Estratto da pag. Lunedì 22/08/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress L'intervista Morando: subito giù le tasse nella manovra Andrea Bassi I a riduzione delle tasse va decisa subito, nella prossima legge di Stabilità, anche se l'entrata in vigore della riduzione delle imposte potrebbe essere fissata per il 2018. A dirlo in un'intervista al Messaggero, è il vice ministro dell'Economia Enrico Morando. Le strade per ridurre la pressione fiscale, spiega, sono sostanzialmente due: la riduzione delle aliquote Irpef o il taglio del cuneo fiscale. Apag.6 «Subito nella manovra la riduzione delle tasse» Enrico Morando Q vice ministro dell'Economia: «Definire ^«La strada migliore è il taglio del cuneo già oggi le misure che partiranno dal 2018» fiscale per i lavoratori e per le imprese» Vice ministro Enrico Morando, in questo dibattito estivo sulla prossima manovra l'impressione è che l'elenco delle misure sia lungo, dalle pensioni ai contratti fino agli investimenti, e la coperta molto corta. Dal discorso è completamente uscito di scena il taglio dell'Irpef. Possiamo dire addio alla riduzione delle tasse? «Noi abbiamo fatto della riduzione delle tasse sul lavoro e sull'impresa la priorità della politica fiscale. Questo per una ragione molto precisa, nota a tutti quelli che fanno comparazioni internazionali e che si occupano di competitivita dei sistemi economici: la pressione fiscale sul lavoro e sull'impresa in dirczione sono già state prese». Economia Italia è molto più elevata di quella degli altri grandi paesi europei, e in particolare è più elevata di quella della Germania, che è il primo paese manifatturiero in Europa mentre noi siamo il secondo». Siamo meno competitivi, è noto. «Esatto. E lo siamo perché le nostre imprese e i nostri lavoratori ricevono dallo Stato una penalizzazione così grave in termini di pressione fiscale. Da parte dello Stato c'è la costruzione di un vero e proprio handicap nella corsa che ogni giorno le nostre imprese e i nostri lavoratori devono fare per battere i loro concorrenti nella manifattura. Diverse misure in questa Il vice presidente della Camera, il grillino Luigi Di Maio dice che le tasse non le avete abbassate, che Renzi racconta "balle" «È Di Maio che racconta balle. Noi abbiamo fatto gli 80 euro per i lavoratori dipendenti con Pag. 1 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Lunedì 22/08/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 rapporto di lavoro a tempo indeterminato e un salario inferiore a 26 mila euro. Questa prima misura è costata 10 miliardi di euro. La seconda misura, molto incidente sul bilancio, è stata quella di abolire dalla base imponibile Irap la componente del costo del lavoro. È costata 4,5 miliardi di euro quando l'abbiamo fatta e oggi, a causa dell'aumento del numero dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, questa misura costa 5 miliardi di euro. Dal primo gennaio del 2017 è già stato deciso con una legge dello Stato, cioè con la legge di Stabilità dello scorso anno, che l'aliquota Ires si ridurrà di tre punti e mezzo, portandola al di sotto della media europea. Un'altra misura che a regime costa 3,5 miliardi di euro e che riguarda la riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Vorrei sapere da Di Maio se queste sono balle oppure se sono cose scritte nelle leggi dello Stato». Oltre a questi interventi che sono strutturali, tuttavia, ce ne sono anche alcuni che scadono, come la decontribuzione per i neo assunti. «È un tema a mio avviso centrale. La decontribuzione per i neo assunti nel 2015 è stata una misura molto forte che ha avuto effetti importanti. Nel 2016 è stata rinnovata anche se con un'incidenza inferiore. Ora la questione aperta è se si possa continuare con questi interventi non strutturali, o se si siano create le condizioni, come io ritengo si siano create, per decidere adesso anche in chiave pluriennale, una misura di tipo strutturale che riduca la pressione fiscale sul lavoro e sull'impresa in modo permanente per dare certezza. Dovremmo fare come per l'Ires, inserire subito nella manovra le misure anche se poi en- II viceministro dell'Economia, Enrico Morando (foto ANSA) che raggiungerlo è possibile». fiscalizzazione di parte dei Andrea Bassi © RIPRODUZIONE contributi sociali. L'effetto RISERVATA sarebbe analogo a quello dell'Irpef, farebbe comunque «SE Cl SARANNO aumentare le buste paga. Il SPAZI, POTREBBE risultato per il lavoratore sarebbe ESSERE POSITIVO lo stesso. In quota parte il beneficio dovrebbe andare anche ANTICIPARE AL 2017 UNA PARTE alle imprese, con una riduzione del costo Varrebbe per tutti i tipi DEGLI di contratto «No, solo per quelli a INTERVENTI» tempo indeterminato. Dobbiamo mantenere la promessa che in Sono i milioni di prospettiva il ricorso al lavoro stabile deve diventare permanentemente più vantaggioso per l'E un'alternativa alFIrpef? «Certo. Se invece di fare questo si interviene sulle aliquote Irpef si ottiene lo stesso risultato. Sostanzialmente gli oneri per lo Stato sarebbero gli stessi e anche i vantaggi per i lavoratori. Si vedrà tecnicamente quale intervento sarà considerato migliore». Lei dice che bisognerebbe decidere adesso per il 2018 come fatto per Fires. Non c'è nessuna possibilità di anticipare al 2017 «Se, nel momento in cui si decide la soluzione a regime per il 2018, ci fossero le condizioni per trerebbero in vigore nel 2018. anticipare al 2017 almeno parte Perché oggi tutto ci parla, dell'intervento sarebbe un fatto compreso l'andamento del prodotto interno lordo dell'ultimo positivo perché darebbe forza all'intervento». Quante risorse trimestre, del problema creato dall'aumento dell'incertezza, che servono per un intervento che abbia qualche impatto «È un è il nemico fondamentale della intervento molto costoso». crescita». Questa misura strutturale quale dovrebbe essere, Rifaccio la domanda. Di quanto dovremmo ridurre la pressione su il taglio delle aliquote Irpef o la lavoro e imprese per pareggiare i riduzione del cuneo fiscale? «A conti con la Germania «Di un po' lume verrebbe da dire che la più di due punti di Pil. Fino ad misura più efficace sarebbe la oggi ne abbiamo fatto già uno, certo l'obiettivo rimane lontano ma aver fatto in due anni metà della strada è il segno Economia contribuenti italiani interessati dall'Irpef 41 164 In miliardi di euro il gettito complessivo dell'Irpef 23% È l'aliquota più bassa: si applica sui redditi fino a 15 mila euro 43% È l'aliquota più alta che scatta sui redditi oltre 75 mila euro Pag. 2 Estratto da pag. Lunedì 22/08/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 Pressione fiscale a confronto Tributi e contributi in % del Pil I I Francia j I Belgio Unione europea 40,0 Fonte: CGIA Mestre su dati Eurostat IEuro Ì Area •Al "i ———— — 11,3 ANSAicentlmetri Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress 2.000 In milioni di euro, il costo del taglio di un punto di cuneo fiscale Economia Pag. 3