Premessa Le analisi genetiche comprendono le

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I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO
S.O.C. DI GENETICA MEDICA
DIP. DIAGNOSTICA AVANZATA
E SPERIMENTAZIONI CLINICHE
(TEL 040.3785.226-424/FAX 040.3785.540
EMAIL [email protected])
INFORMATIVA:
ANALISI CROMOSOMICA PRENATALE SU LIQUIDO AMNIOTICO
IN CASO DI RICOVERO, ALLEGARE IL PRESENTE MODULO ALLA DICHIARAZIONE DI AVVENUTO
CONSENSO INFORMATO E CONSERVARLI ILLIMITATAMENTE NELLA CARTELLA CLINICA
Premessa
Le analisi genetiche comprendono le analisi di specifici geni, del loro prodotto o della loro funzione e ogni altro tipo di
analisi del DNA, dell’RNA o dei cromosomi, al fine di identificare mutazioni nel patrimonio genetico che causano o
predispongono allo sviluppo di malattie. Tutti i risultati delle analisi genetiche sono strettamente riservati e sottoposti al
vincolo del segreto professionale e d’ufficio. Ogni tipo di materiale biologico prelevato viene conservato in modo anonimo
ai sensi della legge sulla privacy (D.lgs. 30 giugno 2003, n°196) e la possibilità di risalire ai dati identificativi del campione è
riservata solo al personale autorizzato.
Analisi genetica
I cromosomi umani sono 46 per ogni cellula, divisi in 23 coppie; ogni coppia è formata da un cromosoma di origine
materna ed uno di origine paterna. La ventitreesima coppia differenzia i due sessi: la femmina presenta due cromosomi X,
il maschio un cromosoma X ed un cromosoma Y.
L’analisi del cariotipo è un test che evidenzia le anomalie cromosomiche, le quali sono patologie genetiche, generalmente
non ereditarie, che colpiscono in media 1 su 130 nati (0,8%). Le manifestazioni cliniche delle malattie cromosomiche
possono variare da forme quasi inapparenti a forme gravi con malformazioni congenite e/o ritardo mentale. La più
comune malattia da anomalia cromosomica è la “sindrome di Down”. L’incidenza della sindrome di Down e delle altre
anomalie cromosomiche aumenta con l’aumentare dell’età materna: ad esempio, a 27 anni la probabilità è una ogni 1300
gravidanze; a 35 anni è una ogni 380; a 40 anni è una ogni 80.
Se in famiglia si sono già verificati casi di anomalie cromosomiche, malformazioni o malattie ereditarie, è indicata una
consulenza genetica per la corretta valutazione dei rischi nei figli e per la scelta degli esami prenatali mirati alla
prevenzione in ogni specifico caso.
Esistono difetti congeniti che, non essendo associati ad anomalie cromosomiche, non possono essere diagnosticati
mediante l’analisi citogenetica prenatale.
Finalità del test
L’indagine citogenetica prenatale è indicata nelle gravidanze che presentano un aumento del rischio di anomalie
cromosomiche nel feto rispetto alla popolazione generale. In particolare:
1. età materna > 35 anni alla nascita;
2. precedente gravidanza con anomalia cromosomica;
3. genitore portatore di una anomalia cromosomica strutturale bilanciata;
4. genitore portatore di un marcatore cromosomico soprannumerario;
5. genitore con mosaicismo cromosomico;
6. anomalie fetali e segni predittivi evidenziati ecograficamente;
7. indagini biochimiche sul siero materno suggestive di un aumento del rischio di patologia cromosomica nel feto;
8. altre condizioni, da valutare in sede di consulenza genetica.
Descrizione del test
L’indagine citogenetica del cariotipo (o mappa cromosomica) prenatale viene eseguita su un campione di liquido
amniotico per esaminare i cromosomi delle cellule fetali.
La componente cellulare del liquido amniotico viene raccolta e suddivisa in più colture parallele ed indipendenti.
-La quantità minima di campione necessaria per l’allestimento delle colture è valutata attorno ai 15-20 ml.
-Il successo delle colture è in relazione con il numero di cellule vitali presenti nel campione e, quindi, con l’epoca
gestazionale a cui è stata eseguita l’amniocentesi.
L’analisi citogenetica non evidenzia patologie genetiche e/o malformative dovute ad altre cause (esempio: Talassemia,
fibrosi cistica, labiopalatoschisi).
I criteri utilizzati per l’indagine citogenetica sono quelli raccomandati dalle linee guida della Società Italiana di Genetica
Umana.
La qualità dei preparati cromosomici non garantisce la possibilità di individuare anomalie strutturali di ridottissima
dimensione.
In media il referto è disponibile entro 21 giorni dal prelievo
Benefici al trattamento
L’esame citogenetico del feto (cariotipo fetale) fornisce indicazioni sulla presenza di anomalie cromosomiche e sul sesso
del feto.
Limiti/Rischi e complicanze eventuali
In circa l’1% delle indagini cromosomiche si riscontra un mosaicismo di due o più linee cellulari con assetto cromosomico
differente, (= coesistenza di due o più linee cellulari con diverso corredo cromosomico, in genere una normale e l’altra
anomala). In queste situazioni potrebbero essere necessari ulteriori approfondimenti su altro tessuto. In questa
circostanza la paziente viene informata, in sede di consulenza genetica, riguardo alle possibilità di approfondimento
diagnostico.
Rev 0 del 07/05/2014
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MOD-G-GEN-01/05-1 => MOD 0520 GEN 0001
I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO
S.O.C. DI GENETICA MEDICA
DIP. DIAGNOSTICA AVANZATA
E SPERIMENTAZIONI CLINICHE
(TEL 040.3785.226-424/FAX 040.3785.540
EMAIL [email protected])
INFORMATIVA:
ANALISI CROMOSOMICA PRENATALE SU LIQUIDO AMNIOTICO
IN CASO DI RICOVERO, ALLEGARE IL PRESENTE MODULO ALLA DICHIARAZIONE DI AVVENUTO
CONSENSO INFORMATO E CONSERVARLI ILLIMITATAMENTE NELLA CARTELLA CLINICA
L’impossibilità di pervenire ad una diagnosi può verificarsi in rarissimi casi, per motivi generalmente correlati ad una
ridotta crescita delle cellule in coltura oppure alla massiva presenza di sangue o meconio.
È possibile che il risultato richieda, per una sua più corretta interpretazione, l’estensione dell’esame citogenetico ai
genitori o l’applicazione di indagini molecolari.
La qualità dei preparati cromosomici non garantisce la possibilità di individuare anomalie strutturali di ridottissima
dimensione.
Esiste la possibilità di errore diagnostico, limitata a rarissimi casi, dovuto a discordanza fra l’esito della diagnosi
citogenetica prenatale ed il cariotipo riscontrato alla nascita. Tale discordanza può essere imputata a cause diverse:
contaminazione del campione con cellule di origine materna, mosaici a bassa percentuale o presenza di anomalie
cromosomiche di struttura non rilevabili con le tecniche utilizzate. In rari casi non possono essere stabilite con certezza le
conseguenze cliniche associate ad una anomalia cromosomica, i chiarimenti del caso saranno forniti in sede di consulenza.
Eventuali alternative
Eventuali alternative al test possono essere proposte solo in casi specifici.
Rev 0 del 07/05/2014
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MOD-G-GEN-01/05-1 => MOD 0520 GEN 0001
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