Origini di Piano Vetrale Vetrale vanta delle origini remotissime addirittura prima di Gioi. Non è da escludere che in questo paese fu teso l’agguato al Consigliere di Roma Sempronio Gracco nel 211 a.C. Infatti Tito Livio scrive: “Haec vera fama est: Gracchus in Lucanis, ad campos veteres vocatis, periit”. Da questa notizia, è possibile desumere che questo paese era di sicuro un presidio Romano. A consolidare, ulteriormente, tale tesi, interviene lo studioso Ventimiglia secondo il quale in Vetrale si trovava un molino animato dalle acque del fiume Vetrano e che, i soldati romani di ritorno dalle loro conquiste, vi si insediarono imponendo il rispetto delle loro leggi sulla terra detta “ dei veterani”. Vetrale infatti, una volta Veteres, vuol dire esattamente “ guerrieri venuti dalla guerra”. Nel 1750, nella zona “ Montagna Serra”, poco distante da Vetrale , fu rinvenuta una pietra con la seguente iscrizione: “I.M.P. VESP. Caes. Aug. V.E.P.F.L.R.”. Gli studiosi hanno così intuito il significato in questione “ IMPERATOR VESP(ASIANUS) Caesar Augustus V(eteranis) E(meritis) P(ublicorum) F(undorum) L(imites) R(estauravit)”. Il termine su indicato si può vedere in una cappella di Moio della Civitella dove fù murata. Su questa pietra balza, come per incanto, l’origine di Vetrale. La terra dei veterani Romani, successivamente si trasformò in Veteralis, poi Veterale ed infine Vetrale. Nel XII secolo Vetrale era molto più grande infatti, il paese aveva una estensione molto più vasta ed ancora oggi negli orti intorno al paese si possono scoprire numerosi reperti murari risalenti a molti secoli fà. Nelle vicinanze di Vetrale sorgevano altri due paesi: Ferranti e Aria, quest’ultimo detto “ Aria lo Barone”. Essi erano due piccoli agglomerati, dipendenti da Vetrale. Nel primo abitavano i Forgiari, dove molte persone erano addette alla ferratura dei cavalli dei veterani Romani nell’altro, abitavano semplici contadini. Ferranti con il passare del tempo è scomparso, ed ora non mostra segni del suo passato. “L’Aria lo Barone”, invece, fu distrutto dalle formiche. La cosa non pare credibile, invece è possibile che alcuni soldati venivano distinti dal tipo di armatura che portavano addosso. Vetrale, come si conferma da un documento storico, era in dipendenza della Badia di Cava già nel XII secolo, ma il paese è inserito anche nell’elenco dell’ XI secolo, dei Castelli, dei Casali, delle terre e delle città soggetti al Monastero della SS. Trinità di Cava, come rilevasi dalla bolla di papa Urbano II del 1092. Nell’epoca del basso Impero Romano la zona rimase deserta, vi abitavano pastori che pascolavano il gregge, ma con la fine delle incursioni barbariche si incrementò la popolazione e si vide risorgere il villaggio. Gli abitanti tornarono a ricostruire il nucleo abitato, che poi fu costituito come :Universitas Civium. L’Università di Vetrale ebbe un suo sigillo formato da un leone ritto sulle zampe posteriori, con leggenda “Università di Vetrale”. Non esistono documenti che chiariscono l’origine di Piano. Di sicuro è sorto molti anni dopo Vetrale e, nonostante la vicinanza tra essi, l’origine storica è diversa. Viene confermato che i due paesi hanno avuto sempre due distinte parrocchie, con propri libri. Il suo nome deriva dal latino “Planus”; le prime case furono costruite proprio in mezzo ad un piano intorno alla metà del decimo secolo. Sembra di origine greca, con vie anguste spesso intercomunicanti fra di loro da lunghi archi. Il Planus era un terreno boscoso, in prevalenza popolato da secolari querce. Intorno al paese vi erano numerosi vigneti ed ancora molte zone si chiamano con il nome di vigna. Sulle origini del paese si tramandano antiche leggende come quella che narra di un tempo in cui Vetrale era sottomesso al potere di un Barone tiranno e sanguinario pronto ad eliminare chiunque osava opporsi al suo volere condannandolo a morte certa non prima di averlo sottoposto a lente ed indicibili torture. Sembra che avesse fatto costruire nel suo stesso palazzo un profondo pozzo sul cui fondo aveva collocato pali e lance dalle punte affilatissime pronte ad infilzare i condannati che vi venivano fatti precipitare attraverso una botola ricavata nel pavimento. I più fortunati morivano all’istante altri impiegavano ore, trascinandosi in un’atroce agonia che allietava e compiaceva l’anima perfida del governante che in questo modo sentiva riconfermato ed accresciuto il proprio potere. Evidentemente, è questo un racconto che si perde nella notte dei tempi e che ha i caratteristici sapori di una leggenda locale, di quelle che si amavano raccontare ai bambini durante le fredde e buie notti d’inverno quando ci si raccoglieva intorno ad un caminetto. Quel che pare certo è che un barone sia effettivamente esistito come sembrano confermare le rovine del suo palazzo “degli orrori” con tanto di botola e trappole abbattuto solo pochi decenni fa per far posto a costruzioni che seppur più moderne e funzionali hanno cancellato per sempre i segni di un passato misterioso ed affascinante che tante cose avrebbe potuto ancora rivelare sulla storia di questo piccolo paese cilentano. Oggi Piano Vetrale è un paesino di circa 650 abitanti, è frazione del capoluogo Orria dal quale dista 5 km. E’un paese di emigranti, molti giovani si sono spostati per lavoro nelle grandi metropoli come Milano, Torino, Roma, altri invece per studio presso le Università di Salerno e Napoli, Piano Vetrale è conosciuto soprattutto per aver dato i natali all’artista Paolo de Matteis noto pittore del 1600 ed allievo prediletto di Luca Giordano. Era conosciuto con il nome di Paoluccio della Madonnina, per la sua particolare predilezione di raffigurare immagini sacre soprattutto della Madonna. La Madonna con Bambino( Napoli chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini); la Sacra Famiglia (Abbbazia di Montecassino); la Crocefissione (Napoli Duomo) Venere Dormente (Roma); Diana e le Ninfe (Londra); Erminia fra i Pastori (Museo di Vienna), sono solo alcune tra le più importanti che l’artista eseguì. In omaggio a questo illustre concittadino, la PRO-LOCO “Paolo De Matteis” di Piano Vetrale ha ideato nei primi anni ottanta “IL PENNELLO D’ORO” concorso di pittura ed estemporanea che da allora è diventato l’appuntamento culturale più importante dell’anno, appuntamento che richiama, nel mese di agosto, in questa piccola comunità,artisti affermati provenienti da ogni parte d’Italia. La particolarità di questa manifestazione è sicuramente rappresentata dai murales enormi dipinti che hanno colorato le pareti di quasi tutte le abitazioni di questo piccolo borgo cambiandone l’aspetto esteriore e divenendo l’orgoglio della gente del posto che con amore li custodisce. Così Grazie all’impegno della Pro loco e degli stessi cittadini, il paese è diventato il luogo ideale in cui ogni artista che voglia esprimere la propria creatività, volendo comunicare ogni intimo sentire della propria anima può farlo. Ecco perché i soggetti raffigurati nei murales sono tra i più vari: si possono ammira scene di tranquilla vita rurale, ma anche evanescenti figure mitologiche,non senza di riflettere sul senso della vita e delle sue leggi a volte crudeli. Piano Vetrale attualmente ha due Chiese S.Elia e S.Sofia pur essendo una unica Parrocchia. Anticamente Vetrale ha avuto tre Chiese: S.Elia, San Biagio e l’attuale Cappella della Madonna delle Grazie. La Chiesa del miracoloso Profeta, (che si trova a Vatrale) in origine, non era così grande. Infatti essa era poco più di una Cappella , poi i nostri avi la ingrandirono, per la diffusa Devozione verso il Santo e per propiziarsene la protezione sui campi coltivati con la desiderata pioggia. Purtroppo la staua originaria di S. Elia risalente al 1600 venne trafugata dalla Chiesa nei primi anni novanta da un manipolo di scellerati sacrileghi e da allora mai più ritrovata. Gli abitanti di Piano Vetrale vissero questo momento con sgomento e rabbia . Il Santo Profeta citato più volte nell’antico testamento come fervente oppositore del paganesimo e di cui non si conservano le spoglie in nessun luogo poiché come si legge nel testo sacro scomparve in cielo rapito su un carro di fuoco è molto venerato dagli abitanti di Piano Vetrale che in antichità, ma anche in epoca più recente, lo invocavano nei periodi di siccità per salvare i raccolti, e sembra che le loro pregiere non siano mai rimaste inascoltate. La festa in onore del Santo Patrono si svolge tutti gli anni la domenica successiva al venti di luglio. Le festività sono precedute da un novenario. Nella Chiesa parrocchiale di Vetrale, possiamo ammirare l’antico organo acquistato nel 1706. La Chiesa di Santa Sofia parimenti è molto antica risale al 1400. Santa Sofia a cui la Chiesa fu dedicata, è da secoli venerata dal popolo Pianese e Vetralese, specie negli anni più acuti delle varie pestilenze abbattutesi su questo paese nel 1545 e nel 1656. La Santa protettrice si festeggia l’ultima domenica di Settembre con Processione per le vie del paese. A Piano vi è anche la cappella dedicata a S. Antonio da Padova, la costruzione risale ai primi anni del novecento. Il Santo si festeggia la domenica successiva al13 giugno. Infine “La fontana vecchia” così denominata dagli abitanti del paese, questa fontana fu costruita nel 1760 e per secoli ha offerto a Piano Vetrale il suo prezioso liquido, abbondante e fresco, può considerarsi un monumento insostituibile per la vita di questo luogo. Vallo lì12/05/2010 INFANTE Elia