GENI STRUTTURALI: il connettivo Lezione 9 By NA 1 Definizione classica Dominante: Carattere che si manifesta in eterozigosi Recessivo: Carattere che si manifesta in omozigosi SONO CONCETTI CHE SI RIFERISCONO ALLA MODALITA’ DI TRASMISSIONE E DIPENDONO DAL TIPO DI FENOTIPO CHE SI CONSIDERA E DA COME SI ESPLICA L’AZIONE DEL TRASCRITTO. NATURALMENTE QUESTO SIGNIFICA CHE HO GLI STRUMENTI PER ANDARE ALTRE L’ASPETTO FENOTIPICO DEGLI INDIVIDUI ANEMIA FALCIFORME: Recessivo se considero come fenotipo la presenza dell’anemia: i portatori non hanno anemia Codominante se considero le catene dell’emoglobina : sono presenti entrambe Codominante se considero il fenotipo sequenza delDNA: ci sono la wt e la mutata Dominante: se considero presenza di globuli rossi immaturi: nei portatori ci sono globuli rossi immaturi By NA 2 Definizione classica Dominante: Carattere che si manifesta in eterozigosi Recessivo: Carattere che si manifesta in omozigosi SONO CONCETTI CHE SI RIFERISCONO ALLA MODALITA’ DI TRASMISSIONE Da questo deriva che la terminologia A/a che correttamente si usa negli incroci quando si vuole indicare la relazione fra i prodotti degli alleli e’ una terminologia operativa: significa che il fenotipo originato da un allele non e’ evidenziabile se c’e’ l’allele A e quindi mi devo aspettare che soggetti con fenotipo A siano geneticamente Aa e questa informazione mi viene dall’analisi degli alberi genealogici o dall’incrocio Inoltre va ricordato che anche utilizzando A/a non vuol dire che a e’ derivato da A e costituisce un sottoprodotto di A. La terminologia che si deve usare al di fuori dello studio della trasmissione e’: locus A alleli A1,A2, A3, An.. (locus white in Drosophila) By NA 3 Dominanza e recessivita’ I Alleli: forme alternative del locus che originano fenotipi distinguibili. Nella popolazione possono esistere n alleli, ma ogni individuo diploide ne possiede 2 degli n possibili. Gli alleli si originano per effetto delle mutazioni, e generano variabilita’ nella popolazione. Non e’ detto che ci sia un allele che genera fenotipo patologico. (gruppi sanguigni) quello che conta per la dominanza e la recessivita’ e’ la funzione che svolge il prodotto del gene e la nostra capacita’ di vedere il prodotto e identificarlo quando si origina da alleli diversi. La mutazione che genera gli alleli ha un effetto diverso se: avviene in un punto che non intacca l’efficienza del prodotto: polimorfismo avviene in un punto critico del prodotto: che cosa succede al prodotto? By NA 4 Dominanza e recessivita’ II avviene in un punto critico del prodotto: che cosa succede al prodotto? il prodotto e’ strutturalmente alterato e interagisce con il prodotto non mutato: effetto dominante negativo il prodotto non c’e’ o e’ inattivo e per la sua funzione il 50% non e’ sufficiente:aploinsufficienza, fenotipo dominante il prodotto non c’e’ o e’ inattivo e per la sua funzione il 50% e’ sufficiente:fenotipo recessivo Ricordo che e’ l’operatore che sceglie il livello di indagine e definisce il fenotipo che vuole seguire: l’individuo, gli organi, il tessuto, le cellule, il DNA... By NA 5 I GENI “STRUTTURALI” Geni “strutturali”: codificano per proteine con un ruolo STRUTTURALE o all’interno della cellula o dopo secrezione nella matrice extracellulare Perche’ le loro alterazioni vengono trasmesse come dominanti? Nella maggior parte dei casi queste proteine tendono ad aggregarsi per formare macromolecole con struttura complessa. Quindi il polimero che ne risulta e’ almeno al 50% alterato e la sua organizzazione risulta compromessa perche’ la loro funzione e’ sensibile alla dose cioe’ ha bisogno della quantita’ corretta del prodotto finale. By NA 6 Premessa I quello che interessa e’ individuare i geni che controllano le proteine strutturali. Per arrivare a questo risultato si possono usare diverse strategie(non tecniche: quelle sono sempre le stesse che vengono scelte dopo aver deciso le strategie)che dipendono dalle informazioni che si hanno a disposizione. Quindi di volta in volta possono cambiare. Esistono pero’ dei punti fermi sempre validi non necessariamente in questo ordine: devono esistere fenotipi alternativi che permettano di suddividere la popolazione in almeno 2 gruppi per poter capire le modalita’ di trasmissione, definire il numero dei locus bisogna raccogliere informazioni il piu’ dettagliate possibili sulla funzione per avvicinarsi il piu’ possibile al prodotto primario del gene By NA 7 Premessa II E pertanto dato che per capire come si svolge una funzione e quale sequenza di DNA la controlla bisogna vedere cosa succede se la funzione viene meno e nell’uomo in cui non si puo’ fare l’uomo knock out si ricorre alle patologie. Infatti posso sapere come viene sintetizzato un certo composto, in quale tessuto, in quale tipo cellulare, ma dato che l’ organizzazione di una struttura e la maturazione delle molecole che la compongono per ottenere il prodotto finale e’ un processo molto articolato risalire al singolo gene puo’ essere molto complicato Quindi le patologie di cui parleremo sono i nostri mutanti knockout che ci servono per trovare il gene normale. Le patologie del connettivo di cui parleremo sono solo un modello per spiegare le strategie per lo studio a partire da processi in parte noti controllati da geni la cui manifestazione si trasmette come carattere dominante By NA 8 Osteogenesi Imperfetta (OI) 1/10.000 IN TUTTO IL MONDO FACIES: Estrema fragilita’ delle ossa Ipomineralizzazione Fraquenti fratture congenite Sclere bluastre o blu-grigio(l’OI e’ una patologia del tessuto connettivo e, quindi puo’ coinvolgere tessuti diversi da quello osseo) (n.b la sclera e’ la parte non trasparente della tunica esterna dell’occhio) Crescita anomala del cranio e tardiva chiusura della fontanella anteriore(dopo il primo anno di vita) Sviluppo intellettivo normale Dentinogenesi imperfetta AUTOSOMICA DOMINANTE (come faccio a saperlo?) By NA 9 I Autosomica dominante Una persona che manifesta il carattere ha almeno un genitore con lo stesso fenotipo II III aa aa Aa Aa E’ trasmessa da entrambi i sessi aa aa Aa Entrambi i sessi presentano il carattere By NA Aa aa Aa Aa Aa aa aa Il figlio di chi manifesta il carattere ha il 50% di probabilita’ di ereditare l’allele e di manifestare il fenotipo Assumendo che il genitore sia eterozigote il che di solito e’ vero per 10 fenotipi rari Classificazione clinica 1. Fratture durante l’infanzia, meno frequenti dopo la puberta’. Statura normale, deformita’ minima. Sclere bluastre, denti normali. A volte perdita dell’udito 2. Gravi deformita’ e fratture ossee congenite. Di solito letale in eta’ perinatale per insufficienza respiratoria 3. Fratture congenite con progressivo rallentamento della crescita. Denti anormali, sclere bluastre, possibile perdita dell’udito 4. Fragilita’ delle ossa lieve o moderata, denti anormali, sclere normali o grigiastre, possibile perdita dell’udito Questa classificazione ci interessa solo perche’ ci dice che nella popolazione ci sono delle differenze: nel caso della OI e’ presente sia il fenomeno della penetranza, che dell’espressivita’. Particolare interessante: all’interno di una famiglia di solito la manifestazione clinica e’ simile, mentre varia da una famiglia all’altra? Cosa significa? Lo vedremo, per ora ricordiamo..... By NA 11 Genetica dell’OI AUTOSOMICA DOMINANTE wt wt Genotipo a a omozigote Fenotipo Non affetto wt m m m a A eterozigote A A omozigote AFFETTI questa e’ la conclusione a cui si arriva studiando tutte le famiglie in cui sia presente un affetto, quando inizio a studiare non so quale sia la trasmissione. Dall’analisi degli incroci ricavo che il fenotipo si tramette con alcune caratteristiche che lo fanno classificare come autosomico dominante, quindi l’affetto probabilmente e’ eterozigote By NA 12 Basi biochimiche dell’OI VISTI GLI ASPETTI FENOTIPICI DEVE DIPENDERE DA UN DIFETTO DELLA STRUTTURA DEL TESSUTO CONNETTIVO OTTIMO CANDIDATO IL COLLAGENE E’ LA PROTEINA PIU’ ABBONDANTE DEL TESSUTO CONNETTIVO By NA 13 Il collagene α2 α1 α1 N-term Dominio a tripla elica C-term Esistono tipi diversi di collagene nei vari tessuti. Essi si differenziano per lunghezza, sequenza dei diversi domini, per composizione e dimensione dei peptidi C e N terminali e per proprieta’ fisiche. (vedi tabella nel libro) Il collagene di Tipo I e’ piu’ abbondante in pelle, tendini, ossa e arterie. Questi sono anche i tessuti maggiormente interessati dalla OI By NA 14 Sintesi del collagene cfr.testo By NA 15 Prove del coinvolgimento del collagene nell’OI ISOLAMENTO DELLE PROTEINE PELLET CELLULARE MEZZO DI COLTURA COLTURA IN PRESENZA DI 3 H-PROLINA DIVERSA MIGRAZIONE DIVERSA PROTEINA Le proteine sono state tagliate e separate per elettroforesi evidenziando che un frammento del proα 1(I) migrava in maniera anomala PROα1(III) PROα1(I) SDS-PAGE C’era una delezione nella proteina By NA PROα2(I) C OI C OI 16 Clonaggio del gene di OI1 1979 YAMAMOTO E CO.isolarono il cDNA del COA1 mRNA del collagene e’ stato estratto dal tessuto osseo di embrioni di pollo e frazionati in base alle dimensioni per centrifugazione su gradiente di saccarosio. Le diverse frazioni sono state saggiate per la capacita’ di codificare il procollagene in un sistema acellulare per traduzione. Dalle frazioni capaci di codificare il procollagene e’ stato costruito il cDNA. Clonaggio del cDNA nel plasmide pBR322 e successiva trasformazione batterica in E.Coli Trasferimento delle colonie su filtro e ibridazione con il cDNA marcato radiattivamente. Isolamento colonie positive. Verifica con saggio di legame al filtro: Denaturazione del DNA del clone positivo. Legame a colonna. Caricamento della colonna con RNA estratto da ossa di pollo. Allontanamento dell’RNA non legato ed Eluizione dell’RNA legato. Test per la produzione di COA1 mediante traduzione in vitro. By NA 17 I tipi di collagene TRAMITE SCREENING DI LIBRARY GENOMICHE E’ STATO POSSIBILE ISOLARE DIVERSI GENI PER IL COLLAGENE. ESISTONO DIVERSE CLASSI DI COLLAGENE: COLLAGENI FIBRILLARI(DI TIPO I II III V E XI) COLLAGENI NON FIBRILLARI(i domini a tripla elica sono interrotti da domini non a tripla elica) COLLAGENI A CATENA BREVE (TIPO VII) OGNI CATENA DEL COLLAGENE E’ CODIFICATA DA UN GENE DISTINTO. QUESTI GENI PRESENTANO OMOLOGIA DI SEQUENZA ELEVATA. I GENI PER IL COLLAGENE FANNO PARTE DI UNA FAMIGLIA GENICA (insieme di geni con un elevato grado di omologia di sequenza e codificanti per prodotti con funzione simile o correlata. Possono contenere elemeni non funzionanti detti PSEUDOGENI) By NA 18 Origine della famiglia del collagene Tali geni si sarebbero originati in seguito a fenomeni di DUPLICAZIONE di un unico gene ancestrale e successiva diversificazione per effetto di mutazioni nelle diverse copie. diversificazione mutazione geneA duplicazioni FAMIGLIA GENICA1 es.collagene fribrillare By NA duplicazioni FAMIGLIA GENICA2 es.collagene a catena breve 19 Mappatura dei geni del collagene TECNICHE COME COSTRUZIONE DI IBRIDI SOMATICI E IBRIDAZIONE IN SITU HANNO PERMESSO DI MAPPARE QUESTI GENI. SEBBENE DERIVINO DA UN GENE ANCESTRALE COMUNE I GENI PER IL COLLAGENE SONO DISPERSI NEL GENOMA, MAPPANO CIOE’ SU CROMOSOMI DIVERSI: es. il gene per la catena α1(I)(COA1) e’ localizzato sul chr17, mentre esistono geni per altre catene del collagene sui cromosomi 2, 7, 12 etc. E’ VERAMENTE UNA MUTAZIONE IN UNO DI QUESTI GENI A PROVOCARE L’OI???? By NA 20 Studi di linkage Il cDNA di COL1A1 venne testato nella popolazione generale (normale) per individuare la presenza diRFLP EcoR1 cDNA COL1A1 14Kb A1 A2 cDNA COL1A1 3.5Kb A1 A3 10.5Kb A2 Se si digerisce il DNA genomico di individui normali che non mostrano la OI presi a caso nella popolazione e si ibrida con il cDNA di COL11A si nota che la regione omologa al cDNA e’ polimorfica: cioe’ nel DNA puo’ essere presente o meno un sito di restrizione. Questo si nota nella popolazione normale. By NA GEL filtro ibridato con cDNA21 In questo gruppo di individui il cDNA riconosce nel genoma dopo digestione 2 frammenti di = lunghezzae’: 14 kb perche’ su entrambi i cromosomi in quella regione non e’ presente un altro sito QUINDI UNA SOLA BANDA In questo gruppo di individui il cDNA riconosce nel genoma dopo digestione 4 frammenti 2 da 10.5 e 2 da3.5 kb perche’ su entrambi i cromosomi in quella regione e’ presente un altro sito che cade all’interno della regione identificata dal cDNA. QUINDI 2 BANDE 14Kb A1 A1 14Kb 3.5Kb A1 3.5Kb A1 A3 A2 A2 10.5Kb A2 10.5Kb A2 In questo gruppo di individui il cDNA riconosce nel genoma dopo digestione 3 frammenti : 1 da 10.5 e 1 da3.5 kb originati dalla digestione di un cromosoma A1 14Kb A2 (perche’e’ presente un altro sito che cade all’interno della regione identificata dal cDNA) e 1 frammento da 14 originato dalla digestione dell’ altro cromosoma. QUINDI 3 3.5Kb 10.5Kb BANDE By NA A1 A3 A2 Omozigoti per allele 14:14/14 Omozigoti per allele 10.5,3.5: 10.5,3.5/ 10.5,3.5 Eterozigoti per alleli 14 e10.5,3.5 14/10.5,3.5 22 I Famiglie OI1 1 -/- -/+ 2 II -/- 1 2 -/+ 3 -/- -/- 4 5 -/+ 6 -/- III 1 -/- 2 -/- 3 4 -/+ -/+ 5 6 -/+ -/+ IV -/- 1 -/- 2 +/+ 3 Il polimorfismo non rappresenta la causa dell’OI, ma e’ improbabile che tale variazione segreghi con il fenotipo OI per caso... By NA -/+ 4 LA MUTAZIONE OI DEVE RISIEDERE INSIEME CON IL POLIMORFISMO, CIOE’ NEL GENE COL1A1 23 Perche’ la patologia dominante E’ POSSIBILE RICONOSCERE MUTAZIONI PIU’ FREQUENTI PER CIASCUN TIPI DIVERSO DI OI MUTAZIONE IN UN ALLELE DEL GENE PER LA CATENA α1 α1 α2 DEGRADATE α1 By NA Nonostante un solo allele del gene COL1A1 e’ mutato ben il 75% delle triple eliche sono anomale. La mutazione riguarda il 50% del prodotto genico, ma influenza il 75% della proteina..L’EFFETTO E’ DOMINANTE anche in caso di eterozigosi 24 Modello murino ANALISI DI LINKAGE SU DIVERSE FAMIGLIE HANNO PERMESSO DI IDENTIFICARE DIVERSE MUTAZIONI IN GENI DEL COLLAGENE CHE SEGREGANO CON IL FENOTIPO OI. SONO QUINDI QUESTE MUTAZIONI A CAUSARE LA MALATTIA?? taglio con enzimi di restrizione e eliminazione di una parte della sequenza topo transgenico sostituzione con un oligonucleotide sintetico con una mutazione By NA iniezione in un ovocita di topo fecondato SE IL TOPO MANIFESTA LA MALATTIA ALLORA LA MUTAZIONE E’ LA CAUSA DELL’OI. 25 Mosaicismo germinale N OI CSp PSp 225 nt 72 nt 63 nt la mutazione e’ By NA La diversa intensita’ della banda indica che nel padre in n°di cellule mutate e’ ridotto, presente gia’ nelle cellule germinali del padre 26 Relazione genotipo-fenotipo GRAZIE A TALI STUDI MOLECOLARI E BIOCHIMICI E’ STATO POSSIBILE IDENTIFICARE MUTAZIONI NEI DIVERSI GENI DEL COLLAGENE CAUSA DELLE DIVERSE FORME DI OI Mutazioni di grosse dimensioni(delezioni o inserzioni multiesoniche) sono rare perche’ compromettono la stabilita’ di gran parte delle molecole di collagene. Questo tipo di mutazioni si riscontra spesso in casi di OI di tipo II nelle forme letali in fase perinatale. Piu’ frequenti sono le mutazioni puntiformi. Queste sono anche piu’ difficili da trovare viste le dimensioni della molecola del collagene. nei geni COL1A1 e COL1A2 sono state trovate numerose mutazioni che causano una sostituzione di una glicina con un altro amminoacido. A seconda del sito di sostituzione si manifestano diversi fenotipi OI. Questi ultimi sono piu’ gravi quando la sostituzione si verifica piu’ vicino all’estremita’ carbossi terminale. 27 By NA Relazione genotipo-fenotipo Tutte le sostituzioni Gly-Asp sono risultate letali. Mutazioni in siti di splicing possono provocare delezioni di esoni o splicing anomali con conseguente sintesi di molecole anomale di collagene. Le mutazioni nel COL1A1 sono generalmente associate a fenotipi piu’ gravi rispetto a quelle che colpiscono il gene COL1A2 e i fenotipi piu’ gravi nel caso di mutazioni vicine all’estremita’ 3’ della tripla elica. L’APPROCCIO DI STUDI O DELL’OI E’ STATO QUELLO DELLA GENETICA DIRETTA IN CUI SI PARTE DA UN PRODOTTO PROTEICO PER ARRIVARE AL GENE E ALLO STUDIO DELLE MUTAZIONI AD ESSO ASSOCIATO IN OGNI CASO IL PRIMO PASSO PER LO STUDIO DI QUALSIASI PATOLOGIA E’ L’ANALISI DEL FENOTIPO! By NA 28 Relazione genotipo-fenotipo riepilogo TIPO I: e’ causato da mutazioni nel COL1A1, in generale si tratta di mutazioni non senso (sostituzione di un codone di senso con un codone di stop) o mutazioni di splicing. Queste provocano una riduzione nella sintesi del collagene, collagene, ma le molecole che vengono sintetizzate hanno una struttura normale. normale. TIPO II:e’ causato o da mutazioni multiesoniche(nei casi di forme letali) o da mutazioni missenso sostituzione di un codone per un AA con uno per un AA diverso) che non comportano mancata produzione della proteina, ma produzione di catene α1(I)anomale. queste aggregandosi con catene normali portano alla formazione di triple eliche anomale causando il fenomeno dell’effetto dominante negativo. TIPO III: e’ una forma geneticamente eterogenea, si riscontrano mutazioni in geni diversi. A volte sono presenti anche piu’ mutazioni in geni diversi contemporaneamente. E’ l’unica forma per la quale e’ stata dimostrata anche trasmissione ditipo autosomico recessiva, frequente solo in alcune popolazioni come quella sud africana dove, pero’ di riconosce un EFFETTO DEL FONDATORE(prevalenza di un allele nella popolazione dovuta alla sua presenza in uno dei membri originari della popolazione stessa ed alla tendenza dei membri della popolazione ad accoppiarsi tra loro). In questo caso sono piu’ frequenti soggetti omozigoti per mutazioni in geni COL1A1 e COL1A2. TIPO IV: pur essendo generalmente lieve, puo’ presentare variazioni notevoli anche nella stessa famiglia(non e’ noto il perche’ di questa variabilita’). Si trovano frequentemente mutazioni puntiformi nei geni COL1A1 o COL1A2. By NA 29 Altri geni del collagene LA SINDROME DI MARFAN E LA SINDROME DI EHLERS-DANLOS By NA 30 Sindrome di Marfan (MS) INDEBOLIMENTO DEL TESSUTO CONNETTIVO. Elevata statura e magrezza con braccia gambe e dita delle mani e dei piedi lunghe(aracnodattilia) Ipersensibilita’ delle articolazioni e dislocazione A volte dislocazione del cristallino per indebolimento del dei legamenti che lo sostengono e miopia. Manifestazioni vascolari (prolasso della valvola mitriale nel 5% della popolazione generale e dilatazione del tratto iniziale dell’aorta che puo’ portare a aneurisma. Esistono diverse forme di espressione della MS: alcuni soggetti sono chiaramente affetti dall’infanzia, altri lo sono solo lievemente e anche il trattamento medico e’ variabile in conseguenza di cio’. By NA 31 Fibrillina1(sindrome di Marfan) e Fibrillina 2 IL LOCUS MALATTIA E’ STATO MAPPATO SUL CROMOSOMA 15 ANALISI GENETICHE Analisi di linkage con marcatori genetici casuali ANALISI ISTOCHIMICHE Deficit della proteina extracellulare FIBRILLINA nei tessuti dei soggetti con MS La prova definita deriva dalla scoperta di mutazioni nel gene per la fibrillina in numerosi affetti dalla sindrome FIBRILLINA: glicoproteina del tessuto connettivo (componente delle microfibrille). Contiene 44 domini in tandem omologhi ad una sequenza del fattore di crescita dell’epidermide FIBRILLINA1: il gene che la codifica mappa sul chr 15 Responsabile della MS By NA FIBRILLINA2: il gene mappa sul chr5, responsabile dell’aracnodattilia contratturale congenita 32 SSCP:Single Strand Conformational Polymorphism Omozigote Wild-type Eterozigote C G A T C G C G PCR Denaturazione A T A T A C G C G C G Reverse G OmozigoteMutante T A A T 1 2 T 3 Reverse T A Caricamento su gel C Forward By NA Omo WT etero Omo mut VARIAZIONI ANCHE DI 1 SOLA BASE PROVOCANO Forward UNA DIFFERENZA NELLA CORSA SU GEL Questo test si utilizza per identificare la variazione di una base senza dover ricorrere al sequenziamento. Si possono identificare il 70%-95% delle mutazioni di singola base in frammenti di lunghezza inferiore alle 200pb. 33 Identificazione delle mutazioni della fibrillina SSCP : Single Strand Conformational Polymorphism Omozigote Wild-type Eterozigote SM N N MS N PCR By NA 34 Tipo Relazione genotipo-fenotipo in MS I: riduzione del 50% nella sintesi della fibrillina, ma quella presente nella matrice e’ normale. MUTAZIONI NON SENSO (solo l’allele wild-type da’ origine alla proteina normale) FENOTIPO CLINICO LIEVE Tipo II: riduzione della sintesi e secrezione della proteina. MUTAZIONI MISSENSO (viene prodotta una certa quantita’ di proteina anomala che interagisce con la proteina normale).DOMINANTE NEGATIVO Tipo III e IV: normale livello di sintesi, ma moderata o grave riduzione della secrezione nella matrice extracellulare della fibrillina Tipo V: i livelli di proteina sintetizzata e secreta sono normali By NA FENOTIPO CLINICO PIU’ GRAVE FENOTIPO CLINICO MEDIO O GRAVE fenotipo piu’ grave se viene compromesso l’assemblaggio NON SI SA QUALE SIA LA CAUSA DELLA MS 35 COL5A1 o COL5A2 Sindrome di Ehlers-Danlos Iperplasticita’ della cute. Esistono diversi tipi Ipersensibilita’ delle articolazioni Vengono ereditati con modalita’ diverse. DOMINANTI Tipo I : piu’ grave tipo II: piu’ lieve TIPO IV vascolare Sono dovuti a mutazioni in locus diversi interessano principalmente cute e articolazioni. sono state trovate mutazioni nel collagene di tipo V (mutazioni in COL5A1 o COL5A2). : pelle traslucida con vene chiaramente visibili e facilmente escoriabile. Minima ipersensibilita’ delle articolazioni. Gravi rischi di rottura di arterie, del colon e utero. Attesa di vita non superiore ai 50 anni. E’ causata da mutazioni nel gene COL3A1 che codifica per le catene di tipo III (mancata produzione del collagene di tipo III) di cui sono particolarmente ricche le pareti arteriose, dell’intestino e utero. By NA 36 Sindrome di Ehlers-Danlos Ipersensibilita’ delle articolazioni Iperplasticita’ della cute. TIPO RECESSIVE VI:cute soffice e fragilita’ oculare (distacco mutazioni nel gene per la traduzionali del collagene. iperelasticita’, della retina). lisil idrossilasi ipersensibilita’ delle articolazioni e Autosomica recessiva, causata da responsabile delle modifiche post TIPO VII: dislocazione congenita delle anche e altre articolazioni ed estrema ipersensibilita’ articolare. Autosomica recessiva causata da mutazioni nel gene per la Procollagene peptidasi responsabile del processamento extracellulare del collagene TIPO IX: RECESSIVA X-LINKED cute lassa, diverticoli e rottura della vescica e deformita’ scheletriche. Colpisce gravemente i soggetti di sesso maschile. E’ causata da un difetto del metabolismo del rame. ( L’attivita’ della lisil idrossilasi e’ coadiuvata dal rame) 37 By NA Diagnosi e trattamento delle malattie del tessuto connetivo UNA DIAGNOSI ATTENTA PUO’ AIUTARE A COMPRENDERE IL POSSIBILE DECORSO DELLA MALATTIA E IDENTIFICARE I RISCHI FUTURI (e’ importante fare attenzione a tutti i piu’ piccoli segni che possano aiutare a inquadrare correttamente la patologia, capire la storia della famiglia, come la malattia si trasmette e considerare i fattori che possono modificare i rischi di trasmissione). ATTENTA INFORMAZIONE DELLE FAMIGLIE DEI RISCHI DELLA MALATTIA: spesso il medico deve attenersi alla volonta’ del paziente nonostante in alcuni casi la diagnosi possa riguardare anche altri membri della famiglia (come nel caso della MS). PREVENZIONE DEI FATTORI CHE POSSONO COMPLICARE O AGGRAVARE LA MALATTIA: evitare attivita’ che potrebbero provocare fratture o traumi nel caso dell’OI. By NA 38 Diagnosi e trattamento delle malattie del tessuto connetivo PREVENZIONE DEI FATTORI CHE POSSONO COMPLICARE O AGGRAVARE LA MALATTIA: evitare attivita’ che potrebbero provocare fratture o traumi nel caso dell’OI. USO DI COMPOSTI CHE MIGLIORINO IL RIASSORBIMENTO OSSEO DA PARTE NELLE OSTEOCLASTI O INTEGRAZIONE DELLA DIETA CON CALCIO E VITAMINA C (Cofattore di uno degli enzimi responsabile della formazione dei legami crociati del collagene) IL CONSULENTE GENETICO NON HA SOLO IL COMPITO DI CALCOLARE I RISCHI O DISCUTERE UNA DIAGNOSI PRENATALE , MA COMINCIA DALLA DIAGNOSI PER POI COMPRENDERE L’INFORMAZIONE SULLA STORIA NATURALE DELLA PATOLOGIA E SULLE POSSIBILITA’ DI AZIONE SU ESSA. LA SUA ATTIVITA’ COADIUVA QUELLA DEL MEDICO PER UN CORRETTO TRATTAMENTO. By NA 39 Il materiale didattico e’ presente in rete: http://www.biologia.uniba.it/DIGEMI/Didattica.html NON sono dispense, ma un ausilio allo studio sul libro By NA 40