Esercitazioni di Economia politica – Microeconomia ([email protected]) Esercizio • Sia la curva di domanda di un’impresa monopolista. Derivare la curva di domanda di mercato, la curva del ricavo medio, del ricavo totale e del ricavo marginale. Poiché nel mercato c’è una sola impresa, la curva di domanda di mercato coincide con la curva di domanda dell’impresa monopolista. Inoltre, poiché il ricavo medio è pari al prezzo ∙ ( ), è immediato verificare che esso coincide con la curva di domanda “inversa”, vale a dire 12 . Infine, sapendo che il ricavo totale è pari al prezzo (rappresentato dalla curva del ricavo medio) moltiplicato per la quantità: ∙ !12 " ∙ 12 ∙ # , il ricavo marginale è $ %&'#∙() * % 12 2 ∙ . Pertanto, il ricavo marginale è sempre inferiore al prezzo per un livello di produzione positivo (non nullo) + 0. • Se -. / ∙ è la curva del costo totale dell’impresa monopolista (le rilevanti economie di scala consentono, quindi, di avere un costo medio decrescente che tende al costo marginale all’aumentare di ), quale è la quantità che massimizza il profitto? Ciò equivale a fissare quale prezzo? Calcolare il grado di monopolio o indice di Lerner. La condizione di ottimo è sempre la stessa (regola “generale” di massimizzazione del %3 %3 ': profitto): $ $ 45556 12 2 ∙ 2 45556 789 # , che equivale a fissare un prezzo pari a 12 . Invece, $ $ 2. Di conseguenza, è possibile ottenere dalla differenza tra il prezzo e il costo marginale (ricavo marginale) una misura (%) del potere di monopolio: $ 2 ≅ 0,1 Per definizione, in concorrenza perfetta l’indice è ovviamente pari a zero. • Si determini, inoltre, il profitto (o la perdita) e la (eventuale) perdita netta di surplus. Il profitto del monopolista è: ∙ ? ∙ 10 2 ∙ 2 21. Al fine di determinare la (eventuale) perdita netta di surplus è necessario imporre un confronto (tutt’altro che semplice poiché le funzioni di costo sono in genere molto differenti) con la forma di mercato in cui il surplus è per definizione massimizzato, vale a dire la concorrenza perfetta. In concorrenza perfetta la condizione di ottimo si ha in corrispondenza dell’uguaglianza tra prezzo e costo marginale, cioè $ 2. Sostituendo questo valore nella curva di domanda si ottiene la relativa quantità ottima: 12 2 10. P 12 7 2 Cmg Domanda Rmg 5 6 10 12 Q 1 Esercitazioni di Economia politica – Microeconomia ([email protected]) L’equilibrio concorrenziale, quindi, prevede un prezzo molto più basso e una quantità scambiata molto più alta. È immediato verificare che ciò implica una riduzione del surplus totale (perdita netta) pari all’area del triangolo avente per altezza (@) la riduzione della quantità offerta rispetto alla concorrenza perfetta (10 ) e per base (A) il ricarico che il monopolista applica al prezzo rispetto al suo costo marginale, vale a dire 2 . Per cui, E∙F #G BCDCC # # 12,. • La situazione appena descritta potrebbe essere riferita/estesa ad una impresa operante in un mercato di concorrenza monopolistica? In teoria, tale estensione potrebbe essere valida solo per il breve periodo (nel lungo periodo, infatti, una impresa che opera in un mercato di concorrenza monopolistica fa extraprofitti nulli come in concorrenza perfetta). Tuttavia, due questioni “tecniche” rendono inverosimile anche questa possibilità: • • Le curve dei costi rispecchiano quelli della concorrenza perfetta, non vi sono in sostanza rilevanti economie di scale in concorrenza monopolistica. Il potere di mercato è troppo forte: l’indice in un mercato di concorrenza monopolistica dovrebbe essere più vicino a zero (concorrenza perfetta) che a 1. In definitiva, la concorrenza monopolistica è una forma di mercato molto più vicina alla concorrenza perfetta che al monopolio. L’unica differenza, infatti, riguarda il prodotto differenziato. Ciò, però, attribuisce all’impresa un piccolo vantaggio (potere di mercato) poiché non riguarda l’intero mercato ma solo una sua “nicchia”, porzione (un particolare gruppo di acquirenti che si sentono molto più soddisfatti dal quel particolare tipo di prodotto). 2