Denaro e Paradiso L’Economia Globale e il mondo cattolico Rino Cammilleri e Ettore Gotti Tedeschi Edizioni Piemme, Casale Monferrato 2004 pp 143, euro 12,50 Presentazione del volume La Globalizzazione è un male? Il libero mercato è forse una bestia mitologica da combattere? Esistono alternative valide al capitalismo? Un buon cattolico può sposare una visione liberale dell’economia? Come introdurre l’etica nei processi economici? O meglio ancora si può fondare l’economia sull’etica cattolica? In queste semplici quesiti possiamo sintetizzare le problematiche alle quali il libro Denaro & Paradiso. L’Economia Globale e il mondo cattolico vuole rispondere. È una intervista/dialogo tra Ettore Gotti Tedeschi, già professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università di Torino, attualmente Presidente dello IOR, e Rino Cammilleri, giornalista, romanziere di successo e apologista. Il volumetto si fonda sul principio che il capitalismo ha origini cristiane, e questo è un dato di fatto la cui storicità è indiscutibile, oltre che nulla può essere estraneo al cattolico, ovvero che tutto ciò che esiste deve essere vagliato per valutare se può essere utile e che tutto ciò che passa attraverso il crogiolo della fede non solo torna più utile all’umanità, ma è rispondente alle esigenze e contingenze dei cristiani. Nella premessa si legge: «la morale può rendere più efficace il mercato, l’economia e la ricchezza non impediscono una vita pienamente cristiana»1. Non mancano numerosi riferimenti alla storia del cristianesimo, in particolar modo alla grande lezione del cristianesimo del medioevo. Attraverso un dialogo che spesso lascia spazio ad ampie digressioni di Cammilleri (funzionali ad irrobustire e arricchire la discussione anche di aspetti provocatori, che mantengono serrato il ritmo della lettura) i due autori dimostrano che lo spirito e del capitalismo moderno ha radici antiche, che precedono la grande rottura della cristianità occidentale provocata dalla Riforma. In sostanza è una critica all’opera di Weber L’etica protestante e lo spirito del capitalismo che affermava che solo grazie alle innovazioni teologiche e sociologiche apportate dal protestantesimo l’Europa ha potuto conoscere e diffondere nel Mondo il concetto di impresa e di mercato. R. CAMMILLERI – E. GOTTI TEDESCHI, Denaro e Paradiso. L’Economia Globale e il mondo cattolico, Edizioni Piemme SpA, Casale Monferrato 2004, pag 12. 1 Alla domanda di Cammilleri: «Quali sono le origini e i principi del capitalismo?»2 Gotti Tedeschi risponde che essi sono indiscutibilmente cattolici, che i beni terreni sono solo mezzi e mai fini, che il lavoro dell’uomo serve alla sua santificazione, che il primo trattato di arti meccaniche è del XII secolo e che è stato scritto da un monaco benedettino, che i monasteri dei cosiddetti secoli bui altro non erano se non la vera fucina dell’innovazione tecnologica, in quanto in essi si svilupparono straordinarie tecniche in siderurgia, energia, idraulica, tessitura, costruzioni. Cammilleri in proposito chiede: «È pensabile che i protestanti, con la loro sottolineatura più dell’Antico che del Nuovo Testamento, abbiano, per così dire, esasperato certi aspetti di un capitalismo che pur era stato inventato dai cattolici. C’è da chiedersi se nel mondo secolarizzato, odierno, sia possibile costruire un capitalismo “cattolico”. Cioè morale.» «Direi di sì. In fondo, il capitalismo è solo uno strumento nelle mani dell’uomo e i suoi risultati sono funzione dell’uso che se ne fa. Se per capitalismo “cattolico” intendiamo quello in cui l’uomo è considerato fine e non mezzo, non è visto come strumento per far crescere i consumi, mezzo di produzione alle condizioni necessarie e al costo previsto, mezzo per lo sviluppo economico programmato, allora condizione essenziale per realizzare questo capitalismo è che l’economia non si limiti a produrre benessere materiale ma lo faccia coinvolgendo l’intera natura dell’uomo (inclusa perciò quella spirituale). Per ottenere questa condizione è opportuno che il capitalismo sia influenzato da norme e scelte morali che anzitutto stabiliscano cosa è realmente bene per l’uomo (che è fatto di carne e spirito»3. Tuttavia in mondo in cui pluralità e relativismo dominano nella vita pubblica quale etica può informare il capitalismo e le scelte normative dello Stato per controllare che il libero mercato, che gli autori considerano il modello economico vincente e ottimale? Scrive Ettore Gotti Tedeschi: «non esistendo un’etica unica, globale, condivisa, derivante da una comune visione dell’uomo, ogni modello applica una sua “Ragion di Stato” in economia e più specificamente nel business. E l’etica non si impara all’Università, non si impone con leggi, la si vive e la si pratica soltanto se si crede in essa, e non solo per convinzioni dogmatiche ma anche per convinzioni pragmatiche; cioè: fare le cose eticamente è il miglior modo di farle, dal governo di una Nazione alla gestione di una impresa, perché la cosa produce meno sprechi e più vantaggi per tutti. Ma l’etica negli affari della cultura giapponese è ben diversa da quella americana, ed entrambe da quella, in senso lato europea, che a sua volta vede distinzioni fra gli europei del Nord e quelli del Sud. […] Il problema etico dell’impresa si riferisce a come si fanno gli affari, cioè che cosa si produce (prodotti leciti , pericolosi, “bidoni”, falsi ecc), come si vende (cioè, quanto si influenza il consumatore), come si remunerano e trattano i lavoratori, come si ottengono finanziamenti (fornendo o no informazioni corrette), come si gestisce l’impresa in Borsa se quotata (operazioni corrette o meno), come vengono remunerati i managers»4. Per gli Autori la religione cattolica resta la migliore bussola che gli uomini possano seguire. Tuttavia le indicazioni pratiche elencate da Gotti Tedeschi si fondano su una R. CAMMILLERI – E. GOTTI TEDESCHI, Denaro e Paradiso, cit., pag 50. R. CAMMILLERI – E. GOTTI TEDESCHI, Denaro e Paradiso, cit., pag 53. 4 R. CAMMILLERI – E. GOTTI TEDESCHI, Denaro e Paradiso, cit., pagine 67, 68, 69. 2 3 ragionevolezza e una praticità ampiamente condivisibili da tutti. Certo è che per Cammilleri e Gotti Tedeschi l’unico via per riuscire a legare l’etica ad ogni aspetto dell’agire umano è costruire una serie di fondamenti culturali, cultuali ed antropologici che solo una religione come quella cattolica possiedono: perché il cristianesimo mette al centro l’Uomo. Gli autori Ettore Gotti Tedeschi è nato a Pontenure, Piacenza, il 3 marzo 1945. È un economista e banchiere italiano. È consigliere d'amministrazione del Sanpaolo IMI ed è stato nominato dal ministro Giulio Tremonti consigliere per i problemi economico-finanziari ed etici nei sistemi internazionali. È consigliere d'amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti dal 2004 al 2007 e dal 2009 a oggi. Dal 1996 al 2006 è stato docente di Strategia finanziaria all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, poi di Etica economica all'Università di Torino. Oggi insegna Etica della finanza all'Università Cattolica di Milano, è presidente del Consiglio Direttivo e membro del Consiglio Consultivo del Centro Studi Tocqueville-Acton, nonché editorialista de L'Osservatore Romano e del Sole 24 Ore. Nel 2008 è stato chiamato dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ad occuparsi della gestione finanziaria del Governatorato della Città del Vaticano, i cui bilanci erano in rosso per più di 15 milioni di euro. Dal 23 settembre 2009 è presidente dell'Istituto per le Opere di Religione. Rino Cammilleri, è nato a Cianciana (Agrigento), il 2 novembre del 1950. È uno scrittore e pubblicista italiano. Laureato in Scienze Politiche a Pisa, dove è stato per qualche tempo assistente di Diritto Diplomatico e Consolare. È stato insegnante di sociologia negli istituti sperimentali e di materie giuridiche ed economiche nelle scuole ordinamentali per poi dedicarsi a tempo pieno all'attività di giornalista, saggista, biografo, romanziere e, occasionalmente, di soggettista per fumetti e di cantautore. Per un periodo durante gli anni universitari si unì al Movimento Studentesco, ma nel 1976 abbracciò la fede cattolica, ispiratrice della sua successiva attività pubblicistica. Ha pubblicato due album di Musica alternativa (testi e musica), Città di Luce (1995) e I Cavalieri. Oggi Rino Cammilleri ha limitato le sue collaborazioni a Il Giornale e Il Timone. È uno dei principali apologeti cattolici italiani.