Valutazione d’Azienda Lezione 10 IL METODO MISTO REDDITUALE - PATRIMONIALE 1 Breve ripasso del metodo patrimoniale «Le valutazioni di tipo patrimoniale si propongono di individuare il valore effettivo del patrimonio netto aziendale, risultante dalla distinta stima a valori correnti delle singole attività e passività alla data di riferimento. L’esperto deve perciò individuare gli elementi attivi e passivi, precisando per ciascuno i criteri di valutazione utilizzati. Se l’analisi è estesa ai beni immateriali specifici, deve anche motivare la scelta di tali elementi, accertandosi la loro reciproca coerenza. P.I.V. III.1.28 Patrimonio netto esistente alla data di stima RETTIFICHE INTEGRAZIONI Valore corrente 2 Breve ripasso del metodo patrimoniale SEMPLICE COMPLESSO W = P + (Rt − I ) W = P + (Rt − I ) + (B − I) dove: dove: W = valore dell'azienda W = valore dell'azienda P = patrimonio netto contabile P = patrimonio netto contabile Rt = rettifiche del patrimonio netto contabile Rt = rettifiche del patrimonio netto contabile I = effetto fiscale delle rettifiche I = effetto fiscale delle rettifiche B = valore dei beni intangibili 3 Breve ripasso del metodo reddituale « Le valutazioni reddituali sono basate, in relazione al fatto che si segua un approccio equity side o asset side, sulla capitalizzazione del reddito netto distribuibile di lungo periodo (o del risultato operativo disponibile al netto delle imposte che pagherebbe la società se non fosse indebitata) dell’azienda o del ramo di azienda oggetto di stima, ad un tasso espressivo del costo-opportunità dei mezzi propri (o del costo medio ponderato del capitale o del costo dei mezzi propri unlevered con separata valutazione dei benefici fiscali dell’indebitamento). Definizione orizzonte temporale Stima dei flussi di reddito attesi NORMALIZZAZIONE E INTEGRAZIONE VALORI IN ATTO VS VALORI POTENZIALI Determinazione del tasso di attualizzazione P.I.V. III.1.31 » 4 Breve ripasso del metodo reddituale IPOTESI FORMULA EQUITY SIDE n Redditi attesi anno per anno per n esercizi W = ∑ rj v j J=1 _ Redditi attesi rendita perpetua W =r /i _ Reddito medio atteso per n anni Reddito atteso fino all’anno m e poi reddito medio atteso (per il successivo) Reddito atteso anno per anno fino all’anno n e valore terminale n anno W = r an¬i m n W = ∑ rj v + J =1 _ rj vj J =m+1 n W = ∑ rj v j + Vt v n J =1 m Scomposizione in 3 periodi ∑ j n W = ∑ rj v + j j=1 ∑ _ r v j +Vt v n j=m+1 5 Breve ripasso del metodo reddituale IPOTESI FORMULA ASSET SIDE n Redditi attesi anno per anno per n esercizi W = ∑ r |j v j − Da J=1 Redditi attesi rendita perpetua Reddito medio atteso per n anni Reddito atteso fino all’anno m e poi reddito medio atteso (per il successivo) Reddito atteso anno per anno fino all’anno n e valore terminale n anno _ | W = r / i − Da _ | W = r an¬i − Da m n W =∑ r v + | j ∑ j j=1 r v j − Da j=m+1 n W = ∑ r |j v j + Vt v n − Da j=1 m Scomposizione in 3 periodi _ | n W =∑ r v + | j j=1 j ∑ _ | r v j +Vt v n − Da j=m+1 6 Il modello misto Il metodo patrimoniale – reddituale è stato diffuso nell’Europa continentale dell’’Union des Experts Comptables et Financiers Européens (UEC) a partire dagli anni ‘60, ma è scarsamente conosciuto nei paesi di tradizione anglosassone. Il procedimento misto garantisce al contempo i requisiti di: - Oggettività e verificabilità delle stime, propri dell’analisi patrimoniale; - Razionalità dei modelli basati sui flussi. Il metodo misto tiene conto: - Del valore degli asset tangibili e intangibili, che il metodo reddituale non considera; - La redditività prospettica dell’azienda, non considerata dall’impostazione patrimoniale. 7 Il modello misto _ Dove: A = avviamento i = tasso di attualizzazione K = capitale netto rettificato _ = reddito r medio atteso r A= −K i N.B: nel caso in cui si definisce un orizzonte temporale limitato di n anni (e non, quindi, una rendita perpetua come sopra), la formula diviene: −n 1 − (1 + i) A=r* i _ −K 8 Valore medio Sostanzialmente, il valore dell’azienda è pari al capitale K + metà avviamento _ In formula: W = K + ½ ( r/i – K) Dove: W = Valore dell’azienda K_ = Capitale netto rettificato r = reddito medio atteso i = tasso di attualizzazione La formula si può iscrivere come segue: _ W = ½ (K+ r/i ) N.B: nel caso in cui si definisce un orizzonte temporale limitato di n anni (e non, quindi, una rendita perpetua come sopra), la formula diviene: −n _ 1" 1 − (1 + i) % W = $ K +r * ' 2# i & 9 Valore medio In caso di badwill, l’imputazione di metà dell’avviamento nella formula è contraria ai principi di prudenza. È quindi necessaria estrema cautela. In ogni caso, il metodo ha un approccio basato su determinazioni a forfait e di scarsa razionalità. In relazione alla sensibilità tecnica del valutatore, è possibile ipotizzare una versione della formula che preveda una media ponderata, al fine di attribuire un peso maggiore alla componente reddituale rispetto a quella patrimoniale. _ r W = K * c1 + * (1 − c1 ) i Dove: c1= coefficiente compreso tra 0 e 1 10 Metodo della stima autonoma del goodwill Il metodo prevede che il valore dell’azienda sia determinato tenendo conto: - della consistenza del patrimonio; - degli extraprofitti quando il tasso di redditività è superiore al rendimento «normale» del capitale proprio. L’attualizzazione della differenza fornisce la misura dell’avviamento e, allo stesso tempo, esprime la capacità dell’impresa di «creare valore». 11 Metodo della stima autonoma del goodwill _ ' W = an¬i (r − i K ) + K Dove: W = valore dell’azienda K =capitale netto rettificato an¬= i simbolo matematico finanziario che indica il valore attuale di una rendita con durata definita i_ =tasso di attualizzazione r = reddito medio atteso i’ =tasso di rendimento normale del capitale investito 12 Metodo della stima autonoma del goodwill 1. _ W = K + an¬i (r − i' K ) n 2. W = K + ∑ (rj − i'K )v j j=1 _ (r − i' K ) W =K+ i periodo di tempo illimitato 3. Dove: W = valore dell’azienda K = capitale netto rettificato a valori correnti, eventualmente comprensivo degli intangibles _ r = reddito medio atteso an¬i = simbolo matematico finanziario che indica il valore attuale di una rendita con durata definita n = numero di anni dell’orizzonte temporale dell’analisi; i’ = tasso di rendimento normale del capitale proprio rj = reddito dell’esercizio j-esimo vj = 1 (1 +i) j dove i è il tasso di attualizzazione. 13 Il tasso i’ Nella prospettiva equity-side il tasso i’ considerato all’interno delle formule del metodo misto misura il rendimento normale del capitale proprio della specifica impresa. Pertanto, esso è determinato mediante il calcolo del c.d. cost of equity (c.o.e.), il quale tiene conto del rischio operativo e finanziario della combinazione produttiva. 14 Il tasso di attualizzazione i Vi sono tre interpretazioni: - Tasso risk free, adottando generalmente come parametro di riferimento il rendimento dei titoli di stato privi di rischio; - Saggio normale di rendimento del capitale (pertanto i = i’). - Aggiunta al puro tasso finanziario del saggio che esprime il rischio specifico dell’investimento nell’azienda oggetto di valutazione. 15