CISTO-PROSTATECTOMIA PARZIALE ROBOTICO

CISTO-PROSTATECTOMIA PARZIALE ROBOTICO-ASSISTITA PER
RABDOMIOSARCOMA EMBRIONALE
B. Rocco, D. Minoli, G. Albo, S. Vallasciani, A. Berrettini, G. Manzoni (Milano)
Scopo del lavoro
La chirurgia robotica permette un approccio mini-invasivo e la possibilità di trattamento
chirurgico anche in situazioni normalmente considerate di esclusiva competenza della chirurgia
tradizionale
Materiali e metodi
AB, un bimbo di 2 anni e mezzo, giunge presso la nostra Fondazione con IRA ed il riscontro di
idro-ureteronefrosi massiva bilaterale associato a tumefazione della regione sovrapubica. Dopo
l’iniziale trattamento di stabilizzazione (nefrostomia percutanea bilaterale + emodialisi), i
successivi accertamenti confermano la presenza di una massa tumorale a partenza dalla regione
vescicale-prostatica, infiltrante la vescica ed i linfonodi, definita all’esame istologico come
rabdo-miosarcoma embrionale. Il protocollo terapeutico iniziale è stato con chemioterapia e
radioterapia e dopo 9 mesi di trattamento, la regressione della malattia ha permesso di procedere
ad un intervento chirurgico di asportazione della massa neoplastica residua.
Risultati
L’intervento chirurgico di cisto-prostatectomia parziale effettuato per via laparoscopica con
l’ausilio del Robot chirurgico DaVinci ha permesso la completa asportazione della massa. La
radicalità è stata successivamente confermata dall’esame istologico (assenza di malattia sia a
livello del pezzo asportato che delle biopsie multiple effettuate sui margini di resezione). Dopo la
rimozione degli stents ureterali a distanza di due mesi dall'intervento, il bambino è in grado di
mingere autonomamente con uno svuotamento vescicale completo e con una conservata
continenza urinaria. Oltre alla chemioterapia adiuvante già prevista dal protocollo, il follow-up
futuro prevederà l'esecuzione di cistoscopie con cadenza trimestrale e RMN semestrali.
Discussione
L’esecuzione di cisto-prostatectomia parziale laparoscopica robotico-assistita rappresenta
probabilmente il primo caso in Italia in età infantile per il trattamento di patologia tumorale
vescicale. La letteratura non riporta descrizione di casi simili. Pur con un follow-up ancora
necessariamente lungo, l’integrazione di diversi ambiti clinici nonché l’utilizzo delle più
sofisticate tecnologie chirurgiche attualmente a disposizione, ha permesso una completa
asportazione della massa tumorale senza la necessità di dover rimuovere completamente la
vescica e procedere a più complessi ed invalidanti interventi sostitutivi.
Conclusioni
Il caso descritto evidenzia un innovativo utilizzo della chirurgia robotica, estesa a patologie
tumorali che, se trattate in maniera tradizionale, avrebbero quasi sicuramente richiesto
un’approccio più aggressivo e demolitivo. Si conferma la necessità di un approccio
multidisciplinare esclusivamente in centri altamente qualificati che possano garantire le
competenze specifiche.