6 Magio 2016 - Firenze ETICA ED ESTETICA DELLA CURA: RIFLESSIONI SUL DEGRADO MORALE NELLE COMUNITÀ DI CURA Aspetti psicologici del degrado morale: Emozioni affetti e formazione delle coscienze DR. MABEL GOTTI Psicoterapeuta – Psicoanalista Interpersonale Presidente S.I.P.I. (Società Italiana di Psicoanalisi Interpersonale) Resp. Serv. Terapia Non Farmacologica RSA Beato Angelico – Anni Azzurri L’APPROCCIO PSICOLOGICO ALLA MORALE Come le persone sentono, pensano si comportano • Benessere-Cura di altre persone • Diritti e rispetto nei legami interpersonali LUNGO TUTTO L’ARCO EVOLUTIVO Dr. Mabel Gotti L’APPROCCIO PSICOLOGICO ALLA MORALE IL SENSO MORALE ABITA NELLA COSCIENZA MORALE PROCESSI COGNITIVI, AFFETTIVI, EMOTIVI E RELAZIONALI CHE ORIENTANO LE AZIONI DELLE PERSONE Dr. Mabel Gotti EVLUZIONE DELLA COSCIENZA MORALE LA SOCIALIZZAZIONE MORALE: COSCIENZA MORALE: Dimensione: cognitiva, emotiva, affettiva, relazionale Processo psicologico che guida le azioni anche in assenza di controllo Infanzia: Apprendimento ed elaborazione, INTERNALIZZAZIONE DELLA valori e principi morali della REGOLA MORALE famiglia e della comunità di appartenenza Dr. Mabel Gotti LA SOCIALIZZAZIONE MORALE: Diviene un processo maturo (Coscienza Morale) quando un individuo sente che la norma e il principio che sottende un comportamento non solo è il più giusto, ma è anche il frutto di una libera scelta! DALL’ETERO CONTROLLO DELL’ETÀ EVOLUTIVA ALL’AUTO-CONTROLLO DELL’ETÀ ADULTA. Dr. Mabel Gotti LA PROSPETTIVA EVOLUTIVA LA SOCIALIZZAZIONE MORALE (rinuncia al piacere per ottenere l’approvazione del gruppo sociale attraverso l’elaborazione di emozioni quali rabbia, frustrazione ,competitività ecc) COSCIENZA MORALE Interiorizzazione di regole e norme morali che diventano parte del soggetto FA SI CHE UNA PERSONA FACCIA PARTE DI UNA COMUNITÀ PROUCE UNA REALIZZAZIONE DI PARTI DEL SÉ Dr. Mabel Gotti LA PROSPETTIVA EVOLUTIVA AFFINCHE’ AVVENGA UNA INTERNALIZZAZIONE DI VALORI E PRINCIPI ETICI: (committed compliance) Contesto educativo di sicurezza, Rispettoso del bisogno di autonomia e autodeterminazione del bambino. Dr. Mabel Gotti LA PROSPETTIVA EVOLUTIVA: COSCIENZA & MORALE Rispetto delle regole mediato da un’ esperienza relazionale di Sviluppo di sé come “persona per bene” (ME BUONO) accudimento Serenità e soddisfazione Valore personale connesso (possibilità di elaborare le alla dignità etica emozioni negative) QUESTO È UNO DEI MEDIATORI PIÙ RILEVANTI PER L’INTROIEZIONE DI VALORI E PRINCIPI ETICI DI COMPORTAMENTO Sullivan 1947; Grolnick 1997; Grusec 1994; Rayan e Deci 2000 Dr. Mabel Gotti … LUNGO UN PROCESSO DINAMICO, MUTEVOLE, MA CHE PRESENTA DELLE COSTANTI Dr. Mabel Gotti LO SVILUPPO DI NORME MORALI – NORME CONVENZIONALI : • NON SI PICCHIANO I COMPAGNI • NON SI PARLA A VOCE ALTA IN CLASSE Dr. Mabel Gotti SOCIALIZZAZIONE MORALE E STILI EDUCATIVI Educazione basata sul potere (il bambino rispetta le per paura). Educazione basata sul ricatto d’amore (il bambino rispetta le regole per paura di perdere l’amore). Educazione basata sull’assenza di confini (il bambino è lasciato libero di reagire alle regole educative secondo le proprie emozioni) Educazione basata sull’ambiguità (la stessa regola può essere trasgredita in un momento e dover essere rispettata in un altro) Educazione empatica (il bambino è stimolato dai genitori a mettersi nei panni dell’altro e a comprendere le conseguenze delle proprie azioni. L’INTERIORIZZAZIONE DEI PRINCIPI MORALI IL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE COME IL FRUTTO DI ESPERIENZE EVOLUTIVE CHE PIU’ FREQUENTEMENTE: • Disturbo nel sistema di attaccamento (ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO) • Manifestazione di un sé traumatizzato Bugental, Happaney 2000; Lovejoy 2000; Kochanska 2002; Obsuth 2006: Eiden 2007; Patterson 2002; Doge 1993; Lochman 1994; Morrison e Gilbert 2001; Koeing 2000; Dishion 1991; Campell 1001) Dr. Mabel Gotti LA PROSPETTIVA EVOLUTIVA: COSCIENZA & MORALE IL GIUDIZIO MORALE Processi Psicologici non consapevoli (emotivi) Rapidi ed automatici. LE SCELTE IN AMBITO MORALE NON SONO L’APPLICAZIONE DI SOLE REGOLE E PRINCIPI (Mikhail 2007; Haidt, Kesebir 2010; Damasio 1994, Edelman, 2000) Dr. Mabel Gotti LA PROSPETTIVA EVOLUTIVA: COSCIENZA & MORALE La coscienza (di ordine superiore) ci rende capaci di contrastare la spinta emozionale interna (non dar seguito alla collera o alla rabbia/frustrazione ecc…) PERMETTE UNA GESTIONE ELASTICA DEI CONFLITTI E DELLE AMBIVALENZE Edelman (2000) Dr. Mabel Gotti IL RAGIONAMENTO MORALE COME IL PRODOTTO DI PROCESSI PSICOLOGICI SIA AUTOMATICI SIA CONTROLLATI GLI ASPETTI EMOTIVI E COGNITIVI GIOCANO UN RUOLO DETERMINANTE Dr. Mabel Gotti COSCIENZA & MORALE Si sviluppano l’ungo lasse della nostra identità La loro espressione racconta, a noi stessi ed al mondo, chi siamo e da dove veniamo … Dr. Mabel Gotti “LA COSCIENZA DI GRAN PARTE DEI CRIMINALI NON È ALTERATA LA COSCIENZA MORALE SI” (Damasio) Dr. Mabel Gotti QUANTO PIÙ FRAGILE È IL MONDO INTERNO TANTO MAGGIORE È LA NECESSITÀ DI UN OGGETTO ESTERNO CHE TENGA LONTANO LA VORAGINE DEL VUOTO “AUTORIZZAZIONE” ALLA DEPERSONALIZZAZIONE DELL’ALTRO L’altro su cui proiettare la colpa è necessario per il mantenimento di un equilibrio interno, Non per ripararlo (NARCISISMO PERVERSO). FILIPPINI, 2005 Dr. Mabel Gotti LO STIGMA: QUALSIASI CARATTERISTICA CHE BOLLI L’INDIVIDUO COME DEVIANTE, LIMITATO, INDESIDERABILE • IDENTITÀ PARZIALE: si considera la persona nel suo stigma • CIRCOLO VIZIOSO: comporta uno stile relazionale limitato e organizzato IN RISPOSTA ALLO STIGNA LE RISPOSTE NATURALI ALLA SOFFERENZA ALTRUI SONO CONDIZIONATE DAL GIUDIZIO CHE ABBIAMO DI COLUI CHE SOFFRE. Dr. Mabel Gotti IL RICONOSCIMENTO DELLA SOFFERENZA DELL’ALTRO Non si rileva particolare differenza tra antisociali e non nel riconoscimento di espressioni emotive (paura, tristezza, dolore, ecc) (Kosson, 2002; Glass e Newman, 2006). La percezione della sofferenza altrui non implica il sentire necessariamente un obbligo morale . (Nichols, 2002) Dr. Mabel Gotti IL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE E L’ASSENZA DI SENSO DI COLPA Solo il possedere una coscienza morale genera il desiderio di rispettare le regole morali ed etiche L’emergere di un senso di colpa (inibizione morale). Dr. Mabel Gotti IL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE E L’ASSENZA DI SENSO DI COLPA GLI ANTISOCIALI DISTINGUONO CORRETTAMENTE CIÒ CHE È GIUSTO DA CIÒ CHE È SBAGLIATO, MA NON GLI INTERESSA (CIMA 2010) Dr. Mabel Gotti IL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE E L’ASSENZA DI SENSO DI COLPA LA RISONANZA EMPATICA Senso di colpa Pena Tenerezza Desiderio di vendetta Derisione Desideri sadici o immorali Dr. Mabel Gotti IL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE E L’ASSENZA DI SENSO DI COLPA Gli antisociali hanno generalmente un adeguata conoscenza delle regole morali, ma le considerano sullo stesso piano delle norme convenzionali (Hauser 2006) SOTTOSTIMANO ANCHE GRAVEMENTE LA PERMESSIBILITÀ DI UNA TRASGRESSIONE SMINUENDO LA CONSEGUENZA DELLE LORO AZIONI Dr. Mabel Gotti IL RUOLO DELLE EMOZIONI: L’AUTO ASSOLSUZIONE LE AZIONI CHE VIOLANO UNA REGOLA SCARSA REAZIONE EMOTIVA PICCOLA TRASGRESSIONE FORTE REAZIONE EMOTIVA GRANDE TRASGRESSIONE APPROCCIO APPROCCIO CONSEQUENZIALISTCO DEONTOLOGICO (il criterio normativo è dato (Fondato sul senso dalle conseguenze) del dovere) G. Bassolino et al., 2009; E. M. Ansocombe, 1958 Dr. Mabel Gotti SIAMO TUTTI VITTIME DI UN PENSIERO VALUTATIVO SOGGETTIVO RISPETTO ALLE TRASGRESSIONI MORALI Tale approccio si rafforza con la condivisione del gruppo, generando facilmente una sorta di normalizzazione della devianza anche in ambito istituzionale Dr. Mabel Gotti PSICOLOGIA SOCIALE MALIGNA Comportamenti, spesso inconsapevoli e spersonalizzanti di una società/cultura/istituzione nei confronti di persone fragili, sostenuti da una centralizzazione del pensiero su segni e sintomi di malattie (con l’intento di fare del bene) LA SPOLIAZIONE DELLO STESSO ESSERE PERSONA (PERSONHOOD) (KITWOOD, 1997) Dementia Reconsidered: Person centred care Dr. Mabel Gotti LA PSICOLOGIA SOCIALE MALIGNA Dr. Mabel Gotti LA PSICOLOGIA SOCIALE MALIGNA Spesso non è altro che “il braccio operativo” di un pensiero condiviso ISTITUZIONALIZZAIZONE Dr. Mabel Gotti LA PSICOLOGIA SOCIALE MALIGNA Il problema consiste nella mancata capacità di stabilire un rapporto “IO-TU” al quale si sostituisce “IO-ESSO” (Martin Bumer, 1922) IO-TU IO-ESSO • Incontro e comprensione dell’altro • Distacco - Indifferenza • Espressione coscienza morale ed • L’altro come oggetto o come etica • Il campo dell’intersoggettività • L’altro è uno scopo non un fine mezzo per un fine • Allontanamento dall’intersoggettività Dr. Mabel Gotti SENTIRSI PERSONE, VUOL DIRE ESSERE PENSATI COME DEI “TU” (Martin Bumer, 1922) Dr. Mabel Gotti È possibile pensare “all’essere persona” secondo un principio quantitativo? Ci sono individui che sono più persone di altri? Dr. Mabel Gotti LA PSICOLOGIA SOCIALE MALIGNA PROCESSO DI SPERSONALIZZAZIONE DELL’ALTRO L’ALTRO COME OGGETTO PARZIALE (UNA PERTE PER IL TUTTO) GLI ATTI DI VIOLENZA SONO FACILITATI Dr. Mabel Gotti ISTITUZIONALIZZAZIONE E “SINDROME DA CASERMA” (King e Raynes) SPERSONALIZZAIZONE E PERDITA DI IDENTITÀ: perdita di privacy, mancanza di luoghi privati, scarsa attenzione alla comunicazione di comportamenti o eventi che afferiscono alla sfera dell’intimità. • DISTANZA SOCIALE, ISOLAMENTO, O SOCIALIZZAZIONE FORZATA • TRATTAMENTO DI GRUPPO • SCARSA ATTENZIONE ALLA ROUTINE QUOTIDIANA: spesso monotona e reiterata • IRONIA MALIGNA C. Maccione, 2006 Dr. Mabel Gotti IL COMPORTAMENTO ANTISOCIALE NELLA RELAZIONE DI CURA: IL NAUFRAGIO DELLA COSCIENZA MORALE “Rapsodia Moderna”. Salvador Dalì Dr. Mabel Gotti LA VIOLENZA SULL’ANZIANO Dr. Mabel Gotti IL MALTRATTAMENTO AI DANNI DI UNA PERSONA ANZIANA • 1975 (British Medical Journal): “Grann battering” (violenza contro le nonne). • 1980 : “Elder Abuse Syndrom” • 1997: (INPEA: International Network for the Prevention of Elder Abuse), giornata mondiale contro la violenza sugli anziano che si tiene annualmente ogni 15 giugno • 2002 (Madrid, II Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento) : “Abuse of Older Person ” (Un’analisi mondiale sugli abusi verso persone anziane negli ultimi 20 anni ) Dr. Mabel Gotti LA VIOLENZA SULL’ANZIANO La violenza in ambito istituzionale non è chiara: • Pochi dati disponibili • Difficoltà di sviluppare studi (reticenza deli anziani e degli operatori) CATEGORIE A RISCHIO: (National Elder Abuse Incidence Study, NEAIS) • Grandi vecchi (52/60% - fisico, emozionale, finanziario; autolesionismo 45%) • Anziani fragili (fragilità mentale/fisica) – tre su quattro disattenzione, maltrattamento. Giornale di Gerontologia 2005; 53:112-119 - SIG Dr. Mabel Gotti CARATTERISTICHE CLINICHE DELL’ABUSO FISICO • Ematomi, • Segni di legature, • Fratture o lesioni non trattate, • Lesioni in diversi gradi di guarigione, • Lesioni interne, • Occhiali rotti, • Sovradosaggio di farmaci, o non uso di farmaci prescritti, • Modificazioni comportamentali improvvise, • Violazione della privacy da parte del caregiver durante le visite Dr. Mabel Gotti CARATTERISTICHE CLINICHE DELL’ABUSO DA OMISSIONE • Autolesioni • Disidratazione, malnutrizione, • Condizioni mediche non trattate • Povera igiene personale, • Condizioni abitative non consone, o non sicure, • Condizioni di vita insane o non pulite • Vestiti inadeguati o impropri • Mancanza di occhiali o protesi dentarie, acustiche necessarie • Abitazioni in pessime condizioni Dr. Mabel Gotti CARATTERISTICHE CLINICHE DELL’ABUSO PSICOLOGICO • Agitazione o stress emozionale, • Mutismo, SINTOMI DI MALLATIA • Riferimento da parte dell’anziano di essere stato maltrattato, sgridato … SE PENSIAMO AD UN ANZIANO MALATO DI DEMENZA, L’ABUSO PSICOLOGICO E’ PRATICAMENTE INVISIBILE Dr. Mabel Gotti LO STRESS DI COLORO CHE ASSISTONO Dr. Mabel Gotti LA PSICOLOGIA SOCIALE MALIGNA NEI CONFRONTI DEGLI OPERATORI È importante che gli operatori siano visti come persone (personhood) : Operatori non riconosciuti, sminuiti o esautorati dalle competenze di ruolo e funzione, sono nelle condizioni più idonee per sviluppare un’atmosfera di psicologia sociale maligna G. Bassolino et al., 2009 Dr. Mabel Gotti ABUSO CAREGIVER BURDEN Dr. Mabel Gotti NON È POSSIBILE PRENDERE IN CARICO LA PERSONA SENZA CONSIDERARE UNA PRESA IN CARICO ANCHE DEL DISTRESS DEL SUO CAREGIVER Parte integrante della gestione globale del paziente affetto da demenza e/o da pluripatologie croniche Dr. Mabel Gotti CAREGIVER BURDEN (CARICO ASSISTENZIALE) COSTRUTTO MULTIDIMENSIONALE Grado di salute psichica e fisica, nello status sociale ed economico del caregiver, che entrano in uno stato di sofferenza a causa dell’attività di cura DISTURBI COMPORTAMENTALI COMPLESSITÀ DELL’UTENZA SCARSA FORMAZIONE SCARSA MOTIVAZIONE STILI DI COPING CENTRATI SULLE EMOZIONI Dr. Mabel Gotti To cope (far fronte, reagire a …,) COPING L’INSIEME DELLE STRATEGIE COGNITIVE E COMPORTAMENTALI MESSE IN ATTO PER FRONTEGGIARE UNA SITUAZIONE DIFFICILE Il modo in cui ci adattiamo emotivamente alla situazione difficile Le abilità di coping evolvono lungo tutto l’arco della vita CAREGIVER BURDEN E STRATEGIE DI COPING COPING CENTRATO SUL PROBLEMA Vantaggiose per il caregiver COPING CENTRATO SULLE EMOZIONI Svantaggioso per ilcaregiver FUNZIONALE DISFUNZIONALE Stili relazionali di attaccamento disfunzionale Dr. Mabel Gotti (Zucchella C. et al., Caregiver Burden and Coping in Early-stage Alzheimer Disease. Alzh Dis Ass. Disord 26:55-60,2012)* STILE DI COPING (CENTRATO SUL PROBLEMA O CENTRATO SULLE EMOZIONI) DIPENDE DAL TIPO DI VALUTAZIONE CHE LA PERSONA FA: • Ricerca attiva di soluzione (centrato sul problema) • Approccio passivo al problema: (centrato sulle emozioni) “non si può fare niente, questa cosa tanto non si cambia”. LA PREVENZIONE NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO • Formazione • Lavoro in equipe • Comunicazione circolare • Condivisione degli obiettivi • Partecipazione attiva e concreta nello svolgimento dei piani assistenziali individualizzati Dr. Mabel Gotti I SEGNI DEL DISAGIO • Un utilizzo non empatico dell’incoraggiamento. • Un rigoroso e frequente richiamo alla tecnica ed alle procedure. • Una percezione della propria emotività “congelata”. • Accusare stati di ansia generalizzata al di fuori del lavoro. • Una percezione della propria emotività “troppo accesa” con manifestazione di commozione o di rabbia. Dr. Mabel Gotti PROMUOVERE UN VISSUTO DI GRUPPO E DI APPARTENENZA ovvero SENTIRE CHE È L’INTERO AMBIENTE RELAZIONALE CHE PRENDE IN CARICO LA PERSONA MALATA E LA SUA FAMIGLIA e SENTIRE DI APPARTENERE A QUESTO E’ LA RISORSA PSICOLOGICA E PROFESSIONALE PIU’ EFFICACE Dr. Mabel Gotti “Conoscere le nostre paure è il miglior modo per occuparsi delle paure degli altri” C.G. Jung …Grazie [email protected] Dr. Mabel Gotti