Subito nella manovra la riduzione delle tasse» Enrico

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L'intervista
Morando: subito
giù le tasse nella
manovra
Andrea Bassi I a riduzione
delle tasse va decisa subito,
nella prossima legge di
Stabilità, anche se l'entrata
in vigore della riduzione
delle imposte potrebbe
essere fissata per il 2018. A
dirlo in un'intervista al
Messaggero, è il vice
ministro dell'Economia
Enrico Morando. Le strade
per ridurre la pressione
fiscale, spiega, sono
sostanzialmente due: la
riduzione delle aliquote
Irpef o il taglio del cuneo
fiscale. Apag.6
«Subito nella manovra la riduzione delle
tasse» Enrico Morando Q vice ministro
dell'Economia: «Definire ^«La strada
migliore è il taglio del cuneo già oggi le
misure che partiranno dal 2018» fiscale
per i lavoratori e per le imprese»
Vice ministro Enrico Morando, in
questo dibattito estivo sulla
prossima manovra l'impressione è
che l'elenco delle misure sia
lungo, dalle pensioni ai contratti
fino agli investimenti, e la coperta
molto corta. Dal discorso è
completamente uscito di scena il
taglio dell'Irpef. Possiamo dire
addio alla riduzione delle tasse?
«Noi abbiamo fatto della
riduzione delle tasse sul lavoro e
sull'impresa la priorità della
politica fiscale. Questo per una
ragione molto precisa, nota a tutti
quelli che fanno comparazioni
internazionali e che si occupano
di competitivita dei sistemi
economici: la pressione fiscale
sul lavoro e sull'impresa in
dirczione sono già state prese».
Economia
Italia è molto più elevata di quella
degli altri grandi paesi europei, e
in particolare è più elevata di
quella della Germania, che è il
primo paese manifatturiero in
Europa mentre noi siamo il
secondo». Siamo meno
competitivi, è noto. «Esatto. E lo
siamo perché le nostre imprese e i
nostri lavoratori ricevono dallo
Stato una penalizzazione così
grave in termini di pressione
fiscale. Da parte dello Stato c'è la
costruzione di un vero e proprio
handicap nella corsa che ogni
giorno le nostre imprese e i nostri
lavoratori devono fare per battere
i loro concorrenti nella
manifattura. Diverse misure in
questa
Il vice presidente della Camera, il
grillino Luigi Di Maio dice che le
tasse non le avete abbassate, che
Renzi racconta "balle" «È Di
Maio che racconta balle. Noi
abbiamo fatto gli 80 euro per i
lavoratori dipendenti con
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rapporto di lavoro a tempo
indeterminato e un salario inferiore
a 26 mila euro. Questa prima
misura è costata 10 miliardi di
euro. La seconda misura, molto
incidente sul bilancio, è stata quella
di abolire dalla base imponibile
Irap la componente del
costo del lavoro. È costata 4,5
miliardi di euro quando l'abbiamo
fatta e oggi, a causa dell'aumento
del numero dei contratti di lavoro a
tempo indeterminato, questa
misura costa 5 miliardi di euro. Dal
primo gennaio
del 2017 è già stato deciso con una
legge dello Stato, cioè con la legge
di Stabilità dello scorso anno, che
l'aliquota Ires si ridurrà di tre punti
e mezzo, portandola al di sotto
della media europea. Un'altra
misura che a regime costa 3,5 miliardi di euro e che
riguarda la riduzione della
pressione fiscale sul lavoro e sulle
imprese. Vorrei sapere da Di Maio
se queste sono balle oppure se sono
cose scritte nelle leggi dello Stato».
Oltre a questi interventi che sono
strutturali, tuttavia, ce ne sono
anche alcuni che scadono, come la
decontribuzione per i neo assunti.
«È un tema a mio avviso centrale.
La decontribuzione per i neo
assunti nel 2015 è stata una misura
molto forte che ha avuto effetti
importanti. Nel 2016 è stata
rinnovata anche se con
un'incidenza inferiore. Ora la
questione aperta è se si possa
continuare con questi interventi
non strutturali, o se si siano create
le condizioni, come io ritengo si
siano create, per decidere adesso
anche in chiave pluriennale, una
misura di tipo strutturale che riduca
la pressione fiscale sul lavoro e
sull'impresa in modo permanente
per dare certezza. Dovremmo fare
come per l'Ires, inserire subito
nella manovra le misure anche se
poi en-
II viceministro dell'Economia, Enrico Morando (foto ANSA)
che raggiungerlo è possibile».
fiscalizzazione di parte dei
Andrea Bassi © RIPRODUZIONE
contributi sociali. L'effetto
RISERVATA
sarebbe analogo a quello
dell'Irpef, farebbe comunque
«SE Cl SARANNO
aumentare le buste paga. Il
SPAZI, POTREBBE
risultato per il lavoratore sarebbe ESSERE POSITIVO
lo stesso. In quota parte il
beneficio dovrebbe andare anche ANTICIPARE AL
2017 UNA PARTE
alle imprese, con una riduzione
del costo Varrebbe per tutti i tipi DEGLI
di contratto «No, solo per quelli a INTERVENTI»
tempo indeterminato. Dobbiamo
mantenere la promessa che in
Sono i milioni di
prospettiva il ricorso al lavoro
stabile deve diventare
permanentemente più
vantaggioso per l'E un'alternativa
alFIrpef? «Certo. Se invece di
fare questo si interviene sulle
aliquote Irpef si ottiene lo stesso
risultato. Sostanzialmente gli
oneri per lo Stato sarebbero gli
stessi e anche i vantaggi per i
lavoratori. Si vedrà tecnicamente
quale intervento sarà considerato
migliore». Lei dice che
bisognerebbe decidere adesso per
il 2018 come fatto per Fires. Non
c'è nessuna possibilità di
anticipare al 2017 «Se, nel
momento in cui si decide la
soluzione a regime per il 2018, ci
fossero le condizioni per
trerebbero in vigore nel 2018.
anticipare al 2017 almeno parte
Perché oggi tutto ci parla,
dell'intervento sarebbe un fatto
compreso l'andamento del
prodotto interno lordo dell'ultimo positivo perché darebbe forza
all'intervento». Quante risorse
trimestre, del problema creato
dall'aumento dell'incertezza, che servono per un intervento che
abbia qualche impatto «È un
è il nemico fondamentale della
intervento molto costoso».
crescita». Questa misura
strutturale quale dovrebbe essere, Rifaccio la domanda. Di quanto
dovremmo ridurre la pressione su
il taglio delle aliquote Irpef o la
lavoro e imprese per pareggiare i
riduzione del cuneo fiscale? «A
conti con la Germania «Di un po'
lume verrebbe da dire che la
più di due punti di Pil. Fino ad
misura più efficace sarebbe la
oggi ne abbiamo fatto già uno,
certo l'obiettivo rimane lontano
ma aver fatto in due anni metà
della strada è il segno
Economia
contribuenti italiani
interessati dall'Irpef
41 164 In miliardi di
euro il gettito
complessivo dell'Irpef
23% È l'aliquota più
bassa: si applica sui
redditi fino a 15 mila
euro 43% È l'aliquota
più alta che scatta sui
redditi oltre 75 mila
euro
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Pressione fiscale a confronto Tributi e
contributi in % del Pil I I Francia j I
Belgio Unione europea 40,0 Fonte: CGIA
Mestre su dati Eurostat IEuro Ì Area •Al
"i ———— — 11,3 ANSAicentlmetri
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2.000 In milioni
di euro, il costo
del taglio di un
punto di cuneo
fiscale
Economia
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