Istituzioni di Logica Matematica Sezione 14 del Capitolo 3 Alessandro Andretta Dipartimento di Matematica Università di Torino A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 1 / 17 AC AC(X) dice che: se X è un insieme non vuoto, allora c’è una funzione di scelta su X. Esercizio Dimostrare che se X Y , allora AC(X) ⇒ AC(Y ). In particolare, se Y ⊆ X, allora AC(X) ⇒ AC(Y ). AC può essere riformulato come ∀X AC(X). Teorema X bene ordinabile ⇒ AC(X) Dimostrazione. Fissiamo un buon-ordine C di X. Allora F : P(X) \ {∅} → X, F (A) = il C-minimo di A, è una funzione di scelta. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 2 / 17 AC Teorema AC(X) implica che X è in biezione con un ordinale. Dimostrazione. Possiamo supporre X 6= ∅ e fissiamo una funzione di scelta C per X. Diamo un’idea informale della dimostrazione: sia x0 un elemento di X, per esempio x0 = C(X) e supponiamo di aver costruito x0 , x1 , . . . , xβ , . . . elementi distinti di X, con β < α. Se X = {xβ | β < α} allora α → X, β 7→ xβ è la biezione cercata. Altrimenti scegliamo un nuovo elemento xα ∈ X distinto dai precedenti, per esempio xα = C(X \ {xβ | β < α}). Se la funzione α 7→ xα fosse definita per tutti gli α < Hrtg(X), allora avremmo un’iniezione Hrtg(X) X, contro la definizione di numero di Hartogs. Quindi esiste un ᾱ < Hrtg(X) tale che X = {xβ | β < ᾱ}. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 3 / 17 Zorn e i suoi amici Zorn(X) Se ≤ è un ordinamento su X tale che ogni catena ha un maggiorante, allora ∃x ⊆ X (x massimale) Il Lemma di Zorn dice che ∀X Zorn(X). MaxHaus(X) Se ≤ è un ordinamento su X, allora ∃C ⊆ X (C catena massimale) Il principio di massimalità di Hausdorff dice che ∀X MaxHaus(X). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 4 / 17 Zorn e i suoi amici Proposizione Fissiamo un insieme non vuoto X. 1 X bene ordinabile ⇒ MaxHaus(X). 2 MaxHaus(X) ⇒ Zorn(X). Dimostrazione di 1. Per assurdo, sia ≤ un ordine su X privo di catene massimali. Se C ⊆ X è una catena, l’insieme K(C) = {x ∈ X \ C | C ∪ {x} è una catena} è non vuoto. Fissiamo una funzione di scelta F : P(X) \ {∅} → X. La funzione g : Hrtg(X) → X definita da g(α) = F (K ({g(β) | β < α})) . è iniettiva: contraddizione. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 5 / 17 Zorn e i suoi amici Dimostrazione di 2. Sia ≤ un ordine parziale su X in cui ogni catena ha un maggiorante. Se C ⊆ X è una catena massimale, allora il maggiorante di C deve appartenere a C e quindi è un elemento massimale di X. Sia ≤ un ordine su X tale che ogni catena ha un maggiorante e supponiamo, per assurdo che non abbia elementi massimali. Costruiamo per ricorsione xα ∈ X cosı̀: poiché xα non è massimale, scelgo xα+1 ∈ X tale che xα < xα+1 se λ è limite considero la catena {xα | α < λ} e sia xλ ∈ X un maggiorante di questa catena. (Non serve AC perché X è bene ordinabile.) Quindi avremmo una funzione iniettiva Ord X: assurdo. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 6 / 17 Zorn e i suoi amici Teorema Sono equivalenti: AC ogni insieme è bene ordinabile. il Lemma di Zorn Dimostrazione. Se X 6= ∅ sia F = {f | dom(f ) ⊆ P(X) \ {∅} ∧ ∀A ∈ dom(f ) (f (A) ∈ A)} ordinato per ⊆. Per Zorn c’è una F ∈ F massimale, e F : P(X) \ {∅} → X è una funzione di scelta. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 7 / 17 Aritmetica cardinale Ricordiamo che max(κ, λ) ≤ κ + λ ≤ κ · λ ≤ max(κ, λ) · max(κ, λ). Il buon ordine di Gödel su Ord × Ord è definito da (α, β) <G (γ, δ) ⇔ h i max(α, β) < max(γ, δ)∨ max(α, β) = max(γ, δ)∧(α, β) <lex (γ, δ) . Verificare che <G è un buon-ordine su Ord × Ord e che se α < β allora α × α è un segmento iniziale di β × β. Teorema Sia κ un cardinale infinito. Allora ot(κ × κ, <G ) = κ e |κ × κ| = κ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 8 / 17 Aritmetica cardinale Dimostrazione. La funzione hκ, <i → hκ × κ, <G i, α 7→ (α, 0) è strettamente crescente da cui κ ≤ ot(κ × κ, <G ). È quindi sufficiente dimostrare per induzione su κ ≥ ω che ot(κ × κ, <G ) ≤ κ, e quindi |κ × κ| = κ. Sia α < κ. Se α < ω, allora |α × α| = α · α < ω. Se invece ω ≤ α, allora ω ≤ |α| < κ e quindi, per ipotesi induttiva, |α| × |α| è di cardinalità |α|. Poiché |α| × |α| è in biezione con α × α, otteniamo che |α × α| < κ. Abbiamo quindi verificato che ∀α < κ (|α × α| < κ). Fissiamo α, β < κ. L’insieme dei <G -predecessori di (α, β) pred(α, β) = pred((α, β); <G ) = {(α0 , β 0 ) ∈ κ × κ | (α0 , β 0 ) <G (α, β)} è contenuto in ν × ν, dove ν = max{α, β} + 1, quindi |pred(α, β)| ≤ |ν × ν| < κ. Abbiamo quindi dimostrato che ∀α, β < κ (ot(pred(α, β), <G ) < κ) e quindi ot(κ × κ, <G ) ≤ κ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 9 / 17 Aritmetica cardinale Corollario Se κ e λ sono cardinali diversi da 0 e almeno uno tra κ e λ è infinito, allora max(κ, λ) = κ + λ = κ · λ. In altre parole: la somma ed il prodotto di cardinali sono operazioni banali. Proposizione Se 2 ≤ κ ≤ λ e λ è un cardinale infinito, allora λ 2 ≈ λ κ ≈ λ λ. Dimostrazione. Poiché λ 2 ⊆ λ κ ⊆ λ λ, per il teorema di Shröder-Bernstein è sufficiente dare un’iniezione λ λ λ 2. P(λ × λ) ≈ P(λ), quindi il risultato discende da λ λ ⊆ P(λ × λ). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 10 / 17 Aritmetica cardinale Definizione Se X è un insieme e κ un cardinale Pκ (X) = {Y ⊆ X | |Y | < κ} è la famiglia dei sottoinsiemi di X che sono bene ordinabili e di cardinalità minore di κ. La definizione è particolarmente importante quando X è un insieme bene ordinabile, per esempio un cardinale λ. La Proposizione precedente può essere generalizzata cosı̀: Proposizione Se κ ≤ λ sono cardinali, Pκ (λ) ≈ {f ∈ κ λ | f è strettamente crescente} ≈ κ λ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 11 / 17 Aritmetica cardinale Definizione Assumiamo AC cosı̀ che ogni insieme è bene ordinabile. Se κ e λ sono cardinali, l’esponenziazione cardinale κλ è definita come il numero cardinale |λ κ| dell’insieme delle funzioni f : λ → κ. Quindi se 2 ≤ κ ≤ λ e ω ≤ λ allora |λ 2| = |λ κ| = |λ λ|. Per il Teorema di Cantor, κ < 2κ e quindi κ+ ≤ 2κ per ogni cardinale κ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 12 / 17 CH e GCH L’affermazione ∀κ κ ∈ Card \ ω ⇒ 2κ = κ+ (GCH) è nota come Ipotesi Generalizzata del Continuo. Poiché ogni cardinale infinito è della forma ℵα per qualche α, spesso GCH viene formulata come ∀α 2ℵα = ℵα+1 . Il caso specifico quando κ = ℵ0 si dice Ipotesi del Continuo 2ℵ0 = ℵ1 A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica (CH) AA 2013–2014 13 / 17 n κ è bene ordinabile Senza l’Assioma di Scelta non è possibile dimostrare la bene-ordinabilità di λ κ quando λ ≥ ω — per esempio se non vale AC non è detto che esista un ordinale in biezione con ω 2. Mostreremo ora (senza usare AC) che n κ è bene ordinabile per n < ω. Sia κ è un cardinale infinito e sia f : hκ × κ, <G i → hκ, <i l’isomorfismo. Definiamo per ricorsione su n ≥ 1 delle biezioni jn : n κ → κ come segue: poniamo j1 (hαi) = α e poiché la funzione n+1 κ → n κ × κ, s 7→ (s n, s(n)), è una biezione, possiamo definire la biezione jn+1 s 7→ (s n, s(n)) 7→ (jn (s n), s(n)) 7→ f (jn (s n), s(n)). Quindi, se κ è un cardinale infinito, allora |n κ| = κ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 14 / 17 n κ è bene ordinabile La funzione jω : <ω κ →ω×κ ( (0, 0) se s = ∅, jω (s) = (n, jn (s)) se lh(s) = n > 0, è iniettiva e quindi |<ω κ| = κ. Riassumendo. . . Teorema Se X è bene ordinabile e infinito, allora |<ω X| = |X|. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 15 / 17 [κ]n Definizione L’insieme dei sottoinsiemi finiti di κ di cardinalità n è def [κ]n = {x ⊆ κ | |x| = n} . Gli insiemi [κ]<n e [κ]≤n dei sottoinsiemi finiti di κ di cardinalità rispettivamente < n e ≤ n sono definiti similmente. Infine [ def [κ]<ω = [κ]n n è l’insieme dei sottoinsiemi finiti di κ. Quindi [κ]0 = {∅} e [κ]1 è l’insieme dei singoletti di κ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 16 / 17 [κ]n Ogni x ∈ [κ]n può essere scritto come x = {α0 , . . . , αn−1 } con α0 < · · · < αn−1 < κ e quindi può essere identificato con la successione hα0 , . . . , αn−1 i ∈ n κ. Questa identificazione S definisce un’iniezione [κ]n n κ che si estende a [κ]<ω <ω κ = n n κ. Quindi per n > 0 κ ≤ |[κ]n | ≤ [κ]<ω ≤ <ω κ = κ cioè κ = |[κ]n | = |[κ]<ω |. Quindi Corollario Se X è infinito e bene ordinabile, allora anche [X]n e [X]<ω sono bene ordinabili e se n > 0 |[X]n | = [X]<ω = |X| . A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 17 / 17