CS Il Galeazzi primo in Europa nella lotta alle infezioni osteoarticolari

IL GALEAZZI PRIMO IN EUROPA NELLA LOTTA
ALLE INFEZIONI OSTEOARTICOLARI
Primo premio per il miglior Progetto di Ricerca assegnato al Centro di Chirurgia
Ricostruttiva e delle Infezioni Osteoarticolari del Galeazzi dalla Società Europea
delle Infezioni Osteoarticolari.
Milano, 29 settembre 2010. Le infezioni ossee e articolari, che rappresentano una delle
condizioni di più difficile trattamento in ortopedia e traumatologia, in grado di colpire più
di 20.000 persone ogni anno in Italia e alcune centinaia di migliaia di nuovi pazienti nel
mondo, possono comparire sia a causa di una diffusione spontanea dei batteri attraverso
il sangue che in seguito a traumi (fratture esposte) o dopo interventi chirurgici.
A questo tema è collegato il convegno dal titolo “Biofilm batterico e infezioni correlate
agli impianti” in programma venerdì 1° Ottobre al Galeazzi.
In Italia, nell’ambito della chirurgia ortopedica, ogni anno sono impiantate circa 120.000
protesi articolari (anca, ginocchio, gomito, spalla, caviglia) e una percentuale variabile dei
pazienti operati, compresa tra lo 0,5% e il 4%, può sviluppare complicanze infettive; in
particolare, alcuni soggetti predisposti (diabetici, fumatori, vascolopatici, nefropatici,
immunodepressi, ecc) presentano un rischio fino a 16 volte superiore rispetto al normale.
Il trattamento delle infezioni, in seguito a impianto di protesi ortopediche o di chiodi o
placche metalliche, è particolarmente complicato perché i batteri producono una
“pellicola” speciale, il “biofilm”, capace di proteggerli sia dagli antibiotici che dal sistema
immunitario. Tali batteri farmacoresistenti si possono nascondere per molto tempo prima
di manifestarsi attraverso la comparsa dei classici segni dell’infiammazione (dolore,
gonfiore, calore e arrossamento nella sede della protesi impiantata).
Nel grande sforzo internazionale messo in atto per trovare una soluzione a questo grave
problema, si inserisce l’innovativa ricerca del Galeazzi, premiata con l’Award for best
Research project in occasione del 29° Congresso della Società Europea delle Infezioni
Ossee e Articolari appena tenutosi a Heildelberg.
La ricerca è stata condotta dal Prof. Carlo L. Romanò, Direttore del Centro di Chirurgia
Ricostruttiva e delle Infezioni Osteo-articolari dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di
Milano, e dal Prof. Lorenzo Drago, Direttore del Laboratorio Analisi e Microbiologia dello
stesso Istituto.
In via preliminare, lo studio in vitro ha dimostrato per la prima volta la possibilità di
distruggere il “biofilm” batterico con l’applicazione locale di una sostanza chimica già
nota da anni in ambito medico, l’acetilcisteina, ma mai utilizzata per questa applicazione.
Dal momento che, a livello di laboratorio, i risultati sono stati ottimali, verrà presto
sottoposto alla Comunità Europea (in uno studio che vede coinvolti ben 13 Centri di
ricerca e aziende in 9 Stati membri) il progetto per poter eseguire un trial clinico per
applicare questa sostanza sia in fase preventiva che in fase terapeutica in caso di
pazienti che abbiano già sviluppato un’infezione osteoarticolare.
Il grande vantaggio, poi, presentato dall’uso di questa sostanza deriva dal fatto che è un
farmaco già perfettamente conosciuto, sicuro e ben tollerato, dal quale è lecito aspettarsi,
già nel futuro prossimo, un impiego clinico.
Inoltre, dal momento che la diagnosi di osteomielite o di infezione protesica non è sempre
semplice perché spesso vi sono delle situazioni in cui l'unico sintomo è il dolore a livello
dell'articolazione colpita, si stanno svolgendo innovative ricerche, co-finanziate dal
Ministero della Salute, per la diagnosi precoce di infezioni ossee e articolari attraverso la
teletermografia, un esame totalmente innocuo e facilmente ripetibile, che ha rivelato una
grande precisione dell’identificare l’area infetta. Queste ricerche, promosse dall’equipe del
Professor Romanò, hanno dimostrato come una speciale teletermocamera permetta, con
una procedura rapida e ambulatoriale di misurare la temperatura della zona operata e
valutare, in base a dei range predefiniti, se questa superi determinati valori e l’infezione
sia dunque in corso.
Nato nel 1962, l’Istituto Ortopedico Galeazzi è entrato a far parte del Gruppo Ospedaliero
San Donato nell’anno 2000.
Dal 2001 il Galeazzi è il primo ospedale ortopedico della Lombardia sia per numero di
ricoveri che interventi chirurgici effettuati.
Negli ultimi anni l’ospedale da monospecialistico è diventato polispecialistico, a seguito
dell’inserimento di specialità integrative e complementari quali chirurgia maxillo facciale,
neurochirurgia, reumatologia, dermatologia, chirurgia vascolare e chirurgia plastica.
Oggi è dotato di 36 Unità Operative, 11 sale operatorie, 357 posti letto, 8 postazioni di
Terapia Intensiva, Pronto Soccorso Ortopedico e Traumatologico.
L’ospedale ha ottenuto dal Ministero della Sanità, il prestigioso riconoscimento di IRCCS
(Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) per la ricerca nell’ambito delle Malattie
dell’apparato locomotore.
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