elementi di resistenza web.eps

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elementi di resistenza. forme arcaiche, società, progetti.
> 11.00 apertura
monica bianchettin la città complessa
giancarlo ius UIA sezione italiana
franco frison coordinamento degli ordini degli architetti del veneto, friuli venezia giulia, trento e bolzano
alberto gri ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conser vatori di pordenone
> 11.30 leggere il territorio. un dialogo a più voci
francesco erbani giornalista
antonio pascale scrittore
roberto masiero architetto e critico dell’architettura
> 14.30 progettare il territorio. esperienze a confronto
l’area veneta
stefano munarin urbanista
alfonso cendron architetto
l’area campana
luca molinari architetto e critico dell’architettura
beniamino servino architetto
> 16.30 conclusioni
roberto masiero
27 ottobre 2006 palazzo zorzi san zaccaria | salizada zorzi | 4930 castello | venezia
a cura di:
evento realizzato con il contributo di:
con il patrocinio di:
Coordinamento degli Ordini
degli Architetti del Veneto,
Friuli Venezia Giulia,
Trento e Bolzano
> info
la città complessa
associazione culturale
via ospedale vecchio n°3 33170 pordenone
telefono_fax 0434524865
[email protected] www.lacittacomplessa.it
elementi di R forme
E S arcaiche,
I S T società,
E N progetti
ZA
27 ottobre 2006 palazzo zorzi | venezia
I0. mostra internazionale di architettura
evento collaterale la biennale di venezia
comprendiamo i paesaggi a par tire dalle presenze e dalle collisioni.
matrici esistenti e ambiguità insediative, conflitti dell’indifferenza d’uso e di significato,
nuove pratiche urbane e luoghi-oggetto inediti, mutate relazioni fra individuo e spazio
sono elementi della complessità dell’ambiente fisico abitato contemporaneo.
le attuali forme di cittadinanza del territorio hanno dinamiche estranee alla città storica;
tuttavia ampia par te della società si identifica con un’edilizia della somiglianza, che ripiega
su elaborazioni incongrue della tradizione. forme arcaiche, dove immaginario e simbolo
si incontrano, testimoniano una evidente resistenza a vivere il presente e a progettare il futuro.
all’interno di tessuti urbani indecisi, singole architetture raccolgono dalla lettura critica
del contesto segni coerenti di appar tenenza e di continuità; questi progetti si oppongono
alla rinuncia collettiva al proprio tempo e diventano elementi di resistenza,
basi per nuove ipotesi di città.
elementi di R forme
E S arcaiche,
I S T società,
E N progetti
ZA
perché a caserta si ristruttura alla maniera neo-borbonica e perché nel nordest un’architettura da venezia
minore dilaga in lottizzazioni e centri storici.
finestre con cornici in pietra e tetti con elaborate modanature, rosso veneziano o giallo ocra o l’intera varietà
dei toni pastello, fasce marcapiano sagomate, balaustre in ferro battuto appartengono, seguendo declinazioni regionali,
alle tipologie abitative più diffuse nelle recenti edificazioni urbane.
modelli architettonici di riferimento inattuali, contaminazioni semantiche semplificate e improprie, assenza di legami
con i luoghi e con la contemporaneità: ne sono nate forme incongrue.
queste sezioni del paesaggio italiano parlano della dislessia storico-architettonica del singolo oggetto edilizio
e dell’indifferenza al contesto nella diffusione all’interno dei territori abitati ma raccontano anche il progressivo
disorientamento dei nuovi gruppi sociali e la debolezza delle politiche pubbliche.
la risposta alla complessità delle trasformazioni urbane, sociali ed economiche è stata una forma insediativa
in cui episodici luoghi-oggetto, pervasive abitazioni su lotto, sistemi industriali hanno utilizzato maglie viarie esistenti
come trame di densificazione del territorio.
in questo contesto le storie private hanno avuto un’azione dominante e hanno colmato vuoti: di progetti politici legati
al concetto di collettività, di piani urbanistici portatori un’idea di città, di una cultura architettonica poco diffusa.
la trasformazione è avvenuta più per espansione edilizia che per progetti di architettura o di città, producendo mosaici
di risultati a breve termine e frammentazione del territorio.
e i processi di sviluppo hanno assecondato le modificazioni, in mancanza di politiche di ristrutturazione urbana: si sono
in questo modo sovrapposte rinunce individuali e collettive al presente e al futuro, al confronto con la continuità.
l’esasperata autonomia del soggetto, rappresentato in modo esemplare dalla casa singola con giardino
oltre il quale crolla il senso civico di responsabilità, e l’idea di stato leggerissimo hanno metodicamente convinto
che lo spazio urbano non fosse una questione collettiva o civile e che la distruzione del territorio fosse un evento
ordinario.
così si è modificato un paesaggio che non è stato letto perchè considerato semplicemente suolo disponibile.
oramai non ci sono luoghi inediti attorno a noi: ci è stato consegnato un tessuto urbano e antropologico
compromesso che richiede uno sforzo accurato, e acuto, di lettura del paesaggio, per comprendere i segni
importanti da non trascurare.
modelli elementari
l‘etimo comune non ha senso
rimozione
habitat misti
risorse complesse
public life
appartenenza
città privata
progetti
co
nsapevoli
immaginazione e territorio
tà
li
qua
tecniche di sopravvivenza sofisticate
densità
nostalgia
città senza futuro
le strade sono storie
nei sistemi abitativi contemporanei l’attenzione si rivolge a progetti puntuali che diventano occasioni
strategiche per lo sviluppo urbano.
lo sguardo si fa attento alle tracce di resistenza riconoscibili in architetture già presenti nei nostri territori
che non sono frammenti isolati ma spazi di riflessione in grado di restituire ipotesi abitative, di consegnare
nuova coerenza all’evoluzione della tradizione.
in questo contesto le vicende urbanistiche della campania e dell’area veneta sono casi esemplari
della sistematica e consapevole distruzione della risorsa paesaggio in italia.
l’utilizzo del bene comune come patrimonio personale, il disinteresse per ciò che è collettivo, la giustificazione
del profitto individuale, la considerazione dell’ambiente come elemento indifferente hanno portato
ad una radicale devastazione edilizia e sociale di queste aree geografiche.
ma ci sono anche progetti che mostrano segni di coerenza, di appartenenza e apertura, che difendono
con rigore un’idea che non è utopia ma gesto concreto da compiere.
sono architetture che hanno un ruolo civico e rappresentano la sfida per il ridisegno dei paesaggi umani del futuro.
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