ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI
TERZO TRIMESTRE 2012
1. SCENARIO MACROECONOMICO
Le ultime indagini congiunturali evidenziano una crescita economica debole nel terzo trimestre, a
causa del consistente peggioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, della
crisi occupazionale e dei rischi elevati, connessi all’incertezza sull’evoluzione della crisi del debito
sovrano nell’area dell’euro.
Fonte: Bollettino economico n.70 BANCA D’ITALIA – Ottobre 2012.
In Europa l’indice €-coin1 a settembre è stato pari a -0,32%, valore quasi uguale a quello di agosto,
riflettendo il peggioramento degli esiti delle inchieste congiunturali presso famiglie ed imprese.
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€-coin – sviluppato dalla Banca d'Italia – fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area
dell’euro, in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e
volatilità di breve periodo). €-coin è pubblicato mensilmente dalla Banca d'Italia e dal CEPR.
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Negli USA, al termine del consiglio direttivo del 13 settembre, la Banca centrale americana ha
annunciato il protrarsi dell'operazione Twist e la stabilizzazione dei tassi di interesse su livelli
eccezionalmente bassi fino ad almeno la metà del 2015. Per“sostenere una ripresa economica più
vigorosa - evidenzia il comunicato della Fed - e aiutare ad assicurare che l'inflazione, nel corso del
tempo, si stabilizzi a un livello più coerente con il suo duplice mandato, il comitato ha deciso di
aumentare la sua politica accomodante mediante ulteriori acquisti di cartolarizzazioni di mutui al
ritmo di 40 miliardi di dollari al mese". "Queste azioni - prosegue il comunicato - che insieme
aumentano gli holding di securities a lungo termine di circa 85 miliardi al mese fino a fine anno,
dovrebbero esercitare pressione al ribasso sui tassi di interesse a lungo, fornire sostegno al
mercato dei mutui e rendere più accomodanti le condizioni dei mercati finanziari più in generale".
In Europa il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE),nella riunione del 6 settembre,
ha stabilito le modalità di attuazione delle operazioni definitive monetarie nei mercati secondari
dei titoli di Stato dell’area dell’euro.
Le ODM saranno incentrate sul segmento più breve della curva dei rendimenti, con scadenze
comprese tra un anno e tre anni.
In ottemperanza al divieto di finanziamento monetario, gli acquisti saranno effettuati
esclusivamente nel mercato secondario. Inoltre la liquidità creata mediante le ODM sarà
integralmente sterilizzata. Le operazioni definitive monetarie consentiranno alla BCE di far fronte
alle gravi distorsioni nei mercati dei titoli di Stato, originate in particolare dai timori degli
investitori sulla reversibilità dell’euro.
L’attuazione delle OMT è subordinata al rispetto di condizioni connesse con l’attivazione di un
programma di aiuto finanziario da parte dell’ EFSF o dell’ ESM che preveda la possibilità di acquisti
diretti sul mercato primario da parte dei due fondi “salva Stati” .
Nella riunione di inizio ottobre la BCE ha deciso di mantenere il tasso sulle operazioni di
rifinanziamento principali invariato allo 0,75 %.
“Il programma di acquisto dei titoli di Stato è pronto e sta ai Governi chiederlo”, ha sottolineato
Draghi. Il piano «ci permetterà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi» e, ha
aggiunto, “siamo strettamente nel nostro mandato”.
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2. PREZZI AL CONSUMO E MERCATO DEL LAVORO
Il tasso di inflazione nell’area dell’euro, fonte EUROSTAT, si è attestato al 2,6% in settembre 2012,
invariato rispetto al mese precedente.
Fonte: EUROSTAT – ottobre 2012.
In Italia, nello stesso periodo, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC),
comprensivo dei tabacchi, ha fatto registrare una variazione congiunturale nulla e un aumento del
3,2% su base tendenziale.
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono aumentati dello 0,8%
rispetto al mese precedente e il tasso di crescita su base annua è salito al 4,7%, dal 4,2% di agosto.
Fonte: ISTAT- 12 ottobre 2012.
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Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso al 7,8% in settembre, il livello più basso da
gennaio 2009. Il numero degli occupati è incrementato di 114mila unità nello stesso periodo, in
leggero calo rispetto all'incremento di 142mila addetti di agosto.
Nell’area euro in agosto la disoccupazione è rimasta stabile all’11,4%, ma le previsioni non
segnalano un miglioramento per il prossimo futuro.
Fonte: EUROSTAT – 1 ottobre 2012.
Fonte: Bollettino mensile BCE – Ottobre 2012.
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Il tasso di disoccupazione in Italia a settembre si è collocato al 10,8%, in aumento di 0,2 punti
percentuali rispetto ad agosto e di 2 punti nei dodici mesi.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è risultato pari al 35,1%, in aumento di 1,3 punti
percentuali rispetto al mese precedente e di 4,7 punti nel confronto tendenziale.
Fonte: ISTAT – 31 ottobre 2012
Fonte: ISTAT – 31 ottobre 2012.
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Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni risulta sostanzialmente invariato rispetto al mese
precedente. Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, stabile in termini congiunturali, ma in
diminuzione di 1,3 punti percentuali su base annua.
Fonte: ISTAT – 31 ottobre 2012.
Le informazioni disponibili, a causa di un contesto economico caratterizzato da elevata incertezza,
indicano il perdurare di una dinamica negativa nei prossimi mesi.
3. MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI
Conseguentemente all’annuncio di intervento da parte della BCE, le tensioni sui mercati
obbligazionari si sono ridotte. I differenziali di rendimento dei titoli di Stato a dieci anni rispetto ai
corrispondenti titoli tedeschi sono diminuiti per la maggior parte dei paesi dell’area dell’euro.
2 Ten years government bonds -
Fonte: FMI World Economic Outlook October 2012.
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Nella seconda metà di settembre i timori dei mercati circa l’evoluzione della crescita economica e
gli andamenti dei conti pubblici di alcuni paesi dell’area dell’euro, con riferimento soprattutto alle
difficoltà finanziarie della Spagna, hanno determinato un contenuto rialzo degli spread.
1 JPMorgan EMBI Global Index spread. 2 JPMorgan CEMBI Broad Index spread. Fonte: FMI World Economic Outlook October 2012.
L’andamento dei mercati azionari in Europa e in USA è risultato positivo. L’indice Dow Jones Euro
Stoxx e l’indice statunitense S&P 500 hanno fatto registrare valori superiori, rispetto a fine giugno,
rispettivamente di circa il 9 e il 5 per cento.
Fonte: Bollettino economico n.70 BANCA D’ITALIA – Ottobre 2012.
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Fonte: FMI World Economic Outlook October 2012.
4. LE PROSPETTIVE
Il superindice composito misurato dall'Ocse relativo al mese di agosto si è attestato a 100,1 punti,
in calo dello 0,07% sul mese precedente e dello 0,12% annuo, mostrando che la maggior parte
delle grandi economie continueranno a osservare un indebolimento della crescita nei prossimi
trimestri, con un outlook di crescita moderata. In Italia il superindice si è attestato a 98,8 punti con
un calo dello 0,04% su luglio e del 2,23% rispetto a un anno fa; l'outlook indica un indebolimento
della crescita. L'Ocse segnala un rallentamento anche per Francia e Germania e per la zona euro
nel suo complesso. Situazione migliore per Stati Uniti e Giappone che mostrano segni di una
crescita moderata. La Cina evidenzia una crescita poco sostenuta, ma indicazioni di una possibile
stabilizzazione a breve dopo il recente deterioramento.
Anche il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni sull'economia globale,
avvertendo che il generale clima incertezza sta pesando con forza sulle prospettive, stimando per
quest'anno una crescita globale del 3,3 per cento, mentre sul 2013 un più 3,6 per cento.
Il FMI ha consistentemente rivisto al ribasso anche le previsioni sull'economia dell'Italia: per
quest'anno si attende una recessione del 2,3 per cento in termini di Pil, mentre nel 2013 la
contrazione proseguirà con un ulteriore meno 0,7 per cento, in peggio di 0,4 punti percentuali
rispetto alle stime sull'Italia dello scorso 16 luglio. Il capo economista del Fondo, Olivier Blanchard,
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ha avvertito che nel breve termine Spagna e Italia "devono continuare i piani correttivi per ridare
competitività ed equilibrio fiscale e mantenere la crescita, devono essere in grado di ricapitalizzare
le banche, se necessario, senza appesantire il debito sovrano e "finanziarsi a tassi ragionevoli".
Non meno preoccupanti le previsioni sul mercato del lavoro: dall'8,4 per cento medio registrato
sul 2011, la disoccupazione è attesa in aumento al 10,6 per cento sull'insieme di quest'anno e
all’11,1% nel 2013. Per l’area euro l'Fmi prevede quest'anno un calo dello 0,4 per cento del Pil
complessivo, cui seguirà un limitato più 0,2 per cento il prossimo. Cifre riviste in peggio
rispettivamente
di
0,1
e
0,5
punti
percentuali
rispetto
a
sei
mesi
fa.
In considerazione dell’evoluzione del quadro macroeconomico, il Governo italiano, nella nota di
aggiornamento, ha rivisto al ribasso la crescita dell’economia rispetto alle stime contenute nel DEF
di aprile. L’attività economica si ridurrebbe del 2,4 per cento nel 2012 e dello 0,2% nel 2013.
Nel 2014-2015 l’attività economica crescerebbe rispettivamente dell’1,1 e dell’1,3 per cento,
beneficiando del miglioramento della domanda mondiale e degli effetti delle riforme strutturali
varate dal Governo. Gli occupati misurati in unità standard sono previsti in calo fino a tutto il 2013.
Con riferimento alla dinamica della domanda interna, essa risulterebbe particolarmente debole,
causa l’andamento del mercato del lavoro e quello del reddito disponibile, in un contesto di livello
di fiducia attualmente molto basso. Nel medio termine la spesa delle famiglie ritornerebbe a
crescere a ritmi moderati.
Fonte: ISTAT – 25 settembre 2012.
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Fonte:Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2012.
Fonte: Euro-zone economic Outlook - ottobre 2012.
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Fonte: Euro-zone economic Outlook - ottobre 2012.
Fonte: Euro-zone economic Outlook - ottobre 2012.
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