LA FRANCIA ASPETTI FISICI E CLIMATICI FRA L’ATLANTICO E Il MEDITERRANEO Il territorio francese ha la forma di un esagono, con tre lati costieri e tre lati continentali corrispondenti ai confini con il Belgio e la Germania (lato nord-est), con la Svizzera e l’Italia (lato sud-est), con la Spagna (lato sud-ovest). I lati costieri occidentale e settentrionale si affacciano sull’Atlantico, che forma l’ampio Golfo di Biscaglia e divide la Francia dalla Gran Bretagna con il Canale della Manica. Le coste atlantiche sono articolate per la presenza di penisole (Bretagna, Cotentin), baie e profondi estuari fluviali; in generale basse e rettilinee, diventano più frastagliate in Bretagna e Normandia. Il lato meridionale è bagnato dal Mediterraneo, che penetra nel Golfo del Leone. Le coste mediterranee sono alte e rocciose nella sezione orientale, dove digradano le montagne alpine, basse nella parte occidentale, caratterizzata dall’ampia foce paludosa del Rodano. Al largo del Mediterraneo si trova l’isola francese della Corsica. LE DUE REGIONI DEL RILIEVO Per quanto riguarda il rilievo, il territorio francese può essere diviso in due grandi regioni. La regione nord-occidentale, affacciata sull’Atlantico, è occupata in gran parte dal vasto Bassopiano francese che, ai confini con la Spagna, si unisce al Bacino d’Aquitania. In Normandia e in Bretagna il bassopiano è ondulato per la presenza di modesti rilievi come le colline della Normandia e il Massiccio Armoricano della Bretagna. Nella regione sud-orientate predominano i rilievi tra i quali l’unico interamente francese è il Massiccio Centrale (la cui vetta più alta è il Puy de Sancy, 1.886 m), un sistema montuoso molto antico; più a est si elevano i Vosgi. Le catene montuose più giovani e più atte della Francia sono le Alpi (la cui vetta più alta è il Monte Bianco, 4810 m), ai confini con l’Italia, il Giura, più a nord, e i Pirenei (la cui vetta più alta è il Pic de Vignemale, 3.298 m) lungo i confini con la Spagna. UNA RICCA RETE IDROGRAFICA La Francia possiede la rete fluviale e di canali navigabili più ricca d’Europa (8.500 km). I maggiori fiumi del versante atlantico sono la Senna, che si getta nella Manica; la Loira, il più lungo (1.012 km), che dal Massiccio Centrale raggiunge l’oceano sulla costa occidentale; la Garonna, che scende dai Pirenei al Golfo di Biscaglia, dando luogo alla Gironda, un grande estuario in cui confluisce anche la Dordogna. L’unico grande fiume francese del versante meridionale è il Rodano, che nasce in territorio svizzero, attraversa il Lago di Ginevra, la cui sponda meridionale appartiene alla Francia, e sfocia nel Mediterraneo con una grande delta. Altro corso d’acqua di rilievo è il Reno, che però appartiene alla Francia solo per un breve tratto, segnandone in parte il confine con la Germania. QUATTRO REGIONI CLIMATICHE Il territorio francese è in gran parte aperto sull’Atlantico, perciò tutta la regione pianeggiante orientale e settentrionale ha un clima oceanico con piogge abbondanti, soprattutto in autunnoinverno, con estati fresche e inverni miti. Solo nella parte più interna, corrispondente agli altopiani orientati e lungo l’alta valle del Rodano, l’influenza dell’Atlantico si attenua, ed è presente un clima semi-continentale, con piogge più scarse, concentrate in estate, e con una maggiore escursione termica annua. La fascia costiera meridionale e la Corsica godono di un clima mediterraneo, con inverni piovosi e miti ed estati calde e asciutte. Infine le regioni più elevate del Massiccio Centrate, dei Pirenei e delle Alpi, hanno un clima alpino, con precipitazioni nevose in inverno e temperature medie sempre piuttosto basse. Pagina 1 di 5 ASPETTI STORICO-POLITICI UNA PROTAGONISTA DELLA STORIA EUROPEA In origine, il territorio dell’attuale Francia era occupato da popolazioni celtiche, i Galli, che poi, per quattro secoli, subirono la dominazione dei Romani, assorbendone lingua e civiltà. Caduto l’impero, la regione fu invasa dai Franchi, popolo germanico da cui la Francia prende nome. Il regno franco toccò la massima potenza con la dinastia dei Carolingi e partcolarmente con Carlo Magno, che ne estese il dominio a quasi tutta l’Europa centro-occidentale. Nel periodo successivo, travagliato da discordie e lotte feudali, il regno venne invaso dai Saraceni a sud e dai Normanni a nord. L’autorità regia fu però restaurata nel 987, con i Capetingi, che unificarono gran parte territorio francese sotto la loro corona. Con le successive dinastie dei Valois e dei Borbone, la Francia divenne nel secolo XV uno dei primi Stati nazionali d’Europa. La monarchia francese conobbe il massimo splendore nel XVII-XVITI secolo, con l’assolutismo di luigi XIV. Di lì a pochi decenni, prima il Movimento Illuminista e poi la Rivoluzione del 1789 si abbatterono non solo sulla struttura politica dello Stato ma anche sulla società, la cultura e l’economia del paese, avviando quel processo di trasformazione che fu premessa del mondo contemporaneo e che dalla Francia si diffuse in tutta l’Europa. LA FORMAZIONE E LA CRISI DI UNA POTENZA COLONIALE Dopo le vicissitudini del periodo napoleonico e della Restaurazione, che comunque rafforzarono il peso internazionale della Francia, dalla seconda metà dell’Ottocento essa divenne definitivamente una repubblica e una grande potenza industriale, favorita in ciò dal possesso di un vasto impero coloniale che si estendeva soprattutto nell’Africa occidentale e in Indocina. Uscita vittoriosa dalla Grande Guerra, dal 1940 dovette subire l’occupazione nazista e i disastri della seconda guerra mondiale, contro cui si impegnarono le sue forze migliori, tanto da guadagnarle, alla conclusione del conflitto, un posto fra le potenze vincitrici. Perdute nel dopoguerra le sue maggiori colonie, la Francia ha saputo rilanciare la propria presenza politica ed economica nel continente ed ha avuto un ruolo rilevante nella costruzione dell’Unione Europea. LE DIFFERENZE CULTURALI DI UN GRANDE PAESE Il popolo francese presenta una diversità culturale dovuta all’influenza che nel corso dei secoli hanno esercitato i numerosi popoli che si sono stanziati nel suo territorio: i Celti stabilitisi nell’ovest, i Greci e i Romani che colonizzarono soprattutto la fascia costiera, i Germani e i Normanni che penetrarono da nord e da est, gli Arabi presenti nel Medioevo nella vicina Spagna. Il principale aspetto di questa diversità è costituito dalla lingua; lo stesso francese si differenzia in tre grandi regioni linguistiche: una regione meridionale dei dialetti occitani, la regione settentrionale dei dialetti cosiddetti d’oil e la regione centro-orientate delle parlate francoprovenzali. Accanto alla lingua francese dominante troviamo altre lingue come il bretone, parlato nella penisola omonima, il basco della regione pirenaica posta tra Francia sud-occidentale e Spagna, il catalano, parlato nella zona di confine con la Catalogna spagnola, il fiammingo della regione di Lilla e il corso parlato nell’isola omonima. Oggi poi sono circa due milioni gli immigrati giunti dall’Africa settentrionale che parlano l’arabo. LA REALTÀ POLITICA E AMMINISTRATIVA In base alla sua Costituzione, la Francia ha l’ordinamento di repubblica parlamentare di tipo semipresidenziale: il Presidente della Repubblica è il capo dello stato ed è eletto direttamente dal popolo. Dura in carica cinque anni, ma non è il capo del governo (a differenza delle repubbliche presidenziali). Il primo ministro viene infatti nominato dal Presidente sulla base di una maggioranza Pagina 2 di 5 parlamentare espressa in apposite elezioni, distinte da quelle presidenziali, che si tengono ogni cinque anni per eleggere l’Assembée nationale, il parlamento francese. Amministrativamente la Francia è suddivisa in ventidue Regioni e dieci Dipartimenti e Territori d’Oltremare (in America Centrate e Oceania), ultimi resti del suo passato impero coloniale. L’isola di Corsica ha un suo proprio Parlamento. Lo stato francese ha recentemente concesso ai corsi questa particolare forma di autonomia per venire incontro alle loro richieste di indipendenza. Nell’isola, infatti, è sviluppato un movimento separatista risalente al XVIII secolo (quando l’isola fu ceduta dalla Repubblica di Genova alla Francia) che persegue l’indipendenza, talvolta ricorrendo anche alle armi. ASPETTI ANTROPICI UNO DEI PAESI PIÙ POPOLATI D’EUROPA La Francia che conta oggi più di 60 milioni di abitanti è uno dei paesi più popolosi d’Europa: solo la Russia e la Germania hanno più abitanti. Ciò dipende dalla presenza di un vasto territorio favorevole all’insediamento umano e all’agricoltura, da ritmi demografici che sono stati sempre abbastanza alti e da forti flussi d’immigrazione. Tuttavia, data la vastità del territorio francese, la densità demografica è di 111 ab/km2, cioè una delle più basse dell’Europa occidentale, inferiore alla media Ue. La popolazione francese presenta una certa difformità di distribuzione su tutto il territorio nazionale. Le maggiori concentrazioni umane, con densità superiori a 100-200 ab/km2 corrispondono alle vallate inferiori della Senna, del Rodano, della Loira e della Garonna, dove si trovano i grandi agglomerati urbani di Parigi, Lione, Nantes e Bordeaux. Presentano una elevata concentrazione umana anche la costa mediterranea, da Nizza a Montpellier, il Nord-est e la Bretagna costiera. Le densità più basse, inferiori a 50 ab/km2, si registrano in ampie zone interne corrispondenti alle regioni montuose delle Alpi, dei Pirenei e del Massiccio Centrale, e agli altopiani che bordano queste montagne. CALO DEMOGRAFICO E FORTI FLUSSI DI IMMIGRAZIONE L’attuale distribuzione della popolazione francese dipende, oltre che dalle caratteristiche naturali del territorio, anche dall’evoluzione storica dei fenomeni demografici. La Francia, che fino alla metà dell’Ottocento era lo Stato più popolato dell’Europa occidentale, ha successivamente conosciuto una sensibile diminuzione della natalità; solo nel secondo dopoguerra (particolarmente dagli anni Sessanta) si è avuto un parziale risveglio demografico, anche per l’attuazione di interventi politico-economici pubblici di sostegno alla famiglia. Ancora più importanti i flussi migratori internazionali e interni. Per tutto il Novecento la Francia è stata una terra di immigrazione di lavoratori provenienti dai paesi dell’Europa meridionale e orientale, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, dall’Africa. Oggi sono più di tre milioni gli stranieri residenti in Francia. Contemporaneamente si è avuto un massiccio esodo dalle campagne alle città, in particolare verso la regione parigina e verso il sud mediterraneo. Pagina 3 di 5 UNA RETE URBANA MONOCENTRICA Le migrazioni interne del Novecento hanno prodotto una crescita continua della popolazione urbana francese che oggi supera il 75% del totale; se poi si considerano anche coloro che vivono nelle regioni periurbane e che lavorano nelle città, tale percentuale sale al 96%. La rete urbana francese è fortemente monocentrica perché è dominata dalla capitale Parigi, il cui agglomerato urbano raccoglie quasi 10 milioni di abitanti: in pratica un francese su sei vive nella capitale. Un’altra caratteristica della rete urbana francese è data dal fatto che le altre città milionarie, cioè Lione e Marsiglia hanno una popolazione di molto inferiore a quella parigina, cioè poco più di un milione a testa. Attorno alla grande regione urbana parigina, che si estende dalla Francia centrale fino a nord di Rouen e Lilla, si sono formate numerose altre regioni urbane; alcune fanno capo a diverse città, come la regione orientale di Strasburgo, Metz e Nancy o quella lungo il Rodano di Lione, Grenoble e Saint-Étienne; altre sono regioni bipolari come la regione sud-occidentale di Bordeaux-Tolosa, quella occidentale di Nantes-Rennes o la regione meridionale che si snoda da Nizza a Marsiglia. Le metropoli francesi e le corrispondenti regioni urbane presentano anche una certa caratterizzazione economica. Così, ad esempio, se il Bacino parigino è caratterizzato da un’alta specializzazione nei servizi (commercio, finanza, istruzione, ricerca, ecc.), la regione di Lilla è quella a più forte concentrazione industriale, quella di Lione è anch’essa una regione industriale, quella di Nizza è uno dei poli tecnologici di più alta qualificazione, quella di Tolosa-Bordeaux svolge un ruolo prevalente nel settore terziario. ASPETTI ECONOMICI UNA GRANDE POTENZA ECONOMICA La Francia è la quarta potenza economica mondiale dopo Stati Uniti, Giappone e Germania; rappresenta, quindi, uno dei paesi più sviluppati del mondo. Quella francese è un’economia di mercato, basata sulla libertà di iniziativa e la concorrenza; lo Stato svolge un ruolo di controllo (per risanare gli eventuali squilibri) e di stimolo delle attività, soprattutto in settori come il nucleare, l’aeronautica, l’informatica e i lavori pubblici. Lo sviluppo economico è cominciato negli anni Cinquanta ed è stato favorito dalla progressiva apertura commerciale verso gli altri Stati comùnitari. In seguito, nonostante la situazione internazionale non sempre favorevole, il Paese è riuscito a rimanere ai vertici dell’economia mondiale mediante la drastica riduzione dell’industria a vantaggio del settore terziario, dell’informatica e delle biotecnologie. Ciò non ha tuttavia risolto quello che resta il suo maggiore problema: la disoccupazione, ancora oggi superiore alla media europea. Elementi centrali della potenza economica francese sono l’alta produttività agricola, la specializzazione industriale, l’avanzatissimo livello del terziario. LA PRIMA AGRICOLTURA IN EUROPA L’agricoltura francese è una delle più ricche d’Europa, grazie alle favorevoli condizioni di clima e territorio, all’impiego di tecniche moderne e alla “specializzazione” delle aree produttive, che sfruttano le caratteristiche delle varie regioni. Pagina 4 di 5 Tre sono i tipi principali di agricoltura presenti nel territorio francese. Nella fascia pianeggiante che va dall’Aquitania al nord sono diffuse coltivazioni intensive di cereali, piante industriali. Nella parte orientale del paese queste colture intensive sono associate all’allevamento. L’allevamento intensivo, soprattutto di bovini da carne e da latte, costituisce il secondo importante tipo di agricoltura presente prevalentemente nella regione centrale e nell’ovest bretone. Infine abbiamo le coltivazioni specializzate rappresentate soprattutto dai vigneti e dall’orticoltura, diffuse in Provenza, lungo le vallate del Rodano, della Loira e della Garonna e nella regione parigina. Alcune di queste zone specializzate per i cosiddetti “vignobles”, come la Champagne, la Bourgogne, il Bordelais, producono vini pregiati rinomati in tutto il mondo. La Francia è oggi leader europeo per cereali (frumento, mais), vino, barbabietole da zucchero e semi oleosi, seguiti da latte, carni, frutta e ortaggi. Consistente è anche la produzione di legname, mentre meno produttiva risulta la pesca (aringhe, acciughe, sardine, tonni, merluzzi e crostacei). INDUSTRIE E SERVIZI ALL’AVANGUARDIA La Francia è leader anche nel settore secondario, al cui ingente fabbisogno energetico provvedono soprattutto le centrali nucleari, che forniscono il 75% dell’energia nazionale. Il comparto industriale più redditizio è quello della conservazione e trasformazione agroalimentare. Grande rilievo hanno anche le attività estrattive, la siderurgia, la metallurgia, la raffinazione del petrolio, la meccanica (costruzioni ferroviarie, aeronautica, automobili, armi) e in particolar modo quella aerospaziale di Tolosa, la chimica (fertilizzanti, coloranti, materie plastiche e resine, farmaceutici). Di qualche rilievo, infine, sono le manifatture della moda e dei beni di lusso. Molto importanti sono poi i trasporti (rete stradale e autostradale, ferrovie ad alta velocità, aeroporti e scali marittimi, rete fluviale navigabile), le assicurazioni e i servizi finanziari, che garantiscono anche il necessario supporto alle varie attività dell’economia nazionale. Quanto al settore terziario la Francia è quinta nel mondo nel controllo del commercio internazionale e ha una posizione di leader mondiale nel settore del turismo con un afflusso di oltre 75 milioni di visitatori stranieri (quasi il doppio dell’Italia). Pagina 5 di 5