STORIA DELLA NOTAZIONE MUSICALE Voce13 I motivi della

STORIA DELLA NOTAZIONE MUSICALE
Voce13
I motivi della scrittura della musica, si legano a necessità di tramandabilità, archivio, fissazione dell’opera in
originale, importanza di lasciare il segno di quello che l’autore ha scritto.
I sistemi di notazione nel tempo e nelle vari luoghi fisici sono stati diversi, anche se ora la omologazione
ormai ha universalizzato il sistema, rendendo il sistema poco entomusicale.
E’ da tempo relativamente recente che la musica viene insegnata, e quindi la notazione, non serviva, e per
secoli la musica veniva tramandata oralmente.
La pratica improvvisativa, dove da un’idea scritta e/o riportata, quindi non esecuzione di una cosa scritta,
ma improvvisata su un testo linea melodica base viene ancora ora utilizzata vedi jazz, blues.
Altra necessità di scrittura è scaturita dalle forme come le sonate, i concerti, quartetti, sinfonia: quindi la
necessità di suonare assieme per mezzo di partiture per strumenti diversi che suonano assieme. A fine 800
si arriva alla ipercodificazione delle musica dove tutto è segnato, tempo, altezza, dinamica, espressione.
Voce14
Nelle numerose scritture censite finora, poco più di un centinaio, il sistema più diffuso comune a queste è
quello di usare le lettere dell’alfabeto.
Dall’occidente le prime notazioni segnavano l’altezza del suono, con qualche segno di modalità di
esecuzione: durezza, dolcezza, incisività
LINEE DI CONTINUITA‟
SPAZIO-TEMPORALI
Mesopotamia
OPTOCENTRISMO
Prime testimonianze di scrittura per musica (Nippur, ca. 2000 a. C.)
“Istruzioni per uso di strumenti a corda”
…
Ugarit
Segmentazione del continuum
linguistico-musicale
Nippur
Tradizione greco-romana
Medioevo
Rappresentazione segnica
XXI secolo
Evoluzione teorico-pratica
SNM_1 - Introduzione
SNM_1 - Introduzione
10
12
SNM_1 - Introduzione
11
Le prime forme di scrittura attraverso i greci provengono dalle culture fenice del Libano e Mesopotamiche
dove la parola viene segmentata in fonemi, quindi come la parola è formata dalle lettere anche la musica
viene segmentata in altezze in un continum a differenza di raffigurazioni grafiche(ideogrammi), che
indicano una parola un concetto e solo quello(cinese).
Tavoletta d‟argilla (ca. 2500 a. C.)
Elenco di oggetti, tra cui le 9 corde musicali (= note), 23 tipi di
strumenti musicali (vari tipi di arpe, lire e strumenti
sconosciuti)
Ki-na-ru
Dialogo tra un maestro e un allievo.
Unico testo di “lezione di musica”.
Età ellenistica (“323 – 31 a.C.”)
.
kinnor (arpa di Davide)
SNM_1 - Introduzione
13
SNM_1 - Introduzione
14
SNM_1 - Introduzione
“Intavolatura” in antico Babilonese (2000-1700 a.C.) con titoli:
“intonazione” e “incantesimo”.
Unico testo musicale completo: inno del tardo periodo di Ur, su scala
discendente di Fa.
La più antica notazione musicale conosciuta.
Informazioni su liuto a 4 corde. Presenza di tastiera sul manico con valori
semitonali e tonali accuratamente calcolati.
Testimonianza di manuali in istituzioni educative di 4000 anni fa.
SNM_1 - Introduzione
20
Qui sopra un papiro dove
sopra il testo si vedono
segni che indicano il
suono da accompagnare
alla parola
15
Altro sistema per trasmissibilità del messaggio sonoro, da eseguire, con la tecnica della mano dove gesti
codificati indicano le altezze come le note in un pentagramma. Metodo chironomico: derivazione probabile
degli accenti grammaticali soprattutto accento acuto e grave in modo che con il gesto della mano del
praecentor potesse esprimerla a beneficio dei cantori disposti di fronte a lui.
Da questi si venne a poco a poco sviluppando un sistema di segni, i neumi, che indicavano più suoni riferiti
alla nota o alle note da cantare su se stessa.
Teoria
INDIA
Purandara Dasa (1480 – 1564)
“padre” della musica carnatica
SNM_1 - Introduzione
Note
Pianeti
Sa
Ri
Ga
Ma
Pa
Dha
Ni
Saturno
Venere
Luna
Sole
Mercurio
Giove
Marte
Sesso Elementi Giorni
M
M
F
M
F
M
F
Aria
Aria
Acqua
Fuoco
Terra
Fuoco
Acqua
Musica monodica
Sabato
Venerdì
Lunedì
Domenica
Mercoledì
Giovedì
Martedì
SHRUTI: 22 microintervalli disuguali entro l‟ottava
RAGA: (diverse centinaia) concetto complesso:
- Scala modale
- Ornamenti specifici
- Formula melodica
- Indicazioni esecutive (attacco, registro, durata, …)
Relazione tra Raga, astri, ore del giorno, elementi, …
SNM_1 - Introduzione
23
24
SNM_1 - Introduzione
India – Note e pause
SNM_1 - Introduzione
SNM_1 - Introduzione
26
27
TIBET
Parte di una composizione tibetana del XIX secolo.
SNM_1 - Introduzione
30
YUE
CINA
“un oceano sconfinato
nel quale si può avanzare indefinitamente
nel tempo e nello spazio”
7 millenni di storia
“La musica è la sostanza dell‟universo,
la natura degli esseri. L‟unione con
questa sostanza, l‟accordo con questa
natura, questo è l‟armonia.”
(250 a.C.)
Musicista: mediatore tra Terra e Cielo
YUE
SNM_1 - Introduzione
32
SNM_1 - Introduzione
33
Ideogrammi
Nella musica cinese (giapponese, balinese, …):
ideogrammi = sillabe = note
Intavolatura per Guqin (1425)
SNM_1 - Introduzione
35
SNM_1 - Introduzione
34
25
Voce015
Usare l‟alfabeto
Doppia notazione greca
Alfabeto fenicio (strumentale) (krusis)
Alfabeto attico (vocale)
(lexis)
Era cristiana
Sistema alfabetico: dalla Grecia classica e
ellenistica all‟Occidente medievale, attraverso:
De Musica (Severino Boezio, ca. 480 – ca. 525)
SNM_1 - Introduzione
SNM_1 - Introduzione
41
46
SNM_1 - Introduzione
48
Tornando al concetto che la notazione musicale usava quella alfabetica dal 4° 5° secolo a.c. in Grecia per la
notazione musicale venivano usava due alfabeti: l’attico per la vocale e fenicio per la strumentale. Tutto
questo arriva fino a Roma del 4° 5° sec. d.c. dove il primo trattatista Boezio comincia a scriverne la teoria
nel suo De Musica.
Severino Boezio, De Institutione Musica
SNM_1
Illustrazione della scala greca e dei
generi diatonico, enarmonico e cromatico
Introduzione
52
Nel sistema di notazione greco non sono segnate solo le altezze, ma anche le durate, visto che nella poesia,
i testi, le vocali possono essere lunghe e/o corte, e dove addirittura la stessa parola assume significato
diverso a seconda di come viene più o meno allungata la vocale in essa.
Inizialmente le note venivano associate alle lettere, una nota una lettera, e già con le maiuscole e le
minuscole si posso segnare due ottave. Interessante è notare il moto contrario in questo organum, prima
forma polifonica, in questo “ad organamun facendum” trattato milanese del 1000 circa.
Scrittura alfabetica
Oggi
Paesi anglosassoni
A = la
B = si
C = do
D = re
E = mi
F = fa
G = sol
Flat = b
Sharp = #
SNM_1 - Introduzione
53
Sistema tedesco
(anche paesi Nord Europa)
A = la
B = si b
C = do
D = re
E = mi
F = fa
G = sol
H = si
SNM_1 - Introduzione
Cis/Des = Do#/Reb
Dis/Es = Re#/Mi b
Fis/Ges = Fa#/Solb
Gis/As = Sol#/La b
Ais/B = La#/Sib
54
Scrittura dei semitoni con la estensione is e es per per i bemolle e i diesis soprattutto usato in area
nordeuropea.
Ci sono voluti quasi 1000 anni per dare una codifica precisa alla notazione musicale, per arrivare al 20°
secolo dove tutto viene smontato per esigenze diverse di sonorità, forme, strumenti nuovi. I cambiamenti
radicali nella scrittura musicale si avranno in coincidenza di quei momenti di passaggio da un sistema
concettuale ad un altro(come dalla monodia del gregoriano alla polifonia): il novecento che ha fatto
esplodere tanti vulcani, aveva forse bisogno di mettere in crisi anche il modo di scrivere.
Voce023
Non tutte le culture hanno prediletta l’altezza il parametro più importante da notare, e questo dipende
dalla struttura generale culturale. Per noi è stato cosi almeno dai Greci in poi, con la notazione alfabetica
ancora in uso in certi ambiti.
Ora noi usiamo la notazione neumatica, pallini su righi, è stata un’ evoluzione lenta dal sec. IX in su fino al
XV. Sec.
Notazione musicale
SCRITTURA
a.a. 2013-2014
STORIA della NOTAZIONE MUSICALE 3
Obiettivi
Perché scrivere?
(prof.ssa Federica Fortunato)
• Pluralità di obiettivi
• Trasformazioni della percezione e della
trasmissione
2. SCRIVERE LE ALTEZZE
Notazione neumatica (secc. IX – XV)
- Tradizione
- Diffusione
- Controllo della costruzione
Risultati
- Permanenza del repertorio (potenziale)
- Perdita elementi dinamici (trasformazione/arricchim)
- Specializzazione
separazione
TRIENNIO III
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Fra i vari motivi per cui si comincia a notare come sopra, molto importante, è dovuto alla nascita della
polifonia, per cui per suonare assieme importante era codificare l’insieme delle linee melodiche e
soprattutto ritmiche.
Il controllo della costruzione libera il fatto di inventare cose nuove e fissarle elaborarle, per non essere
costretti a forme tradizionali che per la loro essenza fondata sul tramandazione erano sempre le stesse e
semplici, visto che erano trasmesse oralmente, anche se il fatto di fissare esattamente tutto altezze,
dinamiche, tempo forse porta ad una perdita di immediatezza, di improvvisazione.
Questo concetto di partitura con tutta la descrizione di cosa esattamente fare, concetto occidentale, porta
ad alla perdita di interpretazione, mentre in altre culture, non è cosi, dove solo viene messo a disposizione
una traccia su cui interpretare.
Questo soprattutto nell’ottocento crea la divisione tra compositore ed esecutore/interprete.
Inoltre la notazione, la scrittura, comporta un’ educazione alla lettura e quindi studio con la nascita di una
nuova figura del musicista, non più artigiano che acquisiva melodie, forme, musiche, per via orale ascolti,
esempi, senza acquisire una tecnica di lettura. Questo soprattutto nel popolare visto si poteva manifestare
solo nel contesto per cui deve essere eseguita(esempio donna nenia funerale)
CONTESTO
CULTURALE
GENERALE
SPECULAZIONE
TEORICA
Notazione = strumento = TECNOLOGIA
TIPOLOGIA
PRODUZIONE
NOTAZIONE
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Sistema di regole
proprio del discorso
proprio della
musicale
trasposizione scritta
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Nella notazione fino ad un certo momento non si poteva scrivere se non in tempo ternario (santa trinità),
influendo non da poco, per la scrittura.
GRECIA: alfabeto fenicio (16 segni)
alfabeto attico (24 segni)
ROMA: sostituzione alfabeto latino
riduzione a 15 segni (A – P)
IX secolo: riduzione a 7 segni (A – G)
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Dall’utilizzo delle lettere dell’alfabeto per simbolizzare le altezze, passando, per Roma si arriva al medioevo
in cui si usano solo 7 lettere per le sette note
Epitafio di Sicilo
Possa tu brillare, fin che vivi.
Non ti affliggere troppo per
alcuna cosa.
La vita dura poco; il tempo
reclama il suo termine.
Epitafio di Sicilo (testo)
Ὅζον ζῇς, θαίνοσ,
Rallegrati, mentre vivi,
μηδὲν ὅλως ζὺ λσποῦ·
Non cedere alla sofferenza
πρὸς ὀλίγον ἐζηὶ ηὸ ζῆν,
La vita dura solo un attimo
ηὸ ηέλος ὁ xρόνος ἀπαιηεῖ.
E il tempo reclama la sua fine.
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Da questo primissimo testo musicato greco, dove sotto v’è il testo in mezzo l’altezza, sopra il tempo, in
alcuni casi anche le legature.
Tu Patris sempiternus es Filius
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Esempio di notazione dove il testo viene messo direttamente sul rigo all’altezza dell’intonazione voluta.
La stessa frase in notazione alfabetica
(Guido d‟Arezzo, Epistola de ignoto cantu)
D
F
G G
GG G a
FED
Tu Patris sempiternus es Filius
GG G
F
4 righe (grammata = lettere alfabetiche)
con C (= do)
con F (= Fa)
con disposizione di LETTERE su righe e spazi
con disposizione di NEUMI su righe e spazi
a
G G
Guido d‟Arezzo (ca. 995-1050)
F
Micrologus: esempio anche di notazione polifonica letterale
E
D
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
D
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Grande contributo lo da Guido d’Arezzo che passa dalla disposizione di lettere su righe e spazi con
neumi(segni), NOTE
Principali monasteri
Linee evolutive
PALEOFRANCA
FRANCOTEDESCA
[Sangallo, area D - CH]
Metense
Bretone
[Laon, Metz] [Chartres]
Francia Scandinavia Italia Nord
Italia Nord
Normanni (XI sec.)
Italia Sud
Laon: ricerca ricchezza espressiva
Ricerca indicazioni dinamico-agogiche
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Neumi e ligaturae
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Puctum e virga sono segni originali dai quali nascerà la longa e brevi.
Dalla combinazione dei segni come dove due note una legate indicano la salita dalla nota più bassa a quella
più alta PES, o dalla alta alla bassa CLIVIS, e se tre note SCANDICUS, e CLIMACUS ecc.
Notazione metense (tardo IX secolo)
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Manoscritto dove testo viene accompagnato da segni di altezze non ben definite, non su righe
Questa è una notazione neumatica adiastematica.
Voce 024
Notazione aquitana
Diastemazia
Notazione metense
Centro: Abbazia di St. Martial a Limoges (fondata 848).
La più importante per la storia e lo sviluppo della musica liturgica
in Francia.
Notazione aquitana: prime esperienze (fine sec. X: riga a secco)
scrittura organa a 2 voci (XII sec.)
Es. precedente:
Antifonario, Ufficio di S. Remigio (1° ottobre)
Passo in avanti: riga orizzontale con neumi intorno.
Riga: a. graffio su pergamena
b. riga inchiostrata
c. linea rossa (F)
d. 2° linea gialla (C)
Centro: St. Martial (Limoges)
Tra i più antichi documenti di liturgia musicale
francese (IX secolo: conosciuti meno di 40 MSS in
tutta Europa)
Spagna
Neumi in campo aperto, senza alcuna indicazione di
altezza (completa dipendenza da tradizione orale)
Italia: Guido d‟Arezzo (sec. XI)
Diastemazia: uno dei più importanti eventi della storia della
musica occidentale
Entro sec. XII: diffusione diastemazia in tutta Europa
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
In primis poi si comincia a “segnare” una riga, graffiata sul foglio per non sporcare il testo sacro, si passa poi
a segnarla con inchiostro come riferimento. Poi si passa alle 2 righe dove entro si muovono le note tra il
minimo e il massimo (2 righe colorate), per poi passare a 3: si comincia a parlare di NOTAZIONE
DIASTEMATICA, grande conquista nell’evoluzione della notazione
Notazione aquitana ca. 1030
Notazione diastematica
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
a 2 righi
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Notazione
paleo-franca (sec. XI)
Notazione adiastematica
(Codice Angelica)
Area di St. Amand
Palinsesto originario XI secolo:
unica riga rossa (F)
Secolo XIV: mantenimento testo e riga con
aggiunta di 4 linee rosse per scrittura parte
di una messa polifonica.
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Notazione
sangallese
(1° metà XII sec.)
Codex Sangallensis 359 (X secolo). Scrittura adiastematica o “in campo aperto”.
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Primo sviluppo
in senso diastematico
(indicazione relativa
delle altezze)
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Voce 025
Notazione quadrata
Derivata da neumi aquitani
Esigenza maggiore chiarezza diastematica
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Tetragramma
Graduale Aboense
Introito Gaudeamus omnes
(XIV – XV)
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
A destra notazione tipica del canto gregoriano su tetragramma ancora in uso adesso
Siena
(metà XV sec.)
Notazione
quadrata
(ca. 1400)
3 o 4 linee
Inno di S. Giovanni (ca. 800)
SNM3_2 - Scrivere le
(diverso da melodia usata altezze
da Guido)
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
Esempi di notazione già evolute con PES, CLIVES, TORCULUS ecc.
Graduale triplex (1979)
SNM3_2 - Scrivere le
altezze
GRADUALE TRIPLEX 1979
Graduale nelle tre più importati notazioni
antiche dove si vedono differenze tra la
notazione quadrata e le precedenti
adiastematiche che nel segno, nel tratto
danno qualche indicazione in più che ora
purtroppo noi forse non sappiamo nemmeno
interpretare
Voce034
a.a. 2013-2014
STORIA della NOTAZIONE MUSICALE 3
(prof.ssa Federica Fortunato)
3. Rappresentare le durate: dai rapporti
elementari al sistema mensurale.
TRIENNIO III
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Piedi principali
Ordinare il mondo
Pirrichio
Giambo
Trocheo Tribraco
Dattilo
Anapesto
΄ρσθμός (rythmos) = numero
“misurare con esattezza”
Greci
Segni sopra le vocali:
assenza =
Via via allungabile (raddoppio progressivo?)
__ __ __ __
ΧΡΟΝΟ΢ ΠΡΟΣΟ΢
(chronos protos = tempo primo)
-
Spondeo - SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Mentre per le altezze la notazione è stata più perspicace per la durata i tempi sono stati più lunghi e
complessi. Di base si parte dalla divisione di durata tra lunga e breve. Dalla combinazione di brevi e lunghe
abbiamo una grande molteplicità di metri. I metri sono la combinazione di unità più brevi chiamate piedi,
piedi ritmici. Per esempio taa-ta è lunga-breve, oppure ta-taa, breve-lunga, creo così una serie di piedi: se lo
faccio per 5 volte, per esempio, faccio un pentametro jambico, se sei è un esametro jambico. Vedi piedi
principali. Ricordiamo i valori di base sono breve e longa.
E fermo restando che nel medioevo bisognava mantenere i tempi ternari i ritmi dovevano ricadere su
questi ritmi come il giambo breve longa(due brevi uniti), trocheo lunga(due brevi uniti) breve che avevano
base tre, ma i greci avevano anche tempi binari e quaternari come per l’anapesto e spondeo
Trattati medievali
De Institutione harmonica (Hucbald de Saint-Amand)
Musica Enchiriadis
Dialogus de musica (Oddo di Cluny)
Ad organum faciendum
Ermanno il Contratto
Micrologus (Guido)
____900_______1000_______1100_______1200_________1300______________
Johannes de Garlandia
Ars cantus mensurabilis
(Francone di Colonia)
Ars Nova (Vitry)
Ars Nove Musice (de Muris)
Pomerium artis musicae …
(Marchetto da Padova)
Tropario di Winchester
Codex Calixtinus
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Fra i vari trattati musicali del medioevo importante è ars cantus mensurabilis dove viene riconosciuto la
necessità di non legare il ritmo a modi ritmici fissi codificati, ma liberi di muoversi a seconda delle esigenze
del canto senza ingabbiare: quindi a ogni diverso segno attribuisco un singolo valore e questo sopratutto
con la polifonia. Questo si sviluppa in area nord francese, parigina, alla sorbona, scuola di Notre Dame
attraendo musicisti, matematici, trattatisti, filosofi e non a caso il trattato in questione è di un Francone di
Colonia(area tedesca).
Voce034
Notazione modale (ritmica)
XIII secolo
Notazione modale (1° metà)
Notazione mensurale (2° metà)
Notazione quadrata (primi 25 anni)
Notazione prefranconiana (ca.1225 – 1260)
Notazione franconiana (ca. 1260)
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Nel secolo XIII si passa dalla notazione modale alla mensurale. Già si assestata la notazione diastematica
per la successione degli intervalli con i punctum con i punti con o senza la virga: quadrato con o senza
gambetta e in questo momento si comincia a fissare che il quadrato senza la gambetta è una longa con la
gambetta una breve anche se non precisa come rapporto fra loro. Dal trattato della notazione franconiana
ca. 1260, si comincia a fissare i rapporti tra le note e alle suddivisioni del suo valore.
Negli organum medioevali le voci mantengono il ritmo modale fissato dalla notazione modale sopra
riportate, mantenendo un ritmo ternario, ma molto ingabbiato.
Notazione modale
Rigidità e ripetitività. Limiti reali e apparenti
Johannes de Garlandia
Walter Odington
Teoria modale: apre la strada alla ritmica „occidentale‟
Origini:
Leoninus (modello da De Musica di Agostino)
Nascita spontanea da pratica compositiva XII secolo
(sintesi di pratiche polifoniche precedenti)
Molte eccezioni: aggiunte, sottrazioni di note;
interruzioni nello scorrere del „modo‟
…
SNM3_3 - Rappresentare
teorizzazione 6 modi ritmici
Identificazione dei modi: ligaturae iniziali
I.
322
II.
223
III.
133
IV. 3 3 1
V.
33
VI. 4 3 3
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
le durate
Riquadro a dx dove si identificano i modi ritmici da usare in modo ripetitivo, per almeno 3 4 giri e poi si
potevano cambiare.
La distribuzione delle voci poteva essere a libro
Distribuzione delle voci su codici
PARTITURA
(v. Perotinus)
A LIBRO (parti separate su diverse pagine
e zone della pagina)
(da XIII a XVI secolo)
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
- Rappresentare
Liber quindecimSNM3_3
missarum,
Roma, Andrea Antico, 1516)
le durate
E questo lo troveremo anche fino al 500 fino al madrigalismo molto usato per le varie voce dove addirittura
si arriva ad avere un solo libro per ogni parte: distribuzione a libro.
Così diventa molto più riconoscibile la materia musicale, la individualità, l’indipendenza delle singole voci.
Nella polifonia noi godiamo della totalità, qui si vede la singolarità di ogni voce inventata INDIPENDENTE.
Voce036
NOTAZIONE MENSURALE
2° metà XIII secolo
Attribuzione valori precisi a brevis e longa: ■
■
Aggiunta semibrevis: ♦
Ligature: attribuzione valori specifici.
Definizione di plica, proveniente da brevis cauda o tractus.
Francone di Colonia
Petrus de Cruce
(fl. ca. 1290)
Ars cantus mensurabilis
(ca. 1260)
Ulteriori innovazioni
Valori più brevi
Punctum divisionis
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Affermazione notazione mensurale dove importante è il rapporto tra le note dove tra due segni deve
esistere sempre lo stesso rapporto e si comincia ad accettare, nel 300’ che la suddivisione non sia solo
ternaria(perfecta), ma anche binaria(imperfecta).
I trattatisti ragionavano e dominavano la musica come dei numeri, ed non erano i menestrelli che
componevano melodie, ma matematici, fisici, filosofi, che così chiamano la nuova corrente culturale, che
meglio si sono chiamata “ars nova” come qualcosa di nuovo, ma ragionato pensato evoluto.
ARS NOVA
Muris: la più completa trattazione teorica del suo tempo:
- Aspetto “numerico” (misura del tempo e dei valori musicali):
descrive la musica misurata come un sistema in cui si parte
dall‟unità (la maxima) e si identificano i valori via via minori con
un procedimento di divisione ternaria.
- Aspetto filosofico: definisce il sistema di notazione secondo i
principi di “segno” e “significato”
- Aspetto tecnico: riconosce che la pratica moderna ha portato
molte novità e motivi di controversia
- Aspetto storicistico: riconosce che la musica e la sua
definizione teorica sono in costante divenire
(sec. XIV)
Jacobus Leodiensis (di Liegi), Speculum Musicae (
Philippe de Vitry, Ars Nova Musicae
Johannes de Muris, Ars novae musicae
Ritmo: più precisa la durata di semibrevis
Rapporti fra note: MODUS (longa –brevis)
TEMPUS (brevis – semibrevis)
PROLATIO (semibrevis – minima)
Rivalutazione tempo binario
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
VALORI
Notazione nera (XIV e XV)
Notazione bianca (metà XV e XVI)
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
minima)
Voce038
Simbolo
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Tempus
Prolatio
Misura
moderna
O.*
Perfectum
Maior
9/8
O
Perfectum
C.
Imperfectum Maior (P)
6/8
C
Imperfectum Minor (I)
2/4
(Perfecta)
Minor (I)
3/4
Il punto deve essere interno al cerchio o C.
Rapporto tra tempo ternario binario su ternario binario
9/8 ternario su ternario perfetto
¾ ternario su binario perfetto minore
6/8 imperfetto maggiore
2/4 imperfetto minore
MENSURALITA‟ - ITALIA
Divisio prima:
Binaria:
Divisio seconda:
Quaternaria
!! !!
♦♦
Ternaria:
Senaria
Senaria
imperfecta
perfecta
!!! !!!
!! !! !!
PADOVA (XIV-XV)
Muris: la più completa trattazione teorica del suo tempo:
■
Brevis: valore base
♦♦♦
Novenaria
!!! !!! !!!
- Aspetto “numerico” (misura del tempo e dei valori musicali):
descrive la musica misurata come un sistema in cui si parte
dall‟unità (la maxima) e si identificano i valori via via minori con
un procedimento di divisione ternaria.
• Marchetto da Padova
- Aspetto filosofico: definisce il sistema di notazione secondo i
principi di “segno” e “significato”
• Antonio da Tempo (XIV)
- Aspetto tecnico: riconosce che la pratica moderna ha portato
molte novità e motivi di controversia
• Prosdocimo de Beldemandis
[Università da 1222: matematici, astronomi, „musici‟]
(1° metà XIV)
(XIV-XV)
Divisio tertia:
Octonaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪
♪♪♪♪
Duodenaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪
- Aspetto storicistico: riconosce che la musica e la sua
definizione teorica sono in costante divenire
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Marchetto da Padova
1318: Lucidarium in arte musicae planae
1319: Pomerium artis musicae mensuratae
Prima trattazione teorica
tempi “perfetto e imperfetto”
Antonio da Tempo
[grammatico, magistrato]
1332: Summa artis rytmici vulgaris dictamini
Elenco forme polifoniche profane
Trattazione teorica
(elaborazione sistema notazionale moderno)
2/4
3/4
6/8
9/8
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Importante Marchetto da Padova scrisse il trattato Pomerium….. sulla teoria dei tempi perfetto e
imperfetto.
Voce047
Nel medioevo 3/400 si definiscono 4 tempi(prolazioni) rapporti delle semibrevi e delle minime, si definisce
il tempo base come la musica abita il tempo e per diversi secoli si tennero queste quattro possibilità di
tempi musicali. Potevano essere minor o major, imperfetto o perfetto, tempo dispari: ternario, tempo: pari
binario. Quindi combinando queste due possibilità potevamo avere le quattro combinazioni
Simbolo
Tempus
Prolatio
O.*
Perfectum
O
Perfectum
C.
Imperfectum Maior (P)
6/8
C
Imperfectum Minor (I)
2/4
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Maior
Misura
moderna
9/8
(Perfecta)
Minor (I)
3/4
Il punto deve essere interno al cerchio o C.
Ed erano associati a dei simboli il cerchio per il ternario sopra, se ho mezzo cerchio ho il binario sopra, il
puntino mi dice la perfezione se sotto rimettiamo il ternario sotto, e se non c’è(il puntino) l’imperfezione
quindi sotto il binario.
MENSURALITA‟ - ITALIA
■
Brevis: valore base
Divisio prima:
Binaria:
♦♦
Divisio seconda:
Quaternaria
Ternaria:
Senaria
Senaria
imperfecta
perfecta
!!! !!!
!! !! !!
!! !!
♦♦♦
Novenaria
!!! !!! !!!
Divisio tertia:
Octonaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪
♪♪♪♪
Duodenaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Marchetto da Padova comincia a riscrivere in modo laico slegandosi dai modi imperfetti e perfetti(ternari)
la teoria dei tempi e suddivisione delle note partendo da una note che si può dividere in due o tre parti.
A fine 300 ini 400 le note venivano scritte sempre in nero, ma più tardi diventerà anche bianca e questo per
consumare meno inchiostro e per macchiare meno il nuovo supporto a dispetto del vecchio: dalla
pergamena alla carta. Inoltre esteticamente era più bello con le note bianche.
Notazione bianca
XV secolo: Tendenza generale alla
semplificazione
Notazione bianca: verso metà XV secolo
Uso delle proportiones = riduzione valori note
secondo proporzioni aritmetiche
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
SNM3_3
- Rappresentare
Esempio
da Codici
trentini (XV sec.)
le durate
Da notare la colorazione diversa dal nero, rossa, nero binario, rosso ternario. Scrittura usata “a libro”
Voce048
Parecchia musica del medievo fiammingo sono custoditi a Trento in un museo
Eton Choirbook, ca. 1490.
SNM3_3
- Rappresentare
Esempio
da Codici
trentini (XV sec.)
le durate
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Da notare notazione bianca con anche note rosse per il cambio del ritmo.
Canone mensurale dove il tempo della
voce ripetuta può cambiare ritmo,
i simboli a fine rigo si chiama custoza,
segnano la nota caporiga susseguente
Canone mensurale a 3 voci.
Josquin, Missa L‟homme armé super voces musicales
Realizzazione:
SNM3_3 - Rappresentare
levoce
durate
1 voce in proportio tripla, 1
in integer valor, 1 voce in proportio dupla
Ecco primo esempio di partitura per tastiera con due
righi per le due mani e con la divisione delle battute
e travature tra le note più brevi.
Righi con otto righe e due chiavi.
Frescobaldi, Toccate, 2° libro - 1627
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Fescobaldi con a quattro pentagrammi l’ultima con
chiave di basso a quattro voci soprano, contralto,
tenore basso.
Frescobaldi, Fiori musicali, 1635
SNM3_3 - Rappresentare
le durate
Voce049
Nel cinquecento si comincia a riconoscere il fare nell’arte e quindi l’importanza del suonatore
Intavolatura
Notazione mensurale: per polifonia vocale
a.a. 2013-2014
STORIA della NOTAZIONE MUSICALE 3
(prof.ssa Federica Fortunato)
Pratica strumentale
4. Dall‟occhio alla mano: la notazione
„diretta‟ delle intavolature
TRIENNIO III
Metodo indiretto: appello a nozioni intellettuali
Metodo diretto: rappresentazione posizioni
Tasti
Corde
Imboccatura
• Scrittura come rappresentazione delle posizioni sullo
strumento
• Sistema integrato (neumi + lettere o numeri)
Strumenti
Liuto, chitarra, arpa, …
Organo, clavicembalo, …
XV – XVII: preferenza per intavolatura
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
E il diffondersi della pratica del suonare sviluppa l’intavolatura più semplice da imparare e mettere in
pratica, rappresentazione di cosa fare per ottenere il suono, la musica
XVI secolo
Verso il PROTAGONISMO
della MUSICA STRUMENTALE
 Valorizzazione e riconoscimento intellettuale
 Allargamento uso (dilettanti, professionisti, …)
 Sviluppo di un REPERTORIO specifico
 Semplificazione NOTAZIONE
SNM3_4 - Intavolature
Il liuto tipico era formato da undici corde, ma alcune sono a coppie ed e come se fossero a sei e
l’accordatura va di quarte tranne una terza e le corde hanno un nome proprio
4 famiglie principali
Liuto rinascimentale a 6 ordini di corde (11)
Italiana: speculare (Alto – basso = Grave – acuto) con numeri
[tranne Luis de Milan]
Spagnola: (Basso - Alto = Grave – acuto) con numeri
Francese: con lettere
Tedesca: no righe, ma lettere e cifre, come per l'organo.
Durate: sopra, con gambi verticali.
Nomi delle corde:
Canto, Sottana, Mezzana, Tenore, Bordone, Basso
SNM3_4 - Intavolature
Suggerimenti per trascrizione: procedere riga per riga (orizzontalmente).
Intavolatura italiana per liuto
Petrucci, Intabolatura de lauto (1507-1508)
Primo esempio di Intavolatura per liuto (con musiche di Spinacino e Dalza, 4 volumi)
6 linee (5 corde doppie del liuto + cantino): sol – do – fa – la – re - sol
Numeri = tasto da premere (= numero di semitoni: possibile fino a 9 e oltre)
Valori: segni superiori
Utilizzate “battute” corrispondenti a 2/4.
Punto: diteggiatura (.= indice; ..= medio)
Petrucci, 1507
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Intavolatura italiana: 6 righe come le corde, i numeri indicano i tasti da premere, i simboli sopra per
il tempo, e i puntini per la diteggiature, niente pollice, un puntino indice
Vincenzo Galilei, Canzone a tre voci con relativa intavolatura italiana
SNM3_4
- Intavolature
per liuto a sei cori,
tratta dal
Fronimo (1569), p. 14.
SNM3_4 - Intavolature
3 voci più intavolatura dove si vede che da disposizione delle altezze delle voci e simmetrica alle corde sul
manico.(la intavolatura spagnola non lo è, simmetrica)
Intavolatura francese per liuto
Attaignant, 1529: prime intavolature francesi
5 righe (i suoni più gravi indicati sotto al rigo);
6 righe a fine secolo
Jean Mouton
(1459 – 1522)
Lettere: a= corda vuota; b= semitono superiore, ecc.
(Lettere: corrispondono alle „tacche‟ del manico)
Varie innovazioni durante 1° metà XVII; grande uso abbellimenti.
Difficoltà: riconoscere “battuta” (no stanghette, usate solo per i Rit.)
Trattini verticali (collegamento tra note di stesso accordo)
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Particolarità intavolatura francese è l’utilizzo delle lettere al posto dei numeri e la “a” è la corda vuota e l’1
parte con la lettera “b”.
Voce053
Intavolature italiana per liuto(strumento per eccellenza per trasportare musica polifonica)
6 corde simmetriche alle note sul pentagramma, a intervalli di 4° tranne una di 3°; i numeri indicano il tasto
da premere in relazione alla corda da pizzicare. Lo zero indica di non premere alcun tasto. Le gambette
sopra con le sbarrette indicano il tempo della nota e un po’ alla volta i segni verticali divisione di battuta.
Il puntino indica la diteggiatura, senza: pollice, un puntino: indice, due puntini: medio.
Vincenzo Galilei, Canzone a tre voci con relativa intavolatura italiana
SNM3_4
- Intavolature
per liuto a sei cori,
tratta dal
Fronimo (1569), p. 14.
Importante trattato sull’uso del liuto di V. Galilei, del 1569, è il Fronimo. Qui sopra partitura con due
scritture diverse, uno mensurale per le voci, l’intavolatura per il liuto.
Nel sistema spagnolo stesso sistema di intavolatura, ma con le corde in modo contrario dell’Italiano.
Jean Mouton
(1459 – 1522)
Airs de differents autheurs
messe in intavolatura da
Gabriel Bataille, Pierre
Ballard (1617)
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Anche qui due scritture mensurale e intavolatura e tempo raffigurato con il simbolo della nota nella sua
durata(dx)
Intavolatura tedesca per Liuto
Combinazione di numeri e lettere
Corde (5, senza la più grave: liuto a 5 corde)
Numeri 1-2-3-4-5: rappresentavano la corda vuota.
Lettere: rappresentavano posizione sulla tastiera:
a,b,c,d,e: 1° tasto (1 semitono)
f,g,h,i,k : 2° tasto (1 tono)
l, m,n,o : 3° tasto (1 tono e ½)
p,r,s,t,u : 4° tasto (2 toni)
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Intavolature tedesco con lettere maiuscole minuscole, minuscole con lineetta sopra, indica le note e
l’ottava, dove a questo punto non servono le righe, immagine a sinistra.
Voce 54
Intavolature per tastiera tedesco
Frammento Robertsbridge
(ca. 1360)
Frammento Robertsbridge
2 fogli da MS più ampio
Linea superiore: notazione mensurale
Linea inferiore: notazione alfabetica
Contenuto: 6 brani
3 estampie
3 trascrizioni di mottetti
(2 da Roman de Fauvel)
FR: inglese, ma probabile riferimento a
originale italiano
Più antico esempio di notazione tedesca?
Destinazione: organo (prob.)
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Esempio di antica intavolature tedesca per tastiera con notazione mensurale per mano dx e intavolatura
per la sx
Arnolt Schlick, Tabulaturen... (1512)
Prima stampa di musica per tastiera.
Uso note bianche
Lettere
Ottava bassa: trattino sotto lettera
Durate: v. Buxheimer Orgelbuch
(ma S[emibreve] indicata da assenza di segno)
Pause: Т (= S); T capov. (= M[inima])
No stanghette (note e lettere riunite in gruppi separati)
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Particolare intavolatura mensurale intavolata con il segno delle pause
Modello spagnolo:
Juan Bermudo (1510-1516)
"Declaracion de instrumentos musicales“ (Libro IV)
Numerazione da 1 a 42
(ottava bassa diatonica anche con sib,
poi cromaticamente fino a la‟‟)
Italia:
Antonio Valente, "Intavolatura de cimbalo“, Napoli 1576
Notazione numerica (numeri da 1 a 27 per i soli tasti bianchi)
SNM3_4 - Intavolature
SNM3_4 - Intavolature
Intavolatura spagnola per tastiera con i numeri sopra o sotto la linea indica l’ottava e i segni X o b sono per
l’alterazione.
Claudio Merulo,
Toccata (1598)
SNM3_4 - Intavolature
Stampatore: Simone Verovio
Intavolatura per tastiera di Merulo on ottagramma sotto che ha due chiavi.
Frescobaldi,
Toccate, canzoni, … (1637)
SNM3_4 - Intavolature
Frescobaldi sei righe sopra sotto otto, a più voci,
SNM3_4 - Intavolature
Per arrivare poi per la polifonica ai classici 4 pentagrammi, uno per voce.
Voce066
A fine 600 pieno rinascimento un noto manuale di notazione musicale fu Il Transilvano di Girolamo Diruta:
Girolamo Diruta, Il TRANSILVANO (1593)
Dialogo sopra il vero modo di sonar
Organi, & Istromenti da penna
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
Esempi di cadenze da notare come via via che la voce è superiore più densa è la scrittura.
GIROLAMO FRESCOBALDI
G. Frescobaldi, Toccate. Libro secondo (1627)
G. Frescobaldi, Fiori musicali (1635)
(Ferrara, 1583 – Roma, 1643)
“Sintesi” tra scuola veneziana e
scuola napoletana.
Teoria degli “affetti”
Espressività (da modelli vocali)
Virtuosismo
Scrittura idiomatica
Scrittura:
SISTEMA per TASTIERA (per le 2 mani)
PARTITURA (per le 4 voci)
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
Frescobaldi grande compositore per tastiera ebbe l’ambizione di sviluppare la tecnica di esecuzione che
esprima le emozioni gli affetti senza le parole appunto solo con la musica. Come prima nel 500 si vuole
esprimere l’emozione con le parole con il canto ora nel 600 lo si vuol fare anche e solo con lo strumento.
Nelle toccate per clavicembalo da notare nello spartito la parte del basso mano sx con otto righe e 2 chiavi
di fa (chiave di fa 2 quadratini assieme a 2 palline) e do e la chiave di violino sulla mano di e si. E’ una
partitura per tastiera. Il tratto è ben chiaro: “toccata”. Poi a dx sempre una toccata più formale e severa,
per organo e con le parti ben separate anche eseguibili con strumenti diversi.
L‟armonico pratico al cimbalo
1708
Francesco GASPARINI
(1661 – 1727)
Guida per il basso continuo
L'armonico pratico al Cimbalo. Regole,
Osservazioni, ed avvertimenti per ben
suonare il Basso, e accompagnare sopra il
Cimbalo, Spinetta, ed Organo di Francesco
Gasparini Lucchese, Maestro di Coro del
Pio Ospitale della Pietà, in Venezia, ed
Accademico Filarmonico di Bologna.
Voce 067
Couperin scrisse un’ importante trattato sugli abbellimenti da mettere un sopra le note sul pentagramma
partendo dalla base degli abbellimenti dei gruppetti di note do si do o do re do o do re do si do. Attenzione
anche alla postura al modo di suonare, posizione della mano. Primo trattato che parla della fisiologia
L‟Art de toucher le Clavecin
(1717)
François COUPERIN
(1668 – 1733)
Uno fra i primi (e ancora uno
dei più importanti) trattati di
prassi esecutiva del „700.
Indicazioni precise per
l‟esecuzione dei suoi brani;
particolare insistenza sugli
abbellimenti.
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
Da notare sul rigo del basso le quattro pause
da sedicesimo, quarto, ottavo, sedicesimo
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
Versuch über die währe Art
das Clavier zu spielen
(1753)
Carl Philip Emanuel BACH
(1714 – 1788)
Saggio sul vero modo di
suonare il cembalo
Illustrazione di molti aspetti
della prassi dell‟epoca.
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
SNM3_5 - Notazione per
tastiera
Altro musicista e trattatista che inizia a segnare le espressioni come la p. di piano, il tr del trillo e le legature
e l’utilizzo dei numeri sulla linea bassa per il basso continuo.
Si continua ad aumentare le informazioni sulla partitura, altezza, tempo, dinamica, abbellimenti,
espressione, legature, alterazioni.
Voce 68
Fine 800’ grande evoluzione estetica mette in dubbio se quello che è scritto basta per l’interpretazione.
L’evoluzione della notazione passa per altezza della nota, poi la durata i rapporti delle note e delle pause,
poi metriche di base, le stanghette delle battute, alla fine la dinamica, fraseggio, abbellimenti e altri
elementi interpretativi come si segni di agogica, (aumentando, crescendo, diminuendo, con sentimento, con
veemenza, ecc. ecc.) e questi si interpretano in base anche allo stile dell’epoca del brano da eseguire.
I forti di Chopin non sono i forti di Listz
XVIII secolo
Staccato e legato
Musica per clavicembalo: uso legature sempre più frequente,
soprattutto in Francia.
«si troverà un segno nuovo di cui la figura è ‟: esso indica
la conclusione delle melodie o di quelle che noi chiamiamo
Frasi armoniche e serve per far capire che si deve separare
un poco la fine del Canto prima di passare a ciò che segue.
Questo piccolo silenzio è quasi impercettibile se, tuttavia,
non sarà osservato le persone di gusto capiranno che
manca qualcosa nell‟esecuzione; in una parola, questa è la
differenza tra colui che legge di seguito e chi invece si
ferma ai punti e alle virgole. Questi silenzi dovrebbero
essere fatti sentire senza alterare il ritmo.»
«E‟ un ornamento apprezzato e gradito del suonare, quello di
distinguere chiaramente tutte le note, e di legarne abilmente
qualche altra, così come è insegnato in modo appropriato nel
canto. Per distinguere e marcare le note, si devono sollevare
le dita velocemente ma non troppo in alto; per esempio, nel
fare una diminuzione o un altro gruppo di note consecutive,
si deve sollevare con prontezza un dito quando si percuote
l‟altro e così per tutte le altre […]
Per legare le note, esse si devono ben percepire ma senza
togliere le dita così velocemente come prima: questa maniera
è tra la chiarezza e la confusione, e vi partecipa un poco
dell‟una ed un poco dell‟altra. Si pratica normalmente nei Port
de voix [appoggiature] ed in certi passaggi […]. »
Couperin, da Prefazione del 3° libro dei Pièces de Clavecin
Guillaume-Gabriel Nivers
NON SCRITTO
“Nous écrivons différement de ce que nous executons.”
François Couperin
PRASSI
SOSTANZA
“[…] non si deve interpretare la musica obbedendo
ciecamente alla notazione […], ma cercando di
pervenire alle realtà concettuali, estetiche,
assiologiche ed epistemiche che si celano dietro a
quei segni visivi.”
Eero Tarasti*
“fino al tardo diciassettesimo secolo la diffusione di
composizioni, specialmente per strumento a
tastiera, era in modo predominante una
trasmissione attraverso manoscritti; il contatto
personale tra insegnante e alunno rendevano
superflua una notazione nei particolari
dell‟esecuzione.
Con l‟espansione successiva di musica in stampa e
il formarsi di un tipo di musicista non
professionista, divenne necessario sostituire la
tradizione orale con le indicazioni in notazione.
Così , ad esempio, la musica per tastiera in stampa
di Bach è segnata più attentamente di quella
trasmessa attraverso i manoscritti.”
Ludger Lohmann, 1982
Rispetto gli italiani che leggono quello che scrivono precisamente come pronuncia, i francesi parlano non
proprio come è scritto, anzi suonano: hanno una grande distanza tra quello che scrivono e quello che
interpretano. Altro grande trattatista e stavolta sul violino è Leopold Mozart: insisteva sull’importanza
sull’acculturamento del musicista a tutto tondo, lingua, letteratura ecc.
Voce 077
Notazione per la nuova musica. Nel XX secolo dopo tutta la storia che aveva inglobato tutti i parametri per
la lettura: le altezze attraverso la scrittura diastematica degli intervalli, dei tempi mensurale, gli
abbellimenti, le dinamiche, le agogiche, vengono nel romanticismo tutti i scritti come anche il carattere e le
sfumature: il margine dell’esecutore è molto limitato, tranne l’interpretazione.
Si è arrivati all’ipertrofismo e non si ha più nulla da descrivere e per scrivere la notazione si sente la
necessità di qualcosa di nuovo
Nel XX sec. ci si pone il problema di come cambia l’idea di cosa intendo un’ opera musicale, porta a
ripensare le modalità nella scrittura. Uno degli elementi che influisce sono i nuovi suoni e i nuovi metodi si
suonare soprattutto nelle percussioni. Quindi in molti autori vengono messe i discussione anche
l’esecuzione dove l’autore da i pezzi musicali e la totale libertà di esecuzione: fa quello che vuoi quindi da
parte dell’esecutore la necessità di improvvisare e di averne la capacità a differenza di aver invece tutto
perbene scritto in tutti i suoi parametri.
Voce 078
I grandi cambiamenti le grandi conquiste di scrittura vengono dalle necessita di scrittura in base
all’esecuzione come nella polifonia dove la necessità di segnare più linee melodiche in altezza, ma
soprattutto nel tempo per la sincronia e l’uso del basso continuo con la cifratura e una composizione che
via via viene caratterizzata dall’armonia.
Ora nel nostro secolo vengono due filoni, la musica elettronica e l’uso dei rumori come suoni, quindi l’uso
dei nuovi materiali sonori. Nuove strutture come il serialismo e la dodecafonia che però necessita di una
notazione molto precisa: il compositore è il progettista che governa tutto. D’altro canto si sviluppa l’estetica
della libertà della casualità ESTETICA DELL’AMBIGUITA’ dove do il pezzo delle indicazione, ma totale libertà
di esecuzione.
Già nell’estetica romantica si sente la necessità di nuove soluzioni con tempi non con che non seguono
esattamente quelli segnati con l’inserimento di parti in piccolo, o scritture molto espanse che danno l’idea
del brano vedi qui sotto List e Debussy
Liszt, Preludio da Douze études d‟exécution
trascendante (1852)
Debussy, Danseuses de Delphes,
da Préludes, Livre premier (1911)
Ferruccio Busoni (1866-1924)
Saggio per una nuova estetica della musica (1911)
Notazione = semplice espediente per fissare l‟idea del
compositore
Esecuzione = ispirazione per convertire i segni alla creatività
originaria
“Quello che l‟ispirazione del compositore perde
necessariamente attraverso la notazione,
il suo interprete deve ripristinarla attraverso la propria.”
“LA MUSICA E‟ NATA LIBERA ED È DESTINATA
A RICONQUISTARE LA SUA LIBERTÀ”
“Nel momento in cui la penna se ne impadronisce, il
pensiero perde la sua forma originarle. L‟intenzione di
fissare l‟idea con la scrittura impone già la scelta della
battuta e della tonalità. Il mezzo formale e sonoro, per il
quale il compositore deve pur decidersi, determinano
sempre più vie e limiti. Anche l‟esecuzione di un pezzo è
una trascrizione, e anche questa non potrà mai far sì che
l‟originale non esista, per quanto libera ne sia l‟esecuzione.
Giacché l‟opera d‟arte musicale sussiste intera e indenne
prima di risuonare e dopo che ha finito di risuonare, è
insieme dentro e fuori del tempo, e la sua essenza è quella
che ci può dare una tangibile rappresentazione del
concetto dell‟idealità del tempo, altrimenti inafferrabile.”
“L‟esecuzione della musica proviene da quelle libere
altezze dalle quali la musica stessa è discesa.
Quando essa corre il rischio di divenire terrena,
all‟esecuzione spetta di risollevarla, aiutandola a
ritrovare il suo originario „librarsi‟. Se dipendesse dai
legislatori, lo stesso pezzo dovrebbe esser suonato
sempre nello stesso modo a ogni esecuzione. La
natura alata ed espansiva del divino fanciullo vi si
oppone.”
“L‟esecuzione deve sciogliere la rigidità dei segni e
rimetterli in movimento.”
Ferruccio Busoni
Busoni, importante pianista e trascrittore delle maggiori opere per organo a pianoforte di Bach, in suo
saggio per l’estetica della musica partendo dal rapporto tra autore ed esecutore: c’è una distanza tra la
musica scritta e la stessa suonata, non è possibile racchiudere in una scrittura l’idea musicale esatta
dell’autore. Considerava la notazione come un medium che va sempre sorpassata, attraverso
consapevolezza, istruzioni, sensibilità. L’autore ha una sua idea, ma mai riuscirà a trasferire sul
pentagramma la sua idea musicale e qualcosa viene perso ed è questo che l’interprete deve restituire
quella creatività iniziale, con le conoscenze, la sensibilità, l’esperienza. Se voglio eseguire devo dare vita alla
musica segnata dai segni sul pentagramma.
Alois Hába (1893 – 1973)
• Moltiplicazione delle altezze
• Allargamento del concetto di suono
musicale
Scale per terzi di tono
Scale per quarti di tono
Scale per dodicesimi di tono
(scrittura con segni ausiliari)
• Elettroacustica
• Tempo e ritmo
Costruzione di strumenti a tastiera e a fiato (trombe,
clarinetti) in grado di produrre quarti e sesti di tono.
Allargamento e sfruttamento delle zone estreme degli strumenti con lo sfruttamento degli armonici.
Oppure ulteriore frammentazione degli intervalli con scale fino a dodicesimi di tono.
VOCE
Intonazione
Parlato
Diversa gradazione tra parlato e suono intonato:
Sprechgesang
Parlato intonato
Parlato/cantato a altezza indeterminata
Parlato semplice
Parlato libero
(v. serie slides: Dettagli di notazione musicale moderna)
Nella voce comincia Shoenberg utilizza il Sprechesang: canto parlato. Dove il canto viene solo indicato
all’inizio come altezza e poi viene lasciata la libertà di intonazione libera in modo da rompere il canto lirico
dando un senso di indefinitezza, quindi prendere le note in certi punti del testo, ma poi lasciarle subito
discostandosi poco per poi riprenderle dove scritto nel testo.
Voce079
Il primo autore e teorizzatore dei cluster è l’americano Henry Cowell.
Henry Cowell
New musical resources, New York, 1930
Molte delle innovazioni musicali del primo dopoguerra.
superare la rigidità temporale della griglia notazionale
“assegnare alle note nuove forme che indichino valori ritmici
diversi, come un triangolo, un rombo, …”
Battuta: non più un vincolo metrico alla cui regolarità vanno
ricondotte le irregolarità ritmiche
Henry Cowell, da Dynamic motion (1916)
Manifesto del Futurismo (1909)
1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla
temerarietà.
2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra
poesia.
3.La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi e il sonno. Noi
vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di
corsa, il salto mortale , lo schiaffo ed il pugno.
4. Ed è dall'Italia che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto travolgente
e incendiaria, col quale fondiamo oggi il "Futurismo", perchè vogliamo liberare
questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni
e d'antiquarii.
(seguono altri 7 punti)
Filippo Tommaso Marinetti
La teoria dei futuristi: il mondo moderno è caratterizzato dalle macchine, la violenza è ineliminabile e noi
attraverso l’arte dobbiamo manifestare questo, per far suonare un violino allo stesso modo antico come ce
lo insegna l’accademia noi siamo diversi vogliamo ricostruire l’universo anche sonoro.
Ecco che cercano rumori forti, strani, aspri arrivando al concetto di suono-rumore creando un’estetica del
rumore. Creano cosi anche l’intonarumori, come gli ululatori, i rombatori, crepitatori, ronzitori, i
gorgoliatori. Usati anche insieme ad un’orchestra
George ANTHEIL
Ballet Mécanique (1924)
Predominio ritmo, spesso a carattere brutale.
Uso di:
Suoni industriali
Musica atonale
Jazz
1° versione:
16 pianisti (4 diverse parti)
2 pianoforti
4 grancasse
3 xilofoni
1 tam-tam
7 campanelli elettrici
1 sirena
3 motori d‟aeroplano (diverse dimensioni,
2 in legno, 1 in metallo)
Edgar VARESE
(Parigi, 1883- New York, 1965)
“Per lungo tempo ho atteso che l’elettronica
venisse a liberare la musica dalla scala
temperate e dalle limitazioni degli
strumenti musicali. Gli strumenti elettronici
costituiscono il primo, portentoso passo
verso la liberazione della musica.”(Varèse)
IONISATION
(1929 –1931)
Organico: 37 strumenti per 13 esecutori: piatto cinese, 18-18
campanacci, gong, 3 tam tam, 2 bongos, 3 casse rullanti,
tamburo militare, 2 sirene (1 acuta e 1 grave), tamburo a
frizione, tamburino, 3 blocks cinesi, claves, triangolo,
maracas, tarole (tamburino militare francese), piatti, piatto
sospeso, 2 sonagli, campane, guiro, nacchere, glockenspiel,
incudine, celesta e pianoforte.
Varèse definisce la disposizione degli esecutori.
Titolo: termine scientifico (ionizzazione delle molecole)
Struttura: no temi melodici, solo cellule ritmiche, trattate con
variazioni o espansioni, ripetute secondo programma
preciso e con sfumature dinamiche accuratamente indicate.
La musica diventa quasi un mezzo per organizzare il tempo, lo spazio, qualcosa che viene ad organizzarmi,
ad abitarmi uno spazio psicologico un tempo interiore una musica che diventa sempre meno
intrattenimento e sempre di più esplorazione di tante dimensioni.
Voce089
Respiri
Voce – Sprechgesang
Altezze indefinite
Pentagrammi con meno righe dove solo si indica va su o giù ma non definito come altezza
Le note a x sono quelle di Shoenberg dello sprechgesang, da prendere e poi liberasene subito.
Siamo in pieno clima espressionismo abbiamo senso completa divergenza, esplosione, non ritrovarsi nella
metodicità e senso di esplorazione e senso di instabilità e angoscia tipico dell’espressionismo.
Cluster
Sordina
Sordina apri o chiudi il suono, ma anche su una nota legata variandone il suono
Vibrato mutevole
Archi
Fiati
Percussioni e rumori
Tempo e ritmo
Cambiamento di tempo e ritmo
Parlato libero
Altezze da eseguire nel tempo stabilito
Voce – Variazioni timbriche
Glissando e portamento
Voce – con rumore
Voce088
H. Cowell inventore, e primo utilizzatore e scrittore dei cluster con tanto di notazione e come suonarlo.
Ha portato avanti anche altre riflessioni spinta avanzata sulla musica contemporanea, e dove non solo il
fatto di segnare l’insieme dei tasti, in modo preciso, il modo eseguirlo può essere diverso.
Altro autore analogo coevo a Cowell e Hyves con la sua “Concorde sonata” nella quale attraverso i vari
movimenti vuole rappresentare alcuni filosofi narratori scrittori artisti della sua zona del Massachusets
ancora legata alla colonizzazione degli Stati Uniti e che avevano lavorato nell’ambito di quella filosofia quel
misticismo chiamato trascendentalismo(prima filosofia autoctona statunitense): musica che diventa
sempre più complessa vuole sempre di più inglobare dei contenuti non solo descrittivi, ma delle parti che
hanno a che fare con la spiritualità, la politica, misticismo, filosofia. L’allargamento delle zone acustiche e la
conseguente scrittura ha a che fare con un pensiero sulla musica.
CONCETTO BASE
SCRITTURA: CORRISPONDENZA, SEGNO CONVENZIONE, CON EVENTO
NOTAZIONE: INGOBLATORE DI MOLTO ALTRO
Voce089
La musica ha sempre contenuto un pensiero un idea di civiltà un principio culturale e lo manifesta nella sua
architettura che nella notazione. Tutte le innovazioni sono collegate a un guardare considerare la musica
come una espressione sintetica di una cultura che guarda molto lontano, vedi Cage dove non ci si deve
fermare alla solo ascolto dei suoni. Se Cowell si devono anche parecchie riflessioni allo stato della musica le
sua diverse componenti e la revisione di alcuni concetti come il tempo lo spazio e l’armonia.
Cowell ha lavorato con il piano preparato prima di Cage.
Le esperienze della musica contemporanea comporta molti stili modi e quindi tipi di notazione o scrittura
musicale: se parlo di notazione nota che mi rimanda ad un effetto musicale e non linguistico rende stretto il
rapporto tra quello che noto e come farlo a differenza della scrittura che indica semplicemente un fonema
da riprodurre con convenzioni e un grafema. La notazione è come un disegno che posso intenderla più
libero più aperto più complesso, ma che può indicarmi molte più cose, come per esempio la tessitura
grafica e posso fare delle osservazioni al “disegno” della notazione che mi indica anche qualcosa in più della
semplice esecuzione dei suoni, diventa più analogico iconico
John Cage, Concert for Piano and Orchestra (ed. 1960)
Una notazione è una cristallizzazione di conoscenza che non è possibile alla predisposizione del segnale.
Ci sta dicendo che notazione mi rimanda a qualcosa di sintetico, complesso che non posso rimandare solo
ad un segno. Nella scrittura una lettera una parola indica solo quello, ma un segno posso vederlo in diversi
modi. Se voglio fare una trasposizione di una di una idea musicale già data intendo una partitura come una
scrittura dove tutto è segnato in tutti i suoi parametri e la eseguo in base a della convenzioni: la leggo
sapendo cosa fare.
Se la musica nel novecento per alcuni autori ha voluto andare oltre la semplice rappresentazione di quello
che voglio suonare con gli strumenti, o con la voce e volendo dare più significato e dare più libertà
all’esecutore e ed ascoltatori si è dovuto cambiare paradigma, concetto di rapporto tra quello scritto e
l’eseguito e il pensato. Ecco che un segno, una palla, un tratto intricato o quant’altro questo non mi
rimanda più a qualcosa di specifico un contenuto complesso da codificare e se ne ho parecchi su un foglio
simulano una scena, uno spazio dove l’autore ha immaginato dei possibili rapporti delle cose e non mi
indica la successione, ma lascia un progetto aperto dove la musica attraverso diversi eventi in relazione
variabile tra di loro per farmi vivere un tempo. Io autore non ti do il tempo, l’inizio, la fine, lo svolgimento,
ma degli elementi, delle suggestioni e toccherà a l’interprete a riorganizzarle, metterle in relazione tra loro
anche organizzando il tempo sonoro. Importante nuovo concetto sonoro.
Cambiano dei parametri, come nella pittura, immagini non più organizzati codificati, ma presentati e lasciati
alla libera gestione della riorganizzazione a chi la vede.
Un’immagine di un oggetto per tante lingue diverse indica solo e comunque quell’oggetto, ma quello che
può ispirare può avere molteplici significati.
I lamenti funebri Frenoi di Penderechi. Si è costruito una serie di icone simboli, per dare delle impressioni
d’insieme, con informazioni di frequenze durate, gruppi strumentali, e anche se non conosco la musica
nella notazione classica, ne capisco l’idea di potenza o del farsi in espansione. Non da indicazioni esatte di
cosa suonare, ma aeree sonore, registri, tipi di intensità da suonare, timbri da sviluppare ad “libitum”.
Krzysztof
Penderecki
Threnos per le
vittime di
Hiroshima
(ed. 1961)
Dopo metà secolo, tutte le diversità di strade sviluppate, dodecafonia, serialismo, espressionismo,
impressionismo, simbolismo, date dalle avanguardie storiche si ampliano ancora di più, come la musica
dell’alea, musica del caso, più meno controllate ed estremistiche
Terry Riley, In C (1964)
Queste sono 53 idee musicali da suonare come voglio in sequenza, o tutti assieme, a gruppi, con strumenti
diversi a tempi diversi, e il tutto e mettersi d’accordo per dare un inizio e una conclusione univoca fissando
per esempio una durata: comunque una aleatorietà controllata.
1967
Piano phase
Cornelius Cardew, Octet ‟61 for Jasper Jones
ùùùùùùùùùùù
Simboli sul pentagramma da interpretare, 60 elementi che costituiscono una scena da interpretare anche
dal punto di vista fisico, con movenze del corpo. La notazione diventa non solo una sequenza da ricostruire,
ma un progetto e rimando ad una idea più complessa da interiorizzare come memoria per non lasciare
quello che si appena eseguito e non tenerlo in memoria, e questo nuovo sistema tende a imprimerci a
differenza della notazione “classica” che di dice di leggere ed eseguire solamente senza interiorizzare.
Voce090
Se fin prima l’autore mi mostra nella pagina con la notazione i segni e mi ordina tutto quello che devo fare
ora mi suggerisce, mi propone e mi chiede di pensare oltre di riorganizzare di pensare oltre di reinventare
di una composizione, esecuzione chi è l’autore? Questo è il concetto di opera aperta dove l’esecuzione non
si esaurisce mai, e ogni volta che viene eseguita deve riprendere l’idea. L’opera è importante come
progetto, ma a differenza di prima lo sviluppo lo fa l’esecutore.
L’autore simbolo di questa filosofia, che da modello di provocazione, dell’apertura delle diverse direzione
della manomissione dell’utilizzo del pianoforte strumento simbolo del romanticismo, utilizzo
dell’elettronica: quindi simbolo di tante cose diverse, ma di una in particolare l’uso del silenzio.
Music of Changes
Music of Changes
Prima opera in cui Cage modifica la notazione tradizionale
Elementi:
• Strutturazione temporale
• Autografia
• Indicazione discrezionale contenuta nelle note iniziali
Musica del cambiamento, musica per pianoforte che congloba comunque la scrittura tradizionale, ma
cominciano a far fermentare qualcosa di diverso e soprattutto non determinata.
Cage si rivolge anche ad altre culture come la cinese con il Libro dei mutamenti, forme casuali, simboli a cui
vengono associate dove viene lasciato al caso la composizione la sequenza della note.
Per esempio in music of changes oltre ai segni tradizionali innesto una scrittura autografa è che invenzione
di volta in volta, per indicare qualcosa che non codifico, e che mi è ispirata dal caso, dagli oracoli da divinità
casualità.
Cage:
Escludere TRADIZIONE ed EGO.
“E‟ possibile così costruire una composizione
musicale la cui continuità è liberata dal gusto
individuale, dalla memoria e anche dalla
letteratura e dalla „tradizione‟ dell‟arte.”
Già Webern utilizza la casualità(e questo riguarda solo per le note, il resto è ben governato), per estrarre a
caso le note quale doveva essere l’ordine proprio per non dare l’idea, l’andamento melodico di una cosa
pensata organizzata, ma poi e importante come costruisco e combino il tutto.
Nell’età romantica la musica voleva assumere delle idee filosofia un ‘idea profonda portatrice di valori ora
rispecchia una filosofia di vita, che diventa espressa nella musica.
Nel romanticismo la musica di voleva esprimere emozioni, sentimenti, pensieri, ideali anche legando vita
biografica e vita artistica, ma Cage da una composizione da il mio orientamento di vita e il mio
orientamento artistico, ma non centra niente con l’esprimere le mie idee. Il mio stile di vita segue
rappresenta il mio stile artistico, ma non esprime le mie idee. Per Cage io non esprimo me stesso nella mia
musica. Interessante Cage dice in musica non è importante quello che sentiamo, ma come nasce, che cosa
ci fa pensare, come si evolve tanto e vero che la parte udibile è la meno importante, ma quello che suscita.
I rumori sono l’agire di fare quel rumore, movimento, attorialità, l’agire, il dramma del mio pensare la
musica, anche l’imprevisto. Quindi l’obiettivo è che cosa metto in moto dal punto di vista della riflessione di
esegue e di chi ascolta. Vi è un aspetto pedagogico, come il 4,23 di silenzio, perché lo fa mette in
discussione l’esecutore, l’ascoltatore, a confronto, ascoltare quello che c’è intorno. L’imbarazzo del silenzio.
Grande lezione. Anche il fatto che comunque il silenzio non c’è. Il silenzio come strumento di
autoconoscenza
John Cage, Concert for Piano and Orchestra (ed. 1960)
Origine casuale: individuabile in passaggi ineseguibili
manualmente
Decisione lasciata all‟esecutore
Presenza di rumori (es. coperchio sbattuto su tastiera),
suoni non determinati per altezza
Obiettivo: non realizzazione attesa
“l‟inatteso è l‟elisir dell‟opera”
Experimental music
Cage, Experimental Music. A doctrine, 1961
“una cosa è comporre, un‟altra eseguire,
un‟altra ancora ascoltare. Cos‟ha a che fare
una con l‟altra?”
Experimental = un atto di cui non si conosce
il risultato
Ma se era vero che il tempo diventava
spazio,allora le mie notazioni musicali
potevano diventare arte grafica Da questo
nacque l'idea di produrre litografie,
serigrafie, acqueforti, utilizzando i miei
spartiti musicali.
John Cage
Che relazione c’è tra comporre, eseguire e ascoltare? Importante non è tanto sapere come va un testo, un
opera d’arte, ma come io entro in questa e sperimentare la situazione.
Ma quale è la relazione che lega i tre soggetti sopracitati?
John Cage: Spartito di Fontana Mix
Altro autore in cui si concentrano tante tensioni di questi decenni è Stockhausen dove troviamo aleatorietà,
uso vario tradizionale e anticonvenzionale di voci e strumenti, musica elettronica, uso di esperimenti
materici e un adeguamento del flusso temporale perché ci sono battute.
Troviamo flusso temporale e densità dove vediamo il passare delle proporzioni il niente, il tanto, la
sovrapposizioni varie, oppure l’unione di una scrittura matematica, progettuale innestata su una notazione
tradizionale che va di pari passo innervata da un tempo che torna su se stesso.
1956
1968
Il tempo diventa uno degli oggetti più importanti nella musica e con l’elettronica abbiamo la possibilità di
determinare e delegare in modo quasi asettico una produzione totale o sovrapposta al lavoro tradizionale
sul quale si può innestare un tempo più svincolato da parte dell’esecutore.
Altri parametri oltre al tempo, spazio abbiamo l’azione, quindi in partitura abbiamo scritto le azioni e gli
eventi sonori che ne derivano
Aktionschrifft
Caratteristica di molte partiture della seconda metà del
XX secolo (spec. anni ‟60- ‟70)
Partiture grafiche:
- identificano un sistema di elementi
- non si occupano di una serie di parametri (p. es. il
tempo)
- suggeriscono i procedimenti per produrre i suoni
- usano caratteri iconici (schemi, grafici, immagini, …)
Bussotti perdersi in un reticolo tracce sonore