STORIA DELLA NOTAZIONE MUSICALE Voce13 I motivi della scrittura della musica, si legano a necessità di tramandabilità, archivio, fissazione dell’opera in originale, importanza di lasciare il segno di quello che l’autore ha scritto. I sistemi di notazione nel tempo e nelle vari luoghi fisici sono stati diversi, anche se ora la omologazione ormai ha universalizzato il sistema, rendendo il sistema poco entomusicale. E’ da tempo relativamente recente che la musica viene insegnata, e quindi la notazione, non serviva, e per secoli la musica veniva tramandata oralmente. La pratica improvvisativa, dove da un’idea scritta e/o riportata, quindi non esecuzione di una cosa scritta, ma improvvisata su un testo linea melodica base viene ancora ora utilizzata vedi jazz, blues. Altra necessità di scrittura è scaturita dalle forme come le sonate, i concerti, quartetti, sinfonia: quindi la necessità di suonare assieme per mezzo di partiture per strumenti diversi che suonano assieme. A fine 800 si arriva alla ipercodificazione delle musica dove tutto è segnato, tempo, altezza, dinamica, espressione. Voce14 Nelle numerose scritture censite finora, poco più di un centinaio, il sistema più diffuso comune a queste è quello di usare le lettere dell’alfabeto. Dall’occidente le prime notazioni segnavano l’altezza del suono, con qualche segno di modalità di esecuzione: durezza, dolcezza, incisività LINEE DI CONTINUITA‟ SPAZIO-TEMPORALI Mesopotamia OPTOCENTRISMO Prime testimonianze di scrittura per musica (Nippur, ca. 2000 a. C.) “Istruzioni per uso di strumenti a corda” … Ugarit Segmentazione del continuum linguistico-musicale Nippur Tradizione greco-romana Medioevo Rappresentazione segnica XXI secolo Evoluzione teorico-pratica SNM_1 - Introduzione SNM_1 - Introduzione 10 12 SNM_1 - Introduzione 11 Le prime forme di scrittura attraverso i greci provengono dalle culture fenice del Libano e Mesopotamiche dove la parola viene segmentata in fonemi, quindi come la parola è formata dalle lettere anche la musica viene segmentata in altezze in un continum a differenza di raffigurazioni grafiche(ideogrammi), che indicano una parola un concetto e solo quello(cinese). Tavoletta d‟argilla (ca. 2500 a. C.) Elenco di oggetti, tra cui le 9 corde musicali (= note), 23 tipi di strumenti musicali (vari tipi di arpe, lire e strumenti sconosciuti) Ki-na-ru Dialogo tra un maestro e un allievo. Unico testo di “lezione di musica”. Età ellenistica (“323 – 31 a.C.”) . kinnor (arpa di Davide) SNM_1 - Introduzione 13 SNM_1 - Introduzione 14 SNM_1 - Introduzione “Intavolatura” in antico Babilonese (2000-1700 a.C.) con titoli: “intonazione” e “incantesimo”. Unico testo musicale completo: inno del tardo periodo di Ur, su scala discendente di Fa. La più antica notazione musicale conosciuta. Informazioni su liuto a 4 corde. Presenza di tastiera sul manico con valori semitonali e tonali accuratamente calcolati. Testimonianza di manuali in istituzioni educative di 4000 anni fa. SNM_1 - Introduzione 20 Qui sopra un papiro dove sopra il testo si vedono segni che indicano il suono da accompagnare alla parola 15 Altro sistema per trasmissibilità del messaggio sonoro, da eseguire, con la tecnica della mano dove gesti codificati indicano le altezze come le note in un pentagramma. Metodo chironomico: derivazione probabile degli accenti grammaticali soprattutto accento acuto e grave in modo che con il gesto della mano del praecentor potesse esprimerla a beneficio dei cantori disposti di fronte a lui. Da questi si venne a poco a poco sviluppando un sistema di segni, i neumi, che indicavano più suoni riferiti alla nota o alle note da cantare su se stessa. Teoria INDIA Purandara Dasa (1480 – 1564) “padre” della musica carnatica SNM_1 - Introduzione Note Pianeti Sa Ri Ga Ma Pa Dha Ni Saturno Venere Luna Sole Mercurio Giove Marte Sesso Elementi Giorni M M F M F M F Aria Aria Acqua Fuoco Terra Fuoco Acqua Musica monodica Sabato Venerdì Lunedì Domenica Mercoledì Giovedì Martedì SHRUTI: 22 microintervalli disuguali entro l‟ottava RAGA: (diverse centinaia) concetto complesso: - Scala modale - Ornamenti specifici - Formula melodica - Indicazioni esecutive (attacco, registro, durata, …) Relazione tra Raga, astri, ore del giorno, elementi, … SNM_1 - Introduzione 23 24 SNM_1 - Introduzione India – Note e pause SNM_1 - Introduzione SNM_1 - Introduzione 26 27 TIBET Parte di una composizione tibetana del XIX secolo. SNM_1 - Introduzione 30 YUE CINA “un oceano sconfinato nel quale si può avanzare indefinitamente nel tempo e nello spazio” 7 millenni di storia “La musica è la sostanza dell‟universo, la natura degli esseri. L‟unione con questa sostanza, l‟accordo con questa natura, questo è l‟armonia.” (250 a.C.) Musicista: mediatore tra Terra e Cielo YUE SNM_1 - Introduzione 32 SNM_1 - Introduzione 33 Ideogrammi Nella musica cinese (giapponese, balinese, …): ideogrammi = sillabe = note Intavolatura per Guqin (1425) SNM_1 - Introduzione 35 SNM_1 - Introduzione 34 25 Voce015 Usare l‟alfabeto Doppia notazione greca Alfabeto fenicio (strumentale) (krusis) Alfabeto attico (vocale) (lexis) Era cristiana Sistema alfabetico: dalla Grecia classica e ellenistica all‟Occidente medievale, attraverso: De Musica (Severino Boezio, ca. 480 – ca. 525) SNM_1 - Introduzione SNM_1 - Introduzione 41 46 SNM_1 - Introduzione 48 Tornando al concetto che la notazione musicale usava quella alfabetica dal 4° 5° secolo a.c. in Grecia per la notazione musicale venivano usava due alfabeti: l’attico per la vocale e fenicio per la strumentale. Tutto questo arriva fino a Roma del 4° 5° sec. d.c. dove il primo trattatista Boezio comincia a scriverne la teoria nel suo De Musica. Severino Boezio, De Institutione Musica SNM_1 Illustrazione della scala greca e dei generi diatonico, enarmonico e cromatico Introduzione 52 Nel sistema di notazione greco non sono segnate solo le altezze, ma anche le durate, visto che nella poesia, i testi, le vocali possono essere lunghe e/o corte, e dove addirittura la stessa parola assume significato diverso a seconda di come viene più o meno allungata la vocale in essa. Inizialmente le note venivano associate alle lettere, una nota una lettera, e già con le maiuscole e le minuscole si posso segnare due ottave. Interessante è notare il moto contrario in questo organum, prima forma polifonica, in questo “ad organamun facendum” trattato milanese del 1000 circa. Scrittura alfabetica Oggi Paesi anglosassoni A = la B = si C = do D = re E = mi F = fa G = sol Flat = b Sharp = # SNM_1 - Introduzione 53 Sistema tedesco (anche paesi Nord Europa) A = la B = si b C = do D = re E = mi F = fa G = sol H = si SNM_1 - Introduzione Cis/Des = Do#/Reb Dis/Es = Re#/Mi b Fis/Ges = Fa#/Solb Gis/As = Sol#/La b Ais/B = La#/Sib 54 Scrittura dei semitoni con la estensione is e es per per i bemolle e i diesis soprattutto usato in area nordeuropea. Ci sono voluti quasi 1000 anni per dare una codifica precisa alla notazione musicale, per arrivare al 20° secolo dove tutto viene smontato per esigenze diverse di sonorità, forme, strumenti nuovi. I cambiamenti radicali nella scrittura musicale si avranno in coincidenza di quei momenti di passaggio da un sistema concettuale ad un altro(come dalla monodia del gregoriano alla polifonia): il novecento che ha fatto esplodere tanti vulcani, aveva forse bisogno di mettere in crisi anche il modo di scrivere. Voce023 Non tutte le culture hanno prediletta l’altezza il parametro più importante da notare, e questo dipende dalla struttura generale culturale. Per noi è stato cosi almeno dai Greci in poi, con la notazione alfabetica ancora in uso in certi ambiti. Ora noi usiamo la notazione neumatica, pallini su righi, è stata un’ evoluzione lenta dal sec. IX in su fino al XV. Sec. Notazione musicale SCRITTURA a.a. 2013-2014 STORIA della NOTAZIONE MUSICALE 3 Obiettivi Perché scrivere? (prof.ssa Federica Fortunato) • Pluralità di obiettivi • Trasformazioni della percezione e della trasmissione 2. SCRIVERE LE ALTEZZE Notazione neumatica (secc. IX – XV) - Tradizione - Diffusione - Controllo della costruzione Risultati - Permanenza del repertorio (potenziale) - Perdita elementi dinamici (trasformazione/arricchim) - Specializzazione separazione TRIENNIO III SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze Fra i vari motivi per cui si comincia a notare come sopra, molto importante, è dovuto alla nascita della polifonia, per cui per suonare assieme importante era codificare l’insieme delle linee melodiche e soprattutto ritmiche. Il controllo della costruzione libera il fatto di inventare cose nuove e fissarle elaborarle, per non essere costretti a forme tradizionali che per la loro essenza fondata sul tramandazione erano sempre le stesse e semplici, visto che erano trasmesse oralmente, anche se il fatto di fissare esattamente tutto altezze, dinamiche, tempo forse porta ad una perdita di immediatezza, di improvvisazione. Questo concetto di partitura con tutta la descrizione di cosa esattamente fare, concetto occidentale, porta ad alla perdita di interpretazione, mentre in altre culture, non è cosi, dove solo viene messo a disposizione una traccia su cui interpretare. Questo soprattutto nell’ottocento crea la divisione tra compositore ed esecutore/interprete. Inoltre la notazione, la scrittura, comporta un’ educazione alla lettura e quindi studio con la nascita di una nuova figura del musicista, non più artigiano che acquisiva melodie, forme, musiche, per via orale ascolti, esempi, senza acquisire una tecnica di lettura. Questo soprattutto nel popolare visto si poteva manifestare solo nel contesto per cui deve essere eseguita(esempio donna nenia funerale) CONTESTO CULTURALE GENERALE SPECULAZIONE TEORICA Notazione = strumento = TECNOLOGIA TIPOLOGIA PRODUZIONE NOTAZIONE SNM3_2 - Scrivere le altezze Sistema di regole proprio del discorso proprio della musicale trasposizione scritta SNM3_2 - Scrivere le altezze Nella notazione fino ad un certo momento non si poteva scrivere se non in tempo ternario (santa trinità), influendo non da poco, per la scrittura. GRECIA: alfabeto fenicio (16 segni) alfabeto attico (24 segni) ROMA: sostituzione alfabeto latino riduzione a 15 segni (A – P) IX secolo: riduzione a 7 segni (A – G) SNM3_2 - Scrivere le altezze Dall’utilizzo delle lettere dell’alfabeto per simbolizzare le altezze, passando, per Roma si arriva al medioevo in cui si usano solo 7 lettere per le sette note Epitafio di Sicilo Possa tu brillare, fin che vivi. Non ti affliggere troppo per alcuna cosa. La vita dura poco; il tempo reclama il suo termine. Epitafio di Sicilo (testo) Ὅζον ζῇς, θαίνοσ, Rallegrati, mentre vivi, μηδὲν ὅλως ζὺ λσποῦ· Non cedere alla sofferenza πρὸς ὀλίγον ἐζηὶ ηὸ ζῆν, La vita dura solo un attimo ηὸ ηέλος ὁ xρόνος ἀπαιηεῖ. E il tempo reclama la sua fine. SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze Da questo primissimo testo musicato greco, dove sotto v’è il testo in mezzo l’altezza, sopra il tempo, in alcuni casi anche le legature. Tu Patris sempiternus es Filius SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze Esempio di notazione dove il testo viene messo direttamente sul rigo all’altezza dell’intonazione voluta. La stessa frase in notazione alfabetica (Guido d‟Arezzo, Epistola de ignoto cantu) D F G G GG G a FED Tu Patris sempiternus es Filius GG G F 4 righe (grammata = lettere alfabetiche) con C (= do) con F (= Fa) con disposizione di LETTERE su righe e spazi con disposizione di NEUMI su righe e spazi a G G Guido d‟Arezzo (ca. 995-1050) F Micrologus: esempio anche di notazione polifonica letterale E D SNM3_2 - Scrivere le altezze D SNM3_2 - Scrivere le altezze Grande contributo lo da Guido d’Arezzo che passa dalla disposizione di lettere su righe e spazi con neumi(segni), NOTE Principali monasteri Linee evolutive PALEOFRANCA FRANCOTEDESCA [Sangallo, area D - CH] Metense Bretone [Laon, Metz] [Chartres] Francia Scandinavia Italia Nord Italia Nord Normanni (XI sec.) Italia Sud Laon: ricerca ricchezza espressiva Ricerca indicazioni dinamico-agogiche SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze Neumi e ligaturae SNM3_2 - Scrivere le altezze Puctum e virga sono segni originali dai quali nascerà la longa e brevi. Dalla combinazione dei segni come dove due note una legate indicano la salita dalla nota più bassa a quella più alta PES, o dalla alta alla bassa CLIVIS, e se tre note SCANDICUS, e CLIMACUS ecc. Notazione metense (tardo IX secolo) SNM3_2 - Scrivere le altezze Manoscritto dove testo viene accompagnato da segni di altezze non ben definite, non su righe Questa è una notazione neumatica adiastematica. Voce 024 Notazione aquitana Diastemazia Notazione metense Centro: Abbazia di St. Martial a Limoges (fondata 848). La più importante per la storia e lo sviluppo della musica liturgica in Francia. Notazione aquitana: prime esperienze (fine sec. X: riga a secco) scrittura organa a 2 voci (XII sec.) Es. precedente: Antifonario, Ufficio di S. Remigio (1° ottobre) Passo in avanti: riga orizzontale con neumi intorno. Riga: a. graffio su pergamena b. riga inchiostrata c. linea rossa (F) d. 2° linea gialla (C) Centro: St. Martial (Limoges) Tra i più antichi documenti di liturgia musicale francese (IX secolo: conosciuti meno di 40 MSS in tutta Europa) Spagna Neumi in campo aperto, senza alcuna indicazione di altezza (completa dipendenza da tradizione orale) Italia: Guido d‟Arezzo (sec. XI) Diastemazia: uno dei più importanti eventi della storia della musica occidentale Entro sec. XII: diffusione diastemazia in tutta Europa SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze In primis poi si comincia a “segnare” una riga, graffiata sul foglio per non sporcare il testo sacro, si passa poi a segnarla con inchiostro come riferimento. Poi si passa alle 2 righe dove entro si muovono le note tra il minimo e il massimo (2 righe colorate), per poi passare a 3: si comincia a parlare di NOTAZIONE DIASTEMATICA, grande conquista nell’evoluzione della notazione Notazione aquitana ca. 1030 Notazione diastematica SNM3_2 - Scrivere le altezze a 2 righi SNM3_2 - Scrivere le altezze Notazione paleo-franca (sec. XI) Notazione adiastematica (Codice Angelica) Area di St. Amand Palinsesto originario XI secolo: unica riga rossa (F) Secolo XIV: mantenimento testo e riga con aggiunta di 4 linee rosse per scrittura parte di una messa polifonica. SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze Notazione sangallese (1° metà XII sec.) Codex Sangallensis 359 (X secolo). Scrittura adiastematica o “in campo aperto”. SNM3_2 - Scrivere le altezze Primo sviluppo in senso diastematico (indicazione relativa delle altezze) SNM3_2 - Scrivere le altezze Voce 025 Notazione quadrata Derivata da neumi aquitani Esigenza maggiore chiarezza diastematica SNM3_2 - Scrivere le altezze Tetragramma Graduale Aboense Introito Gaudeamus omnes (XIV – XV) SNM3_2 - Scrivere le altezze SNM3_2 - Scrivere le altezze A destra notazione tipica del canto gregoriano su tetragramma ancora in uso adesso Siena (metà XV sec.) Notazione quadrata (ca. 1400) 3 o 4 linee Inno di S. Giovanni (ca. 800) SNM3_2 - Scrivere le (diverso da melodia usata altezze da Guido) SNM3_2 - Scrivere le altezze Esempi di notazione già evolute con PES, CLIVES, TORCULUS ecc. Graduale triplex (1979) SNM3_2 - Scrivere le altezze GRADUALE TRIPLEX 1979 Graduale nelle tre più importati notazioni antiche dove si vedono differenze tra la notazione quadrata e le precedenti adiastematiche che nel segno, nel tratto danno qualche indicazione in più che ora purtroppo noi forse non sappiamo nemmeno interpretare Voce034 a.a. 2013-2014 STORIA della NOTAZIONE MUSICALE 3 (prof.ssa Federica Fortunato) 3. Rappresentare le durate: dai rapporti elementari al sistema mensurale. TRIENNIO III SNM3_3 - Rappresentare le durate Piedi principali Ordinare il mondo Pirrichio Giambo Trocheo Tribraco Dattilo Anapesto ΄ρσθμός (rythmos) = numero “misurare con esattezza” Greci Segni sopra le vocali: assenza = Via via allungabile (raddoppio progressivo?) __ __ __ __ ΧΡΟΝΟ ΠΡΟΣΟ (chronos protos = tempo primo) - Spondeo - SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate Mentre per le altezze la notazione è stata più perspicace per la durata i tempi sono stati più lunghi e complessi. Di base si parte dalla divisione di durata tra lunga e breve. Dalla combinazione di brevi e lunghe abbiamo una grande molteplicità di metri. I metri sono la combinazione di unità più brevi chiamate piedi, piedi ritmici. Per esempio taa-ta è lunga-breve, oppure ta-taa, breve-lunga, creo così una serie di piedi: se lo faccio per 5 volte, per esempio, faccio un pentametro jambico, se sei è un esametro jambico. Vedi piedi principali. Ricordiamo i valori di base sono breve e longa. E fermo restando che nel medioevo bisognava mantenere i tempi ternari i ritmi dovevano ricadere su questi ritmi come il giambo breve longa(due brevi uniti), trocheo lunga(due brevi uniti) breve che avevano base tre, ma i greci avevano anche tempi binari e quaternari come per l’anapesto e spondeo Trattati medievali De Institutione harmonica (Hucbald de Saint-Amand) Musica Enchiriadis Dialogus de musica (Oddo di Cluny) Ad organum faciendum Ermanno il Contratto Micrologus (Guido) ____900_______1000_______1100_______1200_________1300______________ Johannes de Garlandia Ars cantus mensurabilis (Francone di Colonia) Ars Nova (Vitry) Ars Nove Musice (de Muris) Pomerium artis musicae … (Marchetto da Padova) Tropario di Winchester Codex Calixtinus SNM3_3 - Rappresentare le durate Fra i vari trattati musicali del medioevo importante è ars cantus mensurabilis dove viene riconosciuto la necessità di non legare il ritmo a modi ritmici fissi codificati, ma liberi di muoversi a seconda delle esigenze del canto senza ingabbiare: quindi a ogni diverso segno attribuisco un singolo valore e questo sopratutto con la polifonia. Questo si sviluppa in area nord francese, parigina, alla sorbona, scuola di Notre Dame attraendo musicisti, matematici, trattatisti, filosofi e non a caso il trattato in questione è di un Francone di Colonia(area tedesca). Voce034 Notazione modale (ritmica) XIII secolo Notazione modale (1° metà) Notazione mensurale (2° metà) Notazione quadrata (primi 25 anni) Notazione prefranconiana (ca.1225 – 1260) Notazione franconiana (ca. 1260) SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate Nel secolo XIII si passa dalla notazione modale alla mensurale. Già si assestata la notazione diastematica per la successione degli intervalli con i punctum con i punti con o senza la virga: quadrato con o senza gambetta e in questo momento si comincia a fissare che il quadrato senza la gambetta è una longa con la gambetta una breve anche se non precisa come rapporto fra loro. Dal trattato della notazione franconiana ca. 1260, si comincia a fissare i rapporti tra le note e alle suddivisioni del suo valore. Negli organum medioevali le voci mantengono il ritmo modale fissato dalla notazione modale sopra riportate, mantenendo un ritmo ternario, ma molto ingabbiato. Notazione modale Rigidità e ripetitività. Limiti reali e apparenti Johannes de Garlandia Walter Odington Teoria modale: apre la strada alla ritmica „occidentale‟ Origini: Leoninus (modello da De Musica di Agostino) Nascita spontanea da pratica compositiva XII secolo (sintesi di pratiche polifoniche precedenti) Molte eccezioni: aggiunte, sottrazioni di note; interruzioni nello scorrere del „modo‟ … SNM3_3 - Rappresentare teorizzazione 6 modi ritmici Identificazione dei modi: ligaturae iniziali I. 322 II. 223 III. 133 IV. 3 3 1 V. 33 VI. 4 3 3 SNM3_3 - Rappresentare le durate le durate Riquadro a dx dove si identificano i modi ritmici da usare in modo ripetitivo, per almeno 3 4 giri e poi si potevano cambiare. La distribuzione delle voci poteva essere a libro Distribuzione delle voci su codici PARTITURA (v. Perotinus) A LIBRO (parti separate su diverse pagine e zone della pagina) (da XIII a XVI secolo) SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate - Rappresentare Liber quindecimSNM3_3 missarum, Roma, Andrea Antico, 1516) le durate E questo lo troveremo anche fino al 500 fino al madrigalismo molto usato per le varie voce dove addirittura si arriva ad avere un solo libro per ogni parte: distribuzione a libro. Così diventa molto più riconoscibile la materia musicale, la individualità, l’indipendenza delle singole voci. Nella polifonia noi godiamo della totalità, qui si vede la singolarità di ogni voce inventata INDIPENDENTE. Voce036 NOTAZIONE MENSURALE 2° metà XIII secolo Attribuzione valori precisi a brevis e longa: ■ ■ Aggiunta semibrevis: ♦ Ligature: attribuzione valori specifici. Definizione di plica, proveniente da brevis cauda o tractus. Francone di Colonia Petrus de Cruce (fl. ca. 1290) Ars cantus mensurabilis (ca. 1260) Ulteriori innovazioni Valori più brevi Punctum divisionis SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate Affermazione notazione mensurale dove importante è il rapporto tra le note dove tra due segni deve esistere sempre lo stesso rapporto e si comincia ad accettare, nel 300’ che la suddivisione non sia solo ternaria(perfecta), ma anche binaria(imperfecta). I trattatisti ragionavano e dominavano la musica come dei numeri, ed non erano i menestrelli che componevano melodie, ma matematici, fisici, filosofi, che così chiamano la nuova corrente culturale, che meglio si sono chiamata “ars nova” come qualcosa di nuovo, ma ragionato pensato evoluto. ARS NOVA Muris: la più completa trattazione teorica del suo tempo: - Aspetto “numerico” (misura del tempo e dei valori musicali): descrive la musica misurata come un sistema in cui si parte dall‟unità (la maxima) e si identificano i valori via via minori con un procedimento di divisione ternaria. - Aspetto filosofico: definisce il sistema di notazione secondo i principi di “segno” e “significato” - Aspetto tecnico: riconosce che la pratica moderna ha portato molte novità e motivi di controversia - Aspetto storicistico: riconosce che la musica e la sua definizione teorica sono in costante divenire (sec. XIV) Jacobus Leodiensis (di Liegi), Speculum Musicae ( Philippe de Vitry, Ars Nova Musicae Johannes de Muris, Ars novae musicae Ritmo: più precisa la durata di semibrevis Rapporti fra note: MODUS (longa –brevis) TEMPUS (brevis – semibrevis) PROLATIO (semibrevis – minima) Rivalutazione tempo binario SNM3_3 - Rappresentare le durate VALORI Notazione nera (XIV e XV) Notazione bianca (metà XV e XVI) SNM3_3 - Rappresentare le durate minima) Voce038 Simbolo SNM3_3 - Rappresentare le durate Tempus Prolatio Misura moderna O.* Perfectum Maior 9/8 O Perfectum C. Imperfectum Maior (P) 6/8 C Imperfectum Minor (I) 2/4 (Perfecta) Minor (I) 3/4 Il punto deve essere interno al cerchio o C. Rapporto tra tempo ternario binario su ternario binario 9/8 ternario su ternario perfetto ¾ ternario su binario perfetto minore 6/8 imperfetto maggiore 2/4 imperfetto minore MENSURALITA‟ - ITALIA Divisio prima: Binaria: Divisio seconda: Quaternaria !! !! ♦♦ Ternaria: Senaria Senaria imperfecta perfecta !!! !!! !! !! !! PADOVA (XIV-XV) Muris: la più completa trattazione teorica del suo tempo: ■ Brevis: valore base ♦♦♦ Novenaria !!! !!! !!! - Aspetto “numerico” (misura del tempo e dei valori musicali): descrive la musica misurata come un sistema in cui si parte dall‟unità (la maxima) e si identificano i valori via via minori con un procedimento di divisione ternaria. • Marchetto da Padova - Aspetto filosofico: definisce il sistema di notazione secondo i principi di “segno” e “significato” • Antonio da Tempo (XIV) - Aspetto tecnico: riconosce che la pratica moderna ha portato molte novità e motivi di controversia • Prosdocimo de Beldemandis [Università da 1222: matematici, astronomi, „musici‟] (1° metà XIV) (XIV-XV) Divisio tertia: Octonaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪ ♪♪♪♪ Duodenaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪ - Aspetto storicistico: riconosce che la musica e la sua definizione teorica sono in costante divenire SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate Marchetto da Padova 1318: Lucidarium in arte musicae planae 1319: Pomerium artis musicae mensuratae Prima trattazione teorica tempi “perfetto e imperfetto” Antonio da Tempo [grammatico, magistrato] 1332: Summa artis rytmici vulgaris dictamini Elenco forme polifoniche profane Trattazione teorica (elaborazione sistema notazionale moderno) 2/4 3/4 6/8 9/8 SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate Importante Marchetto da Padova scrisse il trattato Pomerium….. sulla teoria dei tempi perfetto e imperfetto. Voce047 Nel medioevo 3/400 si definiscono 4 tempi(prolazioni) rapporti delle semibrevi e delle minime, si definisce il tempo base come la musica abita il tempo e per diversi secoli si tennero queste quattro possibilità di tempi musicali. Potevano essere minor o major, imperfetto o perfetto, tempo dispari: ternario, tempo: pari binario. Quindi combinando queste due possibilità potevamo avere le quattro combinazioni Simbolo Tempus Prolatio O.* Perfectum O Perfectum C. Imperfectum Maior (P) 6/8 C Imperfectum Minor (I) 2/4 SNM3_3 - Rappresentare le durate Maior Misura moderna 9/8 (Perfecta) Minor (I) 3/4 Il punto deve essere interno al cerchio o C. Ed erano associati a dei simboli il cerchio per il ternario sopra, se ho mezzo cerchio ho il binario sopra, il puntino mi dice la perfezione se sotto rimettiamo il ternario sotto, e se non c’è(il puntino) l’imperfezione quindi sotto il binario. MENSURALITA‟ - ITALIA ■ Brevis: valore base Divisio prima: Binaria: ♦♦ Divisio seconda: Quaternaria Ternaria: Senaria Senaria imperfecta perfecta !!! !!! !! !! !! !! !! ♦♦♦ Novenaria !!! !!! !!! Divisio tertia: Octonaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪ ♪♪♪♪ Duodenaria: ♪♪♪♪ ♪♪♪♪ SNM3_3 - Rappresentare le durate Marchetto da Padova comincia a riscrivere in modo laico slegandosi dai modi imperfetti e perfetti(ternari) la teoria dei tempi e suddivisione delle note partendo da una note che si può dividere in due o tre parti. A fine 300 ini 400 le note venivano scritte sempre in nero, ma più tardi diventerà anche bianca e questo per consumare meno inchiostro e per macchiare meno il nuovo supporto a dispetto del vecchio: dalla pergamena alla carta. Inoltre esteticamente era più bello con le note bianche. Notazione bianca XV secolo: Tendenza generale alla semplificazione Notazione bianca: verso metà XV secolo Uso delle proportiones = riduzione valori note secondo proporzioni aritmetiche SNM3_3 - Rappresentare le durate SNM3_3 - Rappresentare Esempio da Codici trentini (XV sec.) le durate Da notare la colorazione diversa dal nero, rossa, nero binario, rosso ternario. Scrittura usata “a libro” Voce048 Parecchia musica del medievo fiammingo sono custoditi a Trento in un museo Eton Choirbook, ca. 1490. SNM3_3 - Rappresentare Esempio da Codici trentini (XV sec.) le durate SNM3_3 - Rappresentare le durate Da notare notazione bianca con anche note rosse per il cambio del ritmo. Canone mensurale dove il tempo della voce ripetuta può cambiare ritmo, i simboli a fine rigo si chiama custoza, segnano la nota caporiga susseguente Canone mensurale a 3 voci. Josquin, Missa L‟homme armé super voces musicales Realizzazione: SNM3_3 - Rappresentare levoce durate 1 voce in proportio tripla, 1 in integer valor, 1 voce in proportio dupla Ecco primo esempio di partitura per tastiera con due righi per le due mani e con la divisione delle battute e travature tra le note più brevi. Righi con otto righe e due chiavi. Frescobaldi, Toccate, 2° libro - 1627 SNM3_3 - Rappresentare le durate Fescobaldi con a quattro pentagrammi l’ultima con chiave di basso a quattro voci soprano, contralto, tenore basso. Frescobaldi, Fiori musicali, 1635 SNM3_3 - Rappresentare le durate Voce049 Nel cinquecento si comincia a riconoscere il fare nell’arte e quindi l’importanza del suonatore Intavolatura Notazione mensurale: per polifonia vocale a.a. 2013-2014 STORIA della NOTAZIONE MUSICALE 3 (prof.ssa Federica Fortunato) Pratica strumentale 4. Dall‟occhio alla mano: la notazione „diretta‟ delle intavolature TRIENNIO III Metodo indiretto: appello a nozioni intellettuali Metodo diretto: rappresentazione posizioni Tasti Corde Imboccatura • Scrittura come rappresentazione delle posizioni sullo strumento • Sistema integrato (neumi + lettere o numeri) Strumenti Liuto, chitarra, arpa, … Organo, clavicembalo, … XV – XVII: preferenza per intavolatura SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature E il diffondersi della pratica del suonare sviluppa l’intavolatura più semplice da imparare e mettere in pratica, rappresentazione di cosa fare per ottenere il suono, la musica XVI secolo Verso il PROTAGONISMO della MUSICA STRUMENTALE Valorizzazione e riconoscimento intellettuale Allargamento uso (dilettanti, professionisti, …) Sviluppo di un REPERTORIO specifico Semplificazione NOTAZIONE SNM3_4 - Intavolature Il liuto tipico era formato da undici corde, ma alcune sono a coppie ed e come se fossero a sei e l’accordatura va di quarte tranne una terza e le corde hanno un nome proprio 4 famiglie principali Liuto rinascimentale a 6 ordini di corde (11) Italiana: speculare (Alto – basso = Grave – acuto) con numeri [tranne Luis de Milan] Spagnola: (Basso - Alto = Grave – acuto) con numeri Francese: con lettere Tedesca: no righe, ma lettere e cifre, come per l'organo. Durate: sopra, con gambi verticali. Nomi delle corde: Canto, Sottana, Mezzana, Tenore, Bordone, Basso SNM3_4 - Intavolature Suggerimenti per trascrizione: procedere riga per riga (orizzontalmente). Intavolatura italiana per liuto Petrucci, Intabolatura de lauto (1507-1508) Primo esempio di Intavolatura per liuto (con musiche di Spinacino e Dalza, 4 volumi) 6 linee (5 corde doppie del liuto + cantino): sol – do – fa – la – re - sol Numeri = tasto da premere (= numero di semitoni: possibile fino a 9 e oltre) Valori: segni superiori Utilizzate “battute” corrispondenti a 2/4. Punto: diteggiatura (.= indice; ..= medio) Petrucci, 1507 SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Intavolatura italiana: 6 righe come le corde, i numeri indicano i tasti da premere, i simboli sopra per il tempo, e i puntini per la diteggiature, niente pollice, un puntino indice Vincenzo Galilei, Canzone a tre voci con relativa intavolatura italiana SNM3_4 - Intavolature per liuto a sei cori, tratta dal Fronimo (1569), p. 14. SNM3_4 - Intavolature 3 voci più intavolatura dove si vede che da disposizione delle altezze delle voci e simmetrica alle corde sul manico.(la intavolatura spagnola non lo è, simmetrica) Intavolatura francese per liuto Attaignant, 1529: prime intavolature francesi 5 righe (i suoni più gravi indicati sotto al rigo); 6 righe a fine secolo Jean Mouton (1459 – 1522) Lettere: a= corda vuota; b= semitono superiore, ecc. (Lettere: corrispondono alle „tacche‟ del manico) Varie innovazioni durante 1° metà XVII; grande uso abbellimenti. Difficoltà: riconoscere “battuta” (no stanghette, usate solo per i Rit.) Trattini verticali (collegamento tra note di stesso accordo) SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Particolarità intavolatura francese è l’utilizzo delle lettere al posto dei numeri e la “a” è la corda vuota e l’1 parte con la lettera “b”. Voce053 Intavolature italiana per liuto(strumento per eccellenza per trasportare musica polifonica) 6 corde simmetriche alle note sul pentagramma, a intervalli di 4° tranne una di 3°; i numeri indicano il tasto da premere in relazione alla corda da pizzicare. Lo zero indica di non premere alcun tasto. Le gambette sopra con le sbarrette indicano il tempo della nota e un po’ alla volta i segni verticali divisione di battuta. Il puntino indica la diteggiatura, senza: pollice, un puntino: indice, due puntini: medio. Vincenzo Galilei, Canzone a tre voci con relativa intavolatura italiana SNM3_4 - Intavolature per liuto a sei cori, tratta dal Fronimo (1569), p. 14. Importante trattato sull’uso del liuto di V. Galilei, del 1569, è il Fronimo. Qui sopra partitura con due scritture diverse, uno mensurale per le voci, l’intavolatura per il liuto. Nel sistema spagnolo stesso sistema di intavolatura, ma con le corde in modo contrario dell’Italiano. Jean Mouton (1459 – 1522) Airs de differents autheurs messe in intavolatura da Gabriel Bataille, Pierre Ballard (1617) SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Anche qui due scritture mensurale e intavolatura e tempo raffigurato con il simbolo della nota nella sua durata(dx) Intavolatura tedesca per Liuto Combinazione di numeri e lettere Corde (5, senza la più grave: liuto a 5 corde) Numeri 1-2-3-4-5: rappresentavano la corda vuota. Lettere: rappresentavano posizione sulla tastiera: a,b,c,d,e: 1° tasto (1 semitono) f,g,h,i,k : 2° tasto (1 tono) l, m,n,o : 3° tasto (1 tono e ½) p,r,s,t,u : 4° tasto (2 toni) SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Intavolature tedesco con lettere maiuscole minuscole, minuscole con lineetta sopra, indica le note e l’ottava, dove a questo punto non servono le righe, immagine a sinistra. Voce 54 Intavolature per tastiera tedesco Frammento Robertsbridge (ca. 1360) Frammento Robertsbridge 2 fogli da MS più ampio Linea superiore: notazione mensurale Linea inferiore: notazione alfabetica Contenuto: 6 brani 3 estampie 3 trascrizioni di mottetti (2 da Roman de Fauvel) FR: inglese, ma probabile riferimento a originale italiano Più antico esempio di notazione tedesca? Destinazione: organo (prob.) SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Esempio di antica intavolature tedesca per tastiera con notazione mensurale per mano dx e intavolatura per la sx Arnolt Schlick, Tabulaturen... (1512) Prima stampa di musica per tastiera. Uso note bianche Lettere Ottava bassa: trattino sotto lettera Durate: v. Buxheimer Orgelbuch (ma S[emibreve] indicata da assenza di segno) Pause: Т (= S); T capov. (= M[inima]) No stanghette (note e lettere riunite in gruppi separati) SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Particolare intavolatura mensurale intavolata con il segno delle pause Modello spagnolo: Juan Bermudo (1510-1516) "Declaracion de instrumentos musicales“ (Libro IV) Numerazione da 1 a 42 (ottava bassa diatonica anche con sib, poi cromaticamente fino a la‟‟) Italia: Antonio Valente, "Intavolatura de cimbalo“, Napoli 1576 Notazione numerica (numeri da 1 a 27 per i soli tasti bianchi) SNM3_4 - Intavolature SNM3_4 - Intavolature Intavolatura spagnola per tastiera con i numeri sopra o sotto la linea indica l’ottava e i segni X o b sono per l’alterazione. Claudio Merulo, Toccata (1598) SNM3_4 - Intavolature Stampatore: Simone Verovio Intavolatura per tastiera di Merulo on ottagramma sotto che ha due chiavi. Frescobaldi, Toccate, canzoni, … (1637) SNM3_4 - Intavolature Frescobaldi sei righe sopra sotto otto, a più voci, SNM3_4 - Intavolature Per arrivare poi per la polifonica ai classici 4 pentagrammi, uno per voce. Voce066 A fine 600 pieno rinascimento un noto manuale di notazione musicale fu Il Transilvano di Girolamo Diruta: Girolamo Diruta, Il TRANSILVANO (1593) Dialogo sopra il vero modo di sonar Organi, & Istromenti da penna SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera Esempi di cadenze da notare come via via che la voce è superiore più densa è la scrittura. GIROLAMO FRESCOBALDI G. Frescobaldi, Toccate. Libro secondo (1627) G. Frescobaldi, Fiori musicali (1635) (Ferrara, 1583 – Roma, 1643) “Sintesi” tra scuola veneziana e scuola napoletana. Teoria degli “affetti” Espressività (da modelli vocali) Virtuosismo Scrittura idiomatica Scrittura: SISTEMA per TASTIERA (per le 2 mani) PARTITURA (per le 4 voci) SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera Frescobaldi grande compositore per tastiera ebbe l’ambizione di sviluppare la tecnica di esecuzione che esprima le emozioni gli affetti senza le parole appunto solo con la musica. Come prima nel 500 si vuole esprimere l’emozione con le parole con il canto ora nel 600 lo si vuol fare anche e solo con lo strumento. Nelle toccate per clavicembalo da notare nello spartito la parte del basso mano sx con otto righe e 2 chiavi di fa (chiave di fa 2 quadratini assieme a 2 palline) e do e la chiave di violino sulla mano di e si. E’ una partitura per tastiera. Il tratto è ben chiaro: “toccata”. Poi a dx sempre una toccata più formale e severa, per organo e con le parti ben separate anche eseguibili con strumenti diversi. L‟armonico pratico al cimbalo 1708 Francesco GASPARINI (1661 – 1727) Guida per il basso continuo L'armonico pratico al Cimbalo. Regole, Osservazioni, ed avvertimenti per ben suonare il Basso, e accompagnare sopra il Cimbalo, Spinetta, ed Organo di Francesco Gasparini Lucchese, Maestro di Coro del Pio Ospitale della Pietà, in Venezia, ed Accademico Filarmonico di Bologna. Voce 067 Couperin scrisse un’ importante trattato sugli abbellimenti da mettere un sopra le note sul pentagramma partendo dalla base degli abbellimenti dei gruppetti di note do si do o do re do o do re do si do. Attenzione anche alla postura al modo di suonare, posizione della mano. Primo trattato che parla della fisiologia L‟Art de toucher le Clavecin (1717) François COUPERIN (1668 – 1733) Uno fra i primi (e ancora uno dei più importanti) trattati di prassi esecutiva del „700. Indicazioni precise per l‟esecuzione dei suoi brani; particolare insistenza sugli abbellimenti. SNM3_5 - Notazione per tastiera Da notare sul rigo del basso le quattro pause da sedicesimo, quarto, ottavo, sedicesimo SNM3_5 - Notazione per tastiera Versuch über die währe Art das Clavier zu spielen (1753) Carl Philip Emanuel BACH (1714 – 1788) Saggio sul vero modo di suonare il cembalo Illustrazione di molti aspetti della prassi dell‟epoca. SNM3_5 - Notazione per tastiera SNM3_5 - Notazione per tastiera Altro musicista e trattatista che inizia a segnare le espressioni come la p. di piano, il tr del trillo e le legature e l’utilizzo dei numeri sulla linea bassa per il basso continuo. Si continua ad aumentare le informazioni sulla partitura, altezza, tempo, dinamica, abbellimenti, espressione, legature, alterazioni. Voce 68 Fine 800’ grande evoluzione estetica mette in dubbio se quello che è scritto basta per l’interpretazione. L’evoluzione della notazione passa per altezza della nota, poi la durata i rapporti delle note e delle pause, poi metriche di base, le stanghette delle battute, alla fine la dinamica, fraseggio, abbellimenti e altri elementi interpretativi come si segni di agogica, (aumentando, crescendo, diminuendo, con sentimento, con veemenza, ecc. ecc.) e questi si interpretano in base anche allo stile dell’epoca del brano da eseguire. I forti di Chopin non sono i forti di Listz XVIII secolo Staccato e legato Musica per clavicembalo: uso legature sempre più frequente, soprattutto in Francia. «si troverà un segno nuovo di cui la figura è ‟: esso indica la conclusione delle melodie o di quelle che noi chiamiamo Frasi armoniche e serve per far capire che si deve separare un poco la fine del Canto prima di passare a ciò che segue. Questo piccolo silenzio è quasi impercettibile se, tuttavia, non sarà osservato le persone di gusto capiranno che manca qualcosa nell‟esecuzione; in una parola, questa è la differenza tra colui che legge di seguito e chi invece si ferma ai punti e alle virgole. Questi silenzi dovrebbero essere fatti sentire senza alterare il ritmo.» «E‟ un ornamento apprezzato e gradito del suonare, quello di distinguere chiaramente tutte le note, e di legarne abilmente qualche altra, così come è insegnato in modo appropriato nel canto. Per distinguere e marcare le note, si devono sollevare le dita velocemente ma non troppo in alto; per esempio, nel fare una diminuzione o un altro gruppo di note consecutive, si deve sollevare con prontezza un dito quando si percuote l‟altro e così per tutte le altre […] Per legare le note, esse si devono ben percepire ma senza togliere le dita così velocemente come prima: questa maniera è tra la chiarezza e la confusione, e vi partecipa un poco dell‟una ed un poco dell‟altra. Si pratica normalmente nei Port de voix [appoggiature] ed in certi passaggi […]. » Couperin, da Prefazione del 3° libro dei Pièces de Clavecin Guillaume-Gabriel Nivers NON SCRITTO “Nous écrivons différement de ce que nous executons.” François Couperin PRASSI SOSTANZA “[…] non si deve interpretare la musica obbedendo ciecamente alla notazione […], ma cercando di pervenire alle realtà concettuali, estetiche, assiologiche ed epistemiche che si celano dietro a quei segni visivi.” Eero Tarasti* “fino al tardo diciassettesimo secolo la diffusione di composizioni, specialmente per strumento a tastiera, era in modo predominante una trasmissione attraverso manoscritti; il contatto personale tra insegnante e alunno rendevano superflua una notazione nei particolari dell‟esecuzione. Con l‟espansione successiva di musica in stampa e il formarsi di un tipo di musicista non professionista, divenne necessario sostituire la tradizione orale con le indicazioni in notazione. Così , ad esempio, la musica per tastiera in stampa di Bach è segnata più attentamente di quella trasmessa attraverso i manoscritti.” Ludger Lohmann, 1982 Rispetto gli italiani che leggono quello che scrivono precisamente come pronuncia, i francesi parlano non proprio come è scritto, anzi suonano: hanno una grande distanza tra quello che scrivono e quello che interpretano. Altro grande trattatista e stavolta sul violino è Leopold Mozart: insisteva sull’importanza sull’acculturamento del musicista a tutto tondo, lingua, letteratura ecc. Voce 077 Notazione per la nuova musica. Nel XX secolo dopo tutta la storia che aveva inglobato tutti i parametri per la lettura: le altezze attraverso la scrittura diastematica degli intervalli, dei tempi mensurale, gli abbellimenti, le dinamiche, le agogiche, vengono nel romanticismo tutti i scritti come anche il carattere e le sfumature: il margine dell’esecutore è molto limitato, tranne l’interpretazione. Si è arrivati all’ipertrofismo e non si ha più nulla da descrivere e per scrivere la notazione si sente la necessità di qualcosa di nuovo Nel XX sec. ci si pone il problema di come cambia l’idea di cosa intendo un’ opera musicale, porta a ripensare le modalità nella scrittura. Uno degli elementi che influisce sono i nuovi suoni e i nuovi metodi si suonare soprattutto nelle percussioni. Quindi in molti autori vengono messe i discussione anche l’esecuzione dove l’autore da i pezzi musicali e la totale libertà di esecuzione: fa quello che vuoi quindi da parte dell’esecutore la necessità di improvvisare e di averne la capacità a differenza di aver invece tutto perbene scritto in tutti i suoi parametri. Voce 078 I grandi cambiamenti le grandi conquiste di scrittura vengono dalle necessita di scrittura in base all’esecuzione come nella polifonia dove la necessità di segnare più linee melodiche in altezza, ma soprattutto nel tempo per la sincronia e l’uso del basso continuo con la cifratura e una composizione che via via viene caratterizzata dall’armonia. Ora nel nostro secolo vengono due filoni, la musica elettronica e l’uso dei rumori come suoni, quindi l’uso dei nuovi materiali sonori. Nuove strutture come il serialismo e la dodecafonia che però necessita di una notazione molto precisa: il compositore è il progettista che governa tutto. D’altro canto si sviluppa l’estetica della libertà della casualità ESTETICA DELL’AMBIGUITA’ dove do il pezzo delle indicazione, ma totale libertà di esecuzione. Già nell’estetica romantica si sente la necessità di nuove soluzioni con tempi non con che non seguono esattamente quelli segnati con l’inserimento di parti in piccolo, o scritture molto espanse che danno l’idea del brano vedi qui sotto List e Debussy Liszt, Preludio da Douze études d‟exécution trascendante (1852) Debussy, Danseuses de Delphes, da Préludes, Livre premier (1911) Ferruccio Busoni (1866-1924) Saggio per una nuova estetica della musica (1911) Notazione = semplice espediente per fissare l‟idea del compositore Esecuzione = ispirazione per convertire i segni alla creatività originaria “Quello che l‟ispirazione del compositore perde necessariamente attraverso la notazione, il suo interprete deve ripristinarla attraverso la propria.” “LA MUSICA E‟ NATA LIBERA ED È DESTINATA A RICONQUISTARE LA SUA LIBERTÀ” “Nel momento in cui la penna se ne impadronisce, il pensiero perde la sua forma originarle. L‟intenzione di fissare l‟idea con la scrittura impone già la scelta della battuta e della tonalità. Il mezzo formale e sonoro, per il quale il compositore deve pur decidersi, determinano sempre più vie e limiti. Anche l‟esecuzione di un pezzo è una trascrizione, e anche questa non potrà mai far sì che l‟originale non esista, per quanto libera ne sia l‟esecuzione. Giacché l‟opera d‟arte musicale sussiste intera e indenne prima di risuonare e dopo che ha finito di risuonare, è insieme dentro e fuori del tempo, e la sua essenza è quella che ci può dare una tangibile rappresentazione del concetto dell‟idealità del tempo, altrimenti inafferrabile.” “L‟esecuzione della musica proviene da quelle libere altezze dalle quali la musica stessa è discesa. Quando essa corre il rischio di divenire terrena, all‟esecuzione spetta di risollevarla, aiutandola a ritrovare il suo originario „librarsi‟. Se dipendesse dai legislatori, lo stesso pezzo dovrebbe esser suonato sempre nello stesso modo a ogni esecuzione. La natura alata ed espansiva del divino fanciullo vi si oppone.” “L‟esecuzione deve sciogliere la rigidità dei segni e rimetterli in movimento.” Ferruccio Busoni Busoni, importante pianista e trascrittore delle maggiori opere per organo a pianoforte di Bach, in suo saggio per l’estetica della musica partendo dal rapporto tra autore ed esecutore: c’è una distanza tra la musica scritta e la stessa suonata, non è possibile racchiudere in una scrittura l’idea musicale esatta dell’autore. Considerava la notazione come un medium che va sempre sorpassata, attraverso consapevolezza, istruzioni, sensibilità. L’autore ha una sua idea, ma mai riuscirà a trasferire sul pentagramma la sua idea musicale e qualcosa viene perso ed è questo che l’interprete deve restituire quella creatività iniziale, con le conoscenze, la sensibilità, l’esperienza. Se voglio eseguire devo dare vita alla musica segnata dai segni sul pentagramma. Alois Hába (1893 – 1973) • Moltiplicazione delle altezze • Allargamento del concetto di suono musicale Scale per terzi di tono Scale per quarti di tono Scale per dodicesimi di tono (scrittura con segni ausiliari) • Elettroacustica • Tempo e ritmo Costruzione di strumenti a tastiera e a fiato (trombe, clarinetti) in grado di produrre quarti e sesti di tono. Allargamento e sfruttamento delle zone estreme degli strumenti con lo sfruttamento degli armonici. Oppure ulteriore frammentazione degli intervalli con scale fino a dodicesimi di tono. VOCE Intonazione Parlato Diversa gradazione tra parlato e suono intonato: Sprechgesang Parlato intonato Parlato/cantato a altezza indeterminata Parlato semplice Parlato libero (v. serie slides: Dettagli di notazione musicale moderna) Nella voce comincia Shoenberg utilizza il Sprechesang: canto parlato. Dove il canto viene solo indicato all’inizio come altezza e poi viene lasciata la libertà di intonazione libera in modo da rompere il canto lirico dando un senso di indefinitezza, quindi prendere le note in certi punti del testo, ma poi lasciarle subito discostandosi poco per poi riprenderle dove scritto nel testo. Voce079 Il primo autore e teorizzatore dei cluster è l’americano Henry Cowell. Henry Cowell New musical resources, New York, 1930 Molte delle innovazioni musicali del primo dopoguerra. superare la rigidità temporale della griglia notazionale “assegnare alle note nuove forme che indichino valori ritmici diversi, come un triangolo, un rombo, …” Battuta: non più un vincolo metrico alla cui regolarità vanno ricondotte le irregolarità ritmiche Henry Cowell, da Dynamic motion (1916) Manifesto del Futurismo (1909) 1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerarietà. 2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3.La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale , lo schiaffo ed il pugno. 4. Ed è dall'Italia che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il "Futurismo", perchè vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquarii. (seguono altri 7 punti) Filippo Tommaso Marinetti La teoria dei futuristi: il mondo moderno è caratterizzato dalle macchine, la violenza è ineliminabile e noi attraverso l’arte dobbiamo manifestare questo, per far suonare un violino allo stesso modo antico come ce lo insegna l’accademia noi siamo diversi vogliamo ricostruire l’universo anche sonoro. Ecco che cercano rumori forti, strani, aspri arrivando al concetto di suono-rumore creando un’estetica del rumore. Creano cosi anche l’intonarumori, come gli ululatori, i rombatori, crepitatori, ronzitori, i gorgoliatori. Usati anche insieme ad un’orchestra George ANTHEIL Ballet Mécanique (1924) Predominio ritmo, spesso a carattere brutale. Uso di: Suoni industriali Musica atonale Jazz 1° versione: 16 pianisti (4 diverse parti) 2 pianoforti 4 grancasse 3 xilofoni 1 tam-tam 7 campanelli elettrici 1 sirena 3 motori d‟aeroplano (diverse dimensioni, 2 in legno, 1 in metallo) Edgar VARESE (Parigi, 1883- New York, 1965) “Per lungo tempo ho atteso che l’elettronica venisse a liberare la musica dalla scala temperate e dalle limitazioni degli strumenti musicali. Gli strumenti elettronici costituiscono il primo, portentoso passo verso la liberazione della musica.”(Varèse) IONISATION (1929 –1931) Organico: 37 strumenti per 13 esecutori: piatto cinese, 18-18 campanacci, gong, 3 tam tam, 2 bongos, 3 casse rullanti, tamburo militare, 2 sirene (1 acuta e 1 grave), tamburo a frizione, tamburino, 3 blocks cinesi, claves, triangolo, maracas, tarole (tamburino militare francese), piatti, piatto sospeso, 2 sonagli, campane, guiro, nacchere, glockenspiel, incudine, celesta e pianoforte. Varèse definisce la disposizione degli esecutori. Titolo: termine scientifico (ionizzazione delle molecole) Struttura: no temi melodici, solo cellule ritmiche, trattate con variazioni o espansioni, ripetute secondo programma preciso e con sfumature dinamiche accuratamente indicate. La musica diventa quasi un mezzo per organizzare il tempo, lo spazio, qualcosa che viene ad organizzarmi, ad abitarmi uno spazio psicologico un tempo interiore una musica che diventa sempre meno intrattenimento e sempre di più esplorazione di tante dimensioni. Voce089 Respiri Voce – Sprechgesang Altezze indefinite Pentagrammi con meno righe dove solo si indica va su o giù ma non definito come altezza Le note a x sono quelle di Shoenberg dello sprechgesang, da prendere e poi liberasene subito. Siamo in pieno clima espressionismo abbiamo senso completa divergenza, esplosione, non ritrovarsi nella metodicità e senso di esplorazione e senso di instabilità e angoscia tipico dell’espressionismo. Cluster Sordina Sordina apri o chiudi il suono, ma anche su una nota legata variandone il suono Vibrato mutevole Archi Fiati Percussioni e rumori Tempo e ritmo Cambiamento di tempo e ritmo Parlato libero Altezze da eseguire nel tempo stabilito Voce – Variazioni timbriche Glissando e portamento Voce – con rumore Voce088 H. Cowell inventore, e primo utilizzatore e scrittore dei cluster con tanto di notazione e come suonarlo. Ha portato avanti anche altre riflessioni spinta avanzata sulla musica contemporanea, e dove non solo il fatto di segnare l’insieme dei tasti, in modo preciso, il modo eseguirlo può essere diverso. Altro autore analogo coevo a Cowell e Hyves con la sua “Concorde sonata” nella quale attraverso i vari movimenti vuole rappresentare alcuni filosofi narratori scrittori artisti della sua zona del Massachusets ancora legata alla colonizzazione degli Stati Uniti e che avevano lavorato nell’ambito di quella filosofia quel misticismo chiamato trascendentalismo(prima filosofia autoctona statunitense): musica che diventa sempre più complessa vuole sempre di più inglobare dei contenuti non solo descrittivi, ma delle parti che hanno a che fare con la spiritualità, la politica, misticismo, filosofia. L’allargamento delle zone acustiche e la conseguente scrittura ha a che fare con un pensiero sulla musica. CONCETTO BASE SCRITTURA: CORRISPONDENZA, SEGNO CONVENZIONE, CON EVENTO NOTAZIONE: INGOBLATORE DI MOLTO ALTRO Voce089 La musica ha sempre contenuto un pensiero un idea di civiltà un principio culturale e lo manifesta nella sua architettura che nella notazione. Tutte le innovazioni sono collegate a un guardare considerare la musica come una espressione sintetica di una cultura che guarda molto lontano, vedi Cage dove non ci si deve fermare alla solo ascolto dei suoni. Se Cowell si devono anche parecchie riflessioni allo stato della musica le sua diverse componenti e la revisione di alcuni concetti come il tempo lo spazio e l’armonia. Cowell ha lavorato con il piano preparato prima di Cage. Le esperienze della musica contemporanea comporta molti stili modi e quindi tipi di notazione o scrittura musicale: se parlo di notazione nota che mi rimanda ad un effetto musicale e non linguistico rende stretto il rapporto tra quello che noto e come farlo a differenza della scrittura che indica semplicemente un fonema da riprodurre con convenzioni e un grafema. La notazione è come un disegno che posso intenderla più libero più aperto più complesso, ma che può indicarmi molte più cose, come per esempio la tessitura grafica e posso fare delle osservazioni al “disegno” della notazione che mi indica anche qualcosa in più della semplice esecuzione dei suoni, diventa più analogico iconico John Cage, Concert for Piano and Orchestra (ed. 1960) Una notazione è una cristallizzazione di conoscenza che non è possibile alla predisposizione del segnale. Ci sta dicendo che notazione mi rimanda a qualcosa di sintetico, complesso che non posso rimandare solo ad un segno. Nella scrittura una lettera una parola indica solo quello, ma un segno posso vederlo in diversi modi. Se voglio fare una trasposizione di una di una idea musicale già data intendo una partitura come una scrittura dove tutto è segnato in tutti i suoi parametri e la eseguo in base a della convenzioni: la leggo sapendo cosa fare. Se la musica nel novecento per alcuni autori ha voluto andare oltre la semplice rappresentazione di quello che voglio suonare con gli strumenti, o con la voce e volendo dare più significato e dare più libertà all’esecutore e ed ascoltatori si è dovuto cambiare paradigma, concetto di rapporto tra quello scritto e l’eseguito e il pensato. Ecco che un segno, una palla, un tratto intricato o quant’altro questo non mi rimanda più a qualcosa di specifico un contenuto complesso da codificare e se ne ho parecchi su un foglio simulano una scena, uno spazio dove l’autore ha immaginato dei possibili rapporti delle cose e non mi indica la successione, ma lascia un progetto aperto dove la musica attraverso diversi eventi in relazione variabile tra di loro per farmi vivere un tempo. Io autore non ti do il tempo, l’inizio, la fine, lo svolgimento, ma degli elementi, delle suggestioni e toccherà a l’interprete a riorganizzarle, metterle in relazione tra loro anche organizzando il tempo sonoro. Importante nuovo concetto sonoro. Cambiano dei parametri, come nella pittura, immagini non più organizzati codificati, ma presentati e lasciati alla libera gestione della riorganizzazione a chi la vede. Un’immagine di un oggetto per tante lingue diverse indica solo e comunque quell’oggetto, ma quello che può ispirare può avere molteplici significati. I lamenti funebri Frenoi di Penderechi. Si è costruito una serie di icone simboli, per dare delle impressioni d’insieme, con informazioni di frequenze durate, gruppi strumentali, e anche se non conosco la musica nella notazione classica, ne capisco l’idea di potenza o del farsi in espansione. Non da indicazioni esatte di cosa suonare, ma aeree sonore, registri, tipi di intensità da suonare, timbri da sviluppare ad “libitum”. Krzysztof Penderecki Threnos per le vittime di Hiroshima (ed. 1961) Dopo metà secolo, tutte le diversità di strade sviluppate, dodecafonia, serialismo, espressionismo, impressionismo, simbolismo, date dalle avanguardie storiche si ampliano ancora di più, come la musica dell’alea, musica del caso, più meno controllate ed estremistiche Terry Riley, In C (1964) Queste sono 53 idee musicali da suonare come voglio in sequenza, o tutti assieme, a gruppi, con strumenti diversi a tempi diversi, e il tutto e mettersi d’accordo per dare un inizio e una conclusione univoca fissando per esempio una durata: comunque una aleatorietà controllata. 1967 Piano phase Cornelius Cardew, Octet ‟61 for Jasper Jones ùùùùùùùùùùù Simboli sul pentagramma da interpretare, 60 elementi che costituiscono una scena da interpretare anche dal punto di vista fisico, con movenze del corpo. La notazione diventa non solo una sequenza da ricostruire, ma un progetto e rimando ad una idea più complessa da interiorizzare come memoria per non lasciare quello che si appena eseguito e non tenerlo in memoria, e questo nuovo sistema tende a imprimerci a differenza della notazione “classica” che di dice di leggere ed eseguire solamente senza interiorizzare. Voce090 Se fin prima l’autore mi mostra nella pagina con la notazione i segni e mi ordina tutto quello che devo fare ora mi suggerisce, mi propone e mi chiede di pensare oltre di riorganizzare di pensare oltre di reinventare di una composizione, esecuzione chi è l’autore? Questo è il concetto di opera aperta dove l’esecuzione non si esaurisce mai, e ogni volta che viene eseguita deve riprendere l’idea. L’opera è importante come progetto, ma a differenza di prima lo sviluppo lo fa l’esecutore. L’autore simbolo di questa filosofia, che da modello di provocazione, dell’apertura delle diverse direzione della manomissione dell’utilizzo del pianoforte strumento simbolo del romanticismo, utilizzo dell’elettronica: quindi simbolo di tante cose diverse, ma di una in particolare l’uso del silenzio. Music of Changes Music of Changes Prima opera in cui Cage modifica la notazione tradizionale Elementi: • Strutturazione temporale • Autografia • Indicazione discrezionale contenuta nelle note iniziali Musica del cambiamento, musica per pianoforte che congloba comunque la scrittura tradizionale, ma cominciano a far fermentare qualcosa di diverso e soprattutto non determinata. Cage si rivolge anche ad altre culture come la cinese con il Libro dei mutamenti, forme casuali, simboli a cui vengono associate dove viene lasciato al caso la composizione la sequenza della note. Per esempio in music of changes oltre ai segni tradizionali innesto una scrittura autografa è che invenzione di volta in volta, per indicare qualcosa che non codifico, e che mi è ispirata dal caso, dagli oracoli da divinità casualità. Cage: Escludere TRADIZIONE ed EGO. “E‟ possibile così costruire una composizione musicale la cui continuità è liberata dal gusto individuale, dalla memoria e anche dalla letteratura e dalla „tradizione‟ dell‟arte.” Già Webern utilizza la casualità(e questo riguarda solo per le note, il resto è ben governato), per estrarre a caso le note quale doveva essere l’ordine proprio per non dare l’idea, l’andamento melodico di una cosa pensata organizzata, ma poi e importante come costruisco e combino il tutto. Nell’età romantica la musica voleva assumere delle idee filosofia un ‘idea profonda portatrice di valori ora rispecchia una filosofia di vita, che diventa espressa nella musica. Nel romanticismo la musica di voleva esprimere emozioni, sentimenti, pensieri, ideali anche legando vita biografica e vita artistica, ma Cage da una composizione da il mio orientamento di vita e il mio orientamento artistico, ma non centra niente con l’esprimere le mie idee. Il mio stile di vita segue rappresenta il mio stile artistico, ma non esprime le mie idee. Per Cage io non esprimo me stesso nella mia musica. Interessante Cage dice in musica non è importante quello che sentiamo, ma come nasce, che cosa ci fa pensare, come si evolve tanto e vero che la parte udibile è la meno importante, ma quello che suscita. I rumori sono l’agire di fare quel rumore, movimento, attorialità, l’agire, il dramma del mio pensare la musica, anche l’imprevisto. Quindi l’obiettivo è che cosa metto in moto dal punto di vista della riflessione di esegue e di chi ascolta. Vi è un aspetto pedagogico, come il 4,23 di silenzio, perché lo fa mette in discussione l’esecutore, l’ascoltatore, a confronto, ascoltare quello che c’è intorno. L’imbarazzo del silenzio. Grande lezione. Anche il fatto che comunque il silenzio non c’è. Il silenzio come strumento di autoconoscenza John Cage, Concert for Piano and Orchestra (ed. 1960) Origine casuale: individuabile in passaggi ineseguibili manualmente Decisione lasciata all‟esecutore Presenza di rumori (es. coperchio sbattuto su tastiera), suoni non determinati per altezza Obiettivo: non realizzazione attesa “l‟inatteso è l‟elisir dell‟opera” Experimental music Cage, Experimental Music. A doctrine, 1961 “una cosa è comporre, un‟altra eseguire, un‟altra ancora ascoltare. Cos‟ha a che fare una con l‟altra?” Experimental = un atto di cui non si conosce il risultato Ma se era vero che il tempo diventava spazio,allora le mie notazioni musicali potevano diventare arte grafica Da questo nacque l'idea di produrre litografie, serigrafie, acqueforti, utilizzando i miei spartiti musicali. John Cage Che relazione c’è tra comporre, eseguire e ascoltare? Importante non è tanto sapere come va un testo, un opera d’arte, ma come io entro in questa e sperimentare la situazione. Ma quale è la relazione che lega i tre soggetti sopracitati? John Cage: Spartito di Fontana Mix Altro autore in cui si concentrano tante tensioni di questi decenni è Stockhausen dove troviamo aleatorietà, uso vario tradizionale e anticonvenzionale di voci e strumenti, musica elettronica, uso di esperimenti materici e un adeguamento del flusso temporale perché ci sono battute. Troviamo flusso temporale e densità dove vediamo il passare delle proporzioni il niente, il tanto, la sovrapposizioni varie, oppure l’unione di una scrittura matematica, progettuale innestata su una notazione tradizionale che va di pari passo innervata da un tempo che torna su se stesso. 1956 1968 Il tempo diventa uno degli oggetti più importanti nella musica e con l’elettronica abbiamo la possibilità di determinare e delegare in modo quasi asettico una produzione totale o sovrapposta al lavoro tradizionale sul quale si può innestare un tempo più svincolato da parte dell’esecutore. Altri parametri oltre al tempo, spazio abbiamo l’azione, quindi in partitura abbiamo scritto le azioni e gli eventi sonori che ne derivano Aktionschrifft Caratteristica di molte partiture della seconda metà del XX secolo (spec. anni ‟60- ‟70) Partiture grafiche: - identificano un sistema di elementi - non si occupano di una serie di parametri (p. es. il tempo) - suggeriscono i procedimenti per produrre i suoni - usano caratteri iconici (schemi, grafici, immagini, …) Bussotti perdersi in un reticolo tracce sonore