i parassiti animali - Comune di Trieste

I PARASSITI ANIMALI
ESPERIENZE IN AGRICOLTURA
ED ORTICOLTURA
L’AMBIENTE AGRICOLO
• L’uomo modifica con i suoi interventi colturali le condizioni naturali di
vita delle piante. Ha quindi il dovere di intervenire con misure protettive
per regolare i processi vitali delle piante che coltiva.
• La voracità degli insetti, lumache o vermi e bruchi si intensifica laddove
le piante crescono stentate o quando le condizioni ambientale sono
alterate; cioè terreno, calore, acqua, luce e sostanze minerali non si
trovano nel giusto equilibrio.
• L’uomo può modificare questo equilibrio attraverso una concimazione
azotata che fa crescere la pianta in fretta e rigogliosa, ma i cui tessuti
interni sono molli e gonfi. Anche l’humus del terreno subisce delle
alterazioni perché il troppo azoto causa un prematuro consumo delle
riserve umiche.
• Piante coltivate con il metodo biodinamico hanno il 10% in più di
sostanza secca e quindi un minor contenuto idrico.
• La diminuzione dell’humus nel terreno abbassa il “potenziale
antifitopatogeno” e quindi diminuisce la resistenza delle piante alle
aggressioni di funghi ed insetti.
QUESTE PROBLEMATICHE SI POSSONO VEDERE
ANCHE ATTRAVERSO ALTRI PUNTI DI VISTA.
1.
2.
3.
Gli insetti e i funghi non sono le cause reali delle malattie delle
piante, ma colpiscono solo specie malate o coltivate male.
Fanno “il censore” che denuncia che le piante sono state
coltivate in modo inadeguato; in altre parole gli agenti
patogeni sono i professori di agraria della natura.
Il sistema di proteggere le piante contro gli agenti patogeni
mediante irrorazioni, polverizzazioni, ecc. è antiscientifico e
malsano poiché, anche in caso di successo, tali procedimenti
non eliminano le cause del male e nascondono il vero
problema: ottenere una coltivazione sana (Sir Albert Howard)
Il problema dei parassiti non riguarda tanto la loro comparsa
sulla nostra pianta coltivata, quanto che noi, per il nostro tipo
di produzione e per le nostre scarse conoscenze ecologiche,
non siamo più in grado di far fronte in modo efficace alle
malattie ed ai parassiti. (Otto Schmitt)
GLI INTERVENTI COLTURALI BASE –
PER REALIZZARE UN EQUILIBRIO NATURALE
Lavorazione vivificante del terreno e
concimazione
La scelta di qualità adatte alla località ed alle
condizioni climatiche
Il rispetto dei processi ritmici nei regni della
natura
L’incremento di animali e vegetali utili
Solo in casi limite l’impiego di mezzi per la lotta
diretta contro i nocivi
IL MONDO DEGLI INSETTI
LA MAGGIOR PARTE DEGLI INSETTI
ATTRAVERSA UNO SVILUPPO A PIU’
STADI DETTO METAMORFOSI CON
GRANDI
DIFFERENZE
DI
COMPORTAMENTO E FORMA :
UOVO – LARVA – PUPA (non per tutti gli
insetti) – ADULTO (IMAGO)
LA CLASSIFICAZIONE DEGLI INSETTI
• A tutt’oggi si sono scoperte e classificate un
milione di specie che rappresentano la
maggioranza dell’intero regno animale (in Europa
ce ne sono 100.000)
• Essi sono classificati in 29 gruppi detti ordini in
cui la natura delle ali e la forma delle mascelle
sono le principali caratteristiche per la loro
collocazione sistemica
• La loro adattabilità è la ragione per la quale sono
un gruppo di animali così sviluppato
ARTROPODI
 Gli insetti appartengono al gruppo degli artropodi
(piedi articolati).
 Le zampe di tutti questi animali sono costituite da
segmenti distinti, separati l’uno dall’altro da
giunture flessibili.
 Gli insetti quando sono adulti hanno tre paia di
zampe articolate e poi solo gli insetti hanno le ali.
IL CORPO DEGLI INSETTI
• E’ racchiuso da un robusto rivestimento con
giunture flessibili che gli permettono il
movimento.
• Questo rivestimento è simile ad una corazza ed è il
sistema scheletrico degli artropodi.
• E’ suddiviso in tre regioni principali: il capo – il
torace – l’addome.
• Le tre regioni sono nettamente separate e da qui
deriva la parola “insetti” cioè “tagliato in parti”.
TESTA
•
Reca un paio di antenne utili per l’orientamento e
sulle antenne ci sono centinaia di minuscoli organi
sensoriali che possono rilevare odori, suoni,
correnti d’aria ed anche calore.
• Quasi tutti gli insetti hanno due occhi piuttosto
grandi “occhi composti”, costituiti da parecchie
lenti separate che occupano tutto il capo (libellule).
Molti insetti hanno occhi più semplici detti “ocelli”
che sono disposti a triangolo sulla sommità del
capo ma non formano immagini e sono sensibili
alla luce ed all’oscurità.
• Non hanno mascelle interne né scheletro interno e
si cibano con l’aiuto di arti modificati, detto
apparato boccale, che è strutturato in base alla
natura del loro cibo.
Due sono i tipi principali:
1. Mordente che taglia e mastica il cibo prima di
passarlo alla bocca (cavallette)
2. Aspirante che succhia ed aspira i liquidi delle
piante ed anche di animali con dei veri aghi
ipodermici. Si trova nelle pulci, mosche, farfalle,
falene, ecc…
TORACE
•
Reca le ali (se sono presenti) e tre paia di zampe.
Gli insetti adulti possono avere due paia di ali
oppure come le mosche un solo paio.
• Le ali sono membranose e sostenute da una rete di
nervature che serve a classificare l’insetto. Nei
coleotteri le ali anteriori sono modificate, robuste
e cornee e coprono tutto il corpo, comprese le
delicate ali posteriori. Gli insetti più primitivi non
hanno ali (Es.: gli insetti che si trovano nel
compost: millepiedi-collemboli-onisci ed anche il
tanto importante lombrico)
• E’ protetto da alcune piastre robuste che sono
parte dello scheletro esterno. La anteriore è nota
come pronoto, che in alcuni insetti è stretto come
il collare, ma nelle cavallette, nelle cimici e nei
coleotteri è molto grande e copre tutto il torace ed
il capo.
• Nella parte posteriore c’è una piastra quasi
triangolare detta scudetto. Lo scudetto nelle
cimici è molto grande e forma un triangolo fra le
basi delle ali anteriori e si estende fino
all’addome.
LE ZAMPE
•
Le zampe hanno una forma legata alle
abitudini dell’insetto.
• Il segmento basale che si incardina sul torace
si chiama coxa, di solito molto piccolo e
seguito da un segmento più piccolo detto
troncatere.
• Il troncatere è attaccato al femore che in
genere è il segmento più grosso della zampa,
non sempre il più lungo.
• Poi c’è la tibia lunga e snella ed il piede o
tarso che è costituito da 1 a 5 piccoli
segmenti e di solito da 1-2 piccoli artigli sulla
punta.
• Le zampe possiedono organi sensoriali quali
peli e setole che sono sensitivi al tatto ed alle
correnti d’aria. Gli organi dell’olfatto e del
gusto sono generalmente concentrati sul
tarso. I grilli hanno l’organo dell’udito nelle
zampe anteriori alla sommità della tibia (nel
ginocchio)
CICLO VITALE DEGLI INSETTI
• In un insetto ci possono essere
fino a 50 mute nel corso della
sua vita. La maggior parte muta
da 4 a 10 volte prima di
raggiungere la maturità.
• Metamorfosi parziale o
incompleta quando il più
piccolo (ninfa) assomiglia
parzialmente all’adulto.
• Metamorfosi completa quando
l’insetto passa attraverso uno
stadio larvale e terminato
questo diventa una pupa o
crisalide prima di assumere le
caratteristiche dell’insetto
adulto.
STRATEGIE DI DIFESA
• Gli insetti hanno molti nemici tra uccelli, lucertole, piccoli
mammiferi, ragni, ecc… per cui devono cercare di
difendersi attraverso forme di cammuffamento.
• Alcuni insetti hanno organi di offesa, come i pungiglioni,
oppure emettono acido formico o liquidi caustici o odori
sgradevoli.
• Attraverso il mimetismo l’insetto poi si nasconde
assumendo forme e colori simili all’ambiente che lo
accoglie oppure con delle colorazioni (nero/giallo –
nero/rosso) che non lo rendono visibile ai predatori oppure
lo associano ad insetti aggressivi.
Le chiocciole comuni si nutrono delle piante dell’orto ma sono anche antagonisti
naturali delle limacce.
I coleotteri sono specializzati nel predare lumache. Il capo sottile permette loro
di penetrare nella conchiglia.
Millepiedi, collemboli ed onisci sono tre antichi esempi di insetti primordiali che
vivono nel terreno ed in particolare nel cumulo del compost.
Un esempio di mimetismo di questo ragno che assumendo il colore del
fiore può attendere le prede adatte.
Le “sputacchine” proteggono la loro prole dai nemici e dalla
disidratazione con nidi di schiuma
La locusta verde è la specie di cavalletta più grande del nostro ambiente
ed appartiene agli organismi indifferenti
Il grillotalpa è un insetto che può arrecare gravi danni ma si nutre anche di
insetti e limacce e saltuariamente mangia foglie e radici.
Il maggiolino un tempo era considerato un insetto nocivo perché le sue
larve si nutrivano delle radici delle piante, ora lo si incontra raramente
Le cimici predatrici sono importanti organismi utili nell’orto – qui afferra
una dorifora della patata.
Le mosche bianche succhiano i succhi vegetali sulla pagina inferiore delle foglie.
Le pupe delle mosche bianche vengono parassitizzate (individui di color nero)
dall’Encarsia formosa.
Le forficule si nutrono di numerose specie dannose: afidi, cocciniglie,
bruchi e larve di altri insetti.
Le generazioni estive di afidi vengono partorite vive senza bisogno di
fecondazione (partenogenesi)
Una larva di coccinella mentre si nutre di un afide.
Le uova delle coccinelle sono deposte in prossimità delle colonie di afidi.
Non solo le larve ma anche le coccinelle adulte si nutrono degli afidi
La crisopa si nutre di insetti succhiatori delle piante, è anche chiamata il
leone degli afidi.
La larva della crisopa è una importante distruttrice di afidi.
Le larve delle sirfidi sono degli importanti antagonisti degli afidi.
L’insetto adulto è un rilevante impollinatore dei fiori.
Anche la cavolaia ha il suo antagonista.
L’aphanteles glomeratus depone le sue uova sulle sue larve.
La raganella ha una colorazione verde sgargiante e siede spesso sugli
alberi e gli arbusti e nei nostri ambienti sta diventando una specie rara.
L’orbettino è imparentato più con le lucertole che con i serpenti. Si ciba di
limacce, vermi, insetti e le loro larve.
Il porcospino è un importante animale utile che si nutre di limacce e di numerosi
insetti nocivi.
Anche il toporagno appartiene agli insettivori.
La talpa si nutre di numerosi insetti dannosi che vivono sotto terra e delle loro larve.
Durante l’allevamento dei piccoli il codirosso si nutre di una quantità
enorme di insetti.
RICERCA DI HANS STEINER SU INSETTI SU UNA PIANTA DI MELO (1958)
Finchè l’uomo non interviene si crea fra gli insetti divoratori e gli insetti
divorati un equilibrio che impedisce ogni tipo di predominio.
PIANTA NON TRATTATA
•
•
1000 specie di artropodi (300 a spese dell’albero – solo 70 si potevano
considerare dannose), 300 parassitano altri insetti, 200 vivevano come predatori
ed altre 100 si nutrivano di licheni, residui di legno, ecc…
Nella chioma di un albero di 30 anni sono stati trovati 20.000 animaletti ed a
seconda del loro comportamento verso il melo vennero classificati in nocivi,
utili ed indifferenti. Nell’albero non trattato nocivi e utili si equilibravano ed i
neutri erano in maggioranza. Tutti insieme formavano una comunità naturale di
vita stabile.
DOPO UN TRATTAMENTO
CON INSETTICIDI E FUNGHICIDI CHIMICI
•
Gli insetti sopravvissuti erano per 2/3 nocivi, ¼ neutrali e solo 1/10 utili.