5. Concorrenza monopolistica e concorrenza perfetta 5.1 Le barriere all’entrata Sono un costo per il potenziale entrante in un certo mercato. Questo costo alza il costo totale dell’entrante rispetto al costo totale delle imprese già operanti nel mercato. Il monopolista ad esempio. L’entrante potrebbe non entrare se i profitti che stima di conseguire non sono ritenuti sufficienti. Il fatto dunque che il monopolista goda di profitti positivi non è sufficiente di per sè per determinare l'entrata. 5.2 La concorrenza monopolista Se i nuovi entranti sono in grado di differenziare il proprio prodotto rispetto a quello degli altri produttori della stessa merce, in modo tale da crearsi un proprio mercato quasi personale, un piccolo quasi monopolio ma non in modo tale da configurarlo come un prodotto del tutto diverso, si parla di mercato di concorrenza monopolistica. In questo tipo di mercato esiste pertanto un certo grado di sostituibilità tra i prodotti simili di imprese diverse. In esso convivono aspetti del monopolio e della concorrenza. La generica impresa in questo mercato avrà una curva di domanda per il suo prodotto che è funzione del suo prezzo e del prezzo dei prodotti delle imprese rivali. L'impresa ha molti concorrenti, ma assume che essi non reagiscono alle proprie decisioni. In questo mercato l’equilibrio si realizza quando nessuna impresa è indotta ad entrarvi dal fatto che le imprese già operanti conseguono profitti positivi. Il mercato sarà pertanto in equilibrio con un numero costante di imprese solo se il prezzo è uguale al costo medio. Ma poichè questa situazione si realizza nel tratto decrescente della funzione di costo medio in equilibrio, il prezzo supera il costo marginale e la produzione avviene con eccesso di capacità produttiva, cioè l'impresa produce un output inferiore al punto di minimo dei suoi costi medi. Si può affermare che la produzione si realizza in modo inefficiente. Probabilmente i mercati di concorrenza monopolistica sono i più diffusi nella realtà. I settori del commercio al dettaglio, dei prodotti dell'elettronica di consumo, dei prodotti tessili e dell'abbigliamento, certi servizi, sono quelli in cui più frequentemente si riscontra questa forma di mercato. 5.3 Strategie per impedire l’entrata Il caso in cui l'entrata di nuove imprese su un mercato monopolizzato determina, dopo l'entrata, una situazione di oligopolio è forse più importante del caso in cui si crea una situazione di concorrenza monopolistica. Il monopolista può adottare una politica di prezzo tale da rendere non conveniente l'entrata per i potenziali concorrenti. Se in grado di farlo egli può individuare un prezzo tale da massimizzare il suo profitto ma con il vincolo che a quel prezzo nessun altro produttore possa entrare nel mercato conseguendo un profitto positivo. Tale prezzo, se esiste, è indicato con il termine di prezzo limite. 5.4 L'entrata di un numero elevato di imprese Quando le strategie di blocco dell’entrata non funzionano un numero elevato di imprese può entrare finchè il mercato garantisce profitti non nulli per tutti, alla condizione usuale di massimizzazione del profitto, la cui condizione di primo ordine nel caso generale con molte imprese è " si % '' = c ( (y) RM = p( y) $$ 1! e yp & # la quale condizione indica che il prezzo è tanto maggiore del costo marginale, quanto più 1 elevata è la quota di mercato dell'impresa. Per un numero di imprese crescente si si riduce tendendo a zero e il prezzo si avvicina al costo marginale. Analogamente anche l'elasticità della domanda per la singola impresa, cioè il rapporto tra elasticità in modulo della curva di domanda del mercato e la quota coperta dall'impresa, tenderà ad infinito al crescere di si e il prezzo si uguaglierà al costo marginale. Ma proprio questa è la caratterizzazione analitica dell'impresa in un mercato concorrenziale. 5.5 La caratterizzazione dell'equilibrio di mercato a) I consumatori sono indifferenti rispetto a chi vende; acquistano dall'impresa che fa il prezzo più basso. b) I consumatori sono perfettamente informati dei prezzi praticati dai venditori. Il mercato è quindi del tutto trasparente. c) I venditori (le imprese) vendono a chiunque sia disposto ad acquistare al prezzo più alto. Essi sono anche informati se qualche venditore concorrente pratica prezzi più bassi. d) Ogni merce acquistata può essere rivenduta senza altri costi. Tali possibili costi sono detti 'costi di transazione'. Pertanto in mercati perfettamente concorrenziali i 'costi di transazione' sono nulli. e) Ciascun consumatore considera il prezzo di acquisto come dato e ritiene inutile la contrattazione. f) Ciascun produttore considera il prezzo di vendita come dato e ritiene che la sua decisione sulla quantità da offrire sul mercato non lo possa influenzare. Questi prerequisiti o condizioni, se sussistono, conducono a una configurazione di mercato in cui vige un prezzo unico e lineare nelle quantità (se compro 1 unità pago p, se compro n unità pago np). Siamo percio' in grado di definire l'equilibrio di un mercato perfettamente concorrenziale. Definizione: l'equilibrio è dato da un prezzo "p"; - da una certa quantità acquistata da ciascun consumatore; - da una certa quantità prodotta da ciascuna impresa; al prezzo dato: - ciascun consumatore acquista la quantità che desidera ottenere; - ciascun produttore massimizza il profitto; - la somma delle quantità prodotte è uguale alla somma delle quantità acquistate. Dal che si ricava il risutato che un mercato può essere di concorrenza perfetta anche con un numero piccolo di imprese purché ciascuna di esse si consideri piccola rispetto al mercato, assuma cioè il prezzo di mercato come un dato che non può modificare (price taker) nè direttamente, nè attraverso la sua decisione di offerta. 2