende fornire unicamente ai
pazienti una serie di informazioni da
utilizzare come riferimento durante le
discussioni sulla malattia con il proprio
personale sanitario. Questo manuale non
intende sostituirsi alle indicazioni fornite
dal personale medico e infermieristico di
riferimento, che forniranno al paziente
risposte esaustive in merito al piano terapeutico scelto.
specializzati del sistema immunitario
(linfociti T e cellule T, noti con il nome di cellule killer naturali (NK)), contribuendo alla
distruzione delle cellule tumorali. Il Revlimid è anche un inibitore del fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF),
che appartiene a un gruppo di agenti
immunomodulatori in grado di inibire lo
sviluppo di nuovi vasi sanguigni da cui
dipendono le cellule tumorali.
Cos'è il Revlimid e
come funziona?
Quali sono le indicazioni
approvate per il trattamento
con Revlimid?
Il Revlimid è un farmaco immunomodulatore (IMiD®) in grado di modificare
o regolare il funzionamento del sistema
immunitario. Mediante diversi meccanismi, tra cui attività antitumorali e antinfiammatorie. Oltre a indurre una risposta
immunitaria, aumentare l'attività delle
cellule immunitarie e inibire l'infiammazione, gli IMiD sono in grado di modificare
i livelli di vari fattori di crescita, chiamati
citochine e/o interleuchine, e di colpire
le cellule del sistema immunitario.
Questi farmaci potenziano inoltre l'attivazione dei globuli bianchi (WBC)
myeloma.org
Un totale di 1.623 pazienti provenienti da
18 paesi è stato coinvolto nella sperimentazione clinica chiamata FIRST, Frontline
Investigation of Revlimid + dexamethasone
versus Standard Thalidomide (Sperimentazione basata sulla terapia di prima linea
Revlimid + desametasone rispetto alla
terapia standard a base di talidomide).
I soggetti, appartenenti a due distinte
fasce d'età (vale a dire pazienti dai 65 anni
in su e pazienti con meno di 65 anni) e non
candidabili al trapianto di cellule staminali, sono stati randomizzati in tre bracci:
5
1. Revlimid più basse dosi di desametasone (Rd) in cicli da 28 giorni fino
a progressione della malattia (trattamento continuo con Rd);
2. Revlimid più basse dosi di desametasone (Rd) per 72 settimane (18 cicli) o
3. Melfalan, prednisone e talidomide
(MPT) in cicli da 42 giorni per 72 settimane (12 cicli).
L'endpoint primario consisteva in un
confronto tra sopravvivenza libera da
progressione (PFS) per il trattamento
continuo con Rd rispetto a MPT. Dalla sperimentazione è emersa la superiorità del
trattamento continuo con Rd in pazienti
con nuova diagnosi di mieloma. L'elevata
significatività dei risultati ottenuti ha
condotto all'emanazione di nuove disposizioni normative ampliate in materia di
utilizzo del Revlimid.
Ad esempio, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato
l'utilizzo del farmaco in combinazione
con desametasone non solo per i pazienti
affetti da mieloma in recidiva, ma anche
per i pazienti di nuova diagnosi, sia candidabili per l'ASCT sia non candidabili.
Poiché tutti i pazienti statunitensi con
nuova diagnosi sono idonei alla somministrazione di Revlimid, l'approvazione
affina ulteriormente l'utilizzo appropriato
del farmaco nella terapia di prima linea
per pazienti con e senza candidabilità al
trapianto:
n
6
N
ei pazienti non candidabili all'ASCT,
il trattamento dovrebbe continuare
fino alla progressione della malattia o
al raggiungimento di un livello di tossicità inaccettabile.
n
N
ei pazienti candidabili all'ASCT, la
mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche dovrebbe avere
luogo entro 4 cicli di una terapia a
base di Revlimid.
In Europa, la nuova indicazione in termini
di utilizzo del Revlimid nei pazienti affetti
da mieloma si basa anche sui risultati della
sperimentazione clinica FIRST, sebbene
presenti una portata più limitata rispetto
agli Stati Uniti. Ciò dipende dal fatto che
l'indicazione europea tiene conto principalmente della popolazione di pazienti
nella sperimentazione clinica FIRST, composta esclusivamente da nuove diagnosi
non candidabili all'ASCT. Di conseguenza,
l'approvazione dell'Agenzia europea per i
medicinali (EMA) riguarda i casi indicati di
seguito:
n
n
T rattamento di pazienti adulti con
mieloma multiplo precedentemente
non trattato (nuove diagnosi) non
candidabili al trapianto.
In combinazione con desametasone,
trattamento del mieloma multiplo in
pazienti adulti ai quali è stata somministrata almeno una precedente linea
terapeutica.
Di conseguenza, mentre i pazienti statunitensi con nuova diagnosi possono essere
trattati con Revlimid indipendentemente
dalla pianificazione di un trapianto di
cellule staminali, in Europa il Revlimid
viene utilizzato solo per le nuove diagnosi
appartenenti alla fascia d'età dai 65 anni
in su (o inferiore ai 65 anni qualora sussista un motivo di ordine medico che vieta
l'esecuzione di un trapianto di cellule staminali). Tuttavia, tutti i pazienti europei ai
quali è stata somministrata almeno una
precedente linea terapeutica sono idonei
al trattamento con Revlimid.
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Utilizzo di basse dosi di
desametasone con Revlimid
rispetto al metodo pulsato
per 4 giorni
La maggior parte degli oncologi prescrive desametasone alla dose di 40 mg
una volta alla settimana.. Sulla base della
sperimentazione clinica E4A03 condotta
dall’Eastern Cooperative Oncology Group
(ECOG), nell’ambito della quale è stata
confrontata la terapia standard a base
di Revlimid più desametasone ad alto
dosaggio (40 mg nei giorni 1–4, 9–12 e
17–20 di un ciclo di 28 giorni) rispetto
alla terapia con Revlimid più desametasone a basso dosaggio (40 mg una volta
a settimana), il piano di somministrazione
basato sul dosaggio una volta a settimana
rappresenta attualmente il metodo di
scelta. La dose iniziale di desametasone è
pertanto di 40 mg alla settimana, tuttavia
il suo dottore può decidere di ridurre la
dose in caso di fragilità o di intolleranza
del paziente.
Revlimid come terapia di
mantenimento nella fase
successiva al trapianto
I dati ottenuti da tre ampie sperimentazioni cliniche randomizzate di fase III
(CALGB 100104, MM-015 e IFM 2005-02),
nell'ambito delle quali il Revlimid è stato
impiegato come terapia di mantenimento, sono stati presentati nel corso
del meeting annuale 2010 dell'American
Society of Hematology (ASH) e successivamente pubblicati nella rivista New England
Journal of Medicine (NEJM) nel maggio del
2012. In tutti e tre gli studi, la terapia di
mantenimento a base di Revlimid ha fornito il doppio della sopravvivenza libera
da progressione (PFS), con una media di
42 mesi rispetto a 21 mesi.
myeloma.org
Di recente è stato completato uno studio
dei dati CALGB su un follow-up mediano
di 65 mesi. I pazienti randomizzati a ricevere la terapia di mantenimento a base di
Revlimid presentavano un tempo alla progressione di 53 mesi rispetto ai 27 mesi
registrati per i pazienti randomizzati a
ricevere un placebo. La sopravvivenza
globale mediana (OS) non è stata raggiunta a 65 mesi tra i pazienti nel braccio
dello studio trattato con Revlimid, mentre
i soggetti nel braccio trattato con placebo
presentavano una sopravvivenza globale
mediana di 76 mesi. Sono stati osservati
i benefici del tempo alla progressione e
della sopravvivenza globale con terapia
di mantenimento a base di Revlimid indipendentemente dal fatto che i pazienti
presentassero o meno una risposta completa (remissione) al momento della randomizzazione dello studio.
Sulla base delle evidenze ricavate dalle
sperimentazioni cliniche di fase III, la
National Comprehensive Cancer Network
(NCCN) ha promosso il passaggio dell'utilizzo del Revlimid come singolo agente
nella terapia di mantenimento dalla categoria 2A (ciò significa che i risultati delle
sperimentazioni cliniche non sono stati
ancora sottoposti a una completa revisione paritaria e che i dati relativi all'efficacia e alla sicurezza si trovano ancora
in una fase preliminare) alla categoria 1
(che implica che, sulla base di evidenze di
alto livello, vi è consenso uniforme della
NCCN sull'adeguatezza dell'intervento).
Una metanalisi dei dati ricavati da quattro sperimentazioni cliniche sulla terapia
di mantenimento nella fase successiva
all'autotrapianto è stata presentata in
occasione del meeting dell'ASH 2013 dal
Dott. Preet Paul Singh della Mayo Clinic.
7
Nonostante il carattere incompleto dei
dati e l'elevata eterogeneità osservata nel
corso degli studi, il Dott. Singh ha individuato una tendenza verso un vantaggio in termini di sopravvivenza globale
offerto dalla terapia di mantenimento a
base di Revlimid.
Sono emerse diverse preoccupazioni circa
l'incidenza di secondi tumori (chiamati
anche secondi tumori primari o SPM) tra
i pazienti arruolati in questi studi sottoposti a terapia di mantenimento con
Revlimid dopo alte dosi di melfalan. Sono
state tuttavia condotte ulteriori ricerche
tese ad accertare se la combinazione
melfalan-Revlimid rappresenti la causa
dei secondi tumori. Nel marzo 2014, la
rivista Lancet ha pubblicato uno studio
condotto dal Dott. Antonio Palumbo
et al. intitolato "Second primary malignancies with lenalidomide therapy for newly
diagnosed myeloma: a meta-analysis of
individual patient data" (Secondi tumori
primari con terapia a base di lenalidomide
per le nuove diagnosi di mieloma: una
metanalisi dei dati dei singoli pazienti).
I ricercatori hanno analizzato i dati relativi
a 2.620 pazienti con nuova diagnosi di
mieloma che hanno ricevuto il Revlimid
8
e 598 a cui invece non è stato somministrato questo farmaco, scoprendo che
"i pazienti con nuova diagnosi di mieloma
che hanno ricevuto la lenalidomide registravano un rischio aumentato di sviluppare secondi tumori primari ematologici,
causati principalmente da strategie di
trattamento basate su una combinazione
tra lenalidomide e melfalan per via orale”.
Questi risultati suggeriscono la necessità
di considerare regimi di trattamento privi
di agenti alchilanti come alternative al
melfalan per via orale in combinazione
con lenalidomide per il trattamento del
mieloma. È opportuno rilevare che il tasso
di SPM nella sperimentazione clinica
MM-020 relativa alla terapia di prima linea
menzionata in precedenza registrava una
percentuale dello 0,4% tra i pazienti nei
bracci trattati con Revlimid/desametasone, mentre il tasso di SPM nel braccio
trattato con melfalan/prednisone/talidomide corrispondeva al 2,2%. È importante
discutere con il proprio medico di fiducia i
rischi e i vantaggi relativi correlati alla terapia di mantenimento a base di Revlimid.
Possibili effetti collaterali
del Revlimid
Segue una descrizione dei principali
effetti collaterali associati al Revlimid che,
nella maggior parte dei casi, risultano
gestibili e prevedibili. Per ulteriori informazioni su questi e altri possibili effetti
collaterali, rivolgersi al personale medico
e infermieristico di riferimento.
Dalle sperimentazioni cliniche condotte
finora emergono alcune differenze tra il
profilo di sicurezza del Revlimid e quello
della talidomide. I comuni effetti collaterali registrati in caso di terapia con talidomide (per es. eccessiva sonnolenza,
costipazione e neuropatia) risultano
+1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-CURE (2873) Stati Uniti e Canada
molto meno frequenti nei trattamenti
con Revlimid. Tuttavia, nell'ambito di
precedenti studi condotti sugli animali
è emerso che il Revlimid causa lo stesso
tipo di malformazioni congenite gravi
riscontrate in passato nei trattamenti con
talidomide. Segue un elenco degli obiettivi del programma di valutazione del
rischio e strategia di mitigazione relativa
al Revlimid (noto con il nome di Revlimid
REMS™):
1. Prevenire il rischio di esposizione
embrio-fetale al Revlimid.
2. Informare prescrittori di farmaci,
pazienti e farmacisti circa i rischi gravi
e le condizioni di utilizzo sicuro del
Revlimid.
La prescrizione e la fornitura del Revlimid sono riservate esclusivamente a
farmacisti e personale medico registrato
al programma Revlimid REMS. Il piano
prevede che i pazienti di sesso femminile,
comprese le donne in età fertile, si sottopongano a test di gravidanza obbligatori
e forniscano il consenso informato prima
dell'assunzione del Revlimid. Le donne
in età fertile e tutti i pazienti di sesso
maschile sono tenuti a partecipare a un
sondaggio telefonico mensile. Dal canto
suo, il personale medico è tenuto a controllare gli esiti dei test di gravidanza, a
limitare il numero di prescrizioni a una
fornitura a mezzo posta di 28 giorni e a
segnalare eventuali gravidanze alla FDA.
Le informazioni in materia di sicurezza
relative al Revlimid sono ricavate dalle
sperimentazioni cliniche e, poiché molte
di esse sono ancora in corso, non è possibile pervenire a conclusioni definitive.
Di seguito sono elencati gli eventi osservati, ordinati dal più frequente al meno
frequente.
myeloma.org
n
C
ostipazione
n
N
eutropenia
n
D
iarrea
n
T
rombocitopenia
n
E ruzione cutanea
n
A
stenia
n
T rombosi venosa profonda
(DVT, trombo)
Le "avvertenze nei riquadri con bordo
nero" rappresentano le indicazioni più
rigorose in termini di etichettatura dei
farmaci prescrivibili. Nella sezione relativa alle informazioni sulla prescrizione
del Revlimid delle avvertenze nei riquadri
con bordo nero del 2015 è presente l'indicazione del rischio di malformazioni congenite o morte del feto, nonché dei rischi
di neutropenia e trombocitopenia (bassa
conta di globuli bianchi e di piastrine). Per
i pazienti sottoposti a terapia con Revlimid più desametasone, le avvertenze
nei riquadri con bordo nero indicano un
rischio aumentato di DVT ed embolia polmonare (PE, trombo che si espande nel
polmone) e il rischio di infarto miocardico
(arresto cardiaco) e di ictus.
Qualora si riscontrino cambiamenti nella
propria salute, è necessario parlarne con
il personale medico o infermieristico di
riferimento.
Riduzione della conta di piastrine:
trombocitopenia
I pazienti che assumono il Revlimid potrebbero sviluppare una condizione nota con il
nome di trombocitopenia, che consiste in
un abbassamento della conta di piastrine,
vale a dire le cellule che aiutano il sangue
a coagulare. Una bassa conta di piastrine
può essere causa di ecchimosi, emorragie
e guarigioni lente.
9
Prevenzione e trattamento delle basse
conte di piastrine
In presenza di un numero eccessivo di
ecchimosi o emorragie, è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia, che
potrebbe decidere di gestire la situazione
ricorrendo a una trasfusione di piastrine.
Riduzione della conta di globuli bianchi:
neutropenia
I pazienti che assumono il Revlimid potrebbero sviluppare una condizione nota con
il nome di neutropenia, che consiste in un
abbassamento della conta di globuli bianchi (neutrofili), vale a dire le cellule che aiutano il sangue a combattere le infezioni.
Una bassa conta di globuli bianchi può
essere causa di "raffreddore" con febbre,
mal di gola e ferite della bocca.
Astenia
L'astenia è una condizione comunemente
associata alla terapia a base di Revlimid.
Sebbene si tratti generalmente di una
patologia non grave, è necessario agire
con prudenza in caso di utilizzo di macchinari o alla guida di veicoli. Per ulteriori
informazioni, consultare un altro manuale
redatto dall'IMF, intitolato Understanding Fatigue (Conoscere e comprendere
l'astenia).
Prevenzione e trattamento dell'astenia
Le modalità di gestione dell'astenia prevedono terapie di supporto stabilite dal
medico di fiducia del paziente. Per ridurre
al minimo gli effetti di questa patologia, è necessario adottare le seguenti
accortezze:
Prevenzione e trattamento delle basse
conte di globuli bianchi
n
In presenza di febbre, mal di gola o ferite
della bocca, è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.
n
La febbre è un sintomo che, in un soggetto affetto da neutropenia, indica generalmente la presenza di un'infezione.
Si tratta di un segnale importante per il
quale è necessario rivolgersi immediatamente al medico. Le modalità di trattamento della neutropenia dipendono dalla
relativa causa e dal livello di gravità. Talvolta si assiste a una guarigione spontanea del midollo osseo senza necessità di
trattamento. La neutropenia che accompagna le infezioni virali (per es. l'influenza)
potrebbe avere carattere passeggero e
risolversi in seguito alla guarigione dello
stato infettivo. Una neutropenia lieve è
solitamente asintomatica e potrebbe non
richiedere alcun trattamento.
10
n
n
S volgere un livello moderato di attività fisica
S eguire una dieta sana mantenendo
un apporto di liquidi sufficiente
R
egolare l'alternanza di veglia e sonno
con ritmi armonizzati mantenendo un
livello di riposo adeguato
P
renotare regolarmente una serie di
visite con il personale medico di riferimento per parlare di eventuali problemi legati all'astenia.
Trombosi venosa profonda
La trombosi venosa profonda (DVT),
che rappresenta una condizione seria
che espone il paziente a un potenziale
pericolo di vita, consiste in un trombo
all'interno di una vena profonda delle
estremità inferiori (solitamente gambe e
cosce) e molto raramente del collo o del
braccio. La trombosi venosa profonda può
essere seguita dal distacco (embolizzazione) di un trombo che si può espandere
+1 818-487-7455 tutto il mondo • +1 800-452-CURE (2873) Stati Uniti e Canada
al cuore o ai polmoni, causando conseguenze estremamente pericolose. In caso
di assunzione di Revlimid e di comparsa di
sintomi quali difficoltà respiratorie, sensazione di calore, gonfiore, arrossamento
e/o dolore delle estremità del corpo, è
necessario rivolgersi immediatamente al
proprio medico di fiducia.
Prevenzione e trattamento della
trombosi venosa profonda
In caso di comparsa di gonfiore e/o
arrossamento e/o dolore a una gamba o
coscia, si consiglia vivamente di rivolgersi
al proprio medico di fiducia, che sarà in
grado di eseguire una diagnosi corretta.
Il trattamento della trombosi venosa profonda dipende sia dalla localizzazione sia
dalla causa sottostante. Per bloccare la
crescita del trombo, il medico potrebbe
decidere di prescrivere una cura a base di
anticoagulanti.
Eruzione cutanea
L'eruzione cutanea è un sintomo grave
e potenzialmente pericoloso, potendosi
manifestare inizialmente in forma lieve
per poi peggiorare. Le eruzioni cutanee
causate dai farmaci presentano un livello
di gravità che va dal lieve rossore con la
comparsa di piccole protuberanze su
un'area circoscritta fino al distacco della
porzione di pelle interessata. La comparsa
di eruzioni cutanee può avvenire dopo
pochi minuti dall'assunzione di un farmaco o addirittura dopo ore o giorni.
Prevenzione e trattamento
dell'eruzione cutanea
Si consiglia vivamente di consultare con
urgenza un medico in caso di comparsa
di eruzione cutanea. Per una corretta
valutazione della patologia, è necessario
sottoporsi a una visita specialistica. In
myeloma.org
caso di diagnosi precoce e di trattamento
adeguato, l'eruzione cutanea diventa una
condizione reversibile.
Altri effetti collaterali
da considerare in caso
di somministrazione del
Revlimid in combinazione
con desametasone
I principali studi che hanno condotto
all'approvazione del Revlimid nei casi di
recidiva prevedevano la somministrazione
di questo farmaco in combinazione con
desametasone. È importante tenere presente che, rispetto all'assunzione del solo
Revlimid, la combinazione dei due farmaci
potrebbe causare tossicità aggiuntive.
Tra gli effetti collaterali che potrebbero
verificarsi in caso di somministrazione
del Revlimid più desametasone è possibile annoverare: affaticamento muscolare, ansia, agitazione, aritmie cardiache,
nausea, aumento della glicemia, livelli
elevati di enzimi epatici e costipazione
e/o diarrea. Per ulteriori informazioni
relative al desametasone, consultare un
altro manuale redatto dall'IMF, intitolato
Understanding Dexamethasone and Other
Steroids (Conoscere e comprendere il desametasone e altri steroidi). Qualora si riscontrino cambiamenti nella propria salute,
è necessario parlarne con il personale
medico o infermieristico di riferimento.
Aggiustamenti della dose
con Revlimid
La dose standard di Revlimid è una capsula da 25 mg al giorno per 21 giorni di
un ciclo di 28 giorni. Dopo un periodo
di assunzione compreso tra 3 e 6 mesi,
il medico di fiducia potrebbe decidere
11
di ridurre il dosaggio a causa della comparsa di un abbassamento delle conte di
globuli bianchi e/o globuli rossi (RBC).
Questi sintomi potrebbero anche essere
accompagnati da effetti collaterali cumulativi, come astenia o addirittura una
leggera neuropatia. Il medico potrebbe
decidere di ridurre la dose, se necessario,
in maniera da assicurare la sicurezza e la
tollerabilità del farmaco.
Una riduzione del dosaggio del Revlimid
può avere delle ripercussioni sul livello
di efficacia del trattamento?
Dai risultati ricavati dalle sperimentazioni
cliniche in corso si evince che le riduzioni
dei dosaggi garantiscono un mantenimento dei benefici del trattamento.
Le sperimentazioni cliniche MM-009 e
MM-010 sulle recidive hanno segnalato
lunghe remissioni, nell'ambito delle quali
i pazienti erano in grado di continuare il
trattamento oltre 10 mesi (con riduzioni
delle dosi) e di raggiungere benefici
prolungati.
È importante parlare apertamente con
il proprio medico o professionista del
settore sanitario di riferimento, seguire
i dosaggi prescritti e il programma di
assunzione dei farmaci, nonché fissare
appuntamenti regolari per mantenere
il programma di trattamento a base di
Revlimid. Il medico potrebbe decidere
di modificare il dosaggio del Revlimid
nell'ambito di una strategia terapeutica
complessiva finalizzata alla gestione di
un particolare effetto collaterale. La dose
giornaliera utilizzata nelle sperimentazioni cliniche di fase III è 25 mg. In caso
di comparsa di effetti collaterali gravi, il
medico potrebbe decidere di modificare
il dosaggio in termini sia di quantità sia
di modalità di assunzione al fine di contenere le conseguenze di tali fenomeni
continuando a mantenere la strategia
terapeutica adottata.
In che modo viene
somministrato il Revlimid?
Il Revlimid si presenta sotto forma di
capsule. Il dosaggio utilizzato con maggiore frequenza nella cura del mieloma
multiplo è 25 mg al giorno per via orale
nei giorni 1–21, ripetuto ogni 28 giorni
(i giorni 22–28 sono di riposo). Le dosi
vengono modificate in base agli effetti
collaterali.
Termini e definizioni
Cancro: Termine usato per malattie nelle
quali le cellule maligne si dividono senza
controllo. Le cellule cancerogene invadono i tessuti vicini e si diffondono attraverso il flusso sanguigno e linfatico ad
altre parti del corpo.
Cellula: Unità base di ogni organismo
vivente. Ciascun organo e tessuto dell’organismo presenta milioni di cellule
microscopiche.
Citochine: Proteine secrete dalle cellule
che stimolano o inibiscono la crescita o
l’attività di altre cellule. Le citochine sono
prodotte localmente (per es. nel midollo
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osseo) e circolano nel flusso sanguigno.
Sono rilasciate solitamente per combattere un’infezione.
Infiammatorio: Relativo a una risposta di
protezione del corpo contro una lesione o
malattia.
Effetti collaterali: Effetti indesiderati
causati da un farmaco.
Interleuchina: Sostanza prodotta e
rilasciata naturalmente dall’organismo
oppure sostanza utilizzata nella terapia
biologica. Le interleuchine stimolano la
crescita e le attività di alcune specie di
globuli bianchi. L’interleuchina-2 (IL-2) è
un tipo di modificatore della risposta biologica che stimola la crescita di alcune cellule del sangue nel sistema immunitario in
grado di combattere alcuni tipi di cancro.
L’interleuchina-6 (IL-6) è una citochina in
grado di stimolare enormemente le attività degli osteoclasti e delle plasmacellule.
Enzima: Sostanza che aumenta la velocità con cui avvengono i cambiamenti
chimici nel corpo.
Farmaco immunomodulatore (IMiD®):
Agente che colpisce, potenzia o sopprime
il sistema immunitario.
Fattore di crescita dell’endotelio
vascolare (VEGF): Fattore di crescita che
promuove la crescita di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi).
Fattori di crescita: Farmaci che stimolano sia la crescita sia il rilascio nel flusso
sanguigno di cellule staminali ematiche.
Globuli bianchi (WBC): Termine generico utilizzato per indicare una varietà di
cellule in grado di combattere germi, infezioni e agenti che causano allergie. Queste cellule si sviluppano nel midollo osseo
e si espandono in tutte le altre parti del
corpo. I globuli bianchi includono i neutrofili, i granulociti, i linfociti e i monociti.
Globuli rossi (RBC, eritrociti): Cellule del
sangue che contengono emoglobina, trasportano ossigeno e prelevano anidride
carbonica nelle altri parti del corpo. La
produzione dei globuli rossi è stimolata
da un ormone (eritropoietina) prodotto
dai reni. I pazienti affetti da mieloma con
danno renale non producono un livello
sufficiente di eritropoietina e possono
presentare anemia, a causa degli effetti
delle cellule mielomatose sulla capacità
del midollo osseo di produrre nuovi globuli rossi.
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Linfociti: Globuli bianchi che combattono le infezioni e le malattie.
Malattia in progressione: Mieloma che
peggiora o recidivante, in base a quanto
documentato dai test. Definito come
aumento ≥ 25% del livello di proteine mielomatose e/o nuova evidenza di malattia.
Midollo osseo: Tessuto molle e spugnoso
situato all’interno delle ossa che produce
globuli bianchi, globuli rossi e piastrine e
all’interno del quale si assiste alla crescita
di plasmacellule anomale che causano il
mieloma.
Mieloma multiplo: Neoplasia causata
dalla presenza di plasmacellule nel midollo
osseo. Le plasmacellule neoplastiche
prendono il nome di cellule mielomatose.
Neuropatia periferica (PN): Intorpidimento, formicolio e/o dolore alle mani, ai
piedi, alle gambe e/o alle braccia.
Neutrofili: Globuli bianchi necessari per
combattere le infezioni batteriche.
13
Neutropenia: Livelli ridotti di neutrofili.
Oncologo: Medico specializzato nel trattamento del cancro. Alcuni oncologi sono
specializzati in un particolare tipo di cancro.
Piastrine: Una delle tre principali componenti del sangue, insieme ai globuli rossi
e ai globuli bianchi. Le piastrine si dispongono nelle pareti dei vasi sanguigni danneggiati e rilasciano sostanze in grado di
stimolare la formazione di coaguli nel sangue. Le piastrine sono le maggiori difese
contro i sanguinamenti. Sono chiamate
anche trombociti.
Recidiva: Ricomparsa di segni e sintomi della malattia dopo un periodo di
miglioramento.
Recidivo/refrattario: Il termine recidivo
riguarda i pazienti affetti da recidiva e sottoposti a trattamento che hanno sviluppato segni e sintomi di mieloma almeno
60 giorni dopo il termine della cura. Il termine refrattario riguarda i pazienti affetti
da mieloma refrattario che hanno manifestato una malattia in progressione durante
il trattamento o entro 60 giorni dall’esecuzione del trattamento. La maggior parte
delle sperimentazioni cliniche relative alla
malattia avanzata riguarda pazienti affetti
da mieloma in recidiva e/o refrattario.
Refrattaria: Malattia che non risponde
più ai trattamenti standard.
Remissione o risposta: Scomparsa completa o parziale dei segni o sintomi del
cancro. Remissione e risposta sono termini utilizzati indistintamente.
•R
isposta completa stringente (sCR): una
sCR consiste in una risposta completa
(CR), come definito nel paragrafo
successivo, accompagnata da un rapporto FLC normale e dall’assenza di
14
cellule clonali nel midollo osseo attraverso esami di immunoistochimica o
immunofluorescenza.
•R
emissione completa (CR): immunofissazione negativa nel siero e nelle urine,
scomparsa di plasmocitomi dei tessuti
molli e percentuale minore o uguale al
5% di plasmacellule nel midollo osseo.
La CR non è sinonimo di cura.
•R
emissione parziale molto buona (VGPR):
la VGPR è inferiore alla CR. La VGPS
corrisponde alla proteina M sierica e
urinaria rilevabile mediante immunofissazione ma non elettroforesi
oppure a una riduzione minima del
90% della proteina M sierica accompagnata da livelli di proteina M urinaria
< 100 mg/24 ore.
•R
emissione Parziale (PR): la PR è un livello
di risposta in cui si verifica una riduzione di almeno il 50% della proteina M
e una riduzione della proteina M urinaria con urine delle 24 ore di almeno il
90% (o inferiore a 200 mg/24 ore).
Sistema immunitario: Gruppo complesso
di organi e cellule che producono anticorpi, vale a dire risposte cellulari per difendere l’organismo contro sostanze estranee,
come batteri, virus, tossine e tumori.
Sopravvivenza globale (OS): In caso di
individui affetti da tumore, questo termine
indica le possibilità di sopravvivenza, vale
a dire la media di individui appartenenti
al gruppo che hanno maggiori probabilità di sopravvivere dopo uno specifico
periodo di tempo. Fondamentalmente,
la sopravvivenza globale rappresenta un
fattore indicativo dei tassi di guarigione
ed è spesso utilizzata come misura del
livello di efficacia dei trattamenti nell’ambito delle sperimentazioni cliniche.
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Sopravvivenza libera da progressione (PFS): Periodo durante il quale i
pazienti sopravvivono al mieloma senza
progressione di malattia o recidive (v.
Malattia in progressione). L’aumento della
sopravvivenza del paziente può essere
direttamente attribuito al trattamento
somministrato per il mieloma.
Sperimentazione clinica: Studio di
ricerca di un nuovo trattamento che coinvolge i pazienti. Ogni studio è concepito
allo scopo di trovare soluzioni migliori
finalizzate alla prevenzione, scoperta,
diagnosi o trattamento del cancro e alla
ricerca di risposte a questioni scientifiche.
•G
ruppo di controllo: braccio di una sperimentazione clinica randomizzata che
riceve il trattamento standard o placebo (assenza di trattamento).
•O
biettivo finale: ciò che una sperimentazione clinica cerca di misurare o scoprire, l’obiettivo dello studio. Un tipico
obiettivo finale include la valutazione
delle tossicità, dei tassi di risposta e
sopravvivenza.
•G
ruppo sperimentale: braccio di una
sperimentazione randomizzata che
riceve il nuovo trattamento.
• S perimentazione clinica randomizzata:
studio di ricerca nel quale i soggetti
sono assegnati, tramite randomizzazione (assegnazione casuale), a ricevere
o meno un particolare trattamento.
• S perimentazione di fase I: sperimentazione concepita allo scopo di determinare la MTD (dose massima tollerata)
di un nuovo farmaco o una nuova
combinazione di farmaci. Solitamente
costituisce il primo test su esseri umani
di un nuovo trattamento. Tuttavia, nelle
sperimentazioni di fase I relative alle
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terapie combinate, i singoli elementi
potrebbero già essere stati efficacemente testati. I pazienti arruolati nelle
sperimentazioni di fase I presentano
generalmente un tumore in stadio
avanzato refrattario a tutti i trattamenti
standard. In una tipica sperimentazione
di fase I, gruppi successivi (“coorti”) di
3–6 pazienti vengono sottoposti al trattamento. Tutti i pazienti in una coorte
ricevono la stessa dose. La prima coorte
solitamente riceve una dose molto
bassa, che viene aumentata in ogni
successiva coorte fino a che un determinato numero di pazienti sperimenta
la DLT (tossicità limitante la dose). La
dose utilizzata per la precedente coorte
è considerata la MTD (dose massima
tollerata). Questa dose viene quindi utilizzata in una sperimentazione di fase II.
• S perimentazione di fase II: sperimentazione concepita allo scopo di determinare il tasso di risposta di una nuova
terapia che è già stata testata in una
sperimentazione di fase I. Tipicamente
vengono trattati dai 14 ai 50 pazienti
con un determinato tipo di tumore,
per analizzarne la risposta. Di solito, i
pazienti devono avere un tumore in
stadio avanzato refrattario a ogni trattamento standard, oltre che una malattia
quantificabile. Se i risultati di una sperimentazione di fase II sono abbastanza
promettenti, il trattamento può essere
testato in una sperimentazione di
fase III. Se i risultati sono obiettivamente
migliori rispetto a quelli di un trattamento standard, può non essere necessario testarli in una sperimentazione di
fase III, e il trattamento può diventare
standard sulla base dei risultati ottenuti
nella sperimentazione di fase II.
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• S perimentazione di fase III: sperimentazione concepita allo scopo di comparare due o più trattamenti per un
tipo o stadio di tumore. L’obiettivo
finale in una sperimentazione di fase
III è di solito la sopravvivenza o la
sopravvivenza libera da malattia. Le
sperimentazioni di fase III sono solitamente randomizzate: ciò significa che
i pazienti non scelgono quale trattamento ricevere. Una tipica sperimentazione di fase III viene eseguita su un
numero di pazienti che varia da 50 a
svariate migliaia. Alcune sperimentazioni di fase III comparano un nuovo
trattamento che ha dato buoni risultati
nella sperimentazione di fase II con
un trattamento standard precedente
e ben conosciuto. Altre sperimentazioni di fase III mettono a confronto
trattamenti che sono già usati comunemente. Alcuni trattamenti nelle sperimentazioni di fase III possono essere
disponibili al di fuori della regolazione
della sperimentazione clinica.
Terapia (di prima linea) di induzione:
Trattamento iniziale utilizzato con lo
scopo di migliorare la remissione in
pazienti con nuova diagnosi di mieloma.
Terapia di mantenimento: Farmaci somministrati ai pazienti in remissione per
ritardare o prevenire la recidiva.
Terapia di supporto: Trattamento somministrato per prevenire, controllare o
alleviare complicazioni ed effetti collaterali e per migliorare il comfort dei pazienti
e la qualità della loro vita.
Trapianto: Esistono numerosi tipi di trapianto per il trattamento del mieloma.
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• T rapianto del midollo osseo: questo termine si riferisce al processo di raccolta
delle cellule staminali dal midollo osseo
e all’infusione delle stesse nei pazienti.
Questo termine è utilizzato oggi meno
frequentemente nel mieloma poiché le
cellule staminali vengono ora raccolte
dal sangue periferico o circolante.
• T rapianto di cellule staminali da sangue
periferico: i medici prelevano le cellule
staminali sane dal sistema sanguigno
del paziente (non dal midollo osseo) e
le conservano prima che i pazienti ricevano chemioterapia ad alte dosi al fine
di distruggere le cellule tumorali. Le
cellule staminali vengono quindi reintrodotte nell’organismo del paziente,
dove possono produrre nuove cellule
ematiche che sostituiranno le cellule
distrutte dal trattamento.
•A
llogenico: infusione di midollo osseo
o di cellule staminali da un individuo
(donatore) a un altro (ricevente). Un
paziente può ricevere midollo osseo o
cellule staminali da un donatore compatibile, sebbene non geneticamente
identico.
•A
utologo: procedura con cui le cellule staminali vengono prelevate dal
sangue del paziente e reinfuse nel
paziente stesso in seguito a trattamento intensivo.
• T rapianti da donatori non consanguinei
(MUD): si fa riferimento alle procedure
di trapianto di cellule staminali in cui
le cellule staminali del paziente e del
donatore sono geneticamente identiche ma il donatore non è un familiare
del ricevente. Questa procedura non è
consigliata per pazienti affetti da mieloma in quanto comporta un tasso di
mortalità inaccettabilmente alto.
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• S ingenico: infusione di midollo osseo o
cellule staminali da gemelli geneticamente identici.
Trombocitopenia: Basso numero di piastrine nel sangue. Il livello normale è di
150.000–250.000. Se il numero di piastrine
è inferiore a 50.000, potrebbero verificarsi
problemi emorragici. La maggior parte
delle emorragie è solitamente associata
a un livello di piastrine inferiore a 10.000.
Note
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Note
10 STEPS TO BETTER CARE®
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UNO STRAORDINARIO STRUMENTO DI INFORMAZIONE
SU DIAGNOSI E TRATTAMENTO
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Uno degli aspetti più scoraggianti per i pazienti a cui viene diagnosticato un mieloma
multiplo (MM) è imparare – e comprendere – una malattia rara e abbastanza
complicata. Dalla diagnosi alla sopravvivenza a lungo termine, 10 Steps to Better
Care® (10 passi per la miglior cura) sarà la vostra guida nell’affrontare il mieloma:
1. Sapere con cosa hai a che fare.
Elaborare una diagnosi corretta.
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2. Esami che dovete eseguire.
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3. Opzioni di trattamento iniziale.
4. Terapia di supporto.
5. Trapianto: è necessario?
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6. Valutazione della risposta: il trattamento funziona?
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7. Consolidamento e/o mantenimento.
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8. Seguire il mieloma: un monitoraggio trasparente.
9. Recidiva: è necessario modificare il trattamento?
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La stampa del presente manuale informativo per il paziente è stata resa
possibile grazie a una sovvenzione concessa da Celgene Corporation.
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10. Nuove sperimentazioni cliniche: come trovarle.
Visitate 10steps.myeloma.org per conoscere meglio questa malattia e la sua
diagnosi e scoprire un passo alla volta quali sono i test, i trattamenti, le terapie di
supporto e le sperimentazioni cliniche più efficaci.
L’International Myeloma Foundation (IMF) vi invita a esplorare a fondo con il vostro
specialista le problematiche mediche di questa malattia. L’IMF è qui per mettere a
vostra disposizione gli strumenti necessari per comprendere e affrontare al meglio
il mieloma. Visitate la pagina web dell’IMF www.myeloma.org oppure contattate la
InfoLine dell’IMF +1 818-487-7455, per ricevere dai nostri esperti le risposte ai vostri
dubbi e domande. L’IMF è qui per aiutarti.