Politica economica: Lezione 16 II canale: M - Z Crediti: 9 Corsi di laurea: •Nuovo Ordinamento (DM. 270) •Vecchio ordinamento (DM. 590) Politica Economica - Luca Salvatici 1 Tipi di beni Beni di ricerca (Search goods): • Un consumatore può accertarne le caratteristiche prima dell’acquisto. Esempi: Capi di vestiario, computer, mobili. Beni di esperienza (Experience goods): • Alcune caratteristiche possono essere verificate soltanto dopo il consumo. Esempi: Vino, automobili, servizi bancari. Beni di reputazione (Credence goods): • Alcune caratteristiche non possono essere verificate neanche dopo il consumo. Esempi: lavoro minorile, tecniche di raccolte, caratteristiche del processo produttivo 2 Beni esperienza • Bene “esperienza”: i consumatori possono giudicarne il valore solo dopo averlo consumato • Dilemma: come far pagare un prezzo dopo che si è sperimentato il prodotto? • Soluzioni: – “prove” (es. ascolto alla radio della musica, trailer di film) – creazione di una reputazione (marchio) 3 Tipi di pubblicità Pubblicità informativa (Informational advertising): soprattutto per i beni di ricerca • Dà notizia dell’esistenza del prodotto, informa sulle sue caratteristiche (peso, dimensione, velocità) e condizioni di vendita (prezzo, finanziamenti, ecc.). • Esempio: Cataloghi Ikea Pubblicità persuasiva (Persuasive advertising): soprattutto per i beni di esperienza • Ha lo scopo di modificare le preferenze dei consumatori • Esempi: “il nostro prodotto è più buono” 4 La pubblicità sulle caratteristiche del prodotto attenua la concorrenza di prezzo • In generale, la pubblicità che informa sulle caratteristiche dei prodotti aumenta la differenziazione del prodotto e, di conseguenza, rende la concorrenza meno intensa • La pubblicità può aumentare la differenziazione del prodotto informando i consumatori su caratteristiche oggettive del prodotto stesso, o può semplicemente creare una sensazione soggettiva di differenziazione. • Nel secondo caso parliamo di differenziazione del prodotto spuria. • Esempi: farmaci, sigarette, soft drinks. 5 Serve (veramente) la pubblicità? • Molti messaggi pubblicitari forniscono poche informazioni dirette sul prodotto. • Molti spot forniscono poche informazioni dirette sul bene (a parte quella relativa alla sua esistenza) e sembrano contenere esclusivamente questo messaggio: “stiamo spendendo molti soldi per informarvi che stiamo facendo pubblicità”. • Tuttavia, questi spot non sono del tutto privi di contenuto informativo… 6 La pubblicità come segnale di qualità – 1 • Il messaggio pubblicitario in questi casi può infatti segnalare che “il prodotto è di alta qualità”. • Generalizzando, supponiamo che il tempo sia diviso in due periodi: presente e futuro, e che nel periodo presente vengano immesse sul mercato nuove varietà di un certo bene di esperienza. • I consumatori sanno che i beni di ogni impresa sono di qualità diversa, ma non sanno esattamente quali beni siano di qualità alta e quali di qualità bassa. Ricapitolando: – Soltanto un’impresa produce il bene della qualità migliore, ma i consumatori non la conoscono a priori; – Ai consumatori non piacciono i beni di qualità bassa; – I consumatori effettuano acquisti ripetuti. 7 La pubblicità come segnale di qualità – 2 • Esiste un livello di spesa pubblicitaria tale per cui le imprese di bassa qualità non spenderanno in pubblicità, mentre quelle di alta qualità lo faranno. • I consumatori, razionalmente, si aspettano che l’impresa che spende in pubblicità è anche quella che produce il bene di qualità più alta. • Dunque, esiste un equilibrio per il quale la pubblicità è un segnale perfetto di qualità alta. • In questo caso, l’impresa di qualità più alta produce il bene di qualità più alta e spende in pubblicità; ne conseguenza che tutti i consumatori vorranno il prodotto di quell’impresa. 8 La pubblicità come segnale di qualità – 3 • In altri termini l’impresa di qualità più alta ha un incentivo a investire (molto) in pubblicità: il motivo per il quale la willingness to pay rispetto alla pubblicità è alta per l’impresa di qualità più alta e bassa per l’impresa di qualità più bassa è che i consumatori tenderanno a riacquistare il bene di alta qualità ma non quelli a di bassa qualità Di conseguenza, il rendimento della pubblicità è maggiore per l’impresa di qualità più alta. • Conclusione: le spese in pubblicità possono servire per segnalare la qualità del prodotto. Nell’esempio, le imprese lanciano il seguente messaggio: “Dato che la nostra qualità è alta, possiamo permetterci di spendere tutti questi soldi in pubblicità: pertanto i consumatori, se sono razionali, dovrebbero credere che il nostro prodotto sia di alta qualità e acquistarlo. La loro esperienza dimostrerà come il prodotto sia effettivamente di alta qualità e, conseguentemente, essi lo compreranno ancora in futuro”. 9 Asimmetrie informative • Al momento della stipulazione di un contratto uno dei contraenti dispone di maggiori informazioni su di un elemento che influenza la profittabilità del contratto • Uno dei contraenti dopo la stipulazione del contratto può modificare con il suo comportamento la profittabilità del contratto: le sue azioni non sono osservabili o non sono verificabili. 10 Natura dell’asimmetria informativa • Informazione nascosta (hidden information): indica la disparità di informazione fra le parti relativamente alle caratteristiche del bene o servizio o relativamente a fatti che influenzano le prestazioni. • Azione nascosta (hidden action): indica la disparità di informazioni fra le parti relativamente alle prestazioni. 11 Tempi dell’asimmetria informativa L’accordo di scambio di beni o prestazioni di servizi fra due agenti economici si indica con il termine contratto. Il contratto specifica il prezzo e descrive il bene o la prestazione oggetto di scambio. L’asimmetria informativa può verificarsi prima o dopo l’accordo contrattuale. • Selezione avversa (adverse selection) indica la situazione di informazione nascosta pre-contattuale. • Moral hazard indica l’asimmetria informativa postcontrattuale – moral hazard con azione nascosta – moral hazard con informazione nascosta 12 NATURA E TEMPI DELL’ASIMMETRIA INFORMATIVA 13 Problema della selezione avversa I Esempio: mercato delle auto usate Due tipi di auto: perfetta e bidone • Valore perfetta: Venditore 90 Acquirente 100 • Valore bidone: Venditore 50 Acquirente 60 Ottimo paretiano se il tipo di auto è noto a tutti: le auto perfette vengono vendute a un prezzo compreso fra 90 e 100 i bidoni per un prezzo compreso fra 50 e 60. 14 Problema della selezione avversa II Cosa accade se l’acquirente non sa valutare il tipo di auto? • Supponiamo che l’acquirente assegni il 50% di probabilità al fatto che l’auto sia perfetta e il 50% che sia un bidone • L’acquirente è ora disposto a pagare un prezzo non superiore a 0,5×60 + 0,5×100 = 80 15 Problema della selezione avversa III Conseguenza: • nessun venditore porrà in vendita auto perfette (per lui valgono 90 mentre l’acquirente è disposto a pagare solo 80) • sul mercato restano solo i bidoni che saranno venduti ad un prezzo compreso fra 50 e 60 16 Risposte alla selezione avversa Vi possono essere: • COMPORTAMENTI PRIVATI: la presenza di una garanzia o il valore della reputazione del venditore possono ridurre il problema della selezione avversa. • INTERVENTI PUBBLICI: a tutela degli acquirenti possono essere introdotti standard qualitativi minimi garantiti dai venditori. 17 Strategie di utilizzo dell’informazione Entrambi i partecipanti allo scambio possono cercare di ridurre gli effetti della selezione avversa mediante l’utilizzo di informazione aggiunta. • Selezione dell’informazione (screening). L’individuo meno informato segue una strategia di acquisizione di ulteriori informazioni. I metodi di raccolta delle informazioni devono essere valutati in termini di costi e benefici. Anche la metodologia di selezione può incidere sull’efficacia della selezione stessa. • Segnalazione (signaling). L’individuo più informato comunica alla controparte informazioni rilevanti per lo scambio. Quando la segnalazione diventa una strategia credibile di comunicazione dell’informazione fra le parti si parla di equilibrio con separazione. 18 A.I. POST-CONTRATTUALE: AZZARDO MORALE • Stipulato il contratto, la parte cui è richiesta una prestazione può sfruttare opportunisticamente l’asimmetria informativa relativa al fatto che la prestazione non è verificabile dalla controparte o quando ottiene informazioni aggiuntive che influiscono sulla prestazione stessa. • Il comportamento di moral hazard crea una distorsione nel contratto e porta a una perdita di efficienza in termini di benessere sociale. 19 Problema dell’ azzardo morale I Esempio: affitto appartamento • Il proprietario è disposto ad affittare a 100 se l’appartamento sarà ben tenuto oppure a 200 se l’appartamento sarà trascurato • L’affittuario è disposto a pagare fino a 150 per l’appartamento e sopporta un costo di 20 per tenerlo in ordine 20 Problema dell’ azzardo morale II Ottimo paretiano Se fosse possibile inserire nel contratto una clausola che vincoli l’affittuario a tenere in ordine l’appartamento le parti si accorderebbero per un prezzo compreso fra 100 e 130 (che risulta da 150-20). 21 Problema dell’ azzardo morale III Cosa accade se non è possibile controllare il comportamento dell’affittuario? • L’affittuario dopo aver stipulato il contratto non terrà in ordine l’appartamento (gli costa 20) • Il proprietario prevede questo e richiede un canone di 200 L’accordo non si realizza 22 Esempio: MERCATO ASSICURATIVO • Il beneficio marginale delle attività precauzionali adottate contro il rischio d’incendio (o il furto) diminuisce una volta stipulata l’assicurazione. • Contro questo comportamento opportunistico l’assicurazione può introdurre delle clausole contrattuali che riducano gli incentivi a comportamenti negligenti. 23 Chi ha paura delle polizze rosa? http://www.lavoce.info/articoli/pagina10 02217-351.html Politica Economica - Luca Salvatici 24 Il problema principale-agente • Si presenta quando un individuo (il principale) può realizzare un obiettivo (o realizzarlo più facilmente) attraverso l’intervento di un altro (l’agente) • È caratterizzato dalla presenza di informazione asimmetrica tra le parti Per risolverlo • Il principale deve poter controllare la performance dell’agente • L’agente deve avere l’incentivo ad agire nell’interesse del principale Politica Economica - Luca Salvatici 25 Modello di agenzia • Il modello principale-agente (o modello di agenzia) è uno strumento analitico per analizzare dal punto di vista economico le relazioni contrattuali in presenza di asimmetria informativa. • Un individuo (l’agente) deve scegliere un’azione fra diverse alternative. Quest’azione influenza sia il proprio livello di benessere che quello della controparte (il principale). • Il principale ha la possibilità di fissare le regole di ripartizione del risultato che deriva dall’azione scelta dall’agente. Diventa importante, allora, definire le regole di divisione del risultato fra principale e agente. Politica Economica - Luca Salvatici 26 Esempio Relazione fra proprietari dell’impresa (azionisti) e amministratore delegato (top manager). • La partecipazione al contratto deve risultare economicamente conveniente per l’agente. Questa condizione si definisce vincolo di partecipazione. • Occorre tener conto che le decisioni di gestione vengono prese dal manager e non dagli azionisti ma che comunque la scelta dell’agente sarà quella che massimizza la sua utilità. Questa condizione viene definita vincolo di incentivazione. • Il contratto di remunerazione proposto dal principale deve tener conto di questi due vincoli. • Essi riassumono un trade-off fra assicurazione del rischio sostenuto dall’agente e incentivazione d’impegno. Politica Economica - Luca Salvatici 27