ECONOMIA POLITICA: Esercizi di riepilogo MACROECONOMIA n. 1. Utilizzando il grafico del modello AD-AS riportato in basso (dove A è il punto di partenza, l’equilibrio di lungo periodo in cui si incrociano le curve LRAS, SRAS e AD), si indichi per ciascuna delle seguenti situazioni: 1. il punto di equilibrio di breve periodo; 2. Il punto di equilibrio di lungo periodo; 3. Lo spostamento della curva (esempio: se si muove la AD verso destra, indicare AD’ nella colonna 3.). 1. 2. 3. Politica fiscale espansiva D B AD’ Politica fiscale restrittiva H C AD’’ Politica monetaria espansiva D B AD’ Aumento costi per le imprese G A SRAS’ Politica monetaria restrittiva H C AD’’ MACROECONOMIA n. 2. Inizialmente, un’economia si trova in un momento di espansione nel punto A(+). Utilizzando il grafico del modello AD-AS riportato in basso, si indichino costi e benefici (riferiti ovviamente alle due variabili di interesse Y e π) del meccanismo di correzione: 1. Nel caso in cui la banca centrale sposta verso l’alto la propria funzione di reazione; 2. Nel caso in cui la banca centrale non adotta alcun provvedimento. meccanismo correzione Costi Benefici 1. Eliminazione gap espansivo Riduzione inflazione Aumento inflazione Lasciare che il gap espansivo si corregga da solo e duri il più possibile 2. MICROECONOMIA n. 3. Si consideri una delle molte imprese che operano in un mercato di concorrenza monopolistica, con una funzione del costo totale e che fronteggia nel breve periodo una funzione di domanda “inversa” . Nel lungo periodo, l’assenza di barriere all’entrata e all’uscita modifica la curva di domanda inversa. Più precisamente, la nuova . Determinare il prezzo, la quantità e funzione di domanda “inversa” di lungo periodo è il profitto nell’equilibrio di breve e di lungo periodo del mercato considerato. Con e 1 , quale è il prezzo e la quantità di equilibrio in monopolio e in concorrenza perfetta? (Suggerimento: si ricordi la regola di scelta della quantità ottima da produrre) Soluzione • Breve periodo (concorrenza monopolistica = monopolio) Come al solito, l’obiettivo di ogni impresa è quello di massimizzare il profitto scegliendo la quantità (ottima) da produrre: SPIEGAZIONE. Nel breve periodo, l’impresa che opera in un mercato di concorrenza monopolistica agisce come un monopolista e fa profitti positivi: ogni impresa, infatti, producendo un bene differenziato ha potere di mercato che si concretizza nell’applicazione di markup (ricarico) sul prezzo (che è dunque più alto del costo marginale).1 Questa è anche la soluzione di MONOPOLIO ( e ). • Lungo periodo (profitti nulli: monopolista senza profitti di monopolio) Ripetendo il procedimento prima descritto si ha che: Prezzo e quantità sono ora più bassi e il profitto nullo. SPIEGAZIONE. Nel lungo periodo, non essendoci barriere all’entrata, nuove imprese entrano nel mercato attratte dai profitti positivi. Tali imprese propongono nuove qualità del bene al fine di attirare la domanda dei consumatori. La conseguenza di ciò è che la domanda dell’impresa già operante nel mercato cambia; precisamente, si sposta verso il basso (si riduce) poiché maggiore competizione è presente nel mercato e nuove qualità del bene sono disponibili per il consumatore. L’entrata di nuove imprese continuerà finchè ci saranno profitti (opportunità) da sfruttare, vale a dire fino a quando il ricavo medio, cioè il prezzo, è superiore al costo totale medio. Nell’equilibrio di lungo periodo, quindi, prezzo e costo totale medio devono essere uguali (profitto nullo).2 • Concorrenza perfetta Infine, l’equilibrio di concorrenza perfetta è ricavato sempre attraverso la condizione di equilibrio ricavo marginale = costo marginale, ricordando però che ora il ricavo marginale coincide con il prezzo ( ). Essendo il costo marginale pari , si ottiene: 1 I beni prodotti, infatti, sono tra loro simili ma non identici; di conseguenza, il consumatore può pagare di più per acquistare un particolare tipo (o qualità) del bene. 2 È immediato verificare che il costo totale medio in corrispondenza di è pari al prezzo: . 2 SINTESI DEI RISULTATI Com’è possibile dedurre dai risultati ottenuti nei tre mercati, • La soluzione di concorrenza perfetta è la migliore (la più efficiente dal punto di vista sociale): infatti, la quantità prodotta è più alta (q=10) e il prezzo più basso (p=20) rispetto agli altri due mercati. Ciò non è sorprendente visto che il mercato di concorrenza perfetta è il mercato ideale, di riferimento. Che cosa dire riguardo agli altri due mercati? • • In monopolio il prezzo è al suo livello più alto (pari a 31,25). Ciò indica un elevato potere di mercato del monopolista. In concorrenza monopolistica, invece, o I prezzi sono più alti di quelli di concorrenza perfetta e questa non è di per sé un’inefficienza: infatti, prezzi più alti (o se vogliamo diversi) implicano una maggiore varietà di beni presenti sul mercato (in sostanza, c’è un trade-off tra prezzi più bassi – con minore varietà di prodotti – e maggiore varietà di prodotti – con prezzi più alti). o Il più basso livello di quantità prodotta sia rispetto alla concorrenza perfetta che al monopolio, individua una sicura inefficienza del mercato, conosciuta come capacità produttiva in eccesso, vale a dire l’impresa potrebbe abbassare i costi medi totali semplicemente aumentando la produzione. Infatti, l’incontro (il punto di tangenza) tra il prezzo e il costo medio totale non avviene nel punto di minimo di quest’ultimo ma nel suo tratto decrescente. 3