Traumi, contusioni e fratture muscolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G. Ghersina Premessa Chiunque abbia praticato dello sport, anche a livello amatoriale, avrà senza dubbio provato sulla propria pelle alcune patologie, più o meno gravi, legate all’apparato muscolare. Quando nel linguaggio comune si parla di muscolo, si identifica un organo composto in prevalenza da tessuto muscolare, ovvero un tessuto biologico con capacità contrattile. I muscoli che si andranno a prendere in considerazione sono quelli definiti scheletrici (figura 1). Figura 1. Muscolo scheletrico e relativa inserzione tendinea ossea. L'insieme dei muscoli è definito apparato muscolare. Questo apparato costituisce, insieme allo scheletro e alle articolazioni, l'apparato locomotore (figura 2). Figura 2. L’apparato muscolare, assieme allo scheletro e alle articolazione consentono il movimento. Traumi, contusioni e fratture muscolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G. Ghersina Patologie muscolari Le principali patologie muscolari che analizzeremo e in cui si può incappare con maggiore facilità quando si svolge una qualsiasi attività fisica sono di seguito elencate: • contusioni semplici, • contratture, • crampi, • stiramenti, • strappi. Contusione semplice La contusione semplice è la conseguenza di un impatto di qualsiasi area del corpo con un oggetto smusso. I SINTOMI sono edema, rigonfiamento ed ematoma. In caso di contusione si deve applicare ghiaccio sul punto contuso. Contrattura Questa patologia consiste in un accorciamento anomalo del tessuto muscolare. Il muscolo colpito risulta resistente all’allungamento passivo (stretching), le cause che possono portare ad una contrattura sono molteplici e possono essere sia metaboliche che esterne. I SINTOMI sono un dolore persistente. In caso di contrattura NON si deve applicare ghiaccio o ripetere il movimento che l’ha causata. Si DEVE effettuare l’allungamento passivo del muscolo (stretching), massaggioare leggermente in direzione centripeta e reintegrare i sali ed i fluidi persi. SI ü ESERCITARE STIRAMENTO PASSIVO DEL MUSCOLO COLPITO (strechting) ü MASSAGGIARE LEGGERMENTE IN DIREZIONE CENTRIPETA ü REINTEGRARE I FLUIDI ED I SALI MINERALI NO ü RIPETERE LO STESSO MOVIMENTO CHE HA CAUSATO IL CRAMPO ü APPLICARE GHIACCIO Traumi, contusioni e fratture muscolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G. Ghersina Crampi Il crampo consiste in una contrazione muscolare improvvisa, dolorosa e continuativa. Anche in questo caso le cause scatenanti un crampo possono essere diverse come: affaticamento, disidratazione, uso/abuso farmaci, compressioni di vasi arteriosi o nervi periferici. Anche in questo caso il SINTOMO principale è il dolore. In caso di crampo ci si deve comportare come di fronte ad una contrattura anche se in genere il crampo ha una durata inferiore rispetto alla prima. SI ü ESERCITARE STIRAMENTO PASSIVO DEL MUSCOLO COLPITO (strechting) ü MASSAGGIARE LEGGERMENTE IN DIREZIONE CENTRIPETA ü NO ü RIPETERE LO STESSO MOVIMENTO CHE HA CAUSATO IL CRAMPO ü APPLICARE GHIACCIO REINTEGRARE I FLUIDI ED I SALI MINERALI Stiramento Lo stiramento è erroneamente chiamato “strappo”. In realtà questa patologia si riferisce soltanto ad una sovradistensione delle fibre muscolari e NON alla loro ROTTURA. I SINTOMI sono un dolore persistente e la formazione di un cordone dolente nel muscolo posto parallelamente rispetto alla direzione delle fibre. In caso di strappo NON si deve continuare l’attività fisica, massaggiare applicare calore o esercitare lo stiramento passivo del muscolo (stretching) in quanto si andrebbe a peggiorare la situazione. SI DEVE, invece, porre il muscolo in posizione di riposo, cercando un compromesso fra la posizione che permette la maggiore distensione muscolare senza sovraccaricare ulteriormente le fibre. Infine si procede applicando del ghiaccio. SI ü ü NO PORRE IL MUSCOLO IN POSIZIONE ü CONTINUARE L’ATTIVITÀ FISICA DI RIPOSO ü APPLICARE CALORE CERCARE LA POSIZIONE CHE ü MASSAGGIARE CONSENTE LA MIGLIOR ü STRETCHING DISTENSIONE MUSCOLARE Traumi, contusioni e fratture muscolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G. Ghersina ü APPLICARE GHIACCIO Strappo Fortunatamente al contrario di quanto viene espresso dal linguaggio comune questo evento è abbastanza raro. Consiste in una rottura, parziale o totale, delle fibre costituenti un muscolo. I SINTOMI principali oltre al forte dolore, sono EMATOMA, AVVALLAMENTO o spazio vuoto nella zona interessata e, nel caso di una rottura totale, il ritiro dei monconi muscolari alle estremità. In caso di strappo muscolare valgono le stesse raccomandazioni fatte per lo stiramento, con la sola eccezione che, in caso di strappi totali, è bene ospedalizzare o consultare un medico. SI ü PORRE IL MUSCOLO IN POSIZIONE DI RIPOSO ü CERCARE LA POSIZIONE CHE CONSENTE LA MIGLIOR DISTENSIONE MUSCOLARE ü NO ü CONTINUARE L’ATTIVITÀ FISICA ü APPLICARE CALORE ü MASSAGGIARE ü STRETCHING APPLICARE GHIACCIO Approfondimento: CRIOTERAPIA Per crioterapia si intende un tipo di terapia fisica mediante il freddo. Con la diminuzione della temperatura cutanea e dei tessuti sottostanti, infatti, si ottiene un potente effetto analgesico ed antiinfiammatorio, una sorta di anestesia temporanea della parte sottoposta al trattamento, sia essa muscolo, tendine o articolazione. Il freddo è utile dal primo giorno a due settimane.(secondo alcuni la crioterapia sarebbe efficace anche per 4-­‐5 settimane). Non vi sono rischi particolari, il pericolo di congelamento della parte trattata è una possibilità molto remota, mentre esiste il rischio di una ustione da freddo se esso non viene usato correttamente. Si consigliano max 20 minuti ogni ora (secondo il protocollo classico) da ripetere più volte al giorno ad intervalli regolari. Il trattamento può essere effettuato anche ad intermittenza (10 minuti ghiaccio , 10 minuti senza) darebbe risultati maggiori , in quanto la pausa permetterebbe all’epidermide di ritornare alla temperatura di partenza mentre i Traumi, contusioni e fratture muscolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . G. Ghersina tessuti immediatamente sotto conserverebbero il freddo. Questo comporterebbe meno complicazioni. L’applicazione del freddo nei traumi può essere fatta anche in combinazione con il bendaggio elastico e compressivo. Abbinando la compressione all'azione del ghiaccio, la guarigione dai traumi è notevolmente accelerata. Nel caso si utilizzi una bomboletta spray essa deve essere tenuta con una inclinazione di 30° ad una distanza dalla pelle di 30 – 40 cm.