la mesopotamia - IISS Polo di Cutro

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LA MESOPOTAMIA
Le più antiche civiltà conosciute nacquero intorno al 4000-3500 a.C., o poco dopo, in due regioni
molto vicine fra loro e caratterizzate da un ambiente simile: la Mesopotamia e l’Egitto. Entrambe
avevano un clima caldo e asciutto ed erano attraversate da grandi fiumi: la Mesopotamia dal Tigri e
dall’Eufrate, l’Egitto dal Nilo. In Mesopotamia (che occupava quasi tutto il territorio dell’attuale
Iraq e il cui nome significa “terra tra due fiumi”) si sviluppò l’agricoltura, che rimase l’attività
principale anche se si svilupparono l’artigianato e il commercio; si moltiplicarono gli insediamenti
rurali e cittadini con la crescita demografica e la bonifica dei territori o la loro irrigazione. I primi
stati sono nati proprio dall’esigenza di organizzare i complessi problemi della coltivazione e
dell’irrigazione delle pianure potenzialmente fertili.
I SUMERI
La prima civiltà che si sviluppò in Mesopotamia fu quella dei Sumeri, che viveva nella parte più
meridionale e il cui centro era la città di Ur. I Sumeri furono i primi a fondare le città- stato: grandi
città che formavano ognuna uno stato indipendente con piena autonomia politico-militareamministrativa e con a capo prima i sacerdoti, che avevano tutto il potere, e poi il re. Nelle città, che
sorgevano intorno al tempio, la ziggurat, il re amministrava la giustizia, riscuoteva le tasse, si
occupava del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. I Sumeri organizzarono tutti i lavori di
irrigazione che resero la bassa Mesopotamia una delle terre più fertili. Essi crearono grandi reti
commerciali che assicuravano gli scambi tra la bassa Mesopotamia e le zone da cui provenivano le
materie prime: legname, pietre, metalli, lana. Il commercio si svolgeva anche con zone lontane
come la Persia e l’Asia minore. Il desiderio di estendere i propri domini rese le guerre frequenti; le
città sumeriche furono vinte e dominate dal re assiro Sargon I, ma, sotto la spinta della città-stato di
Ur, vissero un nuovo periodo di splendore. Questo periodo, della durata di un secolo, influì sulla
civiltà degli Assiro-Babilonesi ed è stato chiamato rinascimento sumerico. I Sumeri furono i primi a
diffondere l’uso della ruota e della vela e inventarono la scrittura detta «cuneiforme» dalla forma a
cuneo degli elementi che costituivano le lettere. I caratteri cuneiformi avevano le stesse
caratteristiche dei geroglifici, anch’essi infatti derivavano da primitivi disegni rudimentali
rappresentanti le cose.
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L’IMPERO ACCADICO
Le guerre per impadronirsi delle ricchezze degli altri stati portarono alla conquista di altre città e di
territori molto vasti. Si formarono così grandi imperi, il primo fu quello fondato dagli Accadi.
Il fondatore di questo impero fu Sargon I il cui dominio si estendeva dalla Persia sud-occidentale
alla Siria. Egli conquistò le città sumeriche e fondò un grande Stato centralizzato con capitale
dell’Impero Accad. Sargon lasciò molta autonomia alle città sumeriche, che pagavano un tributo
annuale ai dominatori.
I BABILONESI E GLI ASSIRI
A partire dal II millennio a.C. nella pianura mesopotamica si stanziò una nuova popolazione di
nomadi: gli Amorrei. Tra i vari regni degli Amorrei prevalse quello di Babilonia, città ricca e
potente. Il re era Hammurabi, che unificò sotto la sua guida l’intera regione; fu lui a raccogliere e
trascrivere tutte le leggi in vigore nelle varie città: tale raccolta è incisa su una stele (lastra di
marmo) ed è conosciuta come codice di Hammurabi. I Babilonesi potenziarono l’irrigazione per
l’agricoltura, perfezionarono l’astronomia, l’astrologia, l’aritmetica e la geometria dei Sumeri.
La potenza di Babilonia fu contrastata dagli Assiri, forti e abili guerrieri stanziati nell’alta valle del
Tigri, verso i monti dell’Armenia. Inizialmente gli Assiri furono sottomessi dai Babilonesi, poi
conquistarono e distrussero Babilonia, si spinsero verso il Mediterraneo e il Mar Nero e occuparono
la Palestina e la Siria e, sotto il re Assurbanipal, conquistarono l’Egitto.
L’EGITTO
Gli antichi chiamarono l’Egitto “dono del Nilo”, perchè l’acqua del fiume straripava a causa delle
abbondanti piogge e rendeva le pianure circostanti fertili. Il corso del Nilo divideva la regione
egiziana in due parti: il Basso Egitto a nord e l’Alto Egitto a sud. Entrambe le regioni erano fertili
e ricche. Le prime città egizie sorsero nell’Alto Egitto, si organizzarono sotto la guida di re e
sacerdoti quando, dopo lunghe guerre, Alto e Basso Egitto furono unificati dal faraone Menes.
Da qui inizia la storia conosciuta dell’Egitto che è divisa in grandi periodi ed è collegata alle
famiglie reali che governavano il paese. L’Antico Regno era il periodo più antico ed era governato
dai faraoni: Cheope, Chefren e Micerino, costruttori di piramidi. A causa di lotte fra i vari gruppi
sociali e di rivolte scoppiate in alcune province l’Antico Regno entrò in crisi. La ripresa (periodo
del Medio Regno) avvenne poco dopo il 2000 a.C. ma successivamente l’Egitto fu diviso in piccoli
regni e fu invaso da una popolazione proveniente da est: gli Hyksos (che in egiziano significa
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“signori stranieri”). Gli Hyksos in parte si integrarono con gli Egizi, in parte furono ricacciati verso
la Palestina.. Durante il Nuovo Regno l’Egitto conquistò nuovi territori e il faraone Amenofi IV,
per consolidare questo vasto impero e dare unità religiosa, proclamò il culto del dio Aton (il disco
solare), cioè di un unico dio. Il suo successore Tutankhamon, invece, ristabilì la religione
tradizionale ridimensionando il potere dei sacerdoti. L’Egitto subì guerre e invasioni di altri popoli
e, alla morte di Ramses III, iniziò un lungo periodo di decadenza durato un millennio durante il
quale l’Egitto si divise in più regni, venne conquistato dagli Assiri, dai Persiani, dai Macedoni e
infine, dal 30 a.C., divenne una provincia dell’Impero romano.
LA SOCIETÀ EGIZIA
Il re egizio era il faraone, il capo civile e religioso del popolo, considerato come una divinità. Egli
aveva potere illimitato e alla morte veniva sepolto nelle piramidi, tombe grandi e ricche.
I sacerdoti, che avevano potere e ricchezze, assistevano il faraone nelle cerimonie religiose e si
occupavano di imbalsamare i corpi dei morti. Tra i nobili venivano scelti i funzionari
amministrativi e dell’esercito, che aiutavano il faraone nel governo e nella guerra. Gli scribi
controllavano le entrate e le uscite delle casse statali e il pagamento delle tasse, curavano anche gli
archivi. Le altre professioni erano: architetti, medici, artigiani; la maggior parte della popolazione
lavorava nei campi lungo il Nilo. Numerosi schiavi lavoravano nei templi e nei cantieri dello Stato,
a volte venivano liberati e prestavano servizio militare a pagamento. Gli Egizi crearono la
geometria, praticarono l’astronomia, per misurare lo scorrere del tempo utilizzavano le clessidre ad
acqua e a sabbia e le meridiane. Erano molto esperti di anatomia, medicina, di cure con le erbe.
Gli egizi erano politeisti, cioè credevano in molte divinità: sole (chiamato Ra), luna, Nilo, Osiride
(dio della fertilità della terra), Iside (che rappresentava la capacità di generare figli e frutti), Horus
(raffigurato con la testa di falcone, rappresentava il potere del faraone). Anche molti animali erano
ritenuti sacri: il coccodrillo, il gatto, l’ibis. Gli Egizi erano convinti dell’esistenza di un’altra vita
dopo la morte nella quale l’anima poteva ricongiungersi al corpo, che doveva, perciò, essere
imbalsamato e mummificato per evitare che si decomponesse.
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GLI EBREI
Gli ebrei erano un piccolo popolo di pastori nomadi, probabilmente originari della Mesopotamia.
Erano divisi in tribù, cioè in gruppi tenuti insieme da legami di parentela; ogni tribù obbediva a un
patriarca, un capo anziano. Tra questi ricordiamo Abramo che si staccò dalla tribù di suo padre e si
stabilì a Canaan, l’attuale Palestina, dove gli Ebrei si divisero in dodici tribù con a capo un giudice.
Più tardi spinti da altri popoli giunsero in Egitto dove finirono per essere considerati schiavi.
Fu Mosè, allevato presso la corte del faraone, a liberarli e a dare loro una nuova legge: i dieci
comandamenti ispirati da Dio e scritti su tavole di pietra (le Tavole della Legge). Il successore di
Mosè, Giosuè, dopo molte migrazioni e guerre condusse gli Ebrei in Palestina (la terra promessa
che chiamavano Israele). Qui combatterono contro altri popoli e subirono diverse invasioni. Il
territorio di Israele divenne provincia romana (63 a.C.) e dopo una rivolta antiromana l’imperatore
Tito fece distruggere il Tempio di Gerusalemme. Gli Ebrei si dispersero in numerose comunità in
tutta l’Europa e nel mondo (diàspora).
I FENICI
I Fenici erano un popolo proveniente dal Golfo Persico, che si stabilì a nord della Palestina.
Inizialmente essi vissero di agricoltura e poi di pesca; lavoravano il vetro, ricavavano da un
mollusco la porpora, (sostanza colorante con cui tingevano i tessuti). Commerciavano i loro
prodotti via mare e divennero abili navigatori. Perfezionarono il riferimento alle stelle e il sistema di
attracco mediante l’ancora. Le città fenicie erano indipendenti e governate da un re assistito da un
consiglio di anziani. I Fenici esercitarono anche la pirateria: con le loro navi assalivano e
saccheggiavano le imbarcazioni di altri popoli e i villaggi sulle coste. Praticavano la schiavitù,
commerciavano in schiavi, che acquistavano e rivendevano da un paese all’altro. Per registrare le
attività del loro commercio i Fenici inventarono un sistema di scrittura più semplice di quello
sumerico o egizio. Poiché alcuni suoni erano comuni a tutte le lingue, raggrupparono ventidue
suoni e li trascrissero con linee semplici da tracciare. Nacque così l’alfabeto che comprendeva solo
le consonanti, poi i Greci lo modificarono aggiungendo le vocali.
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