lo delle parole

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INCONTRI_A3_ita:italiano
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lo
delle parole
settembre 2010 - gennaio 2011
incontri con i protagonisti della mostra
Lo SPAZIO delle parole
incontri con i protagonisti della mostra
settembre 2010 - gennaio 2011
socio fondatore promotore
partner
partner tecnologico
Dieci conversazioni nelle quali il pubblico del museo ha l’occasione per discutere
e commentare con alcuni degli artisti presenti i temi affrontati nella mostra Spazio.
Gli incontri verteranno sulle singole sezioni della mostra e avranno carattere
interdisciplinare. Per ogni sezione il programma prevede un incontro con un artista
singolo e una discussione con un panel più ampio.
con il contributo di
partner per le attività
didattiche
Auditorium, MAXXI
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4/A - 00196 Roma
biglietto: 11,00 € (ingresso alle mostre incluso)
sponsor
partner per l’illuminotecnica
per info e prenotazioni
www.fondazionemaxxi.it
INCONTRI_A3_ita:italiano
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settembre - ottobre 2010
Dal corpo alla città
biografie
Attraverso la consapevolezza di se stesso e la propria immediata estensione l’artista indaga
insieme all’architetto lo spazio immediatamente circostante, l’unità d’abitazione minima o
emergenziale, il modulo primario, il “mondo e la piccola casa”. Quando poi lo sguardo e il
dialogo tra arte e architettura si allargano, l’esperienza si rivolge allo spazio sociale e urbano
e ai processi di trasformazione: la città come sistema ordinato da un lato, contradditorio luogo
del conflitto dall’altro, pieno di pieghe e d’interstizi. È il “corpo abitabile” dell’arte che inaugura
un’esperienza dello spazio radicale e innovativo. La sezione prevede un itinerario documentario
e sensoriale attraverso opere e ricerche che alternano approcci e linguaggi, ma che ruotano
tutte intorno ai cambiamenti che il nostro tempo impone ai concetti ormai fragili di spazio
individuale, abitato, urbano.
Kiki Smith (Norimberga, 1954) è innanzitutto una scultrice che ha ottenuto riconoscimento
internazionale con le sue Body Sculptures alla fine degli anni ’80. Le sue opere fanno parte
di importanti collezioni di musei pubblici tra cui: MoMA (NYC), Metropolitan Museum (NYC),
Centre Pompidou (Parigi) e Tate Gallery (Londra). Nel 2005 è stata protagonista
della retrospettiva A Gathering che ha attraversato gli Stati Uniti.
Alfredo Jaar (Santiago de Chile, 1956) è un artista, architetto e regista che vive e lavora a New
York. Il suo lavoro è stato esposto ampiamente in tutto il mondo. Ha partecipato alle Biennali
di Venezia (1986, 2007), São Paulo (1987, 1989, 2010), Sydney (1990), Istanbul (1995), Kwangju
(1995, 2000), Johannesburg (1997), Mosca (2009 ) e alla Documenta di Kassel (1987, 2002).
• giovedì 14 ottobre, 18.30
Alfredo Jaar
Santiago Cirugeda (Seville, 1971) leader di “Recetas Urbanas“ ha studiato architettura
a Barcellona e Siviglia, dove vive e lavora. Dal 1996, anno in cui inizia la sua attività, ha realizzato
numerosi progetti esposti in mostre collettive e personali internazionali, tra cui Quiero una casa,
Borgovico 33, Como (2007) e Urban Disobedience: The Work of Santiago Cirugeda,
New York Institute of Technology (2007).
• sabato 23 ottobre, 16.30
Dal corpo alla città, e ritorno: lo spazio dell’individuo tra paesaggio urbano e spazio domestico.
Interventi di Santiago Cirugeda, Adrian Paci, Ivan Bargna
Adrian Paci (Shkoder, 1969) vive e lavora a Milano. Le sue opere riflettono sull’interazione
tra la dimensione privata e quella sociale e sono in importanti collezioni pubbliche tra cui: MoMA
(NYC), Centre Georges Pompidou (Parigi), Moderna Museet (Stoccolma) e GAMeC (Bergamo).
novembre 2010
Mappe del reale
Ivan Bargna è docente di Antropologia estetica all’Università di Milano Bicocca
e di Antropologia visuale alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Si interessa ai rapporti
fra antropologia e arte contemporanea. É autore di numerose pubblicazioni fra cui
Arte in Africa, Milano 2008; Africa nera, Milano 2007.
• martedì 21 settembre, 17.00
Kiki Smith
Le opere di questa sezione si dispongono nel museo tracciando percorsi e traiettorie che ci
proiettano verso punti distanti, geografie lontane e diverse. In questo modo la riduzione in
segni e in codici astratti di dati fisici e spaziali (classificazione e linguaggio) diventa un’esperienza
“mediata” di luoghi e territori altrimenti difficili da raccontare: arcipelaghi, mappamondi,
traiettorie, percorsi, diaspore, geografie, atlanti. La mappa nell’arte si presenta come una
“macchina astratta”, immanente e specifica allo stesso tempo, destinata a trasportare lo sguardo
del visitatore dallo spazio ordinato del museo al territorio nomade, instabile e non-euclideo
che nasce dalla sovrapposizione di geografia ed eventi politici e antropologici. In queste mappe
le installazioni architettoniche si inseriscono come “oggetti a reazione politica”, dispositivi
necessari a fermare lo sguardo e ad attivare nuovi modi di osservare le realtà complesse.
• giovedì 4 novembre, 18.30
Luca Vitone
• sabato 13 novembre, 16.30
Mappe per una realtà in trasformazione.
Interventi di Franco Farinelli, Lucy Orta, Teddy Cruz
dicembre 2010
La scena e l’immaginario
Una delle conseguenze cruciali delle rivoluzioni tecnologiche e mediatiche del nuovo millennio
è la dilatazione di tutte le dimensioni del concetto di spazio. L’idea di spazio reale perde i suoi
connotati precisi e si espande verso l’immaginario, l’illusione scenica, l’onirico e l’infinito vuoto
plasmabile del digitale. L’opera d’arte si appropria di questo “spazio ulteriore” e cerca
a sua volta di modificarne ancora i margini, cambiando continuamente i confini della “scena”
(o dell’inquadratura). Le opere di questa sezione offrono un saggio dell’infinita libertà spaziale
dell’arte e dell’architettura contemporanea, rendendo ancora più ampio ed evidente
il territorio comune alle due arti. Le opere compongono una topografia letterale, fatta
di scene, teatri, maschere, travestimenti, vetrine, architetture invisibili e piangenti.
• giovedì 2 dicembre, 18.30
Bernard Khoury
• sabato 11 dicembre, 16.30
La scena e l’immaginario.
Interventi di Cesare Pietroiusti, Remo Bodei, Cino Zucchi
Luca Vitone (Genova, 1964) vive e lavora a Milano. La sua ricerca esamina il concetto di
territorio come spazio sociale e fisico. Le sue opere sono state esposte in spazi pubblici e privati
tra cui: PS1, NYC (2000); GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2005); PAC, Milano
(2006), Casino Luxemburg, Lussemburgo (2006); MART, Rovereto (2007); Museion, Bolzano (2008).
Franco Farinelli ha lavorato al Nordic Institute for Urban and Regional Planning di Stoccolma
e ha insegnato in importanti università internazionali, tra cui University of California (L.A.)
e Sorbona (Parigi). Farinelli presiede il corso di laurea in Geografia e Processi Territoriali
dell'Università di Bologna ed è presidente dell'Associazione dei Geografi Italiani.
L'ultimo suo libro è: La crisi della ragione cartografica, Torino 2009.
Lucy Orta (Birmingham, 1966) formatasi come fashion designer, lavora come artista dall'inizio
degli anni 90. Ha prodotto numerose opere che affrontano i temi della società contemporanea.
Dal 1991, come duo “Lucy + Jorge Orta”, ha esposto in importanti musei tra cui:
Hangar Bicocca (Milano), ICA (Londra), Museum of Contemporary Art (Sydney).
Teddy Cruz (Città del Guatemala, 1962) vive e lavora a San Diego dove ha fondato
”Estudio Teddy Cruz” nel 2000. Attualmente insegna Cultura Pubblica e Urbanistica all’UC,
San Diego. Tra i progetti più importanti, esposti anche alla Biennale di Venezia del 2008,
Manufactured Sites, una serie di esperimenti sul tema della residenza e dei servizi
nell’area di confine Messico-US.
Bernard Khoury (Beirut, 1968) è co-fondatore dello studio “Beirut Flight Architects”
e ha realizzato edifici a Beirut, Dubai, Kuwait, Berlino e negli Stati Uniti. Khoury ha esposto
il suo lavoro in istituzioni e mostre internazionali, tra cui la personale Plan B, Aedes gallery
a Berlino (2003) e molte mostre collettive tra cui 1:1 - Architects Build Small Spaces,
Victoria & Albert Museum, Londra (2010).
Cesare Pietroiusti (Roma,1955) è Co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive alla Fondazione
Ratti di Como (2006-) e Docente di “Laboratorio Arti Visive” allo IUAV di Venezia (2004-).
Tra i suoi recenti progetti: Paradoxycal Economies (Ikon Gallery, Birmingham, 2007-)
e Artworks that Ideas Can Buy (Project Space, Wilkinson Gallery, London 2009).
Remo Bodei è professore di filosofia alla University of California (L.A.), dopo aver insegnato
all’Università di Pisa e in molte università europee e americane. Bodei ha dedicato le sue ricerche
all’idealismo classico tedesco, all’estetica, alla teoria delle passioni, ai modelli di coscienza
e ai problemi legati all’identità individuale e collettiva.
Cino Zucchi (Milano, 1955) vive a lavora a Milano dove ha fondato lo studio “Cino Zucchi
Architetti” con il quale ha realizzato importanti progetti per residenze e spazi pubblici a Milano
(al Novo Portello), a Venezia (Ex Junghans) e in altre città. Docente al Politecnico di Milano
ha partecipato a numerose edizioni della Triennale di Milano e della Biennale di Venezia.
Hamish Fulton (London, 1946) definisce se stesso un ‘walking artist’. La sua carriera artistica
comincia alla fine degli anni ‘60 con l’esplorazione di nuove forme di scultura che lo avicinano
alla land art. I suoi lavori sono stati esposti in istituzioni internazionali, tra cui: Galerie Konrad
Fischer (Düsseldorf), lo Stedelijk van Abbemuseum (Eindhoven) e alla Tate Britain (Londra).
gennaio 2011
Naturale artificiale
Arte ed architettura esplicitano in questa sezione un dialogo nuovo e multiforme con la natura.
Se un tempo la linea di separazione era netta, oggi le opere si inseriscono e dilatano lo spazio
di confine tra natura e artificio, fino a rivelarne il carattere incerto e malleabile e a farne il luogo
di una ricerca cruciale, territorio eletto e malinconico dell’ibrido contemporaneo. In questo
quadro la sequenza delle opere sfida gli archetipi naturali trasformando la materia in luoghi:
fiumi, boschi, cortecce, terremoti, vulcani, aurore. Allo stesso tempo i materiali industriali e
tecnologici diventano fluidi, temporanei, astratti come tronchi stilizzati, scorrevoli come materia
viva. È una nuova “naturalità”, fatta di rimpianto e di speranza, perché attraverso l’artificialità
si ricrea quella espressività e funzionalità che solo il mondo naturale può dare.
• giovedì 13 gennaio, 18.30
Hamish Fulton
• sabato 22 gennaio, 16.30
Il paesaggio tra naturale e artificiale.
Interventi di Claudia Losi, Matteo Meschiari, Sami Rintala
• domenica 23 gennaio, 16.30
François Roche presentato da Giovanni Corbellini
Claudia Losi (Piacenza, 1971) dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti e alla Facoltà
di Lingue e Letterature Straniere a Bologna ha partecipato a numerosi workshops in Italia
e all’estero. La sua ricerca si focalizza sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente e sulle relazioni tra
l’individuo e la collettività. Le sue opere sono state esposte in importanti mostre in Italia e all'estero.
Matteo Meschiari è ricercatore in Beni Demoetnoantropologici all’Università degli Studi
di Palermo. Si occupa di teoria e storia del paesaggio, processi cognitivi e arte preistorica.
È autore di alcuni volumi tra cui Terra sapiens. Antropologie del paesaggio (2010)
e Nati dalle colline. Percorsi di etnoecologia (2010).
Sami Rintala (Helsinki, 1969) ha fondato lo studio “Rintala Eggertsson Architects” a Oslo e Bodø
in Norvegia insieme a Dagur Eggertsson nel 2007. La parte più interessante del loro lavoro riguarda
prototipi e istallazioni in scala reale, come Into the Landscape (2009). Tra gli ultimi progetti: l’opera
Graph, NAMOC, China (2009) e il ARK Booktower, Victoria and Albert Museum, Londra (2010).
François Roche (Paris, 1961) ha fondato lo studio “R&Sie(n)” insieme a Stéphanie Lavaux
a Parigi nel 1989. Tra i progetti segnaliamo: (Un)Plug Building a Parigi (2001) e un museo
di arte contemporanea a Bangkok (2002). I loro lavori sono stati esposti in musei internazionali
e il loro studio è stato selezionato per la mostra al Padiglione francese alla Biennale
di Architettura di Venezia 2010.
Giovanni Corbellini architetto, dottore di ricerca, critico dell’architettura contemporanea,
ha insegnato a Venezia, Ferrara e Milano. Ricercatore presso l’Università di Trieste è autore
di numerose pubblicazioni tra cui: Ex libris. 16 parole chiave dell’architettura contemporanea
(2007), Bioreboot. The architecture of R&Sie(n) (2009), Le pillole del dott. Corbellini (2010).
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