Ecologia e problematiche associate

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Progetto Interreg “I castagneti dell’Insubria”
Marco Bazzoli – Marilisa Molinari - ERSAF – Servizio Fitosanitario Regionale
Il Cinipide galligeno del Castagno
(Dryocosmus kuriphilus)
Ecologia e problematiche
associate
San Fedele d’Intelvi (CO), 26/10/2012
Marco Bazzoli – Marilisa Molinari - ERSAF – Servizio Fitosanitario Regionale
Il Cinipide galligeno del Castagno
(Dryocosmus kuriphilus)
Ecologia e problematiche
associate
San Fedele d’Intelvi (CO), 26/10/2012
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LE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL CASTAGNO
Foglie:
Ø
Ø
Ø
Fersa
Oidio
Cinipid
e
Frutti:
Corteccia e tronco:
Ø
Ø
Cancro corticale
Carie
Colletto e apparato radicale:
Ø
Tumore radicale
Ø
Marciume radicale
Ø
Mal dell’inchiostro
Ø
Ø
Ø
Ø
Tortrici
balanino
muffe
MarciumI
Principali patologie del castagno
Fonti bibliografiche:
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
Problematiche fitosanitarie del castagno: criteri per interventi di difesa - Turchetti
2003
Raccolta, trattamento e conservazione delle castagne, caratteristiche del frutto e
principali agenti infestanti - Marco Conedera, Mauro Jermini, Alberto Sassella, Thomas
N. Sieber – Sherwood 2006
Controllo delle avversità della castagna in Campania, Raggioverde 2007
Gnomoniopsis associated with necrosis of leaves and chestnut galls induced
by Dryocosmus kuriphilus . P. Magro*, S. Speranza, M. Stacchiotti, D. Martignoni and B.
Paparatti, New Disease reports, 2010
Interventi per la fgestione dei castagneti invasi dal cinipide – Turchetti, Pennacchio,
D’Acqui, Maresi, Pedrazzoli, Forest@ 2012
Problemi emergenti del castagno: il marciume dei frutti Giovanni Bosio , Settore
Fitosanitario – Regione Piemonte , 2012
Le immagini in copertina: particolare di un libro di medicina medievale e raccolta ad uso medicinale delle
castagne. dal libro “La cultura del castagno in Alto Adige, di Siegfried W. de Rachewiltz), .
Principali patologie del castagno - tortrici
Tortrice precoce delle castagne e del faggio
Pammene fasciata
Ordine : Lepidoptera
Compie una generazione all’anno
Famiglia: Tortricidae
e supera l’inverno come larva matura tra le
screpolature della corteccia.
Lo sfarfallamento dell’adulto inizia tra fine maggio e
inizio giugno.
Principali patologie del castagno - tortrici
Tortrice precoce delle castagne e del faggio
Pammene fasciata
• La larva vive a spese dei giovani ricci , nei quali scava una galleria interna per poi
successivamente fuoriuscire e coinvolgere quelli adiacenti.
• La sua attività è rilevabile all’esterno dei ricci grazie alla presenza di rosure
ed escrementi.
Principali patologie del castagno - tortrici
Tortrice intermedia delle castagne
Cydia fagiglandana
Ordine : Lepidoptera
Famiglia: Tortricidae
Più “mediterranea”
Può attaccare anche il nocciolo e il
faggio.
Svolge una generazione all’anno e
sverna come larva matura protetta
in un bozzolo sericeo fra le
screpolature del legno o nel
terreno.
Gli adulti sfarfallano tra luglio e
agosto.
Principali patologie del castagno - tortrici
Tortrice intermedia delle castagne
Cydia fagiglandana
La larva è rossastra con il capo
bruno chiaro, a maturità raggiunge
i 17mm.
Le femmine depongono le uova
preferibilmente sui ricci.
La larva neonata penetra subito
all’interno dei frutti dove scava una
galleria di nutrizione.
Principali patologie del castagno - tortrici
Tortrice tardiva del castagno
Cydia splendana
Ordine : Lepidoptera
Famiglia: Tortricidae
Attacca il castagno quando il
riccio e gia ben sviluppato,
compie una generazione
all’anno e sverna nel terreno
come larva matura. Gli adulti
sfarfalano tra luglio e settembre.
Principali patologie del castagno - tortrici
Tortrice tardiva del castagno
Cydia splendana
Le larve penetrano nei ricci alla base
scavando una galleria all’interno della
castagna e determinandone la caduta
precoce.
Principali patologie del castagno – balanino
Balanino del castagno
(Curculio elephas)
Il Balanino vive sul castagno e sulle querce.
Gli adulti si nutrono esclusivamente delle
giovani gemme mentre;
Le larve si sviluppano all’interno dei semi
delle piante ospiti.
Sverna come larva matura all’interno del
terreno ad una profondità che può arrivare
anche a 20-30 cm.
Le femmine mature, mediante il rostro perforano - tra le spine - il riccio e la castagna
e subito dopo depongono nel foro l’uovo che, con l’aiuto del rostro, spingono in
profondità.
Ogni femmina depone una ventina di uova: 2-3 per castagna.
Principali patologie del castagno – balanino
Le larve svernano nel terreno ed hanno una
diapausa di almeno due anni.
La presenza di larve nel terreno può
arrivare, in media a 20 individui per mq.
Principali patologie del castagno
Comparazione ciclo biologico parassiti delle castagne
Principali patologie del castagno – marciumi
Marciume nero
Ciboria batschiana
Muffa nera, nerume delle castagne
Presente quale endofita già nei frutti sull'albero,
colonizza anche i frutti a terra attraverso le
porosità dell'ilo e della torcia, come pure
attraverso le gallerie larvali degli insetti o a
partire dalle introflessioni dell'episperma. La
sporulazione dipende dall'andamento
meteorologico ed è favorita soprattutto da
una stagione umida. Dopo estati molto
secche l'attacco è ridotto. In caso di
condizioni di conservazione non adeguate, il
fungo può colonizzare con il suo micelio anche i
frutti sani adiacenti. Il nerume non è visibile
dall'esterno in quanto il pericarpo non è
attaccato.
Principali patologie del castagno – marciumi
Marciumi bruni (Phomopsis endogena)
I picnidi si formano a partire da marzo sulle torce dei frutti dell'anno prima o su
rametti secchi.
I ricci vengono invece
attaccati attraverso aperture accidentali o i fori di
sfarfallamento delle tortrici, dove il fungo entra in antagonismo con Botrytis cinerea.
P. endogena. fruttifica in settembre nella parete interna del riccio, da dove le spore
colonizzano i frutti attraverso l'ilo o la torcia.
Durante la conservazione, il fungo può colonizzare con il suo micelio e i conidi anche
i frutti sani adiacenti. I cotiledoni attaccati assumono un colore bianco-gessoso e
risultano al tatto più mollicci rispetto ai frutti sani, essendo il seme contratto e il
pericarpo in parte staccato.
Principali patologie del castagno – marciumi
Marciumi bruni (Phomopsis castanea)
Mummificazione delle castagne: endofita che può essere presente, senza sintomi
apparenti, in tutti i tessuti dell'albero di castagno. Gli organi di riproduzione del
castagno sono colonizzati in maniera particolarmente intensa. L'infezione dei frutti
avviene probabilmente a livello endofitico attraverso la torcia. I sintomi (quando
questi si manifestano) sono simili a quelli di P. endogena.
Principali patologie del castagno – marciumi
Muffe delle castagne
(Penicillium sp.)
Principali patologie del castagno - fersa
Fersa del Castagno seccume delle foglie del castagno
Mycosphaerella maculiformis
La malattia attacca in prevalenza le
foglie, ma può insidiare anche i nuovi
germogli, i ricci, i piccioli fogliari e i
peduncoli dei fiori.
Piccole e numerose macchie circolari di
colore bruno rossiccio sulle foglie. Le
macchie poi si allargano e confluiscono
fra loro determinando il seccume totale
della foglia la quale si accartoccia e cade.
Le foglie cadute sul terreno conservano
le forme ascofore (spore) del fungo
durante il periodo del tardo autunnoinverno.
I ricci colpiti assumono un aspetto
rossastro e sono soggetti alla
cascola
anticipata.
Quando
l’infezione è grave, la pianta può
rimanere completamente defogliata.
Principali patologie del castagno - fersa
Fersa del Castagno: seccume delle foglie del castagno
Mycosphaerella maculiformis
Lotta
•
Rastrellatura e bruciatura delle foglie
Prevenzione
•
Trattamenti preventivi con prodotti a
base di Rame da eseguire nei seguenti
periodi: a fine inverno, durante
l’ingrossamento delle gemme in
primavera, quando i germogli presentano
uno sviluppo di 10-15 cm verso la metà
del mese di luglio;
Il cancro corticale del castagno
IL CANCRO CORTICALE DEL CASTAGNO
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Il cancro
tarlo asiatico
corticale del castagno
Nome comune: Cancro corticale del castagno
Nome scientifico: Cryphonectria parasitica
Posizione sistematica: classe Sordariomycetes
ord. Diaporthales
Lista A2 EPPO
Piante ospiti:
attacca principalmente piante del genere
Castanea ma può presentarsi anche su
esemplari appartenenti al genere
Quercus.
Giugno 2010
Dott. Bazzoli
21
13
Il cancro corticale del castagno
Diffusione:
Originario dell´Estremo Oriente; introdotto In Nord America agli inizi del ´900,
segnalato in Europa dal 1938.
In Italia la malattia si è rapidamente diffusa negli anni a cavallo della seconda guerra
mondiale, divenendo ubiquitaria in tutta la penisola.
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Il cancro corticale del castagno
I SINTOMI
Macchie irregolari, color rosso mattone, che
gradualmente si allargano in corrispondenza dei
giovani rami e dei polloni.
A livello di tali macchie la corteccia si rigonfia
fino a lacerarsi, lasciando intravedere il tessuto
morto sottostante di colore giallastro.
Asportando la corteccia infetta, si possono
notare ai margini del tessuto vivo feltri miceliari
color giallo crema.
23
Il cancro corticale del castagno
EPIDEMIOLOGIA
- Il parassita si conserva per tutto l´anno sulle piante malate e si diffonde
tramite le ascospore e i conidi, trasportati dal vento e dall´acqua piovana.
- Giunto a contatto dell´ospite vi si insedia utilizzando soluzioni di
continuità degli elementi istologici periferici.
- Lo sviluppo della malattia
dipende dalle condizioni
ambientali e dallo stato di
Recettività dell´ospite
Nei castagni da frutto si ha la morte
progressiva della pianta partendo dalle
porzioni apicali. Gli esemplari colpiti
possono morire anche nel giro di poche
stagioni.
I soggetti ceduati vengono colpiti in
maniera meno grave.
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Il cancro corticale del castagno
LOTTA E PREVENZIONE
Al fine di evitare l'infezione si seguono le seguenti norme di profilassi:
- Nei castagneti da frutto eliminare tramite tagli di potatura tutte le branche
disseccate e bruciare il materiale di rimonda;
- Eliminare e bruciare i polloni infetti, lasciando, eventualmente, quelli che
presentano l´infezione sotto forma di ceppi ipovirulenti;
- Utilizzare attrezzi sterilizzati e marze provenienti da piante non infette;
- Proteggere la ferita dell´innesto con mastici cicatrizzanti: i migliori risultati sono
stati ottenuti con preparati contenenti additivi biologici in grado di inibire lo
sviluppo del fungo.
- Trasformazione del castagneto da frutto in ceduo, in quanto i polloni dei tagli
successivi acquistano progressivamente una notevole resistenza alla malattia.
Occorre però che la ceppaia sia tagliata raso terra e che i turni di taglio siano
abbastanza brevi.
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Il cancro corticale del castagno
LA LOTTA BIOLOGICA
In Italia, a partire dagli anni ´60, sono stati notati cancri anomali, che non
provocavano la morte dei soggetti colpiti; responsabili di questo tipo di infezioni
erano ceppi ipovirulenti del parassita. Ciò ha permesso la messa a punto di un
sistema di lotta biologica basato sulla diffusione di tali ceppi in Italia
Nei boschi in cui l’ipovirulenza non si diffonde spontaneamente, i cancri tipici
presenti possono essere inoculati artificialmente con ceppi ipovirulenti
appositamente selezionati per la loro capacità di conversione.
L’applicazione vera e propria, necessariamente effettuata da personale esperto
nel periodo di massima attività vegetativa del castagno (maggio-giugno),
consisterà nell’inoculazione sottocorticale della miscela lungo il perimetro del
cancro virulento
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Il mal dell’inchiostro
MAL DELL’INCHIOSTRO (Phythophthora cambivora)
Causato da due specie appartenenti al
genere Phytophthora (P. cambivora (Petri)
Buis e Phytophthora cinnamoni Rand),
interessa principalmente l’apparato
radicale ed è letale.
Il nome della malattia deriva
dalla colorazione scura dei
tessuti sottocorticali del colletto,
causata dall’ossidazione delle
sostanze tanniche ad opera degli
enzimi secreti dal fungo
Il mal dell’inchiostro
Sintomi: clorosi fogliare, microfillia e
filloptosi (primi sintomi di sofferenza).
Al colletto, la pianta presenta necrosi
corticali e disseccamento dei polloni
causati dalla morte del cambio.
Scortecciando il colletto nei
pressi della necrosi si osserva
la classica “fiammata”, ovvero
un’alterazione cromatica che si
forma nel cambio e nello xilema
a seguito dell’ossidazione dei
tannini per opera degli enzimi
metabolici secreti dal micelio
fungino.
Il mal dell’inchiostro
Emissione di liquido nerastro alla
base del fusto. La pianta reagisce,
spesso in modo comunque
inefficace, formando dei tessuti
suberosi.
ll “mal dell’inchiostro” in un
castagneto solitamente si
sviluppa nella aree dove vi
sono ristagni idrici per poi
diffondersi a macchia d’olio o
lungo gli espluvi. La malattia è
decisamente influenzata
dall’andamento meteorologico:
estati umide e inverni caldi ne
favoriscono la diffusione.
In condizioni di terreno saturo d’acqua il
patogeno si sviluppa e diffonde rapidamente,
favorito negli spostamenti e dall’ambiente
asfittico, che riduce la concorrenza dei funghi
antagonisti.
Nuove avversità
Gnomoniopsis sp.
“Mummificazione bianca
delle castagne”
Agente di marciume particolarmente diffuso negli ultimi anni – si ritiene collegato a
primavere piovose e veicolato anche da strutture lignee come le galle originate dal
cinipide
A partire dal 2005-2006: attacchi, spesso elevati, di marciume delle castagne nel
periodo di raccolta e di conservazione
All’inizio piccole macchie su endosperma e cotiledoni del frutto
In seguito marciume bruno che si estende a tutto il frutto, poi mummifica e si
schiarisce
Aumenta nel corso della conservazione
Nuove avversità
Gnomoniopsis sp.
Specie ancora poco conosciuta
Ascomicete
Periteci: trovati solo sulla superficie interna dei
ricci
Si ritiene che le spore infettino i fiori femminili
in caso di tempo piovoso, alta umidità
Fungo endofita: presente nello strato corticale di
rami, rametti, peduncoli dei ricci, galle sane e
“marce”
Sviluppo ottimale tra 17 e 26 °C mentre per
Phomopsis castanea 20-27 °C
Il cinipide galligeno del castagno
Nome comune: Vespa cinese
Nome scientifico: Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu
Posizione sistematica: classe Insecta
ord. Hymenoptera
fam. Cynipidae
Vedi prossima
presentazione
Ospiti:
Unicamente il genere Castanea, sia ibridi
eurogiapponesi (Castanea crenata x C. sativa), sia
sul castagno europeo, selvatico o innestato
(Castanea sativa)
Principali patologie del castagno
FINE
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