LE ORBITE DEI PIANETI SONO……………… BELLE !! (ing. Pietro Petesse) Centinaia di volte mi sono chiesto perché le orbite dei pianeti si trovano a quelle distanze dal Sole! Per esempio la Terra: non poteva girare mediamente 10 milioni di km più lontano, o più vicino? Cinematicamente nulla lo impediva! La sua velocità media sarebbe stata solo un po’ minore , o un po’ maggiore dell’attuale! E lo stesso dicasi per tutti gli altri pianeti. In base a studi da me compiuti in proposito, sono ormai convinto che la spiegazione ultima risieda nella perdita di energia rotazionale e vibrazionale in modo quantizzato da parte delle molecole di idrogeno in caduta libera verso il Sole quando questo si formò; ma nel presente articolo non intendo entrare in un campo così complesso. Vorrei invece ora cogliere un altro interessante aspetto del problema, anche se dovrò iniziare un po’ da lontano. Il numero d’oro Nella mente dell’uomo e nel mondo dei numeri, ne esiste uno assai particolare, noto fin dall’antichità: esso vale 1,61803398874989………eccetera eccetera; è un numero illimitato e non periodico, cioè è un numero irrazionale; dopo la virgola ci sono miliardi di miliardi di cifre, senza fine, e nessun gruppo di essi si ripete mai!! Numeri di tale tipo ce ne sono infiniti, ma esso è particolare perché… .ha a che fare con la bellezza!! Riferisce l’esimio Agostino Capocaccia nella sua mirabile “Storia della Tecnica” che verso il 1850 il tedesco Zeising affermò: “Affinché un tutto, diviso in due parti ineguali, appaia bello dal punto di vista della forma, è necessario che la parte più grande verso la più piccola stia nella stessa proporzione che il tutto sta verso la parte più grande”. Quando “il tutto” è un segmento, si può impostare un’equazione di secondo grado (qui omessa) che dà per soluzione x = 0,5 + 0,5 * √5 . Il risultato di questo calcolo è proprio il fatidico numero 1,618033…….. . che Leonardo chiamò “numero d’oro”. Per esempio anche nel corpo umano si riscontrano grandezze che, se il loro rapporto si avvicina ad 1,618 danno un’impressione gradevole: lunghezza della testa diviso la sua larghezza, altezza del corpo diviso il tratto dalla cintola a terra eccetera eccetera. La larghezza del prospetto del Partendone diviso la sua altezza è all’incirca 1,618 anche se quasi certamente i suoi creatori non conoscevano tale numero. Ad un gran numero di bambini americani furono fatti vedere tanti rettangoli, tutti della stessa superficie, ma alcuni tozzi, altri stretti, e c’era anche il “rettangolo aureo”, cioè quello con il lato maggiore pari ad 1,618 volte il lato minore. Alla domanda ”qual è il rettangolo più bello?” la stragrande maggioranza indicò quello aureo!! In conclusione: questo numero è legato ai canoni della bellezza e dell’armonia. La successione di Fibonacci Oltre 8 secoli fa, il grande matematico pisano Leonardo Fibonacci ipotizzò il comportamento di una coppia adulta di conigli che genera una giovane coppia ogni mese e suppose che quest’ultima diventasse adulta in un mese e poi facesse come i genitori, innescando un micidiale comportamento a catena. Ebbene, Fibonacci dimostrò, che mese per mese, la presenza di coppie adulte era rappresentata dalla seguente successione: 1 – 1 – 2 – 3 – 5 – 8 – 13 – 21 – 34 – 55 – 89 – 144 – 233 – 377 – 610 – 987 eccetera. E’ facile scoprire che la regola è questa: ogni numero è dato dalla somma dei due numeri che lo precedono. Da allora in poi si scatenò la speculazione scientifica!! Ci si accorse che la successione di Fibonacci è amata dalla Natura! Lo scienziato Mario Livio nel suo libro” La sezione aurea” racconta che le squame degli ananas sono disposte in file che salgono da sinistra o da destra e le file sono 5 o 8 o 13 o 21, i numeri di fibonacci. Nei girasoli ci sono 34 e 55 spirali che compongono il fiore ma alcuni girasoli ne hanno 89 e 55, altri 144 e 89: tutti numeri di Fibonacci. Inoltre le margherite hanno 13,o 21 o 34 petali. Ma c’è di più: la successione di Fibonacci è bella, perché più si va avanti dentro di essa e più il rapporto tra un termine ed il precedente si avvicina al valore del numero d’oro. Le orbite dei pianeti Nei miei studi, hobbistici, di astronomia, mi ero da alcuni anni accorto, senza ricordare però la serie di Fibonacci, che l’ energia cinetica di una particella in orbita intorno al sole alla distanza dei vari pianeti presenta i valori qui sotto elencati, con riferimento ad un milligrammo di massa e dando per note le velocità orbitali. (Ovviamente, fare riferimento ad un milligrammo, o ad 1 grammo o altro peso, non inficia le proprietà di cui si sta parlando.) Pianeta Velocita media (m/s) Energia cinetica (kg*m) Valori ridotti (kg*m) Plutone 4700 11,04 10,5 Nettuno 5410 14,58 13,8 Urano 6670 22,24 21,15 Saturno 9620 46,27 44 Giove 13050 85,15 81 Asteroidi 17790 158,2 150 Marte 24000 288 274 Terra 29800 444 Venere 35740 638,6 Mercurio 48378 1170,2 Mi aveva subito colpito il fatto che il valore del terzo pianeta (dal basso verso l’alto) è circa pari alla somma dei valori del quarto e del quinto; e poi, dal quinto pianeta in su, il valore dell’energia cinetica è circa pari alla somma dei successivi tre pianeti che lo sovrastano nella colonna. In questi giorni, essendomi rinfrescate le idee sulla successione di Fibonacci, mi è tornata subito in mente questa caratteristica dei pianeti ed allora ho costruito un’altra successione, dove ogni termine è la somma dei tre termini precedenti e non più dei due soli precedenti. Ho ottenuto la seguente serie: 1 – 1 – 2 – 4 – 7 – 13 – 24 – 44 – 81 – 149 – 274 – 504 – 927 – 1705 – 3136 – 5768 …. eccetera. Guardiamo ora l’energia cinetica della particella sull’orbita di Giove: essa è pari a 85,15 chilogrammetri; rimpiccioliamo leggermente la particella e l’energia diventerà pari esattamente ad 81 chilogrammetri e ripetiamo ovviamente lo stesso trattamento per tutte le altre orbite, senza per nulla inficiare le proprietà della successione. Si otterranno i valori elencati nell’ultima colonna a destra, che coincidono quasi perfettamente con i valori (quelli sottolineati) della successione da me ipotizzata, come figlia di quella di Fibonacci. La mia successione gode anch’essa della proprietà che il rapporto tra un termine ed il precedente converge verso un numero fisso, ovviamente irrazionale, che in questo caso vale: K = 1,839286755….. da me trovato empiricamente. Due miei amici (dott. F.Cruciani e A.Laganà, giovani ingegneri), veri mastini in fatto di capacità di speculazione ed indagine scientifica, hanno sviscerato la mia successione e hanno trovato l'equazione risolutiva della convergenza del rapporto tra due termini successivi, che è dato dalla radice positiva di un'equazione di terzo grado completa, il cui valore, abbastanza coriaceo, è dato da: K = 1/3 [ ( 19 + √297 )^(1/3) + ( 19 - √297 )^(1/3) + 1 ] = 1,839286755…. In conclusione, ritengo di avere dimostrato che quasi insondabili canoni di armonia sovrintendono indiscutibilmente all’organizzazione generale della Natura, perfino nella disposizione delle orbite intorno ad una Stella, in un angolo sperduto dell’Universo, e per di più riguardanti pianeti nemmeno adatti alla Vita, quando invece tali orbite avrebbero potuto essere disposte completamente a caso, senza alcuna regola.