soluzioni lampadine di Valerio Boni Una questione di chiarezza SU UN’AUTO DI MEDIE DIMENSIONI CE NE SONO CIRCA 200. OGNUNA HA CARATTERISTICHE DIVERSE. ECCO QUALCHE CONSIGLIO PER SCEGLIERLE E UTILIZZARLE AL MEGLIO. CON UN OCCHIO ANCHE AL PORTAFOGLI P rima domanda: avete mai provato a pensare quante lampadine ci possano essere all’interno di un’auto? Trenta? Cinquanta? No, siamo molto lontani. Su una vettura di medie dimensioni ce ne sono circa 200. Una cifra impressionante, che si ottiene sommando tutti i punti luce possibili: quindi non soltanto i fari, ma anche i piccoli punti luminosi posizionati sugli alzacristalli elettrici e sul climatizzatore. Secondo quesito, più semplice ma non ozioso: quale lampadina si trova nei gruppi ottici anteriori della vostra macchina? Pensate che non sia importante? Sbagliato, e vi spieghiamo perché. A volte risparmiare non conviene Rispetto al passato, oggi anche l’offerta di lampadine si è diversificata. Dopo aver identificato il tipo di alogena adatto ai gruppi ottici della propria auto, è possibile acquistare quello che meglio risponde alle esigenze personali. Oltre a quelli più economici, che costano pochi euro, ci sono modelli più performanti e resistenti: il cambio lampadina può essere l’occasione per migliorare il cono di luce. Nella gamma Osram, per esempio, ci sono le serie Night Breaker Plus, che proiettano il 90% di luce in più, con un cono fino a 35 metri più lungo; Cool Blue, in grado di produrre una luce simile a quella dei fari allo Xenon; Ultra Life, che sono garantite tre anni. Se si bruciano, ve le sostituiscono presentando lo scontrino. 52 AUTOMOBILE | GENNAIO 2011 Dunque, quasi certamente è una H7, la più diffusa tra gli equipaggiamenti classici, con lampade alogene. Tuttavia, per saperlo con certezza, è probabile che si debba attendere che il faro si spenga e sia necessario provvedere alla sua sostituzione. Ma a questo punto sorgono i problemi, perché raggiungere un portalampada all’interno del vano motore di una vettura di oggi non è un’impresa semplice. Lo era in passato, lo sarà in futuro, perché una normativa europea (la R-48 appendice 07) impone per le vetture di nuova produzione una collocazione dei dispositivi che ne faciliti l’accessibilità. Così da rendere possibile in qualunque momento la sostituzione di una lampadina bruciata, senza dover smontare batterie o filtri aria, e senza massacrarsi le dita delle mani cercando di infilarle in spazi troppo impervi. H7: PIÙ DIFFUSE MA MENO AFFIDABILI Per sapere quale tipo di lampada sia montata sulla propria auto a volte non resta che smontarla: que- sta informazione, infatti, non sempre è riportata sui libretti di uso e manutenzione. Così, l’acquisto di un kit di ricambio generico, magari in un centro commerciale, potrebbe rivelarsi inutile. Si corre il rischio di avere a disposizione tutti i ricambi possibili, tranne quello che serve realmente, visto che solo per abbaglianti, anabbaglianti e fendinebbia i costruttori di auto possono scegliere tra ben 24 tipologie differenti. Come detto, le H7 sono attualmente le più diffuse, ma sono anche quelle che si bruciano con maggiore frequenza. Le rotture sono da attribuire a varie cause, a cominciare dall’obbligo di tenere le luci accese su strade extraurbane e autostrade. Ma c’è anche un problema legato alle prestazioni: tra le H4 – che rappresentavano lo standard negli anni Ottanta – e le H7 attuali, c’è stato un salto generazionale. Queste ultime producono una luce più intensa e con un “fuoco” più preciso, ma l’estremizzazione ha portato a ridurre da 900 a 550 le ore di vita media di una alogena. Senza dimenticare che spesso si brucia sempre la stessa lampada: in questo caso il problema può essere congenito all’auto. Per esempio, il guasto potrebbe dipendere dall’impianto elettrico del veicolo (con cavi più corti su un lato rispetto all’altro). PER FARLE DURARE DI PIÙ Per ridurre il rischio di frequenti sostituzioni, il primo consiglio è quello di non avviare il motore con l’interruttore luci inserito: poiché non tutte le auto hanno il ritardatore di accensione luci (cioè la corrente arriva alle lampadine solo dopo che il motore è avviato). E l’accensione può determinare uno stress fatale. Bisogna infatti considerare che le lampadine sono progettate per lavorare a tensioni di 13,2 Volt. Una variazione del 5% in più assicura un incremento di luce pari al 15%, ma il consumo aumenta dell’8% e si Come identificare le luci della vostra automobile R2 VISIO H1 H4 H7 H9 HB3 HB1 D1 ABBAGLIANTI-ANABBAGLIANTI H1 H2 H3 ANTINEBBIA H4 H7 H8 D2 H11 HB3 HB4 W5W 14W R5W H6W H5W STAZIONAMENTO P21W PY21W PY21WSV W21W INDICATORI DI DIREZIONE W5W C5W R5W VANO PORTAOGGETTI W5W WY5W H21W W3W INDICATORI DI DIREZIONE LATERALI W3W W5W T5 BAX CRUSCOTTO W5W C5W FEST 10W H5W INTERNO R5W FEST 10W C5W PORTABAGAGLI P21W PY21W PY21W H21W INDICATORI DI DIREZIONE POSTERIORI H6W R5W R10W T4W STAZIONAMENTO P21W H21W RETRONEBBIA W5W W16W 3° STOP P21W/5W P21W W21W W21/5W STOP R10W C5W W5W R5W TARGA P21W H21W W16W W21W RETROMARCIA In questo schema sono illustrate le tipologie di lampadine che possono essere montate su un’auto: da quelle di illuminazione e segnalazione a quelle interne. I modelli riportati sono in continua evoluzione: si sono infatti aggiunte, tra l’altro, le D3 e le D4, lampade allo Xenon di nuova generazione, ecocompatibili senza mercurio. dimezza la durata. Viceversa, se si riduce la tensione della stessa entità, l’intensità luminosa cala del 15%, il consumo del 3% e la vita della lampadina raddoppia. Gli sbalzi di tensione possono dipendere da cause molteplici, spesso da anomalie dell’alternatore. Per ridurre i rischi al minimo è utile proteggere l’impianto elettrico con un “killer” di picchi di tensione, in grado di assorbire l’energia in eccesso. Un’altra soluzione consiste nel montaggio di lampadine a lunga durata. Oggi le possibilità di scelta sono numerose: oltre a quelle che assicurano una luce più intensa o una tonalità tendente al blu, esistono dei prodotti (vedi riquadro) progettati per durare più a lungo, come le Ultra Life di Osram, garantite tre anni. LED E XENON: PREGI E DIFETTI Negli ultimi anni si sono diffusi sistemi di illuminazione alternativi a quelli convenzionali. In particolare, sono in crescita gli impianti a led. Questo tipo di luce è spesso offerto tra le dotazioni a richiesta, ma è bene valutarne con attenzione l’acquisto. Se estetica ed efficacia non sono in discussione, bisogna considerare che, in caso di rottura (per tamponamenti, collisioni, ecc.), va sostituito l’intero pezzo, con costi che superano centinaia di volte quelli di una comune lampadina. Tra l’altro, la sostituzione è necessaria anche se si brucia un solo led della serie, dato che, in queste condizioni, l’auto non supererebbe il test per la revisione. Ci sono poi le lampade a scarica, cioè quelle allo Xenon che, contrariamente a quanto si crede, non sono eterne. Queste luci lavorano a tensioni elevate (20.000 Volt all’accensione e 85 Volt in corrente alternata “a regime”) e hanno una vita media di ben 3.000 ore. Però la loro efficacia non è costante nel tempo, perché perde progressivamente intensità. In media, il flusso luminoso, dopo 2.500 ore di lavoro, è ridotto del 30%. In caso di rottura di una lampada allo Xenon, è meglio cambiarle entrambe. Ma un ricambio costa, in media, tra i 190 e i 280 euro. 53 GENNAIO 2011 | AUTOMOBILE