IL MITO - scuole in rete per chi viene da lontano

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IL MITO
La parola mito viene dalla parola greca mythos, che significa parola, discorso, racconto.
Che cos’è il mito? Il mito è un racconto che risponde a molte domande degli uomini: come è nato
l'universo? Come è nato l'uomo? Come sono nati gli animali, le piante, la terra, le stelle? Come sono nate le
prime società? Il mito spiega tutte queste cose.
Perché l’uomo inventa i miti? Perché l’uomo ha bisogno di capire quali sono le sue origini ( = da dove
viene) e di spiegare tutte le cose che sono intorno a lui, per esempio perché c’è il fulmine, oppure cosa sono le
stelle. Per l’uomo dell’antichità la natura, la vita e la storia sono un insieme di cose senza senso. L’uomo
dell’antichità non conosce le leggi della natura, né le cause della vita e della morte, né tanti fatti storici. Per
questo l’uomo non capisce la realtà e ha paura. Il mito è un modo per ordinare e conoscere la realtà.
Che cosa raccontano i miti? Spesso i miti raccontano fatti successi in un periodo molto lontano, che
viene prima della storia.
Chi sono i protagonisti dei miti? Di solito i protagonisti dei miti sono dei ed eroi. Gli dei e gli eroi
sono antropomorfi ( = sono fatti come gli uomini), immortali ( = non muoiono mai) e onnipotenti
( = possono fare tutto quello che vogliono). Gli dei e gli eroi vivono grandi avventure e cambiano il mondo e
la vita degli uomini con le loro azioni.
Quando e dove nascono i miti? Tutti i popoli hanno i loro miti. Spesso popoli vissuti in epoche
diverse e in luoghi molto lontani fra loro hanno miti simili. Per esempio il mito del diluvio ( = temporale
molto forte e lungo, molto pericoloso per gli uomini e gli animali) è presente in tante culture diverse.
Questo è possibile per due motivi:
1. i viaggiatori raccontavano le stesse storie in tutti i posti che visitavano
2. tanti uomini hanno cercato di spiegare gli stessi fenomeni in modi più o meno simili.
Come si raccontano i miti? All’inizio gli uomini raccontano i miti a voce. Solo più tardi i miti sono
scritti.
IL TEMPO DEL MITO
Il tempo del mito è simile a quello della fiaba. Le fiabe iniziano con "c'era una volta"; i miti iniziano con
espressioni come : "in quel tempo", "in origine", "quando ancora non c'era tempo".
Il tempo del mito è un momento sacro, che comprende il passato lontano, l’oggi e il domani, cioè è
eternamente presente. Il tempo del mito è anche ciclico, cioè si ripete all’infinito.
ESEMPI:
1. in origine il mondo è nato dall’acqua. Ogni volta che nasce una cosa nuova, questa cosa viene
dall’acqua, cioè si ripete il mito delle acque primordiali ( = le acque da cui nasce tutto)
2. per i contadini ogni anno, alla fine dell'inverno, il dio morto rinasce e porta sulla terra la primavera,
cioè una nuova vita per i campi e le piante.
LO SPAZIO DEL MITO
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Lo spazio del mito non è tutto uguale. Al centro del mondo di solito c’è un luogo sacro, per esempio una
montagna. Altri luoghi sacri sono i templi. Questi luoghi sono sacri perché sono la via di comunicazione fra
l'uomo e dio.
LA MITOLOGIA GRECA
La mitologia greca è la raccolta di tutti i miti e le leggende degli antichi Greci.
La mitologia greca comprende molti racconti che spiegano l’origine del mondo e parlano della vita e delle
avventure di dei e dee, eroi ed eroine, mostri e altre creature mitologiche.
La mitologia faceva parte della vita quotidiana degli antichi Greci. I Greci consideravano la mitologia come
parte della loro storia. Tutte le persone di cultura dovevano conoscere la mitologia greca. I Greci usavano i
miti per spiegare i fenomeni naturali (per esempio i temporali, il ciclo del sole…), le differenze culturali, le
guerre, gli accordi politici. Per i Greci era molto importante dimostrare che uno dei loro re discendeva da un
dio o da un eroe ( = era figlio o nipote di un dio o di un eroe).
LE FASI DELLA MITOLOGIA GRECA
La mitologia dei Greci è cambiata nel tempo, perché si è adattata all’evoluzione della cultura greca.
PRIMA FASE: I miti delle origini. Sono miti sulle origini del mondo, degli dei e della razza umana.
I Greci più antichi erano agricoltori e cercavano di spiegare ogni aspetto della natura attraverso le storie di dei
e dee. OPERE IMPORTANTI: La Teogonia e Le opere e i giorni, scritti da Esiodo.
SECONDA FASE: Gli dei e gli uomini vivevano insieme liberamente. Sono racconti dei primi rapporti tra
dei, semidei e uomini mortali ( = che non sono immortali, cioè muoiono).
Quando la Grecia è stata invasa da tribù provenienti da nord, queste nuove popolazioni hanno portato con sé il
culto di nuovi dei, che erano legati alle idee di forza, eroismo e violenza. I Greci hanno fuso
( = messo insieme) alcune vecchie divinità greche con gli dei adorati dalle tribù di conquistatori: così sono nati
nuovi dei. Altre vecchie divinità greche sono state dimenticate e abbandonate.
TERZA FASE: L’epoca degli eroi. In questo periodo gli dei sono meno presenti e i protagonisti dei racconti
sono gli eroi. OPERE IMPORTANTI: l’Iliade e l’Odissea di Omero raccontano i fatti legati alla guerra di
Troia.
LA MITOLOGIA ROMANA
La mitologia romana è l’insieme delle credenze mitologiche degli antichi Romani.
Si divide in due fasi:
1. PRIMA FASE: nasce nei primi anni della storia di Roma, non ha rapporti con la tradizione greca e
etrusca. Finisce verso la fine dell’Età della Repubblica. È un insieme molto ricco di leggende sulla
fondazione e lo sviluppo di Roma; i protagonisti delle leggende sono umani e dei. I Romani vogliono
dare origini divine alla città di Roma. ESEMPIO: La leggenda del fondatore di Roma, Romolo.
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2. SECONDA FASE: inizia alla fine dell’Età della Repubblica, è soprattutto letteraria, prende spunto
dalla mitologia greca e dalla mitologia etrusca. Quando i Romani iniziano a conquistare nuovi territori
abitati da altri popoli, prendono anche i miti di quei popoli.
LA PRIMA FASE:
Nella religione romana antica ci sono due tipi di dei:
1. gli indigetes sono gli dei del popolo romano
2. i novensiles sono gli dei che i romani prendono più tardi da altri popoli
I romani chiedono agli dei di aiutarli nei loro lavori di tutti i giorni. Per esempio i Lari proteggono i campi e
la casa, Cerere controlla la crescita del grano, Pomona controlla la frutta. I romani organizzano per gli dei i
lectisternia, cioè feste speciali, in cambio del loro aiuto. Durante queste feste i romani mettono le immagini
degli dei intorno a tavole piene di cose buone da mangiare. Le cose da mangiare sono un regalo per gli dei.
LA SECONDA FASE:
Quando i romani conquistano altri territori e altri popoli conoscono nuovi dei. I popoli con cui i romani
entrano in contatto sono: gli italici, gli etruschi, i greci. I romani prendono da questi popoli solo gli dei che
sono più vicini al mondo romano.
Esempio: la storia del popolo romano racconta che i romani sono molto forti e conquistano altri popoli. I
romani inventano miti che spiegano i fatti della loro storia, mentre non hanno miti che spiegano le origini del
mondo (come i greci). Anche i primi re di Roma, ad esempio Romolo, sono a metà fra la storia e il mito.
I romani lasciano i popoli conquistati liberi di continuare a pregare i loro dei. Secondo i romani gli dei di un
popolo conquistato sono importanti come gli dei del popolo romano. I romani prendono dai popoli conquistati
(italici e greci) alcuni dei importanti, come Diana, Minerva, Ercole e Venere.
FESTE RELIGIOSE
Tra le più importanti feste religiose romane ci sono:
1. i lupercalia. Sono una festività antica, in origine in onore di Luperco, dio degli italici. Si celebra il 15
febbraio nella grotta del Lupercale, sul colle Palatino ( = un colle molto vicino a Roma). Secondo la leggenda
una lupa ha dato il suo latte ai gemelli Romolo e Remo in questa grotta. Romolo poi ha fondato Roma e è
diventato il primo re di Roma.
2. i saturnalia. Durante l’impero i saturnalia vanno dal 17 al 23 dicembre. In questi giorni tutte le attività si
fermano; gli schiavi tornano liberi (ma solo fino alla fine della festa), le persone si scambiano regali e tutti
sono felici.
RELIGIONE E POLITICA
Per i romani la religione e la politica sono molte vicine. Per questo, fin dalle origini di Roma, le persone che
hanno ruoli importanti nella religione hanno anche cariche giuridiche e politiche importanti. Questo aspetto
diventa ancora più forte durante l’età dell’impero, quando l’imperatore è visto come un dio.
DALLA RELIGIONE ROMANA ANTICA AL CRISTIANESIMO
Il cristianesimo si diffonde sul territorio dell’impero romano dal I sec. d.C. Molti imperatori (come Nerone e
Diocleziano) cercano di fermare la diffusione del cristianesimo, ma non ci riescono. Il cristianesimo diventa
sempre più importante fino a quando diventa la religione ufficiale dell’impero con l’editto di Costantinopoli,
un documento scritto dall’imperatore Teodosio I nel 392. Questo documento vieta tutti i culti pagani ( = non
cristiani) e cancella le forme della religione romana antica.
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