La cellula eucariotica Plasmalemma e sistema di endomembrane Citosol – citoscheletro – undulipodi e centrioli Membrane biologiche A livello molecolare i componenti fondamentali della cellula sono DNA, RNA, proteine. A livello sopramolecolare uno dei componenti più importanti sono le citomembrane. Le citomembrane sono costituite da un doppio strato (bilayer) di lipidi polari nel quale sono inserite proteine. Le citomembrane hanno una struttura a mosaico fluido Le membrane hanno uno spessore compreso fra circa 8 e 5 nanometri. Esse sono caratterizzate da un certo grado di fluidità, nel senso che i loro componenti sia lipidici che proteici possono muoversi lateralmente. Le membrane, inoltre sono strutture polarizzate: esse guardano sempre con una faccia su di un compartimento plasmatico P (in cui c’è DNA, sintesi di proteine e sintesi di ATP, pH prossimo alla neutralità) e con l’altra su di un compartimento non-plasmatico NP. La membrana più importante è il plasmalemma o membrana cellulare. NP NP P Classico esperimento che provò la fluidità del plasmalemma Le membrane biologiche sono membrane a permeabilità selettiva: esse controllano il flusso dei materiali per mezzo di trasportatori specifici (proteine integrali) Le acquaporine Il plasmalemma (e altre membrane cellulari) sono di solito altamente permeabili all’acqua (molto più che a qualunque altro soluto) per la presenza di canali specifici per l’acqua: le acquaporine. Ciò avvicina il plasmalemma ad una membrana semipermeabile (cioè permeabile all’acqua ma non ai soluti). L’acqua perciò attraversa facilmente il plasmalemma, seguendo il proprio potenziale. La diffusione dell’acqua attraverso una membrana semipermeabile è detta osmosi. NB : il plasmalemma lascia passare anche soluti, per cui NON è una membrana semipermeabile Il plasmalemma può anche mediare l’acquisizione di quantità discrete di materiale extracellulare per via vescicolare. Questo processo, detto endocitosi, è basato sulla formazione di invaginazioni che si distaccano e trasportano il loro contenuto verso specifici compartimenti citoplasmatici. Un globulo bianco del sangue mentre cattura batteri (frecce) per fagocitosi La fagocitosi è una delle proprietà distintive degli eucarioti. I procarioti non ne sono capaci. Esocitosi (secrezione) Rivestimenti extracellulari La maggior parte delle cellule eucariotiche è rivestita da glicoproteine associate al plasmalemma. Negli animali questo materiale è di solito poco abbondante e altamente deformabile (glicocalice). La cellula animale può cambiare forma o addirittura muoversi rispetto alle cellule vicine. Rivestimenti extracellulari In molti altri organismi eucariotici, per esempio funghi, alghe e piante, le cellule possiedono un rivestimento rigido esterno al plasmalemma: la parete cellulare. Le interazioni cellulari sono mantenute grazie alla presenza di connessioni citoplasmatiche (plasmodesmi nelle piante) La parete cellulare di solito lascia passare le piccole molecole in soluzione ma blocca quelle grandi (es. proteine). La presenza di una parete cellulare è perciò incompatibile con la fagocitosi. Gli organismi provvisti di parete cellulare si nutrono per assorbimento di piccole molecole organiche (es. i funghi) o inorganiche (es. alghe e piante) Fagocitosi in cellula priva di parete cellulare Rappresentazione schematica di una tipica cellula animale citosol lisosoma vescicola di fagocitosi Golgi mitocondrio reticolo endoplasmatico ribosomi nucleo Il citoplasma fondamentale, detto anche citosol, è un liquido trasparente, costituito da acqua e numerose sostanze in soluzione. Il citosol è sede di importanti processi, per esempio la sintesi delle proteine, alcune tappe della respirazione, la sintesi di numerosi metaboliti. La sintesi proteica vede protagonisti i ribosomi, piccole strutture costituite da proteine e RNA (RNA ribosomiale). I ribosomi impegnati nella sintesi proteica sono disposti in catenelle, dette polisomi Il DNA è organizzato in unità informazionali, dette geni. I geni sono trascritti nel nucleo in molecole di RNA messaggero (mRNA). L’mRNA passa nel citoplasma e qui viene “letto” dai ribosomi per produrre proteine (secondo le regole del ⇒ codice genetico). La sequenza di nucleotidi nel gene (informazione genetica) determina la sequenza aminoacidica (⇒ struttura primaria) delle proteine. Il citoplasma delle cellule eucariotiche contiene un sistema di compartimenti membranosi, detto complessivamente sistema di endomembrane (SE). I componenti principali del SE sono il reticolo endoplasmatico (RE) e l’apparato di Golgi (AG). Il RE è un sistema di sacculi appiattiti. Si distingue il reticolo liscio e il reticolo ruvido. Il reticolo ruvido è detto così per la presenza di ribosomi associati alla superficie esterna delle cisterne. Le proteine sintetizzate da questi ribosomi passano nel lume del reticolo e da qui possono passare nel Golgi L’apparato di Golgi è costituito da unità funzionali, in molti casi organizzate sotto forma di pile di cisterne appiattite, con una faccia prossimale e una faccia distale (dittiosomi). Le cellule di piante e animali possono contenere fino a diverse centinaia di dittiosomi. I dittiosomi ricevono materiale proteico dal reticolo endoplasmatico, lo elaborano e poi lo inviano in altri siti cellulari. Il materiale si muove nel sistema sempre per via vescicolare, cioè senza mai entrare in contatto con il citosol. Uno dei siti finali del materiale prodotto dal Golgi è spesso l’ambiente extracellulare. L’emissione di materiale dalla cellula per esocitosi è detta secrezione. La secrezione è un importante meccanismo coinvolto in numerosi processi, per es. la costruzione della parete cellulare nelle piante e della matrice extracellulare negli animali. L’attività delle ghiandole coinvolge processi di secrezione cellulare La matrice extracellulare dei tessuti connettivi negli animali è largamente prodotta dall’apparato del Golgi Altra importante funzione del sistema di endomembrana è la genesi dei lisosomi, vescicole piene di enzimi litici e con pH acido. I lisosomi sono sede della digestione intracellulare. Il materiale che viene a contatto con il loro contenuto viene lisato e le piccole molecole utili prodotte sono riassorbite dalla cellula, mentre il materiale non digerito può essere espulso all’esterno per esocitosi. La nutrizione per fagocitosi e digestione intracellulare è una caratteristica fondamentale degli eucarioti. Esempio di ingordigia nel mondo dei microrganismi: un paramecio che fa il pieno di diatomee Il citoscheletro Il citosol delle cellule eucariotiche contiene un sistema di proteine fibrose, detto citoscheletro. I principali componenti del citoscheletro sono i microfilamenti (actina e miosina), i microtubuli (tubulina) e i filamenti intermedi (cheratina, desmina e altre proteine). L’interazione actina-miosina può mediare lo scorrimento di microfilamenti di actina gli uni rispetto agli altri (movimento ameboidale, contrazione muscolare) oppure può indurre il movimento di organelli lungo i microfilamenti (ciclosi). Microfilamenti di actina I microfilamenti concorrono al movimento e alla divisione delle cellule negli animali e in altri organismi privi di parete cellulare Movimento ameboidale di un globulo bianco del sangue Solco di divisione in una cellula uovo dopo la fecondazione Nelle piante i microfilamenti sono responsabili delle ciclosi citoplasmatiche, movimenti che rimescolano continuamente il citoplasma, e del posizionamento dei cloroplasti in relazione all’intensità della luce Distribuzione dei cloroplasti nelle cellule della foglia di Arabidopsis a bassa (sinistra) o alta (destra) intensità luminosa. Se la luce è molto intensa i cloroplasti si dispongono in modo da coprirsi l’un l’altro e proteggersi dal rischio di danni fotochimici. I microtubuli hanno un ruolo centrale nella divisione nucleare (mitosi) In tutte le cellule eucariotiche i microtubuli partecipano alla mitosi assicurando l’esatta ripartizione dei cromosomi nelle cellule figlie I microtubuli formano lo scheletro interno (assonema) degli undulipodi, organelli locomotori ubiquitari negli eucarioti. In sezione trasversa i microtubuli presentano in tutti gli eucarioti una organizzazione “9 + 2” assonema L’assonema degli undulipodi si sviluppa da una struttura detta centriolo, costituita da nove triplette di microtubuli. Le cellule animali possiedono una coppia di centrioli situata in prossimità del nucleo. I centrioli si dividono insieme alle cellule e sono ereditati dalle cellule figlie. Nelle piante le cose sono un po’ più complesse.