Volume 15 Numero 2 Primavera 2015 L’IMF presiede il workshop sui metodi a flusso organizzato a Tokyo Citometria a flusso di prossima generazione ancora più rapida e precisa Autore: dott. Brian G.M. Durie, M.D. il test di citometria a flusso di prossima generazione, che può rivelarsi ugualmente sensibile e molto più pratico in prospettiva di un ampio uso in Giappone. Un enorme passo avanti nel rilevamento della malattia Dr. Brian G.M. Durie L’International Myeloma Foundation ha avuto l’onore di presiedere un workshop organizzato a Tokyo, in Giappone, il 7 e l’8 marzo, nel corso del quale è stata presentata la citometria a flusso di prossima generazione a oltre 160 ricercatori e tecnici ansiosi di conoscere questo nuovo metodo, automatizzato ed estremamente sensibile, di misurazione del mieloma. La citometria a flusso di prossima generazione (NGF) è stata sviluppata grazie al contributo della Black Swan Research Initiative® promossa dall’IMF e rappresenta una fase cruciale nella nostra capacità di tracciare un percorso verso una terapia. Susie Novis, presidente dell’IMF, ha dato il benvenuto ai partecipanti al workshop a nome dell’organizzazione ed è stata poi seguita da Hirokazu Murakami (attuale Presidente della Japanese Society of Myeloma) e da Kenshi Suzuki (Vice Direttore del Centro medico della Croce Rossa), che hanno salutato il pubblico e ringraziato l’IMF per aver organizzato l’evento. La sessione di apertura è stata co-presieduta dal sottoscritto e dal dott. Kazuyuki Shimizu. Il dott. Hiroyuki Takamatsu dell’Università di Kanazawa ha preparato il discorso per le successive presentazioni, descrivendo le prospettive di diagnosi della malattia minima residua (MRD) in Giappone. Finora, lo sforzo principale portato avanti in Giappone è stato quello di valutare il sequenziamento di prossima generazione (NGS), per il monitoraggio della malattia minima residua utilizzando dati molecolari. A questo proposito, il dott. Takamatsu ha fornito un riepilogo della sua presentazione sul sequenziamento di prossima generazione che aveva esposto all’assemblea dell’American Society of Hematology (ASH) tenutasi a San Francisco nel dicembre 2014. Tuttavia, i ricercatori giapponesi presenti al workshop hanno dimostrato un grande entusiasmo verso www.myeloma.org Nel corso della giornata, il dott. Alberto Orfao dell’Università di Salamanca in Spagna, e il dott. Jacques van Dongen dell’Erasmus University Medical Center nei Paesi Bassi hanno esaminato i tradizionali metodi a flusso, attualmente in uso, per il rilevamento della malattia minima residua nel mieloma come sfondo alle loro presentazioni sui dettagli della tecnologia a flusso di prossima generazione, che hanno incluso la progettazione di pannelli, l’analisi e l’interpretazione dei dati e l’applicabilità tra più piattaforme. Le note conclusive della giornata (a cura del sottoscritto, del dott. Orfao e del dott. van Dongen) sono state dedicate all’enorme passo avanti che la citometria a flusso di prossima generazione rappresenta nel rilevamento della malattia. È stato davvero incoraggiante, e anche molto apprezzato, sentire il dott. Takamatsu che, dopo aver dato il via alla giornata parlando del sequenziamento di prossima generazione, si è rivolto al dott. Orfao con queste parole: “Sono convinto degli elevati livelli di sensibilità e praticità del metodo di citometria a flusso di prossima generazione e altrettanto ansioso di metterlo in pratica nel mio centro prima possibile!” Anche il dott. Suzuki ha mostrato un entusiasmo analogo e ha espresso il desiderio di adottare tale metodo su vasta scala per i ricercatori della Japanese Society of Myeloma. I giapponesi sono stati, in effetti, i primi a sapere che, secondo i test più recenti, il nuovo metodo NGF è ancora più sensibile rispetto a quanto era stato inizialmente previsto: è in grado, infatti, di rilevare una cellula mielomatosa su un milione o addirittura una su 10 milioni! Inoltre, come ha spiegato il dott. Orfao, il software per l’analisi automatica dei dati è stato migliorato dall’ultimo workshop a Per saperne di più sulla Black Swan Research Initiative dell’IMF: bsri.myeloma.org Guardate il video dell’IMF sull’innovativa tecnologia a flusso: bsri.myeloma.org/imf-salamanca-flow-cytometry-workshop Ulteriori dettagli sulla citometria a flusso di prossima generazione nei blog del dott. Durie: brianduriemd.myeloma.org Primavera 2015 1 New York al Memorial Sloan Kettering Cancer Center, con un tempo attuale di analisi dei dati pari a soli 12 minuti, ovvero una riduzione di parecchie ore rispetto alla versione precedente! Ciò significa che i campioni possono essere facilmente analizzati ed è possibile avere risultati in giornata, il che rappresenta un enorme vantaggio. Formazione pratica supportata da un video dettagliato Nel secondo giorno del workshop, i partecipanti hanno frequentato un corso di formazione “pratica”, gentilmente offerto da Juan Flores-Montero dell’Università di Salamanca. Il dott. Suzuki ha fatto un lavoro eccezionale nell’agevolare la sessione “pratica”, che si è svolta in maniera molto tranquilla suscitando un enorme interesse nei partecipanti. Di particolare utilità è stato un video pratico ed esplicativo delle varie fasi, con sottotitoli in giapponese, che era stato preparato in anticipo dal team dell’Università di Salamanca per illustrare la preparazione dei campioni. I membri dell’Asian Myeloma Network (AMN) dell’IMF provenienti da Giappone, Cina, Hong Kong, Corea, Singapore, Taiwan e Tailandia si sono confrontati in un vivace dibattito sul ruolo che il metodo NGF potrebbe avere nella rispettiva ricerca e nella pratica per il trattamento del mieloma. Accelerazione dei progressi nel trattamento del mieloma negli Stati Uniti e in Europa Emissione di nuove regole da parte degli enti normativi Stati Uniti Selinexor riceve la designazione di farmaco orfano dalla FDA La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha attribuito la designazione di farmaco orfano al selinexor per il trattamento del mieloma. Il selinexor è un farmaco orale prodotto dalla Karyopharm Therapeutics, attualmente sottoposto a valutazione nelle sperimentazioni cliniche. La FDA attribuisce la designazione di farmaco orfano per incoraggiare le aziende farmaceutiche a sviluppare medicinali che siano potenzialmente utili per trattare condizioni patologiche che colpiscono 200.000 pazienti o meno all’anno negli Stati Uniti. Fra i vantaggi è possibile includere anche una maggiore rapidità del processo di revisione da parte della FDA. Per avere ulteriori informazioni sul selinexor, direttamente dalle parole del dott. Brian Durie, Presidente dell’IMF, visitare il sito askdrdurie.myeloma.org e cercare “selinexor” negli episodi in archivio della web serie prodotta dall’IMF e intitolata Ask Dr. Durie. La FDA approva il Revlimid® (lenalidomide) per i pazienti con nuova diagnosi di mieloma La FDA ha approvato il Revlimid in associazione al desametasone per i pazienti con nuova diagnosi di mieloma. Questa approvazione va a consolidare quello che è stato l’ampio uso off-label del Revlimid nel contesto di prima linea negli Stati Uniti per parecchi anni. La FDA ha inoltre fornito indicazioni molto più dettagliate rispetto al passato, consigliando la raccolta delle cellule staminali dopo i primi quattro cicli di terapia, se possibile, e un monitoraggio assai più rigoroso della conta cellulare. La FDA approva il Farydak® (panobinostat) per il trattamento del mieloma La FDA ha approvato il panobinostat per il trattamento del mieloma. Commercializzato da Novartis con il nome di Farydak, il panobinostat è un inibitore dell’HDAC concepito per pazienti che hanno ricevuto almeno due precedenti terapie. La sicurezza e l’efficacia del panobinostat, che viene utilizzato in associazione al Velcade e al desametasone, sono state dimostrate in 193 partecipanti a sperimentazioni cliniche. Secondo il dott. Durie, “sembra che la FDA sia riuscita ad aggi- 2 Ricercatori nei laboratori Onyx Pharmaceuticals di San Francisco. rare la precedente polemica in merito all’efficacia non del tutto esaltante e ad alcune tossicità gravi del farmaco concentrandosi su una serie di analisi predefinite di pazienti trattati precedentemente con bortezomib e un iMiD (talidomide e/o Revlimid)”. Per questi 193 pazienti, la sopravvivenza media libera da progressione (PFS) è stata di 10,6 mesi per la combinazione col panobinostat rispetto ai 5,8 mesi con il placebo, in pratica 4,8 mesi in più. Tali risultati hanno soppiantato i precedenti valori che oscillavano tra 1,7 e 3,9 mesi di vantaggio in termini di sopravvivenza libera da progressione. Anche il tasso di risposta complessivo è risultato più elevato: 59% rispetto al 41%. La FDA ha affrontato le questioni relative alle tossicità gravi ricorrendo al cosiddetto approccio “Boxed Warning” delle avvertenze in riquadro con un programma specifico di valutazione e mitigazione dei rischi (REMS, Risk Evaluation and Mitigation) per i casi di diarrea grave e potenziali eventi cardiaci gravi o mortali, aritmie e variazioni dell’ECG. I risultati provvisori delle sperimentazioni mostrano i benefici del Kyprolis® (carfilzomib) nel trattamento del mieloma recidivante L’analisi dei risultati provvisori diffusi da Amgen/Onyx ed emersi dalla sperimentazione ENDEAVOR, un confronto diretto dei programmi terapeutici “reali” del Kyprolis rispetto al Velcade (bortezomib), ha mostrato benefici significativi nell’uso del Kyprolis rispetto al Velcade per il trattamento del mieloma recidi- Primavera 2015 www.myeloma.org 75% dei casi). I dati completi della sperimentazione ENDEAVOR saranno presentati all’Assemblea annuale 2015 dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago. Europa La Commissione europea approva il Revlimid per le nuove diagnosi di mieloma L’approvazione del Revlimid per i pazienti con nuova diagnosi di mieloma da parte della Commissione europea (CE) è giunta pochi giorni dopo l’approvazione della FDA negli Stati Uniti. “Questa approvazione quasi contemporanea da parte di entrambe le organizzazioni dimostra il valore e la sicurezza del Revlimid/desametasone, soprattutto per i pazienti fragili o non in buona salute per i quali il trapianto non è mai una soluzione praticabile”, ha dichiarato il dott. Durie. vante. Lo studio di fase III condotto su 929 pazienti ha mostrato una sopravvivenza libera da progressione (PFS) di 18,7 mesi per il Kyprolis rispetto ai 9,4 mesi per il Velcade, praticamente un raddoppiamento della PFS o della durata della remissione. Nel corso della sperimentazione, Kyprolis è stato somministrato secondo il solito programma di due infusioni endovenose a settimana per tre settimane su quattro, con un aumento della dose a 56 mg/m2. Anche Velcade è stato somministrato secondo il programma standard, per via sottocutanea (in contrapposizione a quella endovenosa) consentita a discrezione del ricercatore (la somministrazione per via sottocutanea è stata praticata in oltre il L’Agenzia europea per i medicinali concede una valutazione accelerata per il Kyprolis® L’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, ha accettato la Domanda di autorizzazione all’immissione in commercio (MAA) del Kyprolis® per iniezione per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo recidivante che abbiano ricevuto almeno una precedente terapia. La Domanda di autorizzazione all’immissione in commercio, a cui è stata accordata una valutazione accelerata da parte dell’EMA, include i dati della sperimentazione ASPIRE di fase III nonché altri dati correlati. Aggiornamento medico: i pazienti affetti da MM dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale? L’autunno sancisce l’inizio della stagione influenzale, in cui è talvolta necessario eseguire la vaccinazione. Trattandosi di un metodo preventivo sicuro per i pazienti affetti da mieloma, l’IMF raccomanda una somministrazione annuale. Il National Institutes of Health’s Center for Disease Control (CDC) raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per i pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali sei mesi dopo l’intervento. Il “vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio”, che può essere eseguito esclusivamente nei pazienti con un’età minima di 65 anni, è stato realizzato partendo dal presupposto che le difese immunitarie dell’uomo tendono a indebolirsi col passare degli anni e che, di conseguenza, il rischio che gli anziani possano sviluppare gravi effetti collaterali causati dall’influenza è destinato ad aumentare. La quantità di antigene contenuto nel vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio, che corrisponde a quattro volte quella del vaccino normale, consente di rafforzare la risposta immunitaria nella popolazione suscettibile. Tuttavia, non bisogna sottovalutare il fatto che l’aumento del dosaggio determina un aumento dell’entità degli effetti collaterali. La precedente somministrazione del vaccino antinfluenzale normale senza complicazioni nei pazienti dai 65 anni in su aumenta le probabilità che la somministrazione del vaccino ad alto dosaggio non causi effetti collaterali. Inoltre, nei pazienti appartenenti a questa fascia d’età, la primissima somministrazione del vaccino antinfluenzale deve prevedere un dosaggio normale. Come sempre, in ogni caso, vi consigliamo di rivolgervi al vostro medico di fiducia. Per ricevere i prossimi numeri di questa newsletter, vi invitiamo ad inviare una richiesta a [email protected]. www.myeloma.org Primavera 2015 3