Sanità d`eccellenza: asportata e ricostruita la vescica

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Sanità d’eccellenza: asportata e ricostruita
la vescica grazie al nuovo robot Da Vinci
di Redazione - 17 gennaio 2017 - 15:51
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Pizzuti, responsabile dell’Urologia del Misericordia, ha eseguito
l’asportazione e la ricostruzione della vescica, interamente con il nuovo
robot Da Vinci Xi, su un paziente con tumore.
L’Urologia di Grosseto, peraltro, è stata un pioniere in questo tipo di
intervento. Il primo è stato eseguito nel 2009 e, ancora oggi, i centri italiani
che sfruttano i vantaggi della chirurgia robotica in questo campo sono
pochi, sia per quanto riguarda la rimozione che, soprattutto, la
ricostruzione della vescica con il robot.
“Il nuovo Da Vinci utilizzato a
Grosseto da settembre 2016 –
spiega Pizzuti – agevola
l’urologo in questa procedura
molto complessa, grazie agli
strumenti più ergonomici di
cui è dotato e alle suturatrici
robotiche dedicate alla
ricostruzione della neovescica,
utilizzando un tratto
dell’intestino del paziente. La
precisione della chirurgia
robotica permette di eseguire
un’accurata asportazione dei linfonodi, fondamentale per la radicalità
oncologica, nonché il massimo mantenimento possibile delle funzioni
fisiologiche. Il paziente è stato dimesso ed è in buono stato di salute con
ottimo recupero della continenza”.
Il tumore della vescica è una delle patologie oncologiche più frequenti.
Rappresenta, infatti, il quarto per incidenza nella popolazione maschile e
l’ottavo nella popolazione femminile. I fattori di rischio sono rappresentati
dal tabagismo e dall’esposizione a sostanze tossiche, come fumi di
catrame e benzene. Se precocemente diagnosticato, tuttavia, il tumore della
vescica può essere trattato con interventi in endoscopia, seguiti da terapie
oncologiche specifiche. Quando invece il tumore infiltra la parete della
vescica è necessario l’intervento di asportazione e, se possibile, di
ricostruzione, come avvenuto per il paziente grossetano.
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“La Chirurgia robotica – aggiunge Pizzuti – trova molte indicazioni in
ambito urologico, come nel tumore della prostata e nei tumori renali.
L’asportazione totale della prostata con il robot, pur essendo un intervento
di chirurgia maggiore, è diventato di routine assicurando la dimissione in
quinta giornata con ottimo recupero delle funzioni fisiologiche. La nuova
frontiera della chirurgia robotica – conclude Pizzuti – è rappresentata
dalla calcolosi renale complessa”.
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