Tipologia dei meccanismi di danno cellulare Tossico A Interazione con Molecole bersaglio Disfunzione cellulare, danno Riparazione insufficiente o errata B C TOSSICITÀ Presenza nell’organismo A: la sola presenza provoca tossicità senza specifiche interazioni con molecole bersaglio; B: l’effetto deriva da interazione con specifiche molecole bersaglio; C: il danno e correlato a meccanismi di riparazione Descrizione e terminologia degli effetti tossici Gli effetti tossici sono estremamente variabili per natura, meccanismo d’azione, organismo e struttura bersaglio In base al luogo d’azione si distinguono : Effetti locali, Effetti sistemici. In base alla latenza di comparsa si distinguono: Effetti immediati, Effetti ritardati. In base alla persistenza si distinguono: Effetti reversibili, Effetti irreversibili. Effetti locali: sono quelli prodotti nel sito primario di contatto tra agente tossico e organismo ( es: lesioni gastrointestinale da sostanze caustiche ingerite, effetti polmonari di gas e vapori irritanti) Effetti sistemici: sono quelli prodotti in organi, cellule, tessuti lontani dal luogo di assorbimento (necessitano di processi di distribuzione operato dal sistema circolatorio) Effetti immediati: si sviluppano in tempi brevissimi in seguito a una singola esposizione/dose ( da non confondere con effetto acuto, che denota una singola esposizione, ma non necessariamente un effetto immediato) Effetti ritardati: si sviluppano in seguito a una singola esposizione/dose o ad un accumulo di più di esse e si manifestano comunque a distanza temporale (latenza) dalla prima esposizione. (da non confondere col termine Effetto cronico) EFFETTO ACUTO = conseguente ad una unica esposizione a relativamente elevate concentrazioni o ad esposizioni di breve durata (poche ore). EFFETTO CRONICO = conseguente all’esposizione prolungata o ripetuta nel tempo per più giorni Effetti reversibili: sono quelli che scompaiono in tempi più o meno brevi cessata l’esposizione. Effetti irreversibili: sono quelli che permangono anche cessata l’esposizione. La reversibilità può essere anche correlata alla capacità di riparazione del tessuto leso. Un tipo particolare di effetto sono l’Allergia e l’Idiosincrasia L’allergia è una risposta indesiderata su base immunologica ed è il risultato di una percedente esposizione alla medesima sostanza o a sostanze analoghe. L’idiosincrasia è una risposta anomala agli agenti chimici su base genetica. Un esempio è, in soggetti geneticamente carenti dell’enzima glucosio-6-fosfatodeidrogenasi, l’ipersensibilità a sostanze ossidanti come I nitroaromatici, i clorati e gli anti malarici con conseguente manifestazione di anemia emolitica . La natura e la gravità degli effetti tossici prodotti da un agente tossico dipende da molti fattori: 1. La sua proprietà chimico fisica 2. La sua bio-attivazione 3. Le condizioni di esposizione 4. La presenza di meccanismi di bio-protezione Le sostanze tossiche possono avere struttura chimico-fisica tale da poter reagire con le strutture biologiche bersaglio o possono acquisire tale capacità solo dopo un processo di bio-attivazione Reazioni enzimatiche di Attivazione 1. Formazione di elettroflili 2. Formazione di Nucleofili 3. Formazione di Radicali 4. Formazione di sostanze red-ox-attive Gli elettrofili sono molecole povere di elettroni che tendono a combinarsi con macromolecole nucleofile (es. DNA, emoglobina ecc.). La Formazione di elettrofili avviene spesso in reazioni catalizzate da monoossigenasi (es. P450), reazioni di ossidazione e riduzione di metalli, ri-arrangiamenti spontanei, ma posso essere assunti anche come tali. I nucleofili: Sono prodotti più raramente e sono molecole ricche di elettroni. Esempi: il CO formato nel processo di dealogenazione ossidativa del di cloro metano; il CN formato da batteri intestinali. Poiché la cellula è povera di siti elettrofili i nucleofili formatisi nel metabolismo sono molto meno pericolosi per la cellula degli elettrofili o dei radicali liberi. I radicali liberi sono molecole o frammenti di esse che hanno uno o più elettroni spaiati nell’orbitale esterno. Poiché sono instabili ed altamente reattivi tendono a reagire con altre molecole per accoppiare l’elettrone spaiato e raggiungere la stabilità. Si formano in seguito all’acquisizione o perdita di un elettrone o in seguito alla scissione di un legame covalente con suddivisione simmetrica degli elettroni (questa reazione può essere innescata da radiazioni, particolari condizioni di temperatura, reazioni redox in presenza di metalli di transizione: Cu, Fe ecc…) I radicali liberi possono essere cationici ( es . L’anione superossido) o neutri (es.l’ossido nitrico , NO ) e possono essere generati dagli xenobiotici con meccanismi diversi: a) Per accettazione di elettroni da una riduttasi ( es. L’ebicida Paraquat) PQ++ O2 PQ+ O2 b) Per dealogenazione riduttiva ( es. Il tetracloruro di carbonio) CCl4 Cl3C O2 Cl3COO (triclorometilperossido) c) Composti nucleofili come fenoli, idrochinoni, idrazine, tioli possono cedere elettroni in reazioni catalizzate dalle perossidasi, generando radicali d) Durante la reazione di Fenton catalizzata da metalli di transizione come: Fe(II), Cu(II), Cr(V), Ni(II), Mn(II) Reazione di Fenton O2 SOD HOOH Fe(II), Cu(II), Cr(V), Ni(II), Mn(II) 2H+ Fe(III), Cu(III), Cr(VI), Ni(III), Mn(III) HO OH- I radicali dell’ossigeno possono innescare a cascata numerosi eventi tossici che prendono genericamente il nome di Stess Ossidativo e che avvengono in sequenza nella cellula (vedi più oltre) La formazione dei radicali liberi dall’ossigeno (ROS) nella cellula avviene : •Nei mitocondri (durante al fosforilazione ossidativa il 2-3% dell’ossigeno accettore finale d’elettroni viene convertito in radicali) •Nei perossisomi ( durante la beta-ossidazione degli acidi grassi si forma H2O2 che origina radicali dell’ossigeno. I proliferatori dei perossisomi aumentano enormemente il fenomeno) •Nel REM (P450) •Nel citosol (Xantina ossidasi) •Nella membrana ( ad opera della Ciclossigenasi che sintetizza prostaglandine a partire dall’acido arachidonico nel passaggio da PGG a PGH si producono ingenti quantità di ROS) . Formazione di sostanze che attivano cicli red-ox: a) i nitriti formati dai Nitrati nell’intestino ad opera di batteri portano alla fomazione di metemoglobina (emoglobina ossidata); b) Cr(VI) può essere ridotto a Cr(V) da Acido ascorbico e flavine NADPH dipendenti con conseguente formazione di OH . Formazione di metemoglobina Interazione con molecola bersaglio ( meccanismo B) La tossicità è determinata dall’interazione dello xenobiotico con una molecola bersaglio, segue una reazione che determina alterazioni della molecola bersaglio queste si manifestano poi a diversi livelli (Molecola, organulo cellulare, cellula, tessuto, organo, organismo) Tipi di reazione: 1-Legame non covalente; 2-Legame covalente; 3-Estrazione di H; 4Trasferimento di e-; 5-Reazioni enzimatiche Tossico Bersaglio Attributi: accessibilità, reattività, funzione critica Effetti sulla molecola bersaglio: •Disfunzione •Distruzione •Formazione di Antigeni Per conoscere gli effetti tossici di uno xenobiotico bisogna conoscere: la sua reattività con molecole bersaglio, l’effetto che ne consegue e gli attributi del bersaglio. TIPI DI REAZIONE A-Legami non covalenti: -Legami elettrostatici; -ponti idrogeno; -ponti ionici; -forze deboli di van der Waals T +B TB EFFETTO Questi legami possono generalmente essere reversibili e avvengono con recettori di membrana o intracellulari per sostanze endogene mimando o antagonizzando gli effetti degli agonisti naturali (ormoni, neurotrasmettitori) Esempio particolare il legame delle TCDD, IPA ecc col il recettore citosolico Ahr. Molto spesso l’azione tossica che consegue è stimolazione o inibizione di una funzione fisiologica in tempi e modi inappropriati. Esempi: La stricnina occupa il recettore per la glicina e produce tetania; DDT agisce sui canali del Na prolungandone l’apertura , riduce il trasporto nei canali del K, ecc…) B-Legami Covalenti: T +B TB EFFETTO Questi coinvolgono: 1. Sostanze elettrofile o cationi radicalici con macromolecole nucleofile (proteine, enzimi, acidi nucleici); 2. Radicali neutri come OH e Cl3COO con atomi di C dei lipidi e delle basi del DNA; 3. nucleofili come CN, CO, H2S con le emoproteine. Generalmente sono irreversibili e portano ad inattivazione permanente o distruzione della molecola bersaglio La formazione di un legame covalente a macromolecole dipende dalla reattività dei metaboliti elettrofili ma anche dalla loro lipofilia o idrofilia. Si legano a gruppi sulfidrici o aminici delle proteine e a gruppi con azoto e ossigeno degli acidi nucleici. ESEMPI DI ALCUNI LEGAMI COVALENTI DI XENOBIOTICI ATTIVATI DA BIOTRASFORMAZIONI 1-Gli epossidi di eteni alogenati (cloruro di vinile) ai gruppi SH di apoproteine e alla guanina, adenina e citosina del DNA. 2-L’ossido di etilene ai gruppi istidinici delle proteine (emoglobina) e al DNA. 3-I metaboliti chinonici di benzene e bromobenzene, naftalina ai gruppi SH delle proteine in addizione 1,4. 4-Le amine aromatiche al residuo cisteinico di sieroproteine e al C8 della guanina nel DNA. 5-Il radicale triclorometilico degli idrocarburi tetraclorurati al P450 C-Estrazione di H: 1- I radicali neutri estraggono H da tioli (R-SH ) producendo R-S che possono essere ossidati a R-SOH o a disolfuri (RS-SR); 2- L’OH rimuove H da i gruppi –CH2 di aminoacidi e proteine trasformandoli in gruppi carbonilici che possono interagire con le ammine (alterazione per cross-linking di DNA e proteine); 3- Estrazione di H da acidi grassi determina la perossidazione lipidica Perossidazione dei lipidi da radicali o radiazioni D-Trasferimento di e-: ES: Nitriti, fenoli, idrossilammina 5idrossiprimachina, fenilidrazina ossidano (FeII )a (FeIII) nell’emoglobina; E-Reazioni enzimatiche: tossine di origine animale, vegetale, micotica o batterica possono produrre reazioni enzimatiche specifiche: 1. Frammentazione dei ribosomi; 2. Frammentazione di proteine strutturali; 3. Attivazione di G-protein; 4. Fosforilazione o defosforilazione di proteine e altre macromolecole. Trasferimento di elettroni Effetti sulla molecola bersaglio: 1-Distruzione o frammentazione della molecola per: a-Formazione di radicali liberi; b-Perossidazione; c-Idrolisi. 2-Disfunzione per: a-Attivazione della molecola bersaglio mimando il ligando endogeno (es: gli xenormoni); b-Inibizione della funzione ( es chiusura / apertura di canali ionici ad opera di veleni animali e insetticidi clororganici); c-Inibizione enzimatica ( es insetticidi organo fosforici); d-Formazione di addotti che distorcono la struttura; e-Alterazione dello stato di polimerizzazione di proteine citoscheletriche; f-Blocco del trasporto di elettroni nella catena ossidativa mitocondriale . 3-Formazione di neoantigeni: alterazioni proteiche spesso indotte da nucleofili ( ammine aromatiche, idrazine, tioli) possono evocare risposte immunitarie. Struttura bersaglio bersaglio molecolare. proteine, (coenzimi), acidi nucleici, lipidi bersaglio cellulare: nucleo, mitocondri, RER, membrana plasmatica Attributi della Molecola bersaglio Tutte le molecole endogene potenzialmente possono essere il bersaglio, però generalmente lo sono macromolecole come proteine e acidi nucleici . L’interazione diretta con ATP e cofattori è rara. Per esser bersaglio di xenobiotici la molecola endogena deve: 1. Possedere reattività e conformazione sterica che consentano l’interazione; 2. Essere in un sito accessibile; 3. Avere una funzione critica. Il danno o la disfunzione a livello molecolare origina danno o disfunzione della struttura o funzione cellulare (bersaglio cellulare) La mancanza o l’insufficienza di riparazione o compensazione determina danno a livello di tessuto/organo o di funzione fisiologica. Ciò determina la patologia più o meno grave in funzione dell’entità/ estensione del danno e della sua eventuale reversibilità Un esempio della sequenza di danni generati a cascata da interazione tossico molecola bersaglio e lo stress ossidativo innescato dai radicali dell’ossigeno, messi in sequenza temporale: 1. Perossidazione lipidica delle membrane 2. Ossidazione e deplezione del Glutatione ridotto 3. Ossidazione dei tioli proteici 4. Alterazione dell’omeostasi ionica (pompe di membrana) 5. Danno al DNA 6. Alterazioni citoscheletriche 7. Danni mitocondriali e deplezione ATP 8. Aumento della fragilità di membrana 9. Morte cellulare Ruolo della molecola bersaglio 1 La attività coordinata di un sistema biologico multicellulare sussiste in quanto ciascuna cellula porta a termine un programma ben definito. I programmi a lungo termine determinano il destino delle cellule cioè se esse devono procedere verso la divisione cellulare piuttosto che verso la differenziazione o la apoptosi I programmi invece a breve termine controllano le attività di cellule differenziate specializzate determinando cioè la maggior o minor attività secretore, la contrazione o il rilassamento, la maggior o minor velocità di trasporto o di metabolismo. Ruolo della molecola bersaglio 2 Per la coordinazione di questi programmi cellulari le cellule posseggono una rete di regolazione che può essere attivata o inattivata da molecole segnale esterne. Per eseguire i programmi le cellule sono dotate di sistemi organizzati in complessi macromolecolari, membrane cellulari e organelli che si occupano di sintesi, cinetica, trasporto, metabolismo, produzione energetica. Tutti questi processi servono a mantenere l’integrità cellulare (funzioni interne) o a supportare e mantenere l’attività di altre cellule ( funzioni esterne) Ruolo della molecola bersaglio 3 Il tipo di disfunzione causata dal tossico dipende dal ruolo che ha nel sistema multicellulare la macromolecola bersaglio: 1. Se è una molecola coinvolta nella regolazione cellulare, primariamente si verifica una sregolazione dell’espressione genica, e/o la sregolazione di una attività temporanea cellulare 2. Se la molecola bersaglio è coinvolta principalmente nel mantenimento delle funzioni interne l’effetto risultante è una disfunzione che può compromettere la sopravvivenza della cellula stessa Quando comunque la molecola bersaglio cellulare è importante per regolare funzioni esterne si verifica una influenza sull’attività di altre cellule dell’organo o di un sistema di organi integrati tra loro nelle funzioni vitali per l’organismo. SREGOLAZIONE CELLULARE Le cellule sono regolate da segnali molecolari che attivano specifici recettori di membrana o intracellulari che sono collegati a un rete di trasduzione del segnale che trasmette il segnale a precise regioni regolatorie dei geni e/o di proteine funzionali La attivazione del recettore può comportare da parte di una xenobiotico: 1. Una alterata espressione genica 2. Una modificazione di una specifica proteina (tipica la fosforilazione che può attivare/ disattivare una proteina) I programmi che controllano il destino cellulare primariamente influiscono sull’espressione genica . Quelli che regolano le attività cellulari specifiche influenzano principalmente le proteine funzionali Sregolazione dell’espressione genica Deriva da azione degli xenobiotici: •Su elementi direttamente responsabili della trascrizione •Su componenti delle vie di trasduzione del segnale •Su sintesi conservazione e rilascio di molecole segnale Sregolazione delle trascrizione: La trascrizione dell’informazione genetica dal DNA al mRNA è controllata da una interazione tra fattori di trascrizione (TFs) e le regioni regolatorie o promoter dei geni. Legandosi alla sequenza nucleotidica in questa regione i TFs attivati facilitano la formazione di complessi di preinizizione, promovendo la trascrizione del gene adiacente. Uno xenobiotico può interagire direttamente con la regione promoter del gene o con il TFs o con altri componenti del complesso di preiniziazione. Il più comune modo di interazione è una alterata attivazione dei TFs. Funzionalmente Sono conosciuti due tipi si TFs : quelli attivati da ligando e quelli attivati da segnale Gli Ormoni come gli steroidei e i tiroidei e delle Vitamine (retinoidi e vitamina D) influenzano l’espressione genica legandosi ad un attivatore di TFs ( recettore a ligando). Vari xenobiotici possono mimare il ligando naturale: DDT TCDD PCB PAH Esteri degli Ftalati Cd2+ ecc…. Principali meccanismi dei segnali di trasduzione iniziati nel citosol o sulla membrana cellulare Da Mayer,1994 I 4 principali tipi di recettori e trasduzione del segnale 1 canali ionici attivati da ligando (recettori ionotropici) 2 recettori accoppiati a proteina G (recettori metabotropici) 3 recettori ad attività chinasica 4 recettori nucleari da Annunziato L. e Di Renzo G. “Trattato di Farmacologia capitolo 2 , Idelson-Gnocchi 2010 Da Casaret and Doull’s “Toxicology” Va edizione Sregolazione della trasduzione del segnale Le molecole segnale extracellulari come citochine, ormoni e fattori di crescita attivano dei TFs La fosforilazione è un comune meccanismo di attivazione per i TFs che stimolano poi la trascrizione genica. La fosforilazione di un TFs attivato da segnale è controllato da protein-chinasi e fosfatasi. Una qualunque perturbazione del segnale di trasduzione sul TFs, come per esempio un effetto sulla fosforilazione/defosforilazione proteica, è in grado di alterare l’espressione genica regolata dai TFs. Tossici che inducono perturbazione dei segnali di trasduzione sono responsabili probabilmente delle alterate espressioni geniche dopo esposizioni di cellule a elevate temperature, metalli pesanti, stress ossidativo e a sostanze chimiche che formano legami covalenti. Sostanze ossidanti possono attivare la protein-chinasi C (PKC)) e alcuni TFs, come AP-1 e NFκB. Geni con elementi responsivi per questi TFs come le metallotioneine e le emo-ossigenasi possono essere attivate dai sopramenzionati stress. Perturbazioni delle vie di segnale e alterata regolazione della espressione genica sono pure coinvolte nel meccanismo di induzione della apoptosi prodotta di alcuni tossici (es. vari agenti anti tumorali, epatotossine e derivati alchilici dello stagno) Sregolazione della produzione del segnale Per esempio ormoni della parte anteriore dell’ipofisi hanno effetto mitogeno su ghiandole endocrine periferiche agendo su recettori superficiali di membrana. La produzione degli ormoni ipofisari è controllata da un meccanismo di feedback negativo: xenobiotici che inibiscono la produzione di ormoni tiroidei (Es. l’ebicida amitrolo e il metabolita di fungicidi carbamati, l’etilentiourea) o aumentano l’eliminazione degli ormoni tiroidei (es. il fenobarbital) aumentano la secrezione di TSH con conseguente stimolo mitototico sulla tiroide (gozzo o tumore) Sregolazione dell’attività specifica in cellule differenziate Si riferisce principalmente ad interferenze degli xenobiotici nelle attività cellulari di trasmissione dei segnali . Il controllo del funzionamento di cellule specializzate, come muscoli, neuroni, ghiandole, è esercitato da molecole segnale che agiscono su recettori di membrana che trasducono il segnale regolando l’entrata del calcio nel citoplasma o stimolando la formazione enzimatica intracellulare di secondi messaggeri. Il Calcio o il secondo messaggero altera quindi la fosforilazione di proteine funzionali, producendo quasi istantaneamente una modificazione della loro attività e perciò della funzione cellulare (attività) specifica. Gli xenobiotici possono produrre effetti contrastanti l’attivita fisiologica specifica di cellule specializzate disgregando una più tappe accoppiate alla trasmissione dei segnali. Tipici sono gli effetti tossici su cellule elettricamente eccitabili. Da Casaret and Doull’s “Toxicology” Va edizione Alterazione dell’attività di cellule eccitabili (nervose, muscolari, cardiache) La perturbazione può essere dovuta ad alterazioni in: • • • • Funzionalità del recettore Propagazione del segnale Processi che terminano il segnale Concentrazione del Neurotrasmettitore( NT) Esempi più comuni: a) alterazioni del trasporto o della conservazione delle vescicole (es. il veleno della vedova nera e quello di alcuni serpenti distruggono il pool di vescicole causandone un rilascio lento e scoordinato) b) alterazione del rilascio del NT nello spazio intersinaptico (tossina tetanica e botulinica) c) alterazione del re-uptake del NT dopo il rilascio (veleno di alcuni serpenti) d) alterazione del catabolismo del NT dopo il rilascio (es. inibizione dell'Ach-esterasi da insetticidi organofosforíci e carbammati) e) legame col recettore sulla membrana postsinaptica (es. atropina e muscarina) h) interferenza nella conduzione dell'impulso nervoso lungo l’assone (tossine degli Artropodi, TTX, DDT, insetticidi clororganici, batracotossina Più rare sono le alterazione nel processo di sintesi del NT o di uptake dei precursori del NT nel neurone o nelle vescicole Ruolo della molecola bersaglio ed effetti (mantenimento delle strutture e funzioni) Omeostasi cellulare Alterazione di meccanismi interni MORTE CELLULARE Funzioni di membrana Funzioni microtubulari Sintesi proteica Regolazione livelli Ca++ Sintesi di ATP DANNO Alterazone di meccanismi esterni Difetti della funzionalità di sistemi integrati come sanguinamento/coagulazione o trasporto O2 Alterazioni della permeabilità di membrana a) alterazioni della struttura di membrana operato da solventi e tensioattivi b) blocco o apertura dei canali ionici generalmente operata da tossine animali e vegetali (tetrodotossina (TTX), conotossina, batracotossina, piretro, valinomicina) c) perossidazione dei lipidi di membrana provocata da radiazioni, radicali liberi o sostanze che promuovono la formazione di radicali liberi (es. paraquat e diquat) Alterazione della sintesi di ATP Gli xenobiotici che ne alterano la sintesi possono essere suddivisi in 4 classi: 1. Inibitori della disponibilità di H+ per la catena ossidativa mitocondriale (es: gli inibitori della glicolisi o gli inibitori dell’ossidazione di acidi grassi o del piruvato o del succinato); 2. Inibitori del trasporto di elettroni nella catena ossidativa mitocondriale (es: bloccanti complesso I, III, o IV come il CN); 3. Sostanze che riducono la disponibilità del O2 come CO o nitriti; 4. Inibitori della fosforilazione dell’ADP per: • Blocco dell’ATP sintetasi (es.: il DDT); • Disaccopiamento della fosforilazione ossidativa per dissipazione del gradiante H+ (es dinitrofenoli , dinitrocresoli) Alterazione dell’omeostasi CALCICA Basse concentrazioni di CA++ intracellulari sono mantenute meccanismi attivi che pompano il Ca ++ fuori dalla cellula (1) o nel reticolo endoplamatico (2) oppure con altri trasporti verso lo spazio extracellulare (3) o i mitocondri (4). 3Na+ Ca++= 1000μM Ca++= 0,1μM REL 3 ATP 2 ADP Ca++ 4 1 ATP ADP + + _ _+ _+ _ _+ _+ _ _MITOCONDRIO _ ___ +++ +++ I tossici che aumentano il calcio intracellulare possono agire con tre meccanismi differenti: a-Aumento dell’influsso nel citoplasma; b-Inibizione dell’esporto dal citoplasma; c-Alterazione dei processi mitocondriali A-AUMENTO DELL’INFLUSSO NEL CITOPLASMA per: 1. Azione sui canali ad apertura a ligando: 2. Apertura di canali regolata dalpotenziale HO 3. Apertura di pori nella membrana ( es.: Metilmercurio) 4. Lesioni nella membrana (es.: detergenti, enzimi idrolitici, perossidanti lipidici, tossine citoscheletriche B-INIBIZIONE DELL’ESPORTO DAL CITOPLASMA per: 1. Legame covalente con proteine o enzimi di membrana (es. CCl4 e CHCl3) 2. Ossidanti dei tioli ( es: l’ebicida DIQUAT) C-ALTERAZIONE DI PROCESSI MITOCONDRIALI per: 1. Blocco della sintesi di ATP 2. Ossidazione del NAD(P)H (es.: NO ) OMEOSTASI CALCICA TOSSICO Alterazione omeostasi dei tioli Ossidazione nucleotidi piridinici Disturbo sistemi energetici AUMENTO Ca++ CITOSOLICO Attivazione di: FOSFOLIPASI DANNO ALLE MEMBRANE PROTEASI PROTEOLISI ENDONUCLEASI FRAMMENTAZIONE DEL DNA MORTE CELLULARE Sono identificabili comunque numerose alttre attività tossiche degli xenobiotici soprattutto su sistemi enzimatici e sui pigmenti respiratori Sistemi enzimatici L’interazione di uno xenobiotico con un enzima può causare inibizione enzimatica:. questa può essere reversibile o irreversibile e può portare e sintesi letale. L'inibizione enzimatica irreversibile generalmente avviene per legame covalente (es. il legame dei metalli con i gruppi --SH). L'inibizione enzimatica reversibile è operata da sostanze chimicamente simili al substrato naturale. Es. di sintesi letale: nel ciclo di Krebs l’acido fluoroacetico si sostituisce all'acido acetico, dando origine all'acido fluorocitrico che blocca l'enzima aconitasi responsabile della conversione dell'ac. citrico in isocitrico. Es di inibizione reversibile di insetticidi Carbamati su l’enzima acetilcolinesterasi e irreversibile di insetticid organofosforici Interferenza con acidi nucleici. a) intercalazione o alchilazione con omologhi delle basi e conseguente interferenza nella duplicazione dei DNA b) interferenza con la trascrizione (antibiotici o sostanze prodotte dei piante e funghi che agiscono da inibitori della RNA polimerasi) c) fenomeno di misreading ovvero interferenza nella lettura dell'informazione contenuta nell'RNAm (es. antibiotici come la streptomicina) d) interferenza nella sintesi degli acidi nucleici o nella sintesi delle proteine Le sostanze che agiscono con gli acidi nucleici sono quasi sempre mutagene e possono portare anche a carcinogenesi, teratogenesi e immunosoppressione Pigmenti respiratori •Il legame di alcune sostanze (es. CO) all'Hb impedisce il trasporto di O2. •L’ossidazione del ferro dell’emoglobina (es, anilina, fenazone, sulfonamidi) che perde l'affinità per O2 •La lisi: (es. tensioattivi, Arsina) dei globuli rossi provoca fuoruscita delI'Hb nel plasma inattivandola. Tossicologia molecolare connessa ai metalli •Gli agenti chelanti, impiegati nel contrastare l’intossicazione da Hg, As, Pb possono essere tossici per sequestro di metalli essenziali • Metalli non essenziali come Pb, Hg, Cd possono sostituire metalli essenziali nelle proteine di trasporto, oppure possono alterarne lo stato ossidativo in molti sistemi enzimatici dove agiscono da cofattori (es. il Fe è essenziale per i citocromi) •Possono interferire in processi immunomediati • possono associarsi a proteine diventando determinanti antigenici. Reazioni su sistemi complessi: •Sistema Immunitario: inibizione o iperattività, connesso anche con reazioni allergiche e fotoallergiche •Sistemi ormonali: molte sostanze chimiche provocano lesioni ad organi endocrini o inducono formazioni di tumori. Anche i Distruttori Endocrini sono molecole che agiscono sui sistemi ormonali •Apparati e processi riproduttivi : diminuzione della fertilità da clororganici, diossine, estrogeni, tensioattivi; effetti letali sugli embrioni; effetti teratogeni; induzione di malattie genetiche •CARCINOGENESI CHIMICA RISPOSTE TOSSICHE DEL SISTEMA IMMUNITARIO Azione IMMUNODEPRESSIONE TOSSICI Idrocarburi aromatici alogenati, PCB, PBB, TCDD, TCDF, PAH, Metalli (Pb, As, Hg, Cd, Be, Pt), Pesticidi (Organofosforici, DDT, organostannici, Carbammati) Uretano, Fumo di tabacco, Asbesti, Irritanti polmonari (Formaldeide, Silicati, Etilendiammina), Gas ossidanti( O3, SO2, NO2), Solventi organici ( CCl4), Immunodepressori, anti-AIDS, citochine ricombinanti, Cannabinoidi, Cocaina, Oppioidi, Etanolo, Siliconi RISPOSTE TOSSICHE DEL SISTEMA IMMUNITARIO Azione Ipersensibilità TOSSICI Antibiotici, Poliisocianati, Anidridi acide, Metalli( Pt, Co, Ni, Cr, Be) Pesticidi, Cosmetici, Enzimi, Formaldeide Tossicità Immunomediata HgCl2, Acetato di Pb,SiO2, TCDD, Trinitroclorobenzene, Ciclofosfamide, Bleomicina, Olio di paraffina Malattie Autoimmuni Metil dopa (anemia emolitica) Idralazina, Isoniazide, Procainamide, Alotano (Lupus eritematoso) Cloruro di vinile, Cristalli di Si (scleroderma) Hg (nefropatia glomerulare) Effetti tossici sul sistema endocrino Molti organi del sistema endocrino sono vulnerabili ai tossici particolarmente la tiroide, il pancreas, l’ipofisi, le paratiroidi ma anche il timo, le surrenali, l’ovaio e i testicoli. Vari tumori, lesioni e disfunzioni di questi organi sono associate all’uso di farmaci o all’esposizione a contaminanti, quali Al, idrocarburi clorurati, bifenili polialogenati, diossine, radiazioni ecc.. Gli “Endocrine Disruptors” sono sostanze presenti nell’ambiente in grado di alterare la funzione riproduttiva. Tra questi sono classificate sostanze che producono disfunzioni gonadiche sia maschili che femminili. •Gravi alterazioni anche letali sulle cellule (Chemioterapici e radiazioni) •Alterata produzione di ormoni. • Attivazione metabolica (IPA ,Diossine e PCB) •Agonismo a livello recettoriale (DDT,p-clorofenil-etano) Tossicologia del Sistema riproduttivo Alterazioni della capacità riproduttiva possono derivare da: Alterazioni di sviluppo delle gonadi. Alterazioni nel comportamento sessuale e nella Libido. Alterazioni di processi di Spermatogenesi e/o Oogenesi. Alterazione del processo di fertilizzazione. Alterazione del processo di impianto. Alterazione di sviluppo embrionale e fetale (Teratogenesi) Effetti specifici sulla capacità riproduttiva degli individui può spesso avvenire a concentrazioni di xenobiotico sensibilmente al di sotto della soglia di azione per sintomi tossici sugli altri organi e sistemi. Molti xenobiotici possono agire sulla capacità riproduttiva a causa dei loro effetti come ormono-mimetici o ormonoinibitori, intervenendo nelle fasi di differenziamento, maturazione e/o comportamento sessuale. Altri possono intervenire per tossicità diretta sul prodotto del concepimento, sull’embrione o sul feto durante le fasi di differenziamento e sviluppo o dopo la nascita, nel caso del mammifero, durante il periodo della lattazione. Maturità sessuale Crescita e sviluppo Sviluppo postnatale Liberazione di gameti Maturazione dei gameti Fecondazione Nascita Trasporto dello zigote Fetogenesi Embriogenesi Periodo di gestazione umana =267 giorni pre-impianto: 0-6° giorno Impianto Periodo di gestazione del ratto =22 giorni pre-impianto: 0-5° giorno Impianto: 6°-7° Impianto: 4°-5° Embriogenesi : 7°-56° Embriogenesi : 7°-17° Organogenesi: 21°-56° Organogenesi: 8°-17° Fetogenesi: 57°-267° Fetogenesi: 17°-22° Lo stadio di sviluppo delle gonadi è estremamente sensibile a insulti chimici Differenziazione sessuale 1. Sesso gonadale : determinato dal cromosoma Y che converte gonadi indifferenziate in testicoli 2. Sesso genotipico : è necessaria la presenza di due cromosomi X nelle cellule germinali per lo sviluppo delle ovaia. 3. Sesso fenotipico (genitale) : lo sviluppo dei dotti genitali e dei genitali esterni è determinato dalle secrezioni ormonali. La presenza di testosterone secreto dai testicoli embrionali determina lo sviluppo dei genitali maschili. Lo sviluppo di quelli femminili dipende dall’assenza di testosterone. Esempi di Xenobiotici embrio e feto-tossici nell’uomo Alcol Sindrome embriofetale da alcol Iodio in eccesso Disturbi nella maturazione del sistema nervoso centrale Metil-Hg Difetti del sistema nervoso centrale Pb Ritardo mentale Litio Malformazione di cuore e vasi CO Ritardo mentale Radiazioni Acefalia , malformazioni multiple, leucemie Retinoidi Malformazione dello scheletro, orecchio e del sistema nervoso centrale PCB Ritardo mentale e stranezze TOSSICITÀ DA FALLIMENTO DI MECCANISMI RIPARATIVI L’ultima tappa nello sviluppo della tossicità è l’inadeguato capacità omeostatica/riparativa Come i danni sono concatenati a cascata dalla molecola all’organismo anche le funzioni riparative hanno una gerarchia. La riparazione influisce in maniera determinante sulla progressione del danno Il primo meccanismo d’arresto della progressione tossica è dato dai meccanismi enzimatici di detossificazione cui, in caso di fallimento, seguono i meccanismi di riparazione del danno propriamente detti Reazioni enzimatiche detossificanti 1. Per i nucleofili a. Coniugazioni con solfati, glucosio, acido glicuronico b. Ossidazioni catalizzate da monoossigenasi contenenti flavine o da alcol e aldeidi deidrogenasi c. Specifico meccanismo è la conversione del Cianuro in Tiocianato ad opera della Rodanasi Rodanasi (Transulfurasi): enzima mitocondriale CN- + SO32Cianuro Tiosolfato SCN- + Tiocianato Solfito SO32- Questi meccanismi detossificanti enzimatici possono fallire per : •Sovraccarico del sistema con esaurimento degli enzimi o dei cofattori •Reversibilità di alcune coniugazioni (in particolare a livello intestinale) •Generazione di altri intermedi tossici in processi di coniugazione Da JFR Kerr e BV Harmon, 1991 Apoptosi a destra (1, 2, 3, 4) e Necrosi a sinistra (5, 6) 1.cellula normale; 2.addensamento cromatina; 3.frammentazione nucleare e sviluppo di protuberanze; 4.fagocitosi 5.addensamento cromatina e rigonfiamento di organelli; 6.rottura delle membrane e disgregamento A p53 G0 G1 c Myc M G2 S Eccessi di APOPTOSI portano alla atrofia degli organi Eccessi di PROLIFERAZIONE RIPAR ATIVA o errata riparazione producono fibrosi dei tessuti Errati rapporti PROLIFERAZIONE/APOPTOSI comportano neoplasia o atrofia dei tessuti DEFINIZIONE DI CARCINOGENO CHIMICO SOSTANZA CHE INDUCE NEOPLASIA L’induzione è accertata quando: 1. Si verifica un aumento di incidenza di tumori endemici 2. Si verifica una comparsa precoce di tali tumori 3. Si verifica la comparsa di tumori normalmente non presenti nella specie 4. Si verifica la comparsa di più tipi di tumori nello stesso individuo L’EFFETTO CARCINOGENO È PECULIARE RISPETTO AGLI ALTRI EFFETTI TOSSICI • È cellularmente ereditabile • È cumulativo e dilazionato nel tempo • Una sola grande dose in una sola esposizione è spesso meno efficace di quando è frazionata in più esposizioni dilazionate nel tempo • Il meccanismo d’azione è centrato sulle alterazioni genetiche • In molti casi non è identificabile la soglia di non effetto Da Casarett and Doull’s “Toxicology” Va edizione Da A.Gasperi-Campani: “Carcinogenesi in Tossicologia Molecolare e Cellulare”,UTET, 2000 Classificazione di carcinogeni chimici in relazione al loro meccanismo d’azione negli stadi di sviluppo della carcinogenesi • Agente iniziatore: carcinogeno incompleto capace solo di iniziare cellule normali • Agente promotore: capace di causare l’espansione di cloni di cellule iniziate (co-carcinogeno) • Agente progressore: capace di trasformare cellule iniziate o quelle nello stadio di promozione in cellule potenzialmente maligne • Carcinogeno completo: agente capace di indurre cancro partendo da cellule normali, che possiede proprietà di agente iniziatore, promotore e progressore Carcinogeno non genotossico s o p r a v vi v e n z a Carcinogeno genotossico + - Danno al DNA riparazione riparazione silente Replicazione DNA Mutazione TrasformazioneNeoplastica Attivazione di proteine oncogene ESPANSIONE CLONALE TUMORE m o r t e + Inattivazione di proteine oncosoppressori AGENTI GENOTOSSICI Carcinogeni inorganici diretti (primari) Nikel, Cromo Carcinogeni organici diretti (primari) Agenti alchilanti, Sostanze elettrofile Carcinogeni indiretti IPA, Nitrosamine AGENTI EPIGENETICI Materiali solidi Asbesto, Polimeri Xenoestrogeni, PCB Modificatori ormonali Immunosopressori Farmaci antirigetto Citotossici Acido Nitrilotriacetico Promotori Esteri del Forbolo, DTT, CHCl3, Saccarina, Inibitori di Apoptosi o riparazione DNA Proliferatori dei Esteri degli acidi Ftalici, Erbicidi perossisomi Fenossiacetici MODIFICAZIONI AL DNA DA SOSTANZE CHIMICHE O RADIAZIONI Da Casarett and Doull’s “Toxicology” Va edizione SISTEMA Riparo per escissione Meccanismo La riparazione per escissione si avvale dell'azione coordinata di alcuni enzimi costitutivi sempre presenti nella cellula, quali una endonucleasi che incide l’elica del DNA in prossimità delle lesioni prodotte da un agente mutageno, una un esonucleasi che degrada un tratto dei filamento del DNA inciso, una DNApolimerasi che risin-tetizza il frammento degradato utilizzando come stampo il filamento opposto integro, ed infine una DNAligasi che, ristabilisce !a continuità fra il segmento neosintetizzato e quello originale. E’ un sistema di riparo altamente fedele !! SOS-Repair Questo sistema opera in condizioni d'emergenza ma con minor precisione, introducendo un gran di mutazioni ; viene denominato appunto S.O.S per l'eccezionalità dei casi in cui è chiamato ad operare, quando cioè venga posta l'alternativa di morire oppure di sopravvivere anche a costo dì mutare. Fotoriattivazione Si basa sull'azione della foto-liasi, un enzima che utilizza la luce visibile. come fonte di energia per scindere i fotodimeri generati dalle radiazioni UV. Riparo post replicativo E’ una polimerasi di controlio e correzione della replicazione (Proof-reading) che provvede ad eliminare la sequenza di basi scorrette basandosi sulla sucessione del filamento parentale, tramite la semplice risintesi dei tratti di DNA eliminati. Probabili agenti progressori Agente Attività iniziante Attività Clastogenica Attività Carcinogena Sali di As Asbesto Benzene Idrossiurea Fumo ? + + + + + + + + + + + La progressione è un processo irreversibile denotato da instabilità cariotipica Da Casarett and Doull’s “Toxicology” Va edizione Classificazione di sostanze carcinogene A- sufficiente evidenza nell’uomo; B1- limitata evidenze nell’uomo, ma sufficiente nell’animale; B2- limitata evidenza nell’animale e molto limitata o nulla nell’uomo; C- limitata evidenza nell’animale; D- potrebbero aver effetti carcinogeni nell’uomo ma non hanno sufficienti o non hanno per nulla studi adeguati.