Febbre Suina: l`Oms avverte: «il virus può mutare in una forma

Voci dal Sud
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AnnoV° nr. 5 Maggio 2009
Medicina
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Febbre Suina: l’Oms avverte:
«il virus può mutare in una forma
ancora più aggressiva»
Pericolo di una pandemia - Rischio vittime pure negli Usa; Washington
dichiara lo stato d’emergenza - In Messico 86 morti. Sei casi sospetti in
Spagna, due in Francia
Giampaolo Pioli
Gazzetta del Sud
NEW YORK - Nella prima domenica con le chiese aperte
ma senza messe e le partite di calcio a porte chiuse, i morti
in Messico per l’influenza killer sono saliti a 86 e i casi di
contagio a 1478.
Cresce la paura di una diffusione globale in tutto il mondo.
L’America ha dichiarato lo stato di «emergenza sanitaria» mettendo il Ministro dell’Interno, Janet Napolitano,
alla guida di una task force nazionale di prevenzione.
La dottoressa Anne Schuchat, del Centro per il controllo
e la prevenzione delle malattie, ha detto in un briefing telefonico con i giornalisti che le autorità sanitarie si stanno
preparando a una propagazione della malattia oltre ai 20
casi confermati negli Stati Uniti e ha aggiunto: «Temo che
avremo dei morti». Barack Obama viene «tenuto costantemente aggiornato» sulla situazione.
Il Presidente messicano Calderon ha ordinato che tutti
coloro che presentano sintomi di contagio rimangano in
isolamento.
Da oggi chiunque intenda entrare negli Stati Uniti dal
Messico o da altri Paesi che denunciano situazioni di contagio verrà sottoposto a uno speciale scrupoloso esame
medico e se risulterà portatore di sintomi influenzali verrà
messo in «quarantena».
A New York resterà chiusa, almeno fino a domani, la
scuola del Queens frequentata dagli otto studenti risultati
positivi all’influenza suina.
Sette i contagiati in California, due in Kansas e Texas,
uno nell’Ohio.
L’America ha nei magazzini 50 milioni di dosi di vaccino
e 12,5 milioni sono già state messe a disposizione e spediti
nei vari Stati.
Fortissimo l’allarme anche in Nuova Zelanda per un gruppo di dodici liceali rientrati da una vacanza di tre settimane
in Messico, tutti coi sintomi dell’H1N1.
Si registrano anche: sei casi “sospetti” (con
sintomatologia) in Spagna (tre in Catalogna), due persone
sotto osservazione in Francia, casi finora isolati, comunque da verificare, in Grecia e Israele.
Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, pochi minuti prima che la Casa Bianca annunciasse la conferenza
stampa domenicale d’emergenza col Ministro dell’Interno
Janet Napolitano, è apparso davanti alle televisioni per dire
in inglese e spagnolo: «Se avete i sintomi dell’influenza e
non vi sentite bene, correte all’ospedale.
Se non vi sentite bene non andate a lavorare. Ma informate il vostro medico».
La mobilitazione sanitaria in Messico, Stati Uniti e Canada è enorme.
Migliaia di «medici detective» sono stati distribuiti nei
tre Paesi per coordinare migliaia di presìdi sanitari volanti.
Le scuole risultano i più rischiosi centri di contagio soprattutto a New York e le autorità stanno valutando anche
la possibilità di chiuderne diverse se necessario.
La monitorizzazione in America attraverso il “Center for
Desease Control” di Atlanta viene aggiornata ogni 12 ore.
Da Ginevra l’organizzazione mondiale della sanità con-
ferma che «il mondo non è mai stato così pronto» ad affrontare una eventuale pandemia, ma ammette anche che
l’influenza suina proprio per questa dimensione di «virus
cosmopolita» potrebbe presentare aspetti «molto più severi» nei prossimi giorni.
Obama, come si diceva costantemente aggiornato, si è
dichiarato «molto preoccupato per i recenti casi di influenza» e il consigliere per la sicurezza nazionale John
Brennan ha insistito sul fatto che in questi casi sorveglianza e comunicazione corretta sono considerati «un’altissima priorità».
La proclamazione dello «stato di emergenza» in tutti gli
Stati Uniti «è una procedura standard – ha tenuto a sottolineare la Napolitano – e non indica un’oggettiva minaccia alla salute pubblica».
Ma a preoccupare è la rapida capacità di mutazione mostrata dal virus H1N1.
Il ceppo è noto subito
a tutti grazie a un’italiana:
Ilaria Capua
La preziosa banca dati è stata voluta
testardamente dalla dottoressa!
Gazzetta del Sud
ROMA - È stata tesa grazie
all’italiana Ilaria Capua, direttrice del Laboratorio di riferimento
di Fao (Food and agriculture
organization) e Oie (Office
international des epizooties)
sull’aviaria presso l’Istituto
Zooprofilattico delle Venezie, la
“rete” che ha permesso di ricostruire in tempo record
l’identikit genetico del virus A/H1N1 responsabile dell’influenza dei suini. Non appena identificata dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie, la sequenza genetica
del virus è stata immediatamente depositata nella banca
dati ormai pubblicamente accessibile ai ricercatori di tutto il
mondo voluta dalla ricercatrice, la Gisaid (Global initiative
for sharing avian influenza data), gestita dall’Istituto svizzero di bioinformatica (Sib). Qui dall’agosto scorso sono
raccolte tutte le sequenze genetiche dei virus influenzali
umani e animali. Prima le informazioni si trovavano in una
banca dati ad accesso riservato. L’idea d’una banca dati
accessibile subito a tutti – un aiuto ai ricercatori che lottano contro il tempo – fu della Capua quando nel 2006 lavorava sull’aviaria.