ESERCIZI DI LOGICA MATEMATICA ELIA MIRANCELI Esercizio 1. La formula h i ((A ∧ B) → C) → ((D ∧ E → (F → G)) ↔ (¬H → I ∧ L)) ↔ h i ((¬A ∨ (¬B ∨ C)) → (D ∧ F → (E → G))) ↔ ((A → (B → C)) → (H ∨ (I ∧ L))) è una tautologia. Svolgimento. Vogliamo ricondurci alla seguente formula dove termini con lettere diverse dipendono da variabili differenti: [A0 → (D0 ↔ H 0 )] ↔ [(A0 → D0 ) ↔ (A0 → H 0 )]. (1) Infatti questa è una tautologia, se A0 è falso abbiamo V ↔ [V ↔ V] e se invece A0 è vero diventa [D0 ↔ H 0 ] ↔ [D0 ↔ H 0 ], che sono chiaramente tautologie. La formula iniziale è della forma [A0 → (D0 ↔ H 0 )] ↔ [(B 0 → E 0 ) ↔ (C 0 → I 0 )] Usando: (2) A → B ≡ ¬A ∨ B, (3) ¬(A ∧ B) ≡ ¬A ∨ ¬B, otteniamo A0 (A ∧ B) → C (2)+(3) ≡ (2) (2) C0 ¬A ∨ ¬B ∨ C ≡ ¬A ∨ (B → C) ≡ A → (B → C), da cui A0 ≡ C 0 . Vale anche A0 ≡ B 0 tramite i seguenti passaggi, A0 (2) (3) B0 (A ∧ B) → C ≡ ¬(A ∧ B) ∨ C ≡ ¬A ∨ ¬B ∨ C . Verifichiamo che D0 ≡ E 0 : D0 (2) (3) D ∧ E → (F → G) ≡ ¬(D∧E)∨¬F ∨G ≡ ¬(D∧E∧F )∨G (3)+(2) E0 ≡ D ∧ F → (E → G); e infine H0 (2) I0 ¬H → I ∧ L ≡ H ∨ I ∧ L, dice che H 0 ≡ I 0 . La formula data è quindi equivalente a (1) ed è una tautologia. Esercizio 2. Esibire A tale che A[B1/A1 ][B2/A2 ] 6= A[B2/A2 ][B1/A1 ]. Svolgimento. Sia A la formula A1 → A2 e siano B1 = A2 , B2 = A3 , allora A[B1/A1 ][B2/A2 ] = A3 → A3 è una tautologia, mentre A[B2/A2 ][B1/A1 ] = A2 → A3 non lo è, quindi non sono equivalenti. Date: 27 ottobre 2015. 1 2 ELIA MIRANCELI Esercizio 3. Data f : Fun({1, . . . , n} → {V, F}) → {V, F} esiste una formula A nelle variabili X1 , . . . , Xn tale che χA = f . Svolgimento. Ad ogni ϕ nel dominio di f associo la formula Aϕ = XW i1 ∧ · · · ∧ Xik ∧ ¬Xik+1 ∧ · · · ∧ ¬Xin dove ϕ(ij ) = V se e solo se j ≤ k. Allora f = ϕ∈f −1 (V) Aϕ come voluto. Esercizio 4. (1) A |= B e A |= C ⇐⇒ A |= B ∧ C; (2) A |= B o A |= C ⇒ A |= B ∨ C ma non viceversa. Svolgimento. (1) Sono tautologie A → B e A → C, se e solo se anche la loro congiunzione lo è. Si conclude osservando (A → B) ∧ (A → C) ≡ A → (B ∧ C). (2) Dal fatto che (A → B) ∨ (A → C) sia vera abbiamo A → (B ∨ C) vera e si ottiene l’implicazione voluta. Un controesempio al viceversa si ha ponendo A := x ∈ {x1 , x2 }, B := x = x1 e C := x = x2 con x1 6= x2 . Esercizio 5. Se ogni sottoinsieme finito di (P, ≤) è unione di al più k ∈ N catene allora anche P è unione di al più k catene. Svolgimento. Aggiungo alla teoria Tp.o. degli ordini parziali, la teoria TCk che dice: un insieme X è unione di k ∈ N catene. Definisco al variare di i ∈ {1, . . . , k} le variabili Xai che esprimo “a ∈ Ci ” e la teoria: ( Xa1 ∨ · · · ∨ Xak ∀a ∈ X TCk := i i (Xa ∧ Xb ) → (Xab ∨ Xba ) i ∈ {1, . . . , k} a 6= b dove Xab sono le variabili che compaiono nella teoria Tp.o. . La definizione dice X è unione dei Ci nella prima riga e che i Ci sono catene nella seconda. Ogni sottoinsieme finito X di P per ipotesi soddisfa la teoria T = Tp.o. ∪ TCk , per il teorema di compattezza anche P soddisfa la teoria T quindi è unione di al più k catene. Esercizio 6. Esistono modelli numerabili di P A non isomorfi ad N. Svolgimento. Non esistono modelli finiti perchè un insieme finito non sarebbe chiuso per successore. Sappiamo che P A è incompleta, se ogni modello numerabile fosse isomorfo ad N la teoria sarebbe ℵ0 categorica, quindi completa. L’esistenza di un modello numerabile non isomorfo ad N è garantita. Esercizio 7. Esistono estensioni elementari di (R, +, ·, 0, 1, <) non archimedee. Svolgimento. Se fornisco un modello della teoria ho finito. Considero il quoziente K := R[, ω]/(2 , ω 2 , ω −1). È un campo perché l’ideale per cui stiamo quozientando è massimale. Definiamo la relazione d’ordine sui generatori di K come spazio vettoriale su R ponendo < 1 < ω. La scelta dei simboli non è casuale ma aiuta a pensare piccolo e ω “grande”, che può essere visto come l’omonimo ordinale. Il campo ordinato che abbiamo costruito non è archimedeo infatti vale ∀n ∈ N, ∀α ∈ R+ , n < α. Esercizio 8. La teoria dei buoni ordini non è formalizzabile al primo ordine, non esiste una teoria T nel linguaggio L = {<} tale che M |= T ⇐⇒ (M, <) ben ordinato. ESERCIZI DI LOGICA MATEMATICA 3 Svolgimento. Mostro che se T ha come modelli tutti i buoni ordini finiti allora ha un modello che non è un buon ordine. Sia I = {1/n | n ∈ N}, per ipotesi If ⊂ I finito essendo ben ordinato è un modello di T . Necessariamente I è un modello di T dato che vale il teorema di compattezza, ma I non è ben ordinato.